METANODOTTO BUSSO PALIANO III LOTTO INTERFERENZE CON ZONE VINCOLATE AI SENSI DEL R.D.L. 3267/23 E R.D. 1126/26 D.G.R. 6215/96 D.G.R.
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- Isidoro Beretta
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2 Foglio 2 di Fogli 11 Sommario 1 PREMESSA Aree oggetto di approfondimenti FASI DI REALIZZAZIONE DEL METANODOTTO Realizzazione piazzole di stoccaggio tubazioni Apertura della fascia di lavoro Sfilamento dei tubi Scavo della trincea Saldatura di linea Rivestimento dei giunti Controlli non distruttivi Posa della condotta Reinterro della condotta Collaudo idraulico Tratti particolari attraversamenti OPERE DI RIPRISTINO... 11
3 Foglio 3 di Fogli 11 1 PREMESSA La presente Relazione è stata redatta a supporto della documentazione consegnata all area Area Difesa del Suolo nell ambito della procedura autorizzativa necessaria all ottenimento del Nulla Osta al Vincolo Idrogeologico. Tale vincolo, apposto ai sensi del R.D. 3267/1923, insiste su numerosi distretti del territorio di interesse. Le aree di interferenza fra il tracciato ed il vincolo idrogeologico ricadono, per quanto concerne il III Lotto all interno dei comuni della Regione Lazio, di seguito elencati: Ceccano; Patrica; Giuliano di Roma; Anagni; Sgurgola; Ferentino; Gavignano; Paliano. Le aree interessanti il progetto in questione sono state sottoposte ad una serie di studi mirati alla ricostruzione dei caratteri geologici, geolmorfologici e idrogeologici distinitivi di queste aree. Tali studi sono stati introdotti nell ambito del procedimento per l ottenimento della Compatibilità Ambientale dell opera, nel doc. S0003VRL01- Studio di Impatto Ambientale Regione Lazio. Nell iter autorizzativo è stata predisposta, inoltre, documentazione integrativa mirata all analisi delle aree in dissesto. I documenti all interno dei quali sono inserite le informazioni su descritte sono: doc. S0003VRL05 Integrazioni alla Relazione Geologica, Carta Geomorfologica 1: e Dettagli Geomorfologici 1: (prot.n DEL ) doc. S0003VRL11 Interferenza Con Aree A Rischio Di Frana In Territorio CERVARO (FR), CECCANO (FR) ed opere di mitigazione del rischio (prot.n DEL 10/02/2011) doc. n. S0003VRL08 Studio di Compatibilità Idrogeologica in si rispondeva alle osservazioni fatte allo Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.), (Prot del 16/12/2010)
4 Foglio 4 di Fogli AREE OGGETTO DI APPROFONDIMENTI A valle degli studi integrativi associati alla procedura di Compatibilità Ambientale sono state individuate, in accordo con l area Difesa del Suolo della Regione Lazio, le aree ricadenti all interno delle zone vincolate ai sensi del R.D.L. 3267/23 e R.D. 1126/26, da investigare in dettaglio; tali aree ricadono all interno dei confini comunali di: Ceccano; Patrica; Giuliano di Roma. L analisi è stata predisposta sulla base delle linee guida emanate dall Ufficio Difesa del Suolo delle Regione Lazio con nota di prot. N del 20 /12 /2010 ai fini del rilascio del Nulla Osta al Vincolo Idrogeologico. Le rimanenti aree interessate dalla perimetrazione del Vincolo Idrogeologico che ricadono all interno dei comuni di: Ferentino; Anagni; Sgurgola; Paliano; Gavignano, non presentano caratteri di criticità geologica e geomorfologica e risultano compatibili con l opera da realizzare e con le sue fasi generali di realizzazione; di conseguenza per tali aree non è stato necessario realizzare indagini di dettaglio o ulteriori approfondimenti. Infatti, la natura dei terreni, piuttosto consistenti e talora litoidi, e nondimeno in considerazione delle morfologie blande, dell assenza di fenomeni di dissesto in atto pregiudizievoli nei confronti del progetto, di fenomeni di erosione che possano compromettere lo stato dei luoghi, non si ravvisano elementi di possibile disturbo all opera da relazzare. Specularmente, l opera non creerà alcun tipo di peggioramento delle condizioni di stabilità dei siti.
5 Foglio 5 di Fogli 11 2 FASI DI REALIZZAZIONE DEL METANODOTTO Di seguito si desrivono le fasi di realizzazione dell opera che interesseranno le aree ricadenti all interno delle zone vincolate ai sensi del R.D.L. 3267/23 e R.D. 1126/26. In alcune di queste aree a valle degli studi sulle aree a dissesto (doc n RL0001 / RL0002 / RL0003) in fase di progettazione esecutiva si è rinvenuta la necessita di prevedere interventi di mitigazione atti a determinare la completa compatibilità dell opera con i luoghi circostanti. 2.1 REALIZZAZIONE PIAZZOLE DI STOCCAGGIO TUBAZIONI L operazione preliminare da realizzare per la posa del gasdotto è l allestimento di aree adibite allo stoccaggio delle tubazioni, della raccorderia, dei materiali di lavoro. Tali aree dovranno essere, per quanto possibile, di facile accesso, pertanto saranno localizzate a ridosso di strade percorribili dai mezzi adibiti al trasporto dei materiali. La realizzazione delle stesse prevede lo scotico dei livelli superficiali di suolo (con accantonamento dello strato umico superficiale) ed il successivo livellamento del terreno, lo stesso sarà ricoperto da uno strato di tessuto non tessuto opportunamente inghiaiato. Ove non presenti, saranno realizzati opportuni accessi provvisori dalla viabilità ordinaria. Le piazzole saranno dislocate a ridosso della pista di lavoro e a ridosso degli attraversamenti principali. Saranno altresì create delle piazzole di maggiori dimensioni in corrispondenza degli impianti di linea e della posa delle bretelle al fine di consentire lo stoccaggio di tali materiali. 2.2 APERTURA DELLA FASCIA DI LAVORO Le operazioni di scavo della trincea e di montaggio della condotta richiedono la preventiva preparazione di un area di passaggio per i mezzi d opera. Tale fascia di lavoro dovrà essere continua per tutta la lunghezza del metanodotto e di larghezza tale da consentire l esecuzione dei lavori ed il transito dei mezzi di lavoro e di servizio; in particolare dovrà essere sempre garantita l accessibilità dei mezzi di soccorso. In condizioni particolari, per tratti comunque di lunghezza limitata, è possibile operare in condizioni di pista ristretta; tale modalità viene adottata, in genere, in tratti caratterizzati dalla presenza di manufatti (muri di sostegno, opere di difesa idraulica, ecc.) o da particolari condizioni morfologiche (in prossimità di sponde fluviali) e vegetazionali (presenza di vegetazione arborea d alto fusto).
6 Foglio 6 di Fogli 11 In corrispondenza degli attraversamenti di infrastrutture tale fascia avrà una maggior larghezza, per evidenti esigenze esecutive dei lavori. In ogni caso la pista di lavoro è suddivisa, rispetto all asse picchettato, in due aree distinte (come si evince dal disegno 4.2): - su un lato viene ricavato uno spazio continuo (A) per il deposito del materiale di scavo della trincea ; - sul lato opposto viene predisposta una fascia (B) per l'assemblaggio della condotta e per il passaggio dei mezzi necessari alle operazioni di assemblaggio, sollevamento e posa della condotta, nonché per il transito dei mezzi di soccorso, mezzi di trasporto dei rifornimenti, di materiali vari. Diametro condotta Pista Normale (m) Pista Ristretta (m) Pista in palude (m) (DN ) A B Tot A B Tot A B Tot Tabella 2.2.1: Dimensioni pista di lavoro Figura Tipico della sezione di scavo della nuova condotta
7 Foglio 7 di Fogli 11 Sull intera fascia di lavoro si procede, inizialmente, con la rimozione di ciò che costituisce impedimento alle operazioni. Nel caso di aree occupate da boschi, vegetazione riparia e colture arboree (oliveti, frutteti, vigneti, ecc.) si opererà il taglio delle piante e la rimozione delle ceppaie; saranno comunque applicate le più corrette tecniche selvicolturali. Nelle aree agricole sarà comunque garantita la continuità funzionale delle eventuali opere di irrigazione e drenaggio ed in presenza di colture arboree si provvederà, ove necessario, all ancoraggio provvisorio delle stesse. Si procederà inoltre allo spostamento di pali delle linee elettriche e/o telefoniche ricadenti entro la fascia di lavoro e si realizzeranno opere provvisorie per garantire il naturale deflusso delle acque meteoriche (drenaggi, tombini, ecc.). Lo strato umico superficiale del suolo viene accantonato separatamente rispetto agli altri materiali di risulta e opportunamente conservato, per essere poi ridistribuito sulla superficie del terreno al termine delle opere di ripristino. I mezzi utilizzati per l esecuzione delle opere sono in prevalenza cingolati: ruspe, escavatori e pale caricatrici. 2.3 SFILAMENTO DEI TUBI Lo sfilamento consiste nel trasporto dei tubi dalle piazzole di stoccaggio e nel loro posizionamento lungo la pista di lavoro, predisponendoli testa a testa per la successiva fase di saldatura. Per queste operazioni, saranno utilizzati trattori posatubi (sideboom) e mezzi cingolati adatti al trasporto. 2.4 SCAVO DELLA TRINCEA Lo scavo destinato ad accogliere la condotta sarà eseguito con mezzi idonei al tipo di terreno da attraversare (macchine escavatrici in terreni sciolti, martelloni in roccia). Il materiale di risulta dello scavo verrà depositato a lato della trincea (evitandone il mescolamento con lo strato di suolo umico accantonato in fase di apertura della pista di lavoro) per essere riutilizzato in fase di rinterro della condotta. Nei tratti rocciosi, al fine di preservare il rivestimento dei tubi dalle asperità presenti sul fondo dello scavo, il fondo dello stesso verrà preparato per accogliere la condotta disponendo un letto di posa in sabbia dello spessore di 10 cm.
8 Foglio 8 di Fogli SALDATURA DI LINEA I tubi saranno collegati mediante saldatura manuale ad elettrodo o mediante saldatura automatica ad arco elettrico impiegando motosaldatrici a filo continuo (paywelder). L accoppiamento sarà eseguito mediante accostamento di testa di due tubi in modo che, ripetendo l operazione più volte, sia possibile collegare tratti di tubazione; i tratti saldati, posti parallelamente allo scavo, saranno appoggiati su appositi sostegni in legno per evitare il danneggiamento del rivestimento. Nel caso di tratti a pista ristretta l operazione di saldatura sarà realizzata all interno dello scavo stesso, realizzando apposite nicchie. 2.6 RIVESTIMENTO DEI GIUNTI Al fine di realizzare la continuità della guaina in polietilene che riveste i tubi, si procederà a rivestire i giunti di saldatura con apposite fasce termo restringenti. Il rivestimento della condotta sarà quindi controllato con l utilizzo di un apposita apparecchiatura a scintillio (holiday detector) e, se necessario, saranno eseguite le riparazioni con l applicazione di mastice e pezze protettive. 2.7 CONTROLLI NON DISTRUTTIVI Le saldature saranno sottoposte a controlli non distruttivi (CND) mediante tecniche radiografiche/gammagrafiche sul 100% dei giunti saldati. 2.8 POSA DELLA CONDOTTA Ultimate le verifiche delle saldature e verificata la perfetta integrità del rivestimento, la colonna saldata sarà sollevata e posata all interno dello scavo mediante appositi trattori posatubi (sideboom). Ove necessario (es. fondo dello scavo con asperità tali da compromettere l integrità del rivestimento), come già illustrato in precedenza, si provvederà a predisporre un letto di posa realizzato con materiale inerte (sabbia). 2.9 REINTERRO DELLA CONDOTTA Una volta completate le operazioni di posa, si procederà al reinterro della codotta. Tale operazione sarà effettuata utilizzando il materiale di risulta accantonato, durante la fase di scavo, lungo il tracciato; qualora tale materiale presenti trovanti e sassi, si procederà alla posa di un ulteriore strato di sabbia proveniente da cave; tale strato sarà di circa 20 cm a partire dalla generatrice superiore del tubo.
9 Foglio 9 di Fogli COLLAUDO IDRAULICO Terminata la posa, il collegamento ed il reinterro della condotta, se ne effettuerà il collaudo idraulico eseguito riempiendo la tubazione di acqua e pressurizzandola ad una pressione p = 1,30 x MOP (pressione massima di esercizio), per una durata di 48 ore (D.M p.to 4.4). Le fasi di riempimento e svuotamento dell'acqua del collaudo idraulico sono eseguite utilizzando idonei dispositivi, comunemente denominati pig, che vengono impiegati anche per operazioni di pulizia e messa in esercizio della condotta. Queste attività sono svolte suddividendo la linea per tronchi di collaudo di lunghezza non superiore ai 10 Km. Ad esito positivo dei collaudi idraulici e dopo aver svuotato l acqua di riempimento, i vari tratti collaudati vengono collegati tra loro mediante saldatura controllata con sistemi non distruttivi. Al termine delle operazioni di collaudo idraulico e dopo aver proceduto al rinterro della condotta, si esegue un ulteriore controllo dell integrità del rivestimento della stessa. Tale controllo è eseguito utilizzando opportuni sistemi di misura del flusso di corrente dalla superficie topografica del suolo TRATTI PARTICOLARI ATTRAVERSAMENTI Gli attraversamenti di corsi d acqua e delle infrastrutture viarie e ferroviarie verranno realizzati con piccoli cantieri, che operano contestualmente all avanzamento della linea. Le metodologie realizzative previste saranno diverse e possono essere così suddivise: - - Attraversamenti con scavo a cielo aperto Attraversamenti con metodologia trenchless Gli attraversamenti a cielo aperto possono prevedere la messa in opera di tubo di protezione. Gli attraversamenti privi di tubo di protezione saranno realizzati, di norma, per mezzo di scavo a cielo aperto in corrispondenza di corsi d acqua minori, di strade vicinali e campestri. Per gli attraversamenti dei corsi d acqua minori si procederà normalmente alla preparazione fuori opera del cosiddetto cavallotto, che consiste nel piegare e quindi saldare le barre secondo la configurazione geometrica di progetto. Il cavallotto verrà poi posato nella trincea appositamente predisposta e quindi rinterrato.
10 Foglio 10 di Fogli 11 Gli attraversamenti a cielo aperto con tubo di protezione vengono realizzati làddove influiscano fattori, quali: presenza di acqua o di roccia, intensità del traffico, portata dei corsi d acqua, eventuali prescrizioni dell ente competente, ecc. Le tecniche di attraversamento con trivellazione possono essere effettuate con sistemi differenti, a seconda di fattori quali la profondità di posa, la lunghezza dell attraversamento ecc. Attraversamenti trenchless mediante trivella spingitubo Nei casi meno complessi viene impiegata la trivella spingitubo, mediante la quale viene trivellato orizzontalmente il terreno in corrispondenza dell asse della condotta consentendo l inserimento del tubo di protezione, che ha dimensioni maggiori della condotta in progetto ed uguale asse; all interno di esso verrà di seguito inserito il sigaro ossia il tratto di condotta in progetto da proteggere. La procedura dei lavori prevede lo scavo di due buche: - la buca di partenza nella quale è sistemato lo slittone, la parete reggispinta ed il macchinario della trivella spingitubo; - la buca di arrivo nella quale si effettueranno le operazioni di recupero della testa della coclea di trivellazione. Una volta posato il tubo di protezione e completate le operazioni di inserimento del tronco di metanodotto in progetto al suo interno verranno applicati all estremità del tubo di protezione i tappi di chiusura. In corrispondenza di una o di entrambe le estremità del tubo di protezione, in relazione alla lunghezza dell attraversamento e alla tipologia di servizio attraversato, saranno collegati gli sfiati. Lo sfiato sarà realizzato mediante un tubo di acciaio DN 80 mm (ø 3 ) munito all estremità da un apparecchio tagliafiamma e da una presa per la verifica di eventuali fughe di gas. La metodologia con trivella spingitubo si eseguirà per realizzare gli attraversamenti di infrastrutture o di corsi d acqua il cui flusso non potrà essere né interrotto né deviato e consentirà, nel caso di attraversamento di corsi d acqua, di non manomettere le difese spondali esistenti, gli alvei ed i fondi. Attraversamenti trenchless mediante Trivellazione Orizzontale Controllata Esiste inoltre una ulteriore tecnica di attraversamento delle infrastrutture viarie e dei corsi d acqua, denominata T.O.C. Trivellazione Orizzontale Controllata.
11 Foglio 11 di Fogli 11 Tale metodologia si basa sui metodi sviluppati per la perforazione direzionale dei pozzi petroliferi e prevede l impiego di un impianto costituito da rampa inclinata sulla quale trasla un carrello mobile che provvede alla rotazione e alla spinta delle aste di perforazione. Tale metodologia prevede l esecuzione degli attraversamenti impiegando tecnologie che eliminano l uso dello scavo anche delle buche di estremità dell attraversamento e prevedono un sistema per il controllo direzionale del foro che consente di variarne l inclinazione in funzione dell angolo formato dall asse della condotta. Ciò permette di eseguire scavi di lunghezze rilevanti anche in presenza di terreni disomogenei, di approfondire la quota di passaggio al di sotto del fondo del corso d acqua o del piano di lavoro dell infrastruttura viaria (h 8.00 m) e di non modificare in alcun modo il regime delle acque e la sistemazione esistente delle sponde e del fondo del corso d acqua attraversato. 3 OPERE DI RIPRISTINO Al termine della posa in opera e rinterro della condotta, saranno eseguiti gli opportuni interventi di ripristino ambientale finalizzati a ristabilire nelle aree d intervento gli equilibri naturali preesistenti e ad impedire l instaurarsi di fenomeni erosivi, non compatibili con la sicurezza della condotta stessa. Preliminarmente si procederà alle sistemazioni generali di linea che consistono nella riprofilatura dell area e nella ricostituzione della morfologia originaria del terreno, riconfigurandone le condizioni di pendenza originaria e riattivando fossi, canalette e linee di flusso preesistenti. Per la ricostituzione della copertura di suolo si ripristinerà la coltre prelevata ed accantonata in fase di scavo. Più in dettaglio, le operazioni di ripristino dei luoghi possono essere raggruppate nelle seguenti tre categorie: Ripristini geomorfologici ed idraulici; Ripristini vegetazionali.
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