PIANO DI AUTOCONTROLLO Mediante sistema HACCP
|
|
- Cristiano Zani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PIANO DI AUTOCONTROLLO Mediante sistema HACCP DENOMINAZIONE A.R.D.S.U. Toscana - Bar Caffetteria Mascagni SEDE LEGALE Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario Toscana Viale Gramsci n. 36 Firenze UNITA LOCALE RESPONSABILE DELL INDUSATRIA ALIMENTARE Bar Caffetteria Via Paolo Mascagni, Presidente pro-tempore A.R.D.S.U. Toscana DIRIGENTE AREA FUNZIONALE RISTORAZIONE Dott. Enrico Carpitelli RESPONSABILE DELL AUTOCONTROLLO Gruppo di lavoro: Sara Alessi Felici Maria Domenica, Cerretani Roberta Responsabili distribuzione Bracci Silvia, Del Gatto Monica, Grementieri Antonella Responsabile Magazzino Mercati Riccardo
2
3 Organigramma dell autocontrollo: Firma del Responsabile Autocontrollo...
4 Bar caffetteria Mascagni L attività relativa alla pulizia del locale e delle attrezzature, dello spogliatoio e servizi igienici, è affidata a Ditta esterna, con contratto in scadenza al Si allegano le schede tecniche dei prodotti utilizzati nell espletamento del servizio. L DELLA TOSCANA, AOT, ESERCITA ATTIVITA DI RISTORAZIONE E PREDISPONE IL PIANO DI AUTOCONTROLLO PER LE SEGUENTI ATTIVITA : CONDUZIONE DI BAR CAFFETTERIA
5 INDICE 1 INTRODUZIONE.. 2 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 3 RIFERIMENTI... 4 DEFINIZIONI. 5 ANALISI DELL'ATTIVITA'. 6 DESCRIZIONE DEL PROCESSO. 6.1 Locali Procedure di pulizia e sanificazione Smaltimento rifiuti Procedura di disinfestazione e derattizzazione 6.5 Approvvigionamento idrico Personale a Igiene della persona 6.6b Formazione del personale Rapporto con i fornitori Gestione delle difformità...
6 7 CONTROLLO DEL PROCESSO DIAGRAMMA DI FLUSSI Analisi dei rischi 7.3 Valutazione dei pericoli 7.4 Identificazione e gestione dei punti critici di controllo ALLEGATI Allegato 1: igiene: Regole generali.. Allegato 2: Registro di controllo
7 1 INTRODUZIONE Il presente Manuale definisce le norme generali e specifiche di igiene e dei controlli necessarie per garantire la sicurezza igienica nelle attività di bar/caffetteria. Nella stesura del manuale è stato tenuto conto dell'utilizzo delle direttive CE sull'igiene degli alimenti unitamente ai principi generali e specifici del Codex Alimentarius. 2 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE L'applicazione dei principi espressi e dei problemi enunciati nel presente Manuale determina, per quanto possibile, garanzia da parte del responsabile di operare in modo igienico in ogni fase preparazione e dell'allestimento di piatti. L Ente opera in modo che in ogni processo della lavorazione siano state individuate quelle fasi che potrebbero rivelarsi critiche per la sicurezza degli alimenti adottando le procedure di sicurezza basate sulla metodologia HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), in ottemperanza alla normativa vigente. Il Responsabile pertanto agisce secondo il seguente schema operativo: 1) Ha effettuato un'analisi dei potenziali rischi per gli alimenti. 2) Ha individuato i punti in cui si possono verificare dei rischi per gli alimenti. 3) Ha stabilito le decisioni da adottare in merito ai punti critici individuati, cioè a quei punti che possono nuocere alla sicurezza degli alimenti. 4) Ha individuato le procedure di autocontrollo e sorveglianza dei punti critici. 5) Verifica periodicamente ed in occasione di variazioni di ogni processo produttivo l'analisi dei rischi, dei punti critici e delle procedure di controllo e di sorveglianza. 6) Conserva la documentazione relativa alla natura, alla frequenza e ai risultati dei controlli adottati, mettendo quest'ultimo a disposizione delle autorità preposta al controllo 7) Ha provveduto ad assicurare agli addetti un addestramento e una formazione in misura di igiene alimentare in relazione al tipo di mansione svolta. La persona Responsabile dell autocontrollo ( vedi delega allegata) Sara Alessi Firma..
8 NOMINA DEL RESPONSABILE DELL AUTOCONTROLLO L Azienda Regionale Diritto allo Studio Universitario con sede in Firenze Viale Gramsci, 36 NOMINA La Sig.ra ALESSI SARA alla carica di Responsabile dell Autocontrollo per il Bar Caffetteria, ubicato in Siena Via Paolo Mascagni, 53 ACCETTAZIONE DELLA CARICA La sottoscritta Alessi Sara nata a Sovicille (SI) il 05/12/01959 e residente in Buonconvento (SI) via Guido Rossa 8, consapevole della responsabilità che questo comporta, dichiara di accettare l incarico di Responsabile dell autocontrollo del Bar Cafetteria sopracitato. In fede
9 3 RIFERIMENTI Abrogazione Libretto Idoneità Sanitaria Pacchetto Igiene Criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari Controlli in materia di sicurezza alimentare
10 4. DEFINIZIONI IGIENE DEI PRODOTTI Tutte le misure necessarie a garantire la salubrità dei ALIMENTARI prodotti alimentari ALIMENTO SALUBRE Alimento idoneo al consumo umano PERICOLO Potenziale contaminazione di natura biologica, fisica o chimica in grado di inficiare la salubrità di un alimento RISCHIO Grado di probabilità che un pericolo di contaminazione si verifichi concretamente Impatto che un determinato tipo di contaminazione di un GRAVITA DEL RISCHIO prodotto alimentare può avere sulla salute dei consumatori Metodologia sistematica per l individuazione, la prevenzione SISTEMA HACCP ed il controllo dei rischi di natura biologica, chimica o fisica che possono inficiare la salubrità di un alimento Insieme di procedure e metodologie basate sui principi PIANO HACCP fondamentali del sistema HACCP, per mezzo delle quali il responsabile dell industria alimentare garantisce la salubrità dei prodotti commercializzati. Punto, procedimento o fase della lavorazione ove, PUNTO CRITICO DI applicando uno specifico sistema di controllo, è possibile eliminare o ridurre a livelli accettabili un determinato CONTROLLO CCP rischio alimentare LIMITI CRITICI Limiti d accettabilità entro i quali può variare un determinato parametro posto sotto controllo a livello di uno specifico CCP, senza che venga compromessa la salubrità del prodotto in quella fase Sequenza programmata di misurazioni e/o osservazioni MONITORAGGIO relative al parametro posto sotto controllo in un CCP, al fine di verificare il rispetto dei limiti critici prefissati MISURA PREVENTIVA Intervento strutturale e/o gestionale volto a rimuovere in tutto o in parte la causa di un pericolo Tutte le misure atte a riportare sotto controllo un CCP ed a AZIONE CORRETTIVA garantire che il prodotto, la cui salubrità era stata compromessa, non determini danni alla salute umana PROCEDURE DI VERIFICA Procedure atte a sottoporre a verifica periodica il piano HACCP per valutarne il corretto funzionamento e l eventuale necessità di modificarlo
11 Fenomeno che si realizza quando alimenti, acqua o aria igienicamente sicuri, subiscono una contaminazione da parte di prodotti, materiali, strumenti, acqua o aria CONTAMINAZIONE CROCIATA provenienti da aree e/o impianti inquinati; ciò può verificarsi per inadeguata separazione delle lavorazioni (ad es. fra zone di manipolazione alimenti crudi e cotti) o degli stessi impianti (idrici, di scarico o di aerazione ), ovvero per scorrette pratiche di lavorazione da parte degli operatori. Ogni soggetto, pubblico o privato, con o senza fini di lucro, che eserciti una o più delle seguenti attività: preparazione, INDUSTRIA ALIMENTARE trasformazione, fabbricazione, confezionamento, deposito, trasporto, distribuzione, manipolazione, vendita o fornitura, somministrazione di prodotti alimentari RESPONSABILE DELLA Il titolare dell industria alimentare ovvero il responsabile INDUSTRIA ALIMENTARE specificatamente da lui delegato Microrganismi potenzialmente in grado di produrre un azione INFESTANTI DETERSIONE DISINFEZIONE SANIFICAZIONE DISINFESTAZIONE Insetti, roditori od altri animali in grado di contaminare direttamente o indirettamente i prodotti alimentari Operazione volta a rimuovere, anche con l ausilio di specifiche sostanze detergenti, ogni tipo di residuo, particella o sostanza capace di compromettere direttamente o indirettamente la salubrità di un alimento Operazione volta, tramite l utilizzo di mezzi chimici o fisici, ad eliminare i microrganismi patogeni; conseguenza naturale di ogni intervento di disinfezione è, comunque, la consistente riduzione della carica microbica (costituita da patogeni e non) Operazione comprendente opportuni interventi di detersione oltre che di disinfezione Operazione volta ad eliminare ogni tipo di agente infestante tramite l utilizzo di mezzi fisici o chimici
12 5. ANALISI DELL'ATTIVITA' L'esercizio di Bar: Bar Caffetteria Mascagni propone generi da bar preparati e somministrati direttamente alla clientela e generi posti in banchi espositivi a temperatura controllata, somministrati dal personale dell'industria alimentare, genri di pasticceria sfusi e confezionati da conservare a atemperatura ambiente o in regime di temperatura controllata prodotti da ditta esterna. Consuderate le caratteristiche differenti dei prodotti, si è proceduto ad una descrizione separata degli stessi, raggruppandoli sulla base di alcune caratteristiche comuni. Prodotti alimentari in genere soggetti a regime di temperatura controllata produzione esterna Descrizione del prodotto Si definiscono come prodotti alimentari in genere soggetti a regime di temperatura controllati, prodotti di varia natura, origine e tecnologia di produzione esterna, che presentano come caratteristica comune la facilità di deterioramento. Per l'attività di bar sono riconducibili ad uno dei seguenti prodotti: Gastronomia fredda: è costituita da una serie piuttosto ampia di schiacciatine, panini caldi e freddi farciti con salumi, formaggi freschi e stagionati, tonno, verdure cotte grigliate e crude; tranci di pizza al pomodoro con mozzarella; toast con formaggioe prosciutto cotto; piadine;insalatone di verdura cruda o cotta assemblate con uova sode, tonno, mozzarelline ecc.; insalatone di frutta fresca nel periodo estivo. Tali prodotti sfusi, da conservarsi in regime di temperatura controllata, sono preparati nel laboratorio della Mensa Bandini, gestita direttamente dell'ardsu e trasportati in contenitori idonei dalla Ditta Euroglobal Service. Prodotti della pasticceria fresca: comprendono prodotti dolciari i cui componenti principali sono la farina, il burro, le uova, lo zuccheri, il lievito e gli aromi. Sono farciti con frutta, marmellata, crema od altri prodotti assimilabili. In tale categoria si individuano i croissant, le paste (bignè, cannoli ecc.9 ed altri prodotti assimibilabili Latte e prodotti derivati: rientrano in questa categoria il latte ed i prodotti lattiero caseari quali lo yogurt, il mascarpone ed altri prodotti assimilabili. I prodotti sopra indicati vengono ricevuti allo stato sfuso e preconfezionato, esposti in banchi refrigerti e venduti tali e quali o riscaldati alla piastra od al microonde. Prodotti alimentari non soggetti a temperatura controllata _ produzione esterna
13 Descrizione del prodotto Si definiscono come genri alimentari in genere non soggetti a regime di temperatura controllata, prodotti di varia natura, origine e tecnologia di produzione esterna che presentano come caratteristica comune la stabilit_ del prodotto finito nel tempo. Per l'attivit_ di bar, somministrazione sono riconducibili ai seguenti prodotti: Preconfezionati: rientrano in questa categoria i seguenti prodotti: latte a lunga conservazione, caff_ in chicchi, caff_ macinato, infusi, the, camomilla, acqua minerale, bibite analcoliche, succhi di frutta, prodotti da forno di panetteria, patatine, caramelle, snack ed altri prodotti assimilabili. I prodotti suddetti vengono ricevuti preconfezionati, conservati nel magazzino e, all'occorrenza, traferiti nel locale di vendita per essere esposti e venduti tal quali. Sfusi: rientrano in questa categoria i prodotti da forno di panetteria e pasticceria secca oltre ad altri prodotti assimilabili. I prodotti suddetti vengono ricevuti sfusi, conservati nel magazzino e, all'occorrenza, traferiti nel locale di vendita per essere esposti e venduti tal quali. 6 DESCRIZIONE DEL PROCESSO 6.1 Locali I locali che compongono l attività sono ubicati al primo piano della sede dell'azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana /AOT di Siena (vedi planimetria in allegato); I locali vengono suddivisi in: N. 1 BAR CAFFETTERIA N. 2 SERVIZI IGIENICI SPOGLIATOIO N. 3 DEPOSITO
14 Requisiti generali I locali suddetti si presentano di dimensioni sufficienti, tutti aerati da finestre e/o portefinestre e forniti di luce elettrica artificiale adeguata, intonacati e tinteggiati con tempera di colore bianco, controsoffittati e dotati degli adeguati impianti antincendio. Attualmente i locali mantengono i requisiti di idoneità previsti; per prevenirne la perdita o ripristinarla qualora questa venga meno e per garantire il rispetto dei parametri igienici durante le lavorazioni, i locali verranno sottoposti a periodici interventi di manutenzione totale e/o parziale.
15 6.2 Procedure di Pulizia e Sanificazione Dei locali. Allo scopo di impedire la contaminazione degli alimenti i locali, le attrezzature e gli utensili saranno lavati e sanificati ogni qualvolta le circostanze lo esigano e dopo ogni ciclo di lavorazione e comunque al termine di ogni giornata lavorativa. Scopo della sanificazione Rimozione dei residui alimentari dalle superfici destinate a venire a contatto con gli alimenti che rappresentano un terreno di crescita per microrganismi e parassiti ( FASE DI DETERSIONE ). Distruzione dei microrganismi e parassiti dalle superfici destinate a venire a contatto con gli alimenti ( FASE DI DISINFEZIONE). Eliminazione dei residui di detergenti e disinfettanti (FASE DI RISCIACQUO ) Saranno pertanto adottate le necessarie precauzioni nel corso della pulizia e disinfezione dei locali, attrezzature ed utensili, per evitare che gli alimenti siano contaminati dalle acque di lavaggio, dai detergenti e disinfettanti. Sarà inoltre previsto un programma di pulizia che prevede le procedure da adottare in modo tale da garantire che tutte le zone siano convenientemente pulite. Il materiale adibito alle pulizie sarà conservato in un luogo appropriato e separato dai luoghi destinati alla manipolazione dei prodotti alimentari. Per verificare l efficacia delle operazioni di sanificazione si procederà ad un controllo di laboratorio mediante tamponi di superficie sui piani o attrezzature di lavoro, allo scopo di confermare o meno la validità dei metodi usati. Il responsabile del Piano di Autocontrollo curerà il rispetto delle scadenze e degli adempimenti previsti dal Piano di Sanificazione per Impianti, Attrezzature e Locali. Gli interventi saranno documentati su apposite Schede delle Operazioni di Pulizia e Sanificazione. I prodotti per la sanificazione sono identificabili chiaramente mediante le indicazioni riportate sulle etichette dei contenitori stessi, che ne precisano la tipologia, il contenuto, l eventuale pericolosità e le condizioni ottimali di impiego. Il monitoraggio viene effettuato giornalmente onde verificare il mantenimento delle condizioni igienico sanitarie dei locali, degli impianti e delle attrezzature.
16 6.3 Smaltimento dei rifiuti I sottoprodotti ed i rifiuti solidi sono sistemati in sacchi resistenti, contenuti in bidoni portarifiuti muniti di coperchio con apertura non manuale, facilmente lavabili. I rifiuti vengono regolarmente allontanati dalla zona di lavorazione frequentemente e comunque al termine di ogni ciclo di preparazione. I rifiuti prodotti in Azienda possono essere classificati in tre gruppi: -imballaggi vuoti -scarti di lavorazione Gli imballaggi vuoti, in carta, plastica, vetro ecc. vengono conferiti al Servizio pubblico di raccolta tramite gli appositi cassonetti specializzati. Gli scarti di lavorazione, vengono raccolti negli appositi contenitori collocati in posizione tale da non rappresentare un pericolo di contaminazione per gli alimenti ed un richiamo per insetti e roditori; i sacchi contenenti i rifiuti vengono rimossi al termine delle operazioni di trasformazione e comunque al termine di ogni giornata lavorativa e conferiti al Servizio pubblico di raccolta. Procedure di disinfestazione e derattizzazione La presenza negli ambienti di lavoro di insetti e roditori rappresenta una seria minaccia per la salubrità dei prodotti. La prevenzione è stata attuata creando opportune barriere che impediscano agli infestanti di penetrare negli ambienti di lavoro. L Azienda segue regole generali di buona prassi igienica che permettono di evitare la creazione di ambiente favorevole allo sviluppo degli infestanti. Inoltre si attua una efficace azione per prevenire l ingresso di infestanti dall esterno e per eliminare rapidamente quelli che comunque dovessero entrare nei locali. Particolare cura si ha nella introduzione delle derrate, le quali sono ispezionate nel loro contenitore esterno, collocate ordinatamente in modo da poter essere facilmente ispezionabili e catalogabili. Il trasporto delle derrate nel locale deposito avviene solo dopo che queste sono state private del loro imballo secondario, al fine di evitare l introduzione nel locale di materiali estranei, polveri, insetti o insudiciamenti che possano avere contaminato l imballo di trasporto.
17 6.5 Approvvigionamento idrico Il bar caffetteria è approvvigionata da acqua proveniente dalla rete idrica pubblica. Si procederà comunque ad un controllo annuale mediante analisi di laboratorio al fine di accertare il mantenimento dei parametri di potabilità 6.6 Personale All attività di verifica e di controllo provvede direttamente l operatore del Bar Caffetteria all uopo incaricato, che avrà cura di registrare i controlli effettuati previsti dalle procedure di autocontrollo e conservare tutta la documentazione comprovante l applicazione del piano di autocontrollo, (alla fine di ogni mese tutti i documenti di registrazione vengono portati presso l ufficio del responsabile del piano di autocontrollo residente in via S. Bandini c/o Uffcio Direzione servizio Ristorazione Aot Siena) 6.6a Igiene della persona Il personale addetto alla preparazione ed allo sporzionamento dei pasti ha a disposizione, con l obbligo di indossarlo un idoneo abbigliamento composto da indumenti di colore chiaro e cuffia o cappello per contenere i capelli. Il personale ha l obbligo di mantenere l abbigliamento di cui sopra pulito e di non usarlo come indumento civile. 6.6b Formazione del personale Gli addetti sono stati adeguatamente formati ed informati sulle problematiche igieniche legate all esecuzione delle proprie mansioni all interno dell azienda e pertanto sono consapevoli che il successo del sistema di autocontrollo dipende in gran parte dal loro comportamento. Tutto il personale ha partecipato a corsi organizzati e tenuti da personale appartenente a struttura accreditata dalla Regione Toscana come previsto dalla delibera della Regione Toscana n. 559 del 21 luglio 2008 e dalla successiva Nota Esplicativa del Il programma di formazione ha contenuto i seguenti argomenti: N9ozioni generali di igiene Analisi dei rischi per i singoli alimenti la normativa sull'haccp Il sistema HACCP Procedure di sanificazione.
18 6.7 Rapporto con i fornitori La scelta dei fornitori riveste un importanza capitale per la preparazione di pasti con caratteristiche ottimali. E opportuno ai fini del controllo della qualità igienica operare una selezione dei fornitori in funzione della qualità dei prodotti, garanzie di trasporto e conservazione. L Ente ha provveduto ad approntare una lista di fornitori qualificati che viene costantemente aggiornata. Pertanto, si tenderà a privilegiare rapporti con fornitori di primaria importanza, operanti sul territorio nazionale e nell'ambito CEE, nonché a livello locale che possano garantire: rispetto degli standard qualitativi prescritti, preventivamente definiti. puntualità nelle consegne; flessibilità e disponibilità ad affrontare eventuali emergenze. modalità di confezionamento, etichettatura, trasporto e conservazione in linea con Ie prescrizioni normative, le specifiche tecniche. la qualità tramite documentazione prescritta da norme o da specifiche tecniche. N.B: vedi procedure in allegato per i punti dal 6.2 al 6.7 MONITORAGGIO RIFORNIMENTI Ad ogni rifornimento di prodotti, ancor prima del loro immagazzinamento, si provvede alla verifica che le stesse corrispondano ai requisiti richiesti; in particolare, in ingresso i prodotti vengono accettati e stoccati se le confezioni non presentano ammaccature, sporcizia sull involucro esterno, ruggine, rigonfiamenti, tracce di topi o infestanti in genere e tutte quelle condizioni che non garantiscono per la salubrità del prodotto acquistato. La temperatura di trasporto deve essere conforme alla tipologia di alimento. L addetto al ricevimento delle merci procede alla verifica di tutti i prodotti e materie prime in entrata controllando la corrispondenza a quanto ordinato ed alle indicazioni riportate in etichetta, allo stato degli imballaggi secondari, la scadenza, il termine minimo di conservazione, la temperatura in arrivo se necessaria; la conformità della merce è accertata e documentata con annotazione in apposita scheda.
19 6.8 Gestione delle difformità L addetto al ricevimento delle merci, qualora a seguito di verifica dei prodotti e materie prime in entrata riscontrasse delle non conformità ( confezioni aperte, scadute o danneggiate ecc.) procede alla restituzione della merce al fornitore con annotazione sulla apposita scheda di registrazione non conformità. Qualora non sia possibile la restituzione della merce non conforme al fornitore all atto della consegna, viene segregata in magazzino con indicazione di merce da non utilizzare, avvisando il fornitore per la notifica della non conformità e il relativo ritiro alla prossima fornitura Il responsabile dell autocontrollo avrà cura di controllare i prodotti prima e durante la lavorazione, eliminando i prodotti non ritenuti idonei, annotando le non conformità nella apposita scheda SCHEMA DI CONTROLLO MATERIE PRIME IN ENTRATA Al momento dell accettazione le materie prime vengono sottoposte ad una verifica visiva di idoneità igienica: PRODOTTO colore odore aspetto esteriore temperatura prodotto o confezione integrità della confezione o dell imballo bevande latte e derivati pane e affini pasticceria secca prodotti confezionati scadenze o validità
20 7 FASI DI LAVORAZIONE 7.1 DIAGRAMMA DI FLUSSO DELL INTERO CICLO RICEVIMENTO DERRATE DEPERIBILI (CCP) RICEVIMENTO DERRATE NON DEPERIBILI (CP) CONSERVAZIONE IN FRIGORIFERO (CCP) STOCCAGGIO A TEMP. AMBIENTE (CP) PRELIEVO E ALLESTIMENTO VETRINA/ESPOSITORE DISTRIBUZIONE / VENDITA AL CLIENTE
21 Le fasi operative del Bar Caffetteria Mascagni procedono dall ingresso dei prodotti, all immagazzinamento ed alla somministrazione. I rifornimenti della gastronomia fredda preaprata nel laboratorio della Mensa Bandini, i prodotti della pasticceria fresca avvengono giornalmente; i rifornimenti degli altri proddotti avvengono generalmente una volta a settimana con consegne direttamente in loco da parte dei fornitori. La cura del prodotto in entrata in Azienda prosegue con una attenta sistemazione delle derrate negli scaffali e frigoriferi, ricercando le migliori allocazioni per ciascun prodotto, al fine di consentire al meglio la conservazione delle proprietà organolettiche. I quantitativi di massima di materie prime in deposito sono continuamente monitorati dal Responsabile del Piano; le forniture avvengono per mezzo di grossisti specializzati in ristorazione. I prodotti accettati vengono immagazzinati separatamente in relazione al tipo di temperature di stoccaggio richieste (T ambiente, T<4 C). Le fasi di preparazione sono sempre seguite da una fase di pulizia delle superfici di contatto degli alimenti. I prodotti da utilizzare vengono prelevati in piccoli lotti dal frigo o dal magazzino; gli alimenti preparati in eccedenza vengono gettati. Somministrazione e vendita Il personale addetto al Bar Caffetteria è stato correttamente formato in modo da porlo a conoscenza dei possibili rischi di contaminazione crociata per procedure non corrette di lavorazione.
22 7.2 Analisi dei rischi La valutazione dei pericoli e dei rischi ad essi associati si basa su studi epidemiologici classici e sulle modalità operative delle singole aziende. La gravità di un pericolo è intrinseca al pericolo stesso, mentre il rischio associato è in relazione alle abitudini operative, alle modalità di trasformazione. 7.3 Valutazione dei pericoli Dall analisi del diagramma di flusso sono state individuate quelle fasi potenzialmente pericolose per la salute degli utenti. Per valutare l opportunità di sottoporre tali pericoli ad un sistema di prevenzione documentato (CCP) è stata considerata sia la gravità dei danni che tali pericoli potrebbero provocare, sia la probabilità che tali contaminazioni possano realmente accadere. I pericoli possono essere così schematizzati. FASI PROCESSO PERICOLO B C F Ricevimento prodotti Non corrispondenza del prodotto Stoccaggio Sviluppo microbico, superamento TMC, infestazione Conservazione Contaminazione e proliferazione microbica Somministrazione e vendita Contaminazione microbiologica e fisica Sanificazione Contaminazione chimica Igiene del personale Contaminazione microbiologica e chimica
23 Identificazione e gestione dei punti critici di controllo. Considerato che l approvvigionamento delle materie prime avviene attraverso ditte selezionate che operano secondo le procedure del sistema HACCP; Che il bar caffetteria dispone di frigoriferi che consentono una conservazione separata per le diverse matrici alimentari; Dall analisi è scaturito che i CCP che emergono nella distribuzione sono riferiti alle temperature di conservazione dei prodotti e materie che può essere tenuto sotto controllo mediante lettura delle stesse due volte al giorno; Gli altri pericoli possono essere ragionevolmente minimizzati a livelli accettabili, con azioni preventive, da ricondurre a delle buone pratiche di lavorazione e di corretta prassi igienica, di seguito elencate.
24 Sono eseguite le seguenti procedure : Procedura di conservazione degli alimenti: L operatore incaricato alla conservazione degli alimenti osserva le seguenti istruzioni: Dopo il ricevimento dei prodotti alimentari di produzione esterna soggetti a regime di temperatura controllata, si procede alla esposizione in vetrina refrigerta dove vengono mantenuti ad una temperatura fredda (+ 4 C) e venduti tali e quali o riscaldati alla piastra od al microonde. Fase Ricevimento merci Stoccaggio merce non deperibile Esposizione e stoccaggio merce deperibile Somministrazione Pulizia e sanificazione Igiene degli addetti Misure preventive Selezione fornitori qualificati, controllo condizioni delle confezioni, TMC Pulizia locali, monitoraggio infestanti, travaso delle confezioni aperte in confezioni chiuse. Separazione dei prodotti utilizzati per la sanitizzazione e prodotti chimici dagli alimenti. Rotazione delle scorte di magazzino. Controllo tempaerature frigoriferi, frequente pulizia e sanificazione piani di lavoro e attrezzature, utilizzo guanti di lattice monouso, limitata esposizione cibi a temperatura ambientale, formazione del personale Utilizzo di utensili ben lavati e sanificati; frequente sanificazione piani di appoggio Rispetto programma di pulizia e sanificazione, addestramento del personale Formazione del personale A questo elenco segue lo studio delle varie fasi di lavorazione identificate nel diagramma di flusso in cui si possono presentare problemi dovuti alla comparsa dei pericoli e quali sono le azioni preventive adottate per rendere la probabilità di comparsa più bassa possibile.
FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST
ALLEGATO N. 1.6 al Capitolato Speciale d oneri Azienda pubblica di Servizi alla Persona Cordenonese Arcobaleno FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST VERIFICA EFFETTUATA IL GIORNO / / DALLE ORE ALLE ORE TUTTI
DettagliPiano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica ESEMPIO STAMPA. Edizione Descrizione Data
Manuale H.A.C.C.P (ai sensi del Reg. CE 852/2004) Piano di autocontrollo alimentare secondo il sistema HACCP con indicazioni di corretta prassi igienica LOGO AZIENDALE AZIENDA ESEMPIO Indirizzo: Via, 8
DettagliPIANO DI AUTOCONTROLLO Mediante sistema HACCP
PIANO DI AUTOCONTROLLO Mediante sistema HACCP DENOMINAZIONE SEDE LEGALE DSU Toscana Mensa Universitaria Bandini Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana - Viale Gramsci
Dettagliprocedure per l attuazione di un piano di autocontrollo applicato alle fasi di trasporto del vitto ai degenti dell ICR VdQ secondo il metodo HACCP
MANUALE di AUTOCONTROLLO redatto secondo il METODO HACCP per le fasi di TRASPORTO e DISTRIBUZIONE del VITTO ai degenti dell Istituto Clinico Riabilitativo Villa delle Querce di Nemi UOC di Riabilitazione
DettagliSchema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi
Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Identificazione pericoli Figure professionali Ambienti Valutazione di esposizione dei rischi Altri rischi antiparassitari
DettagliAPPLICAZIONE DEL (D.L.1937/07) SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP. DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014
APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP (D.L.1937/07) DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014 DEFINIZIONE HACCP ( HAZARD ANALYSIS AND CRITICAL POINT) Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici
DettagliDalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP
Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola Milano 21 Maggio 2015 Galleria Meravigli QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP Ing. Patrizia Di Lelio 1
DettagliMANGIMI & FITOFARMACI - AUTOCONTROLLO E CONTROLLO UFFICIALE INCONTRO FORMATIVO PER LE IMPRESE OPERANTI NELL AZIENDA ULSS 4 - THIENE 11 APRILE 2013
RIFERIMENTI NORMATIVI Reg. (CE) n 183/2005 Requisiti per l igiene dei mangimi Reg. (CE) n 767/2009 Etichettatura dei mangimi Reg. (CE) n 178/2002 Procedure sulla sicurezza alimentare Reg. (CE) n 852/2004
DettagliAZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317
VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 FARMACIE ATTIVITA : Reg. n DATI IDENTIFICATIVI : DITTA RAGIONE
DettagliLuogo di nascita: Comune Provincia Stato
Allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune di OSTRA NOTIFICA INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.
DettagliNORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE
NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI E GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE Dr. Maurizio Mangelli Responsabile Sicurezza PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI
DettagliComune di. Luogo di nascita: Comune Provincia Stato
Al Dipartimento di Prevenzione della ZT n dell ASUR Allegato 2 Al Comune di NOTIFICA INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.
DettagliAlto livello igienico
La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche
DettagliAl Comune di GROTTAMMARE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R. N. 2232 DEL 28-12-2009) Luogo di nascita: Comune Provincia Stato
1 (modello x manifestazioni temporanee) Al Dipartimento di Prevenzione della ZT n 12 dell ASUR Al Comune di GROTTAMMARE di SAN BENEDETTO DEL TRONTO NOTIFICA INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA
DettagliLe nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.
L Unione Albergatori incontra l azienda sanitaria Migliora la sicurezza alimentare nelle aziende Nel mese di marzo 2006 l Unione Albergatori ha partecipato ad un importante incontro con il dott Carraro
DettagliB2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03
DettagliOGGETTO: D.I.A. Sanitaria MANIFESTAZIONI TEMPORANEE (REG. CE/852/2004). L SOTTOSCRITT... NATO A IL... RESIDENTE A VIA... C.F. / P.IVA...
Al Signor Sindaco del Comune di ALPIGNANO UFFICIO POLIZIA AMMINISTRATIVA OGGETTO: D.I.A. Sanitaria MANIFESTAZIONI TEMPORANEE (REG. CE/852/2004). L SOTTOSCRITT... NATO A IL... RESIDENTE A VIA... C.F. /
DettagliLABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO
LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre
DettagliData inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire
Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA
Dettagli4.5 REDAZIONE DELLE MATRICI HACCP PROCEDURE DI CONTROLLO DI PROCESSO
4.5 REDAZIONE DELLE MATRICI HACCP E PROCEDURE DI CONTROLLO DI PROCESSO PIANO DI AUTOCONTROLLO Pag. 19 MPE / SL / PF deteriorati Adeguata Fornitori Annuale, Controllo Documentale MPE / SL / PF contaminati
DettagliÈ IL NUMERO CHE TUTELA IL CONSUMATORE, OVVERO LA CERTIFICAZIONE ISO PIÙ RESTRITTIVA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE
FEDERICO GAI Gestione Aziendale Innovativa 22000 È IL NUMERO CHE TUTELA IL CONSUMATORE, OVVERO LA CERTIFICAZIONE ISO PIÙ RESTRITTIVA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE Genova, Palazzo Ducale, Sala Camino mercoledì
DettagliPROTOCOLLO PER IL RECUPERO, CONSERVAZIONE, CONFEZIONAMENTO E TRASPORTO DI ALIMENTI NON DISTRIBUITI IN SERVIZI DI RISTORAZIONE COLLETTIVA
PROTOCOLLO PER IL RECUPERO, CONSERVAZIONE, CONFEZIONAMENTO E TRASPORTO DI ALIMENTI NON DISTRIBUITI IN SERVIZI DI RISTORAZIONE COLLETTIVA 1 Introduzione Il protocollo definisce, sulla base dell esperienza
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI
Dettagli2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi
FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale
DettagliL acqua rappresenta la base della vita.
LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE H 2 O L acqua rappresenta la base della vita. L acqua deve pertanto detenere tutti i requisiti di sicurezza sanitaria necessari
DettagliMANUALE DI IGIENE ED AUTOCONTROLLO
0 04/2002 1 di 6 DICHIARAZIONE DEL TITOLARE L Amministrazione della MCS S.r.l. garantisce il livello di Qualità dei suoi prodotti, rispondendo alle richieste ed alle esigenze dei Clienti. La Qualità, secondo
DettagliPROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA
Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA INDICE: 1 - Campo di applicazione 2 - Scopo 3 - Documenti di riferimento 4 - Definizioni e abbreviazioni 5 Responsabilità 6 - Modalità Operative 7 Archiviazione
DettagliDATA 27/11/2007 N 01 DATA 27/11/2007 N 00 Pag. 1 di 77
DATA 27/11/2007 N 01 DATA 27/11/2007 N 00 Pag. 1 di 77 Piano di Autocontrollo Alimentare secondo il Sistema HACCP con Indicazioni di Corretta Prassi Igienica, Rintracciabilità degli alimenti, Ritiro e
DettagliALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE
ALLEGATO 5) PIANO DI SANIFICAZIONE 1 Norme Generali Prodotti di Sanificazione RISPETTARE E AGGIORNARE IL PIANO DI SANIFICAZIONE IN MODO PERIODICO E OGNI VOLTA CHE INTERVENGONO DEI CAMBIAMENTI (indicare
DettagliEstratto Disciplinare tecnico del Marchio collettivo 5 colori del benessere
Estratto Disciplinare tecnico del Marchio collettivo 5 colori del benessere Unione Nazionale tra le Organizzazioni di Produttori Ortofrutticoli Agrumari e di Frutta in Guscio E vietata la riproduzione,
DettagliLe modalità di individuazione e gestione dei CCP
Le modalità di individuazione e gestione dei CCP Pietro Noè Ministero della Salute CODEX ALIMENTARIUS - PROCEDURE PER CONTROLLO ALIMENTI.pdf HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point) (analisi dei
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione
DettagliI MANGIMI MEDICATI. Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo. Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup.
I MANGIMI MEDICATI Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup.it 1 2 3 4 5 6 7 8 5. CONTROLLO DI QUALITÀ 5.1 esiste una persona
DettagliLa filiera del latte
La filiera del latte 1 Reg. 178/2002 Responsabilità spetta AGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti soddisfino le disposizioni della legislazione
DettagliCOMMERCIO AL MINUTO, ALL INGROSSO, AL DETTAGLIO DI CARNI FRESCHE E PRODOTTI ITTICI (MOD. A1 A1 BIS DISTRIBUTORI - A1 TER)
RELAZIONE TECNICA da allegare a NOTIFICA/COMUNICAZIONE con modelli A1 A1 BIS DISTRIBUTORI A1 TER Denominazione della Ditta Sede legale Indirizzo dell attività Descrizione dettagliata dell attività svolta:
DettagliIl Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio
Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Regolamenti Linee guida europee Linee guida nazionali Documenti SANCO Linee guida regionali Vecchia normativa
DettagliMODULO DI RACCOLTA DATI MANUALE DI CORRETTA PRASSI IGIENICA HACCP
MODULO DI RACCOLTA DATI MANUALE DI CORRETTA PRASSI IGIENICA HACCP Per richiedere un preventivo per la stesura del manuale di corretta prassi igienica è necessario inserire le informazioni richieste nel
DettagliPROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..
APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6 DESTINATARI emissione. Redazione.. Approvazione Distribuzione. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 2 di 6 1. SCOPO E APPLICAZIONE La presente Procedura è riferita alle
DettagliAZIENDA USL ROMA H Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 (esclusa produzione primaria) D.I.A. N del ATTIVITA : Reg.
DettagliCorsi di formazione Haccp
Corsi di formazione Haccp La Normativa HACCP o Autocontrollo alimentare disciplina le regole di igiene nei luoghi di lavoro ove si preparano, si immagazzinano o si distribuiscono alimenti o bevande. Il
DettagliCorso per alimentaristi
Il tema della sicurezza alimentare riveste un ruolo di primaria importanza all interno della vita di ogni consumatore. La legislazione alimentare, fondamentale per assicurare un equo agire della autorità,
DettagliAspetti igienici nella preparazione e presentazione degli alimenti nell ambito delle manifestazioni temporanee
Motta di Livenza,, 13 marzo 2010 Aspetti igienici nella preparazione e presentazione degli alimenti nell ambito delle manifestazioni temporanee Luigi Tonellato Articolo 18 Rintracciabilità 1. È disposta
DettagliASL. Indirizzo. Recapiti: telefono telefax e-mail
ASL Indirizzo Recapiti: telefono telefax e-mail VERBALE DI SOPRALLUOGO PER L ACCERTAMENTO DELL IDONEITA STRUTTURALE ED IGIENICO SANITARIA DEGLI STABILIMENTI DATA DEL SOPRALLUOGO / / ISPETTORE INCARICATO
Dettagli1. Il decreto Legislativo 155/97
CAPITOLO III IL SISTEMA H.A.C.C.P. 1. Il decreto Legislativo 155/97 Il Decreto Legislativo 155/97 stabilisce le regole generali che devono essere osservate da tutti i produttori e responsabili della filiera
Dettagli[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI
Gestione del prodotto biologico nelle imprese della filiera [ ] GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA G D COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI In una stessa azienda agricola, azienda di
DettagliQualità igienico-nutrizionale del pasto nella mensa scolastica CONVEGNO AGIDAE
Qualità igienico-nutrizionale del pasto nella mensa scolastica CONVEGNO AGIDAE Chianciano,, giugno 2008 dott. Alessandra Mauti - Dietista NUOVI MODELLI DI CONSUMO CRESCITA DELLA RISTORAZIONE EXTRADOMESTICA
DettagliB. Documentazione generale del sistema di autocontrollo e definizione delle responsabilità aziendale
Dipartimento federale dell'economia DFE Ufficio federale di veterinaria UFV Allegato 3 - Guida per la valutazione uniforme dell autocontrollo INDICE I Introduzione... 1 A.... 1 B. La documentazione generale
DettagliIL CONTROLLO UFFICIALE: EVIDENZE DI DUE ANNI DI AUDIT. Roberto Moschi ASL1 imperiese S.C.Igiene Alimenti Origine Animale Bussana 12 giugno 2009
IL CONTROLLO UFFICIALE: EVIDENZE DI DUE ANNI DI AUDIT Roberto Moschi ASL1 imperiese S.C.Igiene Alimenti Origine Animale Bussana 12 giugno 2009 REG. 854 /04 CE stabilisce norme specifiche per l'organizzazione
DettagliDICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 Regolamento CE n. 852/04 e D.G.R. n. 275 del 16.05.
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell Azienda USL per il tramite del Comune di DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 Regolamento CE n. 852/04
DettagliH.A.C.C.P. 1998 D.Lgs 155/97. 2006 pachetto igiene (regolamenti europei) HAZARD ANALISIS AND CRITICAL CONTROL POINT
H.A.C.C.P. HAZARD ANALISIS AND CRITICAL CONTROL POINT 1998 D.Lgs 155/97 2006 pachetto igiene (regolamenti europei) A CHI E RIVOLTO Aziende di trasformazione degli alimenti (confetture latte verdure in
DettagliSCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO. Articolo 1 Oggetto del contratto
SCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO Articolo 1 Oggetto del contratto Il presente contratto ha per oggetto la fornitura secondo lo schema del contratto estimatorio, con relativa consegna
DettagliDIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA
ALLEGATO A REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA Linee guida per la vigilanza sulle imprese alimentari che preparano e/o somministrano alimenti preparati con
DettagliData inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 60 EUR Località : Da definire
Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 60 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliGara per la fornitura del Servizio di ristorazione per le mense obbligatorie di servizio per il personale della Polizia Penitenziaria
ALLEGATO 6 AL CAPITOLATO MONITORAGGIO ISPETTIVO ED ANALITICO Allegato 6- Monitoraggio ispettivo ed analitico Pagina 1 di 5 SOMMARIO 1. Oggetto delle attività di monitoraggio...3 2. Soggetti coinvolti e
DettagliPrincipi e comportamenti sui punti critici dell HACCP
Principi e comportamenti sui punti critici dell HACCP UOC di Riabilitazione Metabolico Nutrizionale Direttore Tecnico-Scientifico: LM Donini Dietisti: E. Castellaneta, C. Civale, P. Ceccarelli, S. Passaretti,
DettagliIO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO
IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO L approccio del Laboratorio Chimico nella ristorazione scolastica Paolo Vittone Il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino Il Laboratorio Chimico
DettagliIN MATERIA DI BUONE PRASSI IGIENICHE, CON RILASCIO DI ATTESTATO, RIVOLTI AGLI ADDETTI DELLA PRODUZIONE PRIMARIA
AGCI AGRITAL CORSI DI FORMAZIONE IN MATERIA DI BUONE PRASSI IGIENICHE, CON RILASCIO DI ATTESTATO, RIVOLTI AGLI ADDETTI DELLA PRODUZIONE PRIMARIA CONFEDERAZIONE COOPERATIVE ITALIANE FEDERCOOPESCA c/o Palazzo
DettagliIGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena
IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA Modena 16 e 24 marzo 2010 IL PACCHETTO IGIENE Comprende
DettagliDenominazione Corso:
CODICE: 254 Addetto all approvvigionamento della cucina, conservazione delle materie prime e realizzazione di preparazioni di base Opera nelle diverse aziende della ristorazione commerciale e collettiva.
DettagliSISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4
1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato
DettagliCorso per alimentaristi
PROCEDURE DI AUTOCONTROLLO (Reg. CE 852/04) Fino a tempi relativamente recenti si riteneva, da parte dei produttori di alimenti e degli organi preposti alla vigilanza, che il controllo della qualità e
DettagliDITTA: DENOMINAZIONE (RAGIONE SOCIALE): SEDE LEGALE: UBICAZIONE DELL ESERCIZIO:
Schema di Relazione tecnica. DIA SANITARIA per STABILIMENTO O LABORATORIO DI PRODUZIONE, PREPARAZIONE E CONFEZIONAMENTO OD ESERCIZIO COMMERCIALE, NONCHE DEPOSITO DI SOSTANZE ALIMENTARI Lettera a) del quadro
DettagliLEGGE REGIONALE N. 22 DEL 24-07-2007 REGIONE PUGLIA
LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 24-07-2007 REGIONE PUGLIA Abolizione del libretto di idoneità sanitaria per gli alimentaristi e formazione del personale alimentarista Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE
DettagliEsposizione ad agenti biologici
Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall
DettagliOperatore della ristorazione. Standard della Figura nazionale
Operatore della ristorazione Standard della Figura nazionale 94 Denominazione della figura Indirizzi della figura Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate Attività economiche di riferimento:
DettagliLa Temperatura degli Alimenti
La Temperatura degli Alimenti L'ATP è la regolamentazione per i trasporti frigoriferi refrigerati a temperatura controllata di alimenti deperibili destinati all'alimentazione umana. A.T.P. = Accord Transport
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
Dettagli食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务
食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务 Responsabilità degli operatori del settore alimentarer Guangxi University LIU Xiaoling 1 Da dove viene il cibo? dal campo alla tavola Sale processing Desk Breeding Slaughter Transportation
DettagliGestione del rischio. Ridurre la probabilità che si generi un danno per la salute
Gestione del rischio Ridurre la probabilità che si generi un danno per la salute AUTOCONTROLLO - DECRETO LEGISLATIVO 155/ 97 I principi su cui si basa l elaborazione di un piano HACCP sono 7: Identificare
DettagliCodice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni
Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità
DettagliMODULO RACCOLTA DATI MANUALE HACCP - DA INVIARE COMPILATO MEZZO FAX ALLO 0421 220222 O A info@centrosicurlavoro.com
INFORMAZIONI GENERALI Ragione Sociale *: Partita IVA* : Indirizzo *: Codice Fiscale* : CAP*: Città* : Prov*: Nome Commerciale (es. nome presente sull insegna) Legale rappresentante*: Responsabile HACCP*:
DettagliSCHEDA INFORMATIVA PER LABORATORI DI PRODUZIONE LATTIERO CASEARI
SCHEDA INFORMATIVA PER LABORATORI DI PRODUZIONE LATTIERO CASEARI 1 FINALITÀ DELL INTERVENTO: NUOVA ATTIVITÀ RISTRUTTURAZIONE ATTIVITÀ ESISTENTE RICONVERSIONE O AGGIUNTA TIPOLOGIA ATTIVITÀ ESISTENTE Trattasi
DettagliQuando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene
I risultati di una ricerca sugli standard di qualità da rispettare Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene a cura di ALSCO Italia L E.T.S.A., con il supporto di un Istituto di ricerca
DettagliManuale HACCP Per la Ditta UPEA
Manuale HACCP Per la Ditta UPEA Capo D Orlando Novembre 2003 Edizione I/ Rev. 0 Indice 1. Premessa pag. 2 2. Presentazione ditta e descrizione locali 4 3. Schema 1 - Documentazione tecnica 6 4. Formazione
Dettagli1. Dati generali dell intervento
ALLEGATO F 6 Ulteriori Locali - Notifica Igienico- Sanitaria per alimenti (Reg. CE n 852/2004) 1. Dati generali dell intervento 1.1 Ubicazione intervento (Indicare il Comune e l indirizzo inseriti nel
DettagliCOPIA TRATTA DAL SITO WEB ASLBAT.IT
DIREZIONE SANITARIA AZIENDALE Procedura Operativa APPROVVIGIONAMENTO E GESTIONE MAGAZZINO REVISIONE DATA REDATTO VERIFICATO APPROVATO 00 OTTOBRE 2015 INDICE Farmacista Specializzando Dott. Cataldo Procacci
DettagliAspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati
Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati Ufficio II Igiene generale degli alimenti Roma CONTENUTO DELLA PRESENTAZIONE Organizzazione
DettagliCorsi di Formazione. Settori Alimentare e Packaging
Corsi di Formazione per la Sicurezza Alimentare Settori Alimentare e Packaging Tutti i corsi proposti possono essere personalizzati per soddisfare al meglio le reali necessità delle aziende clienti Catalogo
DettagliREGISTRAZIONE DATI HACCP
REGISTRAZIONE DATI HACCP REGISTRO NON CONFORMITA Data Prodotto Fornitore Quantità Motivo della non conformità Azione intrapresa Firma Operatore Questo registro serve per identificare ed allontanare la
DettagliGestione dei Rifiuti
Gestione dei Rifiuti Copia n. In Consegna a: Funzione: Data Distribuzione: 0 08.07.09 Prima emissione Previte Grazia Maria Previte Grazia Maria Rev Data Causale Emissione RGA Approvazione DG Pagina 1 di
DettagliH A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi
H A C C P Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi del pericolo e punti critici di controllo) rappresenta uno strumento operativo per l'analisi dei rischi che caratterizzano
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it
DettagliDICHIARAZIONE DI INIZIO ATTIVITA (D.I.A. differita) PER FESTE TEMPORANEE
Da presentare in triplice copia al Comune dove si effettua la manifestazione. Copia della presente dovrà essere trattenuta dal richiedente con timbro e data del ricevimento. DICHIARAZIONE DI INIZIO ATTIVITA
DettagliPROCEDURA GENERALE PG 04 Rev. 0 IMPIANTO E PROCESSO PRODUTTIVO Del.. Pagina 1 di 8. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..
Pagina 1 di 8 DESTINATARI Data di emissione. Redazione.. Approvazione Distribuzione. Pagina 2 di 8 1. SCOPO E APPLICAZIONE La presente procedura viene messa in atto allo scopo di descrivere le scelte strutturali
DettagliALLEGATO 2-B MODELLO DI DICHIARAZIONE D OFFERTA TECNICA RAGGRUPPAMENTI CONSORZI DICHIARAZIONE D OFFERTA TECNICA
ALLEGATO 2-B MODELLO DI DICHIARAZIONE D OFFERTA TECNICA RAGGRUPPAMENTI CONSORZI All Agenzia delle Entrate Direzione Regionale del Lazio Settore Gestione Risorse Ufficio Risorse Materiali Via Giovanni Capranesi,
DettagliD. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori
D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)
DettagliGood Manufacturing Practice
Dott. Silvio Zavattini, Dott. Roberto Bardini, Dott. Carlo Cerati Milano, 14 15 maggio 2014 Brescia, 11 12 giugno 2014 ACQUISTO ACQUISTO LAVORAZIONE LAVORAZIONE GMP CARATTERISTICHE IMPIANTI LINEE DEDICATE
DettagliAl fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare:
Aspetti generali Al fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare: la progettazione dei locali e delle strutture l organizzazione
DettagliSicurezza alimentare. Il sistema di autocontrollo HACCP
Sicurezza alimentare Il sistema di autocontrollo HACCP HACCP HACCP = Hazard Analysis Critical Control Points "Analisi del Pericolo e gestione dei Punti Critici di Controllo" Il metodo HACCP e' un protocollo
DettagliMarchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone
pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRODUZIONI ORTICOLE DA PRODUZIONE BIOLOGICA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia
DettagliREGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione
DettagliEffettuare gli audit interni
Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)
Comune di Calcinaia Servizio Affari Generali e Legali DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.) DATA: COMMITTENTE: Comune di Calcinaia IMPRESA APPALTATRICE 1 OGGETTO: AFFIDAMENTO
DettagliGESTIONE DELLA PRODUZIONE
25/02/2011 Pag. 1 di 5 GESTIONE DELLA PRODUZIONE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4. RESPONSABILITÀ... 2 5. DEFINIZIONI...
DettagliCOMUNICA. che presso i locali o negli spazi (stands) posti in Radda in Chianti / Gaiole in Chianti Via/Piazza/Loc...
SERVIZIO ASSOCIATO COMUNI DI RADDA E GAIOLE IN CHIANTI SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITÀ PER SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE DI CUI AGLI ARTT. 42 e 45 DELLA L.R. 28/2005 l SOTTOSCRITT
DettagliDELIBERE REGIONALI SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE HACCP Situazione aggiornata ad ottobre 2000
DELIBERE REGIONALI SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE HACCP Situazione aggiornata ad ottobre 2000 L' articolo 10, comma 5, della legge 21 dicembre 1999 n. 526 " Legge comunitaria per il 1999 ", prevede
DettagliGiampaolo Giunta Azienda USL 5 Grosseto
DGRT 416/2013 Piano Formativo Regionale Evento N 2 Il controllo ufficiale degli stabilimenti riconosciuti: dalla verifica di conformità alla valutazione di efficacia Lista riscontro HACCP ALCUNI ESEMPI
DettagliL applicazione della normativa HACCP nell agroindustria. Dott. Rocco SCIARRONE Direttore Dipartimento Prevenzione Az.
L applicazione della normativa HACCP nell agroindustria Dott. Rocco SCIARRONE Direttore Dipartimento Prevenzione Az.Ulss 12 Veneziana SALUBRITA Assenza di rischi per la salute del consumatore GENUINITA
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
Dettagli