Percorsi tematici di interesse turistico e relativa cartellonistica

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1 Area attività produttive e sviluppo del territorio Progetto Marketing del Carso Percorsi tematici di interesse turistico e relativa cartellonistica ELENCO DEGLI ELABORATI: RELAZIONI: R1 Relazione tecnico-illustrativa (contiene cronoprogramma e piano di manutenzione) R2 - Quadro economico R3 Abaco degli interventi e Piano Particellare R4 - Abaco della segnaletica stradale R5 Relazione geologica R6 Relazione di calcolo strutturale R7 Piano della sicurezza e di coordinamento in fase di progetto R8 Capitolato speciale d appalto R9 - Schema di contratto R10 - lista delle lavorazioni e quadro offerta COMPUTO METRICO ESTIMATIVO C1 Computo metrico estimativo C2 Elenco prezzi unitari Dirigente di area: ing. Giovanni Cozzarini Responsabile del Procedimento: arch. Adriana Cappiello Progettisti: Enrico Guaitoli Panini e Irene Esposito architetti associati (capogruppo) arch. Gianfranco Grossi ing. Giancarlo Gusmaroli GEA progetti s.a.s. IRIS s.a.s. Collaboratori: dott.ssa Rossana Basileo TAVOLE Tav 1 Individuazione percorsi di interesse turistico e siti d intervento Tav 2A Tipologie d intervento: prospetti, sezioni e dettagli tecnici Tav 2B Tipologie d intervento: materiali e tessiture Tav 3 - Indicazioni per l integrazione della segnaletica stradale, quadro d'insieme Tav 3A Indicazioni per l integrazione della segnaletica stradale Tav 3B Indicazioni per l integrazione della segnaletica stradale Tav 3C Indicazioni per l integrazione della segnaletica stradale Tav 3D Indicazioni per l integrazione della segnaletica stradale Tav 3E Indicazioni per l integrazione della segnaletica stradale Consulenti: OIKOS d.o.o. (Slovenia) R6 Relazione di calcolo strutturale Progetto Esecutivo Maggio 2011

2 Oggetto Progetto esecutivo e dettagli/tecnico costruttivi di pannelli per percorsi tematici di interesse turistico Ubicazione Provincia di Trieste Elaborato RELAZIONE DI CALCOLO OPERE STRUTTURALI

3 INDICE 1. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO DESCRIZIONE DEI DATI DEL MODELLO INFORMAZIONI SUL CODICE DI CALCOLO LA DETERMINAZIONE DELLE AZIONI INTERNE È CONDOTTA MEDIANTE FORMULE TIPICHE REPERIBILI IN LETTERATURA. LA VERIFICA DELLA SICUREZZA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI AVVIENE SECONDO I METODI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA DELLE COSTRUZIONI, UTILIZZANDO FORMULE MANUALI, OVVERO FOGLI ELETTRONICI CARICHI APPLICATI ESPOSITORE DI TIPOLOGIA DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI DI CARICO ELEMENTARI STATICHE ANALISI MODALE ANALISI SISMICA FATTORE DI STRUTTURA PER SISMA IN DIREZIONE X FATTORE DI STRUTTURA PER SISMA IN DIREZIONE Y CONDIZIONI SISMICHE DINAMICHE PARAMETRI PER CALCOLO SPETTRI DI RISPOSTA SPETTRI DI RISPOSTA UTILIZZATI MOLTIPLICATORI CALCOLO AUTOMATICO MASSE ANALISI DINAMICA MASSE MOVIMENTATE AUTOVALORI PERIODI SPETTRI UTILIZZATI NELLE VERIFICHE ESPOSITORE DI TIPOLOGIA RISULTANTE DEI CARICHI APPLICATI ANALISI MODALE ANALISI SISMICA FATTORE DI STRUTTURA PER SISMA IN DIREZIONE X FATTORE DI STRUTTURA PER SISMA IN DIREZIONE Y CONDIZIONI SISMICHE DINAMICHE PARAMETRI PER CALCOLO SPETTRI DI RISPOSTA SPETTRI DI RISPOSTA UTILIZZATI MOLTIPLICATORI CALCOLO AUTOMATICO MASSE ANALISI DINAMICA MASSE MOVIMENTATE AUTOVALORI PERIODI SPETTRI UTILIZZATI NELLE VERIFICHE VERIFICHE PROGETTAZIONE PLINTI RELAZIONE DI CALCOLO PLINTO NODO RELAZIONE DI CALCOLO PLINTO NODO VERIFICHE SU ELEMENTI TIPO BEAM - TRUSS DESCRIZIONE SET INVILUPPI DI VERIFICA TIPOLOGIA 2 - VERIFICHE T.A.-S.L.E. DELL ANIMA IN C.A TIPOLOGIA 2 - VERIFICHE S.L.U. GENERICHE/C.A. DELL ANIMA IN C.A TIPOLOGIA 3 - VERIFICHE S.L.U. ACCIAO VERIFICHE GEOTECNICHE VERIFICHE A SCHIACCIAMENTO DESCRIZIONE INVILUPPO ~SL GEO PLINTO: NODO PLINTO: NODO VERIFICHE A RIBALTAMENTO DESCRIZIONE INVILUPPO ~SL EQU PLINTO: NODO PLINTO: NODO RELAZIONE SUI MATERIALI VALORI DI CALCOLO CALCESTRUZZO ACCIAIO D ARMATURA: B450C ACCIAIO DA CARPENTERIA S

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5 1. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO L intervento riguarda l installazione di pannelli per percorsi tematici di interesse turistico. Sono stati considerati due diverse tipologie, la prima (tipologia 2) è costituita da una struttura massiccia con un anima in c.a. rivestita da blocchi in pietra, mentre l altra (tipologia 3) è molto più esile, e consiste in un intelaiatura in acciaio con pannello informativo sovrastante. Nodo di tipologia 2 Nodo di tipologia 3 Per il nodo di tipologia 2, caratterizzato da un elevata massa, l azione determinante è l azione sismica e le verifiche più importanti sono quelle a ribaltamento e a schiacciamento del terreno. Il nodo di tipologia 3 è caratterizzato da una massa molto piccola e l azione dimensionante risulta la verifica a ribaltamento in presenza di vento. Per entrambi gli espositori sono state prese in considerazione sia l azione sismica, considerando un fattore di struttura q=1, che l azione del vento, mentre la verifica a scorrimento non appare significativa. Le opere di fondazione sono costituite da plinti superficiali da realizzarsi in opera, nel caso della tipologia 2, e da realizzare come elementi prefabbricati da posare per il tipo 3. Non essendo possibile prevedere a priori le caratteristiche geomeccaniche di tutti i terreni in cui verranno installati i pannelli, d accordo con il geologo Dott. Geol. Loris Venturini si è ipotizzato uno scenario possibile ma molto conservativo che prevede la presenza di argille a media consistenza a partire da una profondità di circa 50cm dall attuale piano campagna. In realtà, come appare evidente dalla relazione geotecnica, il territorio della provincia di Trieste è caratterizzato in larga parte da sostrati di tipo calcareo o dolomitico coperti da livelli di spessore limitato di suoli argillosi o limosi di medie caratteristiche di portata; in questi casi la capacità portante risulterebbe ampiamente superiore a quella ipotizzata per le verifiche geotecniche dei plinti. 4

6 2. DESCRIZIONE DEI DATI DEL MODELLO Di seguito sono descritti i dati geometrici e non del modello fisico-matematico utilizzato per il calcolo strutturale. Le 2.1 Informazioni sul codice di calcolo Il calcolo strutturale è stato effettuato mediante elaboratore, utilizzando il codice di calcolo CMP realizzato e distribuito dalla Cooperativa Architetti e Ingegneri Progettazione di Reggio Emilia. La Modellazione Numerica della struttura, la rielaborazione dei risultati dell'analisi agli Elementi Finiti, la progettazione-verifica degli elementi strutturali sono state condotte utilizzando il programma CMP realizzato dalla Cooperativa Architetti e Ingegneri Progettazione di Reggio Emilia. Il solutore ad elementi finiti utilizzato è XFINEST della Ce.A.S. di Milano. La verifica della sicurezza degli elementi strutturali avviene con i metodi della Scienza delle Costruzioni. L'analisi della struttura è condotta secondo il metodo degli elementi finiti con approccio negli spostamenti, discretizzando la struttura in elementi connessi in corrispondenza dei nodi, ed assumendo le componenti di spostamento nodale (traslazioni e rotazioni) quali incognite del problema. La soluzione del problema si ottiene risolvendo un sistema di equazioni lineari: [K] {u} = {F} dove [K] = matrice di rigidezza {u} = vettore spostamenti nodali {F} = vettore forze nodali Gli elementi non compresi nel modello di calcolo sono stati dimensionati facendo ricorso a schemi semplificati parziali, stimando i carichi agenti in ragione delle aree d influenza relative ed imponendo idonei vincoli al contorno. 2.2 La determinazione delle azioni interne è condotta mediante formule tipiche reperibili in letteratura. La verifica della sicurezza degli elementi strutturali avviene secondo i metodi della Scienza e della Tecnica delle Costruzioni, utilizzando formule manuali, ovvero fogli elettronici. 5

7 2.3 CARICHI APPLICATI Oltre al peso proprio delle strutture in c.a e a acciaio si è considerato un peso dei blocchi lapidei pari a Kg/mc. VENTO: Zona vento = 8 ( Vb.o = 30 m/s; Ao = 1500 m; Ka = 0,010 1/s ) Classe di rugosità del terreno: D [Aree prive di ostacoli o con al di più rari ostacoli isolati (aperta campagna, aeroporti, aree agricole, zone paludose o sabbiose, superfici innevate o ghiacciate, mare, laghi,..)] Categoria esposizione: tipo II ( Kr = 0,19; Zo = 0,05 m; Zmin = 4 m ) Velocità di riferimento = 30,00 m/s Pressione cinetica di riferimento (qb) = 56 dan/mq Coefficiente di forma (Cp) = 1,00 Coefficiente dinamico (Cd) = 1,00 Coefficiente di esposizione (Ce) = 1,80 Coefficiente di esposizione topografica (Ct) = 1,00 Altezza dell'edificio = 1,00 m Pressione del vento ( p = qb Ce Cp Cd ) = 101 dan/mq Per il nodo di tipologia 3 il riferimento per il calcolo dell azione del vento è stato il paragrafo G.6.1 del documento CNR-DT 2/20 Istruzioni per la valutazione delle azioni e degli effetti del vento sulle costruzioni relativo alle tettoie a semplice falda, che si riporta di seguito. 6

8 In questo caso, per la tipologia 3, si è considerato un Cf=+1.8 e

9 3. Espositore di Tipologia DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI DI CARICO ELEMENTARI STATICHE Il peso proprio degli Elementi tipo Beam e tipo Shell viene calcolato automaticamente in base alle caratteristiche dei materiali, alla geometria degli elementi e ai seguenti parametri: CdC = Numero Condizione di Carico Elementare mltx = Moltiplicatore del peso proprio in direzione X Globale mlty = Moltiplicatore del peso proprio in direzione Y Globale mltz = Moltiplicatore del peso proprio in direzione Z Globale Tipo = Tipo di Condizione di Carico (St = Statico, StEq = Sismico Statico Equivalente) 0 2 = coefficienti di combinazione 2s = coefficiente di combinazione sismica = coefficiente per calcolo masse Nome CdC mltx mlty mltz Tipo s peso proprio Permanente (St) vento +x Vento (St) vento -x Vento (St) vento +y Vento (St) vento -y Vento (St) Vengono di seguito indicate le risultanti dei carichi applicati nelle CdC elementari statiche: CdC = Condizione di Carico Elementare Descrizione = Descrizione tipologia CdC Fx, Fy, Fz = forza risultante dai carichi applicati e dai pesi propri della CdC Mx, My, Mz = momento calcolato rispetto all origine e risultante dai carichi applicati e dai pesi propri della CdC Fase = viene indicato (se presente) la fase a cui la CdC appartiene CdC Descrizione Fx (KN) Fy (KN) Fz (KN) Mx (KNm) My (KNm) Mz (KNm) Fase 1 peso proprio e e vento +x e e vento -x e e vento +y vento -y ANALISI MODALE Di seguito sono descritti tutti i parametri utilizzati per l'analisi modale. Metodo di calcolo utilizzato: LANCZOS Matrici di Massa: CONSISTENT matrice di massa completa Sequenza di STURM Abilitata Moto Rigido non consentito Tolleranza per calcolo autovalori 0 Numero Massimo di iterazioni per il calcolo autovalori 24 L analisi modale è stata svolta considerando il modello nella fase 1. Di seguito sono indicati i periodi per ogni modo di vibrare estratto Lancio n 1: Periodo n. Modo (Secondi)

10 Lancio n 2: Lancio n 3: n. Modo Periodo (Secondi) Periodo n. Modo (Secondi) Periodo n. Modo (Secondi)

11 Lancio n 4: n. Modo Periodo (Secondi) Periodo n. Modo (Secondi) ANALISI SISMICA Di seguito vengono indicati i parametri dell analisi sismica. Parametri del DM 14/01/20: Categoria suolo di fondazione: D Categoria Topografica: T1 Coeff.smorzam.equivalente : 5 Fattore di struttura q x, q y per sismi in dir.x e y (orizzontali) e q z (verticali): 1, 1, 1 Classe di duttilità Bassa Percentuale eccentricità accidentale centro di massa: 0.05 NOTA: Le distribuzioni di masse che generano l eccentricità accidentale comprendono anche il peso proprio FATTORE DI STRUTTURA PER SISMA IN DIREZIONE X Il fattore di struttura qx è stato calcolato secondo il par e del DM 20 per edifici con struttura in cemento armato. Il valore di qx è stato imposto a qx = FATTORE DI STRUTTURA PER SISMA IN DIREZIONE Y Il fattore di struttura qy è stato calcolato secondo il par e del DM 20 per edifici con struttura in cemento armato. Il valore di qy è stato imposto a qy = CONDIZIONI SISMICHE DINAMICHE La presente analisi numerica prevede l'esame delle condizioni di carico sismiche corrispondenti alle seguenti tipologie di azioni indicate in tabella: 10

12 CdC = numero della condizione di carico dinamica Lancio = ad ogni lancio corrisponde una distribuzione delle masse differente; tutte le CdC di tipo sismico statico equivalente sono analizzate in un unico lancio statico del solutore, mentre per le CdC dinamiche ad ogni lancio corrisponde un lancio dinamico del solutore. Nome = nome della CdC dinamica Tipo = indica la direzione ed eventualmente il tipo di CdC sismica SottoTipo: indica il tipo di stato limite: SLO, SLD, SLV, SLC sono gli stati limite del par DM 14/01/20 SLD 2/3 è lo spettro di risposta con =2/3 per le verifiche di resistenza a SLU (combinaz.eccez.) secondo il par DM 14/01/20 Spettro di risposta = definisce il coefficiente di risposta in funzione del periodo a g /g = questo valore indica l accelerazione di picco del suolo, espressa in g = m/s 2 Dy = indica che si tratta di una CdC dinamica Molt.X, Molt.Y, Molt.Z: moltiplicatori per applicare lo spettro di risposta alle varie direzioni. CdC Lancio Nome Tipo Spettro di Risposta ag/g Molt.X Molt.Y Molt.Z 1 1 Sisma SLD X Dx Sisma SLE X (Dy) ~DM 14/1/20 SLD X SottoTipo: SLD 5 1 Sisma SLV X Dx Sisma SLU X (Dy) ~DM 14/1/20 SLV X SottoTipo: SLV 2 2 Sisma SLD X Sx Sisma SLE X (Dy) ~DM 14/1/20 SLD X SottoTipo: SLD 6 2 Sisma SLV X Sx Sisma SLU X (Dy) ~DM 14/1/20 SLV X SottoTipo: SLV 3 3 Sisma SLD Y Dx Sisma SLE Y (Dy) ~DM 14/1/20 SLD Y SottoTipo: SLD 7 3 Sisma SLV Y Dx Sisma SLU Y (Dy) ~DM 14/1/20 SLV Y SottoTipo: SLV 4 4 Sisma SLD Y Sx Sisma SLE Y (Dy) ~DM 14/1/20 SLD Y SottoTipo: SLD 8 4 Sisma SLV Y Sx Sisma SLU Y (Dy) ~DM 14/1/20 SLV Y SottoTipo: SLV PARAMETRI PER CALCOLO SPETTRI DI RISPOSTA Per il calcolo degli spettri di risposta secondo il par.3.2 del DM 14/01/20 sono stati utilizzati i seguenti parametri, ove: P VR T R a g /g Fo Tc* probabilità di superamento nel periodo di ritorno periodo di ritorno accelerazione orizzontale massima del suolo valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale valore base per calcolo del periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale Collocazione del sito: Longitudine = , Latitudine = SLD: P VR =63%, T R = 50 anni, ag/g = sec, Fo = , Tc*= sec SLV: P VR =10%, T R = 475 anni, ag/g = sec, Fo = , Tc*= sec SPETTRI DI RISPOSTA UTILIZZATI --- Spettro per Punti ~DM 14/1/20 SLV Y 11

13 Punto Periodo (secondi ) Accelerazio ne Normalizzat a Spettro per Punti ~DM 14/1/20 SLV X Punto Periodo (secondi ) Accelerazio ne Normalizzat a Spettro per Punti ~DM 14/1/20 SLD Y Punto Periodo (secondi ) Accelerazio ne Normalizzat a Spettro per Punti ~DM 14/1/20 SLD X Punto Periodo (secondi ) Accelerazio ne Normalizzat a MOLTIPLICATORI CALCOLO AUTOMATICO MASSE Di seguito sono elencati i moltiplicatori delle CdC elementari per il calcolo automatico delle masse: 12

14 CdC = n.condizione di Carico Elementare Coeff.SLE = moltiplicatori per lo Stato Limite d Esercizio Coeff.SLU = moltiplicatori per lo Stato Limite Ultimo X, Y, Z = coefficienti di direzionalità CdC Coeff.SLE Coeff.SLU X Y Z ANALISI DINAMICA Metodo di combinazione modale: - CQC nel calcolo della risposta sismica, i contributi derivanti dai singoli modi sono combinati tenendo conto del segno delle singole componenti modali. La generica componente Ui delle risposta sismica è data da una combinazione quadratica delle componenti Uij (j=1,n.modi) in cui i coefficienti di combinazione fra due modi distinti dipendono dai coefficienti di smorzamento dei due modi e dal rapporto fra le due frequenze. Se non vengono assegnati smorzamenti modali, i risultati forniti da questo metodo coincidono con quelli del metodo RMS MASSE MOVIMENTATE La massa movimentata è calcolata in percentuale sulla massa totale a cui è stata tolta la massa non movimentabile dei nodi dei gruppi dei gruppi di selezione: Massa X = plinti Massa Y = plinti Massa Z = A seguito sono descritte le percentuali di masse movimentate: Lancio n 1: n. Modo Periodo (sec.) Tot. X % Parz. X % Tot. Y % Parz. Y % Tot. Z % Parz. Z % Lancio n 2: n. Modo Periodo (sec.) Tot. X % Parz. X % Tot. Y % Parz. Y % Tot. Z % Parz. Z %

15 n. Modo Periodo (sec.) Tot. X % Parz. X % Tot. Y % Parz. Y % Tot. Z % Parz. Z % Lancio n 3: n. Modo Periodo (sec.) Tot. X % Parz. X % Tot. Y % Parz. Y % Tot. Z % Parz. Z % Lancio n 4: n. Modo Periodo (sec.) Tot. X % Parz. X % Tot. Y % Parz. Y % Tot. Z % Parz. Z % AUTOVALORI Di seguito sono indicati gli autovalori trovati: Lancio n 1: numero autovalori: 20 n Autovalore n Autovalore e e e e+00 7 n Autovalore e e e e+0 14

16 n Autovalore e e+0 n Autovalore e e+0 Lancio n 2: numero autovalori: 20 n Autovalore e e+00 6 Lancio n 3: numero autovalori: 20 n Autovalore e e+00 6 Lancio n 4: numero autovalori: 20 n Autovalore e e e e e+0 n Autovalore e e e e e e+0 n Autovalore e e e e e e+0 n Autovalore e e e e e e e+0 n Autovalore e e e e+0 n Autovalore e e e e+0 15

17 PERIODI SPETTRI UTILIZZATI NELLE VERIFICHE Nell esecuzione delle verifiche, qual ora queste li richiedano, i periodi degli spettri utilizzati sono, in secondi: Periodi fondam. T1 x, T1 y, T1 z (per sisma in dir.x,y,z): , , Periodo Tc per sismi x,y: Periodo Tc per sismi z: Espositore di Tipologia RISULTANTE DEI CARICHI APPLICATI Vengono di seguito indicate le risultanti dei carichi applicati nelle CdC elementari statiche: CdC = Condizione di Carico Elementare Descrizione = Descrizione tipologia CdC Fx, Fy, Fz = forza risultante dai carichi applicati e dai pesi propri della CdC Mx, My, Mz = momento calcolato rispetto all origine e risultante dai carichi applicati e dai pesi propri della CdC Fase = viene indicato (se presente) la fase a cui la CdC appartiene CdC Descrizione Fx (KN) Fy (KN) Fz (KN) Mx (KNm) My Mz (KNm) (KNm) 1 peso proprio e vento +x vento -x vento +y vento -y Fase 4.2 ANALISI MODALE Di seguito sono descritti tutti i parametri utilizzati per l'analisi modale. Metodo di calcolo utilizzato: LANCZOS Matrici di Massa: CONSISTENT matrice di massa completa Sequenza di STURM Abilitata Moto Rigido non consentito Tolleranza per calcolo autovalori 0 Numero Massimo di iterazioni per il calcolo autovalori 24 L analisi modale è stata svolta considerando il modello nella fase 1. Di seguito sono indicati i periodi per ogni modo di vibrare estratto Lancio n 1: Periodo n. Modo (Secondi)

18 Lancio n 2: Lancio n 3: n. Modo Periodo (Secondi) n. Modo Periodo (Secondi) Periodo n. Modo (Secondi)

19 Lancio n 4: n. Modo Periodo (Secondi) n. Modo Periodo (Secondi) ANALISI SISMICA Di seguito vengono indicati i parametri dell analisi sismica. Parametri del DM 14/01/20: Categoria suolo di fondazione: D Categoria Topografica: T1 Coeff.smorzam.equivalente : 5 Fattore di struttura q x, q y per sismi in dir.x e y (orizzontali) e q z (verticali): 1, 1, 1 Classe di duttilità Bassa Percentuale eccentricità accidentale centro di massa: 0.05 NOTA: Le distribuzioni di masse che generano l eccentricità accidentale comprendono anche il peso proprio FATTORE DI STRUTTURA PER SISMA IN DIREZIONE X Il fattore di struttura qx è stato calcolato secondo il par e del DM 20 per edifici con struttura in cemento armato. Il valore di qx è stato imposto a qx = FATTORE DI STRUTTURA PER SISMA IN DIREZIONE Y Il fattore di struttura qy è stato calcolato secondo il par e del DM 20 per edifici con struttura in cemento armato. Il valore di qy è stato imposto a qy = CONDIZIONI SISMICHE DINAMICHE La presente analisi numerica prevede l'esame delle condizioni di carico sismiche corrispondenti alle seguenti tipologie di azioni indicate in tabella: 18

20 CdC = numero della condizione di carico dinamica Lancio = ad ogni lancio corrisponde una distribuzione delle masse differente; tutte le CdC di tipo sismico statico equivalente sono analizzate in un unico lancio statico del solutore, mentre per le CdC dinamiche ad ogni lancio corrisponde un lancio dinamico del solutore. Nome = nome della CdC dinamica Tipo = indica la direzione ed eventualmente il tipo di CdC sismica SottoTipo: indica il tipo di stato limite: SLO, SLD, SLV, SLC sono gli stati limite del par DM 14/01/20 SLD 2/3 è lo spettro di risposta con =2/3 per le verifiche di resistenza a SLU (combinaz.eccez.) secondo il par DM 14/01/20 Spettro di risposta = definisce il coefficiente di risposta in funzione del periodo a g /g = questo valore indica l accelerazione di picco del suolo, espressa in g = m/s 2 Dy = indica che si tratta di una CdC dinamica Molt.X, Molt.Y, Molt.Z: moltiplicatori per applicare lo spettro di risposta alle varie direzioni. CdC Lancio Nome Tipo Spettro di Risposta ag/g Molt.X Molt.Y Molt.Z 1 1 Sisma SLD X Dx Sisma SLE X (Dy) ~DM 14/1/20 SLD X SottoTipo: SLD 5 1 Sisma SLV X Dx Sisma SLU X (Dy) ~DM 14/1/20 SLV X SottoTipo: SLV 2 2 Sisma SLD X Sx Sisma SLE X (Dy) ~DM 14/1/20 SLD X SottoTipo: SLD 6 2 Sisma SLV X Sx Sisma SLU X (Dy) ~DM 14/1/20 SLV X SottoTipo: SLV 3 3 Sisma SLD Y Dx Sisma SLE Y (Dy) ~DM 14/1/20 SLD Y SottoTipo: SLD 7 3 Sisma SLV Y Dx Sisma SLU Y (Dy) ~DM 14/1/20 SLV Y SottoTipo: SLV 4 4 Sisma SLD Y Sx Sisma SLE Y (Dy) ~DM 14/1/20 SLD Y SottoTipo: SLD 8 4 Sisma SLV Y Sx Sisma SLU Y (Dy) ~DM 14/1/20 SLV Y SottoTipo: SLV PARAMETRI PER CALCOLO SPETTRI DI RISPOSTA Per il calcolo degli spettri di risposta secondo il par.3.2 del DM 14/01/20 sono stati utilizzati i seguenti parametri, ove: P VR T R a g /g Fo Tc* probabilità di superamento nel periodo di ritorno periodo di ritorno accelerazione orizzontale massima del suolo valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale valore base per calcolo del periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale Collocazione del sito: Longitudine = , Latitudine = SLD: P VR =63%, T R = 50 anni, ag/g = sec, Fo = , Tc*= sec SLV: P VR =10%, T R = 475 anni, ag/g = sec, Fo = , Tc*= sec SPETTRI DI RISPOSTA UTILIZZATI --- Spettro per Punti ~DM 14/1/20 SLV Y 19

21 Punto Periodo (secondi ) Accelerazio ne Normalizzat a Spettro per Punti ~DM 14/1/20 SLV X Punto Periodo (secondi ) Accelerazio ne Normalizzat a Spettro per Punti ~DM 14/1/20 SLD Y Punto Periodo (secondi ) Accelerazio ne Normalizzat a Spettro per Punti ~DM 14/1/20 SLD X Punto Periodo (secondi ) Accelerazio ne Normalizzat a MOLTIPLICATORI CALCOLO AUTOMATICO MASSE Di seguito sono elencati i moltiplicatori delle CdC elementari per il calcolo automatico delle masse: 20

22 CdC = n.condizione di Carico Elementare Coeff.SLE = moltiplicatori per lo Stato Limite d Esercizio Coeff.SLU = moltiplicatori per lo Stato Limite Ultimo X, Y, Z = coefficienti di direzionalità CdC Coeff.SLE Coeff.SLU X Y Z ANALISI DINAMICA Metodo di combinazione modale: - CQC nel calcolo della risposta sismica, i contributi derivanti dai singoli modi sono combinati tenendo conto del segno delle singole componenti modali. La generica componente Ui delle risposta sismica è data da una combinazione quadratica delle componenti Uij (j=1,n.modi) in cui i coefficienti di combinazione fra due modi distinti dipendono dai coefficienti di smorzamento dei due modi e dal rapporto fra le due frequenze. Se non vengono assegnati smorzamenti modali, i risultati forniti da questo metodo coincidono con quelli del metodo RMS MASSE MOVIMENTATE La massa movimentata è calcolata in percentuale sulla massa totale a cui è stata tolta la massa non movimentabile dei nodi dei gruppi dei gruppi di selezione: Massa X = plinti Massa Y = plinti Massa Z = A seguito sono descritte le percentuali di masse movimentate: Lancio n 1: n. Modo Periodo (sec.) Tot. X % Parz. X % Tot. Y % Parz. Y % Tot. Z % Parz. Z % Lancio n 2: n. Modo Periodo (sec.) Tot. X % Parz. X % Tot. Y % Parz. Y % Tot. Z % Parz. Z %

23 n. Modo Periodo (sec.) Tot. X % Parz. X % Tot. Y % Parz. Y % Tot. Z % Parz. Z % Lancio n 3: n. Modo Periodo (sec.) Tot. X % Parz. X % Tot. Y % Parz. Y % Tot. Z % Parz. Z % Lancio n 4: n. Modo Periodo (sec.) Tot. X % Parz. X % Tot. Y % Parz. Y % Tot. Z % Parz. Z % AUTOVALORI Di seguito sono indicati gli autovalori trovati: Lancio n 1: numero autovalori: 23 22

24 n Autovalore e e e+0 06 Lancio n 2: numero autovalori: 23 n Autovalore e e e+0 06 Lancio n 3: numero autovalori: 23 n Autovalore e e e+0 06 Lancio n 4: numero autovalori: 23 n Autovalore n Autovalore e e e e e e e+0 n Autovalore e e e e e e e+0 n Autovalore e e e e e e e+0 n Autovalore n Autovalore e e e e e+0 n Autovalore e e e e e+0 n Autovalore e e e e e+0 n Autovalore

25 n Autovalore e e e e e e e e e e e e e e e+0 24

26 PERIODI SPETTRI UTILIZZATI NELLE VERIFICHE Nell esecuzione delle verifiche, qual ora queste li richiedano, i periodi degli spettri utilizzati sono, in secondi: Periodi fondam. T1 x, T1 y, T1 z (per sisma in dir.x,y,z): , , Periodo Tc per sismi x,y: Periodo Tc per sismi z: VERIFICHE 5.1 PROGETTAZIONE PLINTI RELAZIONE DI CALCOLO PLINTO NODO2 Le verifiche sono state eseguite secondo il DM 14/01/20 a SLU. CARATTERISTICHE GEOMETRICHE DEL PLINTO: Altezza plinto H = 100 cm Base plinto B = 150 cm Altezza suola plinto: Hs= 50 cm Copriferro armatura inferiore del plinto: c = 4 cm Acciaio per le armature: B450C elastico fd a trazione (fd traz ): N/mm² Materiale plinto: Cls C25/30 Elastico fd a compressione (f cd ) = N/mm², fd a trazione (f ctd ) = N/mm² Distanza dal p.to di appl. delle forze dall'intradosso plinto D1: 50 cm Calcolo armature suola direzione 2: Pressione di progetto suola plinto: Pmax = 5.9 N/cm² Inclinazione biella compressa direzione 2: Alfa2 = Calcolo armatura suola direzione 2 con schema a biella: Lunghezza mensola sollecitante direzione 2: Lb2 = 20 cm Risultante forze di pressione sul terreno: Qmax = Pmax * H * lb2 = 11.8 KN Abiella2 = Qmax * tang(alfa2) / fd traz = cm² Verifica del puntone compresso: Inclinazione biella compressa direzione 2: AlfaB2 = Forza agente su biella: Qmax = 11.8 KN Larghezza biella LarghB2 = 10 cm Resistenza Biella ResB2 = 0.4 * LarghB2 * fcd * (Hs c) / (1 + tang 2 (AlfaB2)) ResB2 = KN Coeff.Sfrutt. a compressione biella: CoeffB2 = Qmax /ResB2 = CoeffB2 <= 1, la verifica della biella compressa è soddisfatta. Calcolo armatura suola direzione 2 con schema a mensola: Lunghezza mensola direzione 2: Lm2 = 20 cm Amensola2 = (PMax * Lm2 * Lm2 * H/2)/(0.9*(Hs - c)* fd traz ) = cm² A2 = max(amensola2, Abiella2) = cm² A2 principale: A2 * Coeff.In L2 = cm² * 75% = cm² A2 secondaria: A2 * Coeff.fuori L2 = cm² * 25% = cm² A2 principale disposta 1 Ø 12 / 15 cm A2 secondaria disposta 1 Ø 12 / 15 cm Larghezza di distribuzione armatura principale: Lprinc2 = 46 cm Per un totale di 4 Ø 12 pari a cm² Larghezza di distribuzione armatura secondaria: Lsec2 = 54 cm Per un totale di 2 Ø 12 pari a cm² 25

27 Coeff.sfruttam.SLU a flessione (mom.soll./mom.res) = , x/d = (con x posiz.asse neutro, d altezza utile) Calcolo armature suola direzione 3: Pressione di progetto suola plinto: Pmax = 5.9 N/cm² Inclinazione biella compressa direzione 3: Alfa3 = Calcolo armatura suola direzione 3 con schema a biella: Lunghezza mensola sollecitante direzione 3: Lb3 = 45 cm Risultante forze di pressione sul terreno: Qmax = Pmax * B * lb3 = KN Abiella3 = Qmax * tang(alfa3) / fd traz = cm² Verifica del puntone compresso: Inclinazione biella compressa direzione 3: AlfaB3 = Forza agente su biella: Qmax = KN Larghezza biella LarghB3 = 110 cm Resistenza Biella ResB3 = 0.4 * LarghB3 * fcd * (Hs c) / (1 + tang 2 (AlfaB3)) ResB3 = KN Coeff.Sfrutt. a compressione biella: CoeffB3 = Qmax /ResB3 = CoeffB3 <= 1, la verifica della biella compressa è soddisfatta. Calcolo armatura suola direzione 3 con schema a mensola: Alfa3 < angolo limite di utilizzo schema a mensola = 30 A3 = max(amensola3, Abiella3) = cm² A3 principale: A3 * Coeff.In L3 = cm² * 75% = cm² A3 secondaria: A3 * Coeff.fuori L3 = cm² * 25% = cm² A3 principale disposta 1 Ø 12 / 15 cm A3 secondaria disposta 1 Ø 12 / 15 cm Larghezza di distribuzione armatura principale: Lprinc3 = 71 cm Per un totale di 5 Ø 12 pari a cm² Larghezza di distribuzione armatura secondaria: Lsec3 = 79 cm Per un totale di 4 Ø 12 pari a cm² Coeff.sfruttam.SLU a flessione (mom.soll./mom.res) = , x/d = (con x posiz.asse neutro, d altezza utile) Verifica al punzonamento del pilastro: Vengono svolte le verifiche secondo il par.6.4.3(2a,b) EN ; La verifica 6.4.3(2a) è svolta sul perimetro di base del pilastro con la eq.6.51 e 6.53 EC2: v Ed V u Ed, red 0 d v Rd,max v Rd, max 0. 5 v f ove u 0 = perimetro pilastro, d = altezza utile, v Rd,max è la massima resistenza a taglio punzonamento della soletta di fondazione. V Ed,red è la forza netta di punzonamento trasmessa dal pilastro (eq.6.48 EC2), data dalla forza V Ed (negativa se di compressione) trasmessa dal pilastro meno la relativa reazione del terreno o dei pali (depurata dal peso del plinto). La verifica 6.4.3(2b) è svolta sul perimetro critico con le eq.6.50 e 6.51 EC2 V ud Ed, red v Ed vrd, c ove v Rd,c è la resitenza a punzonamento della fondazione senza armatura a taglio, u è il perimetro critico. Per entrambe le verifiche 6.4.3(2a,b) il coeff. è calcolato sul perimetro critico u. l è la percentuale di armatura geometrica definita al par EC2, ( l2, l3 sono relative alla direzione 2 e 3 della sezione del pilastro). Per i parametri di calcolo di v Rd,max e v Rd,c si veda le caratteristiche del materiale della soletta di fondazione nel paragrafo di descrizione dei materiali usati nel modello. DLcr = distanza perimetro critico da bordo pilastro (in par EC2 è indicato con a ). cd 26

28 Per il calcolo dell armatura a punzonamento viene utilizzata l eq.6.52 del par EC2 per ferri piegati a 45,uguagliandola alla tensione v Ed ; f ywd,ef è la resistenza efficace dell armatura a punzonamento vengono mostrati i valori che determinano la massima area di armatura. Verifica al punzonamento per la sezione anima c.a. [110x10 cm] : Verifica par.6.4.3(2a) EC2 (max v Ed /v Rd,max ): Sollecitazioni derivanti dal pilastro: N = KN, M12 = KNm, M13 = KNm; V Ed = KN, u 0 =240 cm, u = cm, d = 46 cm, l = , l2 = , l3 = , DLcr = cm, V Ed,red = KN, = v Ed = N/mm², v Rd,max = N/mm², v Ed < v Rd,max OK coefficiente di sfruttamento v Ed /v Rd,max = Verifica a punzonamento soddisfatta sulla base del pilastro. Verifica par.6.4.3(2b) EC2 (max v Ed /v Rd,c ): Sollecitazioni derivanti dal pilastro: N = KN, M12 = KNm, M13 = KNm; V Ed = KN, u = cm, d = 46 cm, l = , l2 = , l3 = , DLcr = cm, V Ed,red = KN, = v Ed = N/mm², v Rd,c = N/mm², v Ed < v Rd,c OK coefficiente di sfruttamento v Ed /v Rd,c = Verifica a punzonamento soddisfatta sul perimetro critico. Non è necessaria armatura a punzonamento. 27

29 5.1.2 RELAZIONE DI CALCOLO PLINTO NODO3 Le verifiche sono state eseguite secondo il DM 14/01/20 a SLU. CARATTERISTICHE GEOMETRICHE DEL PLINTO: Altezza plinto H = 80 cm Base plinto B = 150 cm Altezza suola plinto: Hs= 25 cm Copriferro armatura inferiore del plinto: c = 4 cm Acciaio per le armature: B450C elastico fd a trazione (fd traz ): N/mm² Materiale plinto: Cls C25/30 Elastico fd a compressione (f cd ) = N/mm², fd a trazione (f ctd ) = N/mm² Distanza dal p.to di appl. delle forze dall'intradosso plinto D1: 25 cm Calcolo armature suola direzione 2: Pressione di progetto suola plinto: Pmax = 5.9 N/cm² Inclinazione biella compressa direzione 2: Alfa2 = Calcolo armatura suola direzione 2 con schema a biella: Alfa2 > angolo limite di utilizzo schema a biella = 50 Calcolo armatura suola direzione 2 con schema a mensola: Lunghezza mensola direzione 2: Lm2 = 73.5 cm Amensola2 = (PMax * Lm2 * Lm2 * H/2)/(0.9*(Hs - c)* fd traz ) = cm² A2 = max(amensola2, Abiella2) = cm² A2 principale: A2 * Coeff.In L2 = cm² * 75% = cm² A2 secondaria: A2 * Coeff.fuori L2 = cm² * 25% = cm² A2 principale disposta 1 Ø 12 / 15 cm A2 secondaria disposta 1 Ø 12 / 15 cm Larghezza di distribuzione armatura principale: Lprinc2 = 36 cm Per un totale di 3 Ø 12 pari a cm² Larghezza di distribuzione armatura secondaria: Lsec2 = 44 cm Per un totale di 2 Ø 12 pari a cm² Coeff.sfruttam.SLU a flessione (mom.soll./mom.res) = , x/d = (con x posiz.asse neutro, d altezza utile) Calcolo armature suola direzione 3: Pressione di progetto suola plinto: Pmax = 5.9 N/cm² Inclinazione biella compressa direzione 3: Alfa3 = Calcolo armatura suola direzione 3 con schema a biella: Lunghezza mensola sollecitante direzione 3: Lb3 = 38.5 cm Risultante forze di pressione sul terreno: Qmax = Pmax * B * lb3 = KN Abiella3 = Qmax * tang(alfa3) / fd traz = cm² Verifica del puntone compresso: Inclinazione biella compressa direzione 3: AlfaB3 = Forza agente su biella: Qmax = KN Larghezza biella LarghB3 = 3 cm Resistenza Biella ResB3 = 0.4 * LarghB3 * fcd * (Hs c) / (1 + tang 2 (AlfaB3)) ResB3 = KN Coeff.Sfrutt. a compressione biella: CoeffB3 = Qmax /ResB3 = CoeffB3 > 1, LA VERIFICA DELLA BIELLA COMPRESSA NON E SODDISFATTA. Calcolo armatura suola direzione 3 con schema a mensola: Lunghezza mensola direzione 3: Lm3 = 38.5 cm Amensola3 = (PMax * Lm3 * Lm3 * H/2)/(0.9*(Hs - c)* fd traz ) = cm² A3 = max(amensola3, Abiella3) = cm² A3 principale: A3 * Coeff.In L3 = cm² * 75% = cm² A3 secondaria: A3 * Coeff.fuori L3 = cm² * 25% = cm² A3 principale disposta 1 Ø 12 / 15 cm 28

30 A3 secondaria disposta 1 Ø 12 / 15 cm Larghezza di distribuzione armatura principale: Lprinc3 = 71 cm Per un totale di 5 Ø 12 pari a cm² Larghezza di distribuzione armatura secondaria: Lsec3 = 79 cm Per un totale di 4 Ø 12 pari a cm² Coeff.sfruttam.SLU a flessione (mom.soll./mom.res) = , x/d = (con x posiz.asse neutro, d altezza utile) Verifica al punzonamento del pilastro: Vengono svolte le verifiche secondo il par.6.4.3(2a,b) EN ; La verifica 6.4.3(2a) è svolta sul perimetro di base del pilastro con la eq.6.51 e 6.53 EC2: v Ed V u Ed, red 0 d v Rd,max v Rd, max 0. 5 v f ove u 0 = perimetro pilastro, d = altezza utile, v Rd,max è la massima resistenza a taglio punzonamento della soletta di fondazione. V Ed,red è la forza netta di punzonamento trasmessa dal pilastro (eq.6.48 EC2), data dalla forza V Ed (negativa se di compressione) trasmessa dal pilastro meno la relativa reazione del terreno o dei pali (depurata dal peso del plinto). La verifica 6.4.3(2b) è svolta sul perimetro critico con le eq.6.50 e 6.51 EC2 V ud Ed, red v Ed vrd, c ove v Rd,c è la resitenza a punzonamento della fondazione senza armatura a taglio, u è il perimetro critico. Per entrambe le verifiche 6.4.3(2a,b) il coeff. è calcolato sul perimetro critico u. l è la percentuale di armatura geometrica definita al par EC2, ( l2, l3 sono relative alla direzione 2 e 3 della sezione del pilastro). Per i parametri di calcolo di v Rd,max e v Rd,c si veda le caratteristiche del materiale della soletta di fondazione nel paragrafo di descrizione dei materiali usati nel modello. DLcr = distanza perimetro critico da bordo pilastro (in par EC2 è indicato con a ). Per il calcolo dell armatura a punzonamento viene utilizzata l eq.6.52 del par EC2 per ferri piegati a 45,uguagliandola alla tensione v Ed ; f ywd,ef è la resistenza efficace dell armatura a punzonamento vengono mostrati i valori che determinano la massima area di armatura. Verifica al punzonamento: ATTENZIONE: il pilastro è in trazione, in tale condizione la verifica a punzonamento non viene svolta; sollecitazione con N massimo derivante dal pilastro N = KN, M12 = 0 KNm, M13 = KNm. Verifica par.6.4.3(2a) EC2 (max v Ed /v Rd,max ): Sollecitazioni derivanti dal pilastro: N = KN, M12 = 0 KNm, M13 = KNm; V Ed = KN, u 0 =12 cm, u = cm, d = 21 cm, l = , l2 = , l3 = , DLcr = 4.2 cm, V Ed,red = KN, = v Ed = N/mm², v Rd,max = N/mm², v Ed < v Rd,max OK coefficiente di sfruttamento v Ed /v Rd,max = Verifica a punzonamento soddisfatta sulla base del pilastro. Verifica par.6.4.3(2b) EC2 (max v Ed /v Rd,c ): Sollecitazioni derivanti dal pilastro: N = KN, M12 = 0 KNm, M13 = KNm; V Ed = KN, u = cm, d = 21 cm, l = , l2 = , l3 = , DLcr = 4.2 cm, V Ed,red = KN, = v Ed = N/mm², v Rd,c = N/mm², v Ed < v Rd,c OK coefficiente di sfruttamento v Ed /v Rd,c = Verifica a punzonamento soddisfatta sul perimetro critico. Non è necessaria armatura a punzonamento. cd 29

31 5.2 VERIFICHE SU ELEMENTI TIPO BEAM - TRUSS A seguito verranno indicate le verifiche più gravose per ogni elemento beam-truss DESCRIZIONE SET INVILUPPI DI VERIFICA Di seguito sono descritti i set inviluppi di verifica utilizzati: DESCRIZIONE SET INVILUPPI DI VERIFICA ~SL E costituito dai seguenti inviluppi: - Inviluppi SLE Combinazione Q.Perm. secondo il DM 14/01/20 Descrizione Inviluppo ~SL SLE q.perm. Agisce su tutte le entità del modello. Condizioni di inviluppo automatiche n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max CdC elem. 1St peso proprio Permanente 1 1 CdC elem. 2St vento +x Var.non Contemp CdC elem. 3St vento -x Var.non Contemp CdC elem. 4St vento +y Var.non Contemp CdC elem. 5St vento -y Var.non Contemp Inviluppi SLE Combinazione Frequente secondo il DM 14/01/20 Descrizione Inviluppo ~SL SLE freq. Agisce su tutte le entità del modello. Condizioni di inviluppo automatiche n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max Inviluppo ~SL SLE freq._1 Perm.non Contemp Descrizione degli inviluppi contenuti nell inviluppo ~SL SLE freq. Descrizione inviluppo ~SL SLE freq._1 : n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max CdC elem. 1St peso proprio Permanente 1 1 CdC elem. 2St vento +x Var.non Contemp CdC elem. 3St vento -x Var.non Contemp CdC elem. 4St vento +y Var.non Contemp CdC elem. 5St vento -y Var.non Contemp Inviluppi SLE Combinazione Rara secondo il DM 14/01/20 Descrizione Inviluppo ~SL SLE caratt. Agisce su tutte le entità del modello. Condizioni di inviluppo automatiche n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max Inviluppo ~SL SLE caratt._1 Perm.non Contemp Descrizione degli inviluppi contenuti nell inviluppo ~SL SLE caratt. Descrizione inviluppo ~SL SLE caratt._1 : n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max CdC elem. 1St peso proprio Permanente 1 1 CdC elem. 2St vento +x Var.non Contemp CdC elem. 3St vento -x Var.non Contemp CdC elem. 4St vento +y Var.non Contemp CdC elem. 5St vento -y Var.non Contemp Inviluppi S.L.U. secondo il DM 14/01/20 Descrizione Inviluppo ~SL STR SLV Agisce su tutte le entità del modello. 30

32 Condizioni di inviluppo automatiche n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max Inviluppo ~SL STR SLV_1 Perm.non Contemp Inviluppo ~SL SLU Sism. Orizz._1 Perm.non Contemp Inviluppo ~SL SLU Sism. Orizz._2 Perm.non Contemp Descrizione degli inviluppi contenuti nell inviluppo ~SL STR SLV Descrizione inviluppo ~SL STR SLV_1 : n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max CdC elem. 1St peso proprio Permanente CdC elem. 2St vento +x Var.non Contemp CdC elem. 3St vento -x Var.non Contemp CdC elem. 4St vento +y Var.non Contemp CdC elem. 5St vento -y Var.non Contemp Descrizione inviluppo ~SL SLU Sism. Orizz._1 : n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max CdC elem. 1St peso proprio Permanente 1 1 CdC elem. 5Dy Sisma SLV X Dx Var.non Contemp CdC elem. 6Dy Sisma SLV X Sx Var.non Contemp CdC elem. 7Dy Sisma SLV Y Dx Var.non Contemp CdC elem. 8Dy Sisma SLV Y Sx Var.non Contemp Descrizione inviluppo ~SL SLU Sism. Orizz._2 : n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max CdC elem. 1St peso proprio Permanente 1 1 CdC elem. 5Dy Sisma SLV X Dx Var.non Contemp CdC elem. 6Dy Sisma SLV X Sx Var.non Contemp CdC elem. 7Dy Sisma SLV Y Dx Var.non Contemp CdC elem. 8Dy Sisma SLV Y Sx Var.non Contemp TIPOLOGIA 2 - VERIFICHE T.A.-S.L.E. DELL ANIMA IN C.A. Significato dei parametri: Mat: indica il numero del materiale a cui la verifica fa riferimento Ver: indica la condizione di carico elementare di appartenenza delle sollecitazioni di verifica. Se la verifica è stata generata da un inviluppo assume il seguente significato: 1 inviluppo che determina lo sforzo normale massimo negativo 2 inviluppo che determina lo sforzo normale massimo positivo 3 inviluppo che determina il taglio 1-2 massimo negativo 4 inviluppo che determina il taglio 1-2 massimo positivo 5 inviluppo che determina il taglio 1-3 massimo negativo 6 inviluppo che determina il taglio 1-3 massimo positivo 7 inviluppo che determina il momento torcente massimo negativo 8 inviluppo che determina il momento torcente massimo positivo 9 inviluppo che determina il momento flettente 1-2 massimo negativo 10 inviluppo che determina il momento flettente 1-2 massimo positivo 11 inviluppo che determina il momento flettente 1-3 massimo negativo 12 inviluppo che determina il momento flettente 1-3 massimo positivo 17 inviluppo che determina S1 massimo negativo 18 inviluppo che determina S1 massimo positivo 19 inviluppo che determina S2 massimo negativo 20 inviluppo che determina S2 massimo positivo 21 inviluppo che determina S3 massimo negativo 22 inviluppo che determina S3 massimo positivo 23 inviluppo che determina S4 massimo negativo 24 inviluppo che determina S4 massimo positivo 31

33 I simboli S1, S2, S3, S4 indicano la sigma combinata e si riferiscono al calcolo della tensione fittizia valutata in ipotesi di linearità del comportamento del materiale e resistenza indefinita, la cui massimizzazione individua la più probabile verifica peggiore a pressoflessione, valutata con la formula (sigma positiva indica trazione) id N A M W M W (W sono i moduli di resistenza) sui quattro spigoli del rettangolo ideale con moduli di resistenza pari a quelli della sezione base dell asta. Dist: indica la distanza dal punto di inzio beam della sezione verificata Sollecitazioni di verifica: N = sforzo normale agente in direzione dell asse locale 1 V 12, V 13 = tagli agenti in direzione 2 e 3 M 12, M 13 = momenti agenti nei piani 12 e 13 MT = momento torcente ArmNM ArmT = indica il tratto di armatura interessato dalla verifica a pressoflessione deviata, seguito dalla posizione delle barre al positivo e al negativo; le verifiche vengono svolte con le posizioni inferiori o uguali alle posizioni al positivo e maggiori o uguali al negativo. = indica il tratto di armatura interessato dalla verifica a taglio, seguito dal numero del tratto di staffatura ArmNMT =indica il tratto di armatura interessato dalla verifica a pressoflessione deviata e taglio, seguito dalla posizione delle barre al positivo, al negativo e dal tratto di staffatura d 2, d 3 = altezze utili per verifiche a taglio agente in direzione 2 e 3 b w2, b w3 = larghezze utili per verifiche a taglio agente in direzione 2 e 3 n st2, n st3 = numero braccia utili per le verifiche a taglio V12 e V13 agenti in direzione 2 e 3 rispettivamente. corr. Pos = armatura longitudinale corrente = posizione delle barre longitudinali di armatura max, min: indicano le tensioni massime ottenute dalla verifica a tenso-pressoflessione deviata. CoeffV12, CoeffV13: indicano i coefficienti di sfruttamento a taglio in direzione 2 e 3. CoeffV12 è dato dal rapporto tra il taglio di calcolo V12 agente in direzione 2 e la resistenza a taglio Vr12 in direzione 2. All inizio di una riga, nelle tabelle con i risultati delle verifiche, possono comparire i seguenti simboli: VT = verifica a taglio a Tensioni Ammissibili VF = verifica di formazione delle fessure: : max è la massima tensione di trazione (su sezione non fessurata) del materiale di calcestruzzo con ID pari a MatCls. Vengono riportati solo i valori di trazione delle tensioni (se presenti). VD = verifica di decompressione: : max è la massima tensione di trazione (su sezione non fessurata) del materiale di calcestruzzo con ID pari a MatCls. Vengono riportati solo i valori di trazione delle tensioni (se presenti). VA = verifica di apertura delle fessure: w è l apertura della fessura. Il gruppo di esigenza ed il valore ammissibile utilizzati sono quelli del materiale di riferimento della sottosezione (armatura), ed il tipo di armatura (sensibile/poco sensibile) è quello del materiale delle barre di armatura della sottosezione (se è presente almeno una barra sensibile viene considerata questa come tipo di armatura nella verifica). Nella colonna IDc/TArm, IDc è l ID del materiale calcestruzzo di riferimento della sottosezione, TArm è il tipo di armatura utilizzato nella verifica di apertura delle fessure (0 = armatura sensibile, 1 = armatura poco sensibile); Un asterisco a fianco di un record individua le verifiche non soddisfatte Per le verifiche a SLE il gruppo di esigenza (livello di aggressività dell ambiente) utilizzato è riportato nella descrizione delle caratteristiche dei materiali Verifica di Resistenza ~PressoFless.CA SLE rare Tipo Verifica: Stati Limite d Esercizio (DM 14/01/20) Combinazione di Carico: rara Origine del sistema di riferimento delle sollecitazioni: nel baricentro della sezione base omogenizzata; Set Inviluppo di Verifica utilizzato: ~SL 32

34 Gruppo di Selezione su cui agisce la verifica: ~PILASTRI C.A. Tensioni ammissibili a trazione e compressione dei materiali impiegati: ID Materiale Nome materiale Sigma Amm. Trazione (N/mm²) Sigma Amm. Compressione (N/mm²) n.18 Cls C25/ n.26 B450C Unità di misura lunghezze: m Unità di misura sforzi Normali e Tagli: Unità di misura dei Momenti: KNm Unità di misura delle Tensioni: N/mm² KN Beam n.1 - Sezione anima c.a. [110x10 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: - Armatura tipo 1 fino a fine asta Descrizione Armatura tipo 1: Armatura longitudinale: 11Ø10 (Pos.1, corr.) d 2 = 101 cm, b w2 = 10 cm, d 3 = 5 cm, b w3 = 110 cm Armatura trasversale tratto di staffatura n 1: staffe tutte non strutturali Verifiche a tenso-presso flessione deviata: Mat Ver Dist N M12 M13 ArmNM max min (m) (KN) (KNm) (KNm) (N/mm²) (N/mm²) (1,-1) (1,-1) (1,-1) Beam n.22 - Sezione anima c.a. [110x10 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: - Armatura tipo 1 fino a fine asta Descrizione Armatura tipo 1: Armatura longitudinale: 11Ø10 (Pos.1, corr.) d 2 = 101 cm, b w2 = 10 cm, d 3 = 5 cm, b w3 = 110 cm Armatura trasversale tratto di staffatura n 1: staffe tutte non strutturali Verifiche a tenso-presso flessione deviata: Mat Ver Dist N M12 M13 ArmNM max min (m) (KN) (KNm) (KNm) (N/mm²) (N/mm²) (1,-1) (1,-1) (1,-1) Verifica di Resistenza-Fessurazione ~PressoFless.CA SLE q.perm Tipo Verifica: Stati Limite d Esercizio (DM 14/01/20) Combinazione di Carico: quasi permanente Origine del sistema di riferimento delle sollecitazioni: nel baricentro della sezione base omogenizzata; Set Inviluppo di Verifica utilizzato: ~SL Gruppo di Selezione su cui agisce la verifica: ~PILASTRI C.A. Tensioni ammissibili a trazione e compressione dei materiali impiegati: 33

35 ID Materiale Nome materiale Sigma Amm. Trazione (N/mm²) Sigma Amm. Compressione (N/mm²) n.18 Cls C25/ n.26 B450C - - Parametri per verifiche di fessurazione: Le verifiche di fessurazione consistono in verifiche di: apertura fessure E stato considerato il caso di azioni di lunga durata o azioni ripetute Le verifiche di apertura delle fessure mostrate sono solo quelle la cui la massima tensione di trazione nel calcestruzzo (in sezione interamente reagente) supera il valore limite di formazione delle fessure. Per ulteriori dettagli sui parametri delle verifiche di fessurazione si veda la descrizione delle caratteristiche dei materiali. Unità di misura lunghezze: m Unità di misura sforzi Normali e Tagli: Unità di misura dei Momenti: KNm Unità di misura delle Tensioni: N/mm² KN Beam n.1 - Sezione anima c.a. [110x10 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: - Armatura tipo 1 fino a fine asta Descrizione Armatura tipo 1: Armatura longitudinale: 11Ø10 (Pos.1, corr.) d 2 = 101 cm, b w2 = 10 cm, d 3 = 5 cm, b w3 = 110 cm Armatura trasversale tratto di staffatura n 1: staffe tutte non strutturali Verifiche a tenso-presso flessione deviata: Mat Ver Dist N M12 M13 ArmNM max min (m) (KN) (KNm) (KNm) (N/mm²) (N/mm²) Verifiche di apertura fessure: VA: Ver Dist N M12 M13 ArmNM w IDc/TArm (m) (KN) (KNm) (KNm) (mm) (1,-1) (1,-1) VA: (1,-1) /1 Beam n.22 - Sezione anima c.a. [110x10 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: - Armatura tipo 1 fino a fine asta Descrizione Armatura tipo 1: Armatura longitudinale: 11Ø10 (Pos.1, corr.) d 2 = 101 cm, b w2 = 10 cm, d 3 = 5 cm, b w3 = 110 cm Armatura trasversale tratto di staffatura n 1: staffe tutte non strutturali Verifiche a tenso-presso flessione deviata: Mat Ver Dist N M12 M13 ArmNM max min (m) (KN) (KNm) (KNm) (N/mm²) (N/mm²) Verifiche di apertura fessure: VA: Ver Dist N M12 M13 ArmNM w IDc/TArm (m) (KN) (KNm) (KNm) (mm) (1,-1) (1,-1) VA: (1,-1) /1 34

36 Verifica di Fessurazione ~PressoFless.CA SLE freq. Tipo Verifica: Stati Limite d Esercizio (DM 14/01/20) Combinazione di Carico: frequante Origine del sistema di riferimento delle sollecitazioni: nel baricentro della sezione base omogenizzata; Set Inviluppo di Verifica utilizzato: ~SL Gruppo di Selezione su cui agisce la verifica: ~PILASTRI C.A. Tensioni ammissibili a trazione e compressione dei materiali impiegati: ID Materiale Nome materiale Sigma Amm. Trazione (N/mm²) Sigma Amm. Compressione (N/mm²) n.18 Cls C25/ n.26 B450C - - Parametri per verifiche di fessurazione: Le verifiche di fessurazione consistono in verifiche di: apertura fessure E stato considerato il caso di azioni di lunga durata o azioni ripetute Le verifiche di apertura delle fessure mostrate sono solo quelle la cui la massima tensione di trazione nel calcestruzzo (in sezione interamente reagente) supera il valore limite di formazione delle fessure. Per ulteriori dettagli sui parametri delle verifiche di fessurazione si veda la descrizione delle caratteristiche dei materiali. Unità di misura lunghezze: m Unità di misura sforzi Normali e Tagli: Unità di misura dei Momenti: KNm Unità di misura delle Tensioni: N/mm² KN Beam n.1 - Sezione anima c.a. [110x10 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: - Armatura tipo 1 fino a fine asta Descrizione Armatura tipo 1: Armatura longitudinale: 11Ø10 (Pos.1, corr.) d 2 = 101 cm, b w2 = 10 cm, d 3 = 5 cm, b w3 = 110 cm Armatura trasversale tratto di staffatura n 1: staffe tutte non strutturali Verifiche di apertura fessure: VA: Ver Dist N M12 M13 ArmNM w IDc/TArm (m) (KN) (KNm) (KNm) (mm) VA: (1,-1) /1 Beam n.22 - Sezione anima c.a. [110x10 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: - Armatura tipo 1 fino a fine asta Descrizione Armatura tipo 1: Armatura longitudinale: 11Ø10 (Pos.1, corr.) d 2 = 101 cm, b w2 = 10 cm, d 3 = 5 cm, b w3 = 110 cm Armatura trasversale tratto di staffatura n 1: staffe tutte non strutturali Verifiche di apertura fessure: VA: Ver Dist N M12 M13 ArmNM w IDc/TArm (m) (KN) (KNm) (KNm) (mm) VA: (1,-1) /1 35

37 5.2.3 TIPOLOGIA 2 - VERIFICHE S.L.U. GENERICHE/C.A. DELL ANIMA IN C.A. Significato dei parametri: Ver: assume il seguente significato: 1 inviluppo che determina lo sforzo normale massimo negativo 2 inviluppo che determina lo sforzo normale massimo positivo 3 inviluppo che determina il taglio 1-2 massimo negativo 4 inviluppo che determina il taglio 1-2 massimo positivo 5 inviluppo che determina il taglio 1-3 massimo negativo 6 inviluppo che determina il taglio 1-3 massimo positivo 7 inviluppo che determina il momento torcente massimo negativo 8 inviluppo che determina il momento torcente massimo positivo 9 inviluppo che determina il momento flettente 1-2 massimo negativo 10 inviluppo che determina il momento flettente 1-2 massimo positivo 11 inviluppo che determina il momento flettente 1-3 massimo negativo 12 inviluppo che determina il momento flettente 1-3 massimo positivo 17 inviluppo che determina S1 massimo negativo 18 inviluppo che determina S1 massimo positivo 19 inviluppo che determina S2 massimo negativo 20 inviluppo che determina S2 massimo positivo 21 inviluppo che determina S3 massimo negativo 22 inviluppo che determina S3 massimo positivo 23 inviluppo che determina S4 massimo negativo 24 inviluppo che determina S4 massimo positivo I simboli S1, S2, S3, S4 indicano la sigma combinata e si riferiscono al calcolo della tensione fittizia valutata in ipotesi di linearità del comportamento del materiale e resistenza indefinita, la cui massimizzazione individua la più probabile verifica peggiore a pressoflessione, valutata con la formula (sigma positiva indica trazione) id N A M W M W (W sono i moduli di resistenza) sui quattro spigoli del rettangolo ideale con moduli di resistenza pari a quelli della sezione base dell asta. Dist: indica la distanza dal punto di inzio beam della sezione verificata Sollecitazioni di verifica: N = sforzo normale agente in direzione dell asse locale 1 V 12, V 13 = tagli agenti in direzione 2 e 3 M 12, M 13 = momenti agenti nei piani 12 e 13 MT = momento torcente ArmNM ArmT = indica il tratto di armatura interessato dalla verifica a pressoflessione deviata, seguito dalla posizione delle barre al positivo e al negativo; le verifiche vengono svolte con le posizioni inferiori o uguali alle posizioni al positivo e maggiori o uguali al negativo. = indica il tratto di armatura interessato dalla verifica a taglio, seguito dal numero del tratto di staffatura ArmNMT =indica il tratto di armatura interessato dalla verifica a pressoflessione deviata e taglio, seguito dalla posizione delle barre al positivo, al negativo e dal tratto di staffatura d 2, d 3 = altezze utili per verifiche a taglio agente in direzione 2 e 3 b w2, b w3 = larghezze utili per verifiche a taglio agente in direzione 2 e 3 n st2, n st3 = numero braccia utili per le verifiche a taglio V12 e V13 agenti in direzione 2 e 3 rispettivamente. corr. Pos = armatura longitudinale corrente = posizione delle barre longitudinali di armatura CoeffMN: indica il coefficiente di sfruttamento a flessione e sforzo normale; data la terna di sollecitazione N, M12, M13 si definisce coefficiente di sfruttamento il seguente rapporto (con il pedice r sono indicati i valori di resistenza ultimi): CoeffMN N N r M M 12 r12 M M 13 r13 36

38 CoeffV12, CoeffV13: indicano i coefficienti di sfruttamento a taglio in direzione 2 e 3. CoeffV12 è dato dal rapporto tra il taglio di calcolo V12 agente in direzione 2 e la resistenza a taglio Vr12 in direzione 2. Analogo discorso vale per CoeffV13. Vr12 e Vr13 sono calcolati secondo il par DM 14/01/20. Per i parametri non indicati in questo paragrafo si veda i parametri delle verifiche a taglio nelle caratteristiche dei materiali. Tipo: questa colonna contiene eventualmente indicazioni sul tipo di verifica Un asterisco a fianco di un record individua le verifiche non soddisfatte (CoeffMN>1, CoeffV12>1 e CoeffV13>1). SEZIONI IN C.A: Le sollecitazioni del taglio V12 e V13, per gli inviluppi che determinano il massimo e minimo valore del taglio (ovvero, nelle tabelle che seguono, il parametrover assume i valori da 3 a 6), sono state calcolate tramite la gerarchia delle resistenze se accanto al valore del taglio è presente il simbolo &. Del DM 14/01/20 sono stati applicati il par e Se nella colonna Tipo è presente il simbolo F indica che per le travi di fondazione le CdC sismiche degli inviluppi vengono amplificati secondo l eq.4.30, par (8) considerando =1 EN (in accordi con par DM 14/01/20). Le verifiche di duttilità flessionale sui nodi trave-pilastro sono eseguite secondo l eq del par del DM 14/01/20 alle estremità dei pilastri. Vengono indicati i valori delle sommatorie dei momenti resistenti delle travi (SMRb) e dei pilastri (SMRc) convergenti nei nodi alle estremità dei pilastri sui relativi piani locali delle aste (12 e 13), e il valore CoeffD, dato dalla seguente formula (per i simboli si veda l eq del DM 20): CoeffD Rd M M b, Rd C, Rd Tali verifiche vengono indicate in tabella tramite il simbolo D all inizio della riga. Le verifiche alla base dei pilastri del piano terreno vengono eseguite calcolando il coeff. di sfruttamento a flessione semplice e sforzo normale CoeffMN adottando come momento di calcolo il momento resistente della sezione di sommità del pilastro. Tali verifiche vengono indicate in tabella tramite il simbolo PT all inizio della riga. Un asterisco a fianco di un record individua le verifiche non soddisfatte (CoeffD>1, CoeffMN>1). Per le verifiche a pressoflessione sui pilastri in c.a. in zona sismica si applicano le limitazioni alle sollecitazioni di compressione indicate al paragrafo DM Verifica di Resistenza ~PressoFless.CA SLU Tipo Verifica: verifiche allo stato limite ultimo secondo il DM 14/01/20. Origine del sistema di riferimento delle sollecitazioni: nel baricentro della sezione base omogenizzata; Set Inviluppo di Verifica utilizzato: ~SL Gruppo di Selezione su cui agisce la verifica: ~PILASTRI C.A. Resistenza di calcolo a trazione e compressione per SLU: ID Materiale Nome materiale fd a Trazione fd a Compressione (N/mm²) (N/mm²) n.18 Cls C25/ n.26 B450C Per la gerarchia delle resistenze a taglio per le travi Rd = 1, per i pilastri Rd = 1.1 (par e par DM 20). Per la gerarchia delle resistenze delle travi di fondazione Rd = 1.1 (eq.4.30, par (8) EC8, e par DM20). Per le veriche di duttilità flessionale nodi trave-pilastro Rd = 1.1 (eq.7.4.4, par DM 20) Unità di misura lunghezze: m Unità di misura sforzi Normali e Tagli: Unità di misura dei Momenti: KNm Unità di misura delle Tensioni: N/mm² KN 37

39 Beam n.1 - Sezione anima c.a. [110x10 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: - Armatura tipo 1 fino a fine asta Descrizione Armatura tipo 1: Armatura longitudinale: 11Ø10 (Pos.1, corr.) d 2 = 101 cm, b w2 = 10 cm, d 3 = 5 cm, b w3 = 110 cm Armatura trasversale tratto di staffatura n 1: staffe tutte non strutturali Parametri verifiche a taglio (par DM 14/01/20): Limitazione ctg : 1 <= ctg <= 2.5 c = 1 Ver Dist N M12 M13 V12 V13 ArmNMT (m) (KN) (KNm) (KNm) (KN) (KN) CoeffMN CoeffV12 CoeffV13 Tipo Massimo CoeffV13: (1,-1,1) Massimo CoefV12: (1,-1,1) Massimo CoeffMN: (1,-1,1) Beam n.22 - Sezione anima c.a. [110x10 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: - Armatura tipo 1 fino a fine asta Descrizione Armatura tipo 1: Armatura longitudinale: 11Ø10 (Pos.1, corr.) d 2 = 101 cm, b w2 = 10 cm, d 3 = 5 cm, b w3 = 110 cm Armatura trasversale tratto di staffatura n 1: staffe tutte non strutturali Parametri verifiche a taglio (par DM 14/01/20): Limitazione ctg : 1 <= ctg <= 2.5 c = 1 Ver Dist N M12 M13 V12 V13 ArmNMT (m) (KN) (KNm) (KNm) (KN) (KN) CoeffMN CoeffV12 CoeffV13 Tipo Massimo CoeffV13: (1,-1,1) Massimo CoefV12: (1,-1,1) Massimo CoeffMN: (1,-1,1) TIPOLOGIA 3 - VERIFICHE S.L.U. ACCIAO Significato dei parametri: Ver: assume il seguente significato: 1 inviluppo che determina lo sforzo normale massimo negativo 2 inviluppo che determina lo sforzo normale massimo positivo 38

40 3 inviluppo che determina il taglio 1-2 massimo negativo 4 inviluppo che determina il taglio 1-2 massimo positivo 5 inviluppo che determina il taglio 1-3 massimo negativo 6 inviluppo che determina il taglio 1-3 massimo positivo 7 inviluppo che determina il momento torcente massimo negativo 8 inviluppo che determina il momento torcente massimo positivo 9 inviluppo che determina il momento flettente 1-2 massimo negativo 10 inviluppo che determina il momento flettente 1-2 massimo positivo 11 inviluppo che determina il momento flettente 1-3 massimo negativo 12 inviluppo che determina il momento flettente 1-3 massimo positivo 17 inviluppo che determina S1 massimo negativo 18 inviluppo che determina S1 massimo positivo 19 inviluppo che determina S2 massimo negativo 20 inviluppo che determina S2 massimo positivo 21 inviluppo che determina S3 massimo negativo 22 inviluppo che determina S3 massimo positivo 23 inviluppo che determina S4 massimo negativo 24 inviluppo che determina S4 massimo positivo I simboli S1, S2, S3, S4 indicano la sigma combinata e si riferiscono al calcolo della tensione fittizia valutata in ipotesi di linearità del comportamento del materiale e resistenza indefinita, la cui massimizzazione individua la più probabile verifica peggiore a pressoflessione, valutata con la formula (sigma positiva indica trazione) id N A M W M W (W sono i moduli di resistenza) sui quattro spigoli del rettangolo ideale con moduli di resistenza pari a quelli della sezione base dell asta. Dist: indica la distanza dal punto di inzio beam della sezione verificata Sollecitazioni di verifica: N = sforzo normale agente in direzione dell asse locale 1 V 12, V 13 = tagli agenti in direzione 2 e 3 M 12, M 13 = momenti agenti nei piani 12 e 13 MT = momento torcente Le verifiche di resistenza e instabilità seguono le indicazioni per il calcolo agli stati limite ultimi poste in 4.2 DM14/01/20 e cap.6 EN :2005. In base alla classe della sezione (par DM20) si adotta la seguente metodologia di verifica: Sezioni compatte: Classi 1-2, verifica plastica Sezioni moderatamente snelle: Classe 3, verifica elastica Sezioni snelle: Classe 4, non verificate (viene eseguita solo una verifica elastica) Le sezioni snelle sono soggette a fenomeni di imbozzamento locali, pertanto devono essere effettuate analisi locali sui singoli elementi costituenti la sezione (EN ), tali verifiche non sono eseguite in automatico da CMP. VERIFICHE DI RESISTENZA: ArmNMT = indica il tratto di armatura interessato dalla verifica di resistenza a pressoflessione deviata, taglio e torsione CoeffRes = coeff.di sfruttamento di resistenza pari, per le classi 1 e 2, al massimo tra CoeffMN, CoeffV e CoeffT, mentre per le classi 3 e 4 è calcolato come rapporto tensionale elastico (eq par DM20 e par.6.2.1(5) EC3). 39

41 CoeffMN = coeff. di sfruttamento di resistenza a pressoflessione deviata (par DM20 e par.6.2.1(5,7) EC3)) CoeffV = coeff. di sfruttamento di resistenza a taglio (par DM20 e par EC3); le verifiche di resistenza al taglio sono differenziate tra il caso di sezioni di classe 1 e 2, per le quali coeffv è calcolato come la somma del rapporto tra taglio agente e resistente in direzione 2 e 3, e le sezioni di classe 3 e 4, per le quali coeffv è calcolato come rapporto tensionale. CoeffT = coefficiente di sfruttamento di resistenza a torsione (par DM20 e par EC3) Classe = classificazione della sezione (par DM20) Un asterisco a fianco di un record individua le verifiche non soddisfatte (CoeffMN>1, CoeffV>1, CoeffT>1) VERIFICHE DI INSTABILITA : Per le verifche di instabilità si usa sempre la sezione base. CoeffN = coefficiente di sfruttamento d instabilità a compressione (par DM20 e par EC3) CoeffNM12, CoeffNM13 = coefficiente di sfruttamento d instabilità flessotorsionale piano 12 e 13 (par DM20 ed eq.6.61 e 6.62 par EC3); per i fattori di interazione viene applicato l Annex B dell EC3. Classe Lrif = classificazione della sezione (par DM20) = lunghezza di riferimento per le verifiche di instabilità su cui si valuta la forma del diagramma del momento sia per il piano di sbandamento 12 e sia 13. Per il momento Mcr del par DM20 (e par.6.3 EC3), poiché non è specificato come calcolarlo, si è adottato il metodo del par.4.3 del BS :2000. Un asterisco a fianco di un record individua le verifiche non soddisfatte (CoeffN>1, CoeffNM12>1, CoeffNM13>1) Verifica di Resistenza ~PressoFless.Acciaio SLU Tipo Verifica: verifiche allo stato limite ultimo secondo il DM 14/01/20. Origine del sistema di riferimento delle sollecitazioni: nel baricentro della sezione base omogenizzata; Set Inviluppo di Verifica utilizzato: ~SL Gruppo di Selezione su cui agisce la verifica: ~ACCIAIO Resistenza materiali per sezioni di Classe per verifiche SLU (t = spessore sezione) fy (t<40mm) fy (t>40mm) ID Materiale Nome materiale (N/mm²) (N/mm²) n.29 S Il CoeffV, per le sezioni di classe 1 e 2 e differenti da tubolari e a doppio T è valutato anche con il rapporto tensionale tangenziale elastico. Unità di misura lunghezze: m Unità di misura sforzi Normali e Tagli: Unità di misura dei Momenti: KNm Unità di misura delle Tensioni: N/mm² KN Beam n.28 - Sezione tub [3x3 cm s=0.4 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: Sezione Base fino a fine asta Tipo Sezione: Laminato Ver Dist N V12 V13 M12 M13 MT ArmNMT (m) (KN) (KN) (KN) (KNm) (KNm) (KNm) CoeffRes CoeffMN CoeffV CoeffT Classe Massimo CoeffRes:

42 Massimo CoeffT: Massimo CoeffMN: Beam n.39 - Sezione tub [3x3 cm s=0.4 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: Sezione Base fino a fine asta Tipo Sezione: Laminato Ver Dist N V12 V13 M12 M13 MT ArmNMT (m) (KN) (KN) (KN) (KNm) (KNm) (KNm) CoeffRes CoeffMN CoeffV CoeffT Classe Massimo CoeffV: Verifica di Instabilità ~PressoFless.Acciaio SLU" Origine del sistema di riferimento delle sollecitazioni: nel baricentro della sezione base omogenizzata; Set Inviluppo di Verifica utilizzato: ~SL Gruppo di Selezione su cui agisce la verifica: ~ACCIAIO Resistenza materiali per instabilità delle membrature a SLU (con t spessore sezione) fy (t<40mm) fy (t>40mm) ID Materiale Nome materiale (N/mm²) (N/mm²) n.29 S Unità di misura lunghezze: m Unità di misura sforzi Normali e Tagli: Unità di misura dei Momenti: KNm Unità di misura delle Tensioni: N/mm² KN Beam n.30 - Sezione tub [3x3 cm s=0.4 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: Sezione Base fino a fine asta Tipo Sezione: Laminato Parametri per verifica di Stabilità: Curva instabilità sbandamento piano 12: Sezione in acciaio Curva a Curva instabilità sbandamento piano 13: Sezione in acciaio Curva a Lunghezza di riferimento dell asta LRif: 105 cm NOTA: nelle parti del testo dedicate all indicazione della presenza o meno di ritegni per lo sbandamento, se un ritegno è stato individuato in modo automatico da CMP compare anche la scritta (A) : Descrizione Piano 1-2 Piano 1-3 Svergolamento Coefficienti di vincolo Lunghezze effettive aste 105 cm 105 cm 105 cm Lunghezze libere di inflessione 105 cm 105 cm 105 cm Ritegno per lo sbandamento inizio Beam presente presente presente (nodo 16) Ritegno per lo sbandamento fine Beam (nodo 21) presente presente presente 41

43 Snellezza sbandamento piano 12: Snellezza sbandamento piano 13: Ver Dist N M12 M13 CoeffN CoeffNM12 CoeffNM13 Classe (m) (KN) (KNm) (KNm) Massimo CoeffN: Beam n.39 - Sezione tub [3x3 cm s=0.4 cm] Coord.punto di applicazione sforzo N (piano locale 2-3): 0 m; 0 m Riepilogo tratti di armatura sull'asta: Sezione Base fino a fine asta Tipo Sezione: Laminato Parametri per verifica di Stabilità: Curva instabilità sbandamento piano 12: Sezione in acciaio Curva a Curva instabilità sbandamento piano 13: Sezione in acciaio Curva a Lunghezza di riferimento dell asta LRif: 150 cm NOTA: nelle parti del testo dedicate all indicazione della presenza o meno di ritegni per lo sbandamento, se un ritegno è stato individuato in modo automatico da CMP compare anche la scritta (A) : Descrizione Piano 1-2 Piano 1-3 Svergolamento Coefficienti di vincolo Lunghezze effettive aste 150 cm 150 cm 150 cm Lunghezze libere di inflessione 150 cm 150 cm 150 cm Ritegno per lo sbandamento inizio Beam presente presente presente (nodo 17) Ritegno per lo sbandamento fine Beam (nodo 18) presente presente presente Snellezza sbandamento piano 12: Snellezza sbandamento piano 13: Ver Dist N M12 M13 CoeffN CoeffNM12 CoeffNM13 Classe (m) (KN) (KNm) (KNm) Massimo CoeffNM13: Massimo CoeffNM12:

44 6. VERIFICHE GEOTECNICHE 6.1 Verifiche a Schiacciamento DESCRIZIONE INVILUPPO ~SL GEO Agisce su tutte le entità del modello. Condizioni di inviluppo automatiche n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max Inviluppo ~SL GEO_1 Perm.non Contemp Inviluppo ~SL SLU Sism. Orizz._1 Perm.non Contemp Inviluppo ~SL SLU Sism. Orizz._2 Perm.non Contemp Descrizione degli inviluppi contenuti nell inviluppo ~SL GEO Descrizione inviluppo ~SL GEO_1 : n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max CdC elem. 1St peso proprio Permanente 1 1 CdC elem. 2St vento +x Var.non Contemp CdC elem. 3St vento -x Var.non Contemp CdC elem. 4St vento +y Var.non Contemp CdC elem. 5St vento -y Var.non Contemp Descrizione inviluppo ~SL SLU Sism. Orizz._1 : n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max CdC elem. 1St peso proprio Permanente 1 1 CdC elem. 5Dy Sisma SLV X Dx Var.non Contemp CdC elem. 6Dy Sisma SLV X Sx Var.non Contemp CdC elem. 7Dy Sisma SLV Y Dx Var.non Contemp CdC elem. 8Dy Sisma SLV Y Sx Var.non Contemp Descrizione inviluppo ~SL SLU Sism. Orizz._2 : n CdC o Inviluppo Nome CdC o Inviluppo Tipologia Gruppo Molt.Min Molt.Max CdC elem. 1St peso proprio Permanente 1 1 CdC elem. 5Dy Sisma SLV X Dx Var.non Contemp CdC elem. 6Dy Sisma SLV X Sx Var.non Contemp CdC elem. 7Dy Sisma SLV Y Dx Var.non Contemp CdC elem. 8Dy Sisma SLV Y Sx Var.non Contemp PLINTO: NODO2 Dalla relazione geologico-geotecnica risulta: CARICO LIMITE FONDAZIONE COMBINAZIONE...A2+M2+R2 Autore: MEYERHOF (1963) Carico limite [Qult] Resistenza di progetto[rd] 169,92 kn/m² 94,4 kn/m² COEFFICIENTE DI SOTTOFONDAZIONE BOWLES (1982) Costante di Winkler 6796,65 kn/m³ 43

45 La sezione si presenta parzializzata, ma la massima pressione di contatto pari a 0.3 N/mm 2 è inferiore alla resistenza di progetto pari a N/mm 2 ================================================================================ VERIFICHE DI PORTANZA PLINTO CON INVILUPPO ~SL GEO ================================================================================ Sollecitazioni utilizzate: F1f M12f M13f F2f F3f Plinto: nodo2 P.to Appl.ne a D1(0.5 m) da intradosso plinto n Nodo F1f( KN)M12f( KNm)M13f( KNm) F2f( KN) F3f( KN)

46 Plinto: nodo2 P.to Appl.ne a intradosso plinto n Nodo F1f( KN)M12f( KNm)M13f( KNm)STMin( N/mm²) STMax

47 6.1.3 PLINTO: NODO3 CARICO LIMITE FONDAZIONE COMBINAZIONE...A2+M2+R2 Autore: MEYERHOF (1963) Carico limite [Qult] Resistenza di progetto[rd] 139,71 kn/m² 77,62 kn/m² COEFFICIENTE DI SOTTOFONDAZIONE BOWLES (1982) Costante di Winkler 5588,59 kn/m³ La massima pressione di contatto pari a N/mm 2 è inferiore alla resistenza di progetto pari a 0.7 N/mm 2 46

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