GIORNATA DI INCONTRO E DIBATTITO SUL TEMA: Il SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO PER LA SALUTE, SICUREZZA E TUTELA AMBIENTALE,

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1 GIORNATA DI INCONTRO E DIBATTITO SUL TEMA: Il SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO PER LA SALUTE, SICUREZZA E TUTELA AMBIENTALE, ALLA LUCE DELLA NORMATIVA EUROPEA DELLA QUALITA E DELLE TRASFORMAZIONI ORGANIZZATIVE DELLE IMPRESE. I modelli di sistema di gestione per la salute, la sicurezza e la tutela ambientale Dr.ssa M. Gabriela Ruffi Ing. B. Frattini Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 1

2 INDICE INDICE 2 INTRODUZIONE AI SISTEMI DI GESTIONE 3 I MODELLI SISTEMI DI GESTIONE OGGI DISPONIBILI 4 ANALISI DI UN MODELLO CERTIFICABILE DI GESTIONE AMBIENTALE: IL SISTEMA ISO ELEMENTI COMUNI AI VARI MODELLI DI SISTEMA DI GESTIONE PER LA TUTELA AMBIENTALE, PER LA SALUTE E PER LA SICUREZZA. 8 SINTESI E CONCLUSIONI 11 Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 2

3 INTRODUZIONE AI SISTEMI DI GESTIONE Il sistema di gestione In base alle norme ISO, un sistema di gestione è costituito da: struttura organizzativa, pianificazione (obiettivi, programmi), responsabilità, prassi, procedure, processi, risorse, per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare, mantenere attiva, la politica dell impresa, che può (e deve) considerare: QUALITA AMBIENTE, SALUTE, SICUREZZA. Vi è tuttavia una fondamentale differenza fra la qualità e gli altri valori richiamati. La gestione della qualità si sviluppa ed opera in un quadro prettamente privatistico e di adesione volontaria, mentre, soprattutto per salute e sicurezza, il sistema di gestione appare orientato a diventare un obbligo di legge, almeno per i settori a maggior rischio e sia pure ad un livello di definizione ancora approssimativo Sviluppo sistema Verifica del sistema La ruota di Deming del Lo sviluppo di un sistema di gestione passa attraverso cinque fasi principali: analisi preliminare della situazione iniziale, finalizzata ad individuare i lati forti ed i lati deboli dell organizzazione; definizione della politica e pianificazione: obiettivi generali e di dettaglio; definizione dei tempi e delle risorse necessarie, della struttura organizzativa, programmi; attuazione dei programmi e funzionamento del sistema; verifica interna sul sistema e sui risultati; azioni correttive e preventive. Una volta realizzato e collaudato, il sistema di gestione sarà oggetto di verifiche periodiche (mediante audit). Le verifiche saranno indirizzate alla individuazione di interventi di miglioramento del sistema e delle sue performance. Le azioni sopra descritte richiamano alcuni principi utilizzati nella realizzazione dei sistemi Qualità; infatti, se si considera l analisi preliminare come facente parte della fase di pianificazione, si ritrova la ben nota ruota di Deming: Plan, Do, Check, Action. Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 3

4 I MODELLI SISTEMI DI GESTIONE OGGI DISPONIBILI Qualità Una panoramica dei sistemi di gestione oggi disponibili e già sperimentati o proposti, si presenta assai varia. Nella qualità, le norme della serie ISO 9000, da tempo operanti, hanno già consentito la messa a punto del modello di sistema di gestione e di tutti gli elementi strumentali per la sua realizzazione e certificazione, nei vari settori industriali. Ambiente Nel settore ambientale, al di là di iniziative individuali delle imprese, i modelli più riconosciuti a livello internazionale sono riferibili a: Regolamento CEE 1836/93 - Environmental Management System denominato EMAS. BS Norme ISO serie Tra questi, possono essere certificati i sistemi che rispondono ai requisiti del BS 7750 e della ISO Il regolamento EMAS prevede una convalida da parte di valutatori accreditati, ancora da riconoscere. Salute e sicurezza Nel settore della salute e della sicurezza, i più noti modelli di gestione utilizzati sono: Il sistema di gestione della sicurezza, messo a punto dal Centro per la Sicurezza dei Processi Chimici (CCPS- AIChE)- USA. Il Process Safety Management, (PSM), elaborato dalla Occupational Safety and Health Agency (OSHA) - USA. Il Codes of Practices contenuto nel più generale programma di Responsible Care, lanciato dalla Chemical Manufactures Association. Nella recente direttiva comunitaria CEE 96/82 del 9 dicembre 1996 sui rischi di incidente rilevante (aggiornamento della precedente Seveso ), si traccia una architettura semplificata di modello di sistema di gestione, nell Allegato III. Richiami a modelli di gestione (sia pur parzialmente strutturati) si individuano nel filone della normativa comunitaria sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel D.Lgs. 626/94, che costituisce il recepimento di molte norme in materia, si stabilisce, tra l altro, l obbligo per le imprese di dotarsi di un sistema di gestione della sicurezza e della salute, sia in termini di organizzazione e di risorse minime che di strumenti di pianificazione (autovalutazione, miglioramento continuo). E infine da poco tempo disponibile la norma BS 8800, che fornisce una guida alla realizzazione del sistema di gestione della sicurezza e della salute. Al di là dei loro contenuti, nessuno dei modelli citati risulta attualmente certificabile. Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 4

5 ANALISI DI UN MODELLO CERTIFICABILE DI GESTIONE AMBIENTALE: IL SISTEMA ISO Il sistema è suddiviso nei seguenti elementi principali: Politica ambientale. Pianificazione. Attuazione e funzionamento. Controlli ed azioni correttive. Nel seguito diamo una breve sintesi sui contenuti dei singoli elementi. Politica ambientale Impegno della direzione Partecipazione Pianificazione Aspetti ambientali Analisi ambientale e parametri di misura La politica ambientale deve essere appropriata alla natura ed alle dimensioni dell impresa; essa deve essere elaborata e scritta al massimo livello dell impresa, tenendo conto di due requisiti minimi: la conformità alle leggi vigenti e il principio del miglioramento continuo. La politica costituisce il quadro di riferimento per la definizione di obiettivi e traguardi, deve essere resa nota all intera organizzazione dell azienda ed al pubblico La politica deve essere infatti compresa e condivisa da tutti i lavoratori, a qualsiasi livello. La pianificazione include: identificazione degli aspetti ambientali significativi; identificazione delle norme legali e regolamenti applicabili; definizione di obiettivi e traguardi ambientali coerenti con la politica; elaborazione di programmi di azione, con la definizione di tempi, mezzi e risorse necessari. L identificazione degli aspetti ambientali significativi risulta uno degli elementi critici e di più elevato spessore tecnico-scientifico. Le norme in ciò non si addentrano, ma è manifesto che non è possibile darsi degli obiettivi credibili e giustificabili senza una approfondita ed esaustiva analisi ambientale iniziale (per riprendere il lessico EMAS). L analisi ambientale iniziale è indispensabile, inoltre, per individuare e mettere a punto i parametri di misura delle prestazioni ambientali e dell efficacia del sistema di gestione. L importanza dei parametri di misura si rivelerà appieno nel momento di definire traguardi e obiettivi, come pure nelle fasi di controllo e verifica dei risultati. Ai fini della registrazione del sito, così come prevista dal regolamento EMAS, infine, non v è dubbio che l analisi ambientale iniziale debba rispondere a rigorosi ed riconosciuti criteri metodologici, di completezza e di approfondimento. In altri termini, espressi al di fuori dalla terminologia ISO, nella prima fase di pianificazione, deve essere sviluppata una vera e propria dettagliata valutazione dei rischi ambientali Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 5

6 Obiettivi Nella definizione di Obiettivi e Traguardi, i parametri di misura giuocano un ruolo importante e vanno selezionati e messi a punto in relazione agli esiti dell analisi ambientale; a titolo di esempio indichiamo alcuni parametri scelti fra gli indicatori di prestazioni ambientali, come: Quantità di rifiuti prodotti per unità di prodotto finito. Frazione di rifiuti riciclati. Efficienza nell uso di energia e materiali. Qualità\quantità\pericolosità di sostanze inquinanti emesse. Numero di incidenti ambientali. Investimenti per la prevenzione e protezione ambientale Gli stessi indicatori potranno essere usati in seguito per misurare i miglioramenti ottenuti e comunicarli all interno ed all esterno. Programma Il programma delle azioni e le relative misure necessarie per la sua attuazione risulta fondato sui due elementi prima descritti: l analisi iniziale e gli obiettivi prefissati. Miglioramento continuo Relativamente agli obiettivi, occorre poi ricordare come il sistema sia improntato ad un miglioramento continuo; gli obiettivi pertanto saranno mobili nel tempo e periodicamente aggiornati. Analogamente dovranno essere periodicamente rivisti ed aggiornati l analisi ambientale iniziale, programma e misure previste. Il programma di azione, a sua volta, dovrà contenere un metodo di monitoraggio sulla sua corretta attuazione. Attuazione funzionamento e Gli elementi salienti nella fase di attuazione e funzionamento del sistema possono essere ricondotti a: Definizione della struttura ed allocazione delle responsabilità: ruoli, autorità, responsabilità, risorse umane, ove necessario specialistiche, finanziarie, tecnologiche. Formazione Comunicazione Documentazione Controllo operativo Formazione, sensibilizzazione, competenze, mirate e coordinate per una partecipazione agli obiettivi. Revisione od impostazione di un efficace meccanismo di comunicazione interna ed esterna. Documentazione ed il controllo della documentazione, ovvero registrazione formale (su carta/sistemi informatici), identificazione e rintracciabilità, aggiornamento e rimozione dei documenti superati. Ovviamente, il primo documento è proprio quello relativo al Sistema di Gestione; il sistema infatti deve essere descritto nei suoi elementi fondamentali in uno specifico manuale. Controllo operativo: in questo elemento si colloca la fase obbligatoria di costruzione delle procedure e dei criteri operativi, mirati a regolare tutte le attività alle quali si associano aspetti ambientali significativi (Analisi ambientale iniziale). Tra le attività da regolare vi sono senz altro le relazioni con i fornitori ed appaltatori, nonché la loro selezione e controllo (continuo). Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 6

7 Emergenze Preparazione alle emergenze e risposta, ovvero la predisposizione di procedure e strumenti per una tempestiva ed efficace risposta ad eventi o incidenti con effetti ambientali. Controlli ed azioni correttive Monitoraggio, registrazioni, audit e azioni correttive Gli elementi principali sono: Sorveglianza e misurazioni sull andamento delle prestazioni ambientali, dei controlli operativi e della conformità rispetto agli obiettivi e traguardi prefissati. Registrazioni, riferite a tutte le azioni espletate dal sistema di gestione, fra le quali i risultati degli audit e le attività di formazione. Audit, ovvero le verifiche ispettive condotte sul sistema, finalizzate ad accertarne la conformità alla politica ambientale ed il rispetto della pianificazione elaborata. Azioni correttive sulle situazioni di non conformità e preventive sui fattori/condizioni che le hanno originate. Riesame della direzione, periodico e documentato sui risultati, alfine di introdurre azioni di modifica, estesa alla stessa politica ambientale. Fra i controlli da effettuare, la conformità costante alle norme di legge e regolamenti e senz altro la più rilevante sotto il profilo legale. L efficacia della fase di controllo è condizionata dalle parti di sistema già descritte. Ad esempio, al fine di consentire un controllo effettivo sulle performance ambientali, sono di fondamentale importanza la selezione e messa a punto dei parametri di misura, le procedure e gli strumenti (non solo analisi ma anche registri) per le verifiche sugli scostamenti. Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 7

8 ELEMENTI COMUNI AI VARI MODELLI DI SISTEMA DI GESTIONE PER LA TUTELA AMBIENTALE, PER LA SALUTE E PER LA SICUREZZA. Politica ambientale Vengono presi in considerazione i modelli : ISO 14001, appena illustrato, per la parte ambientale, Process Safety Management (OSHA), Indicazioni desunte dalla Dir. CEE 96/82, in relazione ai rischi di incidente rilevante, Contenuti D.Lgs. 626/94, in relazione al tema salute e sicurezza durante il lavoro. Pianificazione Prendendo il sistema e gli elementi della ISO come riferimento, si è operata una analisi degli altri modelli, al fine di determinare gli elementi comuni e poter definire una struttura unificata di sistema di gestione. In relazione ai modelli di sistema di gestione ambientale, si è scelto il modello ISO 14001, dal momento che la norma ISO è prossima a divenire riferimento riconosciuto per la realizzazione dell EMAS e che il BS 7750 viene considerato ormai superato, a livello europeo, dalla stessa ISO Riferendoci quindi alla struttura della ISO 14001: La indicazione di una formale politica ambientale è individuata nella Dir. 96/82 (Seveso bis); non viene espressamente richiesta dagli altri modelli. Aspetti ambientali Identificazione degli aspetti ambientali (e di salute e sicurezza) significativi: La Dir. 96/82 (Seveso bis) prevede l identificazione dei rischi di incidente rilevante mediante una dettagliata e sofisticata analisi, che si conclude con la valutazione dei rischi e l individuazione delle misure preventive e protettive appropriate. Il PSM (OSHA) contiene in più parti elementi riconducibili a questo elemento della ISO; in particolare l analisi dei pericoli di processo (par. e), l informazione sulla sicurezza del processo (par. d), indagini sugli incidenti (par. m) e la gestione delle modifiche (par. l). Per quanto concerne il D.Lgs. 626/94, il procedimento di valutazione dei rischi ha tutte le caratteristiche per costituire l analisi iniziale, al fine di individuare gli aspetti di salute e sicurezza. Della valutazione fa parte l analisi degli incidenti e infortuni. Sotto il profilo metodologico, la ISO non indica criteri precisi per operare l analisi ma solo principi generali. La Dir. 96/82 (Seveso bis), come sopra detto, indica criteri e metodi ben definiti, consolidati e dettagliati. Anche il PSM (OSHA), indica metodi precisi per la valutazione dei rischi. Per quanto riguarda il D.Lgs. 626/94, sono gli orientamenti comunitari a individuare i criteri generali, assenti nella legge nazionale. Norme applicabili Identificazione delle norme legali e regolamenti applicabili. Sia per la Dir. 96/82 (Seveso bis), che per il PSM (OSHA) ed il D.Lgs. 626/94, l identificazione e chiaramente implicita. Obiettivi e programmi di miglioramento Definizione di obiettivi e traguardi ambientali coerenti con la politica. La Dir. 96/82 (Seveso bis) richiama la necessità di definire... obiettivi generali e principi di intervento.... Nel PSM (OSHA) non viene espressamente richiesto un piano di miglioramento. Nel D.Lgs. 626/94, il piano di misure preventive e protettive di miglioramento(a seguito della valutazione) può essere inserito in questo elemento. Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 8

9 Attuazione funzionamento Struttura, responsabilità e Definizione della struttura ed allocazione delle responsabilità: ruoli, autorità, responsabilità. Nel Dir. 96/82 (Seveso bis), vi è un preciso riferimento alla necessità di definire... ruoli e responsabilità del personale.... Il PSM (OSHA) non contiene riferimenti applicabili chiaramente a questo elemento. Il D.Lgs. 626/94, pur non prefigurando una struttura di sistema, individua chiaramente alcune figure particolare, tra loro raccordate e collegate alla organizzazione dell impresa, specificandone ruoli e responsabilità. Formazione Formazione, sensibilizzazione, competenze, mirate e coordinate per una partecipazione agli obiettivi. L informazione e la formazione dei lavoratori sono principi essenziali e costanti nella normativa comunitaria e negli atti di recepimento, come il D.Lgs. 626/94. La partecipazione è un valore chiaramente promosso a livello europeo. Il PSM (OSHA) dettaglia con precisione l importanza ed i contenuti della formazione, al par.g. Anche per quanto concerne terzi (appaltatori), i modelli richiamati per la salute e la sicurezza danno indicazioni precise sulle azioni di informazione da prendere. Il PSM (OSHA) estende l obbligo di formazione al personale degli appaltatori. Comunicazione Revisione od impostazione di un efficace meccanismo di comunicazione interna ed esterna. La Dir. 96/82 (Seveso bis) sottolinea l importanza della comunicazione esterna. Il D.Lgs. 626/94 prevede l obbligo, la struttura ed i meccanismi per un livello minimo di comunicazione interna (riunione periodica). Il PSM (OSHA) non riporta esplicitamente richiami alla formazione, anche se nella parte relativa alla informazione, giudica essenziale la partecipazione dei lavoratori. Documentazione Documentazione ed il controllo della documentazione, ovvero registrazione formale (su carta/sistemi informatici), identificazione e rintracciabilità, aggiornamento e rimozione dei documenti superati. La gestione e l aggiornamento della documentazione essenziale (manuali, disegni, procedure, etc.) ai fini di una gestione della salute e sicurezza è ritenuta necessaria in tutti i modelli citati: Non sono tuttavia forniti criteri generali definiti, eccezion fatta per la ISO Controllo operativo Controllo operativo: costruzione delle procedure e dei criteri operativi,, incluse le relazioni con i fornitori ed appaltatori, nonché la loro selezione e controllo. La Dir. 96/82 (Seveso bis). richiama la necessità di elaborare procedure di controllo operativo per l esercizio in condizioni di sicurezza. Il PSM (OSHA) prevede la definizione di procedure operative che coprano tutte le attività significative sotto il profilo del rischio (par.f). Dedica un paragrafo alla procedura generale: Permesso di lavoro a caldo (par. k) ed a quella di Riesame di sicurezza pre-avviamento (par.i). Nel D.Lgs. 626/94, le procedure sono una necessità implicita. Per quanto riguarda le imprese appaltatrici, il PSM (OSHA) prevede una procedura di selezione; nel D.Lgs. 626/94, si ricorda l obbligo di verificare la idoneità delle imprese appaltatrici. Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 9

10 Emergenze Preparazione alle emergenze e risposta, ovvero la predisposizione di procedure e strumenti per una tempestiva ed efficace risposta ad eventi o incidenti. Tutti e tre i modelli richiamati per salute e sicurezza riportano la necessità di definire un piano di emergenza dettagliato, Struttura, ruoli e responsabilità fanno espressamente parte del piano. Controlli ed azioni correttive Monitoraggio, registrazioni Monitoraggio e registrazioni Gli elementi ascrivibili nei tre modelli analizzati, per quanto frammentari o generici, possono essere così sintetizzati. La Dir. 96/82 (Seveso bis) prevede come principio la..valutazione costante dell osservanza degli obiettivi fissati.... Il D.Lgs. 626/94 prevede alcune forme di monitoraggio e controllo, quali: monitoraggi periodici ambientali, sorveglianza sanitaria generale e specifica, registro degli infortuni, registri degli esposti, dati sanitari individuali. Il PSM (OSHA), al par. j, dedica particolare attenzione al problema dell integrità meccanica degli impianti e stabilisce l obbligo di un programma di sorveglianza e controllo. Audit e azioni correttive Audit e azioni correttive La Dir. 96/82 (Seveso bis) prevede, come principio, la..valutazione periodica sistematica della politica di prevenzione...e della efficacia ed adeguatezza del sistema di gestione.. Il PSM (OSHA) prevede un audit di conformità (par. o), affidata alle imprese, documentata e diretta alla efficacia del sistema di gestione, specificandone alcune modalità.. Il D.Lgs. 626/94 non prevede esplicitamente verifiche periodiche di sistema. Per quanto concerne le azioni correttive al sistema, la Dir. 96/82 (Seveso bis) pone il principio di azioni correttive. Nel D.Lgs. 626/94, le misure generali di tutela sono principi ai quali devono informarsi le azioni correttive, ma non.vi sono espliciti riferimenti ad azioni correttive sul sistema. Il PSM (OSHA) le include come risultati delle verifiche ispettive e ne richiede la documentazione (par. o). Riesame della Direzione Il riesame della direzione viene esplicitamente previsto, come principio, dalla Dir. 96/82 (Seveso bis). Nel D.Lgs. 626/94, mutamento organizzativi o tecnologici sono considerati motivi di aggiornamento e revisione della valutazione dei rischi e conseguentemente, in linea di principio, possono indurre a revisionare il sistema. L elemento non è espressamente previsto nel PSM (OSHA). Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 10

11 SINTESI E CONCLUSIONI L analisi dei modelli disponibili per i sistemi di gestione ambientale e di salute e sicurezza, consente di tracciare le seguenti conclusioni: I modelli non sono perfettamente confrontabili, ma vi sono analogie, soprattutto per quanto concerne la norma ISO, il PSM (OSHA) ed i principi espressi nella Dir. 96/82 (Seveso bis); il D.Lgs. 626/94 si colloca in posizione più eccentrica, in quanto atto normativo di obblighi e di indirizzi di prevenzione e tutela, più che ispiratore per sistemi di gestione. Tra i vari modelli vi sono comunque molti elementi comuni, nell ispirazione ed anche nei contenuti essenziali. La norma ISO può fornire una architettura di sistema in grado di recepire, senza difficoltà, gli elementi comuni e quelli più specifici di ciascun modello. Si può quindi pensare ad una norma che modelli il sistema di gestione sicurezza e salute sulla architettura ISO. Si può infine pensare come realizzabile una unica norma, ispirata alla struttura ISO, che unifichi i due sistemi di gestione: quello ambientale e quello per la salute e la sicurezza. Modelli di sistema di gestionenew.doc pag. 11

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