Gruppo di Lavoro Soldani Gianna Rossi Sonia Bugianelli Stefania Piccolo Daniela Sabattini Enrica. Relatore: Bugianelli Stefania
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1 Gruppo di Lavoro Soldani Gianna Rossi Sonia Bugianelli Stefania Piccolo Daniela Sabattini Enrica Relatore: Bugianelli Stefania
2 Per età biologica si intende l età che si può attribuire ad un individuo sulla base delle sue condizioni morfologiche e funzionali. E correlata e in parte determinata dall età anagrafica. L età anagrafica non è una controindicazione a priori al trapianto renale
3 A livello sociale l ISTAT identifica 4 tipologie di anziani in base a degli indicatori demografici: - Anziani giovani: (30%) l età è solo un fatto anagrafico - Anziani attivi : (32%) lamenta qualche disturbo ma partecipa alla vita sociale - Anziani ritirati: (19%) si considerano vecchi e si autoescludono dal contesto sociale - Anziani emarginati: (19%) Sono isolati dal contesto sociale e familiare, spesso disabili e con difficoltà economiche
4 CRITERI PER IL TRAPIANTO RENALE NELL ANZIANO Nel trapianto renale si considera anziano - il ricevente di età superiore a 60 anni - il donatore di età superiore a 65 anni E fondamentale una accurata valutazione pretrapianto per verificare la presenza di patologie concomitanti
5 Old-for-old : utilizzando reni di donatori anziani per riceventi anziani è possile lasciare reni di donatori giovani a giovani in lista d attesa.
6 Fattori che hanno contribuito all incremento del trapianto renale nell anziano: - aumento dell età della popolazione dializzata - aumento della richiesta di immissione in lista trapianto da parte degli over 60 - aumento della disponibilità di organi da donatore cadavere anziano
7 PERCHE IL TRAPIANTO RENALE NELL ANZIANO? - migliore qualità di vita e sopravvivenza più lunga rispetto alla terapia dialitica - Superamento della difficoltà di reperire accessi vascolari per il trattamento emodialitico - costi sociali ridotti nei pazienti con trapianto funzionante per più di tre quattro anni
8 Il paziente anziano trapiantato renale ha una maggiore sensibilità alla terapia immunosoppressiva rispetto ai trapiantati giovani, con aumento del rischio di complicanze : - infettive, - neoplastiche, - cardiovascolari, - metaboliche, - urologiche - osteoarticolari
9 CASO CLINICO F.G. ha 73 anni, è sposato, senza figli. Vive con la moglie, una persona fragile con tendenza a crisi depressive, in grado comunque di gestire la vita quotidiana. Hanno solo una nipote che li sostiene nelle decisioni più importanti. F.G. abita in un paese della provincia di Firenze, in un condominio al secondo piano, senza ascensore. Con la moglie abitualmente fa brevi passeggiate. Insieme il sabato sera si recano nella sala del paese a ballare il liscio. F.G. rientra nella tipologia degli anziani attivi.
10 CASO CLINICO F.G. soffre di ipertensione dal 1993, con retinopatia ipertensiva di II grado Ha calcificazioni vascolari e aortosclerosi. A causa di una ipoaucusia all orecchio destro è portatore di una protesi acustica.
11 CASO CLINICO E affetto da IRC terminale secondaria a pielonefrite cronica. Inizia la dialisi peritoneale nel giugno 2007 con una diuresi conservata di circa 2300 ml. Gestisce autonomamente la terapia medica e dialitica.
12 CASO CLINICO Nell aprile 2008 F.G. si ricovera presso il Centro Trapianti di Firenze per sottoporsi a trapianto renale da cadavere. Il donatore è suo coetaneo. Durante il ricovero F.G. viene più volte trovato nel corridoio del reparto senza la mascherina. Esprime spesso il disagio di sentirsi rinchiuso a causa dell isolamento protettivo, e manifesta preoccupazione per come dovrà comportarsi una volta dimesso.
13 CASO CLINICO F.G. viene dimesso in 18 giornata post operatoria in duplice terapia immunosoppressiva (FK e MMF), con valori di scr 1.5 mg/dl e azotemia 0.9 mg/dl. Il decorso è stato privo di complicanze infettive, immunologiche o chirurgiche. Si segnala un episodio di F.A. cardiovertito farmacologicamente.
14 CASO CLINICO Nel luglio 2008 F.G. si ricovera per episodio di rigetto acuto trattato con boli di steroide e switch terapeutico immunosoppressivo con Cya, MMF e steroide. Durante il ricovero viene riscontrata l insorgenza di diabete mellito e iniziato trattamento insulinico. Nel 2009 F.G. necessita di 2 ricoveri ospedalieri per infezione da CMV trattato con Ganciclovir E.V. per 14 giorni, e per febbre da infezione recidivante delle vie urinarie curata con antibioticoterapia mirata. All esame obiettivo si riscontrano i segni della disidratazione. F.G. riferisce di bere circa un litro di acqua al giorno
15 CASO CLINICO Nel 2010 si è recato 2 volte al DEA in seguito a cadute accidentali senza conseguenze dovute a difficoltà alla deambulazione. Il Neurologo pone diagnosi di encefalopatia vascolare cronica. Con l aiuto di un terapista della riabilitazione è riuscito a migliorare la sua situazione motoria
16 DIAGNOSI INFERMIERISTICHE D.I. INEFFICACE AUTOGESTIONE DELLA SALUTE, correlato a complessità del regime terapeutico (trapianto renale, diabete mellito), alterazioni uditive, conoscenze insufficienti, dubbi sui benefici dell evento trapianto D.I. INSUFFICIENTE VOLUME DI LIQUIDI, correlato a ridotta sensazione di sete, comune alle persone anziane D.I. RISCHIO DI CADUTE, correlato a deficit neurologico, effetti dei farmaci ipoglicemizzanti, deficit uditivo, pericoli domestici (presenza di scale) D.I. RISCHIO DI INFEZIONE, correlato a compromissione delle difese dell ospite secondaria a trapianto renale, diabete mellito, età avanzata
17 D.I. INEFFICACE AUTOGESTIONE DELLA SALUTE, correlato a complessità del regime terapeutico (trapianto renale, diabete mellito), alterazioni uditive, conoscenze insufficienti, sostegno sociale insufficiente, dubbi sui benefici dell evento trapianto INTERVENTI: -favorire l autonomia del processo decisionale - Adattare le informazioni alle capacità della persona - verificare l apprendimento con domande mirate e incoraggiare a esprimere i propri dubbi - far tenere un diario giornaliero per i primi 3 mesi dal trapianto sul quale rilevare parametri vitali, peso, diuresi
18 -Fornire direttive scritte da seguire (contatti telefonici) -Coinvolgere la moglie nella nuova gestione della terapia e del nuovo stile di vita (limitazioni dietetiche, prevenzione delle infezioni ) - Addestrare all automisurazione della glicemia e all effettuazione della terapia insulinica -Monitorare la glicemia prima dei pasti, dopo due ore dal pasto e prima di dormire -Educare a riconoscere e gestire tempestivamente segni e sintomi di ipoglicemia
19 -Collaborare con la dietista nella somministrazione di una dieta senza oligomonosaccaridi. -incentivare a intraprendere una leggera attività fisica -monitorare la persona con controllo esterno - stimolare a formulare progetti sul futuro
20 D.I. INSUFFICIENTE VOLUME DI LIQUIDI, correlato a ridotta sensazione di sete, comune alle persone anziane INTERVENTI: -durante l accertamento infermieristico verificare lo stato di idratazione della cute e delle mucose -Educare alla finalità terapeutica di un adeguato apporto idrico giornaliero che può variare in base alle condizioni climatiche e cliniche -Insegnare a tenere un diario giornaliero con annotati entrate e uscite di liquidi e peso corporeo da portare ai controlli ambulatoriali - adottare strategie per promuovere l assunzione di liquidi (es. predisporre una bottiglia d acqua personale da terminare nell arco della giornata)
21 D.I. RISCHIO DI CADUTE, correlato a deficit neurologico, effetti dei farmaci ipoglicemizzanti e corticosteroidi, deficit uditivo, pericoli domestici (presenza di scale) INTERVENTI: -Insegnare alla moglie a identificare e rimuovere dal proprio domicilio oggetti pericolosi (tappeti, oggetti sporgenti..) -Invitare a portare scarpe chiuse e con suola antiscivolo -Stimolare a una moderata attività fisica
22 -Utilizzare sempre il corrimano per salire e scendere le scale -Predisporre il bagno con ausili antiscivolo e maniglie di sostegno -Garantire un illuminazione adeguata in tutte le stanze
23 D.I. RISCHIO DI INFEZIONE, correlato a compromissione delle difese dell ospite secondaria a trapianto renale, diabete mellito, età avanzata INTERVENTI -Usare le appropriate precauzioni per il controllo delle infezioni -Sistemare la persona in camera singola -Istruire i visitatori sulle norme di igiene e vestizione da seguire prima di avvicinarsi al paziente -Limitare il numero di visitatori e chiedere loro se hanno infezioni in atto -Educare la persona e i sui familiari sulle cause, i rischi e la trasmissione delle infezioni
24 -Spiegare che un buon controllo glicemico limita il rischio infettivo -Incoraggiare a mantenere un adeguato apporto calorico e proteico nella dieta -Spiegare l importanza di una corretta idratazione cutanea e di non trascurare anche le più piccole lesioni -Fornire i contatti telefonici da chiamare in caso di rialzo della temperatura corporea, presenza di tosse, dispnea, lesioni cutanee arrossate e/o edematose, stranguria e/o disuria o altri segni di infezione
25 FEBBRAIO 2011 F.G. ha 76 anni, si presenta al controllo ambulatoriale come previsto dal follow up. E presente la moglie. Si avvale per il trasporto della Misericordia del suo paese. L autista è sempre la stessa persona ormai da anni, e si è instaurato un bel rapporto di amicizia e collaborazione. Deambula senza ausili ma in modo incerto. E autonomo nelle attività di vita quotidiana. F.G. è sempre ben curato nell aspetto fisico. Si rapporta in modo positivo con gli altri pazienti e con il personale sanitario. Racconta con orgoglio di riuscire a fare quotidianamente due rampe di scale per uscire di casa per la passeggiata, mentre ha dovuto rinunciare al ballo liscio.
26 Con il sostegno della moglie riesce ad essere autonomo nella gestione delle problematiche inerenti il trapianto renale e il diabete. Si autosomministra la terapia insulinica ed esegue Si autosomministra la terapia insulinica ed esegue agevolmente l automisurazione della glicemia.
27 RIFLESSIONI SULLA CURA Il trapianto renale old for old è una delle nuove frontiere del trapianto La valutazione clinica e psico-sociale pre-trapianto nel ricevente anziano assume un ruolo decisivo Quanto il ricevente anziano e consapevole del percorso trapianto?
28 Gli infermieri di trapianto gestiscono e forniscono trattamenti unici e complessi alle persone trapiantate e alle loro famiglie. I cambiamenti necessari nello stile di vita dovuti all evento trapianto hanno sul quotidiano della persona anziana un impatto determinante Nel trapianto old for old l aspetto relazionale - empatico di counseling diventa prioritario per garantire il successo del trapianto stesso nel tempo.
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