REDITO. Il finanziamento. all economia. famiglie. Secondo i dati elaborati. attestato in settembre al 7,90%. Se approfondiamo

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REDITO. Il finanziamento. all economia. famiglie. Secondo i dati elaborati. attestato in settembre al 7,90%. Se approfondiamo"

Transcript

1 CC REDITO Il finanziamento all economia e alle famiglie. Secondo i dati elaborati da Bankitalia, a fine settembre 2007 è stata registrata in provincia una crescita tendenziale degli impieghi per localizzazione della clientela e al lordo delle sofferenze pari all 8,5%, in rallentamento rispetto all evoluzione media dei quattro trimestri precedenti (+10,6%), oltre che inferiore agli aumenti del 10,4 e 10,7% riscontrati rispettivamente in Emilia-Romagna e Italia. La crescita percentuale degli impieghi bancari forlivesi è risultata la più contenuta tra le province emiliano-romagnole. Gli incrementi più sostenuti sono stati rilevati nella confinante Rimini (+14,4%) e a Reggio Emilia (+12,2%). Il rallentamento nei confronti del trend dei dodici mesi precedenti è stato superiore ai due punti percentuali. In ambito regionale solo la provincia di Ravenna ha evidenziato una riduzione più sostenuta, pari a 2,6 punti percentuali. La decelerazione degli impieghi forlivesi potrebbe essere letta in chiave negativa, ma occorre tuttavia sottolineare che l evoluzione dell 8,5% si è dovuta confrontare con un trend caratterizzato da aumenti superiori al 10%. Per trovarne altri della stessa portata occorre risalire al secondo trimestre del 2003, quando venne registrata una crescita tendenziale del 10,1%. Inoltre il tasso di crescita degli impieghi si è distinto, sia pure leggermente, da quello medio attivo sulle operazioni a revoca, che in Emilia-Romagna si è attestato in settembre al 7,90%. Se approfondiamo l evoluzione degli impieghi per categoria di soggetti interessati, possiamo vedere che l importante gruppo delle imprese private, che rappresenta una parte consistente delle società impegnate nella produzione di beni e servizi (quasi la metà delle somme impiegate) ha pesato fortemente sul rallentamento dei prestiti. La crescita tendenziale dell 11,8% (+13,1% in Emilia-Romagna), rilevata a settembre è infatti risultata inferiore di oltre sei punti percentuali al trend dei quattro trimestri precedenti. Anche in questo caso giova richiamare quanto detto precedentemente. I segnali di rallentamento sono evidenti, ma la velocità della crescita rimane comunque apprezzabile. Alla frenata degli impieghi delle imprese private si è associato il forte miglioramento della propensione all investimento. A fi ne settembre 2007 i fi nanziamenti oltre il breve termine destinati all acquisto di macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari hanno evidenziato un aumento tendenziale del 62,7% (+9,5% in Emilia-Romagna; -5,1% in Italia), che si è distinto dal già ottimo trend del 45,8% riscontrato nei dodici mesi precedenti. In ambito regionale nessuna provincia è riuscita a crescere negli stessi termini. L unico aumento a due cifre è stato riscontrato a Ravenna (+15,7%), mentre nelle rimanenti province si Rapporto sull economia della provincia

2 è spaziato dall incremento del 6,8% di Rimini alla diminuzione del 6,0% di Piacenza. L ottima intonazione degli investimenti in macchinari, attrezzature, ecc. è stata confermata, sia pure in misura meno intensa, dalle corrispondenti erogazioni effettuate dalle banche nei primi nove mesi del 2007, che sono ammontate a 213 milioni e 493 mila euro, rispetto ai 212 milioni e 110 mila euro dell analogo periodo del Sempre in tema di investimenti effettuati dal mondo della produzione di beni, è invece emerso un segnale negativo relativamente ai fi nanziamenti oltre il breve termine destinati all agricoltura. A fi ne settembre 2007 sono diminuiti tendenzialmente dell 11,1%, in contro tendenza rispetto al trend espansivo del 10,5% registrato nei dodici mesi precedenti. In regione c è stata invece una crescita tendenziale del 3,3%, più lenta rispetto a quanto registrato mediamente nei dodici mesi precedenti (+9,6%). In Italia l incremento è stato dell 8,9% e anche in questo caso c è stato un rallentamento rispetto al trend del 15,5%. In regione, Forlì- Cesena non è stata la sola provincia a vedere ridurre la consistenza dei finanziamenti oltre il breve termine destinati all agricoltura. Analoghi andamenti sono stati rilevati nelle province di Bologna (-12,4%), Ferrara (-7,5%) e Parma (-3,4%). Sotto l aspetto della destinazione economica, possiamo vedere che la diminuzione complessiva dell 11,1% è dipesa dal basso profi lo degli investimenti destinati all acquisto di macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari rurali, (- 20,4%) e di immobili rurali (-38,9%). Segno moderatamente positivo (+3,5%) per la costruzione di fabbricati non residenziali rurali, ma in termini molto meno accentuati rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+31,0%). Le somme erogate complessivamente hanno ricalcato il ridimensionamento della consistenza dei finanziamenti. Nei primi nove mesi del 2007 ne sono state registrate per 21 milioni e 280 mila euro, rispetto ai 42 milioni e 123 mila dell analogo periodo del La fl essione delle erogazioni è stata determinata da tutte le destinazioni economiche, con una particolare accentuazione per quanto concerne la costruzione di fabbricati non residenziali rurali (-57,6%). Il gruppo delle famiglie, al quale è destinato circa il 27% degli impieghi bancari, ha registrato una crescita tendenziale del 6,3%, in leggera ripresa rispetto al trend del 5,7% dei quattro trimestri precedenti. In Emilia-Romagna c è stato un aumento un po più sostenuto (+8,0%), ma contrariamente a quanto avvenuto a Forlì-Cesena, è emerso un rallentamento rispetto al trend del 9,0%. L accelerazione sul trend del gruppo forlivese delle famiglie è da attribuire essenzialmente a quelle consumatrici, i cui impieghi sono saliti tendenzialmente nello scorso settembre dell 8,3%, a fronte dell incremento medio del 7,6% dei dodici mesi precedenti. Al di là del leggero incremento, restano tuttavia tassi di crescita più ridotti rispetto al passato. Tra settembre 2004 e giugno 2006 gli aumenti hanno oscillato tra il 10 e 13%, per non parlare del biennio caratterizzato da incrementi percentuali compresi tra il 20 e 30%. Il miglioramento rispetto al trend è stato in parte determinato dalla ripresa della domanda di mutui destinati all acquisto dell abitazione. Depositi e impieghi, nella provincia, in Emilia-Romagna e in Italia, per localizzazione della clientela (valori in milioni di euro) e tassi di variazione sui dodici mesi precedenti al 30 settembre Per localizzazione della clientela (1) Depositi Impieghi Milioni Var % Milioni Var % FORLI -CESENA , ,5 EMILIA-ROMAGNA , ,4 ITALIA , ,7 (1) Banche Fonte: Bankitalia. Elaborazione: Centro Studi Unioncamere Emilia-Romagna 156 Rapporto sull economia della provincia

3 A fi ne settembre 2007 è stato registrato un incremento tendenziale dei relativi finanziamenti pari al 9,9%, superiore di oltre tre punti percentuali all aumento medio riscontrato nei quattro trimestri precedenti. Il recupero è evidente, tuttavia il tasso di crescita di settembre è risultato largamente al di sotto dei livelli del passato, caratterizzati da incrementi talvolta superiori al 30%. L aumento dei tassi di interesse ha inciso non poco sul raffreddamento della crescita dei mutui, ma anche le cartolarizzazioni dei crediti alle famiglie hanno avuto la loro parte. In Emilia-Romagna l aumento tendenziale dei mutui concessi alle famiglie consumatrici è apparso più ampio (+10,4%), ma inferiore di due punti percentuali rispetto al trend dei dodici mesi precedenti. In Italia l incremento si è attestato praticamente sugli stessi livelli dell Emilia- Romagna (+10,1%), ma anche in questo caso più contenuti rispetto al trend del 12,7%. In regione, due province hanno evidenziato una crescita più contenuta di quella registrata a Forlì-Cesena, vale a dire Modena (+8,4%) e Reggio Emilia (+7,9%). Quella più elevata, pari al 14,8%, ha riguardato la provincia di Piacenza. L accelerazione del tasso di crescita della consistenza dei mutui destinati all acquisto di abitazioni si è associata all incremento delle corrispondenti somme erogate, passate dai circa 285 milioni euro dei primi nove mesi del 2007 ai 322 milioni e 432 mila di euro dell analogo periodo del 2006 (+13,1%). Per rimanere nell ambito dei prestiti concessi dalle banche alle famiglie consumatrici, quelli a medio e lungo termine destinati all acquisto di beni durevoli sono cresciuti nello scorso settembre del 12,3% rispetto allo stesso periodo del 2006, in forte rallentamento rispetto al trend del 20,6% dei dodici mesi precedenti. In Emilia-Romagna la crescita di questo comparto del credito al consumo è risultata decisamente più contenuta (+3,2%), oltre che largamente inferiore al trend del 13,7%. In Italia c è stato un calo tendenziale dello 0,6%, che è apparso in contro tendenza rispetto all incremento medio del 9,9% dei dodici mesi precedenti. Per Prometeia, questo rallentamento si è accompagnato alla moderazione del clima di fiducia delle famiglie. Un altro fattore di raffreddamento della domanda è inoltre venuto dalla ripresa dei tassi di interesse. E da sottolineare che questa componente della domanda da parte delle famiglie italiane, pur essendo molto aumentata negli ultimi anni, ha una incidenza sul relativo totale dei prestiti piuttosto modesta, se confrontata con la media di Eurolandia. Le famiglie forlivesi si sono quindi indebitate più velocemente rispetto a quanto avvenuto in regione e nel Paese. Sulle cause si possono avanzare solo delle ipotesi, tra le quali il maggiore ottimismo dei forlivesi, che si è accompagnato ad una politica dei tassi d interesse più attenta alle esigenze delle famiglie, tipica delle banche che agiscono in un ambito prettamente territoriale, come nella realtà forlivese. In Emilia-Romagna nessuna provincia ha evidenziato una crescita più sostenuta del credito al consumo rispetto a quella, in un arco compreso tra il +7,9% di Parma e il -4,8% di Ferrara. Se rapportiamo il credito destinato all acquisto di beni durevoli alla popolazione residen- Rapporto sull economia della provincia

4 te, la provincia ha registrato a fi ne settembre 2007 un importo pro capite relativamente contenuto, pari a quasi 340 euro, a fronte della media regionale di 351 e nazionale di 399. In Emilia-Romagna tre province hanno evidenziato un indebitamento inferiore a quello forlivese, vale a dire Piacenza (336 euro), Ferrara (312 euro) e Rimini (233 euro). Nel 2006 solo Rimini presentava un indebitamento più contenuto di quello forlivese. I più indebitati della regione risiedono a Reggio Emilia, con un importo per abitante di circa 412 euro. In ambito nazionale, la provincia, nonostante l aumento largamente superiore alla media nazionale, è risultata tra le province meno indebitate, pur perdendo alcune posizioni, vale a dire trentesima (diciassettesima nel 2006) su centotre province. Il rapporto per abitante più contenuto è stato rilevato nuovamente a Sondrio (191 euro per abitante), quello più elevato a Sassari (922 euro). Per concludere il discorso degli impieghi del gruppo delle famiglie, quelle produttrici, vale a dire le imprese a conduzione famigliare, hanno registrato nello scorso settembre un aumento tendenziale decisamente modesto (+0,4%), in leggero calo rispetto all evoluzione media dei dodici mesi precedenti (+0,6%). In Emilia-Romagna l aumento è apparso un po più elevato (+2,5%), ma anch esso in diminuzione rispetto al trend del 3,6%. Secondo i dati elaborati dalla sede regionale di Bankitalia e aggiornati allo scorso giugno, i tassi di crescita delle piccole imprese (società diverse da quelle di capitale con meno di 20 addetti e famiglie produttrici) sono risultati in fl essione rispetto ai trimestri precedenti oltre che inferiori di oltre un terzo a quelli della media delle imprese. Questi andamenti possono sottintendere una fase congiunturale meno intonata rispetto al resto del mondo della produzione. In ultima analisi, è interessante valutare il rapporto impieghi per abitante per singolo comune. Secondo le statistiche più recenti raccolte da Bankitalia nei comuni con un numero congruo di sportelli bancari, a fine 2006 è stato nuovamente il comune di Forlì, con un rapporto pro capite di euro, ad occupare la prima posizione in ambito provinciale, equivalente alla dodicesima posizione della graduatoria regionale (nona nel 2005). Seguono Cesena, con euro (13 in regione) e le località turistiche di Cesenatico e Gatteo, rispettivamente con e euro (36 e 42 in regione). Tutti gli altri comuni hanno evidenziato valori inferiori alla media provinciale di euro. L ultimo posto in ambito Impieghi per abitante al 31 dicembre 2006 Valori in euro FORLÌ CESENA CESENATICO PROVINCIA GATTEO SAVIGNANO SUL RUBICONE SAN MAURO PASCOLI GAMBETTOLA FORLIMPOPOLI SANTA SOFIA BAGNO DI ROMAGNA LONGIANO MELDOLA PREDAPPIO BERTINORO MERCATO SARACENO CASTROCARO T. E TERRA DEL SARSINA MODIGLIANA Rapporto sull economia della provincia

5 provinciale è stato occupato dal comune di Modigliana, con euro per abitante (198 in ambito regionale sui 218 comuni censiti da Bankitalia). Per quanto concerne le previsioni, Prometeia ritiene che nel 2008 la dinamica dei prestiti in Italia sarà sostenuta dal graduale miglioramento della congiuntura economica, previsto nella seconda metà dell anno, e dall orientamento espansivo che dovrebbe assumere la politica monetaria durante il secondo trimestre (è prevista una riduzione di 25 punti base), con conseguente riduzione, stimata in circa 20 punti base nell anno, del tasso medio sui prestiti a breve termine. Il fl usso di nuovi fi nanziamenti previsto dovrebbe attestarsi su circa 117 miliardi di euro, in aumento dell 8% rispetto al Questa imponente cifra sarebbe sostenuta dalla componente a medio e lungo termine, il cui fl usso dovrebbe ammontare a 86 miliardi di euro, vale a dire il 9,2% in più su base annua. Per i fi nanziamenti a breve termine, più sensibili all evoluzione dei ciclo economico, l importo dovrebbe attestarsi sui 30 miliardi di euro, ma in questo caso si prevede una crescita più contenuta, pari al 5,8%. LA QUALITÀ DEL CREDITO. Il rapporto sofferenze/impieghi bancari si è attestato a settembre 2007 al 2,72%, rispetto al 2,80% dell Emilia-Romagna e 3,24% nazionale. La provincia ha pertanto evidenziato, e non è una novità, una rischiosità dei prestiti abbastanza contenuta, in sostanziale linea con la media regionale, sottintendendo una qualità del credito tra le migliori della regione. E dalla fi ne del 1999 che il rapporto sofferenze/impieghi si mantiene costantemente sotto la soglia del 3%. In regione, meglio hanno fatto Bologna (2,08%), Ravenna (1,72%) e Reggio Emilia (1,64%). La situazione relativamente più diffi cile è stata registrata a Ferrara (6,74%). Rispetto alla situazione dello stesso mese dell anno precedente le sofferenze bancarie si sono incrementate del 4,1%, risultando in leggera frenata rispetto all aumento del 4,8% riscontrato mediamente nei quattro trimestri precedenti. La diffi cile situazione emersa tra il secondo trimestre 2005 e il primo trimestre 2006 (mai si erano avuti incrementi superiori al 30%) è ormai alle spalle. Questa situazione è da attribuire in gran parte al consolidamento della crescita congiunturale e ai processi di securitization legati alla cessione, comunque onerosa, di crediti problematici. Inoltre il ritorno alla normalità dell importante settore avicolo, fortemente penalizzato dal crollo dei consumi dovuto all infl uenza aviaria, ha contribuito anch esso a raffreddare la corsa delle sofferenze. In regione è stata rilevata una crescita tendenziale delle sofferenze del 10,4%, (+2,9% in Italia), che ha consolidato la tendenza espansiva avviata dalla fine del 2006, dopo ventuno mesi caratterizzati da fl essioni. La crescita della rischiosità dei crediti di Forlì- Cesena è risultata tra le più contenute della regione. Solo Parma, con un calo tendenziale dello 0,3%, ha evidenziato un andamento migliore. Nelle rimanenti province gli aumen- Sofferenze per localizzazioni della clientela, numero degli affidati, tassi di variazione sui dodici mesi precedenti e rapporto tra sofferenze e impieghi al 30 settembre Enti segnalanti: BANCHE. Numero affi dati Sofferenze(1) % Sofferenze Var % (2) Milioni Var % (2) / Impieghi FORLI -CESENA , ,1 2,72 EMILIA-ROMAGNA , ,4 2,80 ITALIA , ,9 3,24 (1) Comprendono la totalità dei rapporti per cassa in essere con soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili, a prescindere dalle garanzie che li assistono, al lordo delle svalutazioni operate per previsioni di perdita. Eventuali differenze tra i dati di fonte Segnalazioni di vigilanza e quelli di fonte Centrale dei rischi possono essere ricondotte a marginali differenze di carattere normativo esistenti nei criteri di rilevazione dei due sistemi informativi. (2) Variazione a 12 mesi. Fonte: Bankitalia. Elaborazione: Centro Studi Unioncamere Emilia-Romagna Rapporto sull economia della provincia

6 ti hanno oscillato tra il +6,4% di Ferrara e il +20,8% di Reggio Emilia. L indisponibilità di statistiche più disaggregate non consente di valutare quali siano stati i settori maggiormente in diffi coltà. Da sottolineare tuttavia che in ambito regionale - i dati di fonte Bankitalia sede di Bologna si riferiscono alla prima metà del è stato registrato un appesantimento del rapporto sofferenze/impieghi in ambito manifatturiero, mentre sono risultate stabili le industrie delle costruzioni e i servizi. Le famiglie consumatrici si sono attestate su livelli sostanzialmente contenuti (2,2%), gli stessi di fi ne dicembre 2006, mentre quelle produttrici, che comprendono la gamma di società semplici e di fatto, oltre alle imprese individuali fi no a cinque addetti, hanno registrato una lieve ripresa dal 4,7 al 4,8%. Un analogo andamento ha riguardato il gruppo delle società non finanziarie con meno di 20 addetti, le cui sofferenze hanno inciso per il 4,0% degli impieghi rispetto alla quota del 3,8% di fi ne Se rapportiamo la situazione forlivese, in tema di rapporto sofferenze/impieghi, a quella delle province italiane, troviamo Forlì-Cesena nella fascia più virtuosa, più precisamente al ventisettesimo posto su centotre province, guadagnando tre posizioni rispetto al La provincia italiana con il rapporto più contenuto di settembre 2007 è risultata Trieste, con una percentuale dell 1,35%, davanti a Milano (1,38), Trento (1,55%) e Reggio Emilia (1,64). All opposto troviamo Frosinone, e non è una novità, con un rapporto del 16,74%, seguita da Matera (14,06) e Potenza (13,76). In una fase di crescita economica, il sistema bancario forlivese non ha fatto mancare il proprio contributo, proponendo condizioni di credito che si possono nuovamente defi nire distese. L accordato operativo dei finanziamenti per cassa concessi alla clientela residen- 7,00 Percentuale delle sofferenze sugli impieghi bancari 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 I 97 I 98 I 99 I 2000 I 2001 I 2002 I 2003 I 2004 I 2005 I 2006 I 2007 Forlì-Cesena Emilia - Romagna 160 Rapporto sull economia della provincia

7 te in provincia - corrisponde all ammontare del credito direttamente utilizzabile dal cliente - è cresciuto tendenzialmente a settembre dell 11,6% (+9,3% in regione), appena al di sotto del trend dei dodici mesi precedenti (+12,9%). La crescita dell utilizzato corrisponde all ammontare del credito effettivamente erogato alla clientela ha praticamente seguito l evoluzione delle somme accordate, attestandosi al 10,7%, in leggero rallentamento rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+12,0%). La percentuale di utilizzato sull accordato si è attestata al 66,6%, uguagliando praticamente il trend del 66,9% dei dodici mesi precedenti. In Emilia-Romagna l aumento dell utilizzato è risultato del 12,7%, superiore alla crescita delle somme accordate, pari al 9,3%. La percentuale di utilizzo sull accordato è risultata leggermente superiore a quella forlivese (68,0%) e in crescita rispetto a quella riscontrata mediamente nei dodici mesi precedenti (66,8%). Se spostiamo il campo di osservazione al credito a breve termine, che è quello maggiormente utilizzato dalle imprese e che appare più sensibile alle oscillazioni del ciclo economico, emerge una situazione meno dinamica, che sembra tradurre il rallentamento della congiuntura emerso dalle varie indagini. L aumento tendenziale dell accordato operativo rilevato nella provincia si è attestato a settembre al 5,7%, a fronte di un trend attestato al 9,3%. L incremento dei corrispondenti finanziamenti a breve termine utilizzati è apparso più contenuto (+1,9%), oltre che in sensibile frenata rispetto all evoluzione media dei dodici mesi precedenti (+6,1%). Che vi sia un certo appannamento è innegabile, tuttavia la provincia ha evidenziato un andamento molto più dinamico rispetto a quanto avvenuto in regione, il cui accordato a breve termine è cresciuto del 4,6%, mentre quello utilizzato ha accusato una fl essione del 7,5%, superiore al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-2,7%). Da sottolineare inoltre che a fi ne settembre 2007 quasi il 43% di tutto il credito utilizzato dalla clientela forlivese è stato coperto da garanzie reali fornite dai clienti, a fronte della media regionale del 38,4%. Il fenomeno è in costante espansione. A fi ne settembre 1997 si aveva una percentuale del 23,4%, che cinque anni dopo sale al 31,7%. Le banche hanno cercato comprensibilmente di tutelarsi nel concedere i prestiti, anticipando nella sostanza le linee dell accordo di Basilea2, operativo di fatto dal 1 gennaio 2008, ciò in relazione anche ad una maggiore espansione del credito a medio e lungo termine. I DEPOSITI BANCARI. I depositi costituiscono uno degli aspetti della raccolta bancaria, che si fonda anche su obbligazioni e Pronti contro termine, poste che non vengono comprese nell aggregato dei depositi bancari preso in esame sulla base delle statistiche di Bankitalia. A fi ne settembre 2007 le somme depositate nella totalità delle banche dai clienti residenti in provincia sono ammontate a circa 6 miliardi e 195 milioni di euro, con una crescita del 6,4% rispetto all analogo periodo del 2006, a fronte di un infl azione attestata tendenzialmente all 1,6%. Nei dodici mesi precedenti i depositi erano mediamente aumentati dell 8,7%. Al di là del rallentamento della crescita, siamo in presenza di un incremento comunque apprezzabile, che è apparso decisamente più ampio rispetto a quanto riscontrato in Emilia-Romagna (+0,8%) e Italia (+3,5%). In regione solo due province, vale a dire Parma e Ravenna, hanno evidenziato un incremento dei depositi più sostenuto di quello forlivese, pari rispettivamente all 11,0 e 8,9%. I depositi delle famiglie consumatrici, titolari di circa il 52% delle somme depositate, sono aumentati tendenzialmente a settembre del 3,0%, rallentando leggermente rispetto al trend del 3,6% dei quattro trimestri precedenti. Nonostante il ridimensionamento della crescita, comune a quanto avvenuto in Emilia- Romagna e Italia, si è ulteriormente allungata e consolidata la serie di costanti aumenti in atto dal giugno 2001, che tra la fi ne di quell anno e marzo 2004 hanno oltrepassato la soglia del 10%. Tra le cause di questo fenomeno possiamo ascrivere le gestioni patrimoniali collegate ai conti correnti, la preferenza della liquidità da parte dei risparmiatori, oltre ad una certa cautela verso gli investimenti alternativi, in particolare azioni e obbligazioni, che Rapporto sull economia della provincia

8 in alcuni casi, noti alle cronache, si sono tradotti, per queste ultime, in dolorose perdite per i risparmiatori. Per quanto concerne le imprese private - hanno rappresentato quasi il 18% delle somme depositate - i relativi depositi a settembre sono cresciuti tendenzialmente dell 11,8% e anche in questo caso dobbiamo annotare un rallentamento rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+16,2%). Al di là della frenata, i depositi bancari delle imprese private si sono accresciuti, nell arco di un anno, di quasi 115 milioni di euro, sottintendendo una situazione di liquidità tra le meglio intonate della regione, che potrebbe essere il frutto di maggiori incassi dovuti al consolidamento del ciclo economico. In ambito regionale non è emersa una linea comune. Accanto a province in rallentamento rispetto al trend (oltre a Forlì-Cesena, anche Bologna, Ferrara, Modena e Rimini), ce ne sono state alcune che hanno registrato tassi di crescita molto sostenuti, come Parma (+33,9%) e Ravenna (+21,7%). Il comune forlivese che ha vantato il più elevato rapporto depositi per abitante è nuovamente risultato a fine 2006 Gatteo, con euro pro capite. In ambito regionale, la località si è classifi cata al tredicesimo posto, su 218 comuni, perdendo tre posizioni rispetto al Seguono Cesena e Forlì - nella graduatoria regionale vengono a occupare rispettivamente la 18esima e 22esima posizione - rispettivamente con e euro. In rapporto alla situazione del 2005 il comune di Cesena ha guadagnato tre posizioni, mentre Forlì ne ha perdute altrettante. L ultima posizione della provincia è occupata da Predappio, con euro per abitante, equivalente alla 193esima posizione in Emilia-Romagna (era la 199esima nel 2005). Il comune più ricco dell Emilia-Romagna è risultato nuovamente Morciano di Romagna in provincia di Rimini, con euro per abitante, seguito da Bologna con e Parma con Ultimo in assoluto Torrile nel parmense, con euro. IL RAPPORTO IMPIEGHI/DEPOSITI. A fi ne settembre 2007 era attestato a 209,9. Come dire che ogni 100 euro depositati ne sono corrisposti circa 210 di impieghi. Rispetto al valore medio dei quattro trimestri precedenti, c è stato un miglioramento di sette punti percentuali. In Emilia-Romagna il corrispondente rapporto si è attestato su basi un po più elevate, vale a dire circa 229 euro impiegati ogni 100 raccolti. Il differenziale a sfavore della provincia rispetto al Depositi per abitante al 31 dicembre 2006 Valori in euro GATTEO CESENA FORLÌ SAN MAURO PASCOLI PROVINCIA GAMBETTOLA CESENATICO BERTINORO LONGIANO SARSINA SAVIGNANO SUL RUBICONE FORLIMPOPOLI SANTASOFIA MODIGLIANA MELDOLA BAGNO DI ROMAGNA MERCATO SARACENO CASTROCARO T. E TERRA DEL SOLE PREDAPPIO Rapporto sull economia della provincia

9 rapporto dell Emilia-Romagna ha consolidato la tendenza emersa nell estate del 2005, salvo la parentesi dei primi tre mesi del 2006, dopo quasi due anni caratterizzati da andamenti di segno opposto. Se si analizza il fenomeno in base ai soggetti interessati, si può vedere che in pratica sono le famiglie cosiddette consumatrici, che detengono il grosso delle somme depositate (51,6% del totale), a fi nanziare una importante parte del credito verso i settori della produzione. A fi ne settembre 2007 il relativo rapporto impieghi/depositi si è attestato all 83,50%, come dire che le famiglie hanno ricevuto poco più di 83 euro ogni 100 depositati. La situazione muta radicalmente nell ambito delle imprese private che corrispondono nella pratica a gran parte dei settori produttivi. In questo caso a 100 euro depositati ne sono corrisposti circa 584 di impieghi. Il caso più eclatante di sbilanciamento fra somme impiegate e depositate è stato tuttavia rappresentato dalle imprese di assicurazione e fondi pensione, che a fronte di 359 mila euro di depositi hanno ricevuto impieghi per circa 95 milioni di euro, come dire che ogni 100 euro di depositi ne sono corrisposti circa di impieghi. Questo sbilanciamento non trova riscontro né in regione né in Italia. I TASSI D INTERESSE. L indisponibilità di dati provinciali relativi alle rilevazioni sui tassi d interesse, non consente alcuna valutazione a livello locale. Dobbiamo di conseguenza commentare la situazione regionale, che dovrebbe tuttavia ricalcare quanto avvenuto in provincia almeno come linea di tendenza. Il contesto generale è stato caratterizzato dalla generale ripresa dei tassi d interesse. Nel 2007 la Banca centrale europea ha rialzato il tasso di riferimento due volte, portandolo al 3,75% l 8 marzo e al 4,00% il 6 giugno. Il tasso Euribor a tre mesi, che quota gli scambi di denaro tra le banche, dal 3,725% di inizio anno è arrivato al 4,684% di fi ne 2007, dopo avere toccato la punta massima del 4,953% il 12 dicembre. Nello stesso arco di tempo, l Euribor a dodici mesi è passato dal 4,030 al 4,745%, dopo avere toccato la punta massima del 4,885% il 17 dicembre. Se consideriamo che l Euribor costituisce, tra le altre cose, la base degli interessi sui mutui destinati all acquisto dell abitazione, ne discende che talune famiglie hanno visto crescere il proprio indebitamento verso le banche. La Banca d Italia ha rilevato come il Taeg (tasso annuo effettivo globale) applicato sui mutui si sia attestato, in media, al 5,44%, mentre quello sui prestiti è arrivato al 9,44%. Per le famiglie italiane il pagamento dei soli interessi di una rata annuale ha rappresentato un aggravio stimabile in circa 18,4 miliardi di euro. Nell ambito dei titoli di Stato, il tasso dei Bot quotati alla Borsa di Milano è passato dal 3,738% di gennaio al 3,946% di dicembre, dopo avere toccato il massimo del 4,206% in luglio. Quello dei Cct a tasso variabile è salito dal 3,871 al 4,219%, con un massimo del 4,356% in agosto. Il tasso dei future, ovvero i Buoni poliennali del Tesoro, è cresciuto dal 4,310 al 4,631%, dopo avere toccato la punta massima del 4,847% in giugno. In questo scenario, i tassi praticati in Emilia- Romagna sono apparsi in ripresa. Quelli sulle Rapporto sull economia della provincia

10 operazioni a revoca - si tratta di una categoria di censimento della Centrale dei rischi nella quale confl uiscono le aperture di credito in conto corrente - si sono attestati a settembre 2007 al 7,90%, risultando in crescita di 0,40 punti percentuali rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (7,50%). I tassi sono apparsi meno onerosi a seconda della classe del fido globale accordato. Dal massimo dell 11,28% della fascia fi no a euro si è progressivamente scesi al 5,80% di quella oltre 25 milioni di euro. In sintesi le banche riservano condizioni di favore alla grande clientela, e meno buone man mano che diminuisce la classe del fi do globale accordato. Occorre tuttavia sottolineare che rispetto al trend, l aumento più sostenuto, pari a 0,65 punti percentuali, ha riguardato proprio la grande clientela. Rispetto alle condizioni applicate nel Paese, l Emilia- Romagna ha presentato tassi leggermente più onerosi, invertendo la tendenza favorevole che aveva caratterizzato il triennio Nel primo trimestre 2007 sono stati praticati tassi superiori a quelli nazionali nella misura di 0,10 punti percentuali; nel secondo trimestre di 0,01 punti; nel terzo di 0,08 punti. Si tratta di scostamenti minimi, ma che tuttavia sembrano sottintendere un cambiamento della politica di attenzione riservata dalle banche alla propria clientela. Nell ambito dei tassi attivi sui fi nanziamenti per cassa applicati alle famiglie consumatrici è stato rilevato un andamento ugualmente espansivo. Ricordiamo che i fi nanziamenti per cassa comprendono varie operazioni, quali quelle autoliquidanti, a revoca, a scadenza, oltre ai finanziamenti a procedura concorsuale. Giova inoltre ricordare che l utilizzato dei fi - nanziamenti per cassa si differenzia dagli impieghi, in quanto comprende i pronti contro termine, ma non le sofferenze. Dalla media del 5,09% registrata tra il terzo trimestre 2006 e il secondo trimestre 2007 si è passati al 5,69% di settembre Anche in questo caso l Emilia-Romagna ha presentato tassi meno convenienti rispetto a quelli praticati in Italia, consolidando la tendenza in atto dal quarto trimestre Anche le rilevazioni della sede regionale di Bankitalia aggiornate a metà anno hanno registrato una tendenza espansiva. Il tasso d interesse medio sui prestiti a breve termine a residenti in Emilia-Romagna si è attestato al 6,34%, rispettivamente 72 e 24 punti base in più rispetto a giugno e dicembre Nello stesso periodo, la crescita dei tassi è risultata più accentuata per i prestiti a medio e lungo termine e, tra questi ultimi, per i mutui contratti dalle famiglie per l acquisto dell abitazione. I tassi sulla raccolta hanno ricalcato l andamento di quelli attivi. Quelli passivi sui conti correnti a vista, nello scorso settembre si sono attestati all 1,78%, in risalita rispetto al trend dell 1,40% riscontrato nei dodici mesi precedenti. Le condizioni migliori sono state nuovamente applicate alla Pubblica amministrazione, che a settembre ha goduto di una remunerazione lorda dei conti correnti a vista pari al 4,27%. Le condizioni relativamente peggiori sono state riservate alle famiglie: a quelle produttrici è stato applicato un tas- Dimensione e diffusione del sistema bancario nella provincia, in Emilia-Romagna e in Italia. Settembre Sportelli Comuni serviti (2) N.(1) Var % (3) Comp % N. Comp % FORLI -CESENA 342 4,0 9,8 (4) ,0 EMILIA-ROMAGNA ,5 10,6 (5) ,2 ITALIA , ,0 (1) Numero di sportelli autorizzati, a piena operatività. Banche. (2) Comuni serviti da almeno uno sportello bancario. (3) Variazione percentuale sui 12 mesi precedenti. (4) Quota percentuale su totale Emilia-Romagna (5) Quota percentuale su totale Italia. Fonte: Bankitalia. Elaborazione: Area studi e ricerche Unioncamere Emilia-Romagna 164 Rapporto sull economia della provincia

11 so dell 1,27%, a quelle consumatrici, titolari della maggioranza delle somme depositate, dell 1,25%. Se confrontiamo i tassi applicati nello scorso settembre ai vari comparti di attività economica, con la media dei dodici mesi precedenti, si può vedere che i miglioramenti più elevati hanno interessato le due categorie che godono dei trattamenti migliori, vale a dire Pubblica amministrazione (+0,71 punti percentuali) e Società fi nanziarie (+0,73). Le imprese famigliari e le famiglie consumatrici hanno invece registrato i ritocchi più contenuti rispettivamente pari a +0,26 e +0,23 punti percentuali. Nei confronti del Paese, l Emilia- Romagna ha registrato a settembre tassi passivi leggermente più alti: 0,05 punti percentuali in più, in leggero aumento rispetto all andamento dei dodici mesi precedenti. Il differenziale tra i tassi attivi sulle operazioni a revoca e quelli passivi sui conti correnti a vista è stato a settembre di 6,12 punti percentuali. Rispetto alla media dei dodici mesi precedenti c è stato un leggero aumento dello spread di 0,02 percentuali. La tendenza all allargamento della forbice tra tassi attivi e passivi non è emersa nel Paese, il cui spread si è ridotto di 0,04 punti percentuali rispetto al trend dei dodici mesi precedenti. In contro tendenza con quanto emerso nel triennio , i primi nove mesi del 2007 hanno evidenziato mediamente uno spread tra tassi attivi e passivi, lievemente superiore a quello registrato nel Paese. GLI SPORTELLI BANCARI E I SERVIZI TE- LEMATICI. E continuato lo sviluppo della rete degli sportelli bancari. A fi ne settembre 2007 ne risultano essere in provincia 342 rispetto ai 329 di fi ne settembre 2006 e 316 di fi ne settembre A fi ne marzo 1996 se ne contavano 232. In Emilia-Romagna nell arco di un anno si è passati da a 3.375, in Italia da a La diffusione sulla popolazione forlivese è di 90 sportelli ogni abitanti rispetto alla media regionale di 82 e nazionale di 56. In Emilia-Romagna solo una provincia, vale a dire Rimini, ha evidenziato una densità maggiore, pari a 99 sportelli ogni abitanti. Se spostiamo il confronto al territorio nazionale, la provincia di Forlì-Cesena ha confermato l eccellente quarta posizione del 2006, alle spalle di Belluno (92 sportelli ogni abitanti), Rimini (99) e Trento (105). La densità più contenuta è appartenuta alle province di Crotone (22) e Caserta (23). La totalità dei comuni di Forlì-Cesena è servita da sportelli bancari. In Emilia-Romagna la percentuale scende al 96,2%, in Italia al 73,0%. Se analizziamo la situazione dei comuni del forlivese, possiamo vedere che la densità maggiore (i dati si riferiscono in questo caso alla situazione di fi ne dicembre 2006) è appartenuta al comune di Portico e San Benedetto, (secondo in regione dietro Tornolo), con uno sportello ogni 409 abitanti, seguito da Verghereto (655), Tredozio (658) e Cesenatico (820). La minore densità è stata rilevata a Montiano, con 1 sportello ogni abitanti, davanti a Modigliana con e Castrocaro con Il capoluogo ha contato abitanti per sportello, Cesena 990. Per quanto concerne la classificazione degli sportelli per gruppi istituziona- Rapporto sull economia della provincia

12 li - siamo tornati alla situazione di settembre in provincia prevalgono le società per azioni (67,5% del totale), anche se in misura più contenuta rispetto alla media emiliano-romagnola del 78,3% e nazionale del 79,2%. Questa tangibile differenza dipende dal fatto che le numerose Casse rurali e artigiane si sono trasformate in banche di Credito cooperativo. Di conseguenza, il peso di quest ultime appare molto più ampio rispetto alla media emiliano-romagnola: 23,1% contro 10,8%. Da sottolineare che la provincia ha registrato una delle più elevate percentuali di banche di Credito cooperativo del- l Emilia- Romagna sul totale, preceduta dalla sola provincia di Rimini (23,3%) e che in ambito nazionale solo dieci province sulle centrotrè esistenti hanno evidenziato una incidenza maggiore, in un arco compreso fra il 23,5% di Cosenza e il 62,5% di Trento. Questi dati sottintendono la dimensione squisitamente locale del sistema bancario forlivese. Le banche di Credito cooperativo, che in taluni casi operano dagli inizi dello scorso secolo, sono concepite in modo da far utilizzare il risparmio depositato prevalentemente in ambito locale. Strutturate come cooperative, devono accordare finanziamenti prevalentemente ai propri soci, che hanno l obbligo di risiedere ed operare con continuità nel territorio in cui si trova la banca. Per quanto concerne le banche Popolari, il loro peso in provincia si è attestato al 9,4% rispetto al 10,7% regionale e 8,6% nazionale. L incidenza percentuale di queste banche ha subito un drastico ridimensionamento tra giugno e settembre In provincia sono diminuite da 40 a 32, in Emilia-Romagna da 609 a 373. Alla base di questa fl essione, c è la trasformazione in società per azioni di alcuni istituti, tra i quali la Banca Popolare di Lodi. In Emilia-Romagna questo istituto bancario può contare su una ottantina circa di sportelli distribuiti in ogni provincia. Per il resto si conferma l assenza di fi liali di banche estere. I cinque sportelli presenti in regione sono localizzati nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, a fronte dei 149 attivi in Italia, in gran parte localizzati nell area milanese. L ultima analisi sulla struttura bancaria riguarda i servizi telematici offerti dalle banche alla propria clientela. Per quanto concerne i Pos, vale a dire le apparecchiature che consentono l addebito automatico sul proprio conto bancario delle spese sostenute presso gli esercizi commerciali, a inizio 2007 ne sono risultati attivi rispetto ai di inizio 2006 e di inizio Se rapportiamo il loro numero alla popolazione residente, la provincia di Forlì- Cesena ne ha registrati 213 ogni abitanti, a fronte della media emiliano-romagnola di 223 e nazionale di 183. Rapporti più bassi si registrano nelle province di Ferrara (177), Ravenna (200), Piacenza (206) e Reggio Emilia (207). La maggiore diffusione appartiene a una provincia ad alta vocazione turistica quale Rimini, con 373 Pos ogni abitanti. Nell ambito degli Atm si tratta di apparec- 166 Rapporto sull economia della provincia

13 chiature automatiche abilitate a operare con il pubblico per effettuare determinate operazioni (i bancomat sono tra questi) - a inizio 2007 ne sono risultati attivi 414, rispetto ai 379 di inizio 2006 e 303 di inizio La crescita è apparsa in linea con quanto avvenuto in Emilia-Romagna, la cui consistenza è salita da a unità. In rapporto alla popolazione, Forlì-Cesena registra una densità di 110 Atm ogni abitanti, a fronte della media regionale di 96 e nazionale di 68. In ambito emiliano-romagnolo, la provincia di Forlì- Cesena ha confermato la seconda posizione, alle spalle di Rimini (113). I servizi di home e corporate banking, che rappresentano i servizi dispositivi e/o informativi prestati alla clientela per via telematica, a inizio 2007 hanno coinvolto famiglie e tra enti e imprese. Siamo in presenza di un andamento fortemente dinamico, dopo il calo rilevato a inizio 2004, che aveva arrestato la tendenza espansiva. A inizio 1998 erano interessate appena 262 famiglie e tra enti e imprese. La densità dei servizi alle famiglie sulla popolazione vede Forlì-Cesena in terz ultima posizione tra le province dell Emilia-Romagna, con clienti ogni abitanti, a fronte della media regionale di e nazionale di 1.648, seguita da Piacenza (1.344) e Ferrara (1.329). La densità più elevata è stata nuovamente riscontrata a Bologna con servizi ogni abitanti. Per quanto concerne enti e imprese, Forlì-Cesena, con una densità di 301 clienti ogni abitanti, si è collocata al terzultimo posto in Emilia-Romagna, guadagnando tuttavia una posizione rispetto alla situazione di inizio Il primo posto è stato nuovamente occupato da Modena, con una densità di 464 clienti ogni abitanti. I servizi di Phone banking che sono attivabili tramite la digitazione di codici via telefono, a inizio 2007 hanno coinvolto clienti, vale a dire il 50,4% in più rispetto allo stesso periodo del A inizio 1998 se ne contavano La diffusione sulla popolazione è salita considerevolmente, passando da 751 a servizi ogni abitanti, a fronte della media emiliano-romagnola di e nazionale di Grazie al forte progresso evidenziato, la provincia di Forlì- Cesena ha lasciato l ultima posizione della graduatoria regionale alla provincia di Ferrara (981). NOTE ALLA LETTURA DEI DATI Impieghi: fi nanziamenti erogati dalle banche a soggetti non bancari. L aggregato ricomprende: rischio di portafoglio, scoperti di conto corrente, fi nanziamenti per anticipi (su effetti ed altri documenti salvo buon fi ne, all importazione ed esportazione), mutui, anticipazioni non regolate in conto corrente, riporti, sovvenzioni diverse non regolate in conto corrente, prestiti su pegno, prestiti contro cessioni di stipendio, cessioni di credito, impieghi con fondi di terzi in amministrazione, altri investimenti fi nanziari (accettazioni bancarie negoziate, commercial papers, ecc.), sofferenze effetti insoluti ed al protesto di proprietà. L aggregato è al netto degli interessi e delle operazioni pronti contro termine. Il gruppo delle Famiglie comprende gli individui o i gruppi di individui nella loro funzione di consumatori (Famiglie consumatrici) e nella loro eventuale funzione di produttori (Famiglie produttrici). L attività di produzione svolta nell ambito del settore proviene da liberi professionisti, imprese individuali, famigliari e società semplici con non più di cinque addetti. Sofferenze: comprendono la totalità dei rapporti per cassa in essere con soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili, a prescindere dalle garanzie che li assistono, al lordo delle svalutazioni e al netto dei passaggi a perdita eventualmente effettuati Depositi: raccolta da soggetti non bancari effettuata dalle banche sotto forma di: depositi a risparmio liberi e vincolati, buoni fruttiferi, certifi cati di depositi, conti correnti liberi e vincolati Per ogni ulteriore approfondimento si rimanda al Bollettino Statistico edito dalla Banca d Italia ed al relativo glossario. Rapporto sull economia della provincia

14 168 Rapporto sull economia della provincia

R E D I T O. rispetto al trend del 12,2% rilevato. i dati elaborati. Bankitalia per local. q u a t t r o

R E D I T O. rispetto al trend del 12,2% rilevato. i dati elaborati. Bankitalia per local. q u a t t r o C R E D I T O 1 S e c o n d o i dati elaborati da Bankitalia per local i z z a z i o - ne della clientela, a fine giugno 2004 è stata registrata in provincia una crescita tendenziale degli impieghi 1 pari

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

8. Dati finanziari e bancari

8. Dati finanziari e bancari 8. Dati finanziari e bancari Roma rappresenta dopo Milano il principale Centro finanziario del Paese con 46 Istituti creditizi, 1.988 sportelli bancari, 91 miliardi di euro depositati in banca (pari al

Dettagli

Economie regionali. Bologna aprile 2010

Economie regionali. Bologna aprile 2010 Economie regionali Bologna aprile 21 L'andamento del credito in Emilia-Romagna nel quarto trimestre del 29 2 1 3 La serie Economie regionali ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli aspetti

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

Economie regionali. L'andamento del credito in Umbria nel primo trimestre del 2010

Economie regionali. L'andamento del credito in Umbria nel primo trimestre del 2010 Economie regionali L'andamento del credito in Umbria nel primo trimestre del 21 Perugia luglio 21 2 1 73 La serie Economie regionali ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli aspetti territoriali

Dettagli

intervento del Direttore Regionale Ing. Adriano Maestri Giovedì 20 settembre ore 09.00 Convento S.Domenico Sala Bolognini - Bologna

intervento del Direttore Regionale Ing. Adriano Maestri Giovedì 20 settembre ore 09.00 Convento S.Domenico Sala Bolognini - Bologna INSIEME PER LA RIPRESA LO STATO DELL ECONOMIA REGIONALE intervento del Direttore Regionale Ing. Adriano Maestri Giovedì 20 settembre ore 09.00 Convento S.Domenico Sala Bolognini - Bologna 1 La congiuntura

Dettagli

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA Dal 31/12/2007 al 30/6/20 QUADERNI DI APPROFONDIMENTO N. 8/20 Ottobre 20 Fonte dati Banca d'italia Elaborazioni Ufficio Studi ed Informazione Statistica

Dettagli

Economie regionali. L'andamento del credito in Sardegna nel quarto trimestre del 2008. 2009 Cagliari

Economie regionali. L'andamento del credito in Sardegna nel quarto trimestre del 2008. 2009 Cagliari Economie regionali L'andamento del credito in Sardegna nel quarto trimestre del 2008 2009 Cagliari 2 0 0 9 20 La nuova serie Economie regionali ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli

Dettagli

IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL PRODOTTO

IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL PRODOTTO IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL PRODOTTO PREMESSA Il mercato del credito sta dando segnali di ripartenza. Le prime avvisaglie di miglioramento si erano viste già dalla

Dettagli

La congiuntura del credito in Emilia-Romagna. Direzione Centrale Studi e Ricerche

La congiuntura del credito in Emilia-Romagna. Direzione Centrale Studi e Ricerche La congiuntura del credito in Emilia-Romagna Direzione Centrale Studi e Ricerche 1 marzo 2015 Credito in lenta uscita dal ciclo negativo Il minimo del ciclo negativo dei prestiti è chiaramente alle spalle,

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 14 dicembre 2015 Credito alle imprese in stallo I dati di ottobre 2015 del sistema bancario italiano 1 confermano la ripresa del settore creditizio, con l unica nota stonata

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Volume 16 DICEMBRE 2010 Microimprese ancora in affanno ma emergono i primi timidi segnali di miglioramento negli investimenti Calano

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 2 LUGLIO 2015 Il momento del commercio mondiale segna un miglioramento ad aprile 2015, ma i volumi delle importazioni e delle esportazioni sembrano muoversi in direzioni

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 14 gennaio 2015 In attesa della crescita I più recenti dati sul sistema bancario 1 confermano il lento miglioramento in atto nel settore creditizio. La variazione annua degli

Dettagli

L INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA Il credito in provincia di Firenze al terzo trimestre 2013

L INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA Il credito in provincia di Firenze al terzo trimestre 2013 CAMERA DI COMMERCIO DI FIRENZE L INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA Il credito in provincia di Firenze al terzo trimestre 213 U.O. Statistica e studi III 213 Da questo trimestre inizia la pubblicazione di un

Dettagli

EvoluzionE E cifre sull agro-alimentare CredIto I trimestre 2014

EvoluzionE E cifre sull agro-alimentare CredIto I trimestre 2014 AGRItrend Evoluzione e cifre sull agro-alimentare Credito I trimestre 2014 A 4 CREDITO impieghi per il settore agricolo. In particolare, tutte le circoscrizioni hanno mostrato una tendenza all aumento

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza l andamento dell economia reale e della finanza PL e Credito Bancario Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre 2014 SE Consulting ha avviato un analisi che mette a disposizione delle

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza Report trimestrale sull andamento dell economia Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre SEI provvederà a mettere a disposizione delle imprese, con cadenza trimestrale, un report finalizzato

Dettagli

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e centro studi CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Dopo sei anni di continui cali nelle erogazioni per finanziamenti per investimenti in edilizia, anche

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

VARIABILI MACROECONOMICHE Graf. 2.1 La provincia di Modena è notoriamente caratterizzata da una buona economia. Ciò è confermato anche dall andamento del reddito procapite elaborato dall Istituto Tagliacarne

Dettagli

IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL PRODOTTO

IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL PRODOTTO IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL PRODOTTO Nel 2015 raddoppia la scelta per il tasso fisso, il variabile perde appeal PREMESSA I segnali di ripartenza sul mercato del

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/01/2013

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/01/2013 Elaborazione flash Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/01/2013 Alcuni indicatori economici Focus sull artigianato nella provincia di Vicenza Dati a supporto della mobilitazione nazionale Rete Imprese

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni La congiuntura italiana N. 3 FEBBRAIO 2014 Il Pil torna positivo nel quarto trimestre ma il dato è sotto le attese. La crescita si prospetta debole, penalizzata della mancanza di credito e per ora sostenuta

Dettagli

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Costruzioni, investimenti in ripresa? Costruzioni, investimenti in ripresa? Secondo lo studio Ance nelle costruzioni c'è ancora crisi nei livelli produttivi ma si riscontrano alcuni segnali positivi nel mercato immobiliare e nei bandi di gara

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2014

Il credito in Toscana. III trimestre 2014 Il credito in Toscana III trimestre 2014 Firenze, Febbraio 2015 Il contesto di riferimento Prosegue il rallentamento dei prestiti concessi dalle banche al settore privato italiano (-1,7% il dato di agosto

Dettagli

Analisi dell andamento congiunturale del mercato del credito in Italia e in Emilia-Romagna

Analisi dell andamento congiunturale del mercato del credito in Italia e in Emilia-Romagna Analisi dell andamento congiunturale del mercato del credito in Italia e in Emilia-Romagna Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo 15 giugno 2 Italia Marzo 2 ha convalidato il leggero miglioramento

Dettagli

Il credito in Toscana. II trimestre 2015

Il credito in Toscana. II trimestre 2015 Il credito in Toscana II trimestre 2015 Firenze, Ottobre 2015 08.1 I prestiti a imprese e famiglie Arrivano segnali di distensione dal mercato del credito in Toscana, che risente del miglioramento del

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 11giugno 2014 Prime luci in fondo al tunnel I dati del mese di aprile mostrano un estensione dei segnali di miglioramento, con una graduale risalita degli impieghi dai valori

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Il credito in Toscana. III trimestre 2015 Il credito in Toscana III trimestre 215 Firenze, Febbraio 21 8.3 9.3 1.3 11.3 L andamento dei prestiti 1 I prestiti a imprese e famiglie Continuano anche nel periodo in esame i segnali di miglioramento

Dettagli

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Diffusione e modalità di utilizzo dello Sportello Unico per le Attività Produttive online (SUAP) Settembre 2015 Il presente documento è stato

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA - report gennaio-giugno 2009 - Anche nella prima metà del 2009 Cofidi Veneziano si conferma la struttura di garanzia del credito più importante nella provincia

Dettagli

IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL MUTUATARIO

IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL MUTUATARIO IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL MUTUATARIO PREMESSA I segnali di ripartenza sul mercato del credito sono sempre più evidenti. Le prime avvisaglie di miglioramento si

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati BAROMETRO CRIF DELLA DOMANDA DI CREDITO DA PARTE DELLE FAMIGLIE A si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati Le

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Settembre 2015 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Settembre 2015 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Settembre 2015 (principali evidenze) 1. Ad agosto 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.825 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

L attività degli intermediari finanziari

L attività degli intermediari finanziari L economia del Friuli Venezia Giulia L attività degli intermediari finanziari Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche, Del Linguaggio, dell Interpretazione e della Traduzione Università di Trieste

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI 1 Gennaio 2016 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI 1 Gennaio 2016 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI 1 Gennaio 2016 (principali evidenze) 1. A fine 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.830,2 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

Abi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti

Abi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti NOTA PER LA STAMPA DOCUMENTO DELL ABI A GOVERNO, AUTORITA E ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI Abi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti Non è cambiato lo spread per i tassi

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA Ricerca a cura di Confcommercio Format Milano 22 maggio 2009 Il 73,7% delle imprese avverte un peggioramento della situazione economica

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Gennaio 2015 (principali evidenze con i dati di fine 2014)

RAPPORTO MENSILE ABI Gennaio 2015 (principali evidenze con i dati di fine 2014) RAPPORTO MENSILE ABI Gennaio 2015 (principali evidenze con i dati di fine 2014) 1. A fine 2014 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.820,6 miliardi di euro

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica Centro Studi Il Report I DATI DELLA BANCA D ITALIA CONFERMANO LA SITUAZIONE DI CRITICITA PER IL COMPARTO DELLE COSTRUZIONI. ANCE SALERNO: EDILIZIA, CREDITO SEMPRE DIFFICILE Le sofferenze sui crediti totali

Dettagli

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Milano, 14 aprile 2011 La crisi finanziaria e i suoi riflessi sull economia reale La crisi internazionale Riflessi sull economia Italiana 2008

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 4 OTTOBRE 2015 Il commercio mondiale risente del rallentamento dei paesi emergenti, ma allo stesso tempo evidenzia una sostanziale tenuta delle sue dinamiche di fondo.

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Marco Manile

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Marco Manile Presentazione del Rapporto L economia del Molise Marco Manile Filiale di Campobasso, Banca d Italia Campobasso, 18 giugno 21 L economia del Molise I prestiti bancari È proseguito il calo dei prestiti bancari,

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 13 maggio 2015 I primi effetti del QE! I dati di marzo 2015 del sistema bancario italiano 1 mostrano i primi effetti del Quantitative Easing della BCE. L effetto di questa misura

Dettagli

IL MERCATO DEI MUTUI IN ITALIA NEL III TRIMESTRE 2010

IL MERCATO DEI MUTUI IN ITALIA NEL III TRIMESTRE 2010 IL MERCATO DEI MUTUI IN ITALIA NEL III TRIMESTRE 2010 Il volume di erogazioni per l acquisto di abitazioni da parte delle famiglie italiane (pari a 12.343 milioni di euro) registra, nel terzo trimestre

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

La congiuntura. italiana. La stima trimestrale del Pil

La congiuntura. italiana. La stima trimestrale del Pil La congiuntura italiana N. 6 LUGLIO 2015 Secondo i dati congiunturali più recenti la lieve ripresa dell attività economica nel primo trimestre sta proseguendo. Tuttavia le indicazioni degli indicatori

Dettagli

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re Relazione Semestrale al 30.06.2012 Fondo Federico Re Gesti-Re SGR S.p.A. Sede Legale: Via Turati 9, 20121 Milano Tel 02.620808 Telefax 02.874984 Capitale Sociale Euro 1.500.000 i.v. Codice Fiscale, Partita

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Maggio 2015 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Maggio 2015 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Maggio 2015 (principali evidenze) 1. Ad aprile 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.825,8 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena 5indicatori REGISTRO IMPRESE: si rafforza la struttura imprenditoriale I dati della movimentazione a fine settembre 213 in provincia di SALDO TRA ISCRIZIONI E CESSAZIONI Nel 3 trimestre del 213 il tessuto

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Ottobre 2015 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Ottobre 2015 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Ottobre 2015 (principali evidenze) 1. A settembre 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.825 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 9 luglio 2014 Ancora luci ed ombre I dati presentati in questo aggiornamento sono interlocutori. Da un lato, in negativo, abbiamo il credito, ancora in territorio negativo, e

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Marzo 2014 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Marzo 2014 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Marzo 2014 (principali evidenze) 1. A febbraio 2014 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.855 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

ANALISI DEL PRODOTTO

ANALISI DEL PRODOTTO IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL PRODOTTO Il 2013 ha fatto segnare ancora variazioni negative nell erogazione del credito concesso alle famiglie, ma si registrano alcuni

Dettagli

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NEGLI ANNI DELLA CRISI

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NEGLI ANNI DELLA CRISI Note e commenti n 26 Gennaio 2015 Ufficio Studi AGCI Area Studi Confcooperative Centro Studi Legacoop INDEBITAMENTO FINANZIARIO NEGLI ANNI DELLA CRISI 1 L analisi fa riferimento a 33.757 cooperative attive

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2013 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2013 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2013 (principali evidenze) 1. A giugno 2013 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.893 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è sempre

Dettagli

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Gennaio 2010 LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FA- SI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Indice 1. LA DINAMICA DEI PREZZI NELLA

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2015 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2015 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Luglio 2015 (principali evidenze) 1. A giugno 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.833 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

terziario friuli venezia giulia ottobre 2013

terziario friuli venezia giulia ottobre 2013 ! terziario friuli venezia giulia ottobre 2013 osservatorio trimestrale sull andamento delle imprese del terziario del friuli venezia giulia rapporto di ricerca terzo trimestre 2013 trieste, 17 ottobre

Dettagli

MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA

MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA RELAZIONE SEMESTRALE AL 29/06/2007 80 MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA NOTA ILLUSTRATIVA SULLA RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO AL 29 GIUGNO 2007 Signori Partecipanti,

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 1 GIUGNO 2015 Il primo trimestre del 2015 ha portato con sé alcuni cambiamenti nelle dinamiche di crescita delle maggiori economie: alla moderata ripresa nell Area euro

Dettagli

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA 1.1 - L assetto finanziario delle aziende Nel corso del 2014 la provincia reggiana evidenzia un saldo tra imprese che presentano aumenti e diminuzioni

Dettagli

2. RIEPILOGO NAZIONALE

2. RIEPILOGO NAZIONALE 2. Nel 2005, come già anticipato nella nota semestrale concernente l andamento delle compravendite nel II semestre 2005 pubblicata nel mese di marzo 2006, continua l incremento del volume di compravendite,

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

Le imprese attive nel comune di Bologna dal 2008 al 2014

Le imprese attive nel comune di Bologna dal 2008 al 2014 Le imprese attive nel comune di Bologna dal 28 al 214 33. Imprese attive nel comune di Bologna 32.5 32. 31.5 31. Fonte: UnionCamere Emilia-Romagna Il numero delle imprese attive a Bologna tra il 28 e il

Dettagli

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015)

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) La Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) 1 ECONOMIA IN ITALIA In Italia, dopo tre cali annuali consecutivi (2012-2,8%, 2013-1,7%, 2014-0,4%), il CSC prevede una crescita del PIL dell 1%. quest

Dettagli

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento 26 marzo 2013 IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI in provincia di Trento il contesto economico Nel 2012 l area dell euro è nuovamente in recessione, con una riduzione del Pil pari allo 0,6%; si stima che permanga

Dettagli

Capitolo 19 - Credito

Capitolo 19 - Credito CREDITO Impieghi Nel 2011 i prestiti bancari, compresi i crediti in sofferenza, sono aumentati in misura contenuta e mediamente inferiore a quella dell anno precedente, arrivando a fine dicembre a 38.772

Dettagli

RAPPORTO TRENDER - I SEMESTRE 2008 -

RAPPORTO TRENDER - I SEMESTRE 2008 - RAPPORTO TRENDER - I SEMESTRE 2008 - L analisi congiunturale di TRENDER: indicatori di domanda fatturato totale - totale settori fatturato interno - totale settori 115 105,00 113,74 102,97 115,55 108,51

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA RISULTATI GENERALI L andamento dell Industria di Roma e Provincia nel quarto trimestre del 2002 è risultato sostanzialmente negativo. Con riferimento al Comune, i

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 gennaio 2014 III trimestre 2013 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Nel terzo trimestre del 2013 il reddito disponibile delle famiglie conmatrici in valori correnti è aumentato

Dettagli

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia Francesco Daveri 1 Le componenti del Pil nel 2008-09 (primo tempo della crisi).. (1) G ha svolto funzione anticiclica; (2) C diminuiti meno del Pil;

Dettagli

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 Udine, 20 novembre 2015 Corso Vittorio Emanuele II, 47-33170 Pordenone - Tel. +39 0434 381211 - fax +39 0434

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 aprile 2013 IV trimestre 2012 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Con la pubblicazione dei dati del quarto trimestre del 2012, l Istat diffonde le serie storiche coerenti con

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004)

Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004) Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004) Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni congiunte V del Senato della Repubblica

Dettagli

Sempre meno auto private

Sempre meno auto private Sempre meno auto private La struttura del vede ancora un rilevante calo del segmento dei privati: le immatricolazioni in maggio sono scese del 10,7% a 81.121 unità, con una quota che perde altri due punti

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli