Economic Overview. CRIF Rating Agency HIGHLIGHTS. SCENARIO NAZIONALE Le dinamiche complessive

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1 CRIF Rating Agency Economic Overview HIGHLIGHTS Nella seconda parte del 2014 si assiste ad un andamento ancora incerto e deludente dell economia italiana che, nel rallentamento del Pil degli ultimi trimestri esprime ancora una volta grandi difficoltà ad uscire dalla crisi. Rimangono irrisolti i rischi di deflazione e si protrae la restrizione creditizia. Anche il sistema imprenditoriale continua a mostrare segnali di difficoltà, evidenti nel peggioramento della rischiosità. Elementi positivi osservati come il deprezzamento del cambio dell euro, la decisa contrazione del prezzo del petrolio e l abbassamento dei tassi di interesse potranno essere di stimolo alla domanda. Il ruolo della politica fiscale interna e di quella monetaria, già da tempo espansiva, è fondamentale per un progressivo recupero dei consumi e della fiducia. Nel secondo e terzo trimestre del 2014 il tasso di variazione del Pil peggiora e inverte la tendenza al recupero. I consumi segnano dinamiche lievemente positive mentre gli investimenti continuano a calare. L indice della produzione industriale mostra andamenti discontinui registrando un lieve miglioramento a novembre Il tasso di default sulle imprese mostra a settembre 2014 un lieve aumento attestandosi al 5.9% rispetto al 5.5% del trimestre precedente: il commercio al dettaglio si conferma il segmento più rischioso. I prestiti alle famiglie e alle imprese mostrano cali meno consistenti. L inflazione torna a zero a fine anno dopo cenni di variazioni positive, a causa dell ulteriore calo dei beni energetici. Il tasso di inflazione medio annuo per il 2014 è pari a +0,2. Rimane critica la situazione del mercato del lavoro dove nei mesi autunnali gli occupati registrano un nuovo calo. A livello internazionale si segnala una ripresa alquanto debole dei paesi europei mentre gli Stati Uniti tornano ai livelli precrisi. SCENARIO NAZIONALE Le dinamiche complessive Tasso di variazione tendenziale, valori concatenati Nel II e III trimestre 2014 si è interrotto il trend di ripresa osservato nei periodi precedenti. Il Pil registra a settembre 2014 una contrazione del -0.5%. La variazione complessiva acquisita per il 2014 è pari a -0,4%. L andamento del Pil è frutto di variazioni minimali dei consumi e di una protratta contrazione degli investimenti, mentre un contributo positivo viene espresso ancora una volta dalla bilancia commerciale. In un contesto di complessiva stabilità dei consumi, nel III trimestre 2014 emerge la dinamica positiva del segmento dei durevoli e semidurevoli che rispetto al periodo precedente crescono rispettivamente del +1.9% e +1.1%; al contrario la componente dei servizi e dei beni non durevoli rimane stabile (-0.1 rispetto al II trimestre). Per quanto riguarda gli investimenti si continua ad osservare un trend complessivamente negativo, ma con importanti differenze nelle varie componenti. Gli investimenti in mezzi di trasporto registrano un aumento significativo nel II trimestre 2014 sul trimestre precedente del +3.3%, ma un drastico peggioramento nel III trimestre con una variazione negativa del - 4.9%. Gli investimenti in costruzioni e la componente dei macchinari continuano a registrare un ulteriore calo (rispettivamente -0.5 e -0.9), senza differenziarsi dunque dai periodi precedenti. Le esportazioni si confermano ancora una volta la componente che offre il maggior contributo al Pil con un aumento tendenziale del +1.3%; contestualmente le importazioni subiscono un lieve calo pari al -0.7% a dimostrazione della debolezza della domanda interna. Sul finire del 2014 si assiste ad una nuova diminuzione dell inflazione che nei mesi Economic Overview Copying prohibited 1 of 11 <26 January 2015>

2 PIL e component di spesa - Variazioni percentuali sul trimestre precedente PIL Cons umi finali Investim enti fissi lordi Export Import 13 I -0,9-0, ,1 II -0,2-0,4 0,1 0,3-0,9 III -0,0-0,2-0, IV 0,1 0, ,6 14 I -0,1 0,0-1,1 0,2-0.7 II -0,2 0, III -0,1 0,0-1,0 0,2-0.3 Dati destagionalizzati e corretti per effetti di calendario, valori concatenati autunnali mostrava cenni di ripresa, sia come effetto della debolezza dei consumi che per il calo rilevante del prezzo del petrolio, continuando a sostenere il rischio di deflazione. Si annulla il divario tra le varie componenti in termini di frequenza di acquisto. Il tasso di inflazione medio annuo per il 2014 è pari a +0,2%, in rallentamento di un punto percentuale rispetto al 2013 (+1,2%). Il dato dell occupazione continua a peggiorare registrando a novembre 2014 un calo degli occupati di circa 90 mila unità rispetto al giugno precedente. Il tasso di disoccupazione risulta in crescita, attestandosi al 13.4%. Inoltre la sua composizione mostra come la condizione di disoccupato coinvolga tutti adulti capofamiglia, istruiti, residenti al Nord e abbia raggiunto dimensioni drammatiche per i giovani (si ricorda il problema dei Neet1). Una perdita così consistente di lavoro va ad aggiungersi ai ritardi strutturali in termini di bassa partecipazione al mercato del lavoro delle donne e nel Mezzogiorno. Il mercato del lavoro rappresenta ancora il punto debole di una possibile ripresa: l incertezza sulle prospettive limita gli investimenti e dunque l offerta di lavoro da parte delle imprese. La riforma attuata con l approvazione del Job Act, darà origine a nuovi provvedimenti dall esito sull occupazione ancora non prevedibile. Le vendite al dettaglio pur continuando a risentire della debolezza del mercato interno, mostrano qualche segnale di recupero nella seconda metà del 2014 sia per le vendite nelle piccole superfici sia per la grande distribuzione. Tuttavia la variazione complessiva tendenziale del 2014 (gennaio-ottobre) risulta negativa e rispettivamente pari a -1.9% e -0.5%. Per quanto riguarda le famiglie consumatrici, il potere di acquisto, tenuto conto dell'inflazione, nel terzo trimestre del 2014 è aumentato dell'1,9% rispetto al trimestre precedente e dell'1,5% rispetto al terzo trimestre del 2013 mentre la propensione al risparmio è risultata in aumento e pari al 10.8%. Sul reddito reale disponibile hanno avuto un impatto positivo le misure contenute nella Legge di stabilità dedicate alle famiglie a basso reddito. Il clima di fiducia mostra un trend in lieve ma progressiva contrazione da maggio Il peggioramento del sentiment dei consumatori è certamente legato al deludente andamento dell economia e in particolare del mercato del lavoro che mostra prospettive ancora negative. Rimane il grave problema del debito pubblico, che a novembre 2014 toccava quota miliardi. con un rapporto sul Pil pari al 132%. Source: Istat IL SISTEMA PRODUTTIVO Nella seconda metà del 2014 la produzione industriale ha registrato un andamento ancora instabile e altalenante. Complessivamente nell arco di tempo gennaio-novembre 2014 in media d anno si è avuto un calo di circa l 1%, che riflette dinamiche settoriali differenti. In particolare nei primi 11 mesi del 2014 le variazioni negative maggiori rispetto allo stesso periodo del sono state registrate per il settore delle apparecchiature elettriche ed apparecchiature (-10%), coke e prodotti petroliferi (- 6.4%), chimico-farmaceutico (-1%) mentre i maggiori incrementi appartengono al prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+2.2%) e ai mezzi di trasporto (+3.6%). L andamento degli ordinativi mostra un trend in lieve peggioramento per la componente estera negli ultimi mesi osservati mentre rimane stazionaria la componente interna. Il clima di fiducia delle imprese a novembre 2014 risulta essere in ripresa soltanto nel settore del commercio, stabile in quello manifatturiero e in calo nelle costruzioni e nei servizi. L andamento delle immatricolazioni è risultato in netto miglioramento rispetto al I dati di chiusura del 2014 mostrano una crescita del totale degli autoveicoli del +5% 1 NEET (Not engaged - in Education, Employment or Training): individui che non sono impegnati nel ricevere un'istruzione o non stanno partecipando a corsi di formazione, che non hanno un impiego e non lo stanno cercando pur non essendo impegnati in altre attività assimilabili (ad esempio tirocini o lavori domestici). 2 Dati corretti per gli effetti di calendario Economic Overview Copying prohibited 2 of 11 <26 January 2015>

3 (+4,2% per le sole autovetture) invertendo la tendenza alla contrazione che si osservava ormai da diversi anni. Fonte: Istat Il mercato immobiliare italiano nel III trimestre 2014 registra una variazione positiva delle compravendite con un tasso tendenziale del 3.6% complessivo e una crescita del 4.1% per il solo segmento delle abitazioni, in un contesto di prezzi ancora in lieve contrazione (fonte Agenzia del Territorio). Nonostante questi segnali positivi, l andamento ancora incerto del mercato è legato non solo a condizioni reddituali e occupazionali deboli ma anche alla normativa fiscale che negli ultimi tempi ha subito numerose variazioni generando incertezza sulla tassazione degli immobili. IL MERCATO DEL CREDITO La lentezza e fragilità della ripresa condiziona la politica monetaria della Bce che è nuovamente intervenuta a settembre con una ulteriore riduzione del tasso di riferimento allo 0.05% (l abbassamento precedente era stato fatto a giugno 2014). La ripresa dei finanziamenti per il sostegno all economia reale risulta ancora un elemento cruciale dopo oltre due anni di tassi di crescita negativi dello stock, generati da politiche di offerta particolarmente restrittive e da una domanda di credito debole. I prestiti alle imprese a Novembre 2014 subiscono ancora una variazione negativa, seppure in attenuazione, pari al -2.6% mentre i prestiti alle famiglie registrano un calo del -0.5 %. Per quanto riguarda il credito alle famiglie l attività di erogazione (nuovi finanziamenti) di credito al consumo nei primi 9 mesi del 2014 torna a mostrare un evoluzione positiva, dopo cinque anni di flessione. Tasso di crescita tendenziale corretto per le cartolarizzazioni Fonte: Banca d Italia I flussi finanziati risultano infatti in aumento del +1.2% rispetto allo stesso periodo del La ripresa è stata trainata dai finanziamenti finalizzati all acquisto di autoveicoli e motocicli (+6.8%). I finanziamenti finalizzati all acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, e altri beni e servizi finanziabili, tra i quali viaggi, spese mediche, palestre) continuano invece a mostrare un calo del -6.9%. I prestiti personali confermano anche nei primi 9 mesi del 2014 una contrazione dei flussi (-1.5%). Si sottolinea il miglioramento nel segmento dei mutui immobiliari che crescono del 5.3%, con un deciso aumento delle surroghe, grazie alle migliori condizioni dell offerta. La competizione tra operatori è stata giocata soprattutto sulla convenienza del tasso variabile, dovuta alla riduzione dei costi di raccolta e dal basso livello dei tassi Euribor. Fonte: Banca d Italia I tassi di interesse sulle nuove erogazioni continuano a ridursi leggermente sia per i privati che per le famiglie produttrici. Ad Aprile 2014 il tasso sui mutui è stabile al 3.5% mentre a novembre scende al 2.9% circa così come per il tasso relativo al credito al consumo che nello stesso periodo passa dal 7.8% circa al 7.4%. Nel corso del 2014 il rischio di credito nel segmento retail si è mantenuto sostanzialmente stabile, con un lieve rientro dei tassi di default a settembre 2014, riflettendo sia la prudenza della domanda che la selettività dell offerta di credito. Per i mutui il tasso di default scende all 1.8% a settembre 2014 e per il credito al consumo si posiziona al 2.5%. Il tasso di default sulle imprese mostra invece in questo autunno un lieve aumento attestandosi al 5.9%, rispetto al 5.5% del trimestre precedente, invertendo la tendenza alla contrazione che si manifestava dalla metà del Entrando nello specifico dei singoli macro settori, si nota come il commercio al dettaglio, con il 6.4%, abbia un tasso di default lievemente più alto degli altri comparti considerati. Nei servizi, invece, la dinamica del rischio segue il trend di crescita mantenendo il tasso di default sostanzialmente in linea con la media nazionale. Fonte: CRIF Rating Agency Anche la parte manifatturiera del paese mostra un peggioramento e, seppure nella variabilità delle diverse specializzazioni, esprime complessivamente un tasso di default in aumento e pari al 6.1%, rispetto al 5.6% del trimestre precedente. Economic Overview Copying prohibited 3 of 11 <26 January 2015>

4 LE PREVISIONI GDP growth rate Italy IMF Jan Confindustria Dec EU Commission Nov OECD Nov La lentezza e l esiguità della ripresa condizionano anche le previsioni per l anno in corso che sono state riviste al ribasso da diversi istituti. Viene infatti confermato il calo del Pil per il 2014 e una dinamica positiva nel 2015 che si consoliderà nel 2016 quando si assisterà ad una effettiva ripresa delle componenti dell economia nazionale. A gennaio 2015 il Fondo Monetario Internazionale prevede che il Pil italiano crescerà quest'anno dello 0,4%, ovvero 0,5 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di ottobre, per poi accelerare nel 2016 a +0,8% (-0,5 punti). IL CONTESTO INTERNAZIONALE Anche nell Area Euro la ripresa risulta debole nel corso del 2014 e per la chiusura d anno viene prevista una crescita ancora contenuta. Tuttavia ci sono segnali di recupero nei vari paesi e nelle diverse componenti del Pil, che per l intera Area cresce nel terzo trimestre 2014 del +0.8% in ragione d anno. Le difficoltà dell Unione Europea si sono manifestate nell andamento deludente delle principali economie come quella tedesca che per la prima volta dopo due anni, arretra a partire dal secondo trimestre. La Germania si conferma comunque la principale economia dell area Euro con una previsione di crescita annua per il 2014 del +1.5%, rivista al ribasso dopo il rallentamento osservato nei mesi centrali dell anno. Il II e III trimestre del 2014 hanno infatti registrato una frenata delle principali componenti del Pil, in particolare degli investimenti, mostrando un indebolimento complessivo dell economia tedesca. Fonte: Eurostat, tasso di crescita tendenziale Nel terzo trimestre del 2014 il Pil della Germania, è cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e del 1.2% annuo, come sintesi di una migliore performance dei consumi privati che sono aumentati dello 0.7% rispetto al II trimestre 2014, di esportazioni in recupero con una crescita congiunturale del +1.9% e del contributo negativo proviene dagli investimenti che registrano un ulteriore calo del -0.9%. Le principali difficoltà dell economia tedesca sono visibili anche nel calo della produzione industriale.il tasso di disoccupazione si mantiene comunque costante al 6.7%. Nel III trimestre l economia francese sorprende positivamente per una crescita del Pil sopra le attese e pari al +0.3% sul trimestre precedente e a +1.6% in ragione d anno. A trainare sono i consumi delle famiglie (+0,2%) e quelli del settore pubblico (+0,5%) nonché le esportazioni che crescono del +0.5% a livello congiunturale. Nel trimestre precedente l economia aveva visto una discesa del -0,1%. Risultano in miglioramento i conti della Spagna che nel terzo trimestre registra un Pil in crescita dello 0.5% sul trimestre precedente e del +1.9% in ragione d anno, confermando la ripresa già osservata nei mesi precedenti e determinando l uscita dalla recessione. Anche il mercato del lavoro mostra un andamento positivo con il tasso di disoccupazione che scende al 23.7% a settembre 2014 (era al 26.1% un anno prima). Il recupero economico in generale è dovuto soprattutto all aumento dei consumi privati, a una forte fiducia da parte dei consumatori, a una ripresa degli investimenti delle imprese e della produzione industriale. Tutto questo si inserisce in un quadro di riforme strutturali che hanno riguardato prevalentemente il mercato del lavoro e i tagli alla spesa pubblica. Indice armonizzato, tasso di crescita tendenziale Fonte: Eurostat L inflazione nell area Euro si è progressivamente ridotta toccando il -0.2% a dicembre 2014, generato dal calo dei prezzi dei beni energetici. Il rischio deflazione rimane dunque presente nelle principali economie europee e condiziona la politica monetaria della Bce che rinnova il suo impegno a mantenere i tassi sui livelli minimi e ad intervenire con strumenti di sostegno alla ripresa e di controllo dell inflazione. In settembre e in dicembre 2014 sono state attuate due operazioni di rifinanziamento a lungo termine che hanno avuto effetti molto modesti sui prezzi al consumo e sul credito. In questo mese di gennaio la BCE è nuovamente intervenuta attraverso il Quantitative Easing, una delle ultime frecce all arco della politica monetaria, immettendo liquidità nel sistema fino al 2016 per riportare i livelli dell inflazione al 2% e per rilanciare l economia dell eurozona. La dinamica dei prestiti si è mantenuta negativa nella media dell Area Euro. Secondo un dettaglio territoriale a fine 2014 i prestiti alle imprese hanno registrato tassi di crescita dello stock positivi soltanto nell Europa settentrionale, come in Germania (+1.5%) e in Francia (+2.3%), mentre permangono dinamiche negative nei paesi del Mediterraneo come ad esempio la Spagna che a novembre registra un calo dello stock del -9.1%. Nel segmento dei prestiti alle famiglie, nella media dell Area l andamento registra ancora tassi di crescita negativi (-0.4% a novembre 2014) con cali più accentuati per Spagna e Francia (-3.9% e -1.4% rispettivamente a novembre 2014). Gli Stati Uniti hanno visibilmente accelerato la propria corsa registrando una crescita del 5% nel terzo trimestre del 2014 rispetto al trimestre precedente (+2.7% in ragione Economic Overview Copying prohibited 4 of 11 <26 January 2015>

5 d anno). L accelerazione era già visibile a giugno 2014 quando il Pil aveva mostrato una crescita del 4.6%. Tale andamento è frutto delle buone performance delle sue componenti, quali i consumi che crescono a livello congiunturale del 3.2%, degli investimenti (+7.2%), delle esportazioni (+4.5%). Risultano invece in rallentamento le importazioni. Il percorso di crescita degli Stati Uniti è stato affiancato dalla ripresa del mercato immobiliare in cui i prezzi sono tornati a salire, da una politica energetica in cui si è progressivamente ridotta la dipendenza dal petrolio, e da un livello di produzione industriale che è tornata sui livelli pre-crisi. Tasso di crescita tendenziale Fonte: Bureau of Economic Analysis Tra gli altri fattori positivi che sostengono la ripresa dell economia americana si evidenzia il miglioramento della condizione economica delle famiglie che hanno attuato un lungo processo di deleveraging, sceso di 27 punti percentuali dalla fine del 2007 (al 105 per cento). Nel corso del 2014 si è progressivamente ridotto il piano di stimolo all'economia Usa; a ottobre 2014 la Fed ha comunicato di voler concludere il Quantitative Easing iniziato nel I tassi di riferimento vengono mantenuti al minimo storico tra lo 0 e lo 0,25%. Per quanto riguarda l andamento degli impieghi si assiste ad una dinamica instabile e in lieve rallentamento negli ultimi trimestri soprattutto per il segmento corporate che è tornato a crescere dal Nel terzo trimestre del 2014 gli impieghi sono cresciuti complessivamente del 5.2% per le imprese e del 2.7%% per le famiglie. Negli Stati Uniti il rischio di credito continua lentamente a scendere nel corso del 2013 sia per i prestiti al consumo che per i mutui. Le principali economie emergenti hanno mostrato nel 2014 trend in lieve peggioramento. Tasso di crescita tendenziale, destagionalizzato Fonte: Federal Reserve Per quanto riguarda la Cina, il terzo trimestre ha mostrato segnali di indebolimento della crescita che sembra proseguire anche in chiusura d anno. La crescita del Pil a livello tendenziale del +7.3% nel terzo trimestre (+7.5% nel II trimestre), è risultata comunque superiore alle aspettative. Per il 2015 è prevista una crescita del 7%. La produzione industriale risulta in calo così come gli investimenti, prevalentemente a causa del forte rallentamento del mercato immobiliare che ha avuto ripercussioni su tutta la filiera generando un aumento della disoccupazione. Sono state introdotte misure straordinarie per arginare gli effetti della crisi immobiliare: la banca centrale ha ridotto i tassi di riferimento e anche quelli sui mutui per incentivare la domanda. Tuttavia rimangono dubbi sull efficacia delle misure adottate e sulla crescita futura della Cina, oggi sostenuta soprattutto dalla domanda estera. In India il terzo trimestre del 2014 registra una crescita del 5.3% cento su base annua. Nello stesso periodo l economia del Brasile ristagna con un Pil risultato in aumento rispetto al trimestre precedente dello 0,2%, a causa della debolezza degli investimenti e in generale della domanda interna, generando un calo rilevante della produzione industriale. Ciò conferma le previsioni pessimiste di inizio anno. Risulta ancora in rallentamento l economia russa, dove il Pil decelera anche nel terzo trimestre (+0,7% in ragione d anno). Numerosi sono i fattori che incidono su tale andamento. Tra i principali si rileva il crollo del rublo e del prezzo del petrolio, le sanzioni imposte per la questione Ucraina. I fattori di incertezza legati alla situazione geopolitica hanno causato una consistente fuga di capitali nel corso del Nonostante l andamento economico sia risultato sopra le attese, le prospettive continuano ad essere negative visto che la domanda domestica e gli investimenti dovrebbero rallentare ulteriormente. Tasso di crescita tendenziale, destagionalizzato Source: National Statistics Analysts Daniela Bastianelli, Senior Analyst Tel.: d.bastianelli@crif.com Economic Overview Copying prohibited 5 of 11 <26 January 2015>

6 STATISTICHE - ITALIA Consumi Investimenti Source: ISTAT Import - Export Commercio al dettaglio Source: ISTAT Prezzi alla produzione - indice Costo del lavoro per unità Source: ISTAT Economic Overview Copying prohibited 6 of 11 <26 January 2015>

7 Occupazione Immatricolazioni Source: ISTAT Source: ANFIA tasso di crescita Tasso di default - Mutui Tasso di default Credito al consumo Source: CRIF Tasso di default 90past due totale imprese Tasso di default 90 past due - imprese Source: CRIF Rating Agency Economic Overview Copying prohibited 7 of 11 <26 January 2015>

8 STATISTICHE - ESTERO Pil principali paesi europei Euro Area - inflazione Fonte: Eurostat tasso di crescita tendenziale Tasso di riferimento - BCE Euribor Fonte: BCE Euro Area prestiti alle famiglie Euro Area prestiti alle imprese Fonte: Eurostat - tasso di crescita tendenziale Economic Overview Copying prohibited 8 of 11 <26 January 2015>

9 USA - Consumi USA - Investimenti Fonte: Bureau of Economic Analysis - tasso di crescita tendenziale USA - Import - Export USA Tasso di disoccupazione Fonte: Bureau of Economic Analysis - tasso di crescita tendenziale Fonte: Bureau of Labor Statistics USA Delinquency Rate Prezzo del petrolio - $ Fonte: Federal Reserve Fonte: Eurostat Prezzo al barile Economic Overview Copying prohibited 9 of 11 <26 January 2015>

10 FORECAST INTERNATIONAL MONETARY FUND Overview of the World Economic Outlook Projections (January 2015) (Percent change) Year over Year Projections World Output 1/ Advanced Economies United States Euro Area Germany France Italy Spain Japan United Kingdom Emerging Market and Developing Economies 1/ Russia China India Brazil Mexico Commodity Prices (U.S. dollars) Oil Nonfuel (average based on world commodity export weights) Economic Overview Copying prohibited 10 of 11 <26 January 2015>

11 FONTI INFORMATIVE CONSULTATE ISTAT (Italian Institute of Statistics): Land registry office CRIF Federal Reserve ECB Bureau of Economic Analysis Eurostat International Monetary Fund Bureau of Labor Statistics Economic Overview Copying prohibited 11 of 11 <26 January 2015>

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