Osservazioni Piano triennale internazionalizzazione /2/2016
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- Gianleone Santoro
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1 Osservazioni Piano triennale internazionalizzazione /2/2016 L'internazionalizzazione delle imprese è uno dei primari obiettivi per il rilancio del sistema produttivo regionale, che può contribuire ad incrementare la crescita economica nella nostra Regione. Per questo è fondamentale il Piano triennale integrato: per la individuazione degli indirizzi strategici e la messa in campo delle azioni ed interventi, compresi i bandi; per la focalizzazione delle risorse finanziarie attivabili; perché rappresenta la base su cui innestare il programma annuale degli interventi. Le imprese, insieme alle associazioni, sono una forza trainante per i processi di internazionalizzazione e possono garantire il successo delle iniziative ed il rispetto del principio di sussidiarietà. Per questo riveste grande importanza il metodo di lavoro basato sulla costante collaborazione fra gli attori istituzionali e Confindustria Marche per individuare le priorità, come indicato nella legge regionale 30/2008. Fondamentali sono maggiori risorse per l'internazionalizzazione ed i tempi con cui vengono rese accessibili alle imprese. In merito al Piano integrato per l internazionalizzazione e la promozione all estero Anni si osserva quanto segue: PREMESSE, CONTESTO NAZIONALE E REGIONALE - Viene ribadito, relativamente alla parte nazionale, il ruolo strategico della collaborazione fra le Istituzioni e le categorie economiche organizzate, essenziale naturalmente anche per le azioni regionali. - Purtroppo difficoltà si registrano per i ritardi nella programmazione ed utilizzo delle risorse, tra l'altro scarse e limitate solo ai fondi comunitari. Si ribadisce che L azione della Regione Marche sarà pesantemente condizionata dal quadro delle risorse finanziarie disponibili nel triennio e probabilmente per l intera legislatura e si afferma di poter contare quasi esclusivamente sulle risorse provenienti dalla programmazione POR FESR Questo, se da un lato agevola l attività in termini temporali di programmazione, dall altro non consente la realizzazione di azioni che per la loro natura sono di estrema utilità per le imprese marchigiane (es. la compartecipazione alle spese per la partecipazione a fiere internazionali). Come si pensa di procedere quindi? - In occasione del Bilancio di previsione 2016 ed anche ad inizio 2016 in vista dell'integrazione dello stesso Confindustria Marche ha rappresentato l'esigenza di incrementare i fondi destinati alla internazionalizzazione di almeno 4 meuro. Si ricorda che la regione Emilia Romagna anche per il 2016 ha integrato i fondi comunitari con 10 meuro di fonte regionale. Bisogna inoltre sbloccare l'utilizzazione delle risorse
2 finanziarie per pagare i beneficiari dei bandi voucher internazionalizzazione 2013 e Del Piano triennale sarebbe opportuno conoscere l effettiva realizzazione delle azioni indicate ed il loro impatto sulle attività delle imprese, per orientare le scelte del nuovo triennio anche alla luce dei riscontri conseguiti oltre che dei mutati scenari; - A fine febbraio conseguentemente siamo ancora in attesa del Programma Annuale per l internazionalizzazione. Le imprese non possono programmare quindi le loro attività di internazionalizzazione se non autonomamente, senza fare conto delle azioni di supporto regionali, perché non ci sono indicazioni di tempi e risorse a supporto; - Confindustria Marche ha inviato a fine 2015 alla Regione: i progetti proposte dal sistema per supportare l'internazionalizzazione; le priorità per le fiere; osservazioni e proposte in merito all'esperienza pregressa sui bandi Voucher internazionalizzazione, nonché le aspettative in merito alle schede MAPO FESR e la loro attuazione a partire dall'anno corrente. - Si afferma che La più volte citata legge regionale n. 30/2008, ha sancito, anche dal punto di vista giuridico e normativo, la composizione del cd. Sistema regionale per l internazionalizzazione facendo esplicito riferimento alle Camere di Commercio, alle Associazioni di categoria delle imprese, ai centri tecnologici e per l innovazione, all Agenzia di Sviluppo Regionale confidiamo dunque che la nostra capacità propositiva e progettuale venga tenuta in debita considerazione sia per il Piano triennale che per il Programma annuale. MISURE OPERATIVE LE AREE PAESE D INTERVENTO E LE PRIORITÀ Per quanto riguarda le priorità aree/paesi proposte, Confindustria Marche ribadisce quanto già espresso a seguito della riunione del Comitato di Coordinamento della LR 30/2008 del 29 ottobre 2015: - si condivide la necessità, espressa dalla Regione Marche, di mettere a sistema programmi e attività di Enti e Istituzioni a carattere nazionale e regionale per evitare sovrapposizioni e spreco risorse; - importante concentrare le risorse su pochi Paesi ritenuti dalle imprese realmente strategici. A tale riguardo si condivide il focus sulla Russia, includendo anche le Ex Repubbliche Sovietiche e sugli Stati Uniti, includendo anche il Canada e non trascurando i Paesi dell Unione Europea; - Aree e paesi di intervento condivisibili, anche se riteniamo prioritaria l area Africa centro-occidentale e Maghreb rispetto alla Cina. - Sarebbe da approfondire il progetto della costituenda strategia della macro-regione adriatico ionica. Per lo sviluppo di progetti concreti per animare la Macroregione EUSAIR, vista la emanazione di bandi di cooperazione territoriale (es ADRION, Italia- Croazia...) Confindustria Marche intende candidarsi a partecipare insieme alla Regione Marche per lo sviluppo del nostro territorio e delle imprese. 2
3 - Allegato Sub A - Notiamo che "nei processi di attività di studio, scouting e sviluppo dell'internazionalizzazione verso aree Paese emergenti" si parla di " intesa indispensabile con il livello di Governo superiore (MISE, MAE, ICE e Sistema della Camere di Commercio) in materia di internazionalizzazione..." non troviamo citate le Associazioni di categoria come CONFINDUSTRIA Marche. In analogia con quanto fatto a livello nazionale ed in linea con la LR 30/08 tale aspetto va a nostro avviso previsto. - Si afferma che la Regione, nell ambito di quanto previsto dall articolo 2, comma 1, della legge regionale 30 ottobre 2008 n. 30, promuove, d intesa con il sistema regionale delle Camere di Commercio, l attivazione di processi di riorganizzazione o trasformazione, la costituzione di un organismo unitario qualificato a soddisfare le mutate esigenze del sistema produttivo del territorio regionale, in particolare delle piccole e medie imprese.. Visto che l'art.2 individua il Sistema regionale per l internazionalizzazione e la promozione all estero, confermiamo il nostro interesse ad essere coinvolti in tale processo. - Per quanto concerne le varie attività da realizzare, nel Piano Triennale si afferma la necessità di stimolare, da parte regionale, la partecipazione delle imprese alla definizione dei processi di internazionalizzazione, nella logica orientata ad una programmazione realmente condivisa e dal basso verso l alto, nell ambito comunque di un quadro di insieme strategico e programmato. Naturalmente Confindustria Marche condivide questo approccio ed ha più volte richiesto alla Regione Marche di dedicare una quota dominante di risorse economiche allo sviluppo di progettualità che nascono dal tessuto produttivo territoriale e che ne valorizzano le specificità (da coniugare eventualmente con le progettualità di altre realtà territoriali, nazionali europee ed internazionali). Purtroppo sia nel 2014 che nel 2015 i progetti di internazionalizzazione espressione di territori e settori economici non sono stati finanziati e non è stata fornita alcuna comunicazione ufficiale al riguardo come invece sarebbe stato opportuno nei confronti delle imprese interessate. - Ricordiamo inoltre che anche per l'attuazione delle schede MAPO del FESR 9.1 e 9.2, l'obiettivo prioritario è quello di massimizzare l'efficacia degli interventi. Positive sono alcune esperienze regionali ad es. Regione Emilia Bandi per progetti strategici e filiere, Lombardia bandi cofinanziati dal sistema camerale per voucher internazionalizzazione effettivamente snelli e di rapida attuazione. SCAMBI COMMERCIALI ED ATTIVITA DI PROMO COMMERCIALIZZAZIONE Nel Piano si cita l accordo di collaborazione per l individuazione di un programma promozionale comune, unitario e condiviso con Unioncamere Marche e Sistema Camerale regionale e si afferma che Regione Marche ed Unioncamere definiranno per tempo, rispetto all anno di competenza, il quadro delle attività si propone quindi di richiamare anche i rappresentanti delle imprese riconoscendo il loro ruolo di interfaccia delle aziende. 3
4 Siamo d accordo che le fiere rivestono un ruolo fondamentale per il sistema produttivo delle Marche e siamo d'accordo di non disperdere le risorse in un numero troppo elevato di manifestazioni, tuttavia vorremmo portare due osservazioni: 1. L importanza che la selezione venga fatta sulla base dei desiderata delle aziende (cosa che non sempre avviene, vedi Minsk 2016 non condivisa dalle nostre associate); 2. Maggiore flessibilità nella possibilità di introdurre manifestazioni nuove e diversificate anche per piccoli gruppi di imprese con produzioni molto specifiche (vedi soprattutto il caso del comparto della meccanica). PROGETTI STRATEGICI PER AREE PAESE E ASSISTENZA ALLE IMPRESE i progetti saranno gestiti dalla Regione Marche e/o soggetto attuatore In house providing SVIM Sviluppo Marche e che le aziende marchigiane interessate potranno aderire...solo se strutturate o messe nelle condizioni di organizzarsi per introdurre in modo stabile nel business aziendale l internazionalizzazione come fattore strategico.confindustria Marche ribadisce l esigenza che la progettualità parta esclusivamente dal mondo delle imprese, le uniche in grado di conoscere realmente i propri fabbisogni per poter competere con successo sui mercati. Risulta inoltre discriminatoria e penalizzante l esclusione delle imprese non ancora - o meno - strutturate, il cui business e capacità competitiva potrebbero invece beneficiare delle agevolazioni messe a disposizione dai Fondi Strutturali Posto che si parla di progetti ancora da individuare, che verranno da quanto si evince gestiti da Svim in qualità di soggetto attuatore, è fondamentale capire come avverrà la consultazione con i rappresentanti del sistema economico regionale, al fine di realizzare una strategia realmente bottom up. Ci si chiede quale ruolo rivestirà Confindustria. Non è chiaro inoltre il meccanismo di adesione a questi progetti da parte delle imprese. INTERNAZIONALIZZAZIONE DIRETTA DELLE IMPRESE: VOUCHER ALLE IMPRESE PER PROGETTI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE Condivisibile la finalizzazione degli incentivi: a) Acquisti di servizi di supporto all'internazionalizzazione; b) partecipazione ad iniziative e missioni economiche indirizzate ai mercati esteri in forma coordinata c) partecipazione a fiere internazionali all'estero. Il nostro sistema sin dalla prima applicazione del bando voucher ha fatto presente che non devono essere penalizzate le imprese singole soprattutto per la lettera a) e c), consentendo la partecipazione alle fiere delle imprese anche in forma individuale. A maggior ragione non dovrebbero essere destinata la quasi totalità delle risorse per le sole forme aggregate. Perché i servizi per l'internazionalizzazione possono essere anche un elemento di competizione fra imprese, che difficilmente condividono con altri ad es. ricerche di mercato specifiche per aggredire un nuovo mercato ed individuare specifiche nicchie di loro competenza, oppure per 4
5 individuare potenziali partner o fornitori. Le partecipazioni alle fiere devono consentire anche alle singole imprese di potersi attivare, tenendo conto che nel piano fieristico regionale c'è naturalmente una selezione delle manifestazioni, per cui alcuni eventi fieristici rimangono sicuramente fuori, ciò può essere penalizzante soprattutto per le imprese che non fanno parte dei settori tipici regionali. Riteniamo inoltre che non debbano essere riservate risorse ad hoc distinte per i consorzi, visto che sono imprese, in quanto possono partecipare come gli altri al bando. Per quanto riguarda i voucher per l internazionalizzazione vorremmo sottolineare ancora una volta l importanza di una maggiore dotazione finanziaria rispetto agli anni precedenti, perché rappresentano un valido strumento per incentivare la realizzazione di azioni seppur di modesta entità, ma comunque utili in un processo di internazionalizzazione delle PMI. Altro aspetto fondamentale è il rispetto di tempi molto brevi per l'emissione della graduatoria e la liquidazione dei contributi, pena la loro inefficacia per le imprese. PROGETTI INNOVATIVI Marketplace Fermo restando che nel piano triennale per tutti i progetti viene specificato che lo stesso potrà essere realizzato previo reperimento delle risorse necessarie, vorremmo soffermarci sul progetto Marketplace, di cui dovrebbe forse essere condotta una previa azione di fattibilità. Catene distributive e piattaforme logistiche Riteniamo un progetto interessante anche se sarebbe da approfondire con le aziende interessate per verificarne la fattibilità. Monitoraggio, Valutazione e comunicazione Abbiamo l impressione di una centralizzazione dei servizi da parte di SVIM. A tal proposito non abbiamo mai avuto un quadro dei risultati ottenuti dalle attività svolte dalla stessa e l'elenco delle imprese coinvolte in ciascuna iniziativa. Inoltre, per il prossimo triennio vediamo programmata l implementazione di nuovi servizi per l internazionalizzazione che le associazioni di categoria svolgono già da diverso tempo per le proprie aziende (vedi modulistica standard di contrattualistica internazionale, ricerca di finanziamenti alle imprese, liste di importatori distributori esteri, ecc);infine notiamo con rammarico che al fine di potenziare i servizi sopra evidenziati, Confindustria Marche viene citata solo per fornire alla Regione informazioni sui servizi più utili alle imprese e per mappare le aziende con sedi all estero. Dotazione finanziaria disponibile per questa attività, in particolare per le misure finanziabili con i fondi comunitari (progetti strategici per aree paese e internazionalizzazione diretta delle imprese) dobbiamo fare riferimento ai finanziamenti previsti all interno del POR FESR , asse 3, azioni 9.1, 9.2, pari a 6,5 MLN euro ciascun. Ci si chiede per le altre azioni non strutturali (non finanziabili con i fondi comunitari) qual è il piano di reperimento risorse. 5
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