MANUALE DI OTTICA. per il secondo biennio dell'indirizzo di ottica (professionale) (Interferenza, diffrazione e polarizzazione della luce)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "MANUALE DI OTTICA. per il secondo biennio dell'indirizzo di ottica (professionale) (Interferenza, diffrazione e polarizzazione della luce)"

Transcript

1 - D.1 - MANUALE DI OTTICA per il secondo biennio dell'indirizzo di ottica (professionale) (Interferenza, diffrazione e polarizzazione della luce) a cura dei docenti dell'iis G.Galilei - Milano Agosto 013

2 - D. - J - LE ONDE Sappiamo che la luce, del cui studio si occupa, l'ottica, è costituita da onde elettromagnetiche. I concetti di onda e di propagazione di onde sono talmente importanti che ad essi si dedica una parte a sé stante della fisica, che comprende oltre all'ottica anche l'acustica, ossia lo studio delle onde sonore, che sono elastiche che si propagano nei mezzi materiali. Tratteremo prima la propagazione delle onde in generale, poi la propagazione delle onde luminose. 1. Le onde: esempi e classificazione Sono molti i fenomeni che nella vita quotidiana ci presentano moti ondulatori. La superficie del mare o quella di un lago, per esempio, ci appaiono solcate da onde che generalmente si propagano dal largo verso la riva. Se gettiamo nell acqua un sasso vediamo apparire una serie di onde circolari che, come anelli concentrici, si propagano a partire dal punto in cui il sasso ha toccato la superficie dell acqua. Se pizzichiamo un elastico teso o la corda tesa di una chitarra otteniamo un moto oscillatorio molto rapido. Ma molti altri fenomeni, ancora più comuni di quelli appena ricordati, come il suono, la luce o la trasmissione di segnali attraverso apparecchi radiofonici o televisivi, si basano sulla propagazione di onde, anche se per le loro caratteristiche non siamo in grado di evidenziarne la natura ondulatoria con i nostri sensi. Figura 1. Onde che si propagano sulla superficie dell acqua. Figura. Le corde di una chitarra oscillano con un moto ondulatorio.

3 - D.3 - Tutti questi fenomeni presentano due caratteristiche comuni: - sono generati, in un punto di un mezzo materiale continuo o anche del vuoto, da una perturbazione che non rimane confinata in quel punto ma si propaga ai punti adiacenti; quando per esempio un sasso, cadendo sulla superficie dell acqua ed entrandovi, la abbassa in quel punto, questa variazione del livello dell acqua si trasmette ai punti vicini propagandosi verso l esterno; - si ha una trasmissione di informazione senza che vi sia un trasporto di materia; quando si osservano delle onde che raggiungono la riva di un lago, se ne può dedurre che in qualche punto la superficie dell acqua è stata perturbata: o perché vi è stato gettato un sasso, o dal vento, o dal passaggio di una barca ; non vi è però spostamento di acqua dal punto in cui è caduto il sasso fino alla riva, come si può verificare osservando il moto di un corpo galleggiante sull acqua, che viene fatto oscillare verticalmente dall onda ma non la segue mentre essa si propaga in direzione orizzontale. La classificazione delle onde secondo la loro natura fisica La grande varietà di fenomeni diversi nei quali si ha propagazione di onde impone una loro classificazione. Un primo tipo di classificazione corrisponde alla natura fisica della perturbazione che si propaga. Quando la perturbazione riguarda un corpo elastico, come nel caso delle vibrazioni di una corda tesa o di una lastra metallica, si parla di onde elastiche. Quando invece la perturbazione riguarda il campo elettromagnetico, come nel caso della luce, si parla di onde elettromagnetiche. Le onde elettromagnetiche possono propagarsi in un mezzo materiale, ma anche nel vuoto. Le onde elastiche, invece, si propagano solamente nei mezzi materiali. Un esempio di onde elastiche: le onde trasversali in una corda tesa Supponiamo di tenere con una mano un estremità di una lunga corda tesa orizzontalmente, che abbia l altra estremità fissata a una parete. Se imprimiamo con la mano una leggera oscillazione verticale, l oscillazione si propaga lungo la corda, comunicandosi alle sue successive porzioni che via via si mettono in movimento: abbiamo generato un onda che si propaga lungo la corda. v v v v Figura 3. Se imprimiamo con una mano un oscillazione verticale a una corda orizzontale fissata a una parete, si propaga un onda trasversale lungo la corda.

4 - D.4 - Perché l onda si propaga lungo la corda? Quando l estremo della corda viene spostato, per esempio verso l alto, tende a trascinare con sé la porzione di corda più vicina, esercitando su di essa una forza. Ma a causa della sua massa questa porzione di corda oppone una resistenza alla forza: si sposta anch essa verticalmente, ma con un certo ritardo. A sua volta essa comunica il movimento verticale a una successiva porzione della corda, e così via. Quanto maggiore è la distanza dal punto in cui inizia il movimento, tanto maggiore è il ritardo con cui la corda inizia a oscillare. La perturbazione impiega un certo tempo a comunicarsi alle varie porzioni della corda, e quindi l onda si propaga lungo la corda con una velocità v finita (figura 3). L onda che si propaga lungo la corda tesa è un esempio di onda elastica, perché le forze che determinano la sua propagazione sono di natura elastica: ogni porzione della corda tesa resiste alla perturbazione con una forza che è proporzionale alla perturbazione stessa. Mentre l onda si propaga nella direzione della corda, le singole porzioni della corda oscillano muovendosi in direzione trasversale rispetto a quella individuata dalla corda. Quando, come in questo caso, il movimento oscillatorio avviene in direzione perpendicolare rispetto alla direzione di propagazione dell onda, si dice che l onda è un onda trasversale. Le onde elastiche che si propagano in una corda tesa sono quindi onde trasversali. Come vedremo, anche le onde elettromagnetiche di cui è composta la luce sono onde trasversali. Un secondo esempio di onde elastiche: le onde sonore Quando un onda trasversale si propaga lungo una corda tesa facendola oscillare, spesso udiamo un suono. Questo avviene, per esempio, con molti strumenti musicali, come la chitarra, il violino o il pianoforte, nei quali il suono è prodotto appunto dalla vibrazione di corde tese. In altri casi il suono può essere prodotto dalla vibrazione di una membrana tesa, come per esempio nel caso del tamburo. Qual è il legame tra la vibrazione della corda (o della membrana) e il suono che viene prodotto? Consideriamo una piccola porzione di una membrana tesa verticalmente, come quella mostrata nella figura 4. A un certo istante la membrana inizia a muoversi alternativamente avanti e indietro. Si muove prima in avanti di un breve tratto: gli strati di aria più vicini alla membrana vengono compressi; la pressione e la densità in questi strati risultano maggiori che nell aria circostante, e questa perturbazione si comunica agli strati di aria adiacenti, dando origine a un impulso di compressione che si propaga allontanandosi dalla membrana. Nel suo moto oscillatorio la membrana torna poi rapidamente indietro, determinando una rarefazione degli strati di aria adiacenti alla sua superficie; la pressione e la densità in questi strati sono minori che nell aria circostante, questa perturbazione si comunica agli strati di aria adiacenti e si produce un impulso di rarefazione che segue il precedente strato di compressione. a) b) c) d) Figura 4. La vibrazione di una membrana produce nell aria circostante un onda sonora, ossia un onda longitudinale costituita da successive compressioni e rarefazioni che si propagano allontanandosi dalla membrana.

5 - D.5 - Oscillando in modo continuo, la membrana dà origine a una successione continua di compressioni e di rarefazioni che costituiscono un onda sonora. Se quest onda sonora raggiunge un altra membrana tesa tende a comunicarle lo stesso moto oscillatorio: è quanto avviene con il timpano del nostro orecchio o con la membrana di un microfono, che si mettono a vibrare quando sono raggiunti da un onda sonora e permettono quindi di rivelarla. Le onde sonore, ossia le onde generate nell aria o in un altro mezzo materiale dalla vibrazione di sorgenti sonore come corde, piastre o membrane, sono quindi onde elastiche. Più precisamente, si considerano onde sonore quelle onde che abbiano una frequenza di oscillazione compresa tra 0 e Hz, compresa cioè entro i limiti di udibilità dell orecchio umano (limiti che normalmente sono diversi da persona a persona: solo persone molto giovani possono udire i suoni con frequenza agli estremi di questo intervallo). Percepiamo come suoni acuti le onde sonore di frequenza molto alta e come suoni gravi le onde sonore di bassa frequenza. Le onde elastiche che si propagano in un mezzo materiale con una frequenza inferiore a 0 Hz prendono il nome di infrasuoni, mentre a frequenze superiori a Hz si hanno gli ultrasuoni. La velocità con cui si propagano le onde sonore nell aria è di circa 340 m/s. In altri materiali le onde sonore si propagano con velocità diversa. Poiché le onde sonore sono onde elastiche, possono propagarsi soltanto all interno di un mezzo materiale, come l aria o un altro mezzo gassoso, liquido o solido. Le onde sonore non si possono dunque propagare nel vuoto, come può essere provato ponendo una sorgente sonora all interno di una campana di vetro dalla quale venga estratta l aria mediante una pompa: una volta ottenuto il vuoto, il suono della sorgente sonora non viene più percepito. La propagazione di onde elastiche corrisponde sempre a qualche movimento oscillatorio delle particelle che compongono il mezzo materiale entro cui l onda si propaga. Come si può notare considerando il moto di oscillazione della membrana tesa che produce l onda sonora o quello della membrana che la rivela, questo moto oscillatorio avviene nella stessa direzione in cui si propaga l onda sonora. Un onda di questo tipo, nella quale il movimento oscillatorio avviene nella stessa direzione di propagazione dell onda, è un onda longitudinale. Le onde sonore sono quindi onde longitudinali. Esistono altri esempi di onde longitudinali. Consideriamo per esempio una molla tesa verticalmente, con l estremo inferiore fissato al pavimento (figura 5). Con un brusco movimento facciamo oscillare verso l alto e verso il basso l estremo superiore della molla. Le spire della molla iniziano a vibrare verso l alto e verso il basso, dando luogo lungo la molla a un onda di compressione e rarefazione, mentre ogni singola spira oscilla nella stessa direzione in cui si propaga l onda. Anche l onda che si propaga lungo la molla, quindi, è un onda longitudinale. v v v v Figura 5. Se imprimiamo con una mano un oscillazione verticale a una molla posta verticalmente con l estremo inferiore fissato a terra, si propaga un onda longitudinale lungo la corda.

6 - D.6 - Un terzo esempio di onde elastiche: le onde di superficie Consideriamo ora un onda che si propaga sulla superficie di un liquido, per esempio l onda circolare generata sulla superficie di uno specchio d acqua da un sasso che vi cade dall alto. Entrando nell acqua il sasso sposta un certo volume d acqua. Poiché l acqua è praticamente incomprimibile, un poco di acqua deve spostarsi per far posto al sasso, determinando un innalzamento del livello dell acqua nella zona circostante il punto di caduta del sasso (figura 6.a). L acqua così accumulata ricade nell acqua sottostante, spostandola a sua volta in una regione via via più esterna: si dà così origine a un onda che si propaga verso l esterno (figure 6.b e 6.c). Nel caso delle onde che si propagano sulla superficie di un liquido incomprimibile, quindi, il moto delle particelle del mezzo in cui l onda si propaga avviene sia in direzione verticale (le varie porzioni di acqua interessate dall onda vengono prima innalzate e poi ricadono verso il basso) sia orizzontale (per far posto alle porzioni di acqua sovrastanti che ricadono verso il basso, l acqua sottostante viene spostata lateralmente): quando passa l onda, un corpo galleggiante acquista un moto a forma di ellisse, corrispondente alle due componenti del moto oscillatorio (figura 7). a) b) c) Figura 6. a) Quando un sasso cade nell acqua ne sposta una certa porzione, provocando un innalzamento dell acqua intorno a sé (porzioni evidenziate in blu); b) queste porzioni di acqua, ricadendo a loro volta verso il basso, spostano e innalzano altra acqua (porzioni evidenzaite in rosso); c) il moto delle porzioni di acqua continua dando luogo a una serie di anelli concentrici che si propagano verso l esterno. Figura 7. Le onde che si propagano sulla superficie dell acqua hanno movimenti allo stesso tempo trasversali e longitudinali, che si compongono dando luogo a un movimento ellittico.

7 - D.7 - Onde monodimensionali, bidimensionali e tridimensionali Gli esempi di onde che abbiamo considerato comprendono casi di onde che si propagano in un mezzo caratterizzato da un unica dimensione, come per esempio la corda tesa; onde che si propagano su una superficie a due dimensioni, come le onde sulla superficie dell acqua; e onde che si propagano in un mezzo tridimensionale, come le onde sonore nell aria. Si parla allora rispettivamente di onde monodimensionali, bidimensionali e tridimensionali. cresta gola Figura 8. Le linee che individuano la cresta e le gole di un onda bidimensionale. a) b) Figura 9. a) I fronti d onda paralleli di un onda piana; b) i fronti d onda concentrici di un onda sferica: si osservi come una piccola porzione di un onda sferica lontana dalla sorgente (in colore più scuro) può essere approssimata da un onda piana. In un onda bidimensionale che si propaga sulla superficie di uno specchio d acqua chiamiamo cresta dell onda la linea che, a un dato istante, congiunge tutti i punti in cui l onda assume la massima altezza, e gola la linea che congiunge i punti in cui l onda assume la

8 - D.8 - massima depressione (figura 8). In modo analogo si può parlare di creste e di gole anche nel caso di onde monodimensionali o tridimensionali. L insieme dei punti contigui che in un dato istante presentano una perturbazione dello stesso valore è detto fronte d onda. Nelle onde bidimensionali e tridimensionali la direzione di propagazione dell onda è sempre perpendicolare ai fronti d onda. Casi particolari di onde tridimensionali sono le onde piane, nelle quali la perturbazione si propaga in ogni punto nella stessa direzione e con la stessa velocità e i fronti d onda sono piani paralleli (figura 9.a), e le onde sferiche, nelle quali la perturbazione si propaga con la stessa velocità in tutte le direzioni a partire da una sorgente puntiforme centrale e i fronti d onda sono superfici sferiche concentriche (figura 9.b). Una piccola porzione di un onda sferica lontana dalla sorgente può essere approssimata da un fronte d onda piano.. La descrizione matematica di un onda monodimensionale È necessario passare da una descrizione solo qualitativa della propagazione delle onde, come quella presentata nel paragrafo precedente, a una trattazione quantitativa. Ci proponiamo quindi, in questo paragrafo, di descrivere la propagazione di un onda in termini matematici. Le equazioni matematiche che descrivono la propagazione di un onda tridimensionale qualsiasi sono piuttosto complesse, e presuppongono nozioni di matematica di livello superiore. Affronteremo quindi in modo dettagliato la trattazione matematica della propagazione di un onda limitandoci a considerare il caso di un onda monodimensionale che si propaga in un mezzo omogeneo. Nel far questo, considereremo successivamente: a) come la forma che l onda assume in un determinato istante può essere descritta mediante una funzione matematica; b) come la propagazione di quest onda al variare del tempo può essere descritta mediante una funzione matematica; c) qual è la legge del moto di ogni singolo punto del mezzo materiale in cui l onda si propaga. La forma dell onda Come è possibile esprimere in termini matematici la forma dell onda, ossia l aspetto che presenterebbe il mezzo nel quale l onda si propaga se ne facessimo una fotografia a un determinato istante t? Consideriamo un onda trasversale che si propaga lungo una corda tesa coincidente con l asse x di un sistema di assi cartesiani, e supponiamo che la vibrazione della corda avvenga nella direzione dell asse y (figura 10). Consideriamo la forma della corda in un determinato istante t, per esempio t 0 = 0. Essa può essere descritta mediante una funzione matematica. y = f(x) (1) Si possono presentare diverse situazioni. Se la perturbazione riguarda solo una piccola porzione della corda, come nel caso della figura 10.a, l onda prende il nome di impulso. Se la perturbazione riguarda tutta la corda, come nel caso rappresentato nella figura 10.b, si parla di treno d onde. Se l andamento della funzione f(x) è periodico, ossia se la forma dell onda si ripete in successive porzioni della corda come nel caso mostrato nella figura 10.c, si ha un treno d onde periodico. In un treno d onde periodico le oscillazioni si ripetono uguali in punti della corda distanziati da una distanza λ: questa distanza si dice lunghezza d onda. y = y m sen(kx) Il caso più semplice di funzione periodica è la funzione sinusoidale o più in generale, nel caso in cui il valore della perturbazione nell origine x = 0 non sia nullo, y = y m sen(kx + ϕ 0) () dove ϕ 0 è una costante scelta in modo opportuno.

9 - D.9 - v a) impulso v b) treno d onde c) treno d onde periodico λ gole v creste d) onda armonica semplice λ v Figura 10. Vari tipi di onde, in relazione alla loro forma e periodicità. Per le onde periodiche si definisce una lunghezza d onda λ, pari alla distanza tra due gole o due creste successive. Un treno d onde rappresentato dalla funzione () si dice onda armonica semplice (figura 10.d). La figura 11 mostra come varia la forma dell onda al variare dei valori dei vari parametri che compaiono nella formula (): la costante y m rappresenta l ampiezza della sinusoide che corrisponde al massimo spostamento della corda dalla posizione non perturbata, mentre k prende il nome di numero d onda. Il valore che assume l argomento della funzione seno si dice fase dell onda, mentre la costante ϕ 0 è la costante di fase. Essa rappresenta la fase dell onda nell origine x = 0. Nel Sistema Internazionale la fase e la costante di fase si misurano in radianti. Per la periodicità della funzione seno, a un incremento di π radianti della fase dell onda corrisponde, sull asse x, uno spostamento x pari a una lunghezza d onda λ. Poiché per l incremento della fase dell onda si ha (kx + ϕ 0) = k x, vale la seguente relazione tra la lunghezza d onda λ e il numero d onda k: k x = kλ = π ossia π k = λ y La funzione () può quindi essere scritta nella forma π sen x + ϕ λ = y m 0 Lo studio delle onde armoniche semplici descritte dalla funzione sinusoidale nella forma () o (4) è particolarmente importante perché, come vedremo più avanti, un onda periodica qualsiasi può essere descritta come somma di onde armoniche semplici. (3) (4)

10 - D.10 - a) y λ y m 0 x y = y m sen(kx) b) y λ y' m = 0,5 y m 0 x y = 0,5 y m sen(kx) c) y λ' = λ/ y m 0 x y = y m sen(kx) d) y y m y m sen(ϕ 0) 0 x y = y m sen(kx + ϕ 0 ) Figura 11. La rappresentazione di un onda armonica y = y m sen (kx + ϕ 0) che si propaga lungo l asse x. Il valore di y m determina l ampiezza dell onda (b), il valore del numero d onda k determina la lunghezza d onda λ (c), mentre il valore della costante di fase ϕ 0 determina la posizione dell onda rispetto all origine degli assi (d).

11 La propagazione dell onda - D.11 - Consideriamo ora come è possibile esprimere matematicamente la propagazione di quest onda al passare del tempo. Supponiamo che l onda si propaghi lungo la corda con velocità v costante senza cambiare forma. Queste ipotesi corrispondono effettivamente a quanto si verifica se la corda è omogenea e perfettamente flessibile. All istante t ogni cresta dell onda si troverà spostata di un tratto vt rispetto alla sua posizione iniziale, come è mostrato nella figura 1. La funzione che descrive la forma dell onda sarà ora y = f(x vt) che si ottiene dalla funzione (1) y = f(x) (1) sostituendo (x vt) alla variabile x. Al tempo t la funzione (1a) ha infatti nel punto x = vt lo stesso valore y = f(0) che la funzione (1) aveva nel punto x = 0 al tempo t = 0. Qualsiasi funzione che abbia la forma (1a) descrive un onda che si propaga lungo la corda nel verso dell asse x, così come qualsiasi funzione che abbia la forma y = f(x + vt) descrive un onda che si propaga lungo la corda nel verso opposto a quello dell asse x, ossia con velocità v. (1a) (1b) a) y t = 0 x max x b) y vt t x max x Figura 1. a) La forma di un impulso che si propaga con velocità v lungo una corda può essere descritta, in un determinato istante, da una funzione y = f(x), con un massimo nella posizione x max. b) Dopo un tempo t, l impulso si è spostato di un tratto pari a vt, e la funzione che descrive la forma dell onda è y = f (x vt). Una generica funzione y = f(x vt) può quindi descrivere un impulso o un treno d onde di forma qualsiasi che si propaga nel verso dell asse x lungo la corda. Se la funzione f è periodica, essa descrive un treno d onde periodico. Un onda periodica descritta dalla formula (4) si dice onda armonica semplice. La funzione che descrive la propagazione di un onda armonica semplice assume quindi la forma: y π sen λ ( x vt ) + ϕ = y m 0 Questa formula rappresenta l espressione generale di un onda armonica monodimensionale che si propaga nel verso positivo dell asse x del sistema di riferimento. Poiché v è la velocità con cui si muovono lungo l asse x punti caratterizzati da un valore di fase costante (per esempio, le creste dell onda), essa si dice velocità di fase. (5) L espressione matematica dell onda al variare del tempo Se anziché la forma che l onda assume in un determinato istante t, espressa dalle

12 - D.1 - formule (1a) o (1b), ci interessasse esprimere come un determinato punto x della corda si muove, ossia ci interessasse la sua legge oraria, come potremmo procedere? Consideriamo un onda armonica semplice come quella descritta dalla formula (5). Se ci poniamo in un punto x 0 fisso avremo: ( ) + + = = + = = + = sen sen sen ϕ λ π λ π ϕ λ π λ π ϕ λ π x t v y t v x y vt x y y m m m Se scegliamo opportunamente il punto x 0 questa espressione può essere semplificata e resa più chiara. Poniamo per esempio x 0 = λ/4. Si ha allora: = = = = + + = = + + = cos sen 4 sen sen ϕ λ π ϕ λ π π ϕ λ λ π λ π ϕ λ π λ π t v y t v y t v y x t v y y m m m m (6) Poniamo ora λ π ω v = (7) e sostituiamo nella formula (6), in modo da ottenere ( ) cos ϕ 0 ω = t y y m (8) Questa equazione è la legge oraria per un moto armonico di ampiezza y m e pulsazione ω (si veda un ripasso sul moto armonico nel prossimo paragrafo). Quando la forma dell onda è sinusoidale, quindi, ogni elemento della corda si muove di moto armonico con la stessa ampiezza dell onda. Diciamo che l onda ha una pulsazione ω e, come nel caso del moto armonico, definiamo la frequenza ν dell onda come π ω ν = (9) e il periodo T dell onda come l inverso della frequenza ν: ω π ν 1 = = T (10) Come nel caso del moto armonico, la pulsazione ω si misura nel Sistema Internazionale in radianti al secondo, la frequenza ν in hertz e il periodo T in secondi. Sostituendo la relazione (7) nella (9) si ricava: λ λ π π ν v v = = 1 o, equivalentemente, νλ = v (11) Questa è la relazione fondamentale tra la velocità di propagazione v, la frequenza ν e la lunghezza d onda λ di un onda. Può essere espressa dicendo che il prodotto della frequenza di un onda per la sua lunghezza d onda è pari alla velocità di propagazione dell onda. Questa relazione vale non solo per le onde armoniche, ma per qualsiasi treno d onde periodico. Notiamo infine che la definizione del numero d onda k e della pulsazione ω permettono

13 - D.13 - di scrivere la funzione (5) y π sen λ ( x vt ) + ϕ = y m 0 in una forma particolarmente concisa. Si ha infatti (5) y π sen λ π λ ( x vt ) + ϕ = y sen x t + ϕ = y m 0 m 0 πv λ Quindi, tenendo conto della definizione (3) del numero d onda e della definizione (7) della pulsazione, si ha: π k = λ πv ω = λ Possiamo allora esprimere un onda sinusoidale che si propaga lungo la corda nel verso positivo dell asse x con l espressione ( kx ω + ) y = y m sen t ϕ 0 invece (3) (7) (1a) Per un onda sinusoidale che si propaga lungo la corda in verso contrario all asse x si ha ( kx + ω + ) y = y m sen t ϕ 0 (1b) Problema 1. Un onda armonica si propaga lungo una corda tesa con un ampiezza di 3,0 cm, un periodo di 0,5 s e una velocità di 5,0 m/s. Un sistema di riferimento cartesiano è disposto con l asse x nella direzione della corda, diretto nel verso di propagazione dell onda. All istante t = 0 l ampiezza dell onda nell origine del sistema di riferimento è y = 1,5 cm. Scrivere la funzione che descrive l onda, utilizzando unità di misura del Sistema Internazionale. Dato che conosciamo il periodo T = 0,5 s e la velocità di fase v = 5,0 m/s, mediante la formule (11) e (10) possiamo calcolare la lunghezza d onda: v λ = = vt ν = ( 5,0 0,5) m = 1,5 m Dalla formula (3) ricaviamo allora il numero d onda: π 3,14 k = = m λ 1,5-1 = 5,0 m -1 La formula (7) ci fornisce invece la pulsazione: πv ω = λ = 3,14 5,0 rad s 1,5-1 = 5 rad s -1 Poiché l onda si propaga nel verso positivo dell asse x, la funzione che la descrive avrà la forma (1a). Ponendo l ampiezza y m = 3,0 cm = 0,030 m si ha: ( kx ω t + ϕ 0 ) = 0,030 sen(5,0 x 5 + ϕ ) y = y m sen t 0 Il valore della costante di fase ϕ 0 è determinato dalla condizione che per x = 0 e t = 0 si abbia y = 1,5 cm = 0,015 m. Inserendo questi valori nella funzione d onda si ha: 0,015 = 0,030 sen ϕ 0 ossia sen ϕ 0 = 0,50 e quindi ϕ 0 = π/6 = 0,5 rad L equazione dell onda è quindi

14 - D.14 - y = 0,030 sen(5,0 x 5t + 0,5) Le figure 13.a e 13.b mostrano i grafici corrispondenti alla forma dell onda per t = 0 e alla legge oraria del punto della corda di coordinata x = 0. Occorre sempre tenere presente, in questo caso come in tutti gli altri casi che si presenteranno nel seguito, che questi due grafici hanno un aspetto simile ma un significato essenzialmente diverso: il grafico della figura 13.a rappresenta la forma che assume la corda in un determinato istante, mentre il grafico della figura 13.b rappresenta la legge oraria di un punto della corda, e descrive quindi il moto di un punto della corda in funzione del tempo. a) b) y (m) 0,04 0,03 0,0 0,01 0-0,01-0,0-0,03-0, x (m) y (m) 0,04 0,03 0,0 0,01 0-0,01-0,0-0,03-0, t (s) Figura 13. a) Rappresentazione dell onda armonica al tempo t = 0, in funzione della posizione x lungo la corda. b) Legge oraria del punto x = Il moto circolare uniforme e il moto armonico (ripasso) Sono frequenti gli esempi di moto lungo una traiettoria circolare. Un punto di una ruota che gira intorno al suo asse, un pianeta che ruota intorno al Sole lungo un orbita circolare, una persona sul seggiolino di una giostra in movimento, sono esempi di corpi in moto circolare. Il caso più semplice di moto circolare è quello del moto circolare uniforme, nel quale il modulo v della velocità del punto materiale resta costante. Prima però conviene dare alcune utili definizioni. Il moto circolare uniforme ha una caratteristica che lo distingue dal moto rettilineo (uniforme o accelerato): un punto materiale che si muove lungo una traiettoria circolare ripassa più volte nello stesso punto della traiettoria. La valvolina della ruota della bicicletta, per esempio, nel sistema di riferimento della bicicletta ripassa a ogni giro nel punto più basso della sua traiettoria, in corrispondenza del punto di contatto della ruota con il terreno. Il moto circolare uniforme è quindi un esempio di moto periodico, ossia di un moto nel quale un punto materiale ripassa periodicamente, a intervalli regolari di tempo, in ogni punto della sua traiettoria. Definizione di periodo e di frequenza Nel caso di un moto periodico si dice periodo e si indica generalmente con la lettera T maiuscola l intervallo di tempo compreso tra due successivi passaggi nello stesso punto della traiettoria. L unità di misura del periodo è ovviamente la stessa utilizzata per misurare gli intervalli di tempo, ossia il secondo. Il numero di passaggi nell unità di tempo nello stesso punto della traiettoria si dice frequenza, e si indica generalmente con la lettera greca ν. Nel caso del moto circolare, la frequenza corrisponde al numero di giri al secondo. Tra la frequenza ν e il periodo T si ha la seguente relazione: ν = 1 T (13)

15 - D.15 - Un corpo che fa un giro in un secondo (T = 1 s), infatti, passa 1 volta al secondo nello stesso punto della traiettoria; un corpo che fa un giro in mezzo secondo (T = 0,5 s), passa volte nello stesso punto della traiettoria, ecc. La frequenza è quindi l inverso del periodo. L unità di misura della frequenza, ossia la frequenza di un moto periodico con periodo T = 1 s, corrisponde all inverso del secondo (s -1 ) e nel Sistema Internazionale si dice hertz (simbolo Hz), dal nome del fisico tedesco Heinrich Rudolph Hertz ( ). La velocità angolare Come possiamo descrivere il moto di un punto materiale P che si muove di moto circolare? Il modo più semplice è ricorrere a un sistema di coordinate polari, con l origine O nel centro della circonferenza di raggio r corrispondente alla traiettoria del punto materiale P. La distanza ρ di P dall origine O sarà ovviamente sempre uguale al raggio r della traiettoria circolare. L angolo θ tra la posizione di P e l asse x sarà invece una funzione del tempo, che dipende da come il punto materiale si muove lungo la traiettoria circolare (figura 14). In un dato intervallo di tempo t, l angolo che descrive la posizione di P varierà di θ. In analogia con quanto abbiamo fatto quando abbiamo definito la velocità media e la velocità istantanea, chiamiamo velocità angolare media nell intervallo di tempo t il rapporto ω m = θ t e velocità angolare istantanea, o semplicemente velocità angolare, il limite della velocità angolare media quando l intervallo di tempo su cui è calcolata tende a zero: θ ω = lim (15) t 0 t L unità di misura della velocità angolare nel Sistema Internazionale è il radiante al secondo (rad/s). Normalmente il sistema di coordinate polari è scelto in modo che la velocità angolare risulta positiva per un moto in senso antiorario, e negativa per un moto in senso orario. r θ P (14) O x Figura 14. Scelto un sistema di coordinate polari con l origine O nel centro della traiettoria circolare di raggio r di un punto materiale P, la distanza di P dall origine O è sempre uguale al raggio r della traiettoria circolare. La posizione di P è quindi specificata dall angolo θ tra la posizione di P e l asse x, che dipende da come il punto materiale si muove lungo la traiettoria circolare. La legge oraria del moto circolare uniforme Consideriamo allora il caso più semplice di moto circolare, ossia il moto circolare uniforme: è definito come il moto di un punto materiale che si muove su una traiettoria circolare di raggio r con velocità v r costante in modulo (la velocità, intesa come vettore, in questo caso non è costante, perché essendo la traiettoria circolare la direzione del vettore velocità v r cambia continuamente). Qual è la legge oraria di un punto materiale P che si muova di moto circolare uniforme? Consideriamo prima il caso più semplice in cui il punto materiale P si trovi al tempo t = 0

16 - D.16 - sull asse polare x. Poiché il modulo v della velocità è costante, la distanza l che il corpo P percorre in un intervallo di tempo t, misurata lungo la circonferenza, risulta proporzionale a t: l = vt Ricordiamo che la misura in radianti di un angolo θ corrisponde al rapporto tra la lunghezza l dell arco ad esso associato e il raggio r della circonferenza: θ = l r Sostituendo in questa formula il valore di l dato dalla relazione (16), otteniamo la relazione che esprime come nel moto circolare uniforme l angolo θ varia in funzione del tempo t: v θ = t = ωt r v ω = r Il rapporto costante tra la velocità del punto materiale e il raggio della traiettoria circolare è in questo caso sempre uguale alla velocità angolare definita dalla formula (14). Possiamo convincercene, riscrivendo questa relazione per un intervallo di tempo qualsiasi t = t t 1: θ = θ θ 1 = ω (t t 1) = ω t e quindi ω = θ t che coincide con la definizione (14) di velocità angolare. La formula (18) è quindi la legge oraria per un punto materiale P che si muove di moto circolare uniforme e che si trova al tempo t = 0 sull asse polare x (nel moto circolare la legge oraria si esprime quindi nella forma θ = θ(t) anziché con x = x(t) come nel caso del moto rettilineo). Se poi la posizione del punto materiale P al tempo t = 0 non coincide con l asse polare x, ma è data da un angolo θ 0, allora la legge oraria assume la forma più generale θ = θ 0 + ωt Conviene anche ricavare alcune utili relazioni che legano tra loro le grandezze caratteristiche del moto circolare uniforme. Se è nota la velocità angolare ω di un corpo in moto circolare uniforme lungo una traiettoria di raggio r, dalla formula (19) si ricava immediatamente la velocità v, che per evitare confusioni, è detta a volte velocità tangenziale: v = rω Poiché inoltre il periodo T è il tempo impiegato a percorrere l intera lunghezza della circonferenza l = πr, la velocità tangenziale v è uguale anche a πr v = T = πνr e la velocità angolare ω risulta quindi data anche da π ω = = πν T Il moto armonico è strettamente legato al moto circolare uniforme. Anche il moto armonico si incontra spesso in natura: le piccole oscillazioni di un pendolo, il moto delle onde sulla superficie del mare, le vibrazioni dell aria che percepiamo come suoni, sono tutti esempi di moti armonici. Il moto armonico è definito come la proiezione del moto circolare uniforme su un diametro della circonferenza. Consideriamo la figura 15. Il punto P si muove di moto circolare (16) (17) (18) (19) (0) (1) () (3)

17 - D.17 - uniforme su una circonferenza di raggio r e centro O. Il punto Q, proiezione di P sull asse delle ascisse x, si muove allora di moto armonico. La legge oraria del punto Q che si muove di moto armonico può essere ricavata in modo semplice sempre considerando la figura 15. Indichiamo con θ l angolo formato con l asse x dalla retta uscente da O e passante per P. L ascissa x di Q è data, come sappiamo, dal prodotto del raggio r della traiettoria circolare per il coseno dell angolo θ: x = r cos θ y (4) r y P P θ -r O Q r x -r r cos θ Figura 15. Dato un punto materiale P che si muove di moto circolare uniforme, il moto armonico è definito come il moto della sua proiezione Q su un diametro della circonferenza. Ricordiamo ora che nel moto circolare uniforme con posizione iniziale θ 0 coincidente con l asse x l angolo θ è dato dalla formula (18): θ = ωt Sostituendo la formula (18) nella formula (4) si ottiene allora x = x m cos (ωt) (5) dove con x m abbiamo indicato l ascissa massima raggiunta da Q nel suo moto, uguale al raggio r della traiettoria circolare di P. Questa equazione è la legge oraria del moto armonico. Se il punto materiale P, anziché partire dalla posizione iniziale θ 0 = 0, si trova al tempo t 0 in una posizione θ 0 qualsiasi, l equazione del moto del punto Q assume la forma più generale x = x m cos (ωt + θ 0) (6) Anche nel caso del moto armonico si parla di un periodo T, ossia del tempo necessario perché il corpo ritorni nella stessa posizione, muovendosi nello stesso verso; e di una frequenza ν = 1/T, corrispondente al numero di oscillazioni complete nell unità di tempo. La quantità ω = πν, corrispondente alla velocità angolare del moto circolare uniforme, nel caso del moto armonico prende il nome di pulsazione. L argomento della funzione coseno si dice fase dell oscillazione e quindi l angolo θ 0 costituisce la fase iniziale. La quantità x m, infine, si dice ampiezza del moto armonico. 4. L intensità di un onda elastica Ogni volta che si propaga un onda, un corpo compie del lavoro su altri corpi che si possono anche trovare in punti molto lontani; ciò avviene sia nel caso delle onde elastiche, sia nel caso delle onde elettromagnetiche come la luce. Consideriamo per esempio una corda tesa a cui sia legata, a metà della sua lunghezza, una massa m. La corda è inizialmente ferma e l energia cinetica della massa m è nulla. Diamo quindi un leggero colpo a un estremo della corda, generando un impulso che si propaga lungo di essa. Quando l impulso raggiunge la massa m, le imprime un moto oscillatorio: nel momento in cui la massa inizia a muoversi con una velocità v, ha acquistato un energia cinetica ½mv che le è stata trasmessa dall onda. Possiamo quindi dire che si ha una propagazione di energia da un punto della corda a un altro punto della corda. Anche nel caso delle onde elettromagnetiche, come per esempio la luce, si ha un trasporto di energia: un corpo esposto al Sole si scalda, perché assorbe parte dell energia (18)

18 - D.18 - trasportata dalla luce emessa dalla superficie calda del Sole. Possiamo enunciare un risultato generale, valido per qualsiasi tipo di onde: la quantità di energia trasportata da un onda nell unità di tempo (ossia la potenza dell onda) è direttamente proporzionale al quadrato dell ampiezza dell onda e al quadrato della sua frequenza. Nel caso di un onda trasversale che si propaga lungo una corda tesa, per esempio, la potenza P dell onda risulta data da 1 P = µ vω y m dove µ è la densità lineare di massa della corda, ossia la sua massa per unità di lunghezza, v è la velocità di propagazione dell onda, y m l ampiezza dell onda e ω la pulsazione legata alla frequenza ν dell onda dalla relazione ω = πν. La potenza trasmessa dall'onda risulta quindi proporzionale al quadrato della sua ampiezza. L intensità di un onda tridimensionale Consideriamo ora il caso di un onda che si propaga nello spazio a partire da una sorgente S puntiforme, ossia da una sorgente che abbia dimensioni trascurabili rispetto alle altre distanze considerate. L onda viene emessa in maniera tale che la sua energia è distribuita in uguale misura in tutte le direzioni (figura 16). Supponiamo che non vi siano effetti dissipativi e che quindi l energia dell onda si mantenga costante, senza perdite, man mano che l onda si propaga. (7) S Figura 16. Un onda sferica si propaga da una sorgente S di dimensioni trascurabili con la stessa intensità in tutte le direzioni. Più che all energia complessivamente trasportata dall onda, in molti casi pratici siamo interessati alla quantità di energia che nell unità di tempo attraversa una superficie posta a una distanza r dalla sorgente. Definiamo allora l intensità I di un onda come la quantità di energia che nell unità di tempo attraversa un unità di superficie perpendicolare alla direzione di propagazione dell onda. Nel Sistema Internazionale l unità di misura dell intensità è il watt al metro quadrato (W/m ). Dalla definizione dell intensità I, risulta chiaro che se l onda si propaga uniformemente in tutte le direzioni la sua intensità I a una distanza r dalla sorgente S si ottiene dividendo la potenza P complessivamente emessa dalla sorgente S per l area A = 4πr del guscio sferico di raggio r: I = P A P = 4πr (8)

19 - D.19 - L intensità di un onda sferica che si propaga senza effetti dissipativi diminuisce quindi al crescere della distanza r dalla sorgente come l inverso del quadrato della distanza r. In funzione dell ampiezza y m dell onda e della sua pulsazione ω l intensità I di un onda elastica tridimensionale è espressa da una formula molto simile alla formula (7) relativa alla potenza trasmessa da un onda che si propaga lungo una corda tesa. Si ha infatti 1 I = ρvω y m dove ρ è la densità del mezzo in cui l onda si propaga. L'intensità dell'onda risulta quindi proporzionale al quadrato della sua ampiezza. Ciò è vero non solo nel caso delle onde elastiche, ma anche per le onde elettromagnetiche come la luce. Problema. Nel problema 1 abbiamo ricavato la funzione che descrive un onda armonica che si propaga lungo una corda tesa con un ampiezza di 3,0 cm, un periodo di 0,5 s e una velocità di 5,0 m/s. Supponendo che la corda sia lunga 8,0 m e abbia una massa di 0,40 kg, calcolare la potenza trasmessa dall onda. Possiamo calcolare la potenza P trasmessa dall onda utilizzando la formula (8) nella quale poniamo i seguenti valori: m 0,40 - densità lineare di massa della corda µ = = kg/m = 0,050 kg/m l 8,0 - velocità v = 5,0 m/s (9) - pulsazione π 3,14 ω = = s T 0,5-1 = 5 s -1 P - ampiezza y m = 3,0 cm = 0,030 m La potenza trasmessa dall onda è quindi 1 = m 0,030 µ vω y 1 = 0,050 5,0 5 W = 0,070 W Problema 3. Una sorgente emette un onda sferica tridimensionale con una potenza P = 500 W. Qual è l intensità dell onda a una distanza di 300 m dalla sorgente? Per calcolare l intensità I dell onda a una distanza r = 300 m dalla sorgente è necessario applicare la formula (8), dividendo la potenza P emessa dalla sorgente per l area A della superficie sferica di raggio r = 300 m. Si ha quindi: I = P A P = 4πr 500 = 4 3, W/m = 4, W/m Esercizi 1. Che cosa si intende per lunghezza d'onda della luce, e come è correlata con la frequenza e la velocità di propagazione?. Scrivere l'equazione fondamentale per la propagazione delle onde. Data la velocità della luce nell'aria di m/s, determinare la lunghezza d'onda della luce rossa, gialla e blu di frequenze pari a rosso giallo blu Hz Hz Hz Esprimere le lunghezza d'onda in nanometri, micron e metri.

20 - D.0-3. Una serie di onde di lunghezza d'onda pari a 100 cm si propaga lungo una corda tesa su cui tre nodi A, B e C oscillano rispettivamente alle distanze di 1,5,,5 e 3,8 m da un punto dato. In che direzione ogni nodo si muove quando una cresta dell'onda passa per il punto dato? Indicare anche per ogni nodo se si trova sopra o sotto la sua posizione media. 4. Che cosa si intende per moto armonico semplice? Definire i termini periodo, ampiezza e fase. 5. Disegnare il grafico del moto armonico semplice rappresentato da πt y = 3 sen Una particella è animata simultaneamente lungo la stessa linea retta da due moti πt πt π armonici semplici rappresentati da y = 3 sen e y = 5 sen. Disegnare 6 8 un grafico che mostri il moto risultante. 7. Trovare graficamente il moto risultante di una particella animata da due moti armonici semplici perpendicolari di uguale periodo e ampiezza, che differiscono in fase di: (a) 0 (b) π/4 (c) π/ (d) 3π/4 (e) π (f) 3π/ 8. Ripetere la costruzione grafica dell'esercizio 7 nel caso in cui uno dei due moti abbia ampiezza doppia dell'altro. 9. Una particella B che si muove di moto armonico semplice dato dall'espressione y = 8 sen 6πt emette onde in un mezzo continuo che si propagano alla velocità di 00 cm/s. Trovare lo spostamento di una particella che si trova a 150 cm da B un secondo dopo che è iniziata l'oscillazione di B. 10. Se un piccolo galleggiante sulla superficie di un lago si vede oscillare su e giù con una frequenza di,5 Hz, a che velocità si propagano le onde sull'acqua se la loro lunghezza d'onda è 700 mm? 11. Un'onda trasversale è descritta dall'equazione y = 5,0 sen (0,0πx + 4,0πt) dove x e y sono in millimetri e t in secondi. Calcolare: (a) la frequenza dell'onda (b) l'ampiezza dell'onda (c) la lunghezza d'onda 1. Una particella che si muove di moto armonico semplice dato dall'equazione y = 3 sen (t/6 + α) è spostata di unità quando t = 0. Trovare: (a) la fase α quando t = 0 (b) la differenza di fase tra due posizioni qualsiasi separate in tempo di 1 s (c) il tempo necessario per raggiungere uno spostamento di,5 13. Quattro moti armonici semplici della stessa ampiezza e frequenza sono sovrapposti. Se la differenza di fase tra due moti successivi è sempre la stessa, trovare la differenza di fase per la quale l'effetto risultante è nullo. 14. Un onda armonica è descritta dalla funzione y = 37 sen(5x 8t). Indicare a) il numero d onda, b) la pulsazione, c) la costante di fase. (Si utilizzano unità del Sistema Internazionale) 15. Un onda armonica è descritta dalla funzione y = 5 sen(x + 3t + 1). Indicare a) l ampiezza, b) la pulsazione, c) la costante di fase. (Si utilizzano unità del Sistema Internazionale) 16. Un onda armonica è descritta dalla funzione y = sen(4x 3t + ). Qual è la lunghezza d onda? (Si utilizzano unità del Sistema Internazionale)

21 - D Un onda armonica è descritta dalla funzione y = 45 sen(0,14x + 65t). Qual è la frequenza dell onda? (Si utilizzano unità del Sistema Internazionale) 18. Un onda armonica è descritta dalla funzione y = 30 sen(40x + 3t + 1). Qual è la velocità di fase dell onda? (Si utilizzano unità del Sistema Internazionale) 19. Un onda armonica è descritta dalla funzione y = 8 sen(0,56x 45t + 0,34). Qual è la velocità di fase dell onda? (Si utilizzano unità del Sistema Internazionale) 0. Un onda sonora che si propaga con una velocità di fase di 340 m/s ha una frequenza di Hz. Qual è la sua lunghezza d onda? 1. Un onda si propaga lungo una corda tesa con una velocità di fase di 1,5 m/s. La frequenza è di 3,7 Hz. Qual è la sua lunghezza d onda?. Sulla superficie del mare si propagano con una velocità di,4 m/s onde che hanno una lunghezza di 0 m. Qual è la loro frequenza? 3. Le onde elettromagnetiche che percepiamo come luce verde hanno una lunghezza d onda di circa 500 nm e si propagano nel vuoto con una velocità di m/s. Qual è la loro frequenza? 4. Su una corda tesa viene generata un onda con una frequenza di 3,6 Hz. La lunghezza d onda risulta pari a,6 m. Qual è la velocità di fase dell onda? 5. Viene generata un onda sonora con una frequenza di.500 Hz in un gas, e si misura una lunghezza d onda di 1,6 cm. Qual è la velocità del suono nel gas? 6. Un onda armonica si propaga lungo una corda tesa con un ampiezza di,5 cm, un periodo di 0,1 s e una velocità di 7,0 m/s. Un sistema di riferimento cartesiano è disposto con l asse x nella direzione della corda, diretto nel verso di propagazione dell onda. All istante t = 0 l ampiezza dell onda nell origine del sistema di riferimento è y = 0,50 cm. Scrivere la funzione che descrive l onda, utilizzando unità di misura del Sistema Internazionale. 7. Un onda armonica si propaga lungo un filo di acciaio teso con un ampiezza di 1,3 cm, un periodo di 0,034 s e una velocità di 1,0 m/s. Un sistema di riferimento cartesiano è disposto con l asse x nella direzione della corda, diretto nel verso di propagazione dell onda. All istante t = 0 l ampiezza dell onda nell origine del sistema di riferimento è y = 0,35 cm. Scrivere la funzione che descrive l onda, utilizzando unità di misura del Sistema Internazionale. 8. La membrana di un altoparlante vibra con un moto armonico di ampiezza pari a 3, mm e una frequenza di.000 Hz. All istante t = 0 si trova nella posizione di massimo spostamento. Scrivere l equazione che descrive il moto delle particelle di aria a una distanza di 40 cm dall altoparlante, supponendo che l ampiezza dell onda resti costante e che la velocità del suono sia di 340 m/s. Utilizzare unità di misura del Sistema Internazionale. 9. La membrana di un altoparlante vibra con un moto armonico di ampiezza pari a, mm e una frequenza di 1.00 Hz. All istante t = 0 si trova nella posizione di massimo spostamento. Scrivere l equazione che descrive il moto delle particelle di aria a una distanza di 50 cm dall altoparlante, supponendo che l ampiezza dell onda resti costante e che la velocità del suono sia di 340 m/s. Utilizzare unità di misura del Sistema Internazionale. 30. Una corda tesa vibra con una frequenza di 30 Hz e un ampiezza di 3,5 cm. La velocità di propagazione dell onda è di 15 m/s. Un sistema di riferimento cartesiano è disposto con l asse x nella direzione della corda, diretto nel verso di propagazione dell onda. All istante t = 0 nell origine del sistema di riferimento si ha una cresta dell onda. Scrivere la funzione che descrive la forma dell onda all istante t = s, utilizzando unità di misura del Sistema Internazionale. 31. Una corda tesa vibra con una frequenza di 10 Hz e un ampiezza di 0,63 cm. La velocità di propagazione dell onda è di 56 m/s. Un sistema di riferimento cartesiano è disposto con l asse x nella direzione della corda, diretto nel verso di propagazione dell onda. All istante t = 0 nell origine del sistema di riferimento lo spostamento della

22 - D. - corda rispetto alla posizione di equilibrio è nullo. Scrivere la funzione che descrive la forma dell onda all istante t = 0,3 s, utilizzando unità di misura del Sistema Internazionale. 3. Una corda che ha una massa di 50 g per ogni metro di lunghezza viene fatta oscillare con un ampiezza di 10 cm e una frequenza di Hz. Sapendo che la velocità dell onda è di 30 m/s, qual è la potenza necessaria per mantenere in oscillazione la corda? 33. Una corda di chitarra con una densità di massa di 0,80 g/m viene tenuta in vibrazione alla frequenza di 10 Hz con un ampiezza di 0,3 cm. Se la velocità di propagazione dell onda è di 19 m/s, qual è la potenza necessaria per mantenere in vibrazione la corda? 34. Un motore elettrico con una potenza di 00 W viene utilizzato per far oscillare, con un ampiezza di 10,0 cm, una corda che ha una densità lineare di 15 g/cm e che è stata tesa con una tensione tale che le onde trasversali si propagano con una velocità di 50 m/s. Qual è la massima frequenza con cui il motore può far oscillare la corda? 35. Un altoparlante ha una potenza di 50 W. Qual è l intensità dell onda sonora a una distanza di 10 m, se si suppone che l emissione sia isotropa (ossia distribuita in modo uniforme in tutte le direzioni) e non ci siano effetti dissipativi? 36. La potenza dell impianto di amplificazione utilizzato in un concerto rock all aperto può arrivare a W. Se l orecchio umano, in condizioni ideali, può percepire suoni con un intensità di 10-1 W/m, a quale distanza si potrebbe in teoria udire il suono prodotto dal concerto, se non ci fossero effetti dissipativi, supponendo che l onda si propaghi in modo uniforme in tutte le direzioni? 37. Una trasmittente radio ha una potenza di 3,00 MW. Quale intensità minima deve poter rilevare un apparecchio ricevente, per sintonizzarsi su questa trasmittente a una distanza di 150 km? 38. Quale potenza deve avere una trasmittente radio, per raggiungere una distanza di 15 km con un segnale che abbia un intensità di 0,10 mw/m?

Generalità sulle onde

Generalità sulle onde Generalità sulle onde E. Modica erasmo@galois.it Liceo Scientifico Statale "S. Cannizzaro" A.S. 2017/2018 Oscillazioni e onde Cos è un oscillazione Dicesi oscillazione o vibrazione un movimento che periodicamente

Dettagli

LE ONDE. Tipi di onde e aspetti generali

LE ONDE. Tipi di onde e aspetti generali LE ONDE Tipi di onde e aspetti generali Che cos è un onda? In fisica con il termine onda si indica una perturbazione che nasce da una sorgente e si propaga nel tempo e nello spazio, trasportando energia

Dettagli

Le onde. Definizione e classificazione

Le onde. Definizione e classificazione Le onde Definizione e classificazione Onda: perturbazione che si propaga nello spazio, trasportando energia e quantità di moto, ma senza trasporto di materia Onde trasversali La vibrazione avviene perpendicolarmente

Dettagli

Coppia di forze ONDE ELASTICHE

Coppia di forze ONDE ELASTICHE Coppia di forze ONDE ELASTICHE LEZIONE N 26d Corso di fisica II Prof. Giuseppe Ciancio 1 Si definisce onda elastica meccanica, la propagazione di una perturbazione con trasporto di energia ma non di materia,

Dettagli

MOTO CIRCOLARE VARIO

MOTO CIRCOLARE VARIO MOTO ARMONICO E MOTO VARIO PROF. DANIELE COPPOLA Indice 1 IL MOTO ARMONICO ------------------------------------------------------------------------------------------------------ 3 1.1 LA LEGGE DEL MOTO

Dettagli

Onde(1/2) Onde e suono Lezione 15, 26/11/2018, JW

Onde(1/2) Onde e suono Lezione 15, 26/11/2018, JW Onde(1/2) Onde e suono Lezione 15, 26/11/2018, JW 18.1-18.5 1 1. Onde trasversale Un onda è una perturbazione che si propaga da un posto a un altro. L onda più semplice da visualizzare è un onda trasversale,

Dettagli

CINEMATICA. Prof Giovanni Ianne

CINEMATICA. Prof Giovanni Ianne CINEMATICA Il moto e la velocità L accelerazione Moto rettilineo uniforme Moto rettilineo uniformemente accelerato Moti periodici e composti il moto e la velocità Un corpo è in moto quando la sua posizione

Dettagli

FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1

FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 DOWNLOAD Il pdf di questa lezione (onde1.pdf) è scaricabile dal sito http://www.ge.infn.it/ calvini/tsrm/ 08/10/2012 FENOMENI ONDULATORI Una classe di fenomeni

Dettagli

Appunti sul moto circolare uniforme e sul moto armonico- Fabbri Mariagrazia

Appunti sul moto circolare uniforme e sul moto armonico- Fabbri Mariagrazia Moto circolare uniforme Il moto circolare uniforme è il moto di un corpo che si muove con velocità di modulo costante lungo una traiettoria circolare di raggio R. Il tempo impiegato dal corpo per compiere

Dettagli

Le onde elastiche e il suono. à 8

Le onde elastiche e il suono. à 8 Le onde elastiche e il suono à 8 1. Le onde Un'onda è una perturbazione che si propaga trasportando energia senza trasporto di materia. Ad esempio l'onda in una pozzanghera in cui cade una goccia d'acqua:

Dettagli

Il legame fra la velocità la lunghezza d'onda e la frequenza di un'onda è dato dall'equazione:

Il legame fra la velocità la lunghezza d'onda e la frequenza di un'onda è dato dall'equazione: Per frequenza di un'onda periodica si intende: a) la durata di un'onda completa. b) la velocità con cui il moto ondulatorio si ripete. c) il numero delle oscillazioni compiute in un secondo. d) l'intervallo

Dettagli

Capitolo 12. Moto oscillatorio

Capitolo 12. Moto oscillatorio Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre

Dettagli

Scaletta organizzativa per il laboratorio

Scaletta organizzativa per il laboratorio Scaletta organizzativa per il laboratorio SEZIONE 1: Onde, suono e fenomeni acustici. Le onde: concetto di onda Caratteristiche delle onde TIPI DI ONDE Onde Meccaniche o elastiche: hanno bisogno di un

Dettagli

S.Barbarino - Appunti di Fisica - Scienze e Tecnologie Agrarie. Cap. 2. Cinematica del punto

S.Barbarino - Appunti di Fisica - Scienze e Tecnologie Agrarie. Cap. 2. Cinematica del punto SBarbarino - Appunti di Fisica - Scienze e Tecnologie Agrarie Cap 2 Cinematica del punto 21 - Posizione, velocitá e accelerazione di una particella La posizione di una particella puó essere definita, ad

Dettagli

ONDA. Il concetto di onda, assieme a quello di particella, è fondamentale nella descrizione classica del mondo fisico.

ONDA. Il concetto di onda, assieme a quello di particella, è fondamentale nella descrizione classica del mondo fisico. ONDA Il concetto di onda, assieme a quello di particella, è fondamentale nella descrizione classica del mondo fisico. Una qualsiasi perturbazione (originata da una sorgente), impulsiva o periodica, che

Dettagli

Introduzione alle Onde

Introduzione alle Onde Una classica onda che si propaga è una perturbazione di un mezzo che si auto-sostiene e che si muove attraverso lo spazio trasportando energia e quantità di moto Una classica onda che si propaga è una

Dettagli

In un punto qualsiasi (P) della traiettoria è definita la direzione tangente t e la direzione perpendicolare n. d dt

In un punto qualsiasi (P) della traiettoria è definita la direzione tangente t e la direzione perpendicolare n. d dt Moti piani su traiettorie qualsiasi In un punto qualsiasi (P) della traiettoria è definita la direzione tangente t e la direzione perpendicolare n. n ˆ P ˆ t traiettoria La velocità in ogni punto della

Dettagli

Corso di Fisica tecnica e ambientale a.a. 2011/ Docente: Prof. Carlo Isetti

Corso di Fisica tecnica e ambientale a.a. 2011/ Docente: Prof. Carlo Isetti CENNI DI CINEMATICA.1 GENERALITÀ La cinematica studia il moto dei corpi in relazione allo spazio ed al tempo indipendentemente dalle cause che lo producono. Un corpo si muove quando la sua posizione relativa

Dettagli

Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico

Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Discutiamo le caratteristiche del moto armonico utilizzando l esempio di una molla di costante k e massa trascurabile a cui è fissato un oggetto di

Dettagli

Il suono è dovuto alla vibrazione di un corpo elastico Le vibrazioni sono rapidi movimenti di oscillazione del corpo intorno ad una posizione di

Il suono è dovuto alla vibrazione di un corpo elastico Le vibrazioni sono rapidi movimenti di oscillazione del corpo intorno ad una posizione di IL SUONO Il suono è dovuto alla vibrazione di un corpo elastico Le vibrazioni sono rapidi movimenti di oscillazione del corpo intorno ad una posizione di equilibrio Un corpo elastico è un corpo che può

Dettagli

IL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE

IL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE www.aliceappunti.altervista.org IL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE Nel moto circolare uniforme, il moto è generato da una accelerazione centripeta, diretta verso

Dettagli

Onde. Antonio Pierro. Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete scrivere una a antonio.pierro[at]gmail.com

Onde. Antonio Pierro. Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete scrivere una  a antonio.pierro[at]gmail.com Onde Video Introduzione Onde trasversali e onde longitudinali. Lunghezza d'onda e frequenza. Interferenza fra onde. Battimenti. Moto armonico smorzato e forzato Antonio Pierro Per consigli, suggerimenti,

Dettagli

Onde. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico

Onde. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico Onde Si è visto come alcuni fenomeni fisici siano periodici, e si ripetano dopo un certo tempo Alcune grandezze fisiche sono in grado di propagarsi nello spazio oppure, se si fissa un punto dello spazio,

Dettagli

Moto del Punto - Cinematica del Punto

Moto del Punto - Cinematica del Punto Moto del Punto - Cinematica del Punto Quiz 1 Posizione, spostamento e traiettoria 1. Un ciclista si sposta di 10km in una direzione formante un angolo di 30 rispetto all asse x di un fissato riferimento.

Dettagli

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Ø Prof. Attilio Santocchia Ø Ufficio presso il Dipartimento di Fisica (Quinto Piano) Tel. 75-585 78 Ø E-mail: attilio.santocchia@pg.infn.it Ø Web: : http://www.fisica.unipg.it/~attilio.santocchia

Dettagli

LEGGI ORARIE DI ALCUNI MOTI PARTICOLARI

LEGGI ORARIE DI ALCUNI MOTI PARTICOLARI LEGGI RARIE DI ALCUNI MTI PARTICLARI MT RETTILINE UNIFRME (1) v = costante; a = 0 Legge oraria: P(t) v x 0 è la posizione di P all istante t=0 (posizione iniziale) x 0 x(t) P(t=0) v x(t) = v t + x 0 Nel

Dettagli

Lezione 11 Funzioni sinusoidali e onde

Lezione 11 Funzioni sinusoidali e onde Lezione 11 Funzioni sinusoidali e onde 1/18 Proprietà delle funzioni seno e coseno sono funzioni periodiche di periodo 2π sin(α + 2π) = sin α cos α + 2π = cos α a Sin a Cos a a a 2/18 Funzione seno con

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE

ONDE ELETTROMAGNETICHE Fisica generale II, a.a. 01/014 OND LTTROMAGNTICH 10.1. Si consideri un onda elettromagnetica piana sinusoidale che si propaga nel vuoto nella direzione positiva dell asse x. La lunghezza d onda è = 50.0

Dettagli

Le onde. F. Soramel Fisica per Medicina 1

Le onde. F. Soramel Fisica per Medicina 1 Le onde a) onda sonora: le molecole si addensano e si rarefanno b) onda all interfaccia liquido-aria: le particelle oscillano in alto e in basso c) onda in una corda d) onda in una molla e) onda sismica

Dettagli

I seguenti grafici rappresentano istantanee dell onda di equazione:

I seguenti grafici rappresentano istantanee dell onda di equazione: Descrizione matematica di un onda armonica La descrizione matematica di un onda è data dalla seguente formula : Y ; t) A cos( k ω t + ϕ ) () ( ove ω e k, dette rispettivamente pulsazione e numero d onda,

Dettagli

Studi di Pisa, ha tenuto una lezione sul suono presso il Liceo Classico Andrea da Pontedera.

Studi di Pisa, ha tenuto una lezione sul suono presso il Liceo Classico Andrea da Pontedera. Il 25 marzo 2013 il prof. Isidoro Ferrante, del Dipartimento di Fisica dell Università degli Studi di Pisa, ha tenuto una lezione sul suono presso il Liceo Classico Andrea da Pontedera. Hanno partecipato

Dettagli

- hanno bisogno di un mezzo elastico per propagarsi

- hanno bisogno di un mezzo elastico per propagarsi Tratteremo principalmente di ONDE MECCANICHE: propagazioni di vibrazioni meccaniche del mezzo considerato - hanno bisogno di un mezzo elastico per propagarsi - propagazione di una perturbazione di natura

Dettagli

m = 53, g L = 1,4 m r = 25 cm

m = 53, g L = 1,4 m r = 25 cm Un pendolo conico è formato da un sassolino di 53 g attaccato ad un filo lungo 1,4 m. Il sassolino gira lungo una circonferenza di raggio uguale 25 cm. Qual è: (a) la velocità del sassolino; (b) la sua

Dettagli

Introduzione alle Onde (Mar 12/09/2017)

Introduzione alle Onde (Mar 12/09/2017) Una classica onda che si propaga è una perturbazione di un mezzo che si auto-sostiene e che si muove attraverso lo spazio trasportando energia e quantità di moto Una classica onda che si propaga è una

Dettagli

2 MECCANICA: IL MOTO

2 MECCANICA: IL MOTO MECCANICA: IL MOTO INTRODUZIONE La meccanica studia il moto dei corpi: essa spiega quale relazione esiste tra le cause che generano il moto e le caratteristiche del moto, esprimendo tale relazione attraverso

Dettagli

Esempio prova di esonero Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica

Esempio prova di esonero Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica Esempio prova di esonero Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica Nome: N.M.: 1. Se il caffè costa 4000 /kg (lire al chilogrammo), quanto costa all incirca alla libbra? (a) 1800 ; (b) 8700 ; (c) 18000

Dettagli

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Oscillazioni Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Caratteristica più evidente del moto oscillatorio è di essere un moto periodico,

Dettagli

Modulo di Fisica (F-N) A.A MECCANICA

Modulo di Fisica (F-N) A.A MECCANICA Modulo di Fisica (F-N) A.A. 2016-2017 MECCANICA COSA E LA MECCANICA? Studio del MOTO DEI CORPI e delle CAUSE che lo DETERMINANO. COSA E LA MECCANICA? Viene tradizionalmente suddivisa in: CINEMATICA DINAMICA

Dettagli

ONDE PROGRESSIVE E REGRESSIVE, ONDE STAZIONARIE

ONDE PROGRESSIVE E REGRESSIVE, ONDE STAZIONARIE ONDE PROGRESSIVE E REGRESSIVE, ONDE STAZIONARIE Nel paragrafo 4 del capitolo «e onde elastiche» sono presentate le equazioni e y = acos T t +0l (1) y = acos x+0l. () a prima descrive l oscillazione di

Dettagli

Oscillazioni ed onde meccaniche

Oscillazioni ed onde meccaniche Capitolo Oscillazioni ed onde meccaniche 1. Il moto periodico Quali sono le caratteristiche del moto periodico? Una particella si muove di moto periodico quando continuamente ripassa per le stesse posizioni

Dettagli

LEZIONE DEL OTTOBRE

LEZIONE DEL OTTOBRE INGEGNERIA GESTIONALE corso di Fisica Generale Prof. E. Puddu LEZIONE DEL 21 22 OTTOBRE 2008 Moti oscillatori 1 Moto armonico Consideriamo una molla di costante elastica k a cui è collegato un corpo di

Dettagli

Il moto armonico. Comincio a studiare il moto di quando il corpo passa per il punto in figura 2 :

Il moto armonico. Comincio a studiare il moto di quando il corpo passa per il punto in figura 2 : Il moto armonico 1. Definizione di moto armonico Un punto P si muove di moto circolare uniforme lungo la circonferenza Γ in figura, con velocità angolare. Considero uno dei diametri della circonferenza

Dettagli

Ricordiamo ora che a è legata ad x (derivata seconda) ed otteniamo

Ricordiamo ora che a è legata ad x (derivata seconda) ed otteniamo Moto armonico semplice Consideriamo il sistema presentato in figura in cui un corpo di massa m si muove lungo l asse delle x sotto l azione della molla ideale di costante elastica k ed in assenza di forze

Dettagli

FISICA. MECCANICA: La Cinematica bidimensionale. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

FISICA. MECCANICA: La Cinematica bidimensionale. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica FISICA MECCANICA: La Cinematica bidimensionale Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica Il moto nel piano INTRODUZIONE I moti possono svolgersi anche su un piano, in due dimensioni

Dettagli

Corso di Fisica. Onde Interferenza e Diffrazione. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni a.a.08-09

Corso di Fisica. Onde Interferenza e Diffrazione. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni a.a.08-09 Corso di Fisica Onde Interferenza e Diffrazione Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni a.a.08-09 1 SOMMARIO 1. Esercizi sulle onde 2. Diffrazione 3. Interferenza 4. Diffrazione

Dettagli

ONDE. Propagazione di energia senza propagazione di materia. Una perturbazione viene trasmessa ma l acqua non si sposta

ONDE. Propagazione di energia senza propagazione di materia. Una perturbazione viene trasmessa ma l acqua non si sposta ONDE Propagazione di energia senza propagazione di materia Una perturbazione viene trasmessa ma l acqua non si sposta Le onde meccaniche trasferiscono energia propagando una perturbazione in un mezzo.

Dettagli

Magnete. Campo magnetico. Fenomeni magnetici. Esempio. Esempio. Che cos è un magnete? FENOMENI MAGNETICI

Magnete. Campo magnetico. Fenomeni magnetici. Esempio. Esempio. Che cos è un magnete? FENOMENI MAGNETICI Magnete FENOMENI MAGNETICI Che cos è un magnete? Un magnete è un materiale in grado di attrarre pezzi di ferro Prof. Crosetto Silvio 2 Prof. Crosetto Silvio Quando si avvicina ad un pezzo di magnetite

Dettagli

Classificazione delle onde

Classificazione delle onde Classificazione delle onde I liquidi e l'atmosfera 1 Esempi di onde Uno degli aspetti piu' importanti di tutta la fisica e' il trasporto di energia e informazione da un punto all'altro dello spazio Se

Dettagli

Corso di fisica generale con elementi di fisica tecnica

Corso di fisica generale con elementi di fisica tecnica Corso di fisica generale con elementi di fisica tecnica Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Secondo modulo Parte prima (fondamenti di elettromagnetismo) Lezione 4 Onde elettromagnetiche Sommario

Dettagli

ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA

ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA Esercizio 1 Due cariche q 1 e q 2 sono sull asse x, una nell origine e l altra nel punto x = 1 m. Si trovi il campo elettrico

Dettagli

Lezione 5 MOTO CIRCOLARE UNIFORME

Lezione 5 MOTO CIRCOLARE UNIFORME Corsi di Laurea in Scienze motorie - Classe L-22 (D.M. 270/04) Dr. Andrea Malizia 1 MOTO CIRCOLARE UNIFORME 2 Per descrivere un moto curvilineo occorrono due assi cartesiani ortogonali ed un orologio.

Dettagli

Esercizi aprile Sommario Conservazione dell energia e urti a due corpi.

Esercizi aprile Sommario Conservazione dell energia e urti a due corpi. Esercizi 2.04.8 3 aprile 208 Sommario Conservazione dell energia e urti a due corpi. Conservazione dell energia. Esercizio Il motore di un ascensore solleva con velocità costante la cabina contenente quattro

Dettagli

Angoli e misura degli angoli

Angoli e misura degli angoli Angoli e misura degli angoli Prima definizione di angolo Si definisce angolo ciascuna delle due parti in cui un piano è diviso da due semirette distinte con l origine in comune, semirette comprese. Le

Dettagli

Cap Moti oscillatori

Cap Moti oscillatori N.Giglietto A.A. 005/06- Cap 16.1- Moti oscillatori - 1 Cap 16.1- Moti oscillatori Alcuni tipi di forze o alcune situazioni danno luogo a dei moti di tipo oscillante ovvero a dei moti che si ripetono regolarmente.

Dettagli

Lez. 9 Moto armonico

Lez. 9 Moto armonico Lez. 9 Moto armonico Prof. 1 Dott., PhD Dipartimento Scienze Fisiche Università di Napoli Federico II Compl. Univ. Monte S.Angelo Via Cintia, I-80126, Napoli mettivier@na.infn.it +39-081-676137 2 1 Un

Dettagli

Fisica per scienze ed ingegneria

Fisica per scienze ed ingegneria Serway, Jewett Fisica per scienze ed ingegneria Capitolo 15 Blocchetto legato ad una molla in moto su un piano orizzontale privo di attrito. Forza elastica di richiamo: F x =-Kx (Legge di Hooke). Per x>0,

Dettagli

LE FORZE E IL MOTO. Il moto lungo un piano inclinato

LE FORZE E IL MOTO. Il moto lungo un piano inclinato LE FORZE E IL MOTO Il moto lungo un piano inclinato Il moto di caduta lungo un piano inclinato un moto uniformemente accelerato in cui l accelerazione è diretta parallelamente al piano (verso il basso)

Dettagli

Corso di Laurea in Biotecnologie Agro Industriali Prova scritta di Fisica - A.A gennaio 2016

Corso di Laurea in Biotecnologie Agro Industriali Prova scritta di Fisica - A.A gennaio 2016 Corso di Laurea in Biotecnologie Agro Industriali Prova scritta di Fisica - A.A. 205-6 - 29 gennaio 206 () Un fascio di protoni entra in una regione di spessore d = 4.0 0 2 m in cui è presente un campo

Dettagli

CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE: MOTI RETTILINEI E INTRODUZIONE AL MOTO IN PIÙ DIMENSIONI PROF. FRANCESCO DE PALMA

CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE: MOTI RETTILINEI E INTRODUZIONE AL MOTO IN PIÙ DIMENSIONI PROF. FRANCESCO DE PALMA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE: MOTI RETTILINEI E INTRODUZIONE AL MOTO IN PIÙ DIMENSIONI PROF. FRANCESCO DE PALMA Sommario INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA... 3 MOTO RETTILINEO UNIFORMEMENTE ACCELERATO...

Dettagli

Cosa si intende per onda?

Cosa si intende per onda? Fenomeni Ondulatori Cosa si intende per onda? si definisce onda una perturbazione che si propaga non si ha propagazione di materia ma solo di energia onde meccaniche (mezzo) onde elettromagnetiche (vuoto,

Dettagli

Unità didattica 3. Terza unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 3. Terza unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 3 Elasticità dei materiali Deformazione di un solido..2 Legge di Hooke.. 3 Forza elastica.. 4 Deformazione elastica di una molla... 5 Accumulo di energia attraverso la deformazione elastica..6

Dettagli

INTERFERENZA - DIFFRAZIONE

INTERFERENZA - DIFFRAZIONE INTERFERENZA - F. Due onde luminose in aria, di lunghezza d onda = 600 nm, sono inizialmente in fase. Si muovono poi attraverso degli strati di plastica trasparente di lunghezza L = 4 m, ma indice di rifrazione

Dettagli

Don Bosco 2014/15, Classe 3B - Primo compito in classe di Fisica

Don Bosco 2014/15, Classe 3B - Primo compito in classe di Fisica Don Bosco 014/15, Classe B - Primo compito in classe di Fisica 1. Enuncia il Teorema dell Energia Cinetica. Soluzione. Il lavoro della risultante delle forze agenti su un corpo che si sposta lungo una

Dettagli

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Oscillazioni Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Caratteristica più evidente del moto oscillatorio è di essere un moto periodico,

Dettagli

Esercizi di dinamica

Esercizi di dinamica Esercizi di dinamica Esercitazioni di Fisica LA per ingegneri - A.A. 2003-2004 M F1, m v0 α F2, M α F3 Esercizio 1 Un blocco di massa M = 1.20 kg (figura F1) si trova in equilibrio appoggiato su una molla

Dettagli

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein)

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein) L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA POSTULATO DI DE BROGLIÈ Se alla luce, che è un fenomeno ondulatorio, sono associate anche le caratteristiche corpuscolari della materia

Dettagli

1. l induzione magnetica B in modulo, direzione e verso nel piano ortogonale al filo nel suo punto medio, a distanza r dal filo;

1. l induzione magnetica B in modulo, direzione e verso nel piano ortogonale al filo nel suo punto medio, a distanza r dal filo; Prova scritta di Elettromagnetismo e Ottica (CCS Fisica), 21 gennaio 2013 Nel piano x = 0 giace una lastra conduttrice collegata a terra. Nei punti di coordinate (a, a, 0) e (a, a, 0) si trovano due cariche,

Dettagli

STATICA FORZE NEL PIANO

STATICA FORZE NEL PIANO MECCANICA E MACCHINE I MODULO - Capitolo Statica Forze nel piano Capitolo STATICA FORZE NEL PIANO Esercizio : Due forze, F = 330 N e F 2 = 250 N, sono applicate nel punto A e formano tra loro l'angolo

Dettagli

I SEGNALI SINUSOIDALI

I SEGNALI SINUSOIDALI I SEGNALI SINUSOIDALI I segnali sinusoidali sono i segnali più importanti nello studio dell elettronica e dell elettrotecnica. La forma d onda sinusoidale è una funzione matematica indispensabile per interpretare

Dettagli

1 Richiami sulla meccanica ondulatoria

1 Richiami sulla meccanica ondulatoria 1 Richiami sulla meccanica ondulatoria 1.1 Introduzione al concetto di onda L'onda è un formalismo matematico che descrive la propagazione di una perturbazione. Alcuni esempi di onde sono: le onde sonore;

Dettagli

Approfondimenti. Rinaldo Rui. ultima revisione: 31 maggio 2019

Approfondimenti. Rinaldo Rui. ultima revisione: 31 maggio 2019 Approfondimenti Rinaldo Rui ultima revisione: 31 maggio 019 5 Oscillazioni e Onde 5. Lezione #1 5..1 Equazione Differenziale delle Onde In tutti i casi analizzati precedentemente si osserva che le onde

Dettagli

p i = 0 = m v + m A v A = p f da cui v A = m m A

p i = 0 = m v + m A v A = p f da cui v A = m m A Esercizio 1 Un carrello di massa m A di dimensioni trascurabili è inizialmente fermo nell origine O di un sistema di coordinate cartesiane xyz disposto come in figura. Il carrello può muoversi con attrito

Dettagli

LE ONDE MECCANICHE 1 I MOTI ONDULATORI 2 FRONTI D ONDA E RAGGI 3 LE ONDE PERIODICHE CAPITOLO 14

LE ONDE MECCANICHE 1 I MOTI ONDULATORI 2 FRONTI D ONDA E RAGGI 3 LE ONDE PERIODICHE CAPITOLO 14 CAPITOLO 14 LE ONDE MECCANICHE 1 I MOTI ONDULATORI 1 Un onda è una perturbazione che si propaga trasportando energia. Un impulso sonoro, per esempio dovuto a uno sparo, produce un onda sonora che, propagandosi

Dettagli

Onde sonore stazionarie in un tubo risonante

Onde sonore stazionarie in un tubo risonante Onde sonore stazionarie in un tubo risonante Scopo dell esperimento Determinare la velocità del suono analizzando le caratteristiche delle onde sonore stazionarie in un tubo risonante. Richiamo teorico

Dettagli

LE ONDE MECCANICHE 1 I MOTI ONDULATORI 2 FRONTI DʼONDA E RAGGI 3 LE ONDE PERIODICHE CAPITOLO 25

LE ONDE MECCANICHE 1 I MOTI ONDULATORI 2 FRONTI DʼONDA E RAGGI 3 LE ONDE PERIODICHE CAPITOLO 25 CAPITOLO 5 LE ONDE MECCANICHE 1 I MOTI ONDULATORI 1 Un onda è una perturbazione che si propaga trasportando energia. Un impulso sonoro, per esempio dovuto a uno sparo, produce un onda sonora che, propagandosi

Dettagli

Andamento e periodo delle funzioni goniometriche

Andamento e periodo delle funzioni goniometriche Andamento e periodo delle funzioni goniometriche In questa dispensa ricaviamo gli andamenti delle funzioni goniometriche seno, coseno, tangente e cotangente tra 0 e 360, detti, rispettivamente, sinusoide,

Dettagli

cinematica moto circolare uniforme Appunti di fisica Prof. Calogero Contrino

cinematica moto circolare uniforme Appunti di fisica Prof. Calogero Contrino 2006 cinematica moto circolare uniforme Appunti di fisica rof. Calogero Contrino Moti periodici: definizione Il moto di un punto materiale è detto periodico se soddisfa le seguenti condizioni: La traiettoria

Dettagli

Corso di Laurea in LOGOPEDIA FISICA ACUSTICA ONDE (ARMONICHE)

Corso di Laurea in LOGOPEDIA FISICA ACUSTICA ONDE (ARMONICHE) Corso di Laurea in LOGOPEDIA FISICA ACUSTICA ONDE (ARMONICHE) Fabio Romanelli Department of Mathematics & Geosciences University of Trieste Email: romanel@units.it Le onde ci sono familiari - onde marine,

Dettagli

Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 08/07/2019

Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 08/07/2019 Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 08/07/2019 Esercizio 1 Un asta rigida di lunghezza L = 0.8 m e massa M è vincolata nell estremo A ad un perno liscio ed è appesa all altro estremo

Dettagli

MISURA DELLE FREQUENZE DI RISONANZA DI UN TUBO SONORO

MISURA DELLE FREQUENZE DI RISONANZA DI UN TUBO SONORO MISURA DELLE FREQUENZE DI RISONANZA DI UN TUBO SONORO Scopo dell esperienza è lo studio della propagazione delle onde sonore all interno di un tubo, aperto o chiuso, contenete aria o altri gas. Si verificherà

Dettagli

Corsi di Laurea per le Professioni Sanitarie. Cognome Nome Corso di Laurea Data

Corsi di Laurea per le Professioni Sanitarie. Cognome Nome Corso di Laurea Data CLPS12006 Corsi di Laurea per le Professioni Sanitarie Cognome Nome Corso di Laurea Data 1) Essendo la densità di un materiale 10.22 g cm -3, 40 mm 3 di quel materiale pesano a) 4*10-3 N b) 4 N c) 0.25

Dettagli

FISICA. MECCANICA: Principio conservazione momento angolare. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

FISICA. MECCANICA: Principio conservazione momento angolare. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica FISICA MECCANICA: Principio conservazione momento angolare Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica MOMENTO ANGOLARE Fino a questo punto abbiamo esaminato soltanto moti di traslazione.

Dettagli

7. Forze elastiche. Nella figura 1 il periodo è T = 2s e corrisponde ad un moto unidimensionale limitato tra i valori x = 0 ed x = 1.

7. Forze elastiche. Nella figura 1 il periodo è T = 2s e corrisponde ad un moto unidimensionale limitato tra i valori x = 0 ed x = 1. 1 Moti periodici 7. Forze elastiche Un caso particolare di moto accelerato è un moto periodico. In figura 1 è riportato un esempio di moto periodico unidimensionale. Un moto periodico si ripete identicamente

Dettagli

Oscillazioni ed onde

Oscillazioni ed onde Oscillazioni ed onde Riprendendo dalle onde e dal moto armonico Ogni volta che una grandezza ha un andamento che si ripete nel tempo, si parla di ONDE Le onde semplici sono quelle sinusoidali Ogni altra

Dettagli

Esercizio 5. Risoluzione

Esercizio 5. Risoluzione Esercizio 1 Un sasso viene lasciato cadere da fermo in un pozzo; il rumore dell impatto con l acqua giunge all orecchio del lanciatore dopo un intervallo di tempo t* = 10s. Sapendo che il suono si propaga

Dettagli

Onde meccaniche. 1. Velocità delle onde. 2. Equazione delle onde. 3. Onde di compressione. 4. Soluzioni dell equazione delle onde I - 0

Onde meccaniche. 1. Velocità delle onde. 2. Equazione delle onde. 3. Onde di compressione. 4. Soluzioni dell equazione delle onde I - 0 Onde meccaniche 1. Velocità delle onde 2. Equazione delle onde 3. Onde di compressione 4. Soluzioni dell equazione delle onde I - 0 Onde meccaniche Onde meccaniche: trasporto di oscillazioni da un punto

Dettagli

ELEMENTI DI CINEMATICA Una volta fissato un sistema di riferimento con la sua origine O è possibile descrivere in ogni istante la posizione del punto

ELEMENTI DI CINEMATICA Una volta fissato un sistema di riferimento con la sua origine O è possibile descrivere in ogni istante la posizione del punto ELEMENTI DI CINEMATICA Una volta fissato un sistema di riferimento con la sua origine O è possibile descrivere in ogni istante la posizione del punto P al passare del tempo t per mezzo della terna di coordinate

Dettagli

Appunti della lezione sulla Equazione Differenziale delle Onde

Appunti della lezione sulla Equazione Differenziale delle Onde Appunti della lezione sulla Equazione Differenziale delle Onde ultima revisione: 21 giugno 2017 In tutti i casi analizzati precedentemente si osserva che le onde obbediscono alla stessa Equazione Differenziale

Dettagli

La descrizione del moto

La descrizione del moto Professoressa Corona Paola Classe 1 B anno scolastico 2016-2017 La descrizione del moto Il moto di un punto materiale La traiettoria Sistemi di riferimento Distanza percorsa Lo spostamento La legge oraria

Dettagli

CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE: MOTO DEL PROIETTILE, MOTO CURVILINEO E MOTI RELATIVI PROF. FRANCESCO DE PALMA

CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE: MOTO DEL PROIETTILE, MOTO CURVILINEO E MOTI RELATIVI PROF. FRANCESCO DE PALMA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE: MOTO DEL PROIETTILE, MOTO CURVILINEO E MOTI RELATIVI PROF. FRANCESCO DE PALMA Sommario INTRODUZIONE... 3 MOTO DEL PROIETTILE... 3 MOTO CIRCOLARE UNIFORME... 5 MODULO DELL

Dettagli

parametri della cinematica

parametri della cinematica Cinematica del punto Consideriamo il moto di una particella: per particella si intende sia un corpo puntiforme (ad es. un elettrone), sia un qualunque corpo esteso che si muove come una particella, ovvero

Dettagli

Quesiti dell Indirizzo Tecnologico

Quesiti dell Indirizzo Tecnologico Quesiti dell Indirizzo Tecnologico 1) Sapendo che la massa di Marte é 1/10 della massa della Terra e che il suo raggio é ½ di quello della Terra l accelerazione di gravità su Marte è: a) 1/10 di quella

Dettagli

Massimo Garai - DIENCA, Università di Bologna - Copyright Massimo Garai - DIENCA, Università di Bologna - Copyright 2009.

Massimo Garai - DIENCA, Università di Bologna - Copyright Massimo Garai - DIENCA, Università di Bologna - Copyright 2009. Acustica Fisica Massimo Garai DIENCA - Università di Bologna http://acustica.ing.unibo.it Massimo Garai Copyright - DIENCA, 2004-2009 Università Massimo Garai - Università di di Bologna - Copyright 1 2009

Dettagli

Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 17/06/2019

Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 17/06/2019 Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 17/06/2019 Esercizio 1 Un corpo rigido è formato da un asta di lunghezza L = 2 m e massa trascurabile, ai cui estremi sono fissati due corpi puntiformi,

Dettagli

Esercitazione Onde, Suono, Ottica:

Esercitazione Onde, Suono, Ottica: Esercitazione Onde, Suono, Ottica: Domanda A) Spiega che cosa è un onda meccanica e distingui onde trasversali da onde longitudinali. Domanda B) Spiega il principio di sovrapposizione per le onde e come

Dettagli

ONDA SONORA. Distinguiamo tra: caratteristiche fisiche,

ONDA SONORA. Distinguiamo tra: caratteristiche fisiche, ONDA SONORA Distinguiamo tra: caratteristiche fisiche, descrivono come avviene il fenomeno ondulatorio nel mezzo di propagazione (frequenza, lunghezza d onda, periodo, ecc.) caratteristiche psicoacustiche,

Dettagli

Corso di Laurea in LOGOPEDIA FISICA ACUSTICA ONDE (ARMONICHE)

Corso di Laurea in LOGOPEDIA FISICA ACUSTICA ONDE (ARMONICHE) Corso di Laurea in LOGOPEDIA FISICA ACUSTICA ONDE (ARMONICHE) Fabio Romanelli Department of Mathematics & Geosciences University of Trieste Email: romanel@units.it Le onde ci sono familiari - onde marine,

Dettagli

I MOTI NEL PIANO. Vettore posizione e vettore spostamento

I MOTI NEL PIANO. Vettore posizione e vettore spostamento I MOTI NEL IANO Vettore posizione e vettore spostamento Si parla di moto in un piano quando lo spostamento non avviene lungo una retta, ma in un piano, e può essere descritto usando un sistema di riferimento

Dettagli

Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.

Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D. Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A. 2006-07 - 1 Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.Trevese) Modalità: - Prova scritta di Elettricità e Magnetismo:

Dettagli