Marketing. Oggi IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ

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1 Martedì 19 Ottobre 2010 è in edicola Marketing Oggi IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ DI OTTOBRE La radiograia di Fondazione Altagamma e Sda Bocconi. Quest anno giro d affari su del 10% La moda inizia a rivedere la luce Esperienza d acquisto e web per attirare i clienti. La Cina traina DI ALESSIO ODINI Il lusso di guardarsi alle spalle e affrontare il futuro con fiducia. Mettendo nel mirino i clienti di domani, che sono i giovani e un uomo più attento alla scelte. L online in forte crescita, infine, completa l approccio multicanale del lusso ai consumatori, ma ci sarà da lavorare molto su un altro aspetto: la shopping experience (l esperienza d acquisto), che passa dalla comprensione delle esigenze dei clienti, anche quelli più facoltosi. Il settore della moda e dei beni di alta gamma ha patito la recessione degli ultimi tre anni, ma ha avuto anche il tempo e la forza di riorganizzarsi, per tornare protagonista sui mercati mondiali, e non solo su quelli emergenti: gli Stati Uniti, infatti, pur di fronte a una situazione interna delicata, restano il primo mercato del lusso con 41 miliardi di euro. La radiografia fornita dalla Fondazione Altagamma (in collaborazione con Sda Bocconi), presieduta da Santo Versace, ha evidenziato un calo del fatturato nell ordine del 5,3% nel 2009, anno in cui le 65 imprese quotate e riconosciute a livello internazionale hanno tagliato anche gli investimenti. Si tratta, tuttavia, della base per ripartire, già quest anno, con una gestione più efficace, sostenuta da tassi di crescita dei ricavi stimati del 10% per l anno in corso e un +15% di ebitda medio delle imprese per il Determinante anche il ruolo dei turisti dello shopping, molti di questi provenienti dalla Cina, che hanno contribuito a rimettere in moto l economia del lusso: Global blue, società attiva in 40 paesi nell ambito del tax free shopping, ha registrato infatti il ritorno in massa dei turisti nel Vecchio continente (+28% nel 2010 e +10% stimato nel 2011). Dal canto suo, Versace esprime «soddisfazione» per un «settore che ha gli anticorpi per reagire» alla crisi, «anche se restano alcune criticità». Ciononostante, il ritorno ai livelli di crescita del 2008 è previsto «entro la fine del prossimo anno». Un obiettivo da centrare «concentrandosi sui prodotti e sui Santo Versace Il lusso è multiforme, anzi, multicanale. Una prerogativa che contribuisce a renderlo allettante sempre a portata dei suoi fruitori. Un contesto in cui l online rappresenta solo una possibilità in più «La distribuzione fisica dei prodotti di lusso è già di per sé articolatissima», spiega Armando Branchini, segretario generale Altagamma e docente di gestione delle imprese di moda e design all Università Bocconi di Milano. In effetti, al flagship store si affiancano l exclusive boutique, l outlet, il duty free, ma anche la vendita in aereo e il travel retailing. L online, e dunque l e-commerce, «è un area che si è sviluppata significativamente negli ultimi tre anni» e promette un ulteriore estensione dell esperienza d acquisto e l approfondimento della relazione con il cliente. Clienti che reagiscono in modo diverso di fronte a determinati canali, a seconda del proprio retroterra culturale. Colpisce, per esempio, il ruolo degli outlet in Italia. Pier Francesco Nervini, vice president international key accounts di Global Blue mercati», ma facendo anche pressione sulle «istituzioni a livello nazionale ed europeo» che devono sostenere il settore nell ambito delle «regole sulla competizione» e della certificazione dei prodotti. Intenti raccolti da Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea. Per unire le voci del lusso, Versace ha presentato la European cultural and creative industries alliance, composta, oltre che da Fondazione Altagamma, dalla francese Comité Colbert e dalla Walpole British Luxury (e lo stesso si sta cercando di fare in Spagna). Questo incontro di sinergie farà lobby su problemi e prospettive specifici del settore, considerando che in Europa risiede oltre il 75% del lusso di tutto il mondo. Tornando al presente, Claudia D Arpizio, partner di Bain & Co., ha passato in rassegna i settori più vitali del momento, vale a dire desing di interni, nautica e beni di lusso personali (dall abbigliamento alla cosmetica, ai gioielli). Anche qui è emerso come «la vera sorpresa siano gli Stati Uniti», accanto alla solita Cina, in un settore, quello Group, ha sottolineato l importanza, anche per i marchi del lusso «di essere presenti» in un canale apprezzato per esempio dai cinesi, che vivono lo shopping nei mall come un momento di vita familiare. L importante, allora, è rendere accattivante la «shopping experience», o quantomeno gradevole, permettendo ai clienti stranieri di parlare la propria lingua di origine. Altra parola chiave è community. Come accade per i prodotti di massa, ci sono marchi che riescono a creare una comunità di clienti affezionati, che si riconoscono in un certo stile, che si ritrova nei negozi e online. L esempio, inflazionato ma sempre valido, è quello di Apple. Creando una community di clienti, insomma, si lavora per il futuro, consolidando, fra l altro una base di consumatori più fedeli al marchio e ai prodotti. Un ambizione che i brand di alta gamma dovrebbero perseguire maggiormente, considerato il valore intrinseco ed esperienziale che possono offrire attraverso i propri prodotti. dell arredamento alto di gamma che vale 17,5 mld di euro (+9% sul 2009), dove le parole d ordine sono «sostenibilità», «ecologia» e «risparmio energetico» e il co-branding rappresenta una formula interessante. Diverso il discorso sulla nautica, che nel 2009 ha perso il 22%, e sta «consolidando la decrescita quest anno (-16% a 6,4 mld, ndr)», per via di un minore accesso alle risorse finanziarie e al boom del mercato dell usato. Premesse per un 2011 «a +6%», dove sarà determinante la «democratizzazione» del segmento, indotta da una profonda ristrutturazione del settore: la domanda per le barche «fra 750 mila e 3 mln di euro» è in aumento, mentre gli yacht da oltre 15 mln di euro hanno fatto segnare quest anno -30%. D Arpizio parla di democratizzazione anche per quanto riguarda i beni personali di lusso, «un mercato decuplicato dal 95 a oggi», che vale 168 mld di euro (+10% nel 2010) rappresentato da «230 brand» 15 e dove «i negozi sono cresciuti di numero», a fronte di uno scontrino medio meno corposo e «una base di consumatori più ampia». Dalla crisi sono uscite rafforzate le aziende dalla storia più lunga, anche se non si può parlare di marchi vincitori e vinti: «I brand non scompaiono», ricorda D Arpizio, semmai «cambia la proprietà». Come da copione, è la Cina a trainare il mercato in ripresa, ma non sono da sottovalutare altri paesi emergenti, in primis Brasile e Russia. Resta un interrogativo per i produttori di lusso: c è da ridefinire l approccio ai consumatori, la shopping experience. Perché un cliente facoltoso non è contento solo per aver acquistato. Senza il giusto approccio, non tornerà in negozio. Altri articoli sul sito alta+gamma Multicanale e innovativo, così il lusso non perde contatto con i consumatori Armando Branchini

2 16 Martedì 19 Ottobre 2010 MARKETING Campagna pubblicitaria globale multimilionaria per comunicare la nuova immagine aziendale Xerox, dalle fotocopie ai servizi Non solo stampanti: il futuro è la gestione dei processi aziendali PAGINA A CURA DI IRENE GREGUOLI VENINI Xerox vuole andare al di là delle fotocopiatrici e stampanti, puntando sul business dei servizi per le imprese, che vanno dalle richieste e di rimborso alle transazioni di pagamento automatizzate, dai centri di assistenza al cliente e alla gestione dei benefit delle e risorse umane. E per comunicare la sua nuova immagine ha dato il via a una campagna a pubblicitaria multimilionaria a e globale, partita di recente e negli Usa e che arriverà entro la fine dell anno anche in Europa, con l obiettivo di sottolineare che l azienda è anche attiva nel mondo della gestione dei processi aziendali i e della documentazione. Non a caso il progetto di comunicazione è stato avviato in seguito all acquisizione per 6,2 miliardi di dollari (circa 4,8 miliardi di euro), all inizio di quest anno, di Affiliated computer services (Acs), fornitore di servizi di It e di Il principio è quello di un temporary shop monomarca, che offre sul web capi firmati e scontati fino al 70% per un periodo limitato di tempo. È la strategia della venditaevento quella scelta da Privalia, club privato online approdato in Italia nel L obiettivo è raggiungere per il 2010 un fatturato globale di oltre 140 milioni di euro, dopo un primo semestre in crescita del 158%. «Fondamentale è il marchio, insieme all offerta che mettiamo a punto: la nostra crescita è dovuta alle collaborazioni che abbiamo con 500 brand importanti nell ambito della moda, dello sport, degli accessori, del beauty e della tecnologia. Una delle differenze rispetto ad altri operatori è che abbiamo un rapporto di partnership con i produttori e i distributori ufficiali dei brand nei vari paesi», spiega Valentina Visconti, ceo della filiale italiana della società che, fondata a Barcellona nel 2006 da Lucas Carné e José Manuel Villanueva, organizza vendite monomarca riservate ai soci, oggi 5 milioni globalmente (di cui un milione in Italia), nelle previsioni 6 milioni per la fine dell anno. «Consideriamo clienti sia i brand dei capi che proponiamo sia i soci. Il vantaggio di vendere attraverso il nostro sito, per i marchi, è che Privalia è un canale aggiuntivo per vendere i prodotti di fine serie o dell anno precedente con un margine superiore rispetto ad altri canali ed è anche un mezzo di comunicazione e di promozione. Inoltre analizziamo l andamento di ogni campagna, il che consente alle aziende di comprendere il comportamento dei clienti», continua Visconti. Per ogni campagna vendita, che è concordata con i marchi in modo che sia aderente alla filosofia del brand e in sintonia con il pubblico del paese in cui è effettuata, ci sono diverse fasi: si parte dalla selezione del prodotto, per passare Due immagine della campagna globale di Xerox outsourcing di processi aziendali. L operazione ha avuto l effetto di triplicare i ricavi legati ai servizi business, che ora contano per metà dei ricavi totali di Xerox, pari nel 2009 a 22 miliardi di dollari, circa 17,2 miliardi di euro (la cifra include anche quelli di Acs). I risultati dell accordo si stanno già mostrando, secondo Jim Firestone, a capo delle corporate operations dell azienda, attiva in 160 La strategia del club privato delle vendite-evento su internet Privalia, il temporary shop adesso è anche online alla scelta dei modelli per lo shooting (in Privalia vengono scattate e lavorate circa 2 mila foto al giorno), alla preparazione del trailer di lancio, alla descrizione dei prodotti fino alla comunicazione con i soci che avviene, oltre che sul sito, attraverso Facebook, Twitter e un blog. L iscrizione al sito è gratuita e la metà dei soci è stata invitata da amici. Uno dei punti di forza principali è che ogni campagna dura per un periodo limitato di tempo. La strategia infatti è quella della vendita-evento, che dura quattro giorni al massimo (ogni giorno ne vengono lanciate circa quattro), «in modo da stimolare l acquisto d impulso: la barriera che può essere costituita dal fatto che tutto avviene online cade se c è un marchio forte e un occasione imperdibile», aggiunge il ceo di Privalia. «La scelta di aprire in Italia è basata anche sul fatto che è la patria della moda e che ci sono molti internauti. Dopo l apertura nella Penisola la scelta è ricaduta sul Brasile e sul Messico». Se la Spagna è oggi il mercato più importante, l Italia è cresciuta nel 2010 più della media del gruppo, mentre il Brasile nella prima metà dell anno ha moltiplicato per 12 le entrate ottenute nel primo semestre del 2009; il Messico, in cui Privalia è presente da febbraio di quest anno, ha raggiunto i 350 mila soci. Gli obiettivi per il 2010 «sono consolidare la nostra posizione nei vari paesi e continuare nella collaborazione con i top brand; stiamo anche valutando di aprirci a nuovi settori, sempre legati al lifestyle», conclude Visconti, che ha annunciato nei giorni scorsi un finanziamento di 70 milioni di euro a opera di due nuovi investitori, General Atlantic e Index Ventures, che vanno ad aggiungersi agli altri azionisti, Highland Capital Partners, Insight Venture Partners, Nauta Capital e Caixa Capital Risc. paesi con 130 mila dipendenti. Xerox ha fatto sapere infatti che l azienda ha già ottenuto almeno 10 contratti vendendo i servizi di Acs. Duran- te una conference call relativa ai risultati del secondo trimestre, il ceo Ursula Burns ha detto: «Ora siamo una nuova Xerox e mi pia- ce sempre ricordarlo ai clienti, agli investitori e ai nostri dipendenti». La campagna (idea- ta da Young&Rubicam, agenzia del gruppo Wpp), declinata su stampa, in tv, in affissione e sul web, è una delle più massicce azioni di marketing di Xe- rox negli ultimi anni; l investimento è top secret, ma si itratterebbe t di svariati milioni di dollari e comunque è parecchio superiore al budget del 2009, pari a 8 milioni di dollari (6,2 milioni di euro). Il messaggio che si vuole trasmettere, secondo quanto dichiarato in una recente intervista da Christa Carone, chief marketing officer dell azienda, è che «quando c è Xerox che lavora dietro le quinte, hai la libertà di focalizzarti sul tuo core business. Si tratta di comunicare la nuova Xerox in un modo fresco e coinvolgente in modo da eliminare le percezioni del brand Xerox che ci portiamo dietro ed evidenziare l ampiezza e lo spessore dei nostri servizi e della nostra tecnologia». E per farlo l azienda ha scelto di rappresentare i simboli di alcuni brand suoi clienti, come Mastro Lindo di Procter & Gamble, Bullseye, il cane della catena americana di negozi Target, e il fattorino di Marriott Hotels&Resorts, mentre tentano di digitalizzare documenti o di gestire fatture svolgendo in contemporanea le attività per cui sono noti. La campagna dovrebbe arricchirsi per la fine del 2011 del contributo di altri 20 brand di aziende clienti ed è declinata anche online con un minisito, realbusiness.com. IN EDICOLA

3 MEDIA Martedì 19 Ottobre 2010 Le incognite minacciano la sopravvivenza del quotidiano, che vende poco ma è molto autorevole Il Riformista in cerca di certezze A rischio contributi per l editoria e raccolta pubblicitaria DI ELEONORA GENOVESI Un istruttoria davanti all Agcom, richiesta dal dipartimento per l editoria della presidenza del consiglio. E un incognita commerciale in più, legata alla soluzione del rapporto con la concessionaria di pubblicità Visibilia, dell onorevole Daniela Santanchè: sono queste le due nubi che oscurano il futuro del Riformista, il peraltro ottimo quotidiano politico (è un must fra gli addetti ai lavori) fondato nel 2002 e diretto da Antonio Polito, ex vicedirettore di Repubblica ed ex parlamentare Ds, dalemiano. Incognite che, da una parte, minacciano la sopravvivenza stessa del giornale, e dall altra potrebbero indurre i proprietari della testata, gli Angelucci, a decidere effettivamente quella vendita di cui il mercato parla da qualche settimana ma che non ha ancora trovato alcun riscontro reale. I guai del Riformista sono nati a gennaio, quando l Autorità garante per le comunicazioni ha ricevuto da Palazzo Chigi la richiesta di verificare la natura proprietaria della cooperativa che edita il Riformista ed è dunque beneficiaria dei contributi per l editoria politica e cooperativa, nel caso in specie circa due milioni e mezzo all anno. In effetti, i contributi spettano a Le ragioni del CHESSIDICE IN VIALE DELL EDITORIA Boffo nuovo direttore della tv dei vescovi italiani. Dino Boffo, ex direttore del quotidiano dei vescovi italiani Avvenire, dimessosi dopo che nel 2009 Il Giornale lanciò una campagna su una vicenda processuale legandola alla sua presunta omosessualità, sarà il nuovo responsabile di Tv Sat 2000, il canale televisivo della Cei (Conferenza episcopale italiana). Masi, efficacia sanzione contro Santoro a giudizio concluso. La sanzione, che «fa riferimento solo a Santoro e non riguarda Annozero, avrà efficacia a giudizio concluso». Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha spiegato così ieri, durante la registrazione di Porta a Porta, la sua posizione circa il rifiuto dell azienda di avvalersi dell arbitrato per dirimere il contenzioso con il conduttore sul famoso «vaffanbicchiere». Il tema, ha aggiunto il manager, «è troppo serio perché possa essere definito da un arbitrato. Per questo la Rai ha scelto la via della magistratura ordinaria». In termini personali, a scanso di equivoci, Masi ha dichiarato di nutrire «grande simpatia» nei confronti di Santoro e di considerarlo un «grande professionista». Non lo vogliono capire: Mauro Crippa non è il responsabile delle relazioni esterne di Mediaset. Vicenda «dossier del Giornale su Emma Socialismo, mensile politico diretto dall ottantaseienne ex deputato Pci Emanuele Macaluso, che lo ha gemellato al Riformista diventando indirettamente il vero finanziatore del quotidiano. Ebbene, la legge che sovraintende all erogazione di questi contributi prescrive che nessun soggetto possa percepirne per più d una testata. E la famiglia Angelucci, proprietaria della testata del Riformista, è anche editrice di Libero, il quotidiano fondato da Vittorio Feltri e oggi diretto da Maurizio Belpietro che, a sua volta, percepisce circa 6 milioni di contributi all anno, in quanto organo di un micro-partito, il Movimento monarchico italiano. Quindi, attraverso la cessione in affitto della testata del Riformista, dietro pagamento di un congruo canone annuo (si parla di un milione di euro) si può sostenere che gli Angelucci aggirino lo spirito della legge: ma questo si sapeva, ed evidentemente non bastava a far scattare sanzioni. La nuova istruttoria volge invece ad appurare se la cooperativa editrice del Riformista non sia Antonio Polito Marcegaglia». Si è parlato delle intercettazioni telefoniche tra il vicedirettore del Giornale, Nicola Porro, e Rinaldo Arpisella, ormai ex portavoce di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. E poi delle telefonate tra lo stesso Arpisella e Mauro Crippa, manager di Mediaset. Ebbene, anche venerdì 15 ottobre Il Corriere della Sera, a pagina 13, definiva Crippa «responsabile delle relazioni esterne di Mediaset». Il quotidiano di via Solferino era già incorso in errore sin dall inizio della vicenda, la settimana precedente, e pure il Tg1 e altri mezzi di informazione avevano poi parlato di Crippa (a volte chiamandolo pure Maurizio, che invece è un giornalista de Il Foglio) come «direttore delle relazioni esterne di Mediaset». Invece il ruolo di Crippa, che è anche nel consiglio di amministrazione di Mediaset, è quello di direttore generale dell informazione di Mediaset. Non ha incarichi di relazioni esterne (per le quali ha una delega Gina Nieri, responsabile per le relazioni istituzionali) né di direttore della comunicazione, poltrona affidata a Paolo Calvani. Insomma, il classico esempio di quanto sia importante la cura con cui si confezionano i servizi giornalistici: se per caso ci scappa un refuso, l errore, causa fretta o pigrizia, si espande in maniera esponenziale. stata, di fatto, sempre finanziata e sostenuta dagli stessi Angelucci, divenendone, in sostanza, uno schermo societario. Ipotesi accreditata, sostiene la tesi accusatoria, da dinamiche gestionali spicciole, come riunioni fatte nelle stesse sedi e con gli stessi manager di Libero, sinergie commerciali, scambi di personale e di interessi. Gli Angelucci, di fronte a questa contestazione, hanno reagito schierando in campo una stella del diritto civile come Berardino Libonati, e, per il momento, nulla autorizza a credere che l istruttoria in corso all Agcom debba necessariamente risolversi ai loro danni. Il guaio è che, nel frattempo, la situazione della testata, nella crisi generale dell editoria non solo italiana, è andata deteriorandosi, le vendite dichiarate sono ormai sulle 7 mila copie (che però pesano, in quanto ad autorevolezza) la raccolta pubblicitaria è andata scemando anche se il Riformista risulta ancora formalmente legato alla concessionaria Visibilia. Quindi, per la cooperativa editrice, tanto più se non appartiene agli Angelucci, si profila un problema di sopravvivenza. E per gli Angelucci, in caso di sanzione dell Agcom, un triplice rischio: innanzitutto, veder revocare Lodo Mondadori, i giudici respingono l integrazione chiesta da Fininvest. I giudici della corte d appello di Milano hanno respinto ieri la richiesta avanzata da Fininvest di integrazione a chiarimento della consulenza tecnica d ufficio depositata lo scorso 24 settembre nell ambito della causa civile di secondo grado legata alla vicenda del Lodo Mondadori. I giudici hanno fissato per il prossimo 23 novembre l udienza di precisazione delle conclusioni. Antitrust 1/ Istruttoria su impegni Google prorogata a 15 gennaio. L Antitrust ha deciso di prorogare al 15 gennaio 2011 l istruttoria aperta contro Google sulla base della denuncia presentata dalla Fieg (Federazione italiana editori giornali). Secondo l organismo di vigilanza «l allungamento dei termini si è reso necessario per i nuovi impegni presentati a fine settembre dalla società americana che gestisce il noto motore di ricerca». L istruttoria è stata aperta il 27 agosto 2009 dopo che gli editori, attraverso la loro associazione, si erano lamentati di presunti abusi compiuti da Google nell utilizzo dei contenuti dei siti dei giornali attraverso le pagine di Google news. Antitrust 2/ Ok agli impegni delle aziende tlc sulle promozioni telefoniche. Il garante della concorrenza e del mercato ha accettato e reso obbligatori gli impegni proposti da Tiscali, Tele 2, Fastweb, Wind, Vodafone e Sky 17 i contributi alla cooperative editrice del Riformista; in secondo luogo, vedersi ridurre o togliere, in via sanzionatoria, anche quelli per Libero (ipotesi estrema, questa, e verosimilmente molto improbabile ma pur sempre minacciosa); e addirittura, secondo qualche «falco» dell Agcom, rischiare una denuncia per un ipotesi di truffa. Cosa fare? Unica risposta possibile, per gli Angelucci, che forse non la gradiscono ma ancor meno gradirebbero gli altri scenari: vendere il Riformista. Vendere la testata, unico bene ufficialmente posseduto. Alternative pratiche non se ne vedono tranne la peggiore, sospendere le pubblicazioni, che oltretutto finora hanno generato una perdita significativa, circa un milione di euro l anno, oltre all onere finanziario dovuto al fatto che l erogazione dei contributi ritarda sempre di circa 18 mesi rispetto alla fine dell anno di competenza. Nelle scorse settimane si erano diffuse voci, mai confermate, di trattative per la vendita della testata del Riformista tra gli stessi Angelucci e Emanuele Macaluso, con Gianni Cervetti; e in alternativa con Enrico Cisnetto, l editorialista economico e imprenditore culturale, di area centrista che però ha smentito. nell ambito delle istruttorie avviate dall Authority lo scorso 5 gennaio per pratica commerciale scorretta. Gli impegni presentati dagli operatori, tra cui la modifica degli script di contatto distribuiti ai propri call center e la pubblicazione di informative agli utenti sui propri siti web, sono stati ritenuti «idonei a sanare i possibili profili di illegittimità della pratica commerciale». Tesionline si allea con miojob-la- Repubblica.it. Tesionline e miojob-la Repubblica.it uniscono le proprie forze. Le due società hanno siglato un accordo di partnership che prevede attività congiunte nella diffusione di annunci, news e strumenti per chi cerca e offre lavoro. Il Corriere Laziale ha la sua nuova sede. Il giornale regionale, diretto da Eraclite Corbi, vanta 38 anni di vita ed è un punto di riferimento per lo sport dilettantistico e giovanile. Il quotidiano (una volta settimanale) è stato una palestra per molti giornalisti che adesso appartengono a testate nazionali e alla Rai. All inaugurazione della nuova redazione (in viale Giorgio Morandi 199 a Roma), oltre a esponenti del calcio e del giornalismo, è intervenuto anche monsignor Giovanni d Ercole, il vescovo dell Aquila, supertifoso laziale. Madrina della manifestazione Eleonora Daniele.

4 18 Martedì 19 Ottobre 2010 MEDIA Le rilevazioni Ads sul periodo agosto 2009-luglio Bene Casa facile (+34%) e Flair (+14%) Settimanali, vincono sacro e profano Giornalino (+20%) ed Eva Tremila (+4%), A (+14%) e Vero (+9%) DI MARCO A. CAPISANI Settimanali col segno meno; si salvano solo quelli che hanno rinnovato in modo originale la propria formula senza tradire il proprio pubblico. In un periodo in cui editori e inserzionisti s interrogano sui settimanali del futuro, fa bene l Espresso che punta sulle inchieste giornalistiche e consolida le diffusioni del 2%, secondo le rilevazioni Ads sul periodo agosto 2009-luglio 2010 rispetto a quello agosto 2008-luglio Fanno bene anche A Anna con le sue interviste (+14%), Grazia (+2,4%) e Tu Style che, con la moda a portata di tutti, sale Quotidiani del 14,6% (a 191,6 mila copie). Tra sacro e profano, crescono pure il Giornalino dell edizioni Sanpaolo (+19,9% a 53,7 mila copie), che per piacere ai lettori più piccoli ha ingaggiato di recente tra le sue firme anche lo scrittore Daniel Pennac, ed Eva Tremila (+4%). Su dell 8,8% Vero che propone, nelle parole del suo direttore Riccardo Signoretti, un familiare «d intrattenimento, positivo, senza un voyeurismo malato». Hanno il segno più davanti anche D La Repubblica delle donne (+2,9%), che esce in allegato con il quotidiano diretto da Ezio Mauro, e Sport week (+1,4%), in edicola con la Gazzetta dello Le copie dei giornali italiani a luglio 2010 Testate N.ri nel Tiratura Diffusione Resa Totale Abbon. Totale Media periodo media media vendita pagati pagata estero ADIGE (L ) ALTOADIGE/TRENTINO/COR.ALP ARENA (L ) AVVENIRE CENTRO (IL) CORRIERE ADRIATICO CORRIERE DELLA SERA CORRIERE MERCANTILE CORRIERE SPORT - STADIO CORRIERE SPORT-STADIO LUN CORRIERE Umbria/VT/RI/Sabina/AR/SI/Maremma DOLOMITEN ECO DI BERGAMO (L ) GAZZETTA DEL LUNEDI (LA) GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (LA) GAZZETTA DEL SUD GAZZETTA DI MANTOVA GAZZETTA DI MODENA NUOVA GAZZETTA DI PARMA GAZZETTA DI REGGIO GAZZETTA SPORT (LA) GAZZETTA SPORT-LUNEDI (LA) GAZZETTINO (IL) GIORNALE (IL) GIORNALE DELL UMBRIA (IL) GIORNALE DI BRESCIA GIORNALE DI SICILIA GIORNALE DI VICENZA (IL) GIORNO (IL) ITALIA OGGI LIBERO LIBERTA MANIFESTO (IL) MATTINO (IL) MATTINO DI PADOVA (IL) MESSAGGERO (IL) MESSAGGERO VENETO NAZIONE (LA) NUOVA DI VENEZIA E ME. (LA) NUOVA FERRARA (LA) NUOVA SARDEGNA (LA) NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA PICCOLO (IL) PROVINCIA (CO-LC-SO-VA) (LA) Sport. Stabile sulle 521,6 mila copie il Venerdì di Repubblica. In leggera flessione, invece, Di Più di Sandro Mayer (-0,8%). Arretrano gli altri settimanali: Diva e donna (-3,1%), Gente (-2,7%), Gioia (-2,2%) e Donna moderna (-2,7%). Contatti in aumento per il sito di Famiglia cristiana, ma è ancora presto per beneficiare in edicola dell effetto traino dal web (-7,7%). Perdono terreno i big come Topolino (-4,5%), Vanity fair (-2,3%), Oggi (-4,9%) e Panorama (-9%) con Panorama economy al -40%. Tra gli economici, il Mondo si ferma poco prima della soglia psicologica delle 50 mila copie: a quota 52 mila, giù del 25,3%. Dati riassuntivi medi - media mobile di 12 mesi - da agosto 2009 a luglio 2010 PROVINCIA DI CREMONA (LA) PROVINCIA PAVESE (LA) QUOTIDIANO (IL) (della Calabria) QUOTIDIANO DELLA BASILICATA (IL) QUOTIDIANO DI SICILIA QUOTIDIANO DI SICILIA (EDIZ. DEL SABATO) REPUBBLICA (LA) RESTO DEL CARLINO (IL) SECOLO XIX (IL) SICILIA (LA) SOLE 24 ORE (IL) STAMPA (LA) TARANTO SERA TEMPO (IL) TIRRENO (IL) TRIBUNA DI TREVISO (LA) TUTTOSPORT TUTTOSPORT LUNEDI UNIONE SARDA (L ) UNITA (L ) Settimanali Più variegato il mondo dei mensili dove ci sono diversi casi di testate con diffusioni al rialzo Elle (+2,4%), Ad (+2,5%), Casa facile (+34,1%), Flair (+14%), Cucina naturale (+21,2%) e Marie Claire (+2%). Stabili poi Vogue Italia, intorno alle 104 mila copie, Glamour, intorno alle 270,7 mila, e Amica sulle 188,2 mila copie. Colore rosso per Jack (-36%), Psychologies (-37,5%), Bell Europa (-18,2%), Dove (-18,4%), Cosmopolitan (-15%), Cose di casa (-15,9%) e ancora Hachette home al - 20,4%, Focus al -14%. Tra i quotidiani piede sull acceleratore per Avvenire (+1,2%) e il Giornale che cresce del 6,1% dopo aver registrato un +5,4% anche nelle precedenti rilevazioni. Il suo competitor, Libero, è a -8,3%. Il Corriere della Sera va giù del 13,7%, mentre Repubblica dell 8,3%. Il Gazzettino registra un -4,3%, mentre il direttore Roberto Papetti ha riorganizzato in parte la redazione e i giornalisti hanno votato un pacchetto di giorni di sciopero. Il Sole 24 ore va a -14,1%, la Stampa a -6,7% e l Unità a -2,7%. Altri articoli sul sito ads Testate N.ri nel Tiratura Diffusione Resa Totale Abbon. Totale Media periodo media media vendita pagati pagata estero A - ANNA AUTOSPRINT BORSA & FINANZA CENTONOVE CHI CIOE\ CONFIDENZE CROTONESE (IL) D LA REPUBBLICA DELLE DONNE DIANA DIPIU TV DIVA E DONNA DOLOMITEN MAGAZIN DONNA MODERNA ESPRESSO (L ) EXPRESS EVA TREMILA FAMIGLIA CRISTIANA FF-SUDTIROLER WOCHENMAGAZIN GAZZETTA DELL ECONOMIA (LA) GENTE GIOIA GIORNALE DI LECCO GIORNALE DI MERATE GIORNALE DI MONZA

5 MEDIA Martedì 19 Ottobre Testate N.ri nel Tiratura Diffusione Resa Totale Abbon. Totale Media periodo media media vendita pagati pagata estero GIORNALE DI SONDRIO GIORNALINO (IL) GRAND HOTEL GRAZIA GUIDA TV NUOVA in EUROPA INFORMATORE AGRARIO (L ) INTIMITA IO DONNA MILANO FINANZA MONDO (IL) MOTOSPRINT NOVELLA OGGI PANORAMA PANORAMA ECONOMY RHO SETTEGIORNI SETTIMANALE DIPIU SETTIMANALE DIPIU\ E DIPIU\ TV CUCINA SORRISI E CANZONI TV SPORT WEEK TELEPIU TELESETTE TOP TOPOLINO TU STYLE TV MIA VANITY FAIR VENERDI DI REPUBBLICA (IL) VERO VISTO VIVERE VIVERSANI & BELLI VIVO Mensili AD AIRONE AM Automese AMICA ART ATTACK ASTRA ASTRELLA AUTO AUTO & FUORISTRADA AUTOMOBILE CLUB AUTOSUPERMARKET BELL\ EUROPA BELL\ ITALIA BIMBISANI & BELLI BRAVA CASA BURDA C3 VIVERE in armonia CAMBIO-PANORAMAUTO CAMIONSUPERMARKET CAMPUS CAPITAL CASA CHIC CASA FACILE CASA IN FIORE CASAVIVA CASE DA ABITARE CAVALLO MAG. & LO SPERONE CIAK SI GIRA CLASS COME STAI CONDE NAST TRAVELLER COSE DI CASA COSMOPOLITAN CUCINA ITALIANA (LA) CUCINA MODERNA CUCINA NATURALE CUCINA NO PROBLEM CUCINARE BENE DIRIGENTE, IL GIORNALE DI MANAGERITALIA DONNA E MAMMA DOVE Testate N.ri nel Tiratura Diffusione Resa Totale Abbon. Totale Media periodo media media vendita pagati pagata estero DUE RUOTE ELLE ELLE DECOR ITALIA ESPANSIONE FLAIR FOCUS FOCUS JUNIOR FOCUS STORIA FOR MEN MAGAZINE GARDENIA GENTE ENIGMISTICA GENTE MOTORI GEO GLAMOUR GOLF & TURISMO GQ HACHETTE HOME I LOVE SICILIA IL - IL MASCHILE DEL SOLE 24 ORE IN MOTO IN SELLA IN VIAGGIO INSIEME IO E IL MIO BAMBINO JACK LITTERAE COMMUNIONIS TRACCE LUOGHI DELL INFINITO MAD - MACCHINE AGRICOLE DOMANI MARIE CLAIRE MARIE CLAIRE MAISON MAX MEN S HEALTH MERIDIANI MESSAGGERO DI SANT ANTONIO MIA BOUTIQUE (LA) MONDO DEL GOLF (IL) NATIONAL GEOGRAPHIC NATURAL STYLE NAUTICA OK LA SALUTE PRIMA DI TUTTO PANORAMA TRAVEL PAPERINO PARTIAMO PC PROFESSIONALE PESCARE MARE PLAY GENERATION PSYCHOLOGIES MAGAZINE QUATTRORUOTE QUATTRORUOTE VENDO & COMPRO QUI TOURING RAGAZZA MODERNA REPUBBLICA XL (LA) RIDERS ITALIAN MAGAZINE RIZA PSICOSOMATICA S SALE & PEPE SALUTE NATURALE SCIENZE (LE) SILHOUETTE DONNA STARBENE SUBITO PRONTO TAVOLA (A) TURISTI PER CASO TUTTOTRASPORTI UN MESE IN CUCINA VELVET VENTIQUATTRO VERO CUCINA VERO SALUTE VILLE & CASALI VILLE & GIARDINI VITA IN CAMPAGNA VOGUE ITALIA VOLANTE (AL) VOLARE WIN MAGAZINE WINNIE THE POOH WIRED WITCH

6 20 Martedì 19 Ottobre 2010 MEDIA Le diffusioni dei quotidiani. Libero -13%, Gazzetta -8%, Stampa -2%, Messaggero -0,8% Copie, settembre da dimenticare Corsera -3,4%, Repubblica -5,6%, Giornale -7%, Sole -9% DI ANDREA SECCHI Prima regola di settembre: una casa a Montecarlo non vale una velina su un direttore. E quindi un Gianfranco Fini con cognato non vale un Dino Boffo attenzionato. Seconda regola: settembre non vale un agosto. Per quanto strano possa sembrare i giornali italiani hanno avuto diffusioni maggiori nel mese delle ferie. Terza regola, ancora tutta da dimostrare: ipad e digitale si stanno facendo sentire e se si perdono copie su carta, qualcosa si guadagna nella versione elettronica. Il riassunto, in sintesi, è questo: lo scorso mese tutti i maggiori quotidiani italiani del panel Fieg hanno visto calare le loro diffusioni rispetto al settembre 2009, e sette su nove testate anche rispetto ad agosto di quest anno. Un settembre nero? Sì, con un attenuante: i numeri dello scorso mese non sono granché diversi da quelli degli altri mesi dell anno, agosto escluso, anzi, in molti casi la crescita c è. Il riferimento a Boffo e Fini LA VIGNETTA DEL GIORNO Editoria in Piazza Affari Vola Buongiorno Indice Chiusura Var. % Var. % 30/12/09 FTSE IT ALL SHARE ,9 0,84-7,68 FTSE IT MEDIA ,1-0,87-14,86 Titolo Rif. Var. Var. % Capitaliz. % 30/12/09 (mln ) Buongiorno 1,2350 5,38 6,47 131,4 Cairo Communication 2,6975 0,28-12,98 211,3 Caltagirone Editore 1,8150 1,74 3,89 226,9 Class Editori 0,4865-0,82-27,82 50,7 Espresso 1,6960-1,05-24,45 694,8 Il Sole 24 Ore 1,4580-0,88-24,02 63,2 Mediaset 5,0250-1,28-12, ,7 Mondadori 2,3050-0,54-25,59 598,0 Monrif 0,4205 1,33-6,56 63,1 Poligrai ci 0,5255 2,24 16,65 69,4 Rcs Mediagroup 1,1020-0,90-13,09 807,4 Seat Pagine Gialle 0,1427 1,49-12,18 275,0 Telecom Italia Media 0,2600 0,39-50,61 376,0 Così le vendite lo scorso mese TESTATA DIFFUSIONE SETTEMBRE 2010 DIFFUSIONE SETTEMBRE 2009 VAR. COPIE VAR. % Corriere della Sera ,4 Repubblica ,6 Gazzetta dello Sport ,9 Stampa ,1 Sole 24 Ore ,0 Giornale ,8 Messaggero ,8 Libero ,0 Avvenire ,5 Fonte: Elaborazione ItaliaOggi su dati trasmessi dagli editori alla Fieg ZenithOptimedia alza ancora le previsioni Pubblicità: +4,8% per quest anno A quanto pare il ritorno degli investimenti pubblicitari sta sorprendendo anche gli operatori: ZenithOptimedia ha ancora aumentato le proprie previsioni dal +3,5 al +4,8% per quest anno a livello globale. Anche le previsioni per l anno prossimo sono state leggermente ritoccate, passando dal +4,5 al +4,6%. Ma sarà nel 2012 che si avrà la più grande risalita della pubblicità con una crescita del 5,4% e in prospettiva di oltre il 6% nel momento in cui gli investitori torneranno ad avere fiducia nel mercato. In termini assoluti, a livello globale gli inserzionisti dovrebbero spendere milioni di dollari quest anno, l anno prossimo e milioni nel Per quanto riguarda i mezzi, la televisione e internet, che già hanno fatto bene durante la crisi, continueranno a guadagnare quote di mercato. Secondo la società del gruppo Publicis la quota della tv aumenterà dal 39,2% nel 2009 al 41,6% nel 2012, mentre la fetta di Internet crescerà dal 12,8% al 16,5% nello stesso periodo. Continuano a calare i quotidiani, che a livello globale dovrebbero passare da una raccolta di milioni di dollari quest anno (-3%) a (-1%) l anno prossimo a quello successivo (-0,6%), la perdita insomma si dovrebbe via via attenuare, anche se ancora non si vedono segni positivi. Discorso simile per i magazine: nel 2010, nel 2011 e nel Con questo sono sei i ritocchi verso l alto delle previsioni del gruppo in poco tempo, dopo che in precedenza ci erano voluti altri sei ritocchi di segno contrario. Per quanto riguarda l Europa Occidentale, l estate è stata meno peggio del solito, anche grazie ai mondiali di calcio, le cui partite erano ad orari favorevoli per questa zona. Nel 2010 ZenithOptimedia prevede che i paesi dell area chiuderanno con una media del +3% e lo stesso accadrà l anno prossimo. Fra i più virtuosi ci sono la Francia (+4%), la Gran Bretagna (+4,5%), la Finlandia (+4,9%) la Norvegia (+6%), la Svezia (+6,6%) e il Belgio (+7,4%). Altri articoli su zenithoptimedia era ovviamente per il Giornale, che si è dovuto confrontare con un ottimo settembre 2009: Vittorio Feltri era tornato da poco alla guida del quotidiano e la vicenda dell ex direttore di Avvenire aveva tenuto banco come non è riuscita quest anno quella del presidente della camera. Sarà anche per il diverso livello di pruriginosità che caratterizza le due storie il risultato è un -6,8% per via Negri. E Fini non è bastato nemmeno a Libero che cala del 13%, pur facendo, con le sue copie uno dei risultati migliori dell anno. In testa al gruppo si trova il Corriere della Sera, pie e -3,4%, anche qui un buon corisultato se confrontato con il resto dell anno. In termini assoluti, la perdita è di copie, se però è vero, e non c è motivo di dubitarne, che via Solferino ha ormai 7 mila abbonamenti su ipad come ha detto il direttore Ferruccio de Bortoli nella contestata lettera ai suoi redattori, questa perdita si può ridimensionare in proporzione. E qui sta la verifica della terza regola citata in apertura: vedremo presto, probabilmente già a gennaio, l impatto che le copie elettroniche stanno avendo sull edi- toria italiana, dal momento che Accertamenti diffusione stampa sta lavorando per censire le vendite digitali (si veda ItaliaOggi del 4 settembre 2010). Dopo il Corsera arriva Repubblica, sempre vicina al primo ma meno dei mesi precedenti ( , -5,6%). Per Ezio Mauro il confronto è con il traino dei casi D Addario e Boffo l anno scorso, mentre nel risultato, fanno sapere dal gruppo, pesa anche un ulteriore pulizia delle copie promozionali. La Gazzetta dello Sport cala di quasi l 8%, anche perché lo sport di settembre 2010 ha emozionato ancor meno della politica. Il panorama, però, nell altro giornale di via Solferino è tutt altro che piatto. Sono in preparazione i numeri zero di una Gazzetta tv, un canale tematico del tutto simile a quelli televisivi, con ancorman e ancorwoman e persino intrattenimento, anche se andrà in onda solo sul web (per ora). Scorrendo ancora l elenco, si trova la Stampa ( , -2,1%) e il Sole 24 Ore ( , -9%)). Proprio ieri il direttore del quotidiano economico, Gianni Riotta, ha spiegato all assemblea dei giornalisti i cambiamenti che interesseranno la testata di qui a breve: dall edizione del lunedì tutta nuova all uniformazione grafica degli inserti, dall arrivo del domenicale in formato tabloid ai piani per la telefonia mobile e per l ipad. Infine, buona la performance del Messaggero, a -0,8%, e di Avvenire (-0,5%) che, pur essendo stato colpito nel caso Boffo, aveva per quello venduto qualche copia in più nel Fuori dall elenco Il Fatto, in crescita a 75 mila copie. TRIMESTRALE Il fatturato di Havas oltre 1 mld DI MARCELLO MURACE Volano i conti di Havas nel terzo trimestre dell anno. I ricavi del gruppo pubblicitario francese, infatti, sono cresciuti del 12,6% e hanno superato per la prima volta in nove mesi quota un miliardo di euro (1,097 mld). Si tratta del terzo trimestre positivo per la società di Vincent Bolloré, che in precedenza aveva messo a segno un +1,4% e un +6,6%. Anche in virtù di questi risultati, il progresso dall inizio dell anno è di 6,9 punti percentuali. Resta forte il volume d affari generato dai nuovi business, pari a 1,6 miliardi di euro, contro 1,1 miliardi generati nello stesso periodo dello scorso anno (+42%). Dopo la perdita del budget di Carrefour nel primo semestre, in Francia Havas è cresciuta tuttavia del 5,3%, a differenza del resto dell Europa, in cui si riscontra una crescita più lenta. Meglio hanno fatto la divisione inglese (+7,5%), e l area Asia-Pacifico (+7,8%). E se l area Nordamericana performa bene, sicuramente meglio fa l America latina, dove Havas ha registrato una crescita del 38%, grazie in particolare al mercato brasiliano.

7 MEDIA Lo stop imputato dall editore tedesco a motivi economici Newsweek, ko russo Springer chiude l edizione moscovita DA BERLINO ROBERTO GIARDINA tedesco Axel Springer ha annunciato lo stop delle pubblicazioni dell edizione russa di L editore Newsweek, che non è riuscita a trovare una «base economica solida». Quello in edicola, ha spiegato l editore tedesco, sarà l ultimo numero del settimanale in russo. Il capo della redazione dell edizione russa, Mikhail Fishman, lavorerà come corrispondente dalla Russia per Die Welt, quotidiano del gruppo. Continuerà invece a uscire, tra le altre testate, l edizione russa di Forbes. Il presidente di Axel Springer International Ralph Buechi ha spiegato di aver deciso di non rinnovare l intesa perchè «non abbiamo potuto creare prospettive prospere». Perché ai russi non piacciono i valori occidentali, soprattutto americani? O non piacciono più? La licenza della rivista Usa fu presa dalla Springer Verlag nel 2004 con grandi speranze: si apriva un enorme mercato, di lettori e di inserzionisti. Ma è andata diversamente. E il settimanale ha dovuto lottare contro difficoltà non solo economiche. Sotto lo Zar Putin, spiegava nei giorni scorsi Der Spiegel che ha anticipato la notizia, solo Newsweek ha continuato a difendere con coerenza la libertà di opinione contro il Cremlino. Tuttavia i lettori non sono aumentati come ci si poteva attendere, e gli inserzionisti forse sono rimasti lontani nel timore di alienarsi le simpatie dell oligarchia moscovita. Ancora l anno scorso, il grande capo della Springer, Mathias Döpfner, rassicurò la redazione: i cinquanta giornalisti non avevano nulla da temere. E Döpfner lodò anche senza riserve la qualità della pubblicazione. Il passivo accumulato, del resto, non è rilevante, intorno a un milione di euro all anno, ma la Springer evidentemente non vuole continuare a esporsi, nonostante che abbia chiuso l ultimo esercizio con un attivo di 314 milioni. «La libertà è il valore assoluto che la Springer ha sempre difeso, rimanendo fedele alla memoria del fondatore, e ciò vale per tutte le pubblicazioni, in Germania e all estero», ha dichiarato Döpfner. Lui non lo dice, ma è evidente che i tedeschi siano stanchi di un mercato che langue, e preoccupati dalla situazione politica che non offre garanzie per un informazione realmente indipendente. Segnali di tensione sul fronte moscovita erano già evidenti. All inizio dell estate, rischiò di non essere prolungato il permesso di soggiorno all amministratrice Regina von Flemming, e proprio alla vigilia della visita in Germania del presidente Medvedev. Subito dopo nella redazione di Newsweek a Mosca sono comparsi gli ispettori del fisco. Barbara Spinelli (nella foto), opinionista de La Stampa, lascia la testata per cui scriveva dal Approda alla Repubblica di Ezio Mauro in cerca di nuove avventure professionali e di un ruolo «politicamente più militante», come si legge in una lettera del comitato di redazione (il sindacato interno dei giornalisti) del quotidiano guidato da Mario Calabresi. Il direttore ha spiegato con una lettera ai lettori la scelta dell opinionista, affermando di comprendere le ragioni che l hanno spinta a cambiare testata. Salvo constatare la «polarizzazione dell informazione», in base alla quale «molti quotidiani esprimono una linea granitica che non consente scostamenti o dibattiti», una linea diversa da quella de La Stampa, «convinta che ci sia una parte importante degli italiani che non ne può più di un informazione faziosa, gridata e ideologica, preferendo invece avere la possibilità di capire e di ragionare». Il cdr ha espresso il proprio rammarico, definendo la partenza della Spinelli «una perdita gravissima» e chiesto alla direzione di tentare Martedì 19 Ottobre L editorialista era a La Stampa dall 85 Barbara Spinelli va a Repubblica di trattenere l opinionista, attuale compagna dell ex ministro Tommaso Padoa-Schioppa. Ma più realisticamente, lo stesso cdr ha invitato Calabresi a individuare «future soluzioni che consentano al giornale di mantenersi sulla linea editoriale che la Spinelli ha saputo esprimere». Chissà che il nuovo opinionista non conservi anche l abitudine che la nuova firma di Repubblica, già sotto la direzione di Giulio Anselmi, aveva di scrivere pezzi lunghissimi che non voleva assolutamente tagliare e che voleva far uscire solo alla domenica, almeno secondo il tam tam editoriale

8 22 Martedì 19 Ottobre 2010 UN PROFESSIONISTA AL GIORNO La vita, la carriera, i gusti e le passioni di Gianluca Vacchi, presidente di ToyWatch Il vero lusso? È il tempo Sono curioso, mi piace scoprire sempre nuove logiche e business Solo così posso sentire che sto sfruttando a pieno le mie capacità DI IRENE GREGUOLI VENINI nome Gianluca Vacchi nato a Bologna il 5 agosto 1967 professione presidente di ToyWatch Cambiare prospettiva continuamente è il fil rouge che unisce le esperienze della carriera dell imprenditore e finanziere Gianluca Vacchi, che ha attraversato i settori più diversi, fino ad approdare a ToyWatch, marchio di orologi indossati da personaggi come Michelle Obama, Oprah Winfrey e Madonna. Tutto comincia nell azienda di famiglia, dopo la laurea in economia e commercio, quando nel 1993 Vacchi inizia a lavorare in Ima (Industria Macchine Automatiche), specializzata nella progettazione e produzione di macchine automatiche per packaging di prodotti farmaceutici, tè e caffè. «Ho lavorato nel team che seguì la quotazione in borsa e successivamente per un paio d anni mi sono occupato delle relazioni con gli investitori. Poi nel 1998 sono uscito operativamente dall azienda e ho cominciato a fare ciò che più mi piace, ovvero attività di investimento diversificate», racconta. «Sono molto curioso e guardo qualunque tipo di settore: ne ho sfiorati 12 diversi». Tra gli investimenti più noti c è, nel 1999, Last Minute Tour, poi nel 2002 Sea -Società Europea Autocaravan, specializzata nella produzione di camper e autocaravan, e gruppo Finvetro (acquisito nel 2005 e venduto nel 2008 al fondo Opera, mantenendo l 8%). «Poi sono entrato in una società che si chiama Tesmec (specializzata nella tesatura di cavi ad alta tensione, ndr), con il 40%, un investimento che mi ha visto uscire quasi totalmente quest anno, all atto di quotazione in borsa, a luglio», dice. «In ognuna di queste aziende ho provato a creare valore, attraverso lo sviluppo, o l efficienza, o la managerializzazione». È nel 2007 che comincia l avventura di Vacchi in ToyWatch, marchio nato nel 2006 dalla creatività di Marco Mavilla e Mara Poletti, di cui Vacchi detiene il 67,5% delle quote e di cui è presidente. «Ho visto casualmente alcuni prototipi e li ho trovati molto attinenti al momento che viviamo, in cui la gente ha voglia di ironizzare, di fare scelte rilassate e di avere addosso oggetti che diano la sensazione di lussuosità; mi piaceva che fossero in policarbonato che è un materiale povero», spiega Vacchi. Gli orologi ToyWatch infatti si caratterizzano per essere fatti di materiali innovativi, dal policarbonato al plasteramicfino al silicone. «Per me il lusso riguarda la sfera soggettiva, non si identifica per forza con materiali preziosi e costi inaccessibili», sottolinea l imprenditore. Quella di ToyWatch è «l avventura che attualmente mi entusiasma di più, perché ha avuto momenti di crescita molto importanti». Con l ingresso di Vacchi, il marchio è passato infatti da un giro d affari di 150 mila euro a un fatturato di 30 milioni di euro (previsti per il 2010), con l apertura di 25 punti vendita monomarca in due anni; l obiettivo è inaugurare nei prossimi due anni altri 50 negozi nel mondo. Uno sviluppo avvenuto «grazie ad alcune scelte azzeccate, tra cui puntare sui monomarca, facendoli con criteri che ne consentano la sostenibilità economica, e non scegliere un testimonial, per non spingere il consumatore verso un concetto di identificazione forzata», spiega. Del suo percorso professionale, ciò che appassiona di più Vacchi è «cambiare prospettiva continuamente, perché ogni volta che si entra in un settore nuovo da un lato si deve capirne le logiche come se ci si operasse da tempo e dall altro bisogna sfruttare la fortuna di entrarci da zero, il che dà possibilità di avere una visione laterale». Lo sport è una delle passioni cui l imprenditore dedica il suo tempo libero: ne ha praticati molti, tra cui lo sci di fondo (i suoi sci preferiti sono Madhaus), il golf, la barca a vela, ma anche il calcio e il tennis. «Oggi però sono dedito a discipline più meditative come il pilates», racconta. Gli altri grandi amori sono l arte e il design: «Sono collezionista di arte contemporanea: mi piace comprare opere con criteri emozionali, non dettati da prospettive di investimento», dice Vacchi, che tra le molte opere che impreziosiscono la sua casa ne ama particolarmente una, Love, di un artista rumeno, Roberto Dutesco, «che rappresenta due cavalli che vivono in un isola canadese, Sable Island, popolata da cavalli selvatici», spiega l imprenditore, a cui piace spostarsi con la sua Harley Davidson e che, naturalmente, al polso porta un ToyWatch (tra i preferiti c è il modello Jelly Army). Il film prediletto invece è Braveheart e tra i libri apprezzati ultimamente c è Educazione siberiana di Nicolai Linin. E se il presidente di ToyWatch è nato a Bologna e oggi vive a Milano, è molto affascinato da Londra, «il posto che più amo in assoluto», il desiderio più grande rimane «guardarmi allo specchio e sentire che sto sfruttando a pieno le mie capacità», conclude Vacchi. L orologio Tra i miei ToyWatch preferiti c è Jelly Army (nella foto) Il ilm Mi è piaciuto molto Braveheart con Mel Gibson La moto Guido una Harley Davidson Cross Bones, una passione che dura da molti anni L arte Una delle opere che amo di più è Love di Roberto Dutesco, che racconta la storia dei cavalli di Sable Island Lo sport Ne ho praticati molti. Per esempio lo sci di fondo, con i Madhaus