Attenzione. Imitazione. Autonomia personale. Comunicazione. Abilità sociali. Gioco. Comportamenti problema

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1 PERCORSO DI FORMAZIONE AUTISMO San Benedetto del Tronto Lunedì 02 Marzo 2009 Centro Autismo Età Evolutiva Regione Marche Dott.ssa Roberta Castagnoli Dott.ssa Chiara Tamburini

2 Come ci siamo lasciati. Progetto Autismo Regione Marche Valutazione, diagnosi e presa in carico Esempi di valutazione ADOS e PEP-3 Primi passi dell intervento

3 Oggi parleremo di. I primi passi dell intervento ABA principi base Specificazione delle tecniche comportamentali Simulate sui programmi di lavoro Video e discussione

4 ANALISI APPLICATA DEL COMPORTAMENTO (Applied Behavior Analysis) Processo attraverso cui si applicano sistematicamente interventi i cui principi si basano sulla teoria dell apprendimento, per migliorare comportamenti socialmente significativi e dimostrare che gli interventi utilizzati sono responsabili del cambiamento del comportamento selezionato (Bear, Wolf and Risley, 1968).

5 AREE DI INTERVENTO Autonomia personale Abilità sociali Attenzione Tali aree sono estremamente compromesse nel bambino con disturbo autistico e costituiscono la base per l apprendimento di abilità più complesse di estrema importanza come il linguaggio Imitazione Comunicazione Comportamenti problema Gioco

6 PRIMI PASSI DELL INTERVENTO Valutazione dei rinforzi Pairing Lavoro sul mand

7 INTERVENTO INTENSIVO Vengono offerte opportunità di apprendimento pianificate con cura, in condizioni che massimizzano la probabilità che il bambino tragga beneficio dall insegnamento, durante la maggior parte della giornata, per almeno due anni. All inizio sarebbero necessarie almeno 30 ore di intervento settimanali, in seguito l intervento può essere ridotto. PRECOCE E auspicabile che l intervento inizi prima che il bambino abbia compiuto i 5 anni di età.

8 Insegnamento efficace: Rappresenta la miglior opportunità per la gestione del comportamento Aumenta le opportunità di socializzazione Previene l insorgenza di comportamenti problema

9 Obiettivi dell intervento Aumentare le abilità intellettuali, migliorare le prestazioni scolastiche, i comportamenti sociali e le risposte emotive dei bambini perché possano trarre vantaggio dalle opportunità educative e sociali, al fine di creare un presupposto di autonomia nella vita futura

10 TIPOLOGIA DELL INTERVENTO APPRENDIMENTO STRUTTURATO APPRENDIMENTO NATURALE ED INCIDENTALE Organizzazione del tempo Tipologia degli esercizi E incentrato su motivazione e attenzione Si basa sull utilizzo di occasioni incidentali in cui può essere proposto al bambino un insegnamento

11 INCIDENTAL TEACHING L ambiente naturale viene predisposto per allettare il bambino a desiderare materiali ed attività. L insegnante è pronto a promuovere attenzione, richieste e istruzioni quando il bambino inizia ad interagire con i materiali. Il rinforzo alla risposta del bambino è l attività stessa o l iterazione con l insegnante.

12 Insegnamento strutturato Si parte dalle aree di forza dei bambini Iniziamo a porre piccole richieste inframmezzate da attività ludiche più divertenti. Compiti più semplici vengono alternati ad attività più complesse, aumentando gradatamente il ritmo del lavoro (fluidità). Si deve tenere alta la motivazione del bambino Si deve lavorare in un atmosfera di successo e di piacere nel saper fare Iniziamo un fading del numero di richieste che poniamo al bambino, anche se l attività ludica continuerà a costituire sempre una parte cospicua del lavoro.

13 PRATICAMENTE: Mantenere alta l attenzione del bambino. Far fare attività semplici. Rinforzarlo spesso. Lavorare su nuove abilità sempre più complesse. Variare i rinforzatori Rendere la situazione di insegnamento -apprendimento molto piacevole

14 IL SETTING DELL AMBIENTE: Stanza individualizzata Un tavolino Una seggiolina Una seggiola per il terapista DEL LAVORO (prima di chiamare il bambino seduto a lavorare) I materiali I rinforzi Le attività La chiarezza sul tavolo di lavoro

15 IL SETTING DI LAVORO: l organizzazione dei rinforzi e del materiale

16 LA STRUTTURA DELL AMBIENTE

17 PROCEDURE COMPORTAMENTALI Discrete Trial Teaching Apprendimento senza errori Prompt Shaping Fading Chaining

18 LA TRIADE DELL INSEGNAMENTO è una unità di insegnamento: TRIADE Sd istruzione R risposta Sr feedback

19 Discrete Trial Teaching Suddivisione dell attività in sub-abilità più piccole e semplici Insegnamento di una abilità alla volta fino alla completa padronanza Utilizzo delle tecniche di prompting Utilizzo delle tecniche di rinforzamento

20 Discrete Trial Teaching Ogni sessione di lavoro comprende Prove Discrete ripetute con inizio ben distinto, un comportamento ed una conseguenza. Istruzione dell insegnante Comportamento Conseguenza Batti le mani Il bambino batte le mani L insegnante dà al bambino il suo giocattolo preferito

21 LA TRIADE: Sd (istruzione) Deve essere chiara, semplice e forte Usare parole chiare senza parole di troppo Non ripetere l istruzione senza conseguenza o in mancanza di risposta da parte del bambino All inizio del compito l istruzione dovrebbe essere autoritaria e voce leggermente alta rispetto al nostro modo di parlare poi diminuire questo per arrivare ad un linguaggio il più naturale possibile.

22 R (risposta del bambino) La sua non risposta è considerata incorretta Usare criteri costanti e che siano sempre quelli per decidere se una risposta è considerata corretta o incorretta Assicurarsi che non siano presenti comportamenti inappropriati Diminuire il tempo tra la Sd e la risposta del bambino di circa 3-5 secondi.

23 Sr (feedback) Utilizzare rinforzi positivi e immediatamente dopo la risposta positiva del bambino. Dare immediatamente il rinforzo in modo contingente dopo che il bambino ha dato la risposta corretta Le minime procedure di rinforzo producono effetti più forti E importante utilizzare una gran varietà di rinforzi Non ripetere in modo monotono bravo. bene con la stessa inflessione di voce.

24 ESEMPIO: ISTRUZIONE : fai questo RISPOSTA : il bambino lo esegue FEEDBACK : ottimo rinforzo ISTRUZIONE : fai questo RISPOSTA: il b. non lo esegue si aiuta perché ha difficoltà FEEDBACK : si rinforza in modo minore

25 Esercitazione Come insegnereste ai bambini attività strutturate

26 Tecniche di insegnamento Prompting Shaping Chaining Rinforzamento differenziale Fading

27 Apprendimento senza errori L acquisizione di abilità deve avvenire senza incorrere in errori. Ciò determina alcuni vantaggi: 1. Maggiore rapidità nell acquisizione dell abilità stessa 2. Nel caso in cui si verifichi un errore una prima volta, esso tenderà a ricomparire più volte anche nel corso dell estinzione 3. La mancanza di rinforzi a cui si va incontro quando vengono estinti gli errori, determina spesso effetti indesiderati sul versante emozionale (es. rabbia).

28 Prompting I prompt sono stimoli supplementari che controllano il comportamento desiderato ma che non fanno parte dello stimolo finale. Nel corso delle prove i prompt devono essere gradualmente eliminati:i passi attraverso i quali sfumare i prompt devono essere scelti accuratamente. Il soggetto potrebbe incorrere in errori o, al contrario, divenire eccessivamente dipendente dal nostro aiuto.

29 IL PROMPT o AIUTO È dato dal terapista per aiutare il bambino a comprendere la nostra istruzione. Tecniche di aiuto : all inizio per far comprendere la nostra istruzione, per prevenire l errore, come correzione di una risposta incorretta. Viene dato per aiutare il bambino a rispondere con successo. Il processo deve essere rapido e veloce affinchè la frustrazione del bambino sia ridotta. L aiuto dovrebbe arrivare allo stesso tempo della nostra istruzione Sd (non far passare più di 3 secondi) Se il compito è nuovo, aiutare sempre il bambino subito dopo aver dato l istruzione. Sfumare l aiuto Cercare di evitare suggerimenti ed aiuti involontari

30 ESEMPI di Prompt P. Verbale: : suggerimenti verbali P. Gestuale: : movimenti dell insegnante, es. indicare l oggetto P. Fisico: : guida fisica, l insegnante tocca il soggetto per guidarlo P. Imitativo: : l insegnante fornisce una dimostrazione del comportamento corretto P. di posizione: : l insegnante mette l oggetto in una posizione che faciliti l emissione della risposta corretta P. Ambientale: : viene modificato l ambiente per aumentare la probabilità di ottenere la risposta corretta P. di traccia : Una risposta corretta che precede un altra risposta lascia una traccia P. tardato : Aumento del tempo di latenza tra lo stimolo discriminativo e la risposta dello studente

31 Shaping Procedura che viene utilizzata per sviluppare un nuovo comportamento che non fa parte del repertorio del bambino attraverso il rinforza di piccole approssimazioni progressive e l Si inizia rinforzando una risposta che è simile, anche se lontanamente, alla risposta target Quando la risposta iniziale compare con frequenza elevata, iniziamo a rinforzare un approssimazione lievemente più vicina alla risposta finale desiderata.

32 Fading E costituito dal cambiamento graduale di uno stimolo che controllo una risposta, in modo tale che alla fine la risposta compaia in seguito ad uno stimolo parzialmente cambiato o completamente nuovo. Il fading riguarda molte situazioni comuni in cui una persona insegna un comportamento ad un altra persona. Es.: Genitore che insegna al proprio bambino ad andare in bicicletta diminuendo gradualmente il suo aiuto e supporto.

33 CHAINING (Concatenamento Stimolo-Risposta) Molte abilità della vita quotidiana sono composte da sequenze di azioni che possiamo definire catene comportamentali. Per insegnare tali abilità le scomponiamo in unità più piccole e lavoriamo su ognuna utilizzando prompt che poi sfumeremo sistematicamente.

34 CHAINING (Concatenamento Stimolo-Risposta) Si tratta di una sequenza di stimoli discriminativi (Sd) e di risposte in cui ciascuna risposta, tranne l ultima, fornisce l Sd per la risposta successiva. L ultima risposta è tipicamente seguita da un rinforzatore. Catena comportamentale: Sd 1 R1 Sd 2 R2 S+

35 Esempi di catene comportamentali Apparecchiare la tavola: 1. Prendere la tovaglia dal cassetto 2. Aprire la tovaglia e metterla sul tavolo 3. Prendere i piatti. 4. Disporli sul tavolo Rinforzo

36 Insegnamento della catena comportamentale CONCATENAMENTO RETROGRADO: partiamo dall insegnamento dell ultimo passo della catena. Quando è stato acquisito lavoriamo sul penultimo concatenato con l ultimo e così via, proseguendo a ritroso fino all inizio della catena. CONCATENAMENTO ANTEROGRADO: insegniamo per primo il passo iniziale della catena, poi quando è acquisito lavoriamo sul primo e secondo concatenati l uno con l altro fino a che non è acquisita l intera sequenza.

37 TASK ANALYSIS (Analisi del compito) Procedura comportamentale che permette la scomposizione di un compito in sub-unità più semplici da insegnare una alla volta al fine di facilitare l insegnamento. Es: lavare le mani: 1. Tirare su le maniche 2. Aprire il rubinetto 3. Prendere il sapone 4. Strofinare le mani 5. Sciacquarle 6. Asciugarle

38 ANALISI DEL COMPITO (task analysis) Se l attività proposta è troppo complessa possiamo scomporla e lavorare singolarmente sulle singole azioni che la compongono. Utilizziamo prompt che poi ridurremo gradatamente e rinforziamo le risposte corrette aumentando così la MOTIVAZIONE.

39 Esercitazione Selezionate un abilità target da insegnare scomponendola in unità più semplici

40 I CURRICULA AVANZATO INTERMEDIO INIZIALE

41 IL CURRICULUM INDIVIDUALIZZATO L obiettivo è quello di potenziare le abilità emergenti del bambino e di ridurre i comportamenti disadattivi. Ogni abilità acquisita deve essere generalizzata in modo che diventi parte del repertorio quotidiano dell individuo Per insegnare le abilità si utilizza la modalità strutturata di insegnamento, per generalizzarla si utilizza invece la modalità incidentale

42 ATTENZIONE (sitting, scanning, pointing) Rimanere seduto per terminare un attività (partendo da attività semplici) Prestare attenzione al materiale sul tavolo (scanning, esplorazione visiva del bambino attraverso il materiale) Prestare attenzione alle richieste (richieste semplici dal punto di vista della costruzione di frase) Rispondere adeguatamente alle istruzioni (risposta correlata alla richiesta) Utilizzare adeguatamente il contatto oculare Indicare Accoppiare oggetti, immagini, colori, lettere, numeri, ecc.

43 IMITAZIONE È strettamente connessa alle abilità attentive È una delle abilità fondamentali per l apprendimento di altre e più complesse abilità quali il linguaggio e le autonomie personali L insegnamento riguarda inizialmente l imitazione di movimenti grosso-motori, azioni con oggetti, movimenti fine- motori fino ad arrivare a movimenti bucco-facciali e alle prassie orali L IMITAZIONE VERBALE (comportamento ecoico) è il gradino più elevato di quest area di apprendimento ed il prerequisito essenziale per il lavoro sul linguaggio (logopedia verbal behavior)

44 GIOCO Attività di gioco costruzioni, ecc.) strutturato a tavolino (incastri, puzzle, Utilizzo funzionale di oggetti e materiali per il gioco di finzione Azioni semplici di gioco simbolico su imitazione Gioco del turno con diversi materiali Tombole in piccolo gruppo di coetanei Diverse posizioni e ambienti (in piedi, sul tappeto, in salotto, ecc.)

45 ABILITA SOCIALI STABILIRE I RINFORZATORI STABILIRE Valutazione delle preferenze Rinforzi condizionati INTERAZIONE SOCIALE Contatto oculare Attenzione congiunta Conversazione COMPORTAMENTI PRO-SOCIALI Collaborazione e attesa Imitazione Mettere a posto Comportamenti in classe Istruzioni di gruppo

46 AUTONOMIA PERSONALE Mangiare: utilizzare le posate, varietà dei cibi, situazioni di gruppo (refettorio scolastico), richieste, ecc. Controllo sfinterico: autonomia nelle routine del bagno, comunicazione del bisogno Lavarsi: procedure di igiene delle varie parti del corpo, doccia, bagno Vestirsi: togliere e mettere i vari indumenti dal più semplice al più complesso Lavori di casa: aiutare in semplici lavori domestici quotidiani (apparecchiare, sparecchiare, lavastoviglie, ecc.)

47 MANTENIMENTO I programmi acquisiti dal bambino vengono sostituiti con programmi nuovi I programmi acquisiti vengono messi nel mantenimento ed utilizzati nell apprendimento incidentale. I programmi acquisiti hanno lo scopo di non far dimenticare al bambino la regola generale e lo scopo di quel programma. Alcuni programmi non vengono mai spostati nel mantenimento perché sono presupposto per programmi futuri.

48 GENERALIZZAZIONE Tutte le attività acquisite dal bambino devono essere generalizzate. Si generalizzano con: persone diverse, materiali diversi in ambienti diversi. Spesso anche la generalizzazione va insegnata step by step SCOPO: aiutare il bambino ad una buona integrazione nel sociale e ad imparare ad imparare

49 LAVORO DI EQUIPE Ogni persona che ruota intorno al bambino è una parte importante del suo apprendimento. OGNUNO HA DELLE RESPONSABILITA : GENITORI: CONSULTANT: OPERATORI: INSEGNANTI: assicurare al bambino il monte ore di lavoro e lavorare per la generalizzazione. dare programmi Individualizzati appropriati. essere molto professionali essere disponibili a collaborare con famiglie e specialisti

50 INTERAZIONE: I bambini affetti da autismo si mettono in GIOCO contro la loro: ANSIA DA ESPOSIZIONE I bambini della classe capiscono che i loro compagni hanno le loro stesse abilità. INTERAZIONE: I bambini della classe attuano le loro strategie, il loro linguaggio, il loro modo di fare per interagire con i compagni che hanno delle difficoltà.

51 L autismo è come un puzzle da ricomporre. I genitori La scuola Le istituzioni Gli specialisti Tutti dobbiamo collaborare e tutti dobbiamo parlare uno stesso linguaggio utilizzando le stesse strategie, metodologie e regole educative per la riabilitazione del bambino. Si può fare molto per dare loro una migliore qualità della vita.

52

53 BIBLIOGRAFIA EIKESETH S. & LOVAAS O.I. The autistic label and its potentially detrimental effects on the child s treatment. Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry. LOVAAS O. I. Teaching Developmentally Disabled Children.The ME book, Autism Pro-Ed. MARTIN G., PEAR J.(2000) Strategie e tecniche per il cambiamento. La via comportamentale. Ed. Italiana Paolo Moderato, Francesco Rovetto. Mc Graw-Hill MAURICE C. (2005) Intervento precoce per bambini con autismo. Un manuale per genitori e specialisti. Ed. Junior MAURICE C.,GREEN G & LUCE S. C. Behavioral Intervention for Young Children with Autism, Autism Pro- Ed. MODERATO P.,PRESTI G. CHASE N.C. (2002) Pensieri, parole e comportamento - Un analisi funzionale delle relazioni linguistiche. McGraw-Hill COOPER J.O:, HERON T.E., HEWARD W.L. (2007) Applied Behavior Analysis (2nd Edition) ZACCHINI M., MICHELI E. (2004) Verso l autonomia La metodologia TEACCH del lavoro indipendente al servizio degli operatori dell handicap. Vannini ZACCHINI M., MICHELI E. (2006) Anch io gioco. Come costruire giochi interessanti per i bambini autistici. Vannini

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