Infermieristica clinica applicata alla medicina materno infantile

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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI di CAGLIARI Corso di Laurea in Infermieristica Sede di Nuoro Infermieristica clinica applicata alla medicina materno infantile Docente: Dott.ssa

2 IL PUERPERIO Periodo che inizia subito dopo l espulsione della placenta (secondamento) e termina con la ripresa dell attività ciclica ovarica e con il ripristino anatomico e funzionale degli organi genitali Ha una durata di 6-8 settimane Fanno parte del puerperio anche le prime due ore successive al secondamento, definite postpartum

3 In circa l 80% delle donne che non allattano il ritorno mestruale avviene intorno al giorno dopo il parto capo-parto Nella maggior parte delle donne che allattano invece la durata dell amenorrea è maggiore in media 60 giorni in altri casi per tutto il periodo dell allattamento amenorrea da allattamento E da considerare patologica un amenorrea che si protrae oltre i 6 mesi dopo la data del parto

4 MODIFICAZIONI FISIOLOGICHE DEL PUERPERIO: INVOLUZIONE UTERINA Subito dopo l espulsione della placenta, il corpo dell utero forma un globo duro globo di sicurezza Il fondo uterino è situato a metà tra ombelico e pube superato il post partum può risalire qualche centimetro al di sopra dell ombelicale trasversa rilassamento del miometrio parziale ripresa del tono della muscolatura del pavimento pelvico che tende a spingere verso l alto l utero

5 MODIFICAZIONI FISIOLOGICHE DEL PUERPERIO: INVOLUZIONE UTERINA I processi involutivi sono molto rapidi! verso il giorno di puerperio il fondo uterino non è più palpabile al di sopra della sinfisi pubica verso la 6 settimana ha riacquistato le normali dimensioni pre-gravidiche

6 MODIFICAZIONI FISIOLOGICHE DEL PUERPERIO: RIEPITELIZZAZIONE DELLA CERVICE UTERINA Allo stesso modo, anche il canale cervicale subisce delle trasformazioni processo di riepitelizzazione Si restringe sempre più, senza assumere la forma originaria, ma rimanendo svasato

7 MODIFICAZIONI FISIOLOGICHE DEL PUERPERIO LOCHIAZIONE eliminazione dall utero dei residui dei tessuti gravidici I lochi sono inizialmente ematici dopo 3-4 giorni diventano di aspetto sieroso verso la 10 giornata la loro quantità si riduce notevolmente ed assumono un aspetto cremoso e biancastro presenza di leucociti Nelle donne che non allattano i lochi ematici possono protrarsi per più tempo

8 MODIFICAZIONI FISIOLOGICHE DEL PUERPERIO MORSI UTERINI dolori intermittenti e crampiformi avvertiti dalla puerpera nelle prime giornate dopo il parto sono dovuti al processo di involuzione dell organo sono accompagnati da più abbondante emissione di lochi sono più frequenti ed intensi nelle multipare e nelle donne che allattano al seno

9 CONDIZIONI GENERALI DELLA DONNA Possono presentare una varietà di manifestazioni la cui sintomatologia è molteplice: 1. bradicardia e facilità all ipotensione modificazioni emodinamiche predominio del tono vagale 2. (talora) lievi rialzi termici nelle prime 24 ore dopo il parto, dovuti a: disidratazione moderata leucocitosi N.B.! Transitori rialzi termici (sino a 38 C) possono dipendere dalla congestione del seno!

10 CONDIZIONI GENERALI DELLA DONNA 3. tendenza alla stipsi ipotonia muscoli addominali dolore in sede perineale dovuto alla sutura od emorroidi 4. difficoltà alla minzione atonia della parete vescicale compressione vescicale durante il parto 5. labilità emotiva della puerpera, crisi di depressione senza motivo apparente, senso di preoccupazione nei confronti del neonato profonde e rapide variazioni bioumorali ed endocrine che si verificano nei primi giorni di puerperio

11 LA DEGENZA NEL PUERPERIO La durata della degenza dopo il parto è di circa 72 ore ed è condizionata dalle caratteristiche del parto e da eventuali complicanze subentrate

12 LA DEGENZA NEL PUERPERIO Il benessere materno è dipendente dalla vicinanza del suo bambino e dall ambiente che la circonda Se l ambiente è di supporto, la donna può avere cura di sé e del suo bambino L intervento assistenziale è orientato a prevenire le possibili complicanze puerperali a confermare alla donna le sue competenze naturali di accudimento e a promuovere l allattamento ala seno

13 OSSERVAZIONE/MONITORAGGIO DELLE CONDIZIONI GENERALI E LOCALI DELLA PAZIENTE Controllare i parametri vitali TEMPERATURA va rilevata all inguine valori persistenti o ricorrenti >38 C devono far sospettare un infezione POLSO la frequenza cardiaca oscilla tra i battiti/min valori superiori possono associarsi a febbre, anemia, ecc... PRESSIONE ARTERIOSA la PA deve rimanere entro i limiti normali valori elevati possono essere segno di preeclampsia l ipotensione è ortostatica, ma può essere segno di emorragia, embolia, shock, ecc.

14 OSSERVAZIONE/MONITORAGGIO DELLE CONDIZIONI GENERALI E LOCALI DELLA PAZIENTE Verificare l involuzione uterina attraverso il controllo del fondo uterino l allattamento al seno favorisce l involuzione uterina Monitorare le lochiazioni uterine (quantità e tipo) è sconsigliato l uso di routinario di disinfettanti, ovuli o lavande vaginali Controllare le condizioni perineali (sutura, dolore, edema) in presenza di perineo integro o di sutura non complicata, si raccomanda pulizia frequente dei genitali esterni con acqua e detergenti usuali e con cambio frequente degli assorbenti Insegnare alla donna le corrette modalità di esecuzione delle cure igieniche e favorire l autonomia

15 OSSERVAZIONE/MONITORAGGIO DELLE CONDIZIONI GENERALI E LOCALI DELLA PAZIENTE Provvedere al controllo del seno Osservare consistenza e calore del seno, eventuale comparsa di rossore, ragadi, congestione mammaria, ecc Riattivare l eliminazione urinaria e intestinale invitare la puerpera a svuotare la vescica ogni 2-3 ore, anche se non avverte lo stimolo va valutata e registrata la regolarità della minzione e segnalate eventuali alterazioni disuria, bruciore alla minzione, pollacchiuria, eventualmente accompagnata da febbre la regolarità della funzionalità intestinale è favorita da una corretta alimentazione e dalla mobilizzazione precoce

16 OSSERVAZIONE/MONITORAGGIO DELLE CONDIZIONI GENERALI E LOCALI DELLA PAZIENTE Training per l allattamento e la cura del neonato Promuovere l adattamento familiare, l integrazione del neonato, le capacità genitoriali e il rapporto genitore/figlio Controllare l emoglobina e l ematocrito Controllare il dolore e su prescrizione medica somministrare eventuali analgesici Individuare precocemente i segni e sintomi di eventuali complicazioni

17 INFEZIONI PUERPERALI La patologia puerperale infettiva, per quanto abbia perso gran parte delle caratteristiche che in passato la rendevano uno dei fattori principali di mortalità materna, ancora oggi rappresenta un rischio da non sottovalutare Fattori predisponenti: cospicua perdita ematica con anemia trauma meccanico al parto manipolazioni ed interventi endouterini ritenzione di materiale placentare Altre condizioni predisponenti: PROM > 24h preesistente immunodepressione stato di malnutrizione o di anemia stato di stress

18 Infezione puerperale: Innalzamento della temperatura corporea (>38 C) presente in due rilevazioni effettuate dopo 24 ore dal parto, entro i primi 10 giorni di puerperio I germi coinvolti nell infezione sono: aerobi bacilli Gram-negativi (es.e.coli) bacilli Gram-positivi (es. Streptococchi) anaerobi ruolo fondamentale nelle infezioni dopo taglio cesareo (vengono ritrovati nell 80% dei campioni)

19 N.B. In molti casi l infezione puerperale si stabilisce in modo spontaneo; altre volte il medico, l ostetrica, il personale infermieristico ed i visitatori possono provocare l infezione puerperale se non adottano sistematicamente scrupolose misure di asepsi Il lavaggio delle mani è una misura modesta con grandi effetti! è una delle tecniche migliori per ridurre la diffusione delle infezioni i guanti non sono un alternativa al lavaggio delle mani!

20 L infezione può restare localizzata o diffondersi modificando il quadro clinico o il decorso forme localizzate: nelle sedi delle lacerazioni o della sutura: dolore locale, edema ed arrossamento deiscenza secondaria della ferita secrezione siero-purulenta della ferita mista a sangue forme non localizzate: endometrite febbre intermittente con brivido sub-involuzione uterina, utero pastoso dolente alla palpazione ed alla mobilizzazione dolore addominale ed accentuazione dei dolori provocati dalle contrazioni uterine lochiazioni maleodoranti con emissione di essudato purulento misto a sangue

21 PROFILASSI In gravidanza: correggere eventuale anemia mantenere buono stato nutrizionale sconsigliare irrigazioni vaginali In travaglio-parto limitare numero esplorazioni vaginali specialmente a membrane rotte asepsi accurata nelle manovre assistenziali lavaggio accurato delle mani!

22 TRATTAMENTO E TERAPIA Varia a seconda del tipo di infezione puerperale e può prevedere: antibiotico terapia (previa effettuazione esame colturale) + complessi vitaminici somministrazione di antipiretici e/o antiinfiammatori eventuale interruzione allattamento al seno eventuale isolamento ambientale

23 DIAGNOSI DIFFERENZIALE Infezione delle alte vie respiratorie Polmonite Infezione della ferita Trombosi venosa profonda Cistite, pielonefrite Ascesso pelvico Mastite

24 ASPETTI PSICO SOCIALI La gravidanza è un momento di profonda trasformazione fisica e mentale della donna che raggiunge il suo completamento dopo la nascita del figlio Il puerperio è uno stato di particolare fragilità emotiva della donna che va sostenuta nel suo processo di elaborazione dell identità materna L attenzione degli operatori è volta non solo alla cura ma anche al prendersi cura della diade madre-neonato (to cure to care)

25 CONDOTTA DEGLI OPERATORI favorire nella madre l assunzione di responsabilità rispetto al figlio ed alla cura di se contribuire ad una attenta lettura dello stato psico fisico della donna ( fattori di rischio relazione madre neonato) offrire alla coppia il supporto per sviluppare il senso di competenza e di adattamento al neonato concedere tempo

26 Grazie a tutti dell attenzione

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