La Gestione del Credito in. Banca. La gestione del credito in banca. dott. Antonio Popolla Componente cda Banca di Credito Cooperativo di Napoli

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1 La Gestione del Credito in La gestione del credito in banca Banca dott. Antonio Popolla Componente cda Banca di Credito Cooperativo di Napoli

2 LE FUNZIONI DI UNA BANCA Funzione creditizia Intermediare tra coloro che offrono il capitale e coloro che lo richiedono Funzione monetaria Possibilità di utilizzare i titoli di debito, assegni e carte di credito, come moneta Funzione di servizi 1) Servizi di investimento: gestire per conto terzi strumenti finanziari 2) Prestazioni complementari: pagamento di utenze, incassi di effetti, etc. Funzione di supporto allo sviluppo delle imprese Particolari interventi finanziari e servizi pensati per aiutare le imprese Funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria Influenzano il processo di produzione e di distribuzione del reddito nazionale attraverso la concessione del credito

3 LA FUNZIONE CREDITIZIA Margine d Interesse: Interessi Creditori Interessi Debitori = Margine d Interesse (5 % - 3 %) = 2% Interessi Debitori 3% Interessi Creditori 5%

4 LA FUNZIONE CREDITIZIA Margine d Interesse: Interessi Creditori Interessi Debitori = Margine d Interesse (5 % - 3 %) = 2% Il Concetto di Leva Finanziaria: Per leva finanziaria bancaria s'intende la possibilità di acquistare strumenti finanziari per un importo superiore al proprio capitale grazie ad attività di raccolta remunerata di denaro e concessione della stessa raccolta ad aziende e privati con l applicazione di tassi d interesse più elevati rispetto a quelli di raccolta. Margine d Interesse CAPITALE SOCIALE

5 Outlook Sulla Crisi Finanziaria ANALISI DEGLI SCENARI Uno dei principali fattori che ha reso così grave la crisi economica e finanziaria è da rintracciare nell errato utilizzo della leva finanziaria adottata dalle banche tale da generare l erosione del livello e della qualità della base patrimoniale delle stesse in quanto il margine d interesse è stato utilizzato per concedere nuovi finanziamenti senza provvedere alla congrua ricapitalizzazione della banca stessa Margine d Interesse CAPITALE SOCIALE

6 ANALISI DEGLI SCENARI Lo strumento della Leva finanziaria è alla base della gestione di una banca Ma prima dell anno 2007 (anno di inizio della crisi), la regolamentazione sull utilizzo della leva per le banche era meno stringente al fine di permettere: -Maggiore capacità di finanziamento ai clienti -Maggiore redditività sulle operazioni Gli Accordi di Basilea e la Crisi Finanziaria L accordo di Basilea nato nel 1988 sancisce delle regole comuni tra le banche centrali in merito alla minima capitalizzazione degli istituti di credito a fronte dell utilizzo dello strumento della Leva Finanziaria, ma l accordo non offriva specifica attenzione sul modello di calcolo del capitale minimo. Nel 2004 viene rinnovato l accordo al quale è stato dato il nome di Basilea II. Tale nuovo accordo è entrato in vigore nel gennaio 2007 Ormai troppo tardi per scongiurare la crisi nel quale ancora versiamo A seguito della crisi finanziaria è oggi allo studio una possibile nuova versione dell'accordo che prenderà il nome di Basilea III

7 ANALISI DEGLI SCENARI BASILEA II L Accordo di Basilea II, applicato in Europa da tutte le banche a partire dal 2007 è nato per garantire maggiore solidità ed efficienza al sistema bancario a livello internazionale. In termini generali: Il primo Accordo di Basilea (1988) prevedeva requisiti patrimoniali uguali per qualunque Prestito concesso da una banca, il nuovo Basilea (2007) prevede l obbligo di valutare con maggiore grado di approfondimento il rischio di credito differenziando gli accantonamenti patrimoniali. - Per un prestito ad un impresa più rischiosa la banca deve accantonare più capitale - Per un prestito ad un impresa più affidabile la banca può accantonare una quota di capitale minore. Domanda: Qual è il metodo per valutare la rischiosità di un azienda?

8 I FONDAMENTALI DI BASILEA II ANALISI DEGLI SCENARI L Accordo di Basilea II, si basa sul rispetto per le banche di tre pilastri

9 Domanda: Come si Calcolano Rischio Operativo e Rischio di Mercato?

10 RISPOSTA:

11 IL RATING Il calcolo del Rating a sua volta è composto, come da accordi di Basilea 2, su tre differenti Analisi Valutative: QUANTITATIVA QUALITATIVA ANDAMENTALE PROCESSO DI VALUTAZIONE SCORE SCORE SCORE ANALISI PROBABILISTICA (PROBABILITA DI DEFAULT) Estrapolato da: Settore Merceologico Analisi dei Competitor Area Geografica Altri Dati Empirici RATING

12 DECISIONE DI AFFIDABILITA CONOSCENZA DEI FATTI E DELLE CONDIZIONI PROCESSO DI VALUTAZIONE SU: CLIENTE ANALISI QUANTITATIVA ANALISI QUALITATIVA ANALISI ANDAMENTALE OPERAZIONE ANALISI QUANTITATIVA ANALISI QUALITATIVA GARANZIE CONCESSE ANALISI QUANTITATIVA ANALISI QUALITATIVA

13 PROCESSO DI VALUTAZIONE SU: CLIENTE ANALISI QUANTITATIVA ANALISI QUALITATIVA ANALISI ANDAMENTALE SCORE CLIENTE FUNZIONE: Analisi della Capacità dell impresa di generare nel tempo Flussi di Cassa positivi, mantenendo una equilibrata struttura patrimoniale e finanziaria, oltre a livelli di redditività soddisfacenti. OBBIETTIVO: CALCOLARE LA PROBABILITA DI DEFAULT (PD) ANALISI QUANTITATIVA Riclassificazione Bilancio & Calcolo Indici 1. Finanziari 2. Reddituali 3. Patrimoniali ANALISI QUALITATIVA Identificazione dei Fattori critici di Successo/Insuccesso 1. Management 2. Organizzazione 3. Clienti/Fornitori ANALISI ANDAMENTALE Valutazione Rapporto con Sistema Bancario 1. CR Interbancaria 2. Criff 3. Informazioni Interne

14 OPERAZIONE ANALISI QUANTITATIVA ANALISI QUALITATIVA SCORE OPERAZIONE FUNZIONE: Con l analisi dell operazione si verifica se il finanziamento contribuisce a generare per l impresa nuova ricchezza senza alterare, ovvero, migliorando i rispettivi equilibri patrimoniali e finanziari OBBIETTIVO: CALCOLARE L ESPOSIZIONE IN CASO DI DEFAULT (ED) ANALISI QUANTITATIVA Valutazione Operazione 1. Valore Affidamento 2. Tempi Operazione 3. Congruenza della Forma Tecnica 4. Flussi di Cassa Attesi 5. Grado di Penetrazione ANALISI QUALITATIVA (SWOT Analysis ) 1. Settore Merceologico 2. Minacce / Opportunità 3. Forza / Debolezza 4. Qualità / Profondità Business Plan

15 GARANZIE CONCESSE ANALISI QUANTITATIVA ANALISI QUALITATIVA SCORE GARANZIE FUNZIONE: Sintetizzare in un dato il grado di copertura degli affidamenti Analisi Sussidiaria alle precedenti: Se gli score Cliente e Operazione sono insufficienti, non potrà essere concesso il nuovo affidamento OBBIETTIVO: CALCOLO DEL VALORE ESCUTIBILE IN CASO DI DEFAULT (GD) ANALISI QUANTITATIVA Valutazione Presidio del Rischio 1. Patrimonio Aziendale 2. Patrimonio Fideiussori 3. Impegni Vs. Sistema Bancario e Tributario ANALISI QUALITATIVA Valutazione Dati Empirici e di Mercato 1. Realizzabilità del Patrimonio in caso di Default 2. Vincoli Giuridici sul Patrimonio

16 PROBABILITA DEFAULT PD (Score Cliente) ESPOSIZIONE PER DEFAULT ED (Score Operazione) GARANZIE IN CASO DI DEFAULT GD (Score Garanzie) In base alla scelta del modello di Rating adottato dalla banca, ciascuno Score ottenuto potrà essere ponderato in modo differente L applicazione della ponderazione del valore sul singolo Score genera il Rating RATING 50% + 25% + 25% = 100% EXPECTED LOSS (EL) = PD x ED x GD

17 IL RATING

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20 L E A R E E D I I N D A G I N E E L E A N A L I S I

21 QUANTITATIVA Analisi Prospettica 50% CLIENTE QUALITATIVA 15% ANDAMENTALE 15% OPERAZIONE QUANTITATIVA QUALITATIVA (Analisi Qualitativa) 15% 5% GARANZIE CONCESSE QUANTITATIVA QUALITATIVA SI / NO

22 INDAGINE QUANTITATIVA ECONOMICO / PATRIMONIALE (Analisi di Bilancio)

23 ANALISI DI BILANCIO In relazione alla documentazione contabile, esistono dati di bilancio ritenuti più rilevanti ai fini dell analisi per una Banca Al fine di garantire una corretta valutazione è necessario quindi provvedere alla riclassificazione dei bilanci consuntivi e prospettici: Riclassificazione Stato Patrimoniale Criterio Finanziario

24 Riclassificazione Conto Economico Valore Aggiunto e Margine Operativo Lordo

25 Tra gli indici di maggiore interesse risultano: Indici di Redditività ANALISI DI BILANCIO GLI INDICI - ROI Reddito Operativo Capitale Netto + Debiti Onerosi Beni non Operativi ROS Saggio Onerosità Capitale di Terzi Reddito Operativo Valore della Produzione Oneri Finanziari Fatturato ROE Utile Netto (Capitale Netto Utile Netto)

26 Indici Durata e Rotazione ANALISI DI BILANCIO GLI INDICI - Durata Media Crediti Commerciali Crediti Comm. al Netto IVA Fatturato Netto IVA *365 Durata Media Debiti Commerciali Debiti Comm. al Netto IVA Acquisti Netto IVA *365 Rapporto Clienti / Fornitori Durata Media Crediti Commerciali Durata Media Debiti Commercial Turnover Capitale Investito da Remunerare Valore della Produzione Capitale di Terzi Oneroso Capitale Netto

27 ANALISI DI BILANCIO GLI INDICI - Grado di Indebitamento e Copertura

28 ANALISI DI BILANCIO GLI INDICI - Indici di liquidità ed Analisi capacità di Restituzione Capacità di un impresa di finanziarsi tramite flussi di cassa generati dalla sua gestione Indice di Liquidità Con Acid Test Attività Correnti - Magazzino Passività Correnti

29 ANALISI DI BILANCIO GLI INDICI - Indici di liquidità ed Analisi capacità di Restituzione Unlevered Free Cash Flow Ricavi Tipici Costi Gestionali Δ Crediti Δ Magazzino + Δ Debiti =

30 INDAGINE QUANTITATIVA ANDAMENTALE

31 Di Fondamentale importanza è l analisi dell andamento del rapporto negli esercizi precedenti grazie alle fonti interne ovvero se non disponibili (nuovo cliente), l analisi di fonti esterne, quali Centrali dei rischi Banca d Italia Fonti Interne - Report periodici sulle movimentazioni dei conti, - Report Utilizzo/ Sconfinamento dei fidi - Presenza di Assegni insoluti - Ritardi nei pagamenti da parte dei Clienti Fonti Esterne La CENTRALE RISCHI - Le Centrali Rischi informa per ciascun mese sulla sussistenza di debiti verso altre banche ed il relativo andamento degli stessi in merito ad eventuali anomalie: - Insoluti - Protesti - Incagli - Sofferenze, etc) INDAGINE QUANTITATIVA ANDAMENTALE

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33 Esempio Inserimento dati qualitativi Generazione Rating

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35 SCORE AREA INDAGINE RATING PONDERAZIONE

36 C O N C L U S I O N I

37 ANALISI DEGLI SCENARI FUTURI Come Visto, l accordo Basilea II seppur in ritardo ha centrato gli obbiettivi di: Rafforzamento Patrimoniale delle Banche Efficienza Gestionale sul Credito Con l avvento di Basilea III invece l obbiettivo sarà: Rafforzamento Controlli Rafforzamento disciplina della Trasparenza

38 @antoniopopolla

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