Spiegare, discutere, raccontare

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1 Spiegare, discutere, raccontare

2 SVILUPPO LESSICALE A PARTIRE DAI 3 ANNI utilizzo delle parole (+ di 500) diverso da quello degli adulti per riferirsi a categorie semantiche il bambino utilizza una parola che si riferisce alla categoria di base solo successivamente ricorre alle categorie di ordine subordinato e sovraordinato

3 SVILUPPO FONEMICO A PARTIRE DAI 3 ANNI le parole si presentano in forma più stabile MA l inventario fonemico si completa tra i 4 e gli 8 anni solo in età scolare diventano consapevoli dell organizzazione dei suoni che costituiscono le parole aumenta la velocità di articolazione dei suoni e la capacità di coordinarli all interno di una frase complessa

4 SVILUPPO MORFO-SINTATTICO - PRODUZIONE - A 3 ANNI nessun bambino domina la struttura morfologica della sua lingua non controlla tutti gli aspetti della morfologia verbale e del sistema pronominale INTORNO AI 4 ANNI esplosione dell uso della morfologia

5 FASI DELLO SVILUPPO FRASALE FASE PRESINTATTICA (19-26 mesi) parole singole in successione, il linguaggio è telegrafico a causa dell omissione di morfemi liberi e argomenti (es. pappa più; etto cane) FASE SINTATTICA PRIMITIVA (20-29 mesi) graduale aumento degli enunciati nucleari semplici; frasi complesse incomplete morfologicamente caratterizzate dall omissione dei connettivi interfrasali e di morfemi liberi (es. Bimbo prende cucchiaio. Mangia minestra)

6 FASI DELLO SVILUPPO FRASALE FASE DI COMPLETAMENTO DELLA FRASE NUCLEARE (24-33 mesi) corretta costruzione di frasi nucleari con un uso produttivo della morfologia grammaticale; aumentano le frasi complesse, ancora incomplete negli aspetti morfologici, e le frasi ampliate con espansioni del nucleo (es. Il bambino mangia col cucchiaio)

7 FASI DELLO SVILUPPO FRASALE FASE DI CONSOLIDAMENTO E GENERALIZZAZIONE DELLE REGOLE IN STRUTTURE COMBINATORIE COMPLESSE (27-38 mesi) frasi complesse, morfologicamente complete, con un uso stabile dei connettivi interfrasali (temporali e causali) in coordinate e subordinate; compaiono le relative (es. metto le scarpe e dopo vado via; il bambino piange perché è caduto; io ho visto Marco che correva)

8 SVILUPPO MORFO-SINTATTICO - PRODUZIONE - TRA I 4 E I 6 ANNI RIORGANIZZAZIONE del sistema linguistico Grammatica INTRAFRASALE Grammatica INTERFRASALE i bambini imparano ad usare le regole grammaticali applicate all interno della frase per esprimere le relazioni tra frasi diverse e per ottenere la COESIONE del discorso

9 SVILUPPO MORFO-SINTATTICO A 3 ANNI - COMPRENSIONE - interpretano il significato di un verbo quando NON si trova in un contesto frasale se il verbo si trova nel contesto fisico non hanno difficoltà ad identificarlo rispondono correttamente ad enunciati costituiti dal verbo opportunamente flesso fammi vedere che MANGI ; fammi vedere che MANGIA

10 SVILUPPO MORFO-SINTATTICO - COMPRENSIONE - Quando è necessario ricorrere all accordo tra diversi elementi (soggetto-verbo) si trovano in difficoltà I sassi colpiscono l orso A 4-5 anni si basano su informazioni semantiche (significato); poi, sull ordine delle parole nella frase A 7 anni utilizzano l accordo soggetto-verbo come informazione rilevante per individuare chi compie l azione espressa dal verbo

11 SVILUPPO MORFO-SINTATTICO - COMPRENSIONE - Dall analisi della comprensione di strutture linguistiche complesse risulta che: - il connettivo causale perché compreso già a 3 anni il bambino piange perché è caduto - le frasi locative topologiche comprese già a 4 anni (sopra/sotto, vicino, dentro, fuori, giù) - la negazione fino a 4 anni interpretata come affermativa la bambina non vuole mangiare

12 SVILUPPO MORFO-SINTATTICO - COMPRENSIONE - - le frasi locative proiettive comprese verso i 6 anni (davanti, dietro, da, a, tra) - le frasi passive irreversibili comprese a 5 anni la macchina è lavata dal bambino - le frasi reversibili probabili comprese entro i 6 anni la bambina è vestita dalla mamma - le frasi passive reversibili improbabili comprese solo verso i 7 anni il cane è morso dal bambino

13 SVILUPPO MORFO-SINTATTICO Entro il quarto anno di età risultano acquisite le principali strutture grammaticali che consentono al bambino di formare discorsi compiuti di una certa complessità, nonostante le limitazioni del vocabolario, i limiti di fluenza verbale e di padroneggiamento delle strutture sintattiche più avanzate Le competenze grammaticali e lessicali continuano a modificarsi e ad arricchirsi fino all età adulta, ristrutturandosi progressivamente al servizio del discorso, ovvero della funzione narrativa

14 SPIEGARE, DISCUTERE, RACCONTARE L espandersi e l articolarsi del linguaggio consentono il passaggio dall enunciato al discorso ABILITÀ CONVERSAZIONALE (sviluppo della) alternanza dei turni presenza di connessioni tematiche e formali distinzione tra sé e gli altri (in termini di conoscenze) argomenti

15 SPIEGARE, DISCUTERE, RACCONTARE Conversazione: scambio verbale composto da almeno due turni (es. domanda-risposta; asserzione-commento) CONVERSAZIONE EFFICACE è necessario che: 1.i parlanti si alternino e non parlino contemporaneamente 2.i messaggi di entrambi siano comprensibili 3.siano presenti connessioni tematiche e formali

16 SPIEGARE, DISCUTERE, RACCONTARE 1. le pause tra i turni debbono essere piuttosto brevi: bisogna essere in grado di anticipare e prevedere quando un turno sta per finire (indici prosodici, sintattici e paraverbali) 2. decodificare correttamente le parole pronunciate; sviluppare una serie di significati condivisi, un quadro di riferimento comune all interno del quale i messaggi acquistano significato 3. una conversazione non può aver luogo se ogni turno è caratterizzato da un cambiamento di argomento

17 SPIEGARE, DISCUTERE, RACCONTARE 1. TEMA DELLE CONVERSAZIONI A.Riferimenti all attività in corso descrizioni valutazioni e giudizi personali domande che chiedono informazioni B.Riferimenti a eventi non presenti enunciazioni di regole di tipo generale spiegazione delle cause degli accadimenti espressione di stati mentali C.Riferimenti allo scambio comunicativo

18 SPIEGARE, DISCUTERE, RACCONTARE 2. SVOLGIMENTO DELLE CONVERSAZIONI A. ripetizione del turno precedente con minime variazioni B. domanda legata semanticamente al turno precedente o risposta relativa alla domanda presente nel turno precedente C. riconoscimento (positivo o negativo) del turno precedente D. uso dell anafora

19 1) A. io lo faccio giallo B. io lo faccio nero ESEMPI (tema delle conversazioni) 2) A. Siamo soli È più bello da soli! B. È vero, non c è neanche una maestra 3) A. Ho fatto il cielo a onde B. A onde oh Dio, è sbagliato! 4) A. Ma che cosa fai? B. Una farfalla 5) A. Non si uccidono Cip e Ciop B. No, perché sono troppo forti 6) A. La balena di Pinocchio è blu B. Invece quelle che esistono sono tutte grigie 7) A. Nella torta si mette uova, farina, zucchero, limone, sale e lievito B. Senza quella cosa diventerebbe piccola e dura

20 ESEMPI (tema delle conversazioni) 8) A. Ma è così interessante questo Stefano? B. Sai perché non è venuto all asilo? Perché ha una gamba rotta ingessata 9) A. Sai che me lo sono sognato tutta la notte che oggi devi venire a casa mia? B. Ti credo! 10) A. Stefano, ti hanno rubato il tuo trattore B. Non è vero C. Pensavo di sì 11) A. Tutta questa? La metti qui? B. A chi lo dicevi? 12) A. E io chiamo l ambulanza che ti porti in guardia B. In guardia? C. Non si chiama ambulanza quella, quella che arresta i ladri

21 ESEMPI (svolgimento delle conversazioni) A. Io sono andato un giorno su un elicottero B. Io domani vado su un castello A. Io faccio qui rosa e poi la lingua rossa B. Rossa? A. Sì A. La testa ai Power Rangers si può cambiare B. No C. Sì A. Sì, sì, sì, perché, perché lo ho visto alla televisione B. E beh, che sia stato solo alla televisione!

22 ESEMPI (svolgimento delle conversazioni) A. Io ho visto uno scalatore con la schiena nuda B. Ah, ah, con la schiena nuda? A. Sì, aveva caldo C. Se viene giù la neve lo spiaccica tutto e fa brrruu che freddo A. Tu cosa fai? La spremuta d arancio? B. Infatti la sto facendo A. E gialla o rossa? B. Gialla A. Di tutti i colori C. Io te la prendo e te la do, va bene?

23 SPIEGARE, DISCUTERE, RACCONTARE La capacità di comprendere e produrre NARRAZIONI è legata all acquisizione di diverse abilità 1.Distacco dalla situazione presente da un punto di vista cognitivo: distacco da ciò che sta avvenendo qui e ora da un punto di vista linguistico: utilizzo di espedienti linguistici per collocare gli eventi nella giusta dimensione temporale (tempi verbali al passato, uso avverbi e connettivi temporali e causali)

24 SPIEGARE, DISCUTERE, RACCONTARE 2.Interruzione dell alternanza dei turni capacità di usare espedienti linguistici per mantenere una dimensione discorsiva del linguaggio dando coesione alla narrazione 3.Capacità di valutare gli eventi e i personaggi acquisizione di uno svariato e articolato insieme di espressioni che esprimono la valutazione degli eventi da parte del narratore 4.Capacità di costruire un discorso narrativo coerente conoscenza della natura e dell organizzazione degli eventi da narrare

25 GLI SCRIPT Rappresentazioni schematiche di eventi sociali, apprese precocemente attraverso l esposizione ripetuta a situazioni di routine Da un punto di vista narrativo comprendono: regolarità di comportamenti, sequenze di azioni tipiche richieste da contesti specifici, oggetti, persone e ruoli propri delle situazioni (es. andare ad una festa di compleanno, preparasi per andare a letto) Da un punto di vista strutturale sono costituiti da: eventi riportati in ordine cronologico; il tempo verbale usato è il presente; l attore è un soggetto generico ( si impersonale)

26 GLI SCRIPT La complessità è determinata dalla quantità e dalla minuziosità dei dettagli riportati A partire dai 3 ANNI: i racconti di script prodotti migliorano (in termini di numero di dettagli e informazioni relative a tutti gli elementi della situazione descritta) MA per tutta l età PRESCOLARE permane il riferimento alle esperienze personali impedisce al bambino di rievocare verbalmente azioni e eventi presentati in modo non congruente rispetto all ordine temporale canonico di esecuzione

27 NARRAZIONI DI STORIE PERSONALI Resoconti o cronache di episodi specifici di cui si è avuta esperienza personale e diretta Da un punto di vista narrativo richiedono: conoscenze episodiche (RICORDI) e specifiche Da un punto di vista strutturale: non sono necessariamente legate a un ordine cronologico degli eventi; si caratterizzano dal verbo al passato, da nomi e pronomi personali

28 NARRAZIONI DI STORIE PERSONALI Presentano una struttura tipica costituita da: introduzione (per attirare l attenzione dell interlocutore; Lo sai che ) riassunto (informazioni sull argomento del racconto) sfondo (informazioni di carattere generale sul racconto) eventi salienti (sequenza degli eventi accaduti) valutazione (del narratore su ciò che è accaduto) risoluzione (considerazioni relative a come si sono conclusi gli eventi) coda (informazioni che legano gli eventi passati con il presente)

29 NARRAZIONI DI STORIE PERSONALI Compaiono solo intorno ai 2 anni e mezzo (no struttura coerente) Gli elementi strutturali che compaiono per primi sono quelli di carattere informativo (Introduzione e Riassunto) Tra quelli valutativi i più precoci sono le comparazioni ( Come faccio io ) e i riferimenti alle reazioni emotive Intorno ai 4/5 anni compaiono con una certa frequenza anche le Risoluzioni

30 NARRAZIONI DI STORIE FANTASTICHE Narrazioni di eventi che si riferiscono a luoghi, personaggi e tempi che non hanno relazione con la situazione attuale Capacità di: costruirsi delle rappresentazioni degli eventi, di distinguerli in principali e secondari e di collegarli fare riferimento al punto di vista dell ascoltatore applicare la struttura tipica di questo genere di narrazione

31 NARRAZIONI DI STORIE FANTASTICHE STRUTTURA (determinante nel garantire la coesione del racconto) inizio formale (C era una volta ), introduzione del contesto e dei personaggi evento iniziale (che scatena i successivi e implica il raggiungimento di un obiettivo) tentativi dei personaggi volti a raggiungere lo scopo risoluzione del problema (raggiungimento dell obiettivo) conseguenze e conclusione

32 NARRAZIONI DI STORIE LINGUAGGIO: decontestualizzato FANTASTICHE privo di riferimenti a esperienze passate personali, oggetti e azioni concrete ricco di nomi e pronomi personali tempi al passato segnali discorsivi tradizionali

33 SVILUPPO: NARRAZIONI DI STORIE FANTASTICHE compaiono intorno ai 4 anni: ricordano, rievocano e riproducono una storia già sentita; rispettano la trama ma non padroneggiano la struttura narrativa sequenze descrittive di eventi e azioni collegati temporalmente, CRONACHE - a 3 anni i bambini riferiscono raramente i tentativi di risoluzione del problema e non hanno conoscenza delle relazioni tra azioni e propositi - a 4 e a 5 anni sono ancora pochi i bambini che fanno riferimento agli scopi che guidano le azioni

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