Newsletter Ottobre 2003 n 2

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1 COMMISSIONE EUROPEA, DG GIUSTIZIA E AFFARI SOCIALI PROGRAMMA DAPHNE C E N S I S ALTEA ESPAÑA R.E.M.A.T.C.H. RISK EVALUATION (OF) MODELS (OF) ASSISTANCE (THROUGH) TEMPORARY CHILDREN S HOLIDAYS Indagine sulle forme di accoglienza temporanea di minori e in particolare sul c.d. soggiorno a scopo terapeutico Introduzione Newsletter Ottobre 2003 n 2 L accoglienza temporanea di minori stranieri è fenomeno diffuso, con caratteristiche diverse e poco conosciute, in tutti i paesi dell Unione Europea; per questo motivo ci è sembrato opportuno dedicare la seconda newsletter ad offrire una panoramica di quanto avviene nei tre paesi partner del progetto: Germania, Spagna e Belgio. In tutti i paesi europei, i progetti di accoglienza temporanea sono nati con lo scopo di garantire una vacanza in un posto decontaminato ai bambini nati nelle zone colpite dall esplosione della centrale atomica di Chernobyl. Tuttavia, nel corso degli anni, ogni paese ha differenziato i progetti in base alle esperienze maturate dalle organizzazioni impegnate nel settore. In Germania le vacanze terapeutiche sono inserite all interno di più ampi progetti di aiuto e cooperazione in loco e sono prevalentemente indirizzate ai bambini che provengono dalle zone contaminate di Chernobyl; in Spagna esistono tre tipologie di progetti di ospitalità, distinte in base allo scopo (per vacanza, per trattamenti medici e per studio) ed oggi vengono accolti soprattutto bambini che provengono dal Sahara. Nei tre paesi non esiste un organismo centrale di coordinamento: in Spagna ogni Regione gestisce autonomamente i progetti; in Germania, si sono creati dei network di associazioni che gestiscono le iniziative di accoglienza; in Belgio, proprio quest anno è stata avviata una procedura di consultazione tra tutti gli organismi istituzionali che si occupano dell infanzia allo scopo di costruire un inquadramento organizzativo e normativo e di migliorare l accoglienza dei bambini stranieri. Anna Italia Responsabile del progetto 1

2 Il Sistema di Aiuti per Chernobyl in Germania Il Sistema di Aiuti per Chernobyl in Germania ha avuto inizio nel 1989, quando in tutta Europa si è diffusa la notizia delle conseguenze che avrebbe avuto il disastro di Chernobyl: in totale, dal 1989 al 2003 sono stati ospitati circa minori; nel 2003 ne sono stati accolti Inizialmente, i progetti di solidarietà sono stati realizzati dal movimento ambientalista, dalle organizzazioni di volontariato e dalle parrocchie. I progetti per Chernobyl sono tuttora portati avanti da un ampio numero di piccole associazioni locali indipendenti, che agiscono autonomamente e s impegnano affinché gli aiuti arrivino direttamente a chi ne ha bisogno. Ci sono, però, almeno tre grandi associazioni (The Federal Association Children of Chernobyl, The German Association for Chernobyl Aid e.v., The Ecumenical Association Chernobyl Korschenbroich e.v.) che si definiscono associazioni-ombrello, perché coordinano e incorporano molte altre piccole associazioni. In Germania non esiste un istituzione, pubblica o privata, centrale o locale, che abbia il compito di coordinare, controllare e valutare le iniziative per Chernobyl. L idea di fondare una rete tra le associazioni per rappresentare gli interessi di tutte le iniziative per Chernobyl si è dimostrata irrealizzabile, poiché troppo contrastanti erano le idee sui tipi di aiuto e sui progetti di cooperazione. La maggior parte delle organizzazioni ha però stabilito dei contatti con organizzazioni simili, seppure a livello informale. Le associazioni- ombrello coordinano le minori e stilano linee-guida. I programmi dei soggiorni sono organizzati su base annuale o biennale e si rivolgono a minori di età compresa tra i 6 ed i 18 anni. La permanenza varia tra le 3 e le 12 settimane e per lo più ha luogo nel corso delle vacanze estive o in quelle di Natale. I bambini vengono ospitati principalmente in famiglia e in parte anche in alloggi di gruppo. Sono contemplate anche offerte miste: soggiorni in ostelli scolastici durante la settimana e in famiglia nel fine settimana. Molte organizzazioni offrono ai bambini soggiorni collettivi, con un programma che in alcuni casi è molto ampio e comprende attività ricreative, culturali e sociali. I bambini sono fortemente incoraggiati ad avere contatti quotidiani con i loro supervisori e con altri bambini del gruppo. Le famiglie ospitanti devono essere in grado di offrire ai bambini condizioni decorose di vita e un atmosfera familiare tranquilla. La maggior parte delle organizzazioni effettua un attività di preparazione per le famiglie ospiti e per i bambini. Il soggiorno dei bambini in Germania si inserisce in un sistema di aiuti e di cooperazione internazionale che comprende invio di beni di soccorso, viaggi per i genitori dei bambini ospitati, scambi culturali, promozione di progetti di partenariato scolastico, sostegno di progetti nei paesi di origine (attraverso il finanziamento di lavori di restauro delle scuole e delle case, la fornitura di materiale didattico, aiuti individuali, aiuti medici, periodi di convalescenza per madri con bambini piccoli e altro). Per quanto riguarda i finanziamenti; una piccola parte viene da contributi pubblici, mentre la maggior parte delle spese vengono coperte dalle famiglie ospitanti o finanziate attraverso donazioni private. Le associazioni che realizzano le diverse iniziative non effettuano valutazioni sistematiche sugli effetti dei soggiorni. Tuttavia, tutte le organizzazioni enfatizzano gli aspetti positivi di queste forme di recupero. All inizio degli anni 90 il governo bielorusso sollevò nei confronti delle iniziative e delle organizzazioni non governative che avevano costruito reti di contatti indipendenti la teoria dello shock culturale : secondo questa teoria i bambini soffrivano di uno shock incurabile quando venivano a contatto con la ricchezza dei paesi ospiti. Per questa ragione il governo bielorusso sosteneva che il denaro avrebbe dovuto essere trasferito direttamente nella 2

3 Repubblica Bielorussa e le vacanze avrebbero dovuto svolgersi in loco per prevenire lo shock culturale. E stata realizzata un indagine su questo tema basata su interviste qualitative a bambini bielorussi, alle loro famiglie e alle famiglie tedesche. I risultati di questa ricerca dimostrano che lo shock culturale con punte depressive, apatia o sofferenza emotiva può essere del tutto escluso e che non si sono verificati problemi di reintegro dei bambini nella società bielorussa o ucraina. Infatti, tutti i bambini erano contenti di essere tornati a casa, quasi tutti dicevano di aver fatto nuove amicizie e quasi nessuno ha menzionato la nostalgia di casa o le difficoltà linguistiche. In definitiva, non sono stati registrati elementi percettibili di shock culturale. In generale, non si verificano grandi difficoltà durante i soggiorni. Problemi di integrazione, di comportamenti violenti o di disturbi del comportamento si sono verificati solo in pochi casi. Inoltre, il rapporto fra le famiglie ospiti, i bambini e le loro famiglie di origine spesso si consolida con il passare del tempo;infatti, diverse famiglie hanno chiesto di ricevere lo stesso bambino per più anni consecutivi. Alcune famiglie e organizzazioni evidenziano il problema delle crescenti aspettative da parte dei bambini ospiti, che arrivano in Germania con desideri o liste per gli acquisti, ma questi problemi non sembrano essere fondamentali; mentre di gran lunga più sottolineati sono i problemi finanziari e le difficoltà causate dalle procedure burocratiche collegate alla dogana o ai visti. Le aspettative/ i progetti che animano gli organizzatori per il prossimo futuro riguardano: un maggior sostegno finanziario alle organizzazioni e alle famiglie, per esempio stanziando contributi per le spese di viaggio; una maggiore trasparenza nelle procedure di selezione nella Repubblica Bielorussa; una più intensa attività di pubbliche relazioni finalizzata ad ottenere maggiori sovvenzioni; l ottenimento di maggiori informazioni sui bambini e sulle loro famiglie; la ricerca di maggiore supporto reciproco fra le organizzazioni e le famiglie; lo sviluppo di forme di assistenza alle organizzazioni nei paesi d origine dei bambini. On line. Per saperne di più Camino Arbeitsgemeinschaft Hilfe für Tschernobyl- Kinder ind er evangelisch-lutherischen Landeskirche Hannovers Den Kindern von Tschernobyl Bad Kreuznach e.v. Hilfe für Kinder aus Krasnopolje Frauen nach Tschernobyl Hilfe für Narowlja / Tschernobyl e.v. Hilfe für notleidende Kinder e.v.tschernobyl-opfer, Hattingen Hilfe für Weißrussland aus dem Kreis Bergstraße - Leben nach Tschernobyl Hilfe für Weißrussland e.v Initiative Kinder von Tschernobyl Döbeln Initiative Rudensk Reutlingen 3

4 Kinder aus Shitkowitschi Hilfe nach Tschernobyl e.v Ökumenischer Arbeitskreis e.v. Korschenbroich Kinder von Shitkowitschi Leben nach Tschernobyl Kinder von Tschernobyl / Solinger Hilfe für Minsk e..v. Tschernobylhilfe Erbeskopf e.v. Tschernobylhilfe Neustadt bei Coburg Tschernobylhilfe Ulm Kinder von Tschernobyl Hilfe für Weißrussland e.v Tschernobyl-Initiative in der Propstei Schöppenstedt e.v. Kinderhilfe für Weißrussland o.htm Tschernobyl-Kinder Osnabrück Komitee Kinder von Tschernobyl e.v. Weißrusslandhilfe e.v. Metelen Weißrusslandhilfe e.v. I soggiorni temporanei per minori stranieri in Spagna La costituzione spagnola del 1978 definisce la Spagna come uno stato decentrato, suddiviso dal punto di vista amministrativo in comuni, province e regioni autonome (municipios, provincias e comunidades autónomas). Ogni Regione autonoma è governata da uno Statuto autonomo, in cui le diverse competenze che lo Stato ha trasferito alle regioni sono ben delimitate (riguardo la Sanità, l Istruzione, la Giustizia, gli Affari sociali). Per esempio, la Regione di Valencia, il cui Statuto autonomo è stato approvato nel 1982, ha piena competenza in materia di protezione dell infanzia. I soggiorni temporanei di bambini stranieri in Spagna sono organizzati da associazioni volontarie fin dall inizio degli anni novanta. Attualmente, i soggiorni temporanei di minori stranieri in Spagna sono regolati dal punto di vista legislativo dal Decreto Reale 864/2001, che approva l esecuzione delle disposizioni della Legge sugli stranieri. Secondo la legge citata (Art. 63), questi programmi sono inseriti nell ambito dei progetti umanitari e possono essere promossi e finanziati da enti pubblici, da associazioni non-profit e da fondazioni autorizzate allo scopo. In base alla loro finalità, i programmi si suddividono in tre tipi: vacanze, cure mediche e programmi educativi. I programmi di vacanze non possono superare i 30 giorni, ma in casi eccezionali possono essere prorogati fino a 60 giorni. Per il controllo e la cura di malattie che non possono essere guarite nel paese d origine, la durata del soggiorno è quella necessaria a completare la terapia, ma non può essere prorogabile oltre i 90 giorni complessivi. Per i programmi educativi, la durata del soggiorno è quella dei Piani Educativi in cui sono inseriti. I dati raccolti si riferiscono solo ai progetti di accoglienza realizzati nella Regione di Valencia, poiché non è stato possibile ottenere le informazioni relative alle altre Regioni spagnole. La maggior parte dei soggiorni temporanei sono realizzati con l obiettivo di offrire una vacanza: nell anno 2002 sono stati ospitati bambini nella Regione Valenciana: 666 nella provincia di Valencia, 387 nella provincia di Alicante e 96 in Castellón. 4

5 Nell ambito di questi programmi sono previste sovvenzioni per attività specifiche (spese di viaggio, attività per il tempo libero ) da parte di enti locali o regionali. In quasi tutte le Regioni esistono anche accordi con l Autorità Sanitaria Pubblica per inserire i bambini nella carta sanitaria familiare (assicurazione sanitaria pubblica per la famiglia), attraverso la quale i minori possono accedere a controlli medici e cure gratuite durante il loro soggiorno nel Paese. Negli ultimi tre anni la maggior parte dei bambini ospitati proveniva dalla regione del Sahara, seguita da Ucraina, Bosnia, Federazione russa, Repubblica Bielorussa e Kossovo. Dunque, oltre ai paesi colpiti dal disastro di Chernobyl, i bambini provengono da paesi economicamente svantaggiati, da zone di guerra e di conflitti politici. In Spagna, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell Interno sono gli enti istituzionali che coordinano e autorizzano l ingresso e il soggiorno dei minori stranieri per motivi umanitari. Un requisito indispensabile per partecipare a questi programmi è l autorizzazione dei genitori o dei tutori dei minori. Gli enti promotori devono presentare all Ufficio regionale del Governo (Subdelegación del Gobierno) una domanda di autorizzazione per ospitare temporaneamente i minori, assumendosi la responsabilità della loro tutela e, inoltre, ogni famiglia ospite deve presentare un accordo firmato di non adozione. L Ufficio regionale del governo si occupa di chiedere un rapporto all Ufficio regionale degli Affari Sociali (Dirección Territorial de Bienestar Social) per poter emettere parere favorevole o sfavorevole al Ministero degli Interni per la concessione dei visti. Il Ministero degli Interni si assume la responsabilità di garantire il rientro di tutti i minori nel loro paese d origine. Le famiglie vengono preventivamente sottoposte a valutazione da parte dell ente promotore, ma non da parte delle istituzioni. Il visto e la durata del soggiorno dipendono dalle motivazioni del soggiorno stesso. Sul visto viene specificata la data iniziale e finale del soggiorno. Il coordinamento degli esperti e delle istituzioni omologhe nei paesi d origine è effettuato dalle stesse associazioni promotrici. Durante il soggiorno dei minori è molto frequente la presenza di un tutore o assistente, proveniente dallo stesso paese di origine dei bambini. Non esistono accordi bilaterali tra gli Stati. Non c è neanche un coordinamento istituzionale fra gli Uffici regionali degli Affari Sociali spagnoli con i loro omologhi nei paesi di origine dei bambini. In Spagna, specie nella regione di Valencia, esiste un coordinamento, attraverso rapporti scritti, fra gli Uffici degli Affari Sociali e le associazioni che promuovono questi programmi, ma durante il soggiorno gli Uffici regionali degli Affari Sociali, in genere, non hanno contatti con i minori, le famiglie o le organizzazioni. Per quanto riguarda la valutazione ex post, in caso di soggiorni per motivi medici viene effettuata una valutazione istituzionale dei miglioramenti generali della salute e in particolare della malattia che viene curata. Per quanto riguarda i soggiorni per motivi educativi, la valutazione viene effettuata all interno della scuola, e gli sviluppi vengono seguiti attraverso la famiglia ospitante. Nel caso di vacanze, la valutazione consiste in interviste con le famiglie e con i bambini per verificare l esistenza o meno di problemi durante il soggiorno. Questi programmi umanitari sono saldamente radicati nel territorio spagnolo e, sebbene sia dimostrato che i soggiorni si rivelano molto positivi, poiché offrono un sostegno temporaneo per migliorare le condizioni di salute fisica e psicologica dei bambini, andrebbero risolti alcune questioni che riguardano: la carenza di risorse delle associazioni che lavorano nel settore che, operando su base completamente volontaria, non possono disporre di un personale professionale per la gestione dei programmi; la mancanza di supervisione e valutazione delle famiglie che ospitano i bambini; la mancanza di preparazione delle famiglie che ospitano i minori nelle loro case, nonché la mancanza di informazioni sulle caratteristiche culturali dei bambini, che può causare la formazione di pregiudizi. Inoltre in alcuni casi, l idea di ospitare un bambino nasconde il desiderio della famiglia ospite di formalizzare un adozione; 5

6 l assenza di valutazione delle conseguenze sociali dei soggiorni nelle comunità di origine dei bambini. On line. Per saperne di più Altea-España Asociación para la Investigatión y la Formación en la Acción Social Aproni Fundaciòn tierra de hombres ame@tierradehombres.org Asociaciòn benéfica Miguel Vacas info@abmiguelvacas.org Anida anidacor@yahoo.es Cultural y solidaria al-andalus carmen_c_infante@hotmail.com Ainsin Asociaciòn ven con nosotros cvcn2@lycos.es Aindecher demosntis@teleline.es Cultural y ayuda niños bielorusos elisaje@santadersupermat.com Fundacion herencia de Chernobyl dolo@acogida.org Coordinadora de asociaciones de solidaridad con el pueblo Saharaui de Alicante casona@arrakis.es Asistencia a la infancia alainfancia@ole.com L accoglienza dei bambini di Chernobyl in Belgio L iniziativa dell accoglienza temporanea dei bambini di Chernobyl, ha avuto inizio nel 1989 ed è gestita da associazioni riconosciute legalmente come associazioni senza scopo di lucro, e da associazioni private. Attualmente non esiste un organismo, pubblico o privato, centrale o locale, responsabile del coordinamento e del controllo delle modalità di accoglienza dei bambini provenienti dalle aree contaminate dalla tragedia nucleare di Chernobyl. Le responsabilità legali in materia di assistenza ai giovani, di diritti dell infanzia, di assistenza alle famiglie e/o alle vittime sono attualmente affidate a organismi pubblici, ognuno dei quali svolge attività specifiche. Nessuno degli organismi pubblici ha pertanto ricevuto tra le sue attribuzioni, precise competenze in materia di accoglienza dei minori sopracitati. Quest anno, però, il Delegato generale per i diritti dell infanzia ha avviato una procedura di consultazione con organismi e partner potenziali del settore per tentare di offrire alle associazioni che organizzano soggiorni di accoglienza per bambini colpiti dalla catastrofe di Chernobyl un quadro di riferimento istituzionale. L assenza di un organismo centrale di coordinamento rende impossibile la raccolta di informazioni sul numero esatto e sulla distribuzione dei bambini accolti ogni anno in Belgio, sulle aree di provenienza, sulle possibili problematiche: l unica informazione di cui si dispone è che il fenomeno esiste e coinvolge un numero significativo di minori, tutti provenienti dalle aree direttamente colpite da Chernobyl. L età dei minori accolti può andare dai 6 ai 18 anni; i soggiorni vengono realizzati soprattutto durante il periodo estivo o, più raramente nel corso delle vacanze di Natale, per un periodo che va da un minimo di 30 ad un massimo di 90 giorni. I problemi che sarebbe utile tentare di risolvere sono relativi a: 6

7 Maggiori controlli sulla selezione delle associazioni e delle famiglie; Problemi relazionali, tra le famiglie d origine e le famiglie d accoglienza, tra le famiglie e le associazioni, tra le famiglie d accoglienza e i ragazzi ospitati, in particolare se adolescenti; Scarsa preparazione delle famiglie; Necessità di inserire le iniziative in più ampi programmi di cooperazione internazionale; Mancanza di procedure di controllo che garantiscano il rientro dei minori nel loro paese. On line. Per saperne di più EPE: Aide à la jeunesse : Services d aide à la jeunesse ; Service de Protection Judiciaire, Centres d accueil d urgence (CAU) ; Servizi privati di Aide aux jeunes en Milieu Ouvert (AMO) Office de la Naissance et de l'enfance (ONE) che comprende una banca dati medicosociali, documentazione, indirizzi e pubblicazioni. Délégue Général aux Droits de l'enfant Parole d'enfant è una ASSL che si pone come obiettivi l'informazione, la valutazione, la ricerca, l intervento, la terapia e formazione nell ambito dei problemi psicologici, relazionali, familiari. ole.htm Fonds Houtman che sostengono iniziative per bambini in difficoltà Child Focus FRAJE: Fraje è il centro di formazione permanente e di ricerca negli ambienti di accoglienza del bambino. Croce-Rossa del Belgio La Ligue des Familles ECPAT è una rete internazionale di organizzazioni che lavorano insieme per sradicare la prostituzione infantile, la pornografia infantile e il traffico di bambini a scopi sessuali. Contiene un database di informazioni divise per paese e numerosi collegamenti sul tema. CRIN, Child Rights Informazione Network divulga informazioni sulla convenzione dei diritti dell infanzia a ONG (+/ in 100 paesi) a partire dalla cellula di coordinamento con sede a Londra. Per ulteriori informazioni potete rivolgervi a: Anna Italia c/o Censis, tel ; a.italia@censis.it Monja Conti c/o Censis, tel ; m.conti@censis.it Daniela Bonardo c/o Censis, tel ; c1.svileg@censis.it AVVERTENZA Gli autori sono gli unici responsabili del contenuto della pubblicazione ed esso non riflette in alcun modo le opinioni della Commissione Europea o dei suoi servizi. 7

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