SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Comune di Forlì - Piazza Saffi 8, Forlì Servizio: Politiche Educative e della Genitorialità Unità:Diritto allo Studio, via Caterina Sforza, n.16 Forlì (FC) 2) Codice di accreditamento del Comune di Forlì: NZ ) Albo e classe di iscrizione del Comune di Forlì: Regione Emilia Romagna 2 1

2 (Allegato 1) CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Una figura educativo-amicale per l'integrazione di minori disabili ) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A06 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: 6.1 Destinatari e beneficiari del progetto Il Comune di Forlì conta una popolazione complessiva di persone (dato Regione Emilia Romagna-Statistiche 01/01/2013), la loro distribuzione sul territorio comunale non presenta concentrazioni rilevanti. Di seguito, in tabella, proponiamo i dati relativa alla popolazione residente nel Comune di Forlì, in obbligo scolastico/formativo, suddivisa per fasce d'età (dati Regione Emilia Romagna- Statistiche 01/01/2013): Comune di Forlì da 6 ai 10 anni (scuole primarie) dagli 11 ai 13 anni (scuole secondarie di 1 grado) dai 14 ai 19 anni (scuole secondarie di 2 grado) totale popolazione residente Il Progetto si rivolge ad un target specifico della popolazione: i minori dai 6 ai 13 anni che frequentano le scuole primarie e secondarie di 1 grado di Forlì, con disabilità medio - lievi o con disturbo. Nell'anno scolastico 2013/14 le scuole primarie e secondarie di 1 grado di Forlì hanno inviato all Unità Diritto allo Studio del Comune di Forlì n. 42 Schede di rilevamento del bisogno attraverso le quali gli insegnanti referenti hanno manifestato il bisogno di realizzare progetti a supporto di minori con disabilità medio-lievi o con disturbo, finalizzati all'implementazione delle autonomie personali e di socializzazione Nella tabella che segue, riportiamo il numero dei minori disabili per i quali è stata richiesta la realizzazione di un progetto di servizio civile finalizzati all'implementazione delle autonomie personali e di socializzazione e il monte ore individuato per la realizzazione di tali progetti, riferiti all'anno scolastico 2013/14 2

3 (Allegato 1) Scheda di rilevamento del bisogno a.s. 2013/14 Scuole primarie Scuole secondarie di 1 grado n. minori con disabilità medio-lieve n. ore richieste per la realizzazione di progetti di servizio civile totali (Dati emersi dai documenti di monitoraggio e verifica del Comune di Forlì-Unità Diritto allo Studio a.s. 2012/13) Il presente progetto nasce dall esigenza di rispondere in maniera più integrata e strutturata possibile ad un bisogno emerso rispetto alla popolazione con disabilità medio - lieve o con disturbo per un target di utenza che va dai 6 ai 13 anni. Le figure professionali, che a vario titolo intervengono nella vita di questi minori sono molteplici, ciò che manca ai minori è la possibilità di realizzare percorsi educativo/amicali attraverso i quali, possano sperimentare occasioni di crescita e di autonomia. Il bisogno dei minori disabili è quello di essere accompagnati da una figura educativo/amicale che possa facilitarne la presenza e l integrazione, nel contesto scolastico anche promuovendone lo sviluppo di competenze ed esperienze, attraverso attività non formali ed integrando il progetto di vita del singolo minore attraverso svariati tipi di interventi. Questo bisogno è riscontrabile dalle n. 42 schede di rilevamento dei bisogni inviate all Unità Diritto allo Studio per l'anno scolastico 2013/14, attraverso le quali è stata richiesta la realizzazione di progetti con le finalità sopra specificati per un monte ore totale di 700 ore. Gli interventi previsti nel presente progetto si pongono l'obiettivo di rispondere a questo bisogno, si collocano quindi, ad integrazione e non in sostituzione delle prestazioni socioassistenziali, socio-sanitarie ed educative e delle figure professionali già previste nell ambito della programmazione nazionale e regionale. Il volontario infatti, diviene una figura che accompagna il minore disabile mediando e facilitando la sua presenza e l'integrazione nel contesto scolastico, implementando occasioni di crescita e di socializzazione che diversamente non sarebbero realizzate, oppure sarebbero realizzate solo in parte. Inoltre, il volontario proprio per la specificità della sua figura, può supportare il minore nell acquisizione di una maggior consapevolezza delle proprie competenze altre che, spesso non vengono lette dagli adulti di riferimento istituzionali. Il monitoraggio finale effettuato al termine dei precedenti Bandi, ha evidenziato che nel corso del servizio il volontario ha acquisito una sempre maggiore consapevolezza del suo ruolo e dell'importanza che questo ricopre nei confronti dei minori disabili che affiancano. Il progetto è pertanto, finalizzato a rispondere ai bisogni dei minori con disabilità mediolieve nella fascia d'età dai 6 ai 13 anni. I destinatari potenziali del progetto sono i minori con disabilità medio -lieve che frequenteranno le scuole primarie e secondarie di 1 grado di Forlì negli anni scolastici 2014/ /16. Non potendo disporre, con così largo anticipo, dei dati relativi agli anni scolastici 2014/ /16 di seguito si riportano i dati relativi al numero di minori con disabilità medio-lieve che nell ultimo triennio (anni scolastici 2010/ /12 e 2012/13) sono stati coinvolti nel progetti di servizio civile nazionale realizzato dall Unità Diritto allo Studio del Comune di Forlì che possono essere un riferimento concreto dei destinatari potenziali del progetto anche per gli anni scolastici 2014/ /16 3

4 (Allegato 1) Minori coinvolti nel progetto di servizio civile nel triennio / / /14 Scuola primaria Scuola secondaria di 1 grado totali (Dati: Comune di Forlì - Unità Diritto allo Studio ) I destinatari effettivi sono i minori disabili coinvolti direttamente nel progetto che saranno individuati all'inizio degli anni scolastici 2014/ /16 sulla base dei bisogni individuati dalle insegnanti referenti attraverso le schede rilevamento del bisogno. Il progetto prevede il coinvolgimento di n.9 volontari in servizio civile, pertanto prevediamo di poter rispondere concretamente al bisogno di circa n. 30 minori disabili. I beneficiari del progetto saranno tutti i soggetti che sono coinvolti nel progetto di vita dei minori disabili, in quanto gli interventi del volontario saranno volti ad implementare l'integrazione, la socializzazione e le autonomie del minore disabile coinvolto e avranno quindi una ricaduta rispetto a diversi soggetti: i gruppi classe dei n. 30 minori disabili che saranno coinvolti nel progetto; le insegnanti di sostegno e le insegnanti di classe; le famiglie dei minori; gli operatori sociali referenti per il minore e per la sua famiglia; e gli operatori sanitari referenti per il minore e per la sua famiglia; la comunità educante. 6.2 Analisi del contesto In diversi contesti del territorio di Forlì, si rileva una consistente presenza di bambini/ragazzi in situazione di difficoltà. A supporto di quest affermazione, si riportano di seguito, i dati statistici relativi: alla presenza di ragazzi disabili nelle scuole primarie e secondarie del territorio forlivese, nei servizi educativi extrascolastici in convenzione con il Serv. Politiche Educative e della Genitorialità del Comune di Forlì (centri educativi e centri estivi) 1) I minori disabili iscritti nelle scuole primarie e secondarie di Forlì per l'a.s. 2013/2014 sono risultati n. 248 di cui, n.104 nelle scuole primarie statali, n.74 nelle scuole secondarie di primo grado e n. 59 nelle scuole secondarie di secondo grado. La tabella che segue propone i dati riferiti ai minori disabili inseriti nelle scuole primarie e secondarie del territorio forlivese negli anni scolastici nel triennio: Anni scolastici SCUOLE Scuole primarie statali Scuole secondarie di 1 grado statali Tot alunni iscritti a.s. 2011/12 a.s. 2012/13 a.s. 2013/14 Tot. Alunni disabili Tot alunni iscritti Tot. Alunni disabili Tot alunni iscritti Tot. Alunni disabili

5 (Allegato 1) Scuole secondarie di 2 grado Totali (Dati: Comune di Forlì- Unità Diritto allo Studio ) I dati rilevano che il numero dei minori disabili nel triennio è rimasto costante. 2) I minori disabili che frequentano i servizi educativi extrascolastici per minori dai 6 anni ai 15 anni (centri educativi e centri estivi) in convenzione con il Comune di Forlì 2.1) I centri educativi sono opportunità educative organizzate in orario pomeridiano oltre il tempo scuola rivolte a tutti i bambini e ragazzi tra i 6 e i 15 anni residenti o domiciliati a Forlì. Sono gestiti in convenzione con cooperative del privato sociale che realizzano attività decentrate presso sedi scolastiche in collaborazione con le istituzioni scolastiche forlivesi. Il Comune riconosce il supporto educativo ai minori disabili attraverso una progettazione integrata che coinvolge i servizi sociali, educativi e sanitari di riferimento dei minori e facilitazioni economiche finalizzate a permettere la frequenza di minori provenienti da famiglie in carico al Servizio sociale con difficoltà socio- economiche in collaborazione con il servizio sociale. Le convenzioni in atto riguardano il quinquennio dall'anno 2013 al 2018 e prevedono la realizzazione di: 3 Centri Educativi pomeridiani gestiti dalle coop. soc. Domus coop., P.Babini, L'Accoglienza che nel periodo estivo propongono attività di centro estivo. I centri educativi sono servizi di chiara connotazione educativa, in cui vengono proposte attività di supporto ai metodi di studio, laboratoriali e ricreative. Sono aperti tutto l'anno scolastico, dal lunedì al venerdì, dalle alle con la possibilità di frequentare da 2 a 5 pomeriggi a tempo pieno o parziale. Realizzano attività decentrate di supporto ai metodi di studio e/o laboratoriali presso sedi scolastiche, programmate e realizzate annualmente in collaborazione con le scuole. Inoltre, prevedono forme di collaborazione e sinergie con le altre agenzie educative del territorio e svolgono,per la loro natura, un ruolo di supporto alla genitorialità. Nell a.s. 2013/14 presso i centri educativi sono risultati iscritti complessivamente più di 1000 minori. Tra questi utenti è stato fatto l inserimento di: n. 48 minori disabili affiancati da educatori di sostegno, con il seguente rapporto bambino- educatore: per n.19 minori con disabilità grave in rapporto educatore/bambino 1/1 e per n. 29 minori con disabilità medio-lieve o con disturbo in rapporto 1/2 o 1/3. La tabella che segue riporta i dati riferiti ai minori disabili inseriti presso i servizi educativi extrascolastici nell'ultimo triennio anni scolastici 20011/2014 Minori disabili che hanno frequentato i centri educativi nel a.s. 2011/12 a.s. 2012/13 a.s. 2013/14 triennio 2011/14 Totale n. minori disabili n. minori con disabilità grave n. minori con disabilità medio-lieve (Dati emersi dai documenti di monitoraggio e verifica dei Progetti extrascolastici convenzionati con il Comune di Forlì-Servizio Politiche Educative e della Genitorialità ). I dati rilevano che il numero dei minori disabili che nel triennio 2011/14 hanno frequentato i centri educativi è rimasto costante. 5

6 (Allegato 1) 2.2) I minori disabili inseriti presso i centri estivi convenzionati con il Comune di Forlì. i centri estivi sono servizi educativi aperti nel periodo di chiusura delle scuole, dal lunedì al venerdì, per l intera giornata. Il servizio risponde, con un offerta educativamente qualificata, alle esigenze delle famiglie nel periodo estivo. I centri estivi in convenzione per il quinquennio sono costituiti dal prolungamento estivo dei 3 centri educativi invernali gestiti dalle cooperative che ampliano l'orario di apertura giornaliero e da 5 centri estivi gestiti da Associazioni/Soggetti Onlus in convenzione per la realizzazione di progetti d'integrazione di minori disabili dai 6 ai 15 anni. Nell'estate 2013 hanno frequentato i centri estivi n. 38 minori con disabilità dai 6 ai 15 anni affiancati da educatori di supporto. Si specifica che in tutti i servizi extrascolastici sopra riportati il Comune garantisce la regia territoriale del piano degli interventi e l'integrazione dei minori disabili attraverso una progettazione integrata che coinvolge i servizi educativi, sociali e sanitari competenti. 6.3 Servizi specifici esistenti Non esistono servizi strutturati e non è opportuno che esistano servizi specifici per questo bisogno emerso, perché deve essere affrontato all interno dei contesti di vita del minore disabile. I percorsi educativo/amicali si sviluppano nei contesti di vita scolastici ed extrascolastici previsti dal progetto di vita del minore disabile. Considerata la fascia di età dei minori a cui si rivolge il presente progetto (dai 6 ai 13 anni), il contesto di vita, diverso dall ambito famigliare, in cui il volontario affiancherà il minore sarà l ambiente scolastico. Nel caso in cui il progetto di vita del minore disabile preveda la frequenza ad un servizio educativo extrascolastico del territorio (centri educativi, centri estivi, contesti sportivi, contesti socioricreativi, ecc.) è auspicabile che, nel definire il progetto d integrazione del minore, siano coinvolti i referenti dei diversi contesti frequentati dal minore. Il volontario quindi, affiancherà i bambini/ragazzi disabili coinvolti nel progetto a scuola al fine di facilitarne la presenza, l integrazione e implementare occasioni di socializzazione e di acquisizione di autonomie. In relazione al contesto scolastico si specifica che nel territorio comunale vi sono n. 19 scuole primarie statali n. 7 scuole secondarie di primo grado statali e n. 10 scuole secondarie di secondo grado. Rispetto ai minori disabili iscritti, la scuola in collaborazione con gli operatori sanitari, gli operatori sociali e la famiglia del minore, redige un Progetto Educativo Individualizzato (PEI) in base al quale vengono strutturate una serie di attività didattiche e di laboratorio, scolastiche ed extrascolastiche, per rispondere ai bisogni individuali di ogni minore disabile. Inoltre, ad integrazione delle figure professionali già presenti nella scuola il Comune di Forlì attraverso l Unità Diritto allo Studio prevede la presenza di figure educative (educatori professionali o assistenti di base) di supporto al percorso scolastico-formativo dei minori con disabilità gravi e gravissimi. Nel contesto scolastico, quindi per i minori con disabilità medio-lieve o con disturbo è istituzionalmente prevista solo la presenza dell'insegnante di sostegno e spesso, per un monte ore settimanale finalizzato alle solo attività didattiche. Non c'è quindi la possibilità di realizzare o sviluppare percorsi educativo/amicali, con i minori disabili o attività integrative a quelle scolastiche finalizzate a sviluppare nel minore disabile le competenze sociali, di comunicazione, relazionali, organizzative, di gestione di sé, sempre in funzione di una crescente autonomia. 6

7 (Allegato 1) In relazione al contesto extrascolastico si precisa che la rete di offerte educative del territorio di Forlì, realizzate in orario extrascolastico in convenzione con il Serv. Politiche Educative del Comune di Forlì, rivolte a bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni, è articolata come riportato nella seguente tabella Anno scolastico 2013/14 CENTRO EDUCA- TIVO 1. SAN MARTINO GESTITO DALLA COOP. SOC. DO- MUS COOP. 2. SAN PAOLO GE- STITO DALLA COOP. SOC. P. BA- BINI 3. VILLA GESUITA GESTITO DALLA COOP. SOC. L'AC- COGLIENZA SEDI SCOLASTICHE PRESSO LE QUALI VENGONO REALIZZATE ATTIVITA' EX- TRASCOLASTICHE sede San Martino scuola secondaria di 1 grado via F. Orsini plesso Orceoli TIPOLOGIA DI ATTIVITA'REA- LIZZATA supporto ai metodi di studio e laboratori supporto ai metodi di studio ARTICOLAZIONE SETTI- MANALE 4 pomeriggi di 4 ore 3 pomeriggi di 3 ore scuola primaria Tempesta del 6 circolo laboratorio 1 pomeriggio di 2 ore scuola primaria Rivalti del 1 circolo laboratorio 1 pomeriggio di 2 ore sede San Paolo supporto ai metodi di studio e laboratori 4 pomeriggi di 4 ore scuola primaria Saffi del 1 circolo supporto ai metodi di studio 2 pomeriggi di 2 ore scuola primaria D. Fabbri del 4 circolo laboratorio 2 pomeriggi di 2 ore scuole primarie Manzoni e De Amicis del 2 circolo supporto ai metodi di studio 2 pomeriggi di 2 ore scuola primaria Rivalta del 4 circolo supporto ai metodi di studio 2 pomeriggi di 2 ore sede Villa Gesuita scuola secondaria di 1 grado via Ribolle (Zangheri e B. Croce) supporto ai metodi di studio e laboratori supporto ai metodi di studio 4 pomeriggi di 4 ore 2 pomeriggi di 2 ore scuola primaria Rodari dell'8 circolo supporto ai metodi di studio 2 pomeriggi di 2 ore scuola primaria Squadrani del 6 circolo laboratorio 1 pomeriggio di 2 ore Presso i servizi educativi extrascolastici sopra elencati, i minori con disabilità, che necessitano di figure educative specializzate, sono affiancati da educatori professionali riconosciuti dal Comune di Forlì - Servizio Politiche Educative e della Genitorialità, attraverso una programmazione integrata con gli operatori sociali e sanitari di riferimento del minore disabile. Anche se l intervento in oggetto, prevede che il volontario affianchi il minore disabile nel contesto scolastico è comunque necessario realizzare un raccordo con le realtà extrascolastiche frequentate dal minore per fare in modo ci sia una condivisione tra i diversi contesti coinvolti nella vita del minore Dall'analisi proposta risulta chiaro che il presente progetto si pone l'obiettivo di rispondere ad un bisogno che non viene soddisfatto dai servizi specifici esistenti sul territorio, cioè una figura educativo-amicale che accompagni i minori con disabilità medio lieve o con disturbo in progetti d'integrazione, socializzazione ed implementazione delle autonomie personali. Il presente progetto si colloca quindi, ad integrazione e non in sostituzione delle prestazioni socio-assistenziali, socio-sanitarie ed educative e delle figure professionali già previste nell ambito della programmazione nazionale e regionale. 7

8 (Allegato 1) 6.4 Indicatori che sono stati utilizzati per leggere il contesto: Gli indicatori attraverso i quali è stato misurato il contesto sono: - n. popolazione complessiva del Comune di Forlì al 01/01/2013 (Regione Emilia Romagna-Statistiche); - n. minori dai 6 ai 19 anni residenti territorio di Forlì suddivisi per fasce d'età (Regione Emilia Romagna-Statistiche) n. minori con disabilità medio-lieve per i quali è stato richiesta la realizzazione di un progetto di servizio civile nell'a.s. 2013/14 nelle scuole primarie e secondarie di primo grado del Comune di Forlì; n. minori disabili coinvolti nel progetto di servizio civile dell Unità Diritto allo Studio nel triennio presso le scuole primari e secondarie del Comune di Forlì (destinatari potenziali del progetto); - n. minori disabili iscritti nelle scuole primarie e secondarie del Comune di Forlì sul totale degli alunni iscritti, riferiti al triennio ; - n. minori disabili inseriti presso servizi educativi extrascolastici e rispettivo rapporto educatore-bambino, negli anni scolastici dell'ultimo triennio, dall' anno scol.co 2011/12 all'anno scol.co-2013/14; n. minori disabili inseriti presso i centri estivi convenzionati dal Comune di Forlì relativi all estate 2013; n. scuole primarie e secondarie presenti sul territorio; risorse presso le scuole rivolte ai minori disabili iscritti; n. servizi educativi extrascolastici presenti sul territorio; risorse presso i servizi educativi extrascolastici che facilitano la frequenza dei minori disabili iscritti. Breve accenno del contesto territoriale in relazione alla visione dei bisogni emersi dal Piano Provinciale 2014 Il occasione delle assemblee dei soci svoltesi nell anno 2014, sono state ribadite dagli enti che quotidianamente vivono e operano nel territorio le due macro- aree di bisogno individuate in occasione dei precedenti Piani Provinciali del Servizio Civile. In particolare il territorio fa emergere quanto i volontari in servizio civile siano importanti per contribuire nell area: socio assistenziale e dell educazione e promozione culturale. Da anni vengono realizzati progetti di servizio civile nei diversi settori di intervento delle aree sopra indicate tra cui: - Tutela delle categorie svantaggiate: anziani, persone con disabilità, minori ed adulti con disagio sociale, stranieri; - Contrasto al problema della dispersione scolastica: azioni di tutoraggio; - Contrasto ai problemi di devianza: azioni di prevenzione alla salute; - Contrasto ai problemi di integrazione e/o solitudine: azioni relative alla pubblicizzazione ed attuazione di progetti relativi alla multiculturalità e alla cultura della Pace. - Sostegno al settore artistico: azioni dirette alla promozione divulgazione e salvaguardia del patrimonio artistico; azioni di progettazione e sviluppo di eventi culturali rivolti a specifici target (bambini, adolescenti, anziani, immigrati ecc ) e alla popolazione in generale. Gli Enti che aderiscono al Co.Pr.E.S.C., sviluppano progetti di servizio civile che tentano di garantire il pieno coinvolgimento delle nuove generazioni rispetto a queste tematiche, 8

9 (Allegato 1) cercando di fornire risposte nuove e dinamiche alle esigenze della popolazione. Per ulteriori approfondimenti della lettura dei bisogni si faccia riferimento al Piano Provinciale realizzato dal Co.Pr.E.S.C in sinergia con gli Enti. 7) Obiettivi del progetto Nel corso degli incontri di monitoraggio con i volontari/e effettuati al termine dei Bandi precedenti si è constatato che l'esperienza fatta è stata generalmente positiva e gratificante per i ragazzi ed ha rappresentato un'occasione di formazione personale alla cittadinanza attiva, come dimostra il fatto che alcuni di essi hanno continuato la loro collaborazione anche al termine del servizio. Inoltre, i volontari hanno riportato che l esperienza realizzata, attraverso il presente progetto, è stata una tappa importante per il loro percorso formativo, pertanto si ritiene opportuno confermare l'attualità e l'efficacia degli obiettivi riferiti all'area di intervento. Obiettivo generale: L obiettivo principale del progetto è di implementare e sviluppare percorsi educativo/amicali per minori disabili, da realizzare nel contesto scolastico, al fine di favorire le competenze sociali, di comunicazione, relazionali, organizzative, di gestione di sé, sempre in funzione di una crescente autonomia. Ciò viene realizzato assegnando ai minori (dai 6 ai 13 anni) con disabilità medio-lieve, ai minori con disturbo o in situazione di disagio figure a supporto del processo di integrazione scolastica e socio-relazionale, integrative rispetto alle figure professionali già presenti in base alle diverse competenze previste dalla normativa (docenti di sostegno, collaboratori scolastici, educatori professionali, ecc). 7.1 Obiettivi specifici relativi al Territorio: 1. migliorare l'integrazione dei minori disabili nel contesto scolastico; 2. implementare percorsi/progetti volti a sviluppare le autonomie e le competenze sociorelazionali dei minori disabili o con disturbo in ambito scolastico Risultati attesi e Indicatori di Risultato: Rispetto all obiettivo n.1: migliorare l'integrazione dei minori disabili nel contesto scolastico, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti: (Risultati attesi): - si realizzino percorsi volti a migliorare l'integrazione dei minori disabili nel contesto scolastico (indicatori di risultato): - la realizzazione di almeno 9 progetti educativo/amicali, rivolti a minori disabili in ambito scolastico; - almeno n. 1 incontro di supervisione al mese tra l OLP di riferimento e il volontario, al fine monitorare le attività svolte dal volontario per migliorare l'integrazione del minore disabile coinvolto nel progetto. Rispetto all obiettivo n.2: implementare percorsi/progetti volti a sviluppare le autonomie e le competenze socio-relazionali dei minori disabili o con disturbo in ambito scolastico, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti: (Risultati attesi): 9

10 (Allegato 1) siano programmati e realizzati percorsi volti ad implementati le autonomie e le competenze socio-relazionali dei minori disabili o con disturbo in ambito scolastico (indicatori di risultato): - la programmazione e realizzazione di almeno n. 9 percorsi volti ad implementare le autonomie dei minori e delle loro competenze socio-relazionali; - la programmazione e realizzazione, per ogni minore, di attività specifiche relative alle aree di competenza di sviluppo individuate come prioritarie (area dell autonomia, della socializzazione, della relazionale, ecc.). 7.2 Obiettivi specifici relativi all Ente: Il Progetto verrà coordinato, rispetto ai contenuti pedagogici, da una pedagogista del Servizio Politiche Educative e della Genitorialità del Comune di Forlì, con la quale collaboreranno le insegnanti referenti, le figure OLP delle sedi di realizzazione del progetto e altre figure professionale dell'unità Diritto allo Studio. Gli obiettivi specifici che l'ente si propone di perseguire attraverso il progetto, sono i seguenti: 1. implementare, sviluppare e migliorare progetti e percorsi educativo/amicali rivolti a minori disabili o con disturbo dai 6 ai 13 anni, finalizzati all'integrazione di questi nel contesto scolastico; 2. supportare e accompagnare i minori disabili attraverso percorsi/progetti finalizzati ad accrescere la propria consapevolezza rispetto alle autonomie già possedute e ad implementarne di nuove; 3. implementare, attraverso la relazione con il volontario, le risorse personali del bambino/ragazzo disabile in ambito socio-relazionale, comunicativo e di socializzazione Risultati attesi e Indicatori di Risultato: Rispetto agli obiettivi specifici individuati si definiscono i seguenti risultati attesi e rispettivi indicatori di risultato: Rispetto all obiettivo n.1: implementare, sviluppare e migliorare progetti e percorsi educativo/amicali rivolti a minori disabili o con disturbo dai 6 ai 13 anni, finalizzati all'integrazione di questi nel contesto scolastico, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti: (Risultati attesi): - si realizzino percorsi educativo/amicali volti ad implementare e sviluppare l integrazione di minori disabile o con disturbo in ambito scolastico; - il minore disabile sperimenti situazioni finalizzate a migliorarne l'integrazione nel contesto scolastico; (indicatori di risultato): - Almeno n.9 progetti/percorsi finalizzati all'integrazione, programmati e realizzati; - una media di n.30 ore settimanali che il volontario svolge con il minore al fine di realizzare attività volte all'integrazione; - almeno un incontro trimestrale di supervisione nel quale siano presenti l insegnante referente e/o l Olp e il volontario, al fine di monitorare che il percorso sia effettivamente un'esperienza d'integrazione per il minore. Rispetto all obiettivo n.2: supportare e accompagnare i minori disabili attraverso 10

11 (Allegato 1) percorsi/progetti finalizzati ad accrescere la propria consapevolezza rispetto alle autonomie già possedute e ad implementarne di nuove, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti: (Risultati attesi): - il minore possa essere accompagnato nel riconoscere le autonomie legate alla sua età; - il minore disabile sperimenti percorsi e progetti finalizzati all'acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto alle proprie autonomie personali; - il minore disabile sperimenti percorsi/progetti finalizzati all'implementazione delle sue autonomie. (indicatori di risultato): - la realizzazione di almeno un percorso per ogni minore finalizzato all'acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto alle autonomie legate alla propria età; - programmazione e realizzate di attività finalizzate ad accompagnare il minore nell'acquisizione di maggiore consapevolezza, rispetto alle autonomie che possiede già; - almeno un incontro di verifica trimestrale nel quale siano presenti l insegnante referente e/o l Olp e il volontario, al fine di monitorare in itinere le autonomie che il minore acquisisce durante il percorso. Rispetto all obiettivo n.3: implementare, attraverso la relazione con il volontario, le risorse personali del bambino/ragazzo disabile in ambito socio-relazionale, comunicativo e di socializzazione, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti: (Risultati attesi): - il minore sperimenti percorsi finalizzati ad implementare le sue risorse sociorelazionali; - il minore abbia occasione di sperimentare le proprie competenze socio-relazionali e diversi stili di comunicazione; - il minore sperimenti momenti socio-relazionali strutturati e non. (indicatori di risultato): - programmazione di almeno n. 9 percorsi finalizzati all'implementazione delle competenze socio-relazionali dei minori; - realizzazione di attività nelle quali il minore possa sperimentare le proprie competenze socio-relazionali e stili di comunicazione non convenzionali; - programmazione di attività da svolgersi in un contesto strutturato e in un contesto non strutturato. 7.3 Obiettivo generale relativo al Volontario: Il progetto consente ai ragazzi in servizio civile nazionale, in generale, di vivere un esperienza che offre la possibilità di sviluppare abilità collegate alla relazione d aiuto, al lavoro di team, al problem solving e alla co-partecipazione a progetti integrati, in situazioni lavorative complesse Obiettivi specifici relativi al Volontario: Gli obiettivi specifici che il progetto rivolge al volontario sono i seguenti: 1. sperimentarsi nella costruzione di relazioni di aiuto significative con minori in situazioni di difficoltà e di sperimentare strumenti e strategie di autosservazione, osservazione e di analisi dei bisogni, all interno di un contesto di aiuto, anche mirate al raggiungimento di una consapevolezza rispetto alla ricaduta dei propri interventi con i 11

12 (Allegato 1) minori, nel contesto scolastico; 2. poter avere la possibilità di confrontarsi con altri ragazzi-volontari che scelgono di partecipare allo stesso progetto, sfruttando il gruppo dei volontari come una occasione di crescita individuale e di confronto Risultati attesi e Indicatori di risultato: Rispetto agli obiettivi specifici individuati, si sviluppano i seguenti risultati attesi e i rispettivi indicatori di risultato: Rispetto all obiettivo n.1 sperimentarsi nella costruzione di relazioni di aiuto significative con minori in situazioni di difficoltà e di sperimentare strumenti e strategie di autosservazione, osservazione e di analisi dei bisogni, all interno di un contesto di aiuto, anche mirate al raggiungimento di una consapevolezza rispetto alla ricaduta dei propri interventi con i minori, nel contesto scolastico, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti: (Risultati attesi): - il volontario riceva una formazione specifica sulla relazione d aiuto; - il volontario sperimenti personalmente una relazione d aiuto; - il volontario costruisca una relazione significativa con il minore; - il volontario sia informato, in sede di formazione specifica, sugli strumenti e le strategie di autosservazione, osservazione ed analisi di contesto; - il volontario abbia l occasione di sperimentarsi, attraverso strumenti di osservazione e/o di autosservazione (per esempio diario, monografia, ecc); - il volontario acquisisca progressivamente, una maggiore consapevolezza rispetto al proprio operato. (indicatori di risultato): - realizzazione di almeno n.6 ore di formazione specifica sulla relazione d aiuto; - realizzazione di una media di 30 ore settimanali di servizio durante le quali il volontario possa sperimentare la relazione d aiuto; - la realizzazione, per ogni volontario, di almeno 1 progetto con almeno 1 minore disabile o con disturbo; - realizzazione di almeno n. 4 ore di formazione specifica sugli strumenti di osservazione; - realizzazione, per ogni volontario, di almeno n. 3 ore mensili dedicate ad attività di osservazione e di autosservazione; - realizzazione di almeno un incontro di supervisione trimestrale con il volontario svolto dall insegnante referente e/o dall OLP, al fine di monitorare l'esperienza del volontario e la sua consapevolezza rispetto ai percorsi messi in atto. Rispetto all obiettivo n.2: poter avere la possibilità di confrontarsi con altri ragazzivolontari che scelgono di partecipare allo stesso progetto, sfruttando il gruppo dei volontari come una occasione di crescita individuale e di confronto. i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti: (Risultati attesi): - il volontario sperimenti occasioni di confronto con gli altri volontari del progetto; - il volontario partecipi ad una formazione che gli offra opportunità e occasioni di confronto e di crescita personale con gli altri volontari; 12

13 (Allegato 1) (indicatori di risultato): - realizzazione di almeno 1 incontro trimestrale nel quale i volontari, che partecipano allo stesso progetto, si possano confrontare; - almeno 10 ore di formazione specifica finalizzate al confronto dei volontari in gruppo. 7.4 Situazione di arrivo: con il presente progetto s'intende coinvolgere n.9 volontari in servizio civile in progetti finalizzati a migliorare l'integrazione di minori disabili o con disturbo nelle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio forlivese. I progetti coinvolgeranno circa n. 30 minori disabili con l'obiettivo di accompagnarli in progetti d'integrazione, socializzazione, sviluppo delle autonomie personali, attraverso la presenza di una figura educativo-amicale. Il volontario infatti, diviene una figura che accompagna il minore disabile mediando e facilitandone la presenza e l'integrazione nel contesto scolastico, implementando occasioni di crescita e di socializzazione che diversamente non sarebbero realizzate, oppure sarebbero realizzate solo in parte. Inoltre, il volontario proprio per la specificità della sua figura, può supportare il minore nell acquisizione di una maggior consapevolezza delle proprie competenze altre che, spesso non vengono lette dagli adulti di riferimento istituzionali. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Fase di ideazione: al fine di ideare e definire i contenuti del presente progetto, il coordinatore pedagogico di progetto del Servizio Pol. Educative ha svolto svariati momenti di confronto e verifica con: insegnanti referenti per le scuole del territorio; operatori sociali e sanitari; coordinatori di servizi educativi extrascolastici; Copresc, ecc. Nel corso di questi incontri sono state approfondite le risorse e le criticità legate ai progetti di vita dei minori disabili o con disturbo del territorio anche grazie agli incontri coordinati dal Copresc, inoltre, sono stati definiti i percorsi da implementare al fine di ottimizzare le risorse e superare le criticità. Fase di preparazione del progetto: le scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio, invieranno al Servizio Politiche Educative e della Genitorialità Unità Diritto allo Studio del Comune di Forlì uno strumento di analisi: Schede di rilevamento del bisogno al fine di individuare i minori disabili o con disturbo da coinvolgere nel progetto e di proporre possibili percorsi educativo/amicali per ogni singolo minori, da implementare e sviluppare attraverso il presente progetto. In seguito, il coordinatore pedagogico di progetto consulterà ogni Scheda di rilevamento del bisogno pervenuto all'unità Diritto allo Studio e svolgerà ulteriori momenti di confronto con 13

14 (Allegato 1) gli operatori sociali e sanitari e gli insegnanti referenti per ogni minore, al fine di definire meglio, sia i minori da inserire nel progetto, che i contenuti dei singoli progetti da realizzare. Obiettivo n.1: implementare, sviluppare e migliorare progetti e percorsi educativo/amicali rivolti a minori disabili o con disturbo dai 6 ai 13 anni finalizzati all'integrazione di questi nel contesto scolastico Obiettivo n.1 MESI AZIONI Ideare percorsi e progetti d'integrazione X X Attuazione dei percorsi X X X X X X X X X X X X Formazione specifica sui temi dell'integrazione X X X Verifica e monitoraggio dei percorsi X X X X X X X X X X L'azione n.1: ideare percorsi e progetti d'integrazione, prevede le seguenti attività: l'insegnante referente del minore disabile e/o l Olp presenterà al volontario i progetti dei minori che dovrà accompagnare; il coordinatore pedagogico di progetto favorirà il confronto tra il volontario e l'insegnante referente del minore disabile e/o l Olp; il volontario si confronterà con l'insegnante di riferimento del minore e/o l Olp per definire quali percorsi realizzare e implementare; il volontario svolgerà attività di osservazione partecipata sul minore; l'insegnante di riferimento e/o l Olp e il volontario individueranno le attività da svolgere; L'azione n.2: attuazione dei percorsi, prevede le seguenti attività: l'insegnante referente e/o l Olp supporterà il volontario ed inizialmente lo affiancherà nella realizzazione delle attività; il volontario realizzerà percorsi finalizzati all'integrazione; il volontario proporrà al minore attività che facilitano la sua presenza nel contesto scolastico; il volontario realizzerà con il minore attività laboratoriali, di approfondimento e/o integrative al percorso scolastico curricolare. L'azione n.3: formazione specifica sui temi dell'integrazione, prevede le seguenti attività: i formatori favoriranno il confronto tra i volontari rispetto alle esperienze d'integrazione realizzate; i volontari approfondiranno il tema della disabilità e dell'integrazione anche sperimentando operativamente i contenuti affrontati, attraverso una metodologia di ricerca-azione. L'azione n.4: verifica e monitoraggio dei percorsi, prevede le seguenti attività: l insegnante referente e/o l Olp proporrà al volontario dei momenti di supervisione al fine di verificare e monitorare i percorsi; l insegnante referente e/o l Olp individuerà, con il volontario, strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio; saranno realizzate attività finalizzate a valutare e monitorare il percorso valorizzando il punto di vista del volontario, ma anche quello del minore coinvolto. Obiettivo n.2: supportare e accompagnare i minori disabili attraverso percorsi/progetti 14

15 (Allegato 1) finalizzati ad accrescere la propria consapevolezza rispetto alle autonomie già possedute e ad implementarne di nuove; Obiettivo n.2 MESI AZIONI Ideare percorsi e progetti sull'autonomia X X Attuazioni di percorsi in contesti strutturati e non X X X X X X X X X X X X Verifica e monitoraggio dei percorsi X X X X X X X X X X L'azione n.1: ideare percorsi e progetti sull'autonomia, prevede le seguenti attività: il volontario si confronterà con l'insegnante referente e/o l Olp, sulle autonomie del minore e sulla possibilità di svilupparle attraverso dei percorsi; il volontario, l'insegnante referente e/o l Olp individueranno percorsi attraverso i quali il minore si possa confrontare con le autonomie legate alla propria età; il volontario, l'insegnante referente e/o l Olp definiranno attività finalizzate a riconoscere al minore le autonomie che già possiede; il volontario, l'insegnante referente e/o l Olp individueranno percorsi volti a sviluppare le autonomie del minore. L'azione n.2: attuazione dei percorsi in contesti strutturati e non, prevede le seguenti attività: l'insegnante referente e/o l Olp supporterà il volontario nell'individuazione di percorsi da realizzare o sviluppare; l'insegnante referente e/o l Olp fornirà al volontario indicazione e strumenti che lo facilitino nell'organizzazione e gestione delle attività con il minore; il volontario svolgerà con il minore attività legate alla gestione consapevole del proprio materiale scolastico, del tempo scuola, della cura di sé, ecc. L'azione n.3: verifica e monitoraggio dei percorsi, prevede le seguenti attività: l'insegnante referente e/o l Olp proporrà al volontario dei momenti di verifica e monitoraggio dei percorsi; l'insegnante referente e/o l Olp individuerà, con il volontario, strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio; saranno realizzate attività finalizzate a valutare e monitorare il percorso valorizzando il punto di vista del volontario, ma anche quello del minore coinvolto. Obiettivo n.3: implementare, attraverso la relazione con il volontario, le risorse personali del bambino/ ragazzo disabile in ambito socio-relazionale, comunicativo e di socializzazione. Obiettivo n.3 MESI AZIONI Ideare percorsi e progetti sociorelazionali X X Attuazione di percorsi in contesti strutturati e non X X X X X X X X X X X X Formazione specifica X X X Verifica e monitoraggio dei percorsi X X X X X X X X X X 15

16 (Allegato 1) L'azione n.1: ideare percorsi e progetti socio-relazionali, prevede le seguenti attività: l'insegnante referente e/o l Olp informerà il volontario sulle competenze relazionali del minore e sulle sue modalità di socializzazione; l'insegnante referente e/o l Olp strutturerà con il volontario momenti di osservazione partecipata con il minore; il volontario e l'insegnante referente e/o l Olp individueranno percorsi da sviluppare al fine di implementare le competenze relazionali del minore. L'azione n.2: attuazione dei percorsi in contesti strutturati e non, prevede le seguenti attività: l'insegnante referente e/o l Olp supporterà il volontario nell'individuazione delle azioni che il volontario può svolgere al fine di favorire la socializzazione del minore con il gruppo classe; il volontario si proporrà al minore come facilitatore di relazione con i pari e con gli adulti; il volontario proporrà al minore attività volte a sperimentare stili di comunicazione diversi. L'azione n.3: formazione specifica, prevede le seguenti attività: durante gli incontri di formazione specifica il volontario si confronterà con gli altri volontari del progetto rispetto all'esperienza di servizio civile; il volontario sperimenterà i contenuti della formazione con un approccio di ricerca-azione; L'azione n.4: verifica e monitoraggio dei percorsi, prevede le seguenti attività: l'insegnante referente e/o l Olp proporrà al volontario momenti di verifica e monitoraggio dei percorsi; l'insegnante referente e/o l Olp individuerà con il volontario strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio; saranno realizzate attività finalizzate a valutare e monitorare il percorso valorizzando il punto di vista del volontario ma anche del minore coinvolto; l'insegnante referente e/o l Olp darà al volontario un rimando sul proprio operato. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività. Risorse umane che supporteranno il volontario durante l intero progetto sono: Risorse interne: - n. 1 unità di personale di segreteria dell'unità Servizi Informativi che svolgerà funzioni di organizzazione amministrativa; - n. 1 unità di personale di segreteria del Servizio Politiche Educative e della Genitorialità che supporterà nell organizzazione amministrativa; - n.1 pedagogista del Servizio Politiche Educative e della Genitorialità che supporterà il volontario durante lo svolgimento del progetto costituendosi come figura di riferimento rispetto al rapporto con l insegnante referente e/o Olp e con i referenti scolastici in generale, per quanto riguarda i contenuti pedagogici, l individuazione dei minori disabili da coinvolgere nel progetto, i progetti da realizzare con i minori disabili, ecc; - n.1 figura di riferimento per ogni contesto con il compito di accogliere il volontario e di facilitarne e supportarne le sue attività; - Responsabile dell'unità Diritto allo Studio che supporterà la supervisione del progetto; - Responsabile CDA - Centro di Documentazione e Apprendimenti del Comune di Forlì che collaborerà in merito alla formazione specifica rivolta ai volontari; 16

17 (Allegato 1) - Operatori documentalisti CDA - Centro di Documentazione e Apprendimenti del Comune di Forlì che supporteranno il volontario rispetto alla possibilità di reperire e utilizzare strumenti e materiali; - Responsabile del Servizio Civile dell'ente che effettuerà la supervisione del progetto, il coordinamento con la Regione e attività di verifica e monitoraggio con i volontari e il personale scolastico. Risorse esterne: Responsabili degli Enti/Servizi coinvolti nel processo di integrazione scolastica e sociale dei bambini / ragazzi con disabilità (Neuropsichiatri dell'ausl di Forlì, operatori della riabilitazione dell'ausl di Forlì, pedagogisti, psicologi, operatori sociali del Comune di Forlì, insegnanti) che supporteranno il volontario offrendogli elementi di maggiore conoscenza dei ragazzi disabili. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto. Dai risultati dei primi incontri di verifica con i volontari effettuati a tre mesi dall'avvio del Servizio Civile per il bando attualmente in corso, e dal monitoraggio finale dei Bandi precedenti, è emerso quanto il contesto scolastico e tutte le figure coinvolte abbiano permesso il pieno raggiungimento degli obiettivi. Pertanto si ritiene di privilegiare le attività svolte all'interno dell'ambito scolastico. Il ruolo del volontario/a: Il/la ragazzo/a in servizio civile rappresenta una figura educativo/amicale, che si inserisce come supporto al minore con disabilità medio e mediolieve e/o disturbo, con ruolo di accompagnamento nei percorsi di autonomia e di mediazione nelle relazioni e socializzazione. Obiettivo n.1: implementare, sviluppare e migliorare progetti e percorsi educativo/amicali rivolti a minori disabili o con disturbo dai 6 ai 13 anni finalizzati all'integrazione di questi nel contesto scolastico. L'azione n.1: ideare percorsi e progetti d'integrazione, il volontario svolgerà le seguenti attività: consulterà, con l'insegnante referente e/o l Olp, i progetti dei minori che dovrà affiancare; si confronterà con l'insegnante referente e/o l Olp sui contenuti del progetto del minore; definirà, insieme all'insegnante di riferimento del minore e/o Olp, quali percorsi ed attività realizzare e implementare; - il volontario svolgerà attività di osservazione partecipata sul minore; L'azione n.2: attuazione dei percorsi, il volontario svolgerà le seguenti attività: richiederà il supporto dell'insegnante referente e/o l Olp durante la realizzazione delle attività; realizzerà percorsi finalizzati all'integrazione nel tempo scuola; proporrà al minore attività che facilitano la sua presenza nel contesto scolastico; realizzerà con il minore attività laboratoriali, di approfondimento e/o integrative al percorso curricolare. L'azione n.3: formazione specifica sui temi dell'integrazione, il volontario svolgerà le seguenti attività: durante gli incontri di formazione specifica approfondirà i temi della disabilità e 17

18 (Allegato 1) dell'integrazione; i volontari, in sede di formazione specifica, si confronteranno rispetto alle esperienze d'integrazione realizzate; i volontari approfondiranno il tema della disabilità e dell'integrazione anche sperimentando strumenti e strategie. L'azione n.4: verifica e monitoraggio dei percorsi, il volontario svolgerà le seguenti attività: concorderà con l'insegnante referente e/o l Olp momenti di verifica e monitoraggio dei percorsi; proporrà strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio; utilizzerà strumenti volti a monitorare l'andamento del progetto; produrrà materiali di verifica e documentazione del percorso; leggerà ed utilizzerà i feedback del minore per correggere in itinere il percorso. Obiettivo n.2: supportare e accompagnare i minori disabili attraverso percorsi/progetti finalizzati ad accrescere la propria consapevolezza rispetto alle autonomie già possedute e ad implementarne di nuove. L'azione n.1: ideare percorsi e progetti sull'autonomia, il volontario svolgerà le seguenti attività: analizzerà con l'insegnante referente e/o l Olp le autonomie possedute dal minore; individuerà con l'insegnante referente e/o l Olp percorsi attraverso i quali il minore si possa confrontare con le autonomie legate alla propria età; definirà con l'insegnante referente e/o l Olp attività finalizzate a riconoscere al minore le autonomie che già possiede; individuerà con l'insegnante referente e/o l Olp percorsi volti a sviluppare le autonomie del minore. L'azione n.2: attuazione dei percorsi in contesti strutturati e non, il volontario svolgerà le seguenti attività: collaborerà con l'insegnante referente e/o l Olp nell'individuazione di percorsi da realizzare o sviluppare; si confronterà con l'insegnante referente e/o l Olp sugli strumenti che lo facilitino nell'organizzazione e gestione delle attività con il minore; svolgerà con il minore, attività finalizzate alla gestione consapevole del proprio materiale scolastico, del tempo scuola, della cura di sé, delle proprie azioni, del proprio atteggiamento e comportamento, ecc. L'azione n.3: verifica e monitoraggio dei percorsi, il volontario svolgerà le seguenti attività: collaborerà con l'insegnante referente e/o l Olp per definire un progetto di verifica, documentazione e monitoraggio del percorso; individuerà con l'insegnante referente e/o l Olp strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio; raccoglierà materiale volto a documentare i percorsi di autonomia del minore; favorirà l'espressione di una valutazione sul percorso anche da parte del minore. Obiettivo n.3: implementare, attraverso la relazione con il volontario, le risorse personali del ragazzo disabile in ambito socio-relazionale, comunicativo e di socializzazione. L'azione n.1: ideare percorsi e progetti socio-relazionali, il volontario svolgerà le seguenti attività: 18

19 (Allegato 1) riceverà dall'insegnante referente e/o l Olp informazioni sul minore e sulle sue competenze relazionali e modalità di socializzazione; realizzerà momenti di osservazione partecipata sul minore; individuerà con l'insegnante referente e/o l Olp percorsi da sviluppare al fine di implementare le competenze relazionali del minore; L'azione n.2: attuazione dei percorsi in contesti strutturati e non, il volontario svolgerà le seguenti attività: o individuerà con l'insegnante referente e/o l Olp le azioni da svolgere al fine di favorire la socializzazione del minore con il gruppo classe; si proporrà al minore come facilitatore di relazione con i pari e con gli adulti; proporrà al minore attività volte a sperimentare stili di comunicazione diversi. L'azione n.3: formazione specifica, il volontario svolgerà le seguenti attività: parteciperà ad un percorsi di formazione con esperti; sperimenterà i contenuti della formazione con un approccio di ricerca-azione; si confronterà con gli altri volontari del progetto, rispetto all'esperienza; L'azione n.4: verifica e monitoraggio dei percorsi, il volontario svolgerà le seguenti attività: collaborerà con l'insegnante referente e/o l Olp nell'individuazione di strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio; proporrà al minore momenti di monitoraggio del percorso, al fine di cogliere il suo punto di vista; si confronterà con l'insegnante referente per avere un rimando sul proprio operato. In merito alle attività svolte dal volontario/a nell ambito del progetto si specifica che: - Nel periodo estivo e durante la sospensione delle lezioni, i/le ragazzi/e in servizio civile nazionale continueranno a prestare servizio presso le sedi scolastiche a cui sono stati/e assegnati/e realizzando attività legate ai temi dell integrazione, comunicazione, disabilità, educazione, socializzazione e implementazione delle autonomie. - Nel mese di agosto, nel caso in cui alcune sedi scolastiche siano chiuse i/le ragazzi/e in servizio civile nazionale presteranno servizio presso la sede accreditata del Servizio Politiche Educative e della Genitorialità Unità Diritto allo Studio e svolgeranno attività di verifica, documentazione e ricerca-azione del lavoro svolto presso le scuole durante l anno di servizio. - Durante i periodi di chiusura delle scuole per festività natalizie, pasquali o per ponti, nel caso in cui alcune sedi scolastiche siano chiuse i/le ragazzi/e in servizio civile nazionale presteranno servizio presso la sede accreditata del Servizio Politiche Educative e della Genitorialità Unità Diritto allo Studio e svolgeranno attività di verifica, documentazione e ricerca-azione del lavoro svolto presso le scuole durante l anno di servizio. Si specifica inoltre che, tutti i volontari in servizio svolgeranno le attività sopra dettagliate, anche nel caso in cui prestino servizio volontari con bassa scolarizzazione (media inferiore)- vedi BOX 18 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 9 19

20 (Allegato 1) 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 9 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: Il volontario presterà servizio per un monte ore annuo di 1400 ore. Il volontario comunque garantirà sempre un servizio minimo di 12 ore settimanali. 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : I giorni di servizio del/la volontario/a saranno 5 a settimana. Periodo scolastico: Presso le Istituzioni scolastiche: 5 giorni settimanali (mattina e/o rientro pomeridiano) Periodo estivo: Presso le Istituzioni scolastiche: i volontari, in accordo con l Olp, garantiranno un servizio minimo di 12 ore settimanali per 5 giorni settimanali. 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Ai volontari sarà richiesta: - flessibilità oraria; - disponibilità a lavorare in èquipe con le figure professionali che a vario titolo intervengono nel progetto di vita di ogni ragazzo in difficoltà; - disponibilità ad una mobilità sul territorio in missioni che si concludono nell arco della giornata; (controllare se anche qui si deve scrivere che le spese sono a carico dell ente) - in base all art.6.2 del DPCM 4 febbraio 2009 Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del Servizio civile nazionale (GURI n.70 del 20

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