Nel mondo pag.2 In Italia pag.5

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1 TRIMESTRE 20 Numero 2/ 5 agosto 20 IN SINTESI Nel mondo pag.2 In Italia pag.5 Poche le notizie sulla produzione del prossimo autunno. Per adesso solo qualche indicazione che arriva dalla Spagna porterebbe fra pensare ad una produzione non all altezza di quella 20/10 che ha quasi raggiunto 1,8 milioni di tonnellate. Le tendenze flessive si sono sentite sui prezzi alla produzione spagnoli fino a maggio. Poi, da giugno, i primi rumors sulla prossima raccolta hanno fatto invertire la tendenza. In Grecia il mercato è apparso più stabile e solo con l inizio dell estate si sono avuti pochi centesimi di aumento sull extravergine. Dopo la battuta d arresto del 20, dovuta in larga parte alle minori disponibilità spagnole, nel primo estre 20 gli scambi internazionali sono ripartiti in modo molto dinamico segnando un +9% dei volumi accompagnati da una leggera flessione del valore corrispondente dovuta alla drastica riduzione dei listini, spagnoli in particolare. Il secondo estre 20 ha segnato, in controtendenza con la Spagna, un incremento dei listini per l extravergine, mentre il lampante ha seguito le sorti negative dell analogo prodotto iberico. La domanda interna di olio di oliva dei primi sei mesi del 20 è scesa in volume, trascinata soprattutto dal segmento dello sfuso, mentre segni positivi si registrano per l olio confezionato. In ascesa i valori. Cresce la domanda dei succedanei dell olio di oliva, cioè olio di semi e margarina. Gli ordini in linea con le aspettative e la flessione delle scorte riportano su terreno positivo il clima di fiducia dell industria olearia. I primi quattro mesi del 20 hanno visto una ripresa degli scambi in volume sia sul fronte dell import (+34%) che dell export (+6%). In valore, invece, ad un +6% della spesa fa eco una sostanziale stabilità degli introiti che porta in negativo di 7 milioni di euro la bilancia commerciale. IN EVIDENZA Nel mondo Olio extravergine di oliva: prezzi internazionali alla produzione ( /kg) In Italia Olio di oliva: prezzi alla produzione nei diversi segmenti ( /kg) 3,70 3,20 2,70 2,20 1,70 1,20 I Tunisia Spagna Grecia Italia 3,70 3,20 2,70 2,20 1,70 1,20 I Extravergine Vergine Lampante 1

2 1. Nel mondo 1.1 Gli scambi Dopo la battuta d arresto del 20, dovuta in larga parte alle minori disponibilità spagnole, nel primo estre 20 gli scambi internazionali sono ripartiti in modo molto dinamico segnando un +9% dei volumi accompagnati da una leggera flessione del valore corrispondente, dovuta alla drastica riduzione dei listini internazionali e, in particolare, spagnoli. Tale risultato è da imputare essenzialmente all olio di oliva (voce doganale 1509) che segna un +20% rispetto al primo estre 20, attribuibile per intero agli oli di oliva di pressione. E del -15%, invece il risultato degli oli di sansa. Il maggior dinamismo mostrato dagli scambi internazionali, in realtà, sembra una partita a due giocata quasi per intero da Spagna, tra gli esportatori, e dall Italia tra gli importatori. La ritrovata disponibilità spagnola, infatti, ha fatto sì che il Paese iberico riprendesse il proprio ruolo di assoluto dominatore, in termini di volumi, dei mercati internazionali. Prima destinazione, quasi obbligata, di questa maggior offerta è stata appunto l Italia. La prima cosa da mettere in evidenza è che, proprio grazie ai volumi spagnoli, la Ue nel sul complesso ha tagliato la domanda presso i fornitori terzi (-68%). A subire la scure di questa mancata richiesta comunitaria è stata essenzialmente la Tunisia (-80%) che tuttavia, con 5 mila tonnellate sulle mila importate dai Paesi Ue, resta il principale fornitore della Ue. Con 4 mila tonnellate ed un incremento del 28% su base annua, balza al secondo posto il Marocco scavalcando la Turchia che, nel frattempo, ha ridotto a poco più di 900 tonnellate le proprie consegne entro i confini comunitari. Dal punto di vista della composizione delle importazioni comunitarie si evidenzia, come tradizione, che più della metà è rappresentata dal segmento al vertice della piramide qualitativa (extravergine e vergine). Anche sul fronte della spesa, per le importazioni di olio di oliva e sansa, il risparmio comunitario è notevole. I 26 milioni di euro, infatti, risultano in meno del 71% rispetto agli 86 del primo estre 20. Tab. 1.1 I principali Paesi importatori di olio d oliva e di sansa (000 t) gen-mar gen-mar var.% Import tot.* ,0 Italia ,0 Stati Uniti ,1 Francia ,7 Portogallo ,1 Brasile ,2 Germania ,6 Regno Unito ,1 Spagna ,0 Giappone 9,3 Canada ,6 Russia ,8 Grecia ,3 Australia 6 7,0 Cina ,6 Belgio ,5 Altri ,2 *Stima Ismea su dati Gta Tab. 1.2 I principali Paesi importatori di olio d oliva e di sansa (mln euro) gen-mar gen-mar var.% Import tot.* ,1 Italia ,3 Stati Uniti ,8 Francia ,6 Brasile ,5 Germania ,5 Giappone 44 50,7 Portogallo ,9 Regno Unito ,3 Canada ,3 Spagna ,3 Australia ,2 Cina ,9 Russia ,5 Belgio ,0 Svizzera 0,1 Altri ,7 *Stima Ismea su dati Gta 2 estre 20

3 Scorrendo la lista dei principali Paesi importatori, a dimostrazione che almeno per i primi mesi il grosso della partita degli scambi si è giocato soprattutto tra Spagna e Italia, si evidenzia la flessione delle richieste da parte di molti dei principali acquirenti mondiali. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno ridotto le proprie richieste soprattutto in Tunisia, Grecia e Turchia. In grande ripresa, invece, la domanda statunitense di olio spagnolo, con l Italia che mantiene comunque la propria leadership, con una quota in volume del 48%. In flessione anche l import della Francia, mentre aumentano le richieste della Germania e del Regno Unito. Poche le buone notizie provenienti dai nuovi mercati. Sia la Cina che il Brasile, infatti, mostrano flessioni importanti, mentre cresce la Russia. Tab. 1.3 I principali Paesi esportatori di olio d oliva e di sansa (000 t) gen-mar gen-mar var.% Export tot.* ,0 Spagna ,0 Italia ,2 Grecia ,0 Tunisia ,2 Turchia ,9 Portogallo ,7 Marocco 7 6 -,2 Stati Uniti ,9 Argentina 3 3 4,9 Cile ,2 Francia ,0 Altri ,6 *Stima Ismea su dati Gta Tab. 1.4 I principali Paesi esportatori di olio d oliva e di sansa (mln euro) gen-mar gen-mar var.% Export tot.* ,1 Spagna ,4 Italia ,0 Grecia ,9 Tunisia ,3 Turchia ,0 Portogallo ,5 Francia ,4 Marocco ,0 Cile ,0 Stati Uniti 7 7-2,5 Argentina ,4 Altri ,2 *Stima Ismea su dati Gta L analisi dei Paesi esportatori, alla luce di quanto detto prima, diventa quasi ripetitiva. Per le note vicende produttive, infatti, nel primo estre 20 la Spagna è tornata sui livelli medi degli ultimi anni. Verosimilmenete nel caso poi dell Italia, la maggiore disponibilità di olio di oliva sfuso proveniente da oltreconfine, ha permesso al Paese di produrre maggiori quantitativi di confezionato e quindi di esportarlo. Sono, invece, crollate le esportazioni di Grecia, Tunisia e Turchia sempre per motivi di minori volumi prodotti. 1.3 Il mercato Il mercato dell olio di oliva è da sempre molto sensibile alle notizie sulle previsioni di produzione provenienti da Madrid. Già da qualche tempo i primi rumors sulla campagna prossima parlano di una raccolta quantomeno non all altezza di quella record del 20/ che ha raggiunto 1,77 milioni di tonnellate, triplicando quasi le 618 mila tonnellate dell anno prima. Sebbene sia ancora piuttosto prematuro fare previsioni, sembra che il mercato abbia da subito accolto questa primissima indicazione con un rialzo dei listini. In Spagna, infatti, dopo mesi in cui le quotazioni alla produzione dell extravergine avevano perso centesimo dopo centesimo - arrivando a 2,02 euro al chilo del mese di maggio, dai 2,16 di gennaio -, in giugno si è assistito alla repentina risalita fino a 2,11 euro al chilo. C è stata una domanda un po più dinamica da parte degli imbottigliatori, sia interni sia esteri, che ha permesso ai detentori di riprendere fiato. A Jaen in giugno si è arrivati a chiudere contratti a 2,4 euro al chilo, mentre in altre parti dell Andalusia si sono sfiorati anche i 2,60 euro al chilo. A dimostrazione di questo ritrovato entusiasmo del mercato iberico anche i dati relativi al lampante. In giugno infatti questo prodotto è salito a 1,88 euro al chilo guadagnano 21 centesimi rispetto al mese prima. Anche il mercato dei futures di Jaen, l unico di questo tipo nel mercato dell olio, sembra aver recepito le notizie della prossima raccolta con incrementi delle quotazioni sui contratti a termine. Nonostante questo mercato, in parte rivitalizzato, il secondo estre 20 ha chiuso in lieve flessione rispetto estre 20 3

4 al estre precedente, -3%, sia nell extravergine che nel lampante. La situazione è molto più pesante se il confronto si fa in termini tendenziali o considerando il dato cumulato da gennaio a giugno. In entrambi i casi le variazioni negative superano il 25%. Segnali molto positivi per i produttori spagnoli sono arrivati, invece, con il mese di luglio, che ha visto i listini medi dell extra iberico salire a 2,38 euro al chilo mentre l extra ha superato di nuovo la soglia dei due euro. Fig. 1.1 Spagna: prezzi all origine ( /kg) Fig. 1.2 Grecia: prezzi all origine( /kg) 3,00 2,80 2,60 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 I extravergine lampante 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 1,30 I extravergine lampante Stranamente la Grecia non è sembrata così prontamente reattiva agli aumenti spagnoli. Nel Paese ellenico, che a differenza della Spagna, non aveva nella campagna in corso alcuna flessione delle quotazioni, da marzo ad ora si registrano prezzi alla produzione dell extra stabili sui 2,79-2,80 euro al chilo, mentre sul lampante giugno ha mostrato qualche tendenza ribassista attestandosi a 1,79 euro rompendo una certa stabilità di 1,88 euro dei tre mesi precedenti. Forse le esportazioni in caduta libera sono uno dei motivi che non spingono i produttori a tirare troppo sui prezzi. Il confronto dei listini medi del secondo estre 20 risulta leggermente in positivo per l extravergine (+1%) e, di contro, leggermente negativo per il lampante (-2%). Su base tendenziale il primo è in crescita del 6%, mentre è stabile il secondo. Considerando, invece, il dato cumulato da gennaio a giugno si ha una dinamica positiva per l extra (+5%), mentre è minima la perdita del lampante. Qualche tiepido passo in avanti si è avuto in luglio per l extravergine, la cui quotazione si è attestata a 2,82 euro al chilo, mentre il lampante ha perso un centesimo sul mese precedente. Tab. 1.3 Tunisia: prezzi all origine ( /kg) 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 1,30 I extravergine lampante Anche in Tunisia, parallelamente a quanto accaduto in Spagna, giugno ha fatto guadagnare all extravergine qualche centesimo sul mese precedente. Le quotazioni, infatti, si sono attestate a 2,38 euro al chilo. Questo però non ha impedito al dato medio estrale di chiudere in flessione del 3%. Più consistente il calo del lampante (- %). Quest ultimo, peraltro perde il 28% su base tendenziale a fronte del -9% dell extravergine. estre 20 4

5 2. In Italia Il secondo estre del 20 ha segnato, in controtendenza con la Spagna, un incremento dei listini per l extravergine mentre il lampante ha seguito le sorti negative dell analogo prodotto iberico. Intanto la domanda interna di olio di oliva dei primi sei mesi del 20 è scesa più in volume, trascinata soprattutto dal segmento dello sfuso mentre segni positivi si registrano per l olio confezionato. In ascesa i valori. Sul fronte industriale, secondo rilevazioni Ismea, gli ordini risultano in linea con le ottimistiche aspettative, mentre le scorte sono in flessione. Questo ha contribuito a riportare su terreno positivo il clima di fiducia dell industria olearia. Peraltro, a differenza del solito, nel estre in esame il settore risulta uno dei meglio posizionati dell intero settore agroalimentare. In tema di commercio con l estero, secondo elaborazioni Ismea su dati Istat, i primi quattro mesi del 20 hanno visto una ripresa, peraltro ampiamente prevedibile, degli scambi in volume sia sul fronte dell import (+34%) che dell export (+6%). In valore, invece, ad un +6% della spesa fa eco una sostanziale stabilità degli introiti che porta in negativo di 7 milioni di euro la bilancia commerciale. I costi dei mezzi produttivi crescono, invece, anche se di poco su base congiunturale mentre il 20 nel suo complesso ha chiuso con un incremento a due cifre. Intanto gli ordini non in linea con le aspettative riportano su terreno negativo il clima di fiducia dell industria olearia. Saldo positivo, e pari a 151 milioni di euro, quello della bilancia commerciale del settore olio di oliva e sansa del 20. In volume, si è evidenziata una minore domanda italiana all estero (-20%) a fronte di un -8% delle consegne. Nel frattempo Istat ha reso noto il dato produttivo del 20 che si attesta a 461 mila tonnellate, il 9% in meno rispetto alla produzione 20. Tale dato risulta in linea con le stime che Ismea, in collaborazione con alcune associazioni di prodittori (Aifo, Cno e Unaprol), aveva elaborato all inizio di campagna quando erano state stimate poco meno di 470 mila tonnellate. Tab 2.1 Il settore dell olio di oliva in sintesi Var. % 20/ - Produzione (000hl)* Export (000hl) ,0 - Import (000hl) ,0 Indice dei pezzi 1 - prezzi all origine 4,6 119,0-4,5 - prezzi dei mezzi di prod 2,6 3,5 0,6 *Dato Istat al 4 agosto 20; In grigio le variabili stimate; 1) calcolato da gennaio al estre in corso; 2) Base2010=100; 3) Base 2000=100 Tab 2.2 Tendenze del settore olivario IV /IV I / I / Produzione - nd nd Prezzi alla produzione Prezzi dei mezzi di produzione Import (volume) Export (volume) Consumo delle famiglie Prezzi al consumo In grigio le variabili stimate 2.1 La produzione La produzione industriale Nel secondo estre 20 il clima di fiducia dell industria olearia è migliorato fino a toccare il record degli ultimi tre anni, registrando peraltro il miglior risultato del estre tra tutti i settori dell agroalimentare. Gli ordini sembrano in aumento, così come la produzione. Da ricordare che tale indicatore viene calcolato sulla base di interviste effettuate alle aziende industriali che, come noto, confezionano a partire sia da olio italiano che importato. Altra nota positiva sono le scorte che, invece, risultano inferiori a quanto considerato normale. Il settore dell olio di oliva risulta, quindi, in controtendenza rispetto all agroalimentare nel suo complesso che, peggiora e va su terreno negativo. estre 20 5

6 Fig. 2.1 L indice del clima di fiducia nell industria olearia italiana -4,9 +29,0 Fig. 2.2 Evoluzione dell indice del clima di fiducia dell industia olearia e alimentare I -25 ind. olearia ind. alimentare Legenda: freccia scura estre di riferimento; freccia chiara estre precedente (max: 100, min: -100). 2.2 Gli scambi In una campagna di produzione italiana non eccezionale e con la Spagna che è tornata a produrre quasi 1,8 milioni di tonnellate di olio di pressione, i dati dell import-export nazionale dei primi quattro mesi del 20 non arrivano certo inattesi. Comunque, al netto aumento delle importazioni in volume e con un +6% del valore, fa eco una progressione più contenuta delle esportazioni in termini quantitative e sostanzialmente a parità di introiti rispetto allo scorso anno. Tale dinamica riporta in negativo di 7 milioni di euro il saldo della bilancia commerciale del settore. Tab. 2.3 la bilancia commerciale dell olio di oliva e sansa gennaio-aprile 20 gen-apr 20* (var.%) gen-apr (var.%) gen-apr (var.%) 20/20 20* 20/20 20* 20/20 mln quant. valore val.un. mln quant. valore val.un. mln quant. valore export import saldo totale 463 6,0 0,0-5, ,4 6,4-20,8-7 2,1-3,1 - UE ,8-8,7-6, ,6 19,5-21, ,5 45,0 - Paesi terzi 297,2 5,7-5,8-73,9-77,6 -, ,6 28,0 *20 provvisorio su dati Istat Certo, le 227 mila tonnellate di olio di oliva e sansa importate nei primi quattro mesi dell anno, con una progressione del 34% su base annua, risultano vicine solo a quelle dello stesso periodo del 2011, quando a fine anno era stato toccato il record di 6 mila tonnellate arrivate dall estero. E troppo presto, con i dati Istat che arrivano ad aprile, per dire se il 20 si candida ad avvicinarsi a tale livello, ma per ora c è da registrare questa decisa impennata della domanda oltre i confini nazionali. Domanda, come di consueto, concentrata sui segmenti alti della piramide qualitativa, cioè extravergine e vergine, anche se le performance migliori in termini percentuali sono riferite all olio lampante e al raffinato. In valore, invece, l incremento è decisamente più contenuto e questo è conseguenza della flessione dei prezzi internazionali, o meglio spagnoli, che nello stesso periodo sono diminuiti del 27% nel segmento dell extravergine e del 33% nel lampante La destinazione e l origine degli scambi La Spagna assorbe ben l 88% del totale importato dall Italia. Nei primi quattro mesi del 20, peraltro, il Paese iberico, con 200 mila tonnellate ha praticamente quadruplicato le proprie consegne in Italia rispetto allo stesso periodo del 20. Da segnalare, comunque, che l anno anomalo è stato proprio il 20 quando la Spagna ha dovuto fare i conti con una campagna di produzione 20/20 a dir poco scarsa. estre 20 6

7 Tab. 2.4 Principali Paesi fornitori dell Italia nel settore dell olio di oliva e sansa (t) gen-apr 20 gen-apr 20* var.% Mondo ,4 Spagna ,5 Grecia ,9 Portogallo ,8 Tunisia ,4 Australia Francia ,7 Turchia ,4 Altri ,8 *20 provvisorio Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat Tab. 2.5 Principali Paesi fornitori dell Italia nel settore dell olio di oliva e sansa (000 ) gen-apr 20 gen-apr 20* var.% Mondo ,4 Spagna ,8 Grecia ,1 Portogallo ,9 Tunisia ,3 Australia Francia ,8 Turchia ,1 Altri ,7 *20 provvisorio Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat La performance 20 della Spagna ha, di fatto, cannibalizzato tutti gli altri Paesi tradizionalmente fornitori dell Italia, a partire dalla Grecia che, comunque, ha dovuto fare i conti con una produzione 20 non particolarmente abbondante e con prezzi alla produzione in aumento. Crollata anche la domanda italiana di olio proveniente da Tunisia e Turchia. Tab. 2.6 Principali Paesi clienti dell Italia nel settore dell olio di oliva e sansa (t) Tab. 2.7 Principali Paesi clienti dell Italia nel settore dell olio di oliva e sansa (000 ) gen-apr 20 gen-apr 20* var.% gen-apr 20 gen-apr 20* var.% Mondo ,0 Stati Uniti ,8 Germania ,0 Canada ,3 Francia ,6 Giappone ,8 Grecia ,1 Regno Unito ,6 Belgio ,5 Australia ,3 Cina ,2 Svizzera ,2 Polonia ,7 Austria ,4 Russia ,7 Brasile ,2 Taiwan ,5 Svezia ,3 Altri ,5 Mondo ,0 Stati Uniti ,4 Germania ,5 Giappone ,2 Canada ,8 Francia ,8 Regno Unito ,5 Grecia ,2 Svizzera ,4 Belgio ,8 Australia ,8 Cina ,1 Russia ,2 Polonia ,0 Austria ,0 Brasile ,3 Svezia ,2 Taiwan ,3 Altri ,4 *20 provvisorio Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat Spostando l analisi alla sezione attiva della bilancia commerciale si evidenzia il dato estremamente positivo del segmento al vertice della piramide qualitativa che fa segnare un +15% in volume, accompagnato da un +7% in valore. Questo evidenzia, quindi un flessione del valore medio all export, nonostante i listini interni degli oli extravergini italiani nei primi quattro mesi dell anno non abbiano subito le flessioni viste per la Spagna, tutt altro. Da gennaio ad aprile, infatti, secondo rilevazioni Ismea i prezzi alla produzione in Italia dell extravergine sono lievemente in crescita, mentre le flessioni si sono evidenziate nel segmento del vergine (-8%) e del lampante (-23%). Nel complesso, quindi, l indice dei prezzi alla produzione Ismea segna un -7% estre 20 *20 provvisorio Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat 7

8 per il comparto dell olio di pressione. C è sempre, comunque, da considerare il fatto che l Italia per sua natura è un Paese importatore di olio sfuso ed esportatore di blend confezionati, per cui le dinamiche del valore medio all export sono molto influenzate dai prezzi internazionali. Scorrendo la lista dei Paesi clienti si evidenziano performace positive in tutti i principali clienti a partire dal +6% in volume messo a segno negli Usa e non si possono non sottolineare le progressioni a due cifre del Canada e della Francia. Nel Paese transalpino scende però il valore. La scarsa produzione ellenica ha fatto sì che nel primo quadrimestre 20 siano aumentati in modo sostanziale gli invii di olio dall Italia alla Grecia, mentre per il motivo opposto hanno mostrato un vero e proprio crollo quelle verso la Spagna. Ad avvio di anno l export di olio dall Italia ha segnato una decisa battuta d arresto alla volta della Cina, mentre ha avuto un netto progresso in Russia. Bene anche nei Paesi Scandinavi. 2.3 La domanda La domanda delle famiglie Tab. 2.8 Dinamica degli acquisti domestici e della spesa per gli oli vegetali (var. %) estre 20 In un contesto di aumento dei consumi domestici degli oli e grassi vegetali, per l olio di oliva continuano i segni negativi già evidenziati nel corso dello scorso anno. Nei primi sei mesi dell anno, infatti, dai dati Ismea/Gfk-Eurisko si evidenzia una frenata degli acquisti delle famiglie in termini quantitativi, mentre la spesa aumenta per la crescita dei listini. In tema di olio di oliva, per la verità, c è da sottolineare il fatto che la flessione complessiva è totalmente imputabile al prodotto sfuso, dizione impropria (perché la norma impone che il prodotto destinato al consumo finale sia confezionato in contenitori al massimo di cinque litri). Fenomeno questo in atto già da tempo che trova giustificazione in una molteplicità di cause tra cui i prezzi elevati. Del resto l olio extravergine acquistato dal frantoio ha un prezzo più elevato della maggior parte del prodotto proposto dagli scaffali della Distribuzione moderna. Non a caso quest ultimo, quindi l olio di oliva confezionato, nei primi sei mesi del 20 ha registrato un incremento del 3% in volume e del 4% in valore. Questo inverte la tendenza del 20. Analizzando i singoli segmenti emerge che, nei primi sei mesi del 20, a fronte di aumenti contenuti dell olio di oliva extravergine e dell olio di oliva normale, si ha una vera e propria impennata dell olio di sansa di oliva, e questo per il suo prezzo, più basso rispetto all extravergine. Nei prodotti sostitutivi dell olio di oliva si evidenzia una situazione analoga in volume per oli di semi e margarina. Per entrambi i primi sei mesi del 20 hanno comportato significativi incrementi dei volumi. Opposto, invece, l andamento dei valori medi. 2.4 Il mercato gen-giu 20/ gen-giu 20 q.tà val. val. unitario Oli e grassi vegetali 1,8 3,0 1,1 Olio di oliva -2,8 1,0 3,9 - Olio confezionato 3,1 4,6 1,4 extravergine 2,3 3,6 1,3 normale 4,0 6,9 2,8 sansa 42,0 39,6-1,7 - Olio extravergine sfuso -35,8-9,6 40,7 Oli di semi 6,4 8,6 2,0 Margarina 7,4 2,6-4,4, panel famiglie Gfk/Eurisko, panel famiglie Gfk/Eurisko I prezzi alla produzione Il settore dell olio di oliva, trascinato essenzialmente dall olio extravergine, da gennaio ad ora è in decisa controtendenza rispetto alla Spagna. Secondo l indice dei prezzi Ismea (che nel frattempo è stato calcolato su base 2010=100 e al quale sono stati apportate delle variazioni relative ai pesi che i diversi prodotti rivestono all interno dell aggregato stesso), il secondo estre del 20 segna, infatti, un incremento dell intero aggregato olio di oliva del 6% su base congiunturale, in decisa controtendenza anche rispetto al totale agricoltura (-2%) e del comparto coltivazioni (-3%). Tutti negativi, invece i confronti su base tendenziale. All interno del settore dell olio di oliva, comunque, le tendenze non sono univoche. Come ribadito, a portare su terreno positivo la variazione dell intero aggregato è essenzialmente l olio extravergine, aumentato negli ultimi tre mesi del % su base congiunturale. Di segno completamente opposto, invece, l andamento del lampante che, essendo un prodotto più di massa ed indifferenziato, segue le sorti dell omologo prodotto spagnolo. 8

9 Fig. 2.3 Indice dei prezzi alla produzione (2010=100) Fig. 2.4 Indice dei prezzi alla produzione dell olio di pressione in Italia (2010=100) I olio di oliva totale coltivazioni totale agricoltura I extravergine vergine lampante Tab. 2.9 Prezzi medi alla produzione dell olio di oliva per segmento ( /kg) var. % I IV I I Extravergine 3,01 2,91 3, 3,48 8,9 11,5 Vergine 2,44 2,28 2,30 2,33-8,2 1,3 Lampante 2,16 1,87 1,74 1,60-34,4-8,0 Per l olio extravergine, in particolare, non si può non sottolineare il deciso incremento anche a livello tendenziale. Cosa, questa, del tutto inattesa all inizio della campagna quando a guidare il mercato erano i ribassi consistenti delle piazze spagnole. Da aprile a giugno, infatti, i listini medi sono costantemente cresciuti passando da 3,42 a 3,61 euro al chilo, per poi arrivare ai 3,65 di luglio. Non è superfluo indicare che da gennaio ad ora ci sono ben 64 centesimi in più. Sono le piazze del Nord della Puglia ad aver determinato questa evoluzione positiva delle quotazioni all origine. Nel Barese che dall inizio dell anno a fine luglio si è passati da 2,88 a 3,68 euro al chilo, mentre nel Foggiano la progressione è stata da 2,83 a 3,66 euro al chilo. A sostenere i prezzi italiani è stata sicuramente una produzione italiana ridotta rispetto allo scorso anno ed il fatto che le partite di qualità migliori sono state molto richieste e ben pagate I prezzi delle Dop in Italia Nel segmento delle Dop il primo semestre 20 ha mostrato tendenze alterne e non sempre in linea con l andamento dell olio extravergine convenzionale. E questo trova una ragione nel fatto che i prodotti Dop, essendo considerarti il vertice della piramide qualitativa, hanno delle dinamiche di mercato che in molti casi si differenziano da quelle del prodotto extravergine convenzionle, che possiamo definire più standardizzato. Analizzando più nel dettaglio le singole Dop e considerando solo i primi due prodotti in termini produttivi si evidenzia il calo dell Igp Toscano a fronte dell aumento del Terre di Bari. Da considerare che in Puglia il gap tra il prezzo dell olio extravergine convenzionale e quello Dop non è particolarmente elevato. estre 20 9

10 Tab Prezzi all origine degli oli Dop ( /kg) gen-giu gen-giu Var. % I sem /I sem Alto Crotonese 4,15 4, -0,4 Aprutino Pescarese 6,54 4,16-36,4 Brisighella ,0 Bruzio 3,49 3,72 6,6 Canino 7,7 7,7 0,0 Chianti Classico 7,75 7,8 0,6 Cilento nq 4,25 - Colline Salernitane nq 4,43 - Colline Teatine 4, 4,17 1,2 Dauno 3,65 3,67 0,5 Garda 9,25 9,25 0,0 Laghi Lombardi,5,5 0,0 Lametia 4,11 3,98-3,2 Monti Iblei 6,75 6,75 0,0 Riviera Ligure 10,08 9,62-4,6 Sabina 6,4 6,5 1,6 Terre di Bari 3,16 3,33 5,4 Toscano 7,01 6,78-3,3 Umbria 7,5 7,5 0,0 Valli Trapanesi 3,75 4,1 9,3 Val di Mazara 3,45 3,8 10,1 Veneto 9,52 9,5-0,2 Valle del Belice 3,75 4,1 9,3 Tab Indice dei prezzi dei mezzi di produzione (2000=100) 5 Sembrano, inoltre in deciso apprezzamento le Dop siciliane, soprattutto della parte occidentale dell isola, mentre la Dop Monti Iblei non sembra particolarmente dipendente dalle oscillazioni di mercato. Qualche segno negativo si evidenzia anche per le produzioni del Nord, a cominciare dalla Dop Riviera Ligure, mentre è stabile la Dop Garda I prezzi dei mezzi di produzione L indice dei prezzi mezzi correnti di proiduzione per il secondo estre del 20, a fronte di listini all origine del settore oleario in lieve rialzo, mostra una sostanziale stabilità su base congiunturale. In lieve crescita dell indicatore calcolato per il totale agricoltura. Minime le variazioni anche su base tendenziale anche se per olivicoltura e totale coltivazioni la variazione è positiva mentre per il totale agricoltura risulta negativa e, comunque, entro l 1%. Su base tendenziale, quindi rispetto al secondo estre 20, si segnala una lieve crescita per olivicoltura e coltivazioni, mentre per l agricoltura si registra una flessione. Nell uno e nell altro caso il valore assoluto della variazione è contenuto entro l 1%. Situazione analoga considerando il dato cumulato da gennaio a giugno 20 rispetto ai primi sei mesi del I prezzi al consumo 3 Il secondo estre del 20 ha segnato per il comparto olio di oliva un rialzo dei prezzi al consumo 0 su base tendenziale. Per tutti i segmenti, infatti, si evidenziano segni positivi ad esclusione dell olio di 8 sansa. Il più importante è sicuramente quello dell extravergine sfuso. 5 Da sottolineare la differenza tra l andamento del prezzo I dell olio sfuso, acquistato di norma direttamente dal frantoiano e caratterizzato dal fatto di essere un olio olivicoltura tot. agricoltura coltivazioni extravergine di provenienza italiana, e quello dell olio confezionato. Quest ultimo infatti comprende anche l olio ottenuto da blend di oli italiani, comunitari e non che, come visto precedentemente, seguono maggiormente le sorti del mercato all origine spagnolo. Situazioni opposte per oli di semi e margarina: salgono i primi, mentre la seconda scende del 3%. estre 20 10

11 Tab Valori medi unitari al consumo ( /litro) I 20 IV 20 I Var.% bim / bim Oli e grassi 2,78 3,50 2,78 3,02 6,9 Olio di oliva 3,88 4,67 4,00 4,38 9,0 - Olio di oliva confezionato 3,69 3,60 3,59 3,60 0,4 extravergine 3,79 3,67 3,63 3,71 0,6 normale 3,40 3,43 3,48 3,33 0,2 sansa 2,81 2,73 2,85 2,73-1,4 - Sfuso 5,70 7,70 9,90 9,23 29,0 Olio di semi 1,52 1,52 1,59 1,61 3,5, panel famiglie Gfk/Eurisko Area Mercati Responsabile di redazione: Giovanna Ferrari Redazione a cura di: Tiziana Sarnari, Francesca Monduzzi t.sarnari@ismea.it estre 20 11

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