SINTESI DAL LIBRO TEORIE DELLO SVILUPPO PSICOLOGICO (MILLER)

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1 SINTESI DAL LIBRO TEORIE DELLO SVILUPPO PSICOLOGICO (MILLER) A cura di Paolo Falconer TEORIA DEGLI STADI COGNITIVI DI PIAGET Teoria più conosciuta Influenza in tutte le aree della psicologia, educazione, filosofia Jean Piaget (Neuchatel Ginevra 1990) NOTE BIOGRAFICHE Nasce a Neuchatel il 9 agosto 1896 Padre = storico dedito a letteratura medievale, Madre = intelligente, energica e dolce, temperamento nevrotico. Situazione familiare turbolenta studio della psicologia. Interessi per le scienze naturali. Prima pubblicazione a 10 anni (passero albino). Malacologia (molluschi di mare). Conflitti religiosi-scientifici legge Bergson, Kant, Spencer, Comte, Durkheim e William Joice romanzo filosofico Numerosi scritti filosofici laurea in scienze naturali (21 anni) Zurigo e Sorbonne: studia psicologia e filosofia laboratorio di Albert Pinet. Lavora con Theodore Simon per test d intelligenza affascinato dalle risposte dei bambini come nascita dell intelligenza. Pubblica: Il linguaggio e il pensiero del fanciullo (1923) Giudizio e ragionamento nel bambino (1924) La rappresentazione del mondo del fanciullo (1926) La causalità fisica nel bambino (1927) Il giudizio morale del fanciullo (1932) Diviene noto come psicologo dello sviluppo e viene a contatto con i principali pensatori del tempo (Szeminska, Inhelder, Lambercier, Einstein). Filosofia (Neuchatel), Psicologia (Ginevra e Sorbonne), presidente (svizzera) UNESCO, direttore Istituto Scienze dell Educazione. Fondatore Centro Epistemologia Genetica. American Psychological Association Distinguished Scientific Contribution Award Muore a Ginevra il 16 settembre EPISTEMOLOGIA GENETICA Epistemologia = area della filosofia che si occupa dello studio della conoscenza. Genetica = sviluppo, emergenza. Piaget interessato allo studio dello sviluppo cognitivo del bambino per capire quello dell uomo adulto. Cerca di rispondere a domande del tipo: Come facciamo a conoscere qualche cosa?, E possibile una conoscenza che non sia influenzata da colui che conosce?, Ci sono delle idee innate o tutta la conoscenza deve essere acquisita?. Quando il bambino afferra le nozioni delle categorie di pensiero: tempo, spazio, causalità e quantità? Piaget ne è il padre, definibile un epistemologo sperimentale. Cerca di capire come gli uomini apprendano i concetti di tempo, spazio e causalità tracciando lo sviluppo di tali concetti nell essere umano: tipo di epistemologia di Piaget = incrocio fra filosofia e metodo scientifico, fra logica e Psic Svil - Miller.doc 1/55

2 fatti. In questo caso principalmente utilizza un procedimento di costruzione teorica di tipo Modello. La conoscenza è un processo piuttosto che uno stato Cambia il conoscente così, di pari passo, cambia il conosciuto. In un certo senso il conoscente costruisce la sua conoscenza. C è un interazione costante fra il conoscente ed il mondo esterno. La conoscenza non è oggettiva perché viene sempre filtrata dal modo di interpretazione del mondo che il bambino possiede in quel momento. Esempio sulla spazialità: Il bambino piccolo afferra solo il concetto di vicino e lontano, quello più grande invece si costruisce una mappa cognitiva più astratta tenendo presente anche ciò che non vede direttamente e avendo presente la sua posizione. APPROCCIO BIOLOGICO Mutua modelli di organizzazione descritti in biologia L intelligenza è adattamento all ambiente ad un livello psicologico. Ipotizza l esistenza di modalità generali ed universali del funzionamento psicologico per questo tipo di adattamento. Crescita cognitiva = crescita embriologica: strutture organizzate via via sempre più evolute e differenziate. STRUTTURALISMO Concezione strutturalista = analisi delle proprietà relative all organizzazione di quanto si studia, di come le parti sono organizzate nel tutto e le loro relazioni, cercando di definire dei pattern di cambiamento ovvero del modo in cui una parte evolve da uno stadio ad uno successivo. Secondo Piaget, esiste un piccolo insieme di tipi di ragionamento che ricorrono nell organizzazione di molti altri ragionamenti più evoluti: il bambino più grande combina gli stessi elementi del pensiero del bambino più piccolo in maniera diversa e più evoluta per creare una nuova struttura organizzata in modo diverso. Schema: struttura cognitiva nel bambino piccolo, pattern organizzato di comportamento, atto ripetibile e generalizzabile di interazione con l ambiente. Esempio: schema del succhiare (il bambino succhia tantissime altre cose e non solo il capezzolo della madre). Le strutture cognitive del bambino dopo i 7 anni operano per schemi astratti di tipo logicomatematici. APPROCCIO STADIALE Lo sviluppo cognitivo passa attraverso una serie di STADI. Stadio: pensiero + comportamento del bambino in un certo periodo dello sviluppo corrispondenti ad una particolare struttura cognitiva. 5 caratteristiche salienti: 1. Uno STADIO è una totalità strutturata in uno stato di equilibrio. Gli schemi o le operazioni dello stadio formano una totalità organizzata di pensiero e comportamento. Il passaggio da uno stadio ad un altro comporta cambiamenti qualitativi (più che quantitativi) della struttura. 2. Ogni stadio deriva dallo stadio precedente, lo incorpora e lo trasforma. Quindi quando il bambino arriva ad uno stadio successivo non dispone più di quello precedente. 3. Gli stadi seguono una sequenza invariante. Nessuno stadio può essere saltato, la sequenza è obbligatoria. 4. Gli stadi sono universali. Essi valgono per tutti gli uomini universalmente anche se il tempo del divenire degli stadi varia da individuo a individuo. 5. Ciascuno stadio include una preparazione ad essere un essere e un essere vero e proprio. All inizio lo stadio è instabile e malamente organizzato, alla fine raggiunge la stabilità. Psic Svil - Miller.doc 2/55

3 METODOLOGIA Molta osservazione scrupolosa e capacità di classificazione. Con i bambini di età prescolare e scolare, usa il metodo clinico: interazione verbale mediante la quale l intervistatore modella le sue domande sulle risposte del bambino nel tentativo di evidenziare la linea di ragionamento seguita da quest ultimo. Si noti che le domande non dovrebbero influenzare il bambino. Spesso le interviste erano accompagnate da manipolazione di oggetti da parte di entrambe le parti. DESCRIZIONE DEGLI STADI Ogni stadio eredita i frutti dello stadio precedente e contiene i semi per quello successivo. 1. Periodo SENSOMOTORIO (0-24 mesi): conoscenza ottenuta dal bambino tramite le operazioni fisiche esercitate sul mondo. Il bambino ha innata la configurazione fisica consistente in una serie di riflessi per acquisire la conoscenza del mondo, non conosce niente del mondo, ma in lui c è la potenzialità di conoscere ogni cosa. Il bambino apprende i concetti di categorie a priori : spazio, tempo, causa, oggetto che secondo Kant danno forma all esperienza, concetti quindi che non sono innati. Piaget a questo riguardo non era soddisfatto né della visione empirista né di quella innatista. Stadio 1 Modificazione dei Riflessi (0-1 mese). Per Piaget i bambini alla nascita sono in possesso solo dei riflessi che vengono esercitati secondo degli schemi (sequenza organizzata di operazioni). I riflessi sono risposte fisse attivate da muscoli particolari. Dopo essere stati stimolati molte volte, cominceranno a modificarsi ed a perfezionarsi conformandosi meglio agli stimoli permettendo anche una maggiore discriminazione degli oggetti. I riflessi sono autoalimentati dalle abilità del bambino che esercita i propri schemi (p.e. succhiare) ad una gamma svariata di oggetti rafforzando, generalizzando e differenziando comportamenti. Gli schemi sono di tipo riflesso o volontario: il bambino che succhia il seno della madre opera uno schema riflesso mentre quello che succhia un oggetto per conoscerlo opera uno schema di tipo volontario. Tipico del bambino di questa età è di operare secondo una modalità circolare. Modalità circolare: azione che provoca piacere che a sua volta provoca l azione. Piaget ne identifica 3 tipi: 1 modalità circolare primaria: esercitata sul proprio corpo 2 modalità circolare secondaria: esercitata su oggetti esterni al corpo 3 modalità circolare terziaria: combinazioni di schemi con intensità viariata non a caso Stadio 2 Reazioni Circolari Primarie (1-4 mesi). Il bambino opera diverse operazioni circolari primarie (su o intorno al suo corpo e non su altri oggetti) e si verifica uno sviluppo diffuso e rapido. Stadio 3 Reazioni Circolari Secondarie (4-8 mesi). Secondarie perché centrate su oggetti esterni al proprio corpo. Il bambino agisce casualmente su un oggetto e ne studia l effetto, generalizza un azione che ha provocato in precedenza un effetto interessante su altri oggetti ( procedimenti per far durare spettacoli interessanti ). Stadio 4 Coordinazione degli Schemi Secondari (8-12 mesi). Combina gli schemi in modo complesso usando pianificazione ed intenzionalità in comportamenti strumentali (usa oggetti come mezzi) e comportamenti finalizzati (fini). Differenzia i mezzi dai fini. Si applica a situazioni nuove. Psic Svil - Miller.doc 3/55

4 Stadio 5 Reazioni Circolari Terziarie (12-18 mesi). Intervento sugli oggetti programmato variando l intensità di un azione e valutandone gli effetti ottenuti (come uno scienziato), tentativi per prove ed errori: ripetizione con variazione. È la scoperta di mezzi nuovi attraverso la sperimentazione attiva. Stadio 6 Invenzione di mezzi nuovi mediante Operazioni Mentali (18-24 mesi). Il pensiero del bambino comincia a non essere più manifesto; può ora usare simboli mentali per rappresentarsi oggetti ed eventi. Interrompe il procedimento di prove ed errori Trova soluzioni nuove sul momento Manipola immagini mentali che corrispondono ad eventi esterni: gioco simbolico (funzione semiotica). CARATTERISTICHE GENERALI DEL PERIODO SENSOMOTORIO Sono caratteristiche generali di tutti e 4 i periodi: 1) Il bambino apprende le proprietà degli oggetti e le loro relazioni 2) Coordina gli schemi e li applica per risolvere situazioni nuove 3) Differenzia il mezzo dal fine, inventa nuovi mezzi applicandoli in situazioni nuove 4) Il sé gradualmente si differenzia dall ambiente Viene acquisito il concetto di oggetto permanente: l oggetto continua ad esistere anche se il bambino non può più vederlo. Stadio 1-2 (0-4 mesi) se l oggetto esce dal campo visivo del bambino, egli non lo cerca più: fuori dalla vista, fuori dalla mente. Stadio 3 (4-8 mesi) cerca l oggetto se a) nascosto solo parzialmente, b) stava operando su di esso. Si arrende facilmente. Stadio 4 (8-12 mesi) cerca l oggetto, ma sempre ripetendo la stessa sequenza dei luoghi in cui aveva cercato precedentemente. Stadio 5 (12-18 mesi) cerca l oggetto in diversi posti purché abbia assistito a tutti gli spostamenti. Stadio 6 (18-24 mesi) cerca l oggetto ovunque perché sa che deve essere da qualche parte in quanto riesce a rappresentarsi l oggetto mentalmente. Psic Svil - Miller.doc 4/55

5 2. Periodo PREOPERAZIONALE (2-6 anni): introduzione dei simboli (parole, gesti, immagini mentali) e loro organizzazione sempre più complessa. Sforzo di trasferire le nozioni di oggetto, relazione, causalità, tempo, spazio nella rappresentazione mentale ed in una struttura più altamente organizzata. Funzione Semiotica: immaginare un oggetto (p.e. nel gioco simbolico) o un evento al posto di un altro. Un significante evoca un significato. Ci sono 2 tipi di significanti: a) simboli: comportano una qualche somiglianza con l oggetto o l evento che sostituiscono (p.e. nel gioco simbolico) b) segni: necessitano di una relazione arbitraria posta fra la parola e l oggetto che essa rappresenta (p.e. parola tavola = oggetto con quattro gambe sopra al quale si mangia). Piaget ritiene che il pensiero rappresentativo non derivi dall abilità di usare le parole, ma proprio il contrario. Il linguaggio è un modo per esprimere il pensiero ed esso può aiutare lo sviluppo cognitivo. I bambini non hanno ancora acquisito le operazioni mentali reversibili, ma sono caratterizzati da: A) EGOCENTRISMO: 1) differenziazione incompleta di sé e del mondo; 2) tendenza a capire ed interpretare il mondo dal proprio punto di vista (non comprensibile il punto di vista di un altra persona come p.e. la prospettiva diversa di una persona che guarda lo stesso oggetto da un punto prospettico diverso e considerare gli altri già al corrente di ciò che egli pensa). Nel gruppo i bambini parlano come separatamente senza preoccuparsi di mettere in relazione il proprio pensiero con quanto sta dicendo un altro (monologo collettivo). In seguito l egocentrismo si affievolirà, ma non sparirà mai completamente. B) RIGIDITÀ DI PENSIERO: il pensiero è statico, congelato e capace di cogliere solo una certa caratteristica considerata saliente per un oggetto trascurando le altre (= centrazione). Centrazione ed egocentrismo sono simili perché non consentono una visione generale e forniscono una visione distorta del mondo. Il bambino si focalizza sugli stati trascurando le trasformazioni, considera solo il prima e il dopo : mancanza di reversibilità (p.e. riversare il liquido mentalmente nel contenitore precedente). Ma verso la fine del periodo preoperazionale, il bambino comincia a liberarsi da queste impossibilità e sviluppa: 1) funzione ovvero la capacità di porre in relazione 2 fattori in relazione di causa-effetto (p.e. nella carrucola se tiro una corda l altra si accorcia); 2) regolazione ovvero la capacità di valutare una grandezza in funzione di un altra (p.e. quantità d acqua presente in un contenitore considerandone il livello o la larghezza del contenitore); 3) identità ovvero la possibilità che un oggetto cambi la sua apparenza senza cambiare la sua identità (p.e. maschera della strega che non fa diventare effettivamente streghe). C) RAGIONAMENTO SEMI-LOGICO: tentativo da parte del bambino di spiegare fenomeni a lui ancora sconosciuti mediante pensieri slegati che evocano modelli che gli sono familiari (p.e. la luna è viva, la neve esiste per giocarci ). Psic Svil - Miller.doc 5/55

6 D) COGNIZIONE SOCIALE LIMITATA: a) difficoltà di porsi in relazione con la società (ruoli e comunicazione) a causa dell egocentrismo; b) confondere eventi umani con eventi naturali; c) trascurare fattori interni quali p.e. l intenzionalità di una colpa commessa (è più colpevole il bambino che rompe 15 bicchieri nel cercare di aiutare la mamma piuttosto di quello che ne rompe uno cercando di rubare un biscotto dalla credenza). 3. Periodo delle OPERAZIONI CONCRETE (7-11 anni): operazioni mentali, azioni interiorizzate che possono essere reversibili pensate come manipolazione di oggetti. Operazioni: azioni interiorizzate che fanno parte di una struttura organizzata e capaci di porre in relazione dinamiche fra gli eventi. Piaget spiega mediante la nozione di conservazione: a) la sostanza non varia la sua quantità (reversibilità); b) il livello è più alto, ma il bicchiere è più sottile (compensazione); c) non è stata né aggiunta sostanza né tolta (addizione-sottrazione). Altre operazioni sono le operazioni matematiche (moltiplicare, dividere, ordinare, equivalere) e il concetto di inclusione di classe: le parti e l intero sono reversibili (p.e. se si hanno 20 perle di legno di cui 17 sono marroni e 3 sono bianche, il bambino preoperazionale afferma che si avrà una collana più lunga con le perle marroni anziché con le perle di legno). Il bambino operazionale a differenza di quello preoperazionale è capace di ragionare con le relazioni (p.e. proprietà transitiva); lavora correttamente con le rappresentazioni spaziotemporali (p.e. non cade nell errore di rappresentare una bottiglia obliqua con il livello del liquido contenuto parallelo alla base della bottiglia disegnandolo correttamente orizzontale). Ha una maggiore, seppur non completa, concezione della sfera sociale (p.e. considera le intenzioni). Le varie nozioni non si sviluppano contemporaneamente e necessitano di un certo quantitativo di tempo. Il pensiero diviene dinamico, decentrato e reversibile, ma considera le cose concrete, tangibili manifestando difficoltà a manipolare concetti astratti ed ipotetici. 4. Periodo delle OPERAZIONI FORMALI (11-15 anni: adolescenza): operazioni mentali applicate anche ad affermazioni puramente verbali o logiche, ipotetiche e astratte. Il pensiero è diventato veramente logico, astratto e ipotetico: concettualmente possibile. È capace di porre ipotesi e verificarle nella realtà (p.e. problema del pendolo: l adolescente considera la varianti, le mette in relazione, modifica i valori e scopre relazioni). Isola in modo sistematico i fattori critici e tratta con proposizioni al posto di oggetti. Altri problemi usati da Piaget: a) mescolanza di liquidi incolori e ottenimento del colore giallo; b) quali variabili fanno sì che un bastone sospeso sull acqua lo fanno piegare e toccare l acqua; c) scoprire le leggi dell angolazione di una palla di bigliardo; d) risolvere problemi geometrici; e) scoprire le relazioni proporzionali; f) valutare sillogismi (p.e. tutti i bambini piccoli odiano la salata, le bambine piccole?); Il pensiero formale si acquisisce nella vita quotidiana e non è necessario un insegnamento Psic Svil - Miller.doc 6/55

7 diretto. Piaget identifica un sistema di 16 operazioni binarie esistenti nell organizzazione cognitiva dell adolescente che pone in correlazione secondo modelli logico-matematici. Sono acquisite tutte le capacità astratte necessarie per affrontare temi inerenti i ruoli sociali, la morale, ecc. L egocentrismo comporta l idealizzazione del potere del pensiero e il sottovalutare gli aspetti pratici che non consentono il raggiungimento di utopie sociali. Solitamente questa fase termina con l acquisizione di un lavoro fisso. L adolescente è capace di riflettere sul proprio pensiero (p.e. lui pensa che io penso che lui sta pensando a lei ). Sono completate le strutture cognitive. UNA PANORAMICA Cognizione dell oggetto nei vari periodi Periodo sensomotorio Semplice stimolo che alimenta un riflesso campo d operazione su cui agire esiste indipendentemente dall osservatore. Periodo preoperazionale Validità semiotica (simula un altro oggetto), conserva la sua identità (e quantità) anche se può cambiare aspetto, classificabile assieme ad altri oggetti dello stesso tipo. Periodo delle operazioni concrete Rappresentazione dell oggetto manipolata mentalmente: i cambiamenti sono reversibili, l oggetto è inseribile in una classe di ordinamento secondo una certa variabile. Periodo delle operazioni formali Tutte le possibilità dell oggetto possono essere esaminate in maniera scientifica. PERCEZIONE Si sviluppa in maniera quantitativa. Piaget distingue la percezione dalla cognizione: la percezione arriva fino alle operazioni semi-reversibili (periodo preoperazionale) mentre la cognizione permette di raggiungere le operazioni reversibili (periodo operazionale). La percezione è approssimativa e non dà certezza ed è un sottosistema delle strutture intellettuali che la condizionano. Piaget si concentra su illusioni visive, stima della lunghezza delle linee o dimensione degli oggetti: alcuni degli errori dovuti alla centrazione su alcuni aspetti vengono in periodo successivo corretti da una più attenta e varia analisi degli stimoli. I lavori inerenti la percezione sono presentati in modo rigoroso e preciso. Ciò rappresenta un eccezione. MEMORIA Rappresenta il punto più critico della teoria. Famoso l esperimento con i bastoncini di grandezza diversa mostrati a gruppi di bambini di età diverse. Dopo una settimana agli stessi bambini si chiese di effettuare un disegno dei bastoncini: 3-4 anni: bastoncini in fila e tutti della stessa altezza; 5-6 anni: alcuni bastoncini disegnati con altezza diversa; 7 anni: disegno corretto. Si può dedurre che il bambino può ricordare l ordinamento della fila solo quando ha colto completamente il concetto di ordine. 6 mesi più tardi richiese agli stessi bambini di rieffettuare il disegno: il 75% dei bambini disegnò una serie di bastoncini cognitivamente più avanzata rispetto a 6 mesi prima. Si può dedurre che attraverso il cambiamento delle strutture cognitive avviene anche una riorganizzazione della memoria. Tutto ciò è contrario al normale senso comune dell oblio mnestico. Psic Svil - Miller.doc 7/55

8 Metamemoria: ricordo di un evento come veramente vissuto costruito invece sulla base di un mero racconto (p.e. fenomeno del racconto inventato della bambinaia di Piaget sul presunto tentativo di rapimento). MECCANISMI DI SVILUPPO I cambiamenti di stadio in stadio e di periodo in periodo sono in realtà frutto di micro-cambiamenti giornalieri regolati dagli invarianti funzionali (organizzazione cognitiva e adattamento cognitivo). I due invarianti funzionali di base sono inseparabili. Mentre lo sviluppo progredisce attraverso gli stadi di schemi, regolazioni, funzioni e strutture logico-matematiche del periodo delle operazioni concrete e formali, i processi cognitivi (invarianti funzionali) rimangono sempre gli stessi, ma la loro relazione varia. ORGANIZZAZIONE COGNITIVA Il pensiero tende ad essere costituito da sottosistemi interrelati ed integrati in modo da formare un tutto. L organizzazione cognitiva cambia parallelamente allo sviluppo stadiale (schemi, regolazioni semi-reversibili, funzioni, operazioni concrete o operazioni formali). Esistono analogie fra i sistemi fisici e quelli psicologici (p.e. sistema digerente che afferisce anche sugli altri sistemi). ADATTAMENTO COGNITIVO Riguarda l interazione fra individuo e ambiente, composto da assimilazione e accomodamento che sono fra loro complementari e in equilibrio, presenti sempre e per tutto lo sviluppo. Assimilazione: comprensione dell ambiente circostante mediante la propria organizzazione cognitiva. 4 tipi di assimilazione: Assimilazione riproduttiva (o funzionale): il bambino piccolo esercita i suoi schemi ripetendoli in continuazione e così rafforzandoli (il bambino succhia ripetitivamente). Assimilazione generalizzatrice: lo schema si perfeziona e si adegua in funzione di diversi stimoli a cui viene applicato (il bambino succhia di tutto). Assimilazione ricognitiva: lo schema permette di differenziare e riconoscere vari oggetti (il bambino succhia ogni cosa in modo leggermente diverso). Assimilazione reciproca degli schemi (coordinamento): organizzazione fra gli schemi per formarne uno più ampio ed evoluto (il bambino succhia e contemporaneamente osserva, afferra, ). Accomodamento: l organizzazione cognitiva si sviluppa modificandosi per poter acquisire gli oggetti o gli eventi della realtà. Ciò avviene quando la struttura cognitiva non è adeguata a comprendere un qualche stimolo. Si mettono in moto meccanismi che producono piccoli aggiustamenti cognitivi. Sono possibili solo piccoli sbalzi, lo sviluppo procedere per piccoli passi. P.e. solo nell adolescenza il bambino può comprendere concetti astratti. EQUILIBRAZIONE COGNITIVA Ogni individuo si sforza di raggiungere un equilibrio con l ambiente e con se stesso, il che significa avere uno stato di equilibrio fra assimilazione e accomodamento in modo che nessuno dei due invarianti prevalga sull altro. Ogni cambiamento o nell organismo o nell ambiente produce un disequilibrio che deve essere rettificato. Nella conservazione il bambino raggiunge l equilibrio solo quando riesce a compensare l altezza con la larghezza. L equilibrio è un attività dinamica e costante e si applica principalmente a 3 lassi di tempo: 1. Quando il bambino incontra proprietà nuove che non riescono ad adeguarsi alle strutture cognitive esistenti si crea un disequilibrio temporaneo. Con l assimilazione e l accomodamento si raggiunge nuovamente l equilibrio. Psic Svil - Miller.doc 8/55

9 2. Ogni periodo di sviluppo inizia in uno stato di disequilibrio e termina in uno stato di equilibrio. 3. L intero sviluppo cognitivo può essere visto come un inizio in cui il bambino si trova in uno stato di disequilibrio e un termine in cui il bambino ha acquisito una stabilità cognitiva d equilibrio. L equilibrio integra e regola gli altri 3 fattori principali dello sviluppo: la maturazione, l esperienza e l influenza dell ambiente sociale. La conoscenza del mondo si sviluppa attraverso una serie di stati discreti di equilibrio fra organismo e ambiente. Estensioni fatte in seguito. Esistono 3 livelli di equilibrio (6 dischi attaccati e un settimo libero): a) Equilibrio fra lo schema mentale e gli eventi o gli oggetti esterni. b) Gli schemi vengono combinati ed equilibrati agli stimoli esterni. c) Equilibrazione fra il tutto e le parti: gli schemi sono integrati in un sistema di conoscenza globale e più generale. Possibilità: costruzione interiore di concetti non esistenti in natura (p.e. l infinito) Necessità: implicazioni logiche come p.e. la proprietà transitiva. Logica dei significati: l oggetto implica una logica di operazioni relate (sonaglino afferrare e vedere) Teoria della categoria: a) analogia fra un oggetto conosciuto ed uno nuovo somigliante; b) relazioni con le operazioni contrarie (addizione sottrazione) che rafforzano il significato. LA NATURA UMANA Il bambino è intrinsecamente attivo: continuamente esplora, ipotizza, verifica e valuta. Egli è in costante cambiamento evolutivo. Le parti possono essere comprese solo nei termini del tutto (visione organismica). SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVO Quando il bambino passa da stadio a stadio si verifica uno sviluppo qualitativo (periodi di tempo lunghi). Quando gli schemi evolvono sono possibili sviluppi quantitativi come più azioni, conoscenze, reazioni (periodi di tempo brevi). NATURA E CULTURA Piaget è un interazionista: i fattori fisiologici innati assieme all esperienza del mondo fisico e sociale determinano lo sviluppo. I fattori innati sono: le strutture fisiche, i riflessi, la maturazione fisica e gli invarianti funzionali. Dati i fattori innati e la natura del mondo fisico e sociale lo sviluppo procede in un modo praticamente obbligato. Piaget propone la formula seguente. Sviluppo = Maturazione fisica + Esperienza con l ambiente fisico + Esperienza sociale + Equilibrazione 1. Maturazione fisica: crescita = nuove possibilità di fare conoscenze (p.e. quando il bambino impara a camminare). 2. Esperienza con il mondo fisico: deriva da abilità intellettuali (riflessi, schemi, operazioni), ma in particolare da a) esperienza fisica (azioni sull oggetto per coglierne gli attributi) e b) esperienza logico-matematica (riflessioni sulle proprie azioni compiute sugli oggetti). 3. Esperienza sociale: effetto dell ambiente culturale ed educativo. 4. Equilibrazione: legame e controllo fra i fattori innati e le esperienze. Psic Svil - Miller.doc 9/55

10 È universale lo sviluppo cognitivo? L iter attraverso gli stadi SI, il tempo necessario per la maturazione degli stadi NO. L intelligenza gioca sempre un ruolo attivo nei processi cognitivi autoregolandosi sin dall applicazione dei primi schemi. Readiness: un bambino può trarre beneficio da un esperienza solo se è in grado di assimilarla rispetto alle sue strutture cognitive o di accomodare ad essa le sue strutture. LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIA La metodologia seguita da Piaget si basa su osservazioni, interviste (metodo clinico) e situazioni di valutazione a cui partecipa lo sperimentatore. In questo modo i processi di pensiero rimangono praticamente inalterati e non condizionati da fattori esterni dovuti alla sperimentazione. La teoria di Piaget contiene elementi di tutti e 4 i tipi di teorie, ma è basata principalmente sui modelli: 1.analogie di strutture di pensiero e 2.fonte di deduzioni teoriche. MODELLI Un modello è una cornice di riferimento, una struttura o un sistema mutuati da un altro campo scientifico (per Piaget dalla fisica e dalla biologia), è uno strumento euristico che guida la ricerca e la costruzione di una teoria. I modelli descrivono con maggiore chiarezza l ambito in cui si opera. 1. Modello di equilibrazione: ha un ruolo centrale ed unificante nella teoria. È un sistema attivo dinamico che tende all equilibrazione nonostante i continui cambiamenti della struttura cognitiva. Connette ed organizza le forze dell esperienza e della maturazione. Unifica la teoria fornendo una funzione regolatoria generale e complessiva anche evidenziando le cause e la natura delle transizioni da stato a stato, permettendo di confrontare i vari livelli cognitivi o i vari domini all interno di un livello cognitivo. Il disequilibrio cognitivo fornisce la motivazione al sistema per attivare azioni cognitive che permettono al sistema stesso di passare ad un più alto stato di equilibrio. 2. Modello logico-matematico: viene massimamente evidenziato nei periodi delle operazioni concrete e formali. In particolare la logica e l algebra che esprimono concetti astratti sono elaborabili nel periodo delle operazioni formali. Nel periodo delle operazioni concrete esistono 9 aggruppamenti, ovvero strutture logiche che descrivono certe operazioni logiche e le relazioni esistenti fra esse (p.e. l inclusione di classe dove valgono le regole dell insiemistica) che non è detto che il bambino abbia già sviluppato. TEORIA DEDUTTIVA Una teoria deduttiva è un reticolo formalizzato di proposizioni relate in maniera logica. Le ipotesi sono soggette a verifiche empiriche e i risultati di queste servono a sostenere o a modificare la teoria. La teoria di Piaget non soddisfa completamente tali requisiti in quanto le connessioni sono vaghe. Non ci sono passaggi correlati in maniera logica dagli stadi ad ipotesi specifiche. La teoria non è attualmente formalizzata in modo sufficiente. Al più si possono fare solo predizioni generali. Comunque, in maniera limitata, la teoria potrebbe essere considerata una teoria deduttiva: esistono infatti proposizioni logicamente interrelate secondo il sistema logico-matematico. TEORIA FUNZIONALE Psic Svil - Miller.doc 10/55

11 Nella teoria funzionale le proposizioni sono in stretta connessione con i dati e la loro portata è limitata a casi specifici e non generalizzabili. C è un interscambio continuo e rapido fra teoria e dati. I temi relativi alla conservazione, al concetto di oggetto e all egocentrismo sono trattati come all interno di una teoria funzionale. Per quanto riguarda la conservazione, ad esempio, i bambini che conservano dovrebbero dimostrare di possedere le facoltà di reversibilità e compensazione. TEORIA INDUTTIVA Nella teoria induttiva vengono formulate delle asserzioni descrittive che raggruppano insiemi di dati. Vengono in pratica descritti solo i dati. Nella teoria di Piaget ciò avviene solo raramente. VALUTAZIONE DELLA TEORIA PUNTI DI FORZA 1. Riconoscimento del ruolo centrale svolto dalla cognizione Mentre il comportamentismo degli anni 50 era entrato in crisi poiché non dava risposte soddisfacenti riguardo alla nozione di pulsione, allo sviluppo del linguaggio, alla pratica e rinforzo, alla costruzione della teoria di Hull che invece richiedono spiegazioni di tipo cognitivo, Piaget mutava il corso della psicologia dello sviluppo ponendo domande nuove e tracciando una modalità nuova di ricerca nell ambito della psicologia (p.e. prima il comportamento dei bambini veniva quasi esclusivamente studiato in laboratorio ovvero negli istituti). Dagli anni 60 (viene tradotto in inglese) i suoi concetti hanno un grande successo e vengono estesi anche ai campi dello sviluppo sociale, della psicologia clinica e dell educazione. Piaget ricercava le cause del comportamento e non le caratteristiche manifestate esteriormente che rappresentavano l oggetto degli studi dei comportamentisti. 2. Valore della teoria come integrativa ed euristica La teoria di Piaget postula una continuità (gli stadi) e un organizzazione (gli invarianti funzionali) sottostanti un ampia gamma di comportamenti apparentemente non connessi. Il valore euristico viene assunto da concetti quali: il bambino costruisce la sua conoscenza in maniera attiva (ricerche nei campi della memoria, dell attenzione, dell apprendimento, del linguaggio e della percezione sociale) e lo sviluppo segue una sequenza invariante (indagini per ricercare sottostanti abilità nei bambini). 3. La scoperta di caratteristiche sorprendenti nel pensiero dei bambini La teoria di Piaget ha fornito una grande ricchezza descrittiva, fenomeni evolutivi nuovi e contrari al senso comune (p.e. i bambini non si aspettano che gli oggetti siano permanenti, i bambini non considerano l intenzionalità di una colpa ) dove le abilità del bambino vengono evidenziate anche in stadi precedenti alla maturazione ed in cui queste si manifestano in modo eccentrico. I bambini pensano a tantissime cose ed hanno una loro logica. 4. L ampia portata della teoria La teoria tenta di spiegare sia gli stati cognitivi che le transizioni da stato a stato. Si esprime in merito anche ad altre discipline (epistemologia, filosofia, scienza ed educazione) ed ha implicazioni dei campi dello sviluppo sociale, dello sviluppo emotivo, e dell apprendimento. 5. Validità ecologica La teoria ci parla del mondo reale in cui il bambino vive (non da istituto), è focalizzata sull adattamento del bambino al mondo che incontra giorno dopo giorno, descrive il comportamento in atto e quotidiano. PUNTI DI DEBOLEZZA Psic Svil - Miller.doc 11/55

12 1. Mancanza di chiarezza nei legami tra costrutti e comportamento Ci sono termini cruciali quali per esempio assimilazione, accomodamento, equilibrazione e stadio che sono definiti solo vagamente. Come si può con certezza affermare che un bambino si trova o non si trova in una di queste fasi? Attualmente il modello strutturale è troppo lontano dai dati. 2. Supporto inadeguato alla nozione di stadio Quali comportamenti potrebbero dimostrare in modo preciso la presenza o l assenza di ogni aggruppamento logico-matematico? Come evidenziare le strutture esistenti fra gli aggruppamenti? Incongruenze a) La modalità di apprendimento cambia a seconda dei materiali usati con i bambini (decalage orizzontale). b) La conservazione della sostanza si sviluppa prima della conservazione del peso. c) Non esiste un omogeneità indiscutibile tra i compiti e la struttura sottostante. d) Alcuni bambini prodigio hanno uno spiccato sviluppo solo di una parte del pensiero (p.e. matematica) Looft e Svoboda: fino a che punto è giusto astrarre? Si rischia di robotizzare il bambino! Critiche di Flavell a) I cambiamenti qualitativi potrebbero essere causati da cambiamenti quantitativi (+ attenzione, +stabilità e generalità dei concetti) b) La piena maturità funzionale viene raggiunta solo dopo che lo stadio è ufficialmente chiuso? c) C è asincronia di sviluppo delle varie abilità. Esistono interazioni anche su stadi diversi? d) Com è possibile che certi elementi cognitivi di uno stadio possano integrarsi se sono asincroni? e) L ambiente di verifica condiziona i processi cognitivi? 3. Spiegazione inadeguata dei meccanismi di sviluppo Servono definizioni più accurate per l organizzazione degli stadi e le transizioni da stadio a stadio. Nel processo di equilibrazione, come il bambino risolve le contraddizioni? Training È stato dimostrato che è possibile far apprendere al bambino alcune nozioni creandogli dei conflitti cognitivi, ma: a) Avviene proprio così nella vita quotidiana? b) Non è sicuro che l esito positivo del training sia stato causato dalle variabili considerate. c) Quali sono i limiti alla precocità di acquisizione di un concetto tramite training? Occorre più ricerca longitudinale (fatta da Piaget molta ricerca trasversale). 4. Necessità di una teoria della performance Manca una teoria che spieghi come la conoscenza del bambino determini un particolare comportamento. Vengono solitamente considerate memoria, attenzione, comprensione verbale. Psic Svil - Miller.doc 12/55

13 5. Scarsa attenzione allo sviluppo ed emotivo Poca attenzione è stata fatta da Piaget alle influenze socioculturali e storiche sul comportamento. 6. Inadeguatezze metodologiche e stilistiche La maggior parte delle osservazioni di Piaget è stata fatta sui suoi 3 figli. Gli stessi test sono stati fatti in condizioni e modalità diverse. Il metodo clinico può condizionare il bambino e segue un iter sempre diverso, inoltre non è detto che il bambino abbia già una capacità senza saperla esprimere. Piaget cercava di evitare gli errori positivi mentre gli psicologi anglosassoni faceva il contrario. Relazioni sugli esperimenti imprecise e con pochi dati. Poca statistica. NEOPIAGETIANI Mantengono i concetti di stadio, sequenze, cambiamento strutturale. Il più noto è Robbie Case. Influenzato anche dalla teoria dell elaborazione. Fa nuovi costrutti su abilità, capacità, spazio limitato della memoria, automaticità. Interesse solo su certi domini. Propone una spiegazione fisiologica sull evoluzione dei processi cognitivi grazie alla fase di mielinizzazione degli assoni cerebrali. Il bambino è un solutore di problemi e possiede innate capacità di elaborare le informazioni. 4 stadi: 1. Strutture di controllo sensomotorio (0 1,5 anni) 2. Strutture di controllo relazionale (1,5 5 anni) 3. Strutture di controllo dimensionale (5 11 anni) 4. Strutture di controllo astratto (11-18 anni) Psic Svil - Miller.doc 13/55

14 RIEPILOGO EPISTEMOLOGIA GENETICA Processo di conoscenza soggettiva = dinamico (conoscente e conosciuto). Concetti di causa, tempo, spazio, oggetto. Quando acquisiti dal bambino? Concetti innati? (solo strutture fisiche, riflessi, maturazione fisica, invarianti funzionali) APPROCCI Biologico (adattamento + crescita embrione) Strutturalista (sottoinsiemi di tipi ragionamento base modelli logico-matematici) Stadiale - totalità strutturata in stato di equilibrio - ogni stadio deriva da quello precedente: incorpora e trasforma - sequenza invariante di sviluppo - universali - tendente all equilibrio STADI Periodo Sensomotorio (0-24 mesi) 1) 0-1 mese: Riflessi e loro rinforzo (schemi) 2) 1-4 mesi: Reazioni circolari primarie 3) 4-8 mesi: Reazioni circolari secondarie (casualmente) 4) 8-12 mesi: Coordinamento Reazioni circolari secondarie (pianificazione e intenzionalità) 5) mesi: Reazioni circolari terziarie (come scienziato, variando intensità) 6) mesi: Operazioni Mentali (uso simboli mentali) Periodo Preoperazionale (2-6 anni) Funzione semiotica (simboli: gioco simbolico, segni: associazione delle parole agli oggetti) Egocentrismo (diff. Incompleta del sé, solo proprio punto di vista, monologo collettivo) Rigidità di pensiero (centrazione, focalizzazione sugli stati funzione, regolazione, identità) Ragionamento semi-logico (spiega tutti i fenomeni) Cognizione sociale limitata (relazionarsi nella società, la luna è una persona, senso morale) Periodo Operazioni Concrete (7-11 anni) Conservazione (reversibilità, compensazione, addizione - sottrazione) Operazioni: ordinare, equivalere, relazioni logiche, spazio-temporali) Intenzioni morali Pensiero (dinamico, decentrato, reversibile) Periodo Operazioni Formali (11-15 anni) Pensiero puramente verbale, logico, ipotetico, astratto ALTRE CAPACITÀ Percezione (distinta da cognizione e sottostante alle strutture intellettuali) Memoria (esperimenti dei bastoncini e disegno dopo 6 mesi) INVARIANTI FUNZIONALI (lavorano sempre assieme) Organizzazione Cognitiva Psic Svil - Miller.doc 14/55

15 Adattamento Cognitivo - assimilazione (riproduttiva, ricognitiva, generalizzatrice e reciproca fra gli schemi) - accomodamento (piccolo sviluppo per acquisire conoscenza) EQUILIBRAZIONE (regola gli invarianti) Conoscere proprietà nuove Ogni periodo di sviluppo (disequilibrio equilibrio) Intero sviluppo ( equilibrio del pensiero logico dell adolescente) Maturazione fisica Esperienza Influenza ambiente sociale SVILUPPO Sviluppo = mat. Fisica + Esp. Mondo fisico + Esp. Mondo sociale + Equilibrazione Readiness Decalage MODELLI Equilibrazione Logico-matematico (9 aggruppamenti) Psic Svil - Miller.doc 15/55

16 LE TEORIE PSICOANALITICHE DI FREUD E DI ERIKSON Seconda grande teoria. NOTIZIE BIOGRAFICHE Freud nasce a Friburgo (1856) ma dai 4 anni si stabilisce a Vienna. 1 di otto figli, padre è mercante di lana, prediletto dalla madre. Interesse per la scienza, studia medicina e neurologia, 1 grosso progetto = testicoli delle anguille (!). Studia l isteria e Charcot + Breuer gli insegnano l ipnosi. Sotto ipnosi i pazienti potevano ricordare importanti incidenti che non riuscivano invece normalmente e in questo modo, rivivendo stati d animo repressi sin dall infanzia riuscivano a trovare beneficio L interpretazione dei sogni. Nasce il movimento psicanalitico assieme a Jung e Adler. Favori positivi in America nel primo dopoguerra. Influenze in ogni campo scientifico ed artistico. In forte reazione opposta si forma l Associazione Internazionale di Psicanalisi. Molti furono scandalizzati. ORIENTAMENTO GENERALE DELLA TEORIA APPROCCIO DINAMICO L uomo genera al suo interno una energia nervosa (energia psichica, libido, energia pulsionale, tensione) crescente che secondo i principi della fisica deve scaricarsi (trasformarsi). L energia psichica compie un lavoro psicologico che può avere manifestazioni di varia natura. Principio di Conservazione: l energia psichica si trasforma, ma non si distrugge (in angoscia, in malfunzionamento come la paralisi, ossessioni ). Principio di Piacere: l energia viene scaricata senza indugio al fine di diminuire la tensione ed arrecare piacere all individuo. Principio della Minore Resistenza: l energia si scarica attraverso vie indirette che offrono meno resistenza a riceverla ed in piccole quantità. Principio di Realtà: l organismo valuta nell immediato le alternative possibile per scaricare l energia e sceglie quelle a lui più convenienti. Tale energia viene prodotta da 2 istinti (pulsioni biologiche) relati a qualche organo del corpo e che creano nella mente un bisogno: Eros (sesso, amore, unità e conservazione) e Istinto di distruzione (odio, aggressione, morte, separazione). 4 caratteristiche dell istinto (p.e. la pulsione sessuale): 1) Generati da un organo del corpo (zona orale, anale, genitale) 2) Suo scopo è di scaricarsi e di soddisfare il bisogno (altri oggetti sessuali) 3) La tensione aumenta progressivamente e quando viene scaricata la persona prova piacere generando una catexis ovvero un legame di dipendenza dalla fonte del piacere. 4) Maggiore è la quantità di energia accumulata e maggiore è la pressione esercitata dalla pulsione. Si possono scaricare diversi tipi di energia contemporaneamente con certe azioni (p.e. giocare a pallone = sfogo aggressività + cooperazione) e soddisfarle solo parzialmente (p.e. parlar male del nemico anziché attaccarlo fisicamente); scaricarle nel loro contrario (p.e. amore platonico) e su qualche oggetto sostituto (p.e. suonare la tromba anziché mangiare). Psic Svil - Miller.doc 16/55

17 Sublimazione: scelta di un modo culturalmente o socialmente più elevato per scaricare l energia (p.e. dipingere scene violente). Compensazione: rifarsi del fallimento subito applicandosi in un campo diverso (p.e. giocatore di basket alto 1.60 può diventare un cronista). APPROCCIO STRUTTURALE Le pulsioni non conducono direttamente al comportamento. Si costruisce un architettura della mente entro la quale si svolgono i processi mentali. Le strutture principali sono 3 (province dell apparato psichico): A. Es: ( bambino viziato della personalità ) parte oscura e inaccessibile della personalità, sede dei desideri innati, fonte principale dell energia psichica. Si traduce in azioni o immagini mentali per il soddisfacimento della pulsione (processo di pensiero primario). Opera per tutta la vita e soprattutto nei sogni, nell immaginazione e nei comportamenti impulsivi, autocentrati, piacere-amore. B. Io: ( strada maestra della mente verso il mondo reale ) guida il pensiero razionale (pensiero del processo secondario), necessario per la sopravvivenza fisica e psicologica. Coordina le percezioni, il pensiero logico, la soluzione di problemi, memoria Media le richieste di Es, Superio e il mondo fisico ( tre maestri tirannici ), tra impulsi interni e richieste del mondo esterno. Rapporto Io Es come quello fra cavaliere e cavallo. Io accompagnato da sentimenti come l angoscia che avverte pericolo. Se l angoscia è troppo persistente, entrano in gioco i meccanismi di difesa: processi mentali che scaricano parzialmente l energia accumulata provocando però distorsioni della realtà: - rimozione (negare o dimenticare il pericolo); - formazione reattiva (agire in modo opposto a quanto si prova); - proiezione (attribuire ad altri i propri impulsi inaccettabili); - regressione (ritornare ad una forma più primitiva di comportamento); - fissazione (non progredire psicologicamente). C. Superio: si sviluppa per ultimo, composto da due parti coscienza e Io ideale. Coscienza: proibizioni dei genitori che causano sensi di colpa, autopunizioni, vita da camicia di forza con ideali morali idealistici e non realistici. Io ideale: sentimenti di autostima, il bravo dei genitori rievocato. Il Superio ricompensa e punisce, mira all ordine sociale. Le RELAZIONI fra le strutture consentono alla personalità di divenire una totalità organizzata. Le strutture non hanno linee di demarcazione nette, ma ci sono zone in cui si compenetrano. Se Es + Superio complesso di Edipo. Es non scaricato Io + Superio attività artistiche, scientifiche, religiose. Quasi ogni attività riflette l azione combinata di Es, Io e Superio. È una cooperazione. Psic Svil - Miller.doc 17/55

18 APPROCCIO TOPOGRAFICO La mente può essere suddivisa in 3 regioni: A. Inconscio: pensieri e sentimenti repressi e quindi sconosciuti, parte più vasta della mente in particolare quella dei bambini; B. Preconscio: può diventare conscio poiché non ostacolato dalla coscienza tramite le formazione delle immagini mentali o il collegamento con il linguaggio; C. Conscio (percezione-coscienza): ciò di cui una persona è consapevole in un dato momento. Poiché il trasporto dei pensieri dal preconscio al conscio necessita energia, c è solo un numero limitato di pensieri nella consapevolezza. L azione sempre combinata di queste 3 regioni produce il comportamento. APPROCCIO STADIALE I primissimi anni di vita sono i più importanti per la formazione della personalità. Lo sviluppo comporta stadi psicosessuali. Il comportamento può essere compreso solo conoscendo la storia precedente della persona. Sia il comportamento normale che quello anormale hanno le loro radici nei primi anni quando viene costruita la struttura di base della personalità. Il bambino è il padre dell uomo. Interesse di Freud per lo sviluppo cognitivo del bambino per spiegare le cause dei problemi psichici degli adulti. Lo sviluppo del bambino avviene per stadi. I cambiamenti fra stadio e stadio sono qualitativi, ma uno stadio successivo non sostituisce mai completamente quello precedente: ciò consente la regressione. Ogni stadio è collegato ad un organo del corpo sul quale sono centrate le pulsioni. Ogni stadio presenta nuovi bisogni che devono essere manovrati dalle strutture mentali: la soddisfazione o meno di questi bisogni determina la personalità del bambino nei propri confronti e nelle relazioni interpersonali. Conflitti non risolti in ogni stadio possono inseguire la persona lungo tutto il corso della sua vita. Contrariamente a Piaget, il passaggio da stadio a stadio è biologicamente determinato (maturazione fisica) in maniera quindi indipendente dal fatto che lo stadio precedente sia stato completato. Inoltre secondo Freud ogni stadio è caratterizzato da un tratto dominante, ma non forma una totalità strutturata, strettamente intrecciata, come per Piaget. Ogni stadio non viene mai completamente abbandonato. Analogamente a Piaget, esiste uno sviluppo invariante degli stadi. Identificati 4 stadi di sviluppo infantile che implicano cambiamenti qualitativi: 1. Stadio Orale (0-1 anni): è la bocca ad essere la protagonista ed è con questa che il bambino soddisfa i propri bisogni. Se il bisogno non viene soddisfatto, si genera uno stato di frustrazione che può ingenerare angoscia (paura dell abbandono della madre). Frustrazioni possono insorgere anche quando i genitori impongo lo svezzamento: abbandono del seno materno, divieto di succhiare oggetti sporchi o pericolosi Deve essere raggiunto un certo equilibrio fra proibizione e concessione in quanto il praticare solo una o l altra causa o frustrazione o fissazione seguita da eventuale regressione. Sono sempre i genitori che insegnano al bambino come scaricare l energia delle proprie pulsioni Psic Svil - Miller.doc 18/55

19 in modo accettabile per la società. In questa fase si crea la personalità evidenziata dal tipo di attività orale-sadica che evidenzia nel bambino una preferenza per 1 assumere (fame di sapere), 2 tenere (ostinazione), 3 morsicare (cinismo, dominazione), 4 sputare (rifiuto), 5 chiudere (introversione, negativismo). Si instaura l attaccamento alla madre ( primo e più forte oggetto d amore ), fondamentale per tutte le relazioni amorose future in entrambi i sessi. Da questo il bambino acquisisce sicurezza. 2. Stadio Anale (1-3 anni): aggiunta di una nuova serie di bisogni che segnano nuovi conflitti fra il bambino e il mondo. La defecazione produce piacere nel bambino, ma rappresenta un potenziale di frustrazione se il bambino non riesce a tenersi pulito e teme di essere rifiutato dai genitori (società autoritaria). È importante che il bambino non riceva un training di pulizia personale autoritario e rigido. Gratificare il bambino lodandolo nelle sue funzioni organiche significa rafforzare in lui il senso di fiducia, autostima e generosità. Anche la modalità con cui viene espletata la defecazione indica il carattere del bambino. Il carattere anale identifica una persona metodica, pedante, ostinata: tenta invano di rendere ogni cosa ben definita, chiara e non ambigua. 3. Stadio fallico (3-5 anni): è più intenso nei maschi, ma viene vissuto anche dalle bambine a causa della loro invidia del pene. Il bambino quando orienta la sua carica sessuale verso la madre soffre di gelosia nei confronti del padre (complesso di Edipo) al quale tenta quindi di assomigliare (il padre è accettato dalla madre) cercando di sostituirlo (lo interiorizza). Al contempo teme il padre che pensa lo voglia castrare. Le bambine colpevolizzano la madre per non averle dotate del pene e ciò causa un inferiore livello di catexis e di interiorizzazione. Piuttosto lega più con il padre dal quale non ha ragioni di temere di essere castrata. In ragione del fatto che Freud identifica nelle persone sia componenti maschili sia femminili, il complesso di Edipo riguarda entrambi i sessi e verso entrambi i genitori. È impressionante quanto poco ci si ricordi della prima infanzia a causa della massiva repressione operata dal bambino su questo periodo. 4. Periodo di latenza (5-pubertà): periodo di calma sessuale relativa, vengono migliorate le abilità cognitive, i valori culturali, gli interessi sociali ed i meccanismi di difesa inibenti la sessualità. 5. Stadio genitale (adolescenza): periodo in cui la maturazione fisica produce forti impulsi sessuali che focalizzano l attenzione verso i coetanei di sesso opposto ai fini procreativi. L amore diventa maggiormente altruistico. La scelta del partner ovviamente non è casuale ma risente pesantemente delle esperienze maturate durante l infanzia. L equilibrio viene raggiunto solitamente con il primo lavoro fisso in cui amore e lavoro si compensano reciprocamente. IL CONTINUUM NORMALE-ANORMALE Secondo Freud non esiste una separazione netta fra anormale e normale: i malati manifestano processi cognitivi che normalmente invece restano celati. Gli impulsi sono gli stessi, ma la gestione di questi è sconnessa e disturbata. METODOLOGIA Psic Svil - Miller.doc 19/55

20 Freud sosteneva che la nostra fanciullezza rimane con noi per sempre, in quanto le nostre personalità adulte ne mantengono dei resti. Associazioni libere: manifestare sotto la guida del terapeuta il corrente flusso di pensiero in uno stato di rilassamento tale da consentire all Io di smorzare le sue funzioni di controllo permettendo ai pensieri rimossi di riemergere. Le idee non affiorano secondo un pensiero logico, ma, poiché non sono casuali, permettono di evidenziare la struttura mentale del paziente. La terapia può proseguire per diversi anni. Analisi dei sogni: nel sonno i controlli psichici sono latenti e permettono l espressione dei pensieri disturbanti e il soddisfacimento dei desideri. L interpretazione del terapeuta è resa difficile dal sogno in sé e dal resoconto verbale del paziente non privo di condizionamenti e distorsioni. Transfert: il paziente associa nel terapeuta figure importanti della sua infanzia reagendo con sentimenti opposti come amore e rabbia. Ciò però consente di rievocare il tipo di relazione che si instaurava fra il paziente e il personaggio. Fornisce l occasione di sfogare l energia accumulata dal paziente proprio sulla persona che l ha causa anche se sostituita dal terapeuta. MECCANISMI DI SVILUPPO La teoria dello sviluppo di Freud è basata sul superamento delle difficoltà che consentono il raggiungimento di un certo equilibrio dinamico. I fattori considerati da Freud per questo processo sono: la maturazione fisica che genera nuove pulsioni interne e carica i pensieri di emozioni, gli stati di sofferenza psicologica che necessitano uno sfogo di energia e l energia interna in stato di quiete. Piaget invece, nonostante la stessa concezione di un processo di equilibrazione, considera i fattori: maturazione fisica che consente la percezione di diverse informazioni oggettive nel mondo, realizzazione di un incoerenza illogica e raggiungimento di azioni mentali in equilibrio. L equilibrazione di Freud interviene quale processo di ristabilizzazione (secondo i principi di piacere e di realtà) degli effetti causati da diverse fonti di sconvolgimento: 1. Maturazione fisica dell organismo 2. Frustrazioni esterne per il non raggiungimento della soddisfazione 3. Conflitti interni generati fra reazioni fra Es, Io e Superio 4. Inadeguatezze personali causate da fallimenti in abilità, conoscenze, competenze 5. Angoscia generata da paure fisiche o psicologiche Un sistema di equilibrazione costante ed immediato è assunto dal ruolo dell Io che controlla continuamente Es e Superio. Inoltre coglie le informazioni salienti della situazione, riprende informazioni utili dal passato e attiva i meccanismi di difesa appropriati. Sono visti come meccanismi di sviluppo a lungo termine anche i processi di attaccamento e identificazione che comportano l acquisizione del modello sessuale e dello sviluppo morale. Psic Svil - Miller.doc 20/55

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