Il regime dei minimi: cosa ricordare e come compilare il quadro LM
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- Vito Falco
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1 Il regime dei minimi: cosa ricordare e come compilare il quadro LM Il regime dei minimi non ha subito particolari novità di rilievo, tranne alcune precisazioni di prassi emesse nel corso del 2013 relativamente alla corretta gestione delle eventuali ritenute subite. Nel resto, la solita attenzione deve essere posta al concretizzarsi delle cause di esclusione dal regime e alla corretta determinazione del reddito da dichiarare, con relativa liquidazione dell imposta dovuta mediante la corretta compilazione del quadro LM. A cura di Maurizio Tozzi Riferimenti normativi - D.L. 6 luglio 2011, n. 98, art. 27; - Provvedimento 22 dicembre Il nuovo regime dei minimi, dedicato a coloro che iniziano una nuova attività e avente una durata di cinque anni, tranne per coloro che alla conclusione di detto quinquennio hanno meno di 35 anni, i quali possono continuarne a fruire fino al compimento di tale età, ha tra le sue caratteristiche principali quella di concedere al contribuente una tassazione molto vantaggiosa e commisurata al 5% del reddito imponibile, determinato come è noto secondo il criterio di cassa dalla differenza dei ricavi introitati e dei costi sostenuti (costi, peraltro, che non seguono le regole del Tuir, tanto che non esistono, ad esempio, rimanenze finali e ammortamenti), al netto anche dei contributi versati. Proprio in considerazione della considerevole riduzione della tassazione sostitutiva prevista, abbassata dal 20% della versione originaria del regime speciale a quella, come detto, del 5%, il provvedimento attuativo del direttore dell Agenzia delle Entrate del 22 dicembre 2011 ha altresì previsto che le ritenute fiscali non devono essere applicate, e sul tema la circolare n. 17/E del 2012 precisa che A tal fine è necessario che il contribuente rilasci un apposita dichiarazione al sostituto dalla quale risulti che il reddito cui le somme percepite afferiscono è soggetto all imposta sostitutiva in parola. Nel resto, il nuovo regime dei minimi si è caratterizzato solo per l aggiunta di nuove condizioni di accesso allo stesso, mantenendo di fatto inalterato l assetto precedente e consentendo dunque di continuare a considerare i chiarimenti originari forniti con le circolari n. 73/E del 2007 e n. 7/E e 13/E del Anche il quadro LM di Unico conserva, di fatto, la struttura originaria e proprio in riferimento alle ritenute offre una soluzione di comodo, considerato che permette di riportare le ritenute eventualmente subite nel rigo LM13, dedicato alle ritenute cedute da consorzi, con la particolarità (novità di Unico 2014), di dover compilare anche il rigo RS40. a cura di Maurizio Tozzi - www. omniazucchetti.it - 1
2 Ovviamente il grosso delle problematiche ruota intorno alla corretta interpretazione delle particolari regole di determinazione del reddito dei minimi, soprattutto per gli esercenti attività d impresa: è il caso dunque di ripercorrerne i tratti salienti. Le condizioni del regime in sintesi Il regime dei minimi trova applicazione: per tutti i contribuenti, nell anno di inizio dell attività e per i quattro successivi. Non rileva l apertura della partita Iva, ma l effettivo svolgimento dell attività lavorativa; per coloro di età inferiore a 35 anni, anche oltre il quarto anno successivo e fino all anno in cui il contribuente compie 35 anni. Per fruire del regime è necessario rispettare una serie di condizioni normative. In particolare, sul fronte delle esclusioni, le due più importanti sono le seguenti: relativamente all anno precedente è necessario che il contribuente non abbia realizzato ricavi/compensi non superiori a 30 mila euro. In caso di inizio dell attività in corso d anno il limite va ragguagliato ad anno. Si rammenta che in caso di superamento della soglia di 45 mila euro il regime cessa immediatamente anche per l anno in corso; nel triennio precedente il contribuente non deve aver acquisito, anche mediante contratto di appalto o locazione, beni strumentali di valore superiore a 15 mila euro. A tal proposito si rammenta che rilevano anche gli acquisti effettuati presso privati. Nel caso dei beni promiscui, inoltre, rileva il 50% del relativo ammontare. Come cause di esclusione, inoltre, è necessario che nell anno precedente non devono essere state: effettuate operazioni ex artt. 8, 8-bis, 9, 71 e 72, D.P.R. n. 633/1972 (come ad esempio le cessioni all esportazione); sostenute spese per il personale dipendente o per collaboratori; erogate somme sotto forma di utili ad associati in partecipazione con apporto di solo lavoro. Il regime dei minimi poi in ogni caso non trova applicazione per i soggetti: che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva; che sono non residenti; che effettuano in via esclusiva o prevalente cessioni di immobili ex art. 10, n. 8), D.P.R. n. 633/1972 e di mezzi di trasporto nuovi ex art. 53, comma 1, D.L. n. 331/1993; che sono soci/associati di società di persone, associazioni professionali o Srl trasparenti ex art. 116, Tuir. Secondo l Agenzia delle Entrate l esclusione opera anche se nell anno e addirittura anche prima dell inizio dell attività, il soggetto abbia ceduto la partecipazione. a cura di Maurizio Tozzi - www. omniazucchetti.it - 2
3 Infine, in occasione delle modifiche normative introdotte dal 2012, sono state previste tre ulteriori condizioni: il contribuente non deve aver esercitato, nei tre anni precedenti l inizio dell attività, un attività artistica, professionale o d impresa, anche in forma associata o familiare; l attività esercitata non deve costituire, in nessun modo, mera prosecuzione di un altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, esclusa l ipotesi del tirocinio professionale obbligatorio. I lavoratori in mobilità che dimostrano la perdita del lavoro o di essere in mobilità per cause indipendenti dalla propria volontà non devono verificare la condizione riferita alla mera prosecuzione dell attività; qualora l attività costituisca il proseguimento di un impresa esercitata da un altro soggetto, l ammontare dei ricavi dell anno precedente non deve essere superiore a euro. Il criterio di cassa e le altre regole particolari Sul piano della contabilizzazione di costi e ricavi/compensi, i soggetti minimi : non addebitano l Iva a titolo di rivalsa (dunque emettono fattura/scontrino/ricevuta fiscale senza addebito e, di fatto, laddove possibile incamerano l Iva); non hanno diritto alla detrazione dell Iva assolta sugli acquisti. Attenzione Tutti i componenti reddituali devono seguire un rigido criterio di cassa. Solo in caso di cessazione dell attività, nell anno di chiusura è possibile computare detti componenti anche in deroga al principio di cassa per evitare di dover tenere aperta la partita Iva fino alla data di ultimo incasso/pagamento. Inoltre, tutti i componenti negativi/positivi sono computati per intero, prescindendosi da qualsiasi ulteriore disposizione fiscale, come ad esempio gli ammortamenti, le regole del leasing, etc. Solo per i beni ad uso promiscuo è stabilito, in via forfettaria, una deducibilità dei relativi costi nella misura del 50%. I contribuenti minimi, in forza di tutte dette particolarità, sono esonerati dai numerosi adempimenti contabili e/o fiscali (tra cui ad esempio l invio delle operazioni rilevanti ai fini Iva o la tenuta della contabilità semplificata). Nemmeno le rimanenze devono essere monitorate. In particolare, in Unico si richiede l indicazione delle rimanenze di beni esistenti alla data del 31 dicembre dell anno precedente a quello di adesione al regime dei minimi e l eventuale monitoraggio delle stesse durante l applicazione del nuovo sistema di tassazione. In particolare, l ammontare delle rimanenze finali formatesi prima dell ingresso nel regime dei minimi costituisce un componente negativo che va prioritariamente dedotto dall ammontare dei componenti a cura di Maurizio Tozzi - www. omniazucchetti.it - 3
4 positivi indicati a rigo LM2, campo 2, e fino a capienza degli stessi. L eventuale eccedenza (LM3 - LM2, campo 2) va indicata a rigo LM20 e riportata nel quadro LM del mod. Unico successivo. Attenzione I contribuenti minimi deducono all interno della determinazione del proprio reddito i contributi previdenziali ed assistenziali obbligatori versati. In tal modo, a differenza degli altri contribuenti, hanno un reddito complessivo che è inciso dell ammontare dei contributi (nei casi ordinari, invece, i contributi si deducono dal reddito complessivo e influenzano solo il reddito imponibile). Il principale effetto di tale meccanismo è che il contribuente minimo potrebbe risultare fiscalmente a carico proprio in forza della deduzione dei contributi, cosa che invece non accade nelle dichiarazioni degli altri soggetti. In particolare, il reddito dei contribuenti minimi tassato nella misura del 5%, che corrisponde alla differenza tra il reddito al netto dei contributi e le eventuali perdite pregresse (rigo LM9): è maggiorato dei contributi previdenziali dedotti (rigo LM7) per individuare la base imponibile per il calcolo dei contributi previdenziali da effettuare nel quadro RR; è considerato per il riscontro del limite reddituale di euro per il riconoscimento delle detrazioni per carichi di famiglia ex art. 12, comma 2, Tuir. Circa le perdite, infine, nel quadro LM bisogna riporre attenzione ai righi LM22 e LM23, nei quali vanno rispettivamente indicate le: le perdite riportabili negli anni successivi ex art. 8, comma 3, Tuir (rigo LM22). Trattasi delle perdite formate durante il regime dei minimi, computabili in diminuzione del reddito degli anni successivi, ma non oltre il quinto, per l intero importo che trova capienza; perdite riportabili negli anni successivi senza limiti di tempo (rigo LM23). Trattasi delle perdite realizzate nei primi tre anni dalla data di costituzione, che possono essere computate in diminuzione del reddito degli anni successivi senza alcun limite di tempo, a condizione che si riferiscano ad una nuova attività produttiva. I ricavi Se per i professionisti il criterio di cassa non pone problemi, soprattutto per i titolari di reddito d impresa, è necessaria qualche puntualizzazione ulteriore. RICAVI/COMPENSI DA CONSIDERARE Ricavi di cui all art. 85, Trattasi dei corrispettivi per: comma 1, lett. a) e b), Tuir, incassati nel cessioni di beni e prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l attività d impresa; a cura di Maurizio Tozzi - www. omniazucchetti.it - 4
5 cessioni di materie prime e sussidiarie, semilavorati e altri beni mobili, esclusi quelli strumentali, acquistati o prodotti per essere impiegati nella produzione. Compensi, in denaro, in natura o sotto forma di partecipazione agli utili, percepiti nel Sopravvenienze Plusvalenze Non vanno considerati gli eventuali contributi previdenziali o assistenziali a carico del soggetto che li corrisponde (ad esempio, contributi integrativi). Deve essere considerata la rivalsa Inps del 4% addebitata in fattura. Rileva l ammontare delle sopravvenienze attive realizzate. Si rammenta che: se il bene strumentale è stato acquistato in vigenza del regime dei minimi, il corrispettivo della cessione concorre la formazione del reddito per l intero ammontare (la plusvalenza non può essere rateizzata); se il bene strumentale è stato acquistato anteriormente all anno di adesione al regime dei minimi la plusvalenza corrisponde alla differenza tra il corrispettivo di cessione ed il costo non ammortizzato (risultante al 31 dicembre dell anno precedente a quello di adozione del regime dei minimi); in caso di pagamento dilazionato da parte dell acquirente, la plusvalenza da tassare corrisponde all ammontare della rata incassata nel Se il bene è stato parzialmente ammortizzato ante regime, detta rata è al netto della quota del costo non ammortizzato corrispondente al rapporto tra la somma percepita ed il corrispettivo complessivo. Altri componenti positivi Tra gli altri componenti, in Unico deve essere indicato anche l ammontare del recupero dell incentivo fiscale derivante dalla revoca dell agevolazione c.d. Tremonti-ter. a cura di Maurizio Tozzi - www. omniazucchetti.it - 5
6 I costi Anche per i costi è utile un prospetto di sintesi, dovendo sempre prioritariamente ricordare che trattasi delle spese effettivamente pagate nel 2013, Iva compresa. Le regole principali da tener presente sono le seguenti. COSTI Acquisti per l attività Beni strumentali Beni promiscui Acquisti di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci. Anche se pagati in leasing, con piena deducibilità. Relativamente alle autovetture, autocaravan, ciclomotori, motocicli e telefonia, le spese per l acquisto, anche se tramite leasing e le altre spese ad essi inerenti (lubrificanti, manutenzioni, tassa di possesso, assicurazioni e altri costi) sono deducibili in misura pari al 50%. Omaggi, vitto e alloggio Sopravvenienze passive Altri costi del 2013 Integralmente deducibili, non trovando applicazione le regole del Tuir. Deducibili per intero. Cancelleria, servizi, etc. Le eventuali ritenute subite Si è detto in precedenza che il provvedimento attuativo del regime dei minimi ha escluso che detti contribuenti debbano subire ritenute. Il problema, emerso già lo scorso anno, è che determinati contribuenti comunque si ritrovano con ritenute operate. Il caso più frequente riguarda coloro che ricevono pagamenti per prestazioni eseguite nell ambito di lavori finalizzati al recupero del patrimonio edilizio o al risparmio energetico. La risoluzione n. 47 del 2013 si è interessata espressamente di tale aspetto, offrendo la soluzione di inserire dette ritenute nel rigo LM13. Successivamente, con la risoluzione n. 55 del 2013, la possibilità di inserire le ritenute nel rigo LM13 è stata offerta a tutti i contribuenti, tanto che in Unico 2014 le novità sono due: 1. le istruzioni chiaramente evidenziano che le ritenute trovano indicazione nel rigo LM13; 2. è stato inserito un apposito rigo, RS40, per indicare le ritenute subite dai minimi derivanti da casistiche particolari (come, appunto, nel caso degli interventi di recupero). Sul tema è bene però evidenziare che la citata risoluzione n. 47 del 2013 è chiara: ( ) i contribuenti che rientrano nel predetto regime di vantaggio e che risultano essere destinatari delle somme trasferite mediante i bonifici in argomento, provvisti delle specifiche causali, non devono essere assoggettati alla ritenuta d acconto prevista dall art. 25 del citato decreto legge n. 78 del 2010, laddove abbiano rilasciato la prevista dichiarazione alla banca o all ufficio postale presso il quale risultano correntisti. Dunque, se il contribuente si attiva in tempo utile, riesce ad evitare l applicazione della ritenuta. a cura di Maurizio Tozzi - www. omniazucchetti.it - 6
7 La compilazione Esempio Ricavi (incluse sopravvenienze, plusvalenze, etc.): ; costi complessivi (50% beni promiscui, beni strumentali, merci, etc.): ; contributi versati: 3.000; ritenute: 20; acconti: 60. Questa la compilazione di Unico, quadro LM: Il reddito imponibile di 2.000,00 euro determina che: 1. l imposta sostitutiva del 5% è pari a 100,00 euro; 2. il contribuente può essere a carico di suoi familiari. In Unico deve essere liquidata l imposta sostitutiva e scomputati eventuali acconti, nonché ritenute. Il quadro LM continua in questo modo: a cura di Maurizio Tozzi - www. omniazucchetti.it - 7
8 Le ritenute, infine, devono essere riportate anche in RS40: Documento chiuso in redazione in data 30/05/2014 TUTTI I DIRITTI RISERVATI - VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE. Tutti i diritti di sfruttamento economico dell opera appartengono a Cesi Multimedia S.r.l.. L elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze. a cura di Maurizio Tozzi - www. omniazucchetti.it - 8
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