nordest nuova serie, 58

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1 nordest nuova serie, 58 istrevi fonti, 2

2 Il presente volume è realizzato grazie al sostegno di In copertina: Tessera sindacale del Copyright 2007 Cierre edizioni via Ciro Ferrari 5, Sommacampagna, Verona tel , fax

3 Giuseppe Pupillo, Filippo Schiavo Per una storia della Camera del Lavoro vicentina I. Repertorio cronologico Cierre edizioni Istituto storico della Resistenza e dell età contemporanea della provincia di Vicenza - Ettore Gallo

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5 Indice Presentazione 7 Avvertenza per la consultazione 11 Abbreviazioni e sigle 15 Prefazione Indice dei nomi 333 Elenco delle aziende vicentine citate 337

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7 Presentazione Giuseppe Pupillo, animatore vitalissimo del Centenario della Camera del Lavoro di Vicenza e Filippo Schiavo, a cui si deve parte del lavoro di ricostruzione dell Archivio storico della Cgil vicentina, ci regalano questo nuovo volume, in stampa mentre volge al termine l anno del centenario nazionale della Cgil. Sono trascorsi infatti cent anni dal 1º ottobre 1906, quando le Camere del Lavoro e le Federazioni di settore decisero di associarsi per dare vita alla Confederazione Generale del Lavoro. Tra queste, ovviamente, la Camera del Lavoro di Vicenza, nata tre anni prima. La sua storia, ancora indagata in modo insufficiente, viene oggi arricchita da questa rassegna cronologica dei principali avvenimenti sindacali succedutisi nel Vicentino negli anni cruciali tra il 1945 e il 1954 che consente non solo di ripercorrere un periodo di grandi fervori, travagli e dilemmi che nella sua prima parte fu denso, soprattutto nel mondo del lavoro, di attese e di conquiste sociali e nella seconda contrassegnato dal radicarsi della guerra fredda e da una durissima offensiva conservatrice ma di ricordare, attraverso fatti concreti, quanto le lavoratrici ed i lavoratori siano stati attori fondamentali nella ricostruzione del Paese del dopoguerra, nella lotta per la democrazia e la libertà, per il riscatto sociale, per la solidarietà e i diritti e quanto abbiano contributo allo sviluppo ed al successo economico della nostra provincia. La storia della Cgil, e quindi anche di una Camera del Lavoro come quella vicentina, è parte essenziale della storia dell Italia contemporanea. Molte sono state le crisi, le tensioni, le difficoltà, persino gli espliciti tentativi di marginalizzare il ruolo del sindacato, con cui la Cgil si è dovuta misurare, restando la principale tra le organizzazioni di rappresentanza e di tutela delle classi lavoratrici. Rivisitando le strategie contrattuali, le rivendicazioni, le lotte, le aspirazioni, le affermazioni e le rotture dell unità sindacale, i momenti

8 8 Per una storia della Camera del Lavoro vicentina di grande avanzata e quelli di ripiegamento del mondo del lavoro, non solo appare in tutta evidenza il ruolo del sindacato nell Italia repubblicana, ma balza alla luce una straordinaria vicenda di partecipazione, militanza, proposta, impegno e sacrificio di donne e di uomini, di lavoratrici e di lavoratori che raramente hanno l onore di essere ricordati come protagonisti. La Cgil vuole essere anche questo: una organizzazione di massa che non solo ha dato e dà voce e visibilità al lavoro, al suo valore, alla sua ricchezza, alla sua straordinaria dignità, ma che intende, davvero come un impegno morale e culturale, promuovere e sollecitare studi e ricerche per dare una rigorosa collocazione al ruolo determinante e costruttivo delle masse lavoratrici nella storia dell Italia contemporanea. Ruolo che oggi si tende a dimenticare o sottovalutare, e quindi occorre contrastare la progressiva scomparsa del valore del lavoro nel pensiero delle classi dirigenti del nostro paese; la sua scomparsa dall informazione, dalla politica e persino dalla cronaca. Benché la nostra società dipenda dal lavoro, non ne vuole riconoscere nella misura dovuta l eccezionale contributo al progresso del Paese ed all affermazione dei diritti e della dignità di ogni uomo. Non avviene per caso, poiché oggi stendere un velo d oblio per quanto riguarda sia le lotte attuali che la storia delle masse lavoratrici è funzionale ad una scomposizione di classe senza precedenti e ad una crescente frammentazione del lavoro, sempre più precario ed intermittente, tali da rendere quanto mai complessa l azione sindacale. Di fronte a queste difficoltà e pur in un cammino reso accidentato dalla globalizzazione dell economia, la Cgil dovrà avere, come ha avuto nel passato, la capacità di interpretare le aspirazioni dei lavoratori e superare gli ostacoli aggiornando le proprie strategie politiche e rivendicative, anche modificando gli organismi di rappresentanza nel territorio, con l obbiettivo di continuare a dare voce, forza e rappresentanza al variegato mondo del lavoro e con l impegno di restare saldamente ancorata ai valori di fratellanza, solidarietà e giustizia sociale che hanno caratterizzato la sua storia centenaria e che oggi da più parti, sciaguratamente, vengono qualificati di conservatorismo. La storia e la memoria del passato hanno grande importanza. Anzi sono indispensabili, proprio in questa fase politica e sociale in cui una parte consistente delle classi dirigenti fa della storia, mentre è del tutto disinteressata ai suoi valori conoscitivi, un uso strumentale attraverso rappresentazioni distorte e decontestualizzate degli avvenimenti del passato, una clava da usare contro l avversario politico. Dominante è la

9 Presentazione 9 volontà di affermare il presente come dimensione totalizzante e quindi di cancellare, svalutare o adulterare il senso del passato. Per quanto riguarda la storia sindacale il senso politico dell operazione è chiarissimo: indebolire l identità, che nella storia ha le sue profondissime radici, del movimento dei lavoratori; considerare ormai inattuale l eredità di quella più che centenaria vicenda che, in virtù di movimenti organizzati e profondamente democratici, ha trasformato una plebe senza diritti, qual era ancora agli inizi del secolo scorso, in cittadini consapevoli della propria dignità e del ruolo nella società, e ciò al fine di frammentare ancora di più il mondo del lavoro, impoverirlo quanto a coscienza di sé, riconfigurarlo come un generico insieme di individui atomizzati, totalmente dipendenti dalle decisioni e dagli interessi imprenditoriali. Questo clima rende arduo, ma ancor più necessario, il compito di riflettere criticamente sulla storia del movimento dei lavoratori, assumendo sempre più, accanto a quella nazionale, un ottica che riporti in piena luce le esperienze, le dinamiche locali che, attraverso lotte e capacità di proposta, hanno anch esse contribuito a favorire le conquiste legislative e sociali che hanno profondamente trasformato gli stessi rapporti tra gli uomini, improntandoli a maggiore giustizia e reso più moderni e democratici gli ambienti territoriali ed aziendali in cui hanno operato. Compito quanto mai utile nei confronti dei giovani che entrano oggi nel mondo del lavoro e nelle sue organizzazioni sindacali. Ad essi va dato il senso che tanto più possono contribuire a rinnovare il sindacalismo italiano, quanto più, ponendosi di fronte ai problemi dell oggi e del domani, hanno consapevolezza di ereditare un eccezionale e fecondo patrimonio storico e culturale che non può essere in alcun modo trascurato o disperso. Non solo a livello nazionale, ripeto, ma anche a quello locale, dove le classi lavoratrici hanno dato un enorme apporto nel rendere la nostra provincia una delle più avanzate economicamente dell Italia. La conoscenza della propria storia, e nel nostro caso quella della Cgil vicentina, rafforza l identità dell organizzazione, la consapevolezza di sé e di un ruolo che va continuamente difeso e aggiornato. E difatti nell indagare il passato il nostro obbiettivo, e di certo anche degli autori di questo volume, non è solo di custodire una memoria, pure preziosa, ma soprattutto di rendere più forte, sagace e pertinente la consapevolezza dei problemi del presente. Pensando, come ho detto, innanzitutto ai giovani e a quanti s interrogano su quale modello di so-

10 10 Per una storia della Camera del Lavoro vicentina cietà costruire, e sui tanti fili invisibili che legano le memorie e le conquiste che si trasmettono tra generazioni. Questo volume, ideato proprio in occasione del Centenario della Cgil nazionale, è un valido contributo in tale direzione. Oscar Mancini Segretario generale Cgil Vicenza

11 Avvertenza per la consultazione Questa cronologia degli avvenimenti sindacali che nel periodo hanno avuto come protagonista o più direttamente interessato la Cgil vicentina è il risultato del lavoro di selezione di una rassegna più dettagliata, alla quale abbiamo cominciato a mettere mano dal 2002 in parallelo al lavoro di ricostruzione dell Archivio storico della Camera del Lavoro di Vicenza, che tra non molto sarà possibile consultare sia presso l Istrevi che presso gli Archivi politici del Novecento vicentino della Biblioteca Bertoliana. Anche la rassegna ampia presenta parecchie lacune perché le fonti giornalistiche, istituzionali ed imprenditoriali consultate sopperiscono assai parzialmente alla perdita nei decenni scorsi di gran parte del materiale prodotto dalla Cgil vicentina o alla mancata verbalizzazione di momenti significativi della sua vita (assisi congressuali, conferenze d organizzazione, riunioni degli organismi dirigenti territoriali e categoriali), sicché le zone d ombra e le domande in attesa di risposte e riscontri puntuali (ad esempio i rapporti con i partiti di riferimento o con i livelli sindacali superiori, il dibattito che ha preceduto o accompagnato la formazione delle decisioni, la certezza sui dati del tesseramento o della partecipazione agli scioperi ecc.) risultano non poche. Ne è però chiara l utilità funzionale in rapporto all Archivio della Cgil vicentina e l assoluta stringatezza con cui vi sono indicati avvenimenti e documenti non costituisce un limite in quanto, si tratti di carte dell Archivio della Camera del Lavoro vicentina e di altre raccolte archivistiche o di informazioni reperibili nella stampa vicentina, c è sempre il rimando alla fonte. Più problematica è l utilità di pubblicare in libro una cronologia che per ragioni di spazio abbiamo selezionato drasticamente e che non indica, se non in casi limitati, la fonte o le fonti, con evidenti rischi di comprensibilità e faticosa fruizione. Per il periodo maggio 1945-feb-

12 12 Per una storia della Camera del Lavoro vicentina braio 1948 essi sono attenuati dal poter fare riferimento alla recente pubblicazione dei Verbali della Camera del Lavoro unitaria di Vicenza (2 voll., Biblioteca Bertoliana editrice, 2004) e all Introduzione che li accompagna mentre per il periodo successivo, , sono evidenti in difetto di studi e ricerche sulla Cgil vicentina. Tant è che pur avendo più volte riflettuto sull opportunità di siffatta pubblicazione, solo la doppia coincidenza, nel 2006, del Centenario nazionale della Cgil e dell avvio da parte dell Istrevi di una vasta ricerca sul secondo dopoguerra vicentino, ci ha spinti in tal senso, potendo allora questo compendio cronologico rappresentare un contributo preliminare ad indagini successive, principalmente sulle due maggiori Federazioni di categoria, dei tessili e dei metalmeccanici, operanti nel Vicentino. Nella prospettiva di ulteriori studi, pubblicare una sintesi cronologica ci è parso come una sorta di sfida sulla possibilità che essa, al di là delle date, dei titoli degli avvenimenti e dei suoi limiti di varia natura, contenga sottotraccia dei coerenti, se pur solo accennati, fili narrativi, a rafforzare i quali in qualche misura abbiamo premesso ad ognuno degli anni qui considerati un sinteticissimo quadro di quali furono le scelte politiche ed economiche dei governi, dei partiti, delle istituzioni monetarie e delle forze imprenditoriali e quali le linee sindacali elaborate e percorse a livello nazionale. Nella cronologia è stato indispensabile fare abbondanti riferimenti alla strategia della Cgil nazionale (e, per gli anni susseguenti la rottura della Cgil unitaria avvenuta nell estate del 1948, anche a Cisl e Uil) perché essa fu caratterizzata da una marcatissima centralizzazione dell elaborazione e gestione delle strategie contrattuali, già indicata dall Atto costitutivo del giugno 44 (il cosiddetto Patto di Roma) e dallo Statuto del Primo congresso di Napoli (gennaio 45) che su di esso conformò la struttura organizzativa sanzionando un potere preminente degli organismi territoriali (nazionali e provinciali) rispetto a quelli categoriali. Soprattutto nei primi tre anni del periodo in cui la Cgil fu organizzazione unitaria, la moderazione nelle rivendicazioni salariali, la ricerca continua del negoziato e di un rapporto positivo con il governo e con la Confindustria, la preminenza data da un lato ai problemi della ricostruzione e dall altro alla garanzia di un minimo vitale per l insieme dei lavoratori, l incanalamento del movimento dei lavoratori al fine di omogeneizzarne e disciplinarne gli obbiettivi, furono alcune delle caratteristiche fondamentali della Cgil. Ma anche dall estate 1947 quando la linea del governo, posta fine dalla Dc ai governi tripartiti, fu orientata su scelte economiche prevalentemente li-

13 Avvertenza per la consultazione 13 beriste e politiche di contrapposizione ai partiti di sinistra, e negli anni successivi la Cgil tenne fermo il carattere unitario e centralista della propria strategia rivendicativa e di conseguenza la struttura dirigenziale e organizzativa fu posta in discussione, inizialmente con molta cautela, solo a metà degli anni Cinquanta. Trattandosi di una cronologia riguardante la Cgil e principalmente la sua organizzazione provinciale vicentina, i riferimenti agli altri sindacati Cisl e Uil, per gli anni , si limitano ad indicare stringatamente, sul piano nazionale i loro salienti elementi strategici e, su quello provinciale, gli avvenimenti che dettero origine (con sporadiche eccezioni) a permanenti controversie e rapporti conflittuali con la Cgil. Rispetto alla citata cronologia ampia (ciclostilata) dove sono indicati tutti i documenti raccolti nell Archivio della Cgil vicentina, questo testo ne riporta un numero assai limitato e segnala tale provenienza con un asterisco posto tra parentesi. Lo si è già detto: l Archivio manca sovente proprio dei documenti più significativi tra i quali la corrispondenza, le pubblicazioni di bollettini o fogli informativi sia della Camera del Lavoro che delle Federazioni di categoria, gli atti congressuali mentre contiene moltissime carte che attenendo alla vita ordinaria e alla routine burocratica delle diverse strutture categoriali e territoriali dell organizzazione non presentano significatività riguardo i fini di questa pubblicazione. La selezione da noi operata è stata ovviamente minore per quanto riguarda gli atti della Camera del Lavoro provinciale o dei maggiori sindacati di categoria (tessili, metalmeccanici, edili, braccianti, pubblici dipendenti) e drastica per le Camere del Lavoro territoriali e per le numerose categorie di rami produttivi con scarso peso nell economia vicentina. Per quanto riguarda le fabbriche abbiamo riportato le vertenze di quelle maggiori (Lanifici Rossi e Marzotto, industrie metalmeccaniche Pellizzari e Smalterie Venete, Cartiera Burgo) o di quelle le cui lotte hanno avuto momenti di risonanza. Notevole è stato il ricorso alla stampa locale, quotidiana e periodica, in particolare al quotidiano «Il Giornale di Vicenza» e al settimanale «L Amico del Popolo». Il primo, negli anni dell immediato dopoguerra, nonostante le sue poche pagine, prestò attenzione alle vertenze sindacali, riportando le posizioni delle parti contrapposte. Negli anni dei governi centristi tenne una posizione decisamente filopadronale e favorevole al sindacato della Cisl, invero moderatamente quando questa promuoveva vertenze, nettamente quando si contrapponeva alla Cgil. Il secondo, settimanale e poi periodico della locale federazione comunista, assegnò note-

14 14 Per una storia della Camera del Lavoro vicentina vole spazio alle lotte operaie come espressione della lotta di classe ed anticapitalista; con una visione unilaterale, e, a partire dagli anni Cinquanta in presenza del duro attacco imprenditoriale e conservatore alle sinistre e alla Cgil sopravvalutandole, col chiaro intento di incoraggiare i lavoratori aderenti al sindacato di classe in momenti di palese difficoltà e isolamento. Altre fonti esaminate rapporti prefettizi, notiziari provinciali od aziendali di parte imprenditoriale, stampa diocesana ecc. hanno aggiunto alla cronologia solo modeste informazioni, mentre rappresentano bene l evoluzione dell atteggiamento dei poteri pubblici e dei poteri economici nel periodo considerato. Per esemplificare, nei rapporti prefettizi è evidente il transito da una linea di attiva mediazione ( ) nelle vertenze sindacali, attenta alle esigenze dei lavoratori e dei disoccupati, ad una di cautissima mediazione incline a considerare maggiormente le ragioni imprenditoriali ( 47-48), ad una infine che considerò sovente le vertenze solo dal lato dell ordine pubblico. Nella stampa periodica di organizzazioni imprenditoriali il transito è ancora più veloce. Se fino a metà 47 essa riporta notizie sulle vertenze generali o di fabbrica, dopo ne trascura completamente la cronaca sostituita da note, con valore di editoriale, riprese da documenti ufficiali della Confindustria o scritte in loco, ma sempre critiche verso le rivendicazioni salariali e normative, e talora verso alcune leggi parlamentari o misure governative, ritenute insopportabili per le aziende e nocive per la complessiva economia italiana. Per alcuni avvenimenti chiave della vicenda sindacale vicentina sono indicate anche opere edite in cui reperire una adeguata cronistoria ed una convincente interpretazione. Novembre 2006 G.P. - F.S. Simboli grafici nel testo della cronologia All inizio del capoverso: indica un avvenimento nazionale o internazionale - All inizio del capoverso: indica un avvenimento di carattere locale * A fine capoverso o all interno del testo: indica documenti presenti nell Archivio storico della Cgil vicentina, depositati preso la Biblioteca Bertoliana di Vicenza

15 Abbreviazioni e sigle Acli Afl Ali Ance «AdP» Amg «Bicp» Cc.Ii. c.c.n.l. CdG CdL Cgil Cglta Cio Cisnal Cisl Cln Clnai Confapi Csc Cvl Dc D.L. D.M. d.d.l. Eca Ee.Ll. Erp Fenit Associazioni cristiane lavoratori italiani American federation of labor Associazione liberi impiegati Associazione nazionale costruttori edili «L Amico del Popolo», settimanale del Pci vicentino Allied military government «Bollettino di informazioni del CLN provinciale» Commissioni interne contratto collettivo nazionale di lavoro Consigli di Gestione Camera del Lavoro Confederazione generale italiana del lavoro Confederazione generale lavoro, tecnica, arte Congress of industrial organizations Confederazione italiana sindacati nazionali dei lavoratori Confederazione italiana sindacati lavoratori Comitato di liberazione nazionale Comitato di liberazione nazionale Alta Italia Confederazione delle associazioni piccola industria Corrente sindacale cristiana Corpo volontari della libertà Democrazia cristiana decreto legislativo decreto ministeriale disegno di legge Ente comunale di assistenza enti locali European recovery program (Piano Marshall) Federazione nazionale imprese trasporti

16 16 Per una storia della Camera del Lavoro vicentina Fil Federazione italiana lavoratori Filc-Cgil Federazione italiana lavoratori chimici Filcea-Cgil Federazione italiani lavoratori del commercio e affini Filea-Cgil Federazione italiana lavoratori edili e affini Fim-Cisl Federazione italiana metalmeccanici Fim Fondo per l industria meccanica Fiom-Cgil Federazione impiegati operai metallurgici Fiot-Cgil Federazione italiana operai tessili Fsm Federazione sindacale mondiale Gmf Manifatture lane Gaetano Marzotto e Figli, Valdagno «GdV» «Il Giornale di Vicenza», quotidiano Inadel Istituto nazionale assistenza dipendenti enti locali Infail Istituto nazionale fascista assistenza infortuni lavoro Inps Istituto nazionale previdenza sociale Iri Istituto ricostruzione industriale «Not.a.i.» «Notiziario dell Associazione industriali di Vicenza» Oo.Ss. organizzazioni sindacali Ovra Organizzazione vigilanza e repressione antifascismo Pci Partito comunista italiano PdA Partito d Azione Pnm Partito nazionale monarchico Pri Partito repubblicano italiano Psdi Partito social democratico italiano Psi Partito socialista italiano Psiup Partito socialista italiano di unità proletaria Psli Partito socialista dei lavoratori italiani Psu Partito socialista unitario Rsi Repubblica sociale italiana Sepral Sezione provinciale alimentazione Sita Società italiana trasporti automobilistici Udi Unione donne italiane Ufail Unione federazioni autonome lavoratori italiani Uil Unione italiana del lavoro Unrra United nations relief and rehabilitation administration Upadel Unione provinciale autonoma dipendenti enti locali Upsea Ufficio provinciale statistico-economico agricoltura «VdB» «La Voce dei Berici», settimanale della diocesi di Vicenza Vem Manifattura lane Vittorio Emanuele Marzotto, Maglio di Valdagno

17 Prefazione Questo volume conclude idealmente nel Centenario della costituzione della Confederazione Generale Italiana del Lavoro un percorso di recupero della memoria della Camera del Lavoro di Vicenza, il cui Centenario (2003) ha preceduto di qualche anno quello della Cgil. È stato un percorso importante, sia perché ha consentito la ricostruzione di un Archivio storico della Camera vicentina, oggi depositato presso gli Archivi Politici Vicentini della Biblioteca Bertoliana, sia perché da quella iniziativa originarono alcune pubblicazioni di notevole interesse 1. La Cronologia qui pubblicata, che va dalla metà del 1944 alla fine del 1954, vuole essere uno strumento non solo di conoscenza di un periodo cruciale per l economia vicentina (ed a tal fine risultano di pregio le brevi note introduttive ad ogni anno), ma è soprattutto un repertorio che consente a chi voglia far ricerca su quel periodo di avere una mappatura degli eventi, piccoli o grandi, che hanno segnato la rinascita economica, politica e sociale della provincia. Si tratta di un repertorio a suo modo unico. Se esistono le cronologie per i grandi eventi nazionali od internazionali, come quelle che si ritrovano negli atlanti storici, dove accanto alle carte geografiche dei vari periodi compaiono le date dei fatti salienti, in realtà sostanzialmente inutili perché facilmente reperibili altrove, nessuno si era mai cimentato nel ripercorrere sui quotidiani locali il succedersi di avvenimenti riferiti ad una realtà così specifica come le vicende economiche, sindacali e sociali di un territorio. Verrebbe da lamentarsi che ciò riguardi solo un lasso limitato di tempo, ancorché cruciale per la crescita di quella che divenne in breve tempo non la provincia più industrializzata del Veneto (già lo era, in una regione sostanzialmente povera), bensì una delle aree più dinamiche del paese. Ma, appunto, la centralità del periodo fa giuoco sulla limitata ampiezza della ricognizione. Il periodo è infatti quello, densissimo, in cui si costruisce il destino del Vicentino, con tutte le sue contraddizioni.

18 18 Per una storia della Camera del Lavoro vicentina In esso emergono alcuni cruciali momenti di snodo. Ne elenco solo alcuni, tra i molti che la Cronologia mette in luce. Come già detto, la provincia di Vicenza era la provincia più industrializzata della regione, nonostante la nascita negli anni Venti del Porto industriale di Venezia-Marghera e l approdo in quell area dell impresa ad alta intensità di capitale 2. L industria vicentina, è noto, era all epoca incentrata sulla manifattura leggera, in cui predominante apparivano le attività laniere, dominate dal peso della Marzotto di Valdagno. E fu proprio il proprietario di quel gruppo tessile, Gaetano Marzotto Jr, a partire dalla sua audizione (1946) di fronte alla Commissione economica per la Costituente a farsi paladino di un liberismo sfrenato, da contrapporre sia al passato dirigismo fascista che alle ipotesi programmatorie che andavano emergendo nel dibattito politico postbellico. Una posizione estrema, che egli sostenne in una intensa attività pubblicistica sui quotidiani di mezza Italia, finanziando nel frattempo il movimento dell Uomo Qualunque di Giannini, che doveva servirgli da sponda nel condizionare in senso moderato il partito della Democrazia Cristiana 3. Non era lo sfogo solitario di un imprenditore, alle prese con una crisi strutturale del suo settore, ma un lucido disegno politico che mirava, anche, a succedere ad Angelo Costa alla guida della Confindustria, sollecitando (lui, industriale di peso) il rivendicazionismo della piccola impresa del Nord che andava contestando il permanere dell egemonia della grande impresa in quella organizzazione padronale. Ed anche se l operazione non gli riuscì, grazie a Marzotto Vicenza assunse rilievo nelle strategie difensive che Confindustria dovette assumere per salvaguardare la propria base associativa. Il che significò, accanto ad un ridimensionamento delle quote associative per i piccoli imprenditori, un ruolo più aggressivo nei confronti delle rivendicazioni sindacali. Qui si innestano altri due snodi. Il finanziamento marzottiano al movimento qualunquista aveva un obiettivo tutt altro che antipolitico, giacché egli mirava a rafforzare le componenti conservatrici di quello che nel 1948 divenne il partito di maggioranza assoluta. E Vicenza rappresentò, nel panorama democratico cristiano, la roccaforte di questo conservatorismo, che peraltro affondava, anche grazie a Mariano Rumor, futuro segretario nazionale di quel partito, nella cultura solidaristica (e moderata, moderatissima ) del cattolicesimo sociale. In sostanza, pur con qualche sfasatura (Marzotto proveniva da una famiglia liberal-conservatrice, usa sì a rapporti stretti con il clero locale, ma questo non gli impedì nel 1952 di far eleggere deputato il figlio Vittorio Emanuele nelle liste liberali), egli costituì la saldatura tra le élites

19 Prefazione 19 economiche provinciali ed il dominante potere democratico cristiano. Di cui fu componente non secondaria il sostegno, anche economico, che egli diede alla scissione della componente cattolica dalla Confederazione Generale del Lavoro con la nascita della Cisl-Confederazione Italiana dei Sindacati Liberi di Giulio Pastore. Ebbene, come la democrazia cristiana, anche la Cisl trovò nel moderatissimo Vicentino la sua roccaforte; e se anche vi furono tra quel nuovo sindacato e Marzotto non pochi dissapori (in realtà il laniere valdagnese lo pensava come una sorta di organizzazione gialla, e cioè prona al potere padronale), si costituì una sorta di alleanza stabile tra il conservatorismo del principale industriale tessile del paese ed il moderatismo del partito cattolico e della sua organizzazione sindacale di riferimento. E siamo all ultimo dei punti di snodo che intendevo richiamare. Il che ha a che fare con la marginalità/marginalizzazione che in provincia in quel decennio, e poi anche nelle decadi successive, ebbero la Cgil socialcomunista, ed in genere i partiti di sinistra. Per il Pci, ma in parte anche per la sua componente sindacale, ha già scritto parole definitive Giuseppe Pupillo, che della Federazione Comunista vicentina fu Segretario Provinciale, prima di ricoprire due mandati di consigliere regionale, ed indi la carica di presidente della Regione Veneto 4. Si tratta della anomalia di una provincia ad alta industrializzazione (ancorché relativa nel decennio qui considerato), che ha visto il partito/i partiti della classe operaia, e quindi anche il loro sindacato, fortemente minoritari ed incapaci di esercitare quel ruolo (non poche volte egemonico) che in altri contesti risultava a loro naturale. Per di più, non dimentichiamolo, in un contesto territoriale di antica industrializzazione, dato che l Alto Vicentino vale a dire dove sono nati e si sono sviluppati i Lanifici Rossi e Marzotto appartiene alla primigenia industrializzazione continentale. Ebbene, tale minorità è ben riscontrabile nella Cronologia qui pubblicata, anche se da essa emerge una combattività operaia (soprattutto nell area scledense) che tuttavia riuscì solo parzialmente a conseguire risultati. Il che apre, per lo storico, problemi interpretativi che proprio detta Cronologia aiuta ora ad affrontare. Con il che ritorno alla singolarità, ma anche alla straordinaria utilità, di questa operazione editoriale. Uno studioso che volesse affrontare nel dettaglio il periodo dovrebbe affrontare un certosino lavoro di spoglio dei quotidiani locali, principalmente de «Il Giornale di Vicenza», stante la (storica) minore influenza della edizione locale de «Il Gazzettino»: lavoro né facile, né agevole, e soprattutto lungo. La qual cosa già di per sé dà conto di quanto sia prezioso questo libro, che

20 20 Per una storia della Camera del Lavoro vicentina analiticamente fornisce i riferimenti essenziali ai principali avvenimenti. Che consentono, attraverso i documenti conservati negli Archivi Politici Vicentini della Bertoliana e le carte del Gabinetto di Prefettura esistenti presso il locale Archivio di Stato, di ricostruire un periodo storico di eccezionale interesse. Utile non solo a chi fa lo storico di mestiere, ma anche alla comunità. Ma poiché chi scrive è, appunto, uno storico di mestiere (e per accidente pure vicentino di origine, e di cose vicentine continua ad occuparsi), il suo apprezzamento non può fargli dimenticare che questa fatica è dovuta a quella istituzione vicentina che è l Istrevi Istituto Storico della Resistenza e dell Età Contemporanea della Provincia di Vicenza Ettore Gallo ed ai suoi collaboratori. Una istituzione, l Istrevi, che merita un sostegno maggiore di quanto gli enti territoriali le riservino oggi. Giorgio Roverato Università degli Studi di Padova

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