Salute e Sicurezza sul lavoro

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1 Dipartimento di Sanità Pubblica S a l u t e è S a p e r e Azioni di Prevenzione n Salute e Sicurezza sul lavoro

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3 Indice Presentazione 5 Introduzione 6 Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) 7 Sistema delle regole 9 Contesto 10 Distribuzione degli addetti e delle aziende 12 Gli infortuni sul lavoro 15 Indici di incidenza 16 Indice di incidenza infortuni gravi 21 Le malattie professionali a Reggio Emilia 24 Obiettivi specifici e attività dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro 28

4 Indice Agricoltura 30 Edilizia - Grandi Opere (Treno Alta Velocità) 31 Metalmeccanica LegnoSistema delle regole 33 Altri comparti 35 Rischio chimico e cangerogeno 36 Prevenzione patologie muscoloscheletriche 37 Attività sanitarie 38 Informazione - formazione utenza 38 Risultati 39 In futuro 42 Testimonianze - esperienze positive 43 Riferimenti - Sedi 44

5 Salute e Sicurezza sul lavoro 5 Presentazione La Collana divulgativa Salute è Sapere, prodotta del Dipartimento di Sanità Pubblica, nasce con l intento di approfondire alcuni temi di interesse generale per la cittadinanza, affrontando problemi di salute trasversali a varie categorie di popolazione. Infatti l esperienza redazionale di questi anni ci ha suggerito la necessità di non ritenere esaustiva l informazione fornita con la Relazione Annuale di Dipartimento, ma di utilizzare altri strumenti divulgativi per sviluppare alcuni temi complessi e di grande interesse. Pertanto, nel 2008 sono stati prodotti due Rapporti che dettagliano risultati e problemi connessi alla situazione provinciale della Salute e della Sicurezza negli ambienti di lavoro e sullo stato di Igiene, Sicurezza ed Assistenza nelle Strutture Sanitarie e Socio-assistenziali. La Collana ha come titolo Salute è sapere per sottolineare che fondamentale componente della salute individuale è la conoscenza dei fenomeni e delle misure di prevenzione che occorre attuare per ottenere lo stato di benessere psico-fisico, e ha come sottotitolo Azioni di Prevenzione per concentrare l attenzione della comunicazione sulle azioni concrete che il Dipartimento attua per contribuire alla salute della comunità. La Collana cercherà, nei nostri intenti, di affrontare ogni anno alcuni tra i temi di salute che maggiormente possano interessare larghi strati della popolazione o determinate fasce di essa. La diffusione della Collana verrà effettuata sia a mezzo di opuscoli stampati e inviati al target di popolazione di riferimento rispetto al tema trattato, sia con pubblicazione sul sito Internet aziendale ( per la sua più ampia diffusione. Il Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica Azienda USL di Reggio Emilia Carlo Veronesi A cura di: dr.ssa Giuseppina Venturi (SPSAL), dr.ssa Giorgia Collini (Epidemiologia), p.i. Lia Gallinari (Staff Comunicazione DSP), ing. Carlo Veronesi (SPSAL)

6 6 Salute e Sicurezza sul lavoro Introduzione Il Dipartimento di Sanità Pubblica, all interno dell Azienda USL, è la struttura preposta all analisi e valutazione delle condizioni di salute della collettività ed alla proposizione di misure atte al loro miglioramento, privilegiando, nell azione e nell impegno di risorse, i problemi a maggior diffusione, gravità e percezione sociale. Il Dipartimento di Sanità Pubblica partecipa inoltre alla sorveglianza e prevenzione delle patologie ad alta prevalenza e fornisce il proprio contributo alle risposte dovute all Utenza sui temi della cronicità, del disagio,delle dipendenze, nei quali la promozione di comportamenti corretti e sani e i modelli di lavoro interprofessionali sono considerati quelli a maggiore efficacia. Questo per offrire alla collettività nel suo insieme ed ai singoli individui, la garanzia di una visione globale di obiettivo di salute che renda coerenti e concordanti i processi di prevenzione, cura e assistenza. Igiene degli alimenti e della nutrizione, Sanità pubblica veterinaria, Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, Sicurezza Impiantistica-antinfortunistica, Epidemiologia e comunicazione del rischio, Medicina legale A ciascun Servizio è affidata la gestione tecnico specialistica dei temi di sanità pubblica di cui ha competenza e referenza, con il mandato di esercitarla ispirandosi ai valori di equità dell offerta e qualità ed omogeneità di risposta. I Servizi che compongono il Dipartimento di Sanità Pubblica sono: Igiene e sanità pubblica,

7 Salute e Sicurezza sul lavoro 7 Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) Il mandato istituzionale del Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL), è coerente con l obiettivo ambizioso di ottenere il miglioramento delle condizioni di benessere psico-fisico dei lavoratori in tutti gli ambienti di lavoro, favorendo la riduzione dell incidenza degli infortuni e delle malattie professionali, anche attraverso un azione sinergica con gli altri Soggetti, interni ed esterni all AUSL, coinvolti nel controllo delle numerose variabili che ne inducono l accadimento. Concertazione Il SPSAL considera strategico e necessario il confronto con tutti i soggetti sociali e istituzionali per stringere alleanze e definire in modo concertato la rete comune di azioni indispensabile ad incrementare nel tempo la cultura della sicurezza, lo strumento più efficace ed affidabile per migliorare le condizioni di lavoro. Il rapporto di collaborazione si estende a tutti gli Enti Pubblici e Privati che partecipano al Comitato Provinciale di Concertazione sulla Sicurezza nei luoghi di Lavoro: INAIL, ISPESL, Direzione Provinciale del Lavoro, INPS, Vigili del Fuoco, Associazioni Imprenditoriali, Organizzazioni Sindacali. L impegno è consistente in termini di tempo e di risorse, ma si considera questa scelta indispensabile per favorire la partecipazione consapevole di aziende e lavoratori al processo di miglioramento da mettere in atto. Funzioni Attività Sedi SPSAL Il SPSAL esercita la sua funzione principalmente attraverso: attività di vigilanza, per la verifica del rispetto delle norme sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti gli ambienti di lavoro; attività di assistenza a imprese, lavoratori e forze sociali per la interpretazione della normativa e la realizzazione delle misure di prevenzione; attività di informazione, formazione, promozione della salute rivolte ai singoli utenti o a collettività, con l intento di aumentare la conoscenza dei problemi di sicurezza, delle loro possibili soluzioni e di rendere trasparenti i criteri che guidano gli interventi di controllo nei luoghi di lavoro.

8 8 Salute e Sicurezza sul lavoro Sul territorio provinciale il Servizio è dislocato in sei sedi: Reggio Emilia Centro unica sede; Reggio Emilia Nord: Guastalla e Correggio; Reggio Emilia Sud: Montecchio, Scandiano e Castelnovo ne Monti. Vi lavorano operatori con diverse professionalità: tecnici con specializzazione chimica, meccanica, elettrotecnica, chimici, ingegneri, medici, infermieri, assistenti sanitari, personale amministrativo, organizzati nei seguenti settori: Sicurezza sul lavoro: posti di lavoro e ambiente, macchine, attrezzature, impianti. Igiene del lavoro: inquinamento dell ambiente di lavoro da agenti chimici, fisici, biologici. Medicina del lavoro: tutela della salute di lavoratori esposti a rischi professionali, lavoratrici madri, apprendisti e minori. La complessità della realtà produttiva e la valutazione delle soluzioni preventive da proporre spesso rendono necessari interventi multidisciplinari, trasversali ai 3 settori e comportano la formazione di gruppi di intervento anche provinciali che, sebbene comportino qualche sforzo organizzativo, costituiscono per gli Utenti una garanzia di competenza e di omogeneità di comportamenti, in modo particolare nel corso dell attività di vigilanza. Nella pagina finale è possibile rintracciare riferimenti territoriali, indirizzi e numeri telefonici delle varie sedi distrettuali.

9 Salute e Sicurezza sul lavoro 9 Sistema delle regole L equità è uno dei valori fondanti dell Azienda USL di Reggio Emilia. Questo valore per il Servizio si traduce in una forte attenzione alle procedure da utilizzare durante l importante attività di vigilanza. L attenzione è al sistema delle regole per ridurre la soggettività a favore di una concreta omogeneità di comportamento durante l attività ispettiva. Tale omogeneità è garantita da quattro elementi: la condivisa interpretazione delle norme; la definizione a priori, per ciascun piano di lavoro, di quali misure di prevenzione considerare essenziali in azienda e sulle quali quindi non transigere in vigilanza; l adozione di liste di controllo e relativi strumenti interpretativi che guidino gli operatori alla valutazione delle reali situazioni di rischio utilizzando gli stessi criteri; la costante verifica dell applicazione concreta, da parte degli operatori, delle procedure di lavoro condivise e degli strumenti informativi mirati. Grazie all importanza attribuita ai valori di equità, trasparenza, omogeneità di valutazione, si cerca di realizzare, nel tempo, un processo di miglioramento continuo dell attività che permetta di individuare sempre meglio quali provvedimenti abbiano una diretta correlazione con la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, per poter definire e migliorare sia l appropriatezza degli interventi che la loro efficacia preventiva. Agisce come guida, in questo processo, l attenzione alla Prevenzione basata su prove di efficacia attraverso il preciso suggerimento di sottoporre ad analisi e revisione continua metodologie e procedure in atto, per meglio finalizzarle ad obiettivi concreti di sanità pubblica.

10 10 Salute e Sicurezza sul lavoro Contesto Si ritiene utile fornire alcune indicazioni su vari fattori rilevanti, quali la popolazione lavorativa (Tab. 1), le dimensioni aziendali (Tab. 2), i comparti produttivi del territorio in cui il SPSAL agisce e dare una visione complessiva degli eventi dannosi (infortuni sul lavoro e malattie professionali), anche per rendere più comprensibili le scelte di programmazione operativa del Servizio. Sul sito internet aziendale ( servizi territoriali sanità pubblica pubblicazioni) è inoltre messo a disposizione, per un approfondimento su questi temi, un report dettagliato dei dati su infortuni e malattie professionali del territorio provinciale, ricco di informazioni anche sulla realtà regionale e a volte nazionale, in grado di consentire specifici confronti e quindi di connotare la situazione reggiana nel contesto più ampio in cui è inserita. a Reggio Emilia, altre 8 province. La popolazione residente e la quota di occupati nella fascia d età lavorativa (15-64 anni) nella provincia di Reggio Emilia, nella Regione Emilia-Romagna e in Italia sono illustrate in Tabella 1. La quota di occupati rispetto ai residenti, a Reggio Emilia, è pari al 78,5% nei maschi e al 59,8% nelle femmine; in Regione, i valori si discostano poco da quelli di Reggio Emilia (= = 1-2%), mentre in Italia si registrano valori decisamente inferiori (69,9% nei maschi e 46,0% nelle femmine). Popolazione lavorativa Il territorio della provincia di Reggio Emilia è suddiviso in 45 Comuni, raggruppati in 6 Distretti. La regione Emilia-Romagna (RE-R) comprende, oltre

11 Salute e Sicurezza sul lavoro 11 Tab. 1 - Residenti e occupati per genere nella provincia di Reggio Emilia, nella regione Emilia-Romagna e in Italia. Età anni compresi. Anno 2006 Maschi Residenti Femmine Totale Maschi % maschi occ/maschi res Occupati Femmine % femm occ/femm res Totale % Tot. occ/res Reggio Emilia , , ,3 RER , , ,8 Italia , , ,0 Fonte Residenti: ISTAT "Demografia in cifre" rilevazione al 1/01/2007 Fonte Occupati: Sistema Informativo Lavoro dell'emilia-romagna - SILER I dati presentati di seguito sono elaborazioni da fonte INAIL: Bancadati ( ultimo aggiornamento al 30/10/07) e Nuovi Flussi Informativi (NFI) INAIL-ISPESL-Regioni ed

12 12 Salute e Sicurezza sul lavoro Distribuzione degli addetti e delle aziende Per fornire un indicazione sulle dimensioni aziendali presenti sul territorio provinciale (Tab. 2), sono state individuate due classi di addetti selezionate in base a riferimenti tratti dalla nuova normativa sulla sicurezza ed igiene sul lavoro (D. Lgs. 81/08) e raggruppate per il settore produttivo di appartenenza (industria, commercio, servizi). La classe di addetti >15 è la più ampia, comprendendo una distribuzione di addetti che va da poche decine a centinaia per ciascuna azienda. Le aziende sono state identificate sulla base delle loro 1 Posizioni Assicurative Territoriali (PAT1), per la cui definizione è opportuno consultare la nota a piè di pagina. Le considerazioni e i commenti relativi alle PAT, presentati nelle tabelle e nel testo, sono leggibili come riferiti alle aziende del gruppo di appartenenza, pur non coincidendo puntualmente con esse. Si nota che le aziende di piccole dimensioni (fino a 15 addetti) nei tre settori produttivi rappresentano rispettivamente il 96,5% il 97,3% e il 94,7% del totale delle PAT. La distribuzione percentuale degli addetti nell industria è molto simile tra piccole e grandi aziende, mentre nei servizi si ha una maggiore concentrazione degli addetti (61,7%) nelle aziende di grandi dimensioni. Nel calcolo degli addetti sono compresi i cosiddetti addetti speciali (addetti di aziende con polizza speciale, ad esempio di cooperative di facchinaggio, di pulizia, etc.). 1 PAT: Posizione Assicurativa Territoriale; è una codifica INAIL correlata ai rischi assicurativi. In una stessa Unità Locale (stabilimento di produzione e/o azienda) possono coesistere più PAT (ad esempio per impiegati ed operai), quindi spesso non esiste coincidenza tra PAT e Unità Locale. Le PAT, a loro volta, compongono Grandi Gruppi (GG) produttivi, in relazione ai rischi assicurati (es. il GG 6 comprende il gruppo Lavorazione del metallo e Macchine ). Gli indicatori di danno (es frequenza, gravità degli infortuni) illustrati nelle tabelle rappresentano in modo attendibile la situazione reale del GG di appartenenza dell azienda (GG= comparto produttivo).

13 Salute e Sicurezza sul lavoro 13 Tab. 2 - Numero addetti e PAT nella provincia di Reggio Emilia per classe di numerosità degli addetti e per settore produttivo. Gestione Industria, Commercio e Servizi. Anno 2005 Anno 2005 Industria Commercio Servizi Classe Addetti PAT % PAT Addetti % Addetti PAT % PAT Addetti % Addetti PAT % PAT Addetti % Addetti 15 addetti , , , , , ,3 > 15 addetti 889 3, , , , , ,7 Totale , , , , , ,0 Fonte: NFI INAIL-ISPESL-Regioni ed. 2007

14 14 Salute e Sicurezza sul lavoro La tabella 3 mostra la distribuzione delle PAT e degli addetti nell anno 2005 nei vari comparti (=GG INAIL) produttivi della provincia di Reggio Emilia. Sono stati evidenziati i gruppi più rilevanti ai fini della valutazione del rischio infortunistico. Tra questi le Costruzioni edili (gruppo 31) mostrano la percentuale più elevata di PAT (23,7%) e una percentuale di occupati del 7,5%, a riprova della presenza sul territorio di un rilevante numero di microimprese. Interessante notare, al contrario, che il gruppo Lavorazione del metallo pur mostrando anch esso una percentuale di occupati del 7,5% presenta una distribuzione di PAT del 5,0%. Tab. 3 - Numero addetti e PAT nella provincia di Reggio Emilia per GG INAIL. Gestione Industria, Commercio e Servizi. Anno 2005 TOT. GG1 Lav. agricole alimenti TOT. GG2 Chimica carta cuoio TOT. GG3 Costruzioni impianti di cui gruppo 31 Costruzioni edili TOT. GG4 Energia comunicazioni TOT. GG5 Legno affini di cui gruppo 52 Lavoraz. Legno TOT. GG6 Metalli macchine di cui gruppo 62 Lavoraz. Metallo di cui gruppo 63 Macchine TOT. GG7 Geologia minerali di cui gruppo 72 Ceramica TOT. GG8 Tessile confezione TOT. GG9 Trasporti magazzino TOT. GG0 Servizi non determinati TOTALI Addetti % Addetti PAT % PAT 2,9 4,2 11,6 7,4 0,6 1,4 1,2 19,2 7,5 6,0 3,5 3,4 3,1 4,1 48,3 1,1 100, ,9 2,1 29,3 23,7 0,0 1,9 1,7 11,6 5,0 2,4 1,1 0,9 4,1 5,6 40,2 1,3 100,00 Fonte: NFI INAIL-ISPESL-Regioni ed. 2007

15 Salute e Sicurezza sul lavoro 15 Gli infortuni sul lavoro In tabella 4 sono riportati gli infortuni sul lavoro, nella gestione Industria, Commercio e Servizi e nella gestione Agricoltura. Si può osservare che dal 2000 al 2006 gli infortuni denunciati e, di conseguenza, quelli indennizzati sono in diminuzione: denunciati -15,7%; indennizzati -17,8%. Le forme permanenti degli infortuni indennizzati hanno un andamento altalenante, ma rimangono sostanzialmente costanti negli anni considerati. Aumenta, però, il peso percentuale che hanno sul totale degli infortuni indennizzati dal 2000 al Se nel 2000 rappresentavano circa il 4,1% dei casi definiti, nel 2006 tale percentuale raggiunge il 5,8%. Tab. 4 Infortuni denunciati e infortuni indennizzati (compresi gli infortuni stradali, in itinere ed accaduti agli apprendisti) per tipologia nella provincia di Reggio Emilia. Gestione Industria, Commercio e Servizi e Gestione Agricoltura. Anni Inabilità temporanea Inabilità permanente Totale indennizzati Variazione % rispetto al ,7-8,0-9,9-11,8-15,6-17,8-18,5 Totale denunciati Variazione % rispetto al ,6-1,4-7,0-8,3-13,0-15,7-17,8 %Indennizzati/Denunciati 57,1% 55,3% 53,3% 55,3% 54,9% 55,4% 55,7% 56,6% Fonte: Banca dati INAIL aggiornamento ottobre 2008.

16 16 Salute e Sicurezza sul lavoro Gli infortuni mortali presentano un andamento discontinuo anche influenzato dagli eventi che avvengono su strada; nessuno degli anni considerati tuttavia, può considerarsi esente da morti sul lavoro (Tab. 5). Tab. 5 Infortuni mortali stradali e accaduti nei luoghi di lavoro nella provincia di Reggio Emilia. Anni Inf. mortali stradali* Inf. mortali in luoghi di lavoro Infortuni mortali totali Fonte: Servizio PSAL- INAIL. * dato non definitivo Indici di incidenza Per poter capire la reale diffusione del fenomeno infortunistico in comparti a diverso numero di occupati e a diversa intensità di rischio, è necessario introdurre un indice che tenga conto della numerosità degli addetti. Uno dei più comunemente usati è l Indice di Incidenza (II) che è il rapporto tra il numero di infortuni 2 accaduti e il numero degli addetti considerati (n infortuni definiti/n addetti x 100 ). Nella tabella successiva (Tab. 6) sono illustrati il numero degli infortuni e l II degli infortuni totali nelle due classi di addetti prese in considerazione. L indice infortunistico nell anno 2005 per il settore Industria risulta essere 4,1 nella classe a minore numerosità di addetti ( 15), mentre nelle aziende che occupano più di 15 addetti è pari a 2 Gli addetti INAIL sono unità di lavoro-anno calcolate facendo, per ciascuna Posizione Assicurativa, il rapporto tra l'ammontare complessivo delle retribuzioni corrisposte nell'anno e 300 volte la retribuzione media giornaliera dei casi di infortunio verificatisi (e indennizzati) nelle aziende operanti nella stessa provincia ed appartenenti al grande gruppo di tariffa in cui è classificata la posizione assicurativa considerata (fonte: Banca dati INAIL).

17 Salute e Sicurezza sul lavoro 17 5,7 su 100 occupati. Non essendo l II influenzato dal numero di lavoratori esposti al rischio nella classe considerata, è corretto ritenere che le aziende di maggiori dimensioni siano quelle in cui il fenomeno infortunistico ha maggiore rilevanza e diffusione (nello specifico caso considerato la differenza tra 4,1 e 5,7 corrisponde a circa 800 infortuni nell anno considerato che si sono verificati in più nella classe >15 addetti). Tab. 6 - Numero di infortuni (esclusi gli infortuni stradali, in itinere ed accaduti agli apprendisti) e II nella provincia di Reggio Emilia per classe di numerosità degli addetti e per settore produttivo (Indice x100). Anno 2005 Anno 2005 Industria Commercio Servizi Classe Addetti Infortuni II Inf totali Infortuni II Inf totali Infortuni II Inf totali 15 addetti , , ,2 > 15 addetti , , ,5 Totale , , ,4 Fonte: NFI INAIL-ISPESL-Regioni ed. 2007

18 18 Salute e Sicurezza sul lavoro Di seguito si rappresentano (Tab. 7) il numero addetti, gli infortuni e gli II nei vari comparti produttivi per l anno Per valutare l andamento degli infortuni nel tempo, si rimanda all illustrazione dei progetti di comparto nel capitolo dedicato all attività del SPSAL. Tab. 7- Numero addetti, infortuni (esclusi gli infortuni stradali, in itinere ed accaduti agli apprendisti) e II nella provincia di Reggio Emilia per GG INAIL. Gestione Industria, Commercio e Servizi. Anno 2005 TOT. GG1 Lav. agricole alimenti TOT. GG2 Chimica carta cuoio TOT. GG3 Costruzioni impianti di cui gruppo 31 Costruzioni edili TOT. GG4 Energia comunicazioni TOT. GG5 Legno affini di cui gruppo 52 Lavoraz. Legno TOT. GG6 Metalli macchine di cui gruppo 62 Lavoraz. Metallo di cui gruppo 63 Macchine TOT. GG7 Geologia minerali di cui gruppo 72 Ceramica TOT. GG8 Tessile confezione TOT. GG9 Trasporti magazzino TOT. GG0 Servizi non determinati TOTALI Fonte: NFI INAIL-ISPESL-Regioni ed Addetti % Addetti Inf. totali % Inf 2,9 4,2 11,6 7,4 0,6 1,4 1,2 19,2 7,5 6,0 3,5 3,4 3,1 4,1 48,3 1,1 100, ,2 5,7 15,9 9,9 0,5 3,0 2,3 32,2 13,8 9,3 8,2 7,7 1,1 4,0 21,6 2,7 100,00 II Inf. totali 5,7 4,2 4,4 4,3 2,5 6,8 6,3 5,4 5,9 5,0 7,4 7,3 1,1 3,1 1,4 7,5 3,2

19 Salute e Sicurezza sul lavoro 19 L Indice di Incidenza rende confrontabili le frequenze infortunistiche nelle varie province dell Emilia-Romagna. Esaminando l Indice di Incidenza totale del periodo di tutte le province della RE-R (Tab. 8), si nota un trend complessivamente decrescente sia a livello regionale che a livello delle singole province. Nel 2007 l indice di Reggio Emilia rimane tra i più bassi (4,3) insieme a quello di Bologna (4,0) Tab. 8 - Andamento dell II degli infortuni totali (compresi gli infortuni stradali, in itinere ed accaduti agli apprendisti) nelle province dell Emilia-Romagna (Indice x100). Anni BO FE FC MO PR PC RA RE RN RER 4,61 4,39 4,26 4,03 3,91 3,85 4,19 3,97 4,97 4,97 5,57 5,27 5,13 5,07 4,96 4,87 6,80 6,81 6,76 5,96 5,57 5,15 5,12 4,93 5,67 5,52 5,30 4,89 4,84 4,75 4,79 4,79 6,59 5,88 5,21 5,11 5,24 5,06 5,00 4,73 5,38 4,78 4,70 4,62 4,40 4,48 4,73 4,57 6,58 5,89 6,12 5,65 5,55 5,64 5,34 5,34 5,99 5,32 5,16 4,89 4,68 4,27 4,43 4,31 6,74 6,20 6,13 5,71 6,03 5,63 5,91 5,44 5,68 5,33 5,21 4,89 4,79 4,64 4,76 4,60 Fonte: Banca Dati INAIL aggiornamento 2008

20 20 Salute e Sicurezza sul lavoro Grafico della Tab. 8 - Andamento dell II degli infortuni totali (compresi gli infortuni stradali, in itinere ed accaduti agli apprendisti) nelle province dell Emilia-Romagna (Indice x100). Anni Informazione - formazione utenza BO FE FC MO PR PC RA RE RN RER

21 Salute e Sicurezza sul lavoro 21 Gli indici di incidenza delle diverse province della RE-R possono essere efficacemente illustrati anche tramite una visualizzazione grafica (Fig. 1). Figura 1. Mappa degli Indici di Incidenza degli infortuni totali nelle province della RE-R. Anno 2006 Piacenza LEGENDA 4,19 4,62 4,63 5,05 5,06 5,48 5,49+ Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Indici di incidenza infortuni gravi Un altro indicatore utile per la corretta valutazione dell andamento infortunistico è costituito dalla percentuale e dall II degli infortuni gravi (rappresentati dagli eventi mortali, da quelli che hanno causato una invalidità permanente 6% o una inabilità temporanea maggiore di 40 giorni) per classe di numerosità degli addetti. Si può osservare (Tab. 9) che l incidenza degli infortuni mostra un andamento diverso in relazione alle dimensioni aziendali. Mentre gli infortuni gravi risultano più elevati nelle aziende a minore numerosità di addetti ( 15), con un indice di incidenza (II) di 9,4 rispetto alle aziende con più di 15 addetti dove l II è 8,1, questo non vale per gli infortuni totali, dove l incidenza è più elevata nelle grandi aziende (5,7 contro 4,1). Ciò depone a favore di una sottonotifica degli infortuni più lievi (che rappresentano la maggior parte dei totali) nelle aziende più piccole.

22 22 Salute e Sicurezza sul lavoro Tab. 9 Numero di infortuni gravi (esclusi gli infortuni stradali, in itinere ed accaduti agli apprendisti) e II totali (Indice x100) e gravi (Indice x 1000) nella provincia di Reggio Emilia per classe di numerosità degli addetti e per settore produttivo. Anno 2005 Classe addetti 15 addetti > 15 addetti Totale 15 addetti > 15 addetti Totale 15 addetti > 15 addetti Totale Inf. gravi % Inf. gravi* Industria 22,8 14,2 17,9 commercio 15,8 14,4 15,1 servizi 21,5 17,6 18,9 II Inf. totali Fonte: NFI INAIL-ISPESL-Regioni ed *calcolata sul totale infortuni per classe di addetti 4,1 5,7 4,9 1,8 2,0 1,9 1,2 1,5 1,4 II Inf. gravi 9,4 8,1 8,7 2,8 2,9 2,9 2,5 2,6 2,6

23 Salute e Sicurezza sul lavoro 23 La tabella 10 e i grafici seguenti (Graff. 1 e 2) mostrano, per i settori produttivi di maggior rilievo, la distribuzione nel 2005 dell indice di incidenza degli infortuni totali e di quelli gravi (eventi con inabilità permanente e mortali). I comparti dove si concentra il maggior rischio infortunistico (ovvero maggiore incidenza di infortuni gravi) sono, in ordine decrescente di II, le Costruzioni edili, la Ceramica, la Lavorazione del legno, la Lavorazione del metallo e il gruppo Macchine. Tab. 10 II degli infortuni totali e gravi (esclusi gli infortuni stradali, in itinere ed accaduti agli apprendisti) nella provincia di Reggio Emilia Gestione Industria, Commercio e Servizi (Indice x 100 nei totali, indice x 1000 nei gravi). Anno 2005 TOT. GG1 Lav. agricole alimenti TOT. GG2 Chimica carta cuoio TOT. GG3 Costruzioni impianti di cui gruppo 31 Costruzioni edili TOT. GG4 Energia comunicazioni TOT. GG5 Legno affini di cui gruppo 52 Lavoraz. Legno TOT. GG6 Metalli macchine di cui gruppo 62 Lavoraz. Metallo di cui gruppo 63 Macchine TOT. GG7 Geologia minerali di cui gruppo 72 Ceramica TOT. GG8 Tessile confezione TOT. GG9 Trasporti magazzino TOT. GG0 Servizi non determinati TOTALI Inf. gravi % Inf. gravi II Inf. totali II Inf. gravi 18,9 15,4 23,8 26,2 16, , ,7 15, ,7 22,7 19,9 12,5 18 5,7 4,2 4,4 4,3 2,5 6,8 6,3 5,4 5,9 5,0 7,4 7,3 1,1 3,1 1,4 7,5 3,2 10,7 6,5 10,4 11,2 4,1 10,9 9,4 7,7 9,4 5,3 11,7 10,9 2,9 7,1 2,8 9,4 5,7 Fonte: NFI INAIL-ISPESL-Regioni ed. 2007

24 24 Salute e Sicurezza sul lavoro Graff. 1 e 2 - II degli infortuni totali e gravi (esclusi gli infortuni stradali, in itinere ed accaduti agli apprendisti) nella provincia di Reggio Emilia. Gestione Industria, Commercio e Servizi (Indice x 100 nei totali, indice x 1000 nei gravi). Anno 2005 Graf. 1- II degli infortuni totali Graf. 2 - II degli infortuni gravi 8,00 12,00 7,00 6,00 5,00 10,00 8,00 4,00 6,00 3,00 2,00 1,00 4,00 2,00 0,00 31 Costruz. edili 63 Macchine 62 Lavoraz. metallo 52 Lavoraz. legno 72 Ceramica 0,00 63 Macchine 52 Lavoraz. 62 Lavoraz. legno metallo 72 Ceramica 31 Costruz. edili Le malattie professionali a Reggio Emilia Le informazioni sulle malattie occupazionali presentano ancora oggi numerose lacune, anche per una non completa possibilità di attribuzione e volontà di segnalazione. È certo che il numero di decessi legato all insorgenza di queste patologie è in aumento. Nei paesi sviluppati l incremento delle malattie professionali è anche, probabilmente, da mettere in relazione con l affinamento delle metodologie diagnostiche di questa tipologia di patologie e con l adozione di alcuni sistemi di sorveglianza epidemiologica dei danni da lavoro.

25 Salute e Sicurezza sul lavoro 25 3 Distribuzione delle malattie professionali manifestatesi per le gestioni Agricoltura e Industria nel periodo Le tecnopatie denunciate nella provincia di Reggio Emilia sono andate via via aumentando negli ultimi 7 anni (Tab. 11), passando da 504 nel 2000 a 553 nel 2006 con un picco nel 2004 di 640. L aumento medio percentuale nei vari anni, rispetto al 2000, è stato a Reggio Emilia del 12,8% circa (range 9,3 27,0%). I dati della provincia di Reggio Emilia riferiti al complesso delle malattie riconosciute, comprensive oltre che di quelle indennizzate (casi con inabilità di grado >10%) anche dei casi definiti con inabilità di grado 1-10%, sono tendenzialmente in aumento (Tab. 11): dalle 226 del 2001 (per il 2000 non è disponibile la quota di MP riconosciute) alle 296 del picco dell anno 2004, alle 230 del L aumento medio rispetto al 2001 è pari al 7,1% (con valori piuttosto altalenanti che vanno dal -9,7 al 31,0%). Tab Malattie professionali denunciate e riconosciute a Reggio Emilia. Gestione Industria, Commercio e Servizi e Gestione Agricoltura. Periodo Totale Totale RICONOSCIUTE ND* Totale DENUNCIATE % Riconosciute/Denunciate - 39,3% 42,7% 39,2% 46,3% 42,8% 41,6% 45,5% 42,7%** * (per l anno 2000 ND il dato per MP riconosciute) ** rapporto calcolato sul periodo per la non disponibilità della quota di MP riconosciute nel 2000 Fonte: Dati , Rapporti Annuali INAIL ; dati : Banca dati INAIL Apr 2008 per Gestione Industria, Rapporto Annuale INAIL 2006 per gestione Agricoltura. Dati 2007 Banca dati INAIL Ott 2008 per Gestione Industria, Rapporto Annuale INAIL 2007 per gestione Agricoltura. 3 Industria = Gestione Industria, Commercio e Servizi

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