CARITAS DIOCESANA DI SAVONA-NOLI
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- Timoteo Barone
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1 CARITAS NEWSLETTER CARITAS DIOCESANA DI SAVONA-NOLI 30 MAGGIO 2012 n 94 MIGRAMED: MEETING INTERNAZIONALE DELLE CARITAS DEL MEDITERRANEO CARITAS FONDAZIONE PROGETTO CITTÀ: MIGRANTI NEL MEDITERRANEO TERREMOTO IN EMILIA: LA SOLIDARIETÀ DELLA NOSTRA DIOCESI RESOCONTO RACCOLTA QUARESIMA LA PACE DI CORSA 2: RESOCONTO DEL PROGETTO MIGRANTES E SCUOLA DI ITALIANO: BILANCIO E CORSI ESTIVI MIGRAMED: MEETING INTERNAZIONALE DELLE CARITAS DEL MEDITERRANEO Il diritto di ogni uomo a ricercare la propria felicità. La costruzione di un Europa diversa. L'incontro MigraMed 2012, promosso da Caritas Italiana e Caritas Cagliari, si è svolto nel capoluogo sardo da mercoledì 16 a venerdì 18 maggio scorsi con la partecipazione delle Caritas del Mediterraneo, nordafricane, mediorientali, europee e dei rappresentanti delle Caritas diocesane che partecipano al Coordinamento nazionale Immigrazione di Caritas Italiana, tra i quali noi di Caritas Savona. Si è parlato di dialogo, accoglienza, prospettive delle migrazioni e anche di dialogo interreligioso, un tema che le Caritas della sponda sud del Mediterraneo, in Paesi a maggioranza islamica, si trovano ad affrontare quotidianamente. Si è parlato d immigrazione, cercando soprattutto di abbandonare la prospettiva eurocentrica con l intento di generare un dialogo tra le sponde del nostro mare, immaginando, come già aveva fatto La Pira nel 1958, un Mediterraneo come centro di pace, in cui possano convivere le tre grandi religioni monoteiste. Caritas newsletter maggio
2 Si sono messe a confronto due crisi: da un lato l esplosione della primavera araba, dall altro la crisi finanziaria, economica, sociale e politica che sta travolgendo l Europa; ma soprattutto si è manifestata con forza la convinzione che il dialogo rappresenti la vera opportunità per superarle entrambe. Quella che i media hanno definito primavera araba, quasi nel tentativo di offrire all opinione pubblica europea una connotazione romantica degli eventi, è stata, per i giovani del nord Africa, una rivoluzione nata dalla voglia di libertà, di opportunità, di diritti per troppo tempo negati. La primavera araba rappresenta la tappa di un processo irreversibile che introduce uno scenario geopolitico inedito che ci chiede di dare una lettura del fenomeno migratorio che affianchi alla necessaria assistenza umanitaria l essenziale azione politica. Abbandonare la prospettiva eurocentrica significa anche mettere in discussione gli schemi interpretativi dominanti, dubitare delle definizioni dogmatiche, considerare le dinamiche migratorie nella loro globalità, a livello planetario. Se siamo disponibili a modificare il nostro schema di riferimento, allora scopriamo: che la nostra crisi finanziaria ed economica è assolutamente incomprensibile ai giovani protagonisti della rivoluzione nord Africana, perché il nostro tenore di vita, infatti, è ancora assolutamente migliore rispetto al loro; che mentre l Europa si sente invasa, in realtà l 85% delle migrazioni riguardano il sud del mondo: lo scorso hanno, infatti, in tutta Europa sono stati i richiedenti asilo, la metà appena dei profughi che si concentrano nel solo campo di Dadaab in Kenya; che entro il 2050 l Africa supererà per popolazione Cina e India, per un totale di 2 miliardi di persone, cioè il 25% della popolazione mondiale, mentre nello stesso anno la popolazione europea rappresenterà il 7% della popolazione mondiale; che oggi l Africa produce il 3% della ricchezza mondiale, ma il 60% della popolazione giovanile. Cambiare punto di vista significa soprattutto comprendere che l immigrazione non può essere bloccata perché non si può negare a nessun uomo la speranza della felicità. Tentare di fermare l immigrazione, magari nascondendosi dietro la crisi economica, quando in realtà ormai da anni sappiamo che non esiste alcun nesso tra disoccupazione ed immigrazione, tenere lontani i migranti dalla fortezza Europa attraverso i respingimenti in alto mare, siglando accordi bilaterali, significa semplicemente spostare più a sud il problema, costringendo a loro volta i paesi del nord Africa a respingere i migranti dell area sub sahariana. Respingere gli immigrati è come cercare di affondare un pallone nell acqua, più spingiamo più siamo ostacolati da una forza di uguale intensità fino a quando il pallone sfugge al nostro controllo per uscire fuori dall acqua; allo stesso modo se chiudiamo i nostri confini ci troviamo di fronte ad una forza, quella della speranza, che spingerà sempre e comunque i migranti ad aprire una nuova via per raggiungere la ricchezza. Esiste un solo modo per fermare gli sbarchi e l immigrazione clandestina, ed è offrire una possibilità per soggiornare regolarmente sul territorio europeo e partecipare così alla distribuzione della ricchezza. Per arrivare a questo, però, è necessario vincere una grossa sfida sul piano culturale che vede contrapposte da un lato la paura dell invasione, la tendenza a chiudersi alla diversità e dall altro la cultura dell accoglienza, dell apertura, del dialogo. Le sorti dell UE non dipendono solo dalla tematica finanziaria, ma da questo confronto politico, dall affermazione della cultura dell inclusione, dall incontro degli umanesimi, di tutto ciò che mette al centro l uomo e la sua naturale propensione al benessere e alla felicità. Per tre giorni la Sardegna, fisicamente al centro del Mediterraneo, ha vinto la sfida dimostrando di essere terra di dialogo ed inclusione, concretizzando le parole che Giorgio La Pira, in una lettera inviata il 22 febbraio 1958 al presidente egiziano Nasser, scriveva: Pensate: il Mediterraneo - nel quale si bagnano le nazioni ed i popoli storicamente e culturalmente e religiosamente più vitali della terra: nazioni a civiltà cristiana, musulmana, ebrea - può diventare, davvero, se pacificato, lo spazio più luminoso della terra! Caritas newsletter maggio
3 CARITAS FONDAZIONE PROGETTO CITTÀ: MIGRANTI NEL MEDITERRANEO La verità sugli sbarchi. La situazione dei centri di identificazione e di espulsione. Una due sere sul fenomeno del passaggio dei migranti nel Mediterraneo. La Caritas Diocesana, la Fondazione ComunitàServizi e Progetto Città, insieme nella proposta alla città di due momenti di riflessione e di confronto. Venerdì 1 giugno ore in Sala Rossa presso il Comune di Savona: QUESTIONE DI NUMERI, DI UOMINI E DI PAESI: (DAL)LA LIBIA (AL)L ITALIA. Intervengono: Gabriele Del Grande fondatore di Fortress Europe, Maurizio Raineri della Fondazione Diocesana ComunitàServizi, Cornelius Ahwoi e Omar Issakha I. Ramadan richiedenti protezione internazionale. Giovedì 7 giugno ore presso Nuovofilmstudio a Savona: LA VITA CHE NON CIE proiezione di tre corti sui centri d identificazione e d espulsione della regista Alexandra D Onofrio. Contributi introduttivi di Jar Fadel Toom e Ibrahim Ahmed richiedenti protezione internazionale e collegamento finale in videoconferenza con la regista e con Gabriele Del Grande. Ingresso libero. Dalle informazioni fornite dalla Fondazione ISMU di Milano, secondo elaborazioni a partire dal tabulato sbarchi 2011 del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sono stati 760 gli sbarchi in Italia nell ultimo anno. In media con 72 uomini, 5 donne e 6 minorenni a bordo, questi ultimi nel 94% dei casi non accompagnati. Rispetto al 2010, il numero di sbarcati a Lampedusa, Linosa e Lampione è passato nel 2011 da 459 a , per una quota d aumento di ben 113 volte. Non altrettanto elevata, ma forte, è stata anche la crescita nelle altre località dell agrigentino (da 305 a 806) e in generale della Sicilia (da 500 a 4.622); minore invece è stato l aumento annuo per Puglia (da a 3.325) e Calabria (da a 1.944), in diminuzione è stato quello per la Sardegna (da 318 a 207). Durante il 2011, Lampedusa ha registrato la maggior parte degli sbarchi in Italia (452, pari al 59% del totale) e ancor più degli sbarcati (50.483, pari all 81% del totale). In altre parole, a Lampedusa mediamente ogni sbarco è stato composto da 100 uomini, 6 donne ed altrettanti minori (nel 95% dei casi non accompagnati). Il secondo porto di approdo sempre nel 2011 in Italia è stato quello di Pantelleria, in provincia di Trapani, con 89 natanti arrivati ma solo 19 persone a bordo in media; mentre il terzo è stato quello di Linosa, con 26 sbarchi composti mediamente da 49 unità. Delle 760 imbarcazioni arrivate in Italia nel 2011 ben 519 sono partite dalla Tunisia, di cui 339 sequestrate assieme a 72 scafisti o complici; 101 dalla Libia, di cui 61 sequestrate assieme a 51 scafisti o complici; e 75 dalla Grecia. La principale nazionalità rilevata dalle autorità italiane nel 2011 è stata quella tunisina, nel 45% dei casi, ma tra Nigeria, Corno d Africa, Centro Africa, Ghana e Mali dal secondo al sesto posto si accentra un ulteriore 30% dei casi. Seguono poi a distanza l Afghanistan (3,4% ma con un elevata quota di minori) e l Egitto (3,2%). Solo lo 0,4%, pari a 228 unità, ha dichiarato nazionalità libica: meno nell ordine anche di pakistani, bangladeshi, ivoriani, somali, sudanesi, cittadini del Ciad, del Niger, del Burkina Faso, della Guinea, del Senegal, dell Eritrea, della Siria, dell Algeria, del Gambia e del Marocco. Caritas newsletter maggio
4 TERREMOTO IN EMILIA: LA SOLIDARIETÀ DELLA NOSTRA DIOCESI La rete Caritas in azione: aiuti alle fasce più deboli, attenzione particolare alle relazioni, una vicinanza che va oltre l emergenza. La raccolta diocesana. La Diocesi di Savona-Noli promuove una raccolta fondi straordinaria in sinergia con tante altre Diocesi italiane a favore delle popolazioni colpite dal recente terremoto in terra emiliana. Mons. Vescovo Vittorio Lupi invita tutte le parrocchie a realizzare questa colletta domenica 10 giugno Modalità d invio delle offerte: Bonifico bancario intestato a Diocesi di Savona-Noli / Caritas Diocesana IBAN: IT67 E Causale: Terremoto Emilia 2012 Donazione diretta presso l'ufficio Caritas Diocesana in via Mistrangelo 1/1 bis a Savona dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore La situazione è in divenire continuo e ora le diocesi colpite stanno mappando congiuntamente bisogni e risorse presenti nei propri territori. A Finale Emilia verrà attivato un Centro Caritas dove poter coordinare gli aiuti per consentire una raccolta delle esigenze e delle opportunità/risorse che si possono mettere in campo da subito e successivamente. Sarà anche sede dei coordinamenti interdiocesani e degli incontri con Caritas Italiana e il Delegato regionale delle Caritas dell Emilia-Romagna. Al momento c è ancora tanta paura, anche per il ripetersi delle scosse, e la Protezione civile sta gestendo i campi allestiti dove vengono accolti gli sfollati. La Caritas si è subito resa disponibile a collaborare con la Protezione civile regionale e le Istituzioni locali per specifici bisogni. Intanto si stanno affiancando le Caritas locali già attive anche prima del terremoto per la distribuzione di generi di prima necessità alle famiglie più in difficoltà. Si intensifica l attività di ascolto e accompagnamento delle fasce più deboli e si prevede, come nelle altre emergenze, una presenza a mediolungo termine, avendo sempre come priorità la cura delle relazioni, l'attenzione alle persone e famiglie, soprattutto a coloro che hanno perso il lavoro a causa dei danni alle strutture produttive, e l attenzione alla ricostruzione socio-economica, all animazione e ai luoghi di aggregazione delle comunità. Caritas Italiana, il delegato regionale e le Caritas dell Emilia Romagna coinvolte, presenti anche rappresentanti delle Delegazioni delle Caritas del Triveneto e della Lombardia, hanno fatto il punto della situazione dei paesi più colpiti cercando di capire le necessità più urgenti, insieme al parroco di Finale Emilia, ai parroci di San Felice sul Panaro, Medolla, Massa Finalese, al Vicario episcopale della diocesi di Modena e il Vicario episcopale per la carità dell Arcidiocesi di Bologna. Le diocesi più colpite risultano Ferrara, Modena, Bologna e Carpi, con i paesi e le parrocchie nel triangolo di confine tra le varie province. Da tutta Italia e anche dalle Caritas estere continuano ad arrivare a Caritas Italiana manifestazioni di solidarietà, di vicinanza e di disponibilità a contribuire agli interventi che di volta in volta verranno concordati in stretto coordinamento con la Delegazione regionale. Caritas newsletter maggio
5 RESOCONTO RACCOLTA QUARESIMA Alla chiusura del tempo pasquale riportiamo l esito della raccolta fondi diocesana dal titolo Perché non manchi il pane, che è stata proposta in Quaresima e precisamente domenica 25 marzo. Ricordiamo lo scopo della colletta: - aiutare coloro che stanno vivendo problematiche lavorative e che la Caritas e la Fondazione ComunitàServizi incontrano attraverso il Centro Ascolto Diocesano; - sostenere il Laboratorio formativo al lavoro per persone emarginate gestito dalla Fondazione Diocesana Comunitàservizi. Di seguito l elenco delle parrocchie e degli offerenti per un totale di ,57 PARROCCHIE N.S. Assunta - Final Pia 300,00 N.S. della Concordia - Albissola Marina 1.200,00 S. Bartolomeo Apostolo - Ellera 441,00 S. Caterina di Aless. - Stella Gameragna 85,00 S. Ermete - Sciarborasca 175,00 S. Giuseppe - Savona 500,00 S. Lorenzo - Quiliano 1.300,00 S. Maria Rossello - Savona 500,00 S. Martino - Stella 225,00 S. Michele Arcangelo - Celle Ligure 800,00 S. Nicolò - Albisola Superiore 640,00 S. Paolo - Savona 1.246,86 SS Giovanni B. e Andrea- Savona 1.500,00 SS Salvatore - Valleggia 550,00 SS Trinità - Savona 391,00 Unità pastorale S.Lorenzo-S.Francesco Savona 714,71 ISTITUTI Istituto Figlie NS della Neve Savona 300,00 LA PACE DI CORSA 2: RESOCONTO DEL PROGETTO La seconda edizione di un progetto di educazione alla mondialità e alla pace. Un modo per vivere la vicinanza ai ragazzi della Repubblica Democratica del Congo e del Mozambico. Circa 540 studenti hanno partecipato al laboratorio sullo sfruttamento del lavoro minorile nel mondo. Circa giri di pista percorsi dai ragazzi che hanno aderito alla corsa di mercoledì 18 aprile, con la realizzazione di circa km. Il meccanismo del sostenitore ha permesso il coinvolgimento attivo di alcune centinaia di persone adulte che hanno partecipato alla corsa come finanziatori. Ecco i fondi raccolti divisi per scuole e per un totale di 4.650,60 Caritas newsletter maggio
6 Scuole di Savona Pertini 1A 1B 1D 1E 2D 981,40 Scuole di Savona Guidobono 2A 2F 3G 1.217,00 Scuole di Vado Ligure con le classi 2A 2B 2C 3A 3B 3C 629,90 Scuole di Spotorno con le classi 1A 1B 1C 2A 2B 2C 740,00 Scuole di Valleggia con le classi 2A 3C 1.082,30 Riportiamo con soddisfazione il resoconto finanziario del progetto La pace di corsa 2 che si è svolto nei mesi di marzo, aprile e maggio in 22 classi delle Scuole medie inferiori sopra ricordate. Un sentito ringraziamento da parte di Caritas Savona, di Caritas Italiana, di Caritas Congo e di Caritas Mozambico per il coinvolgimento e il contributo espressi da questi ragazzi insieme ai loro professori e alle loro famiglie a favore di due progetti in terra d Africa. Abbiamo elencato le quote date dalle singole scuole non per fare raffronti ma per documentare ciò che ci è stato dato e per sottolineare l importanza che ciascuno dia in base a quello che può. Questi fondi savonesi verranno aggiunti a quelli raccolti nelle altre tre province liguri, nelle quali la Caritas ha proposto il progetto. In tutta la Liguria sono stati coinvolti nella corsa ragazzi che, indipendentemente dall entità finanziaria totale, si sono fatti coinvolgere, hanno condiviso un momento di gioia e hanno dimostrato sincera solidarietà. Questa somma di denaro verrà specificamente utilizzata per i 2 progetti proposti all inizio dell anno. Repubblica Democratica del Congo: vicino a Goma nel nord est del paese per il reinserimento sociale di 200 bambini ex minatori. Mozambico: vicino alla discarica di Maputo per la gestione del Centro di integrazione sociale a favore di 160 bambini (spese scolastiche, sanitarie e vitto). MIGRANTES E SCUOLA DI ITALIANO: BILANCIO E CORSI ESTIVI Uno sguardo alle novità dell anno scolastico appena trascorso. Le prossime proposte. La scuola di alfabetizzazione d italiano per stranieri della Migrantes continua la sua attività didattica e di accoglienza nella propria sede di via L. Corsi n 35. L'anno scolastico volge a termine e in questo momento stiamo organizzando il 3 modulo di lezioni che prenderà il via i primi giorni di giugno per concludersi a metà luglio. Questo terzo modulo di lezioni sarà a regime ridotto a causa della minor presenza di volontari/insegnanti. Durante tutto l'anno scolastico, a partire dallo scorso mese di ottobre, si sono impegnati in questo servizio più di 30 fra volontarie e volontari che hanno permesso la creazione di 16 classi in cui nel corso di tutti questi mesi, sono stati inseriti (ma i numeri non sono ancora definitivi) circa 180 studenti di varie nazionalità e di diversi livelli. Il bilancio di quest anno è sicuramente positivo, ma questo non tanto per il numero degli studenti appena riportato quanto per la disponibilità che sovente i volontari hanno dimostrato nei confronti degli allievi e per il clima di vicinanza e ospitalità che si è respirato all'interno delle classi. L'intento della scuola Migrantes è infatti, oltre naturalmente a quello puramente didattico, quello di essere un luogo di accoglienza e sostegno per le persone straniere che sono presenti sul territorio della nostra città. Per questo motivo è forte il lavoro di rete che svolgiamo con la Caritas e con la Fondazione ComunitàServizi per orientare i migranti verso i vari servizi che la Caritas e il suo ente gestore offre (Centro d'ascolto, Ufficio Immigrazione, Sportello lavoro, Agenzia Sociale per la Casa e altri). Caritas newsletter maggio
7 Gli studenti stranieri, i migranti che frequentano la nostra scuola, vivono per lo più situazioni di difficoltà o per la mancanza di lavoro o per la lontananza dal proprio paese di origine o ancora per la fatica che il cambiamento di abitudini comporta loro. Per tutti questi motivi i migranti frequentano la scuola a volte senza garantire una presenza costante e le classi sono quindi soggette a mutamenti anche considerevoli nel numero degli iscritti. Gli insegnanti devono far fronte quindi a gruppi di studenti che cambiano in continuazione e devono perciò essere molto elastici nell inventarsi strategie d insegnamento che possano essere efficaci in un ambiente così mutevole. Durante quest anno scolastico ci sono state alcune novità: la prima è stata la presenza dei profughi provenienti dalla Libia, di quella che è stata denominata Emergenza NordAfrica. Per loro abbiamo formato tre classi che da ottobre hanno svolto lezione in maniera continuativa due volte alla settimana. L Emergenza NordAfrica ci ha visti coinvolti anche nella creazione di una succursale della scuola presso la parrocchia della Stella Maris di Albisola Capo dove don Mario Moretti, parroco e direttore del nostro ufficio pastorale Migrantes, è riuscito a coinvolgere un buon numero di volontari grazie al quale siamo riusciti a fare lezione ad altri 20 uomini e donne provenienti dalla Libia. Siamo anche riusciti a creare una classe per ragazzi di lingua araba grazie al lavoro di due insegnanti uno dei quali è un ragazzo di origine egiziana che ha frequentato la scuola gli anni passati e che, conoscendo ormai bene la lingua italiana e soprattutto le difficoltà di chi arriva dall Egitto o dai paesi del Maghreb, è stato di fondamentale aiuto per gli studenti. Nei locali della scuola si sono tenuti anche due corsi ai quali hanno partecipato persone di varie nazionalità: quello di cucito è tenuto da due ragazze italiane ed è frequentato da alcune donne che due volte al mese si vedono per imparare o affinare tecniche sartoriali che possano essere utili per trovare lavoro o per eseguire piccoli lavoretti nell ambito familiare. L altro è il corso di teatro al quale da anni partecipano ragazzi e ragazze straniere ed è coordinato da due insegnanti della scuola: il loro lavoro infaticabile produce sempre delle gustosissime e divertenti storie che vengono messe in scena durante la festa di fine anno scolastico che quest anno si è tenuta sabato 26 maggio presso i locali della Parrocchia di San Paolo. INCONTRO SETTIMANALE DI PREGHIERA Gli operatori e i volontari della Caritas e della Fondazione si ritrovano per l Eucaristia o per le lodi mattutine nella cappella di San Massimiliano, presso la sede diocesana di via Mistrangelo 1, il lunedì mattina alle Tutti possono partecipare. VISITA I NOSTRI SITI Caritas newsletter maggio
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