Animali sani, alimenti sicuri

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1 21 Un sistema libero, un sistema sano. 21 Animali sani, alimenti sicuri Paul Gauguin, "Natura morta con prosciutto", 1889, Phillips Coll. Fototeca Gilardi Direzione Generale Sanità Unità Organizzativa Veterinaria L attività dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari della Lombardia nell anno 2003 Televideo di RAI 3 pp

2 L attività dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari della Lombardia nell anno 2003

3 Segnalazioni dei cittadini e azioni di miglioramento delle strutture sanitarie PRESENTAZIONE L appuntamento annuale con il Rapporto della UO Veterinaria della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia sta diventando una tradizione, un appuntamento di quelli che contano e che pesano. E questo non può che fare piacere. Di anno in anno l opuscolo si arricchisce di nuove informazioni, di nuovi capitoli, complici, purtroppo, le emergenze che in sanità non mancano mai. E parlando di emergenze, è giusto sottolineare come troppo spesso i mezzi di informazione siano molto più portati a gridare allo scandalo per ciò che non va come dovrebbe rispetto a quanto non lo siano nel riportare i successi conseguiti nel controllo e nella gestione delle crisi. Se l anno passato verrà forse ricordato da parte di molti allevatori e industriali del settore lattiero come quello che per la prima volta ha visto esplodere il problema della contaminazione delle aflatossine nel latte, sarebbe ingeneroso e soprattutto ingiusto non ricordare il 2003 come l anno in cui i Servizi Veterinari delle ASL, coordinati dalla UO Veterinaria e con l insostituibile contributo dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, hanno affrontato e superato l emergenza senza risparmiarsi. Per garantire i consumatori, ma anche gli allevatori e le industrie alimentari, i veterinari e i tecnici dei laboratori di Brescia hanno lavorato anche la notte, il sabato e la domenica. Naturalmente il Rapporto della UO Veterinaria non parla solo di emergenze, traccia anche un quadro completo di tutte le attività che dovremmo chiamare ordinarie, ma che spesso ordinarie non sono perché possono sempre portare all individuazione di qualche nuovo problema da gestire, o di vecchi problemi ai quali, però, la mutata sensibilità e le accresciute richieste di salute da parte dei cittadini spingono a dare risposte sempre nuove. Dovendo quindi tracciare una sintesi del rapporto mi sento di dire che la salute dei cittadini lombardi e di tutti gli altri consumatori che si affidano alle produzioni alimentari lombarde è in buone mani. Rispondendo in anticipo a chi volesse sottolineare come il rapporto contenga dopo tutto anche dati negativi, animali nelle cui carni sono stati rinvenuti residui di farmaci oltre la soglia consentita, partite di latte contaminate da aflatossine o industrie alimentari che hanno dovuto essere sanzionate dagli organi di controllo perché non trovate in regola con i requisiti di legge, mi è facile rispondere che il problema ci sarebbe nel momento in cui per comunicare ai cittadini un falso senso di sicurezza si nascondessero loro i problemi, che non possono non esistere. La questione non è quella di non avere problemi, quanto quella di saperli prima di tutto individuare, poi gestire e risolvere. Ed è quanto hanno fatto nel 2003 i Servizi Veterinari delle ASL e la UO Veterinaria della Regione Lombardia ai quali va il mio ringraziamento e, sono certo, quello di tutti gli altri cittadini lombardi. L Assessore alla Sanità della Regione Lombardia Carlo Borsani

4 La costante attenzione che i media riservano allo stato di salute economico-finanziario della Sanità Pubblica, l enfasi sui bilanci degli ospedali e sulla spesa farmaceutica, potrebbe indurre qualcuno a pensare che la prevenzione non costituisca una priorità dell Amministrazione. Questa pubblicazione vuole dimostrare, al contrario, l attenzione e il peso che la Regione Lombardia attribuisce alla prevenzione quale momento fondamentale della sanità e della sicurezza dei cittadini. Noi siamo convinti che la prevenzione paghi, oltre che in termini di salute dei cittadini, anche in termini economici e pertanto accogliamo con soddisfazione i dati esposti nel rendiconto dell attività dei Servizi Veterinari che danno ragione dell investimento in prevenzione effettuato dalla Regione Lombardia. I dati riportati nell opuscolo dimostrano infatti come grazie all opera dei nostri servizi veterinari, ora organizzati giustamente in un Dipartimento di Prevenzione Veterinario, la qualità e la sanità della vita dei cittadini lombardi sia tutelata. La pubblicazione di questi dati non vuole esser una sterile autocelebrazione, ma un importante momento di dialogo con tutti i soggetti che operano nel campo della prevenzione, della sanità e della sicurezza dei cittadini, in un ottica di scambio di informazioni con questa Amministrazione che non deve mai cessare, ma crescere nel tempo. INDICE Premessa 5 L organizzazione del sistema di controllo 7 La Lombardia: dati descrittivi 13 L attività dei Servizi Veterinari 23 Prospettive 75 Informazioni 77 Il Direttore Generale DG Sanità, Regione Lombardia Carlo Lucchina 3

5 PREMESSA Lo scorso anno l Unità Organizzativa Veterinaria della Regione Lombardia ha pubblicato il secondo rapporto annuale sull attività dei Servizi Veterinari nell ampio e fondamentale settore della sicurezza alimentare. A distanza di un anno, nel pubblicare il rapporto con i dati dell attività del 2003, risulta particolarmente importante richiamare il ruolo che i Servizi Veterinari svolgono nel garantire che in tutta la filiera produttiva degli alimenti di origine animale, dall alimentazione degli animali fino alla somministrazione degli alimenti ai consumatori o, utilizzando uno slogan di derivazione comunitaria, dal campo alla tavola, vengano rispettate le norme igieniche e sanitarie a tutela della salute animale e dei consumatori. In questo senso si è mossa la sanità pubblica veterinaria della Regione Lombardia che, nel 2003, ha affrontato, oltre alle normali problematiche legate alla attività programmata, alcune nuove emergenze che hanno impegnato a fondo tutti i livelli organizzativi, da quello regionale a quello locale delle ASL, passando per i laboratori dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna. Le principali problematiche sono state: l allineamento dell anagrafe bovina informatizzata con la situazione realmente presente negli allevamenti: questa attività, prevista da una Ordinanza del Commissario Straordinario del Governo per l anagrafe bovina, si è protratta da luglio a dicembre 2003 ed è stata ultimata in aprile Ha interessato circa allevamenti per un totale di capi il riscontro di numerosi prodotti alimentari contenenti peperoncino addittivato con un colorante (Sudan rosso 1) il cui uso non è consentito dalla normativa comunitaria l anomala presenza di aflatossina B1 nelle granelle di mais, e di conseguenza di aflatossina M1 nel latte vaccino, dovuta alle particolari condizioni climatiche dell estate 2003 caratterizzata da alte temperature e da forte umidità la presenza di focolai di influenza aviaria a bassa patogenicità in vari allevamenti avicoli della regione. Come queste emergenze sono state affrontate in Lombardia è uno dei temi trattati nelle pagine successive. La presentazione di questi dati è una doverosa risposta al principio di trasparenza nella comunicazione da parte della Pubblica Amministrazione delle attività di controllo e dei relativi risultati che costituisce uno dei fondamentali aspetti previsti dal Regolamento CE 178/2002 nell ambito dell analisi del rischio. 4 5

6 1. Premessa L ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTROLLO 6 7

7 L ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTROLLO Tutto il sistema dei controlli della filiera alimentare trova il suo fondamento nella legislazione emanata dalla Comunità europea, che viene direttamente applicata o recepita con provvedimenti specifici dagli Stati membri. I principi generali della legislazione alimentare hanno come obiettivo comune quello di garantire, attraverso la libera circolazione di alimenti sicuri, un elevato livello di tutela della vita e della salute umana. Le norme prendono in considerazione tutti gli aspetti della catena di produzione alimentare come un unico processo: a partire dalla produzione primaria, passando per la produzione di mangimi fino alla vendita degli alimenti al consumatore. La Direzione Generale per la salute e la tutela dei consumatori della Comunità conduce audit presso gli Stati membri per verificare la corretta applicazione della normativa. In Italia il coordinamento tra le Regioni è garantito dal Ministero della Salute attraverso la Direzione generale per la sanità veterinaria e gli alimenti. LA REGIONE LOMBARDIA In Lombardia le attività connesse alla sanità pubblica veterinaria vengono coordinate e verificate dalla Direzione Generale Sanità della Regione tramite l Unità Organizzativa Veterinaria che è strutturata in due uffici: Sanità veterinaria e Igiene degli alimenti di origine animale. Il personale assegnato all UO Veterinaria nel 2003 è il seguente: Personale assegnato all UO Veterinaria nel 2003 Veterinari Altro personale tecnico Amministrativi UO Veterinaria Struttura Sanità veterinaria 5-2 Struttura Igiene alimenti origine animale Totale L UO Veterinaria ha il compito di programmare, coordinare e controllare le attività svolte dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL) nei settori di competenza veterinaria e, in particolare: igiene degli allevamenti e alimentazione degli animali corretto uso del farmaco e rispetto del divieto di utilizzo di sostanze vietate benessere e protezione degli animali negli allevamenti, durante il trasporto, al momento della macellazione prevenzione ed eradicazione delle malattie infettive del bestiame igiene della produzione, della trasformazione e della commercializzazione degli alimenti di origine animale (carne, latte, uova, prodotti ittici, miele) gestione dei sottoprodotti di origine animale anagrafi informatizzate delle aziende zootecniche, degli impianti di produzione e commercializzazione degli alimenti per animali, degli impianti di produzione e trasformazione degli alimenti di origine animale, degli impianti di deposito e trattamento dei sottoprodotti di origine animale. 8 9

8 L ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTROLLO In questo ambito l UO Veterinaria, nel corso del 2003, ha proceduto alla: predisposizione di piani di sorveglianza delle diverse malattie degli animali, di controllo dei mangimi e di controllo dei prodotti alimentari collaborazione con le ASL per la gestione dei focolai di malattie infettive (in particolare per quanto riguarda l influenza aviaria e la BSE) gestione dei sistemi di allerta relativi agli alimenti per l uomo e agli alimenti per gli animali organizzazione di riunioni periodiche con le ASL per illustrare i provvedimenti assunti e migliorare il coordinamento e l uniformità dei comportamenti sul territorio regionale partecipazione a 29 ispezioni con funzionari di Paesi terzi (USA, Cina, Corea, Giappone, Argentina) esecuzione di 77 ispezioni presso impianti di produzione finalizzate alla verifica dei requisiti necessari al rilascio delle autorizzazioni; in questa attività l UO Veterinaria è stata coadiuvata da un gruppo di 20 veterinari delle ASL che hanno frequentato un apposito corso per perfezionare le metodiche ispettive. Nel corso del 2003 l attività di audit svolta dall UO Veterinaria per la verifica delle modalità operative messe in atto dai Servizi veterinari delle ASL è stata estesa a tutti i settori di competenza. Attività di audit svolta dall UO Veterinaria Oggetto delle ispezioni Dipartimenti di prevenzione Numero ditte veterinari ispezionati visitate Modalità di applicazione del D.P.R. 54/97 Bergamo Mantova Milano 3 7 (latte e prodotti a base di latte) con particolare riguardo alle aziende di produzione Macelli industriali di suini non abilitati Cremona Mantova 5 all esportazione di carni negli USA Impianti abilitati all esportazione Bergamo Como Cremona Lecco 11 di prodotti a base di carne negli USA Mantova Milano 1 Milano 3 Modalità di applicazione della Decisione Lodi Milano Città Varese 3 471/2001/CE (stabilimenti di carne) Organizzazione e attuazione Milano 2 Milano 3 Sondrio 3 del Piano Nazionale Residui Benessere degli animali Bergamo Brescia Como Cremona 16 (vitelli e galline ovaiole) Lecco Lodi Mantova Milano Città Milano 2 Milano 3 Pavia Valcamonica Alimentazione degli animali Bergamo Brescia Cremona Lecco 19 Lodi Mantova Milano Città Milano 1 Milano 3 Pavia Sondrio Valcamonica Anagrafe bovina Brescia Como Lecco Lodi 11 Milano 1 Valcamonica Riproduzione animale Bergamo Cremona Sondrio 3 Totale 78 I DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE VETERINARI DELLE ASL Per le ASL il 2003 ha rappresentato un momento di grande novità organizzativa: la Legge Regionale 20 dicembre 2002, n. 32 ha previsto l istituzione del Dipartimento di Prevenzione Veterinario in ognuna delle 15 ASL della Lombardia. Il Dipartimento, organizzato nei tre Servizi di Sanità animale, Igiene degli alimenti di origine animale e Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, ha funzioni di programmazione, coordinamento, supporto e verifica delle attività svolte sul territorio dai distretti veterinari. Nella tabella è riportato il personale assegnato complessivamente ai dipartimenti di prevenzione e ai servizi e distretti veterinari delle ASL della Regione Lombardia nel Personale assegnato ai dipartimenti di prevenzione veterinari delle ASL lombarde nel 2002 ASL Veterinari Tecnici Amministrativi della prevenzione e altro personale Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Città Milano Milano Milano Pavia Sondrio Valcamonica Varese Totale ALTRI SOGGETTI OPERANTI SUL TERRITORIO REGIONALE L Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna (IZSLER) rappresenta lo strumento tecnico e operativo del Servizio Sanitario regionale per quanto riguarda: la sanità animale, il controllo di salubrità e qualità degli alimenti di origine animale, l igiene degli allevamenti e il corretto rapporto tra insediamenti umani, animali e ambiente naturale. L IZSLER ha sede a Brescia e dispone di 9 Sezioni diagnostiche provinciali presso altrettante province lombarde. L Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale (OEVR), istituito nel 1993, ha compiti di studio e di coordinamento delle attività di sorveglianza epidemiologica nel settore veterinario

9 1. Premessa LA LOMBARDIA: DATI DESCRITTIVI 12 13

10 LA LOMBARDIA: DATI DESCRITTIVI LA PRODUZIONE Un territorio come quello della Lombardia, vasto ed eterogeneo, con insediamenti zootecnici delle più svariate tipologie ha impegnato la Sanità e la Agricoltura a predisporre un contenitore unico in cui raccogliere tutte le informazioni utili per la conoscenza della realtà zootecnica. Le anagrafi zootecniche rientrano in questo progetto e sono la base di partenza per una politica che persegue la sicurezza di tutta la filiera alimentare. Allevamenti bovini n. allevamenti e capi per classe di allevamento ASL da 1 a >1000 Totale Bergamo n. capi n. allevamenti Brescia n. capi n. allevamenti Como n. capi n. allevamenti Cremona n. capi n. allevamenti Lecco n. capi n. allevamenti Lodi n. capi n. allevamenti Mantova n. capi n. allevamenti Milano Città n. capi n. allevamenti Milano 1 n. capi n. allevamenti Milano 2 n. capi n. allevamenti Milano 3 n. capi n. allevamenti Pavia n. capi n. allevamenti Sondrio n. capi n. allevamenti Valcamonica n. capi n. allevamenti Varese n. capi n. allevamenti Totale capi Totale allevamenti

11 LA LOMBARDIA: DATI DESCRITTIVI Allevamenti suini n. allevamenti e capi per tipologia produttiva Ingrasso Riproduzione Totale ASL N. allevamenti N. capi N. allevamenti N. capi N. allevamenti N. capi Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Città Milano Milano Milano Pavia Sondrio Valcamonica Varese Totale Allevamenti equini Provincia N. aziende N. capi Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Milano Mantova Pavia Sondrio Varese Totale Allevamenti avicoli Specie N. aziende Capacità Allevamenti ovicaprini Provincia N. aziende N. capi Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese Totale Anatre Colombi Fagiani Faraone Oche Pernici/starne Piccioni Piu specie Polli Quaglie Selvaggina Struzzi Tacchini Varie Totale

12 LA LOMBARDIA: DATI DESCRITTIVI N. di identificazione assegnati ai sensi del D.Lgs. 123/99 a impianti che: Producono Producono per Commercializzano per la vendita la somministrazione (rivenditori, farmacie, ai propri animali petshop ecc.) Additivi, premiscele additivate e alimenti Additivi e premiscele ASL additivati Alimenti additivati additivate Totale Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Milano città Milano Milano Milano Mantova Pavia Sondrio Valcamonica Varese Totale Impianti di produzione di alimenti di origine animale riconosciuti in Lombardia Carni macinate Altri prodotti di origine animale Carni di volatili Carni di coniglio Carni rosse ASL Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Città Milano Milano Milano Pavia Sondrio Valcamonica Varese Totale Ovoprodotti Prodotti a base di carne industriali Prodotti a base di carne non industriali Prodotti della pesca Carni di selvaggina allevata Latte e prodotti a base di latte Totale N. capi macellati Bovini Suini Equini Ovini Caprini Polli Tacchini Anatre Oche Faraone Conigli Struzzi 986 Quaglie Fagiani Gli impianti nei quali vengono raccolti o trasformati i sottoprodotti di origine animale in Lombardia sono identificati nella tabella seguente, secondo le tipologie definite nel Regolamento CE n. 1774/2002. Questi stabilimenti utilizzano prodotti di origine animale non destinati al consumo umano (sottoprodotti) per l invio alla distruzione nel caso del materiale di categoria 1, o per altri impieghi come l alimentazione animale (solo per i materiali di categoria 3), oppure per scopi industriali (stabilimenti oleochimici). Numero di impianti riconosciuti ai sensi del Reg. CE n. 1774/2002 Tipologia impianto Cat. 1 Cat. 2 Cat. 3 Totale Trasformazione Produzione alimenti animali da compagnia Tecnico Transito Oleochimico Magazzinaggio

13 LA LOMBARDIA: DATI DESCRITTIVI SCAMBI INTRACOMUNITARI L attività di scambio delle merci riguarda anche tipologie nuove di prodotti e le spedizioni coinvolgono, quantomeno per il transito, numerosissimi Paesi del mondo. Al fine di garantire alle competenti autorità i controlli di conformità delle merci, è indispensabile quindi conoscere con precisione la loro origine, il percorso e la relativa destinazione. Per lo scambio di animali, materiale genetico e alcuni prodotti di origine animale l autorità del Paese speditore ha l obbligo di comunicare all autorità del Paese di destinazione le informazioni necessarie al rintraccio della merce: ciò viene assicurato tramite un sistema informatizzato ANIMO (sistema su linea dedicata), comune a tutti gli Stati membri. In particolare, l operatore economico cui è destinata la merce deve essere registrato presso l Ufficio Veterinario Adempimenti Comunitari, a cui deve comunicare, con almeno 24 ore di anticipo, l inoltro della merce al proprio indirizzo. Tale comunicazione viene effettuata tramite fax o via web con il SINTESI (Sistema Integrato Scambi e Informazioni). Scambi intracomunitari merci in entrata in Lombardia Animali vivi Volatili Prodotti Carni Latte Uova Mangimi Materiale Altri prodotti della pesca e derivati e derivati genetico N. partite N. capi N. partite N. capi N. partite Tonnellate N. partite Tonnellate N. partite Tonnellate N. partite Tonnellate N. partite Tonnellate N. partite N. dosi N. partite Tonnellate Austria Belgio Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Lussemburgo Olanda Portogallo Regno Unito Spagna Svezia Totale

14 1. Premessa L ATTIVITÀ DEI SERVIZI VETERINARI 22 23

15 ANAGRAFE BOVINA Nell adempimento di quanto le normative nazionali e comunitarie prevedono per l Anagrafe Bovina, si sta transitando da sistemi di raccolta dati locali a un sistema unico che, reso disponibile agli aventi diritto, consente la trasmissione delle informazioni alla Banca Dati Nazionale (BDN) nello stesso istante in cui vengono inserite. Per raggiungere una coerenza tra l Anagrafe Bovina Informatizzata e la reale presenza degli animali nei rispettivi allevamenti la Commissione Anagrafe, appositamente voluta dal Governo, ha consentito ai detentori di bovini di verificare la situazione del proprio allevamento in Banca Dati Nazionale e di aggiornarla secondo la effettiva presenza degli animali in stalla, direttamente o tramite enti delegati. La Lombardia, che dispone di un Nodo regionale, si è fatta carico dell attività di allineamento e ha predisposto un sistema di interazione con la BDN, consentendo agli Enti delegati dagli stessi allevatori e alle ASL di portare a termine il lavoro come sotto riportato. Allineamento Banca Dati Nazionale con Registri di Stalla ASL N. allevamenti allineati N. capi certificati Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Città Milano Milano Milano Pavia Sondrio Valcamonica Varese Totale Il raggiungimento di questo obiettivo offre garanzia di: una gestione corretta della politica sanitaria un puntuale accesso ai contributi resi disponibili dalla Comunità Europea al settore zootecnico la rintracciabilità delle carni la repressione delle frodi

16 Record validati 2003 ASL Conteggio capi Conteggio movimenti Totale Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Città Milano Milano Milano Pavia Sondrio Valcamonica Varese Totale Controlli sull'anagrafe effettuati dalle ASL Reg. CE 2630/96 ASL N. allevamenti N. bovini N. controlli N. controlli N. controlli Totale controllati controllati documentali documentali con irregolarità sanzioni e fisici Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Città Milano Milano Milano Pavia Sondrio Valcamonica Varese Totale SISTEMA GEOGRAFICO INFORMATIVO TERRITORIALE Nel corso del 2003 l Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale (OEVR) ha curato, in collaborazione con le ASL lombarde, l aggiornamento della anagrafe avicola e ha implementato l acquisizione di coordinate geografiche degli allevamenti zootecnici inseriti nel sistema geografico informativo (GIS) della Lombardia. In particolare, è stato realizzato, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria di Brescia, uno strumento informatico, denominato Geo Zoo, derivato dal programma di georeferenziazione ArcView versione 8.2 in possesso dell OEVR. Esso consente agli utilizzatori (veterinari che si identificano tramite il loro nome cognome e numero di iscrizione all ordine) di selezionare il Comune del distretto veterinario di interesse, visualizzare la sottostante cartografia, ingrandire a seconda del bisogno e puntare l allevamento, le cui coordinate sono salvate automaticamente. Puntamenti di allevamenti zootecnici in Lombardia, suddivisa per ASL di competenza (fine 2003) ASL N. puntamenti Bergamo Brescia Como 13 Cremona 710 Lecco 25 Lodi 18 Mantova 255 Milano città 5 Milano 1 22 Milano Milano 3 21 Pavia 61 Sondrio 20 Valcamonica 88 Varese 40 Totale

17 RISANAMENTO DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA TUBERCOLOSI, BRUCELLOSI E LEUCOSI BOVINA ENZOOTICA Il risanamento degli allevamenti nei confronti della tubercolosi bovina, della brucellosi bovina e ovicaprina e della leucosi bovina enzootica è obbligatorio su tutto il territorio nazionale a partire dal In Lombardia sono stati attivati anche piani straordinari di controllo sia nei confronti della tubercolosi che della brucellosi che, anche nel corso del 2003, hanno permesso di monitorare con estrema severità lo stato sanitario degli allevamenti lombardi. Dal si è data applicazione al decreto della Sanità. n del che dispone il passaggio dal controllo annuale a quello biennale per gli allevamenti ubicati in province in possesso dei requisiti sanitari previsti dalla normativa comunitaria (D.Lgs. 196/99). L ottimo livello sanitario raggiunto dagli allevamenti lombardi ha fatto sì che al alcune province abbiano raggiunto il riconoscimento comunitario di territori ufficialmente indenni andando ad aggiungersi alle province già in possesso di tale qualifica. Altre province, avendo i requisiti sanitari richiesti dalla norma comunitaria, avranno tale riconoscimento nel corso del Anche la Regione Lombardia nel 2004 avanzerà istanza alla CE, tramite il Ministero della Salute, per il riconoscimento di territorio ufficialmente indenne da tubercolosi, brucellosi bovina e leucosi enzootica. Tali importanti risultati, raggiunti con il costante impegno e professionalità di tutti coloro che gravitano nel mondo zootecnico, costituiscono sicuramente un ottimo biglietto da visita che la zootecnia lombarda può e deve mostrare per rendersi altamente competitiva sul mercato non solo comunitario ma globale. Infatti, in Lombardia hanno luogo i 2/3 degli scambi comunitari di bovini, si producono annualmente circa quintali di latte ed è presente il 25% del patrimonio bovino nazionale. Riconoscimento comunitario di territorio ufficialmente indenne Bovini Ovicaprini Provincia TBC BRC LEB BRC Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese Legenda Riconoscimento comunitario di territorio ufficialmente indenne Riconoscimento in corso (anno 2004) Mancanza requisiti Attività di bonifica sanitaria per TBC Allevamenti presenti Allevamenti da controllare Allevamenti controllati Nuovi focolai Provincia Bergamo ,96 1 Brescia ,00 - Como ,00 - Cremona ,00 - Lecco ,00 - Lodi ,00 - Mantova ,00 - Milano ,00 - Pavia ,00 - Sondrio ,00 - Varese ,00 - Regione ,99 1 Attività di bonifica sanitaria per Brucellosi Allevamenti presenti Allevamenti da controllare Allevamenti controllati Nuovi focolai Capi controllati Capi positivi Capi positivi al Allevamenti ufficialmente indenni al Provincia Bergamo ,00 - Brescia ,00 - Como ,00 - Cremona ,00 - Lecco ,00 - Lodi ,00 - Mantova ,00 - Milano ,00 - Pavia ,00 - Sondrio ,00 - Varese ,00 - Regione ,00 - Capi controllati Capi positivi Capi positivi al Allevamenti ufficialmente indenni al % % Focolai al Focolai al

18 Attività di bonifica sanitaria per Leucosi bovina enzootica Provincia Allevamenti presenti Allevamenti da controllare Allevamenti controllati Nuovi focolai Bergamo ,88 3 Brescia ,00 - Como ,00 - Cremona ,00 - Lecco ,00 - Lodi ,00 - Mantova ,00 - Milano ,85 1 Pavia ,00 - Sondrio ,00 - Varese ,82 1 Regione ,97 5 Capi controllati Capi positivi Capi positivi al Allevamenti ufficialmente indenni al % Focolai al Segnalazioni di lesioni tubercolari al macello (mod.10/33) Segnalazioni in macello Allevamenti interessati N. macelli N. capi N. segnalazioni N. allevamenti N. focolai che hanno con lesioni relative ad interessati accertati segnalato lesioni allevamenti sulla scorta Provincia dell ASL delle denunce Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese Vercelli Regione Allevamenti bovini/bufalini controllati nei confronti della TBC, Brucellosi e Leucosi in occasione della compravendita di animali N. allevamenti N. allevamenti controllati presenti TBC BRC LEB Provincia N % N % N % Bergamo , , ,7 Brescia , , ,0 Como , , ,3 Cremona , , ,6 Lecco , , ,1 Lodi , , ,6 Mantova , , ,1 Milano , , ,9 Pavia , , ,9 Sondrio , , ,8 Varese , , ,2 Regione , , ,2 Controlli in allevamenti ovicaprini per Brucellosi N. allevamenti N. allevamenti N. focolai N. allevamenti % N. capi N. capi controllati positivi al ufficialmente controllati positivi (focolai) indenni Provincia al Bergamo , Brescia , Como , Cremona , Lecco , Lodi , Mantova , Milano , Pavia , Sondrio , Varese , Regione ,

19 Numero di prove, distinte per ASL e numero di allevamenti, con Gamma Interferon effettuate nel corso degli approfondimenti diagnostici per la conferma di tubercolosi o per la determinazione dell'incidenza della malattia in allevamenti infetti ASL N. allevamenti N. campioni di cui positivi Bergamo Cremona Lodi Totale PIANO DI CONTROLLO DELLA RINOTRACHEITE INFETTIVA BOVINA (IBR) L interesse per questa malattia deriva da esigenze economico/commerciali delle associazioni degli allevatori che, per valorizzare al massimo il proprio patrimonio bovino di elevato valore genetico e per renderlo sempre più competitivo, hanno chiesto di poter avere gli strumenti legali per iniziare il cammino verso il controllo di tale malattia e l accreditamento dei propri allevamenti. L emanazione del primo decreto avviene nel 2001 e nel corso degli anni si sono succeduti altri decreti per meglio adeguare la norma alla situazione sanitaria che si delineava di anno in anno con l effettuazione dei controlli. L adesione al piano di controllo è su base volontaria anche se il decreto della Sanità n del prevede che, qualora più del 60% degli animali o più del 50% degli allevamenti abbia ottenuto la qualifica di allevamento ufficialmente indenne o indenne da IBR, le ASL competenti per territorio, possano rendere obbligatorio l esecuzione di tale piano. Controlli nei confronti della Rinotracheite Infettiva Bovina (IBR) Patrimonio zootecnico da riproduzione Accertamenti diagnostici Test sierologici * Allevamenti ufficialmente indenni e indenni Allevamenti positivi Provincia Allevamenti Animali N. di allevamenti bovini esaminati % allevamenti esaminati N. di animali esaminati % animali esaminati N. di allevamenti bovini esaminati Numero % / totale allevamenti Numero % / totale allevamenti % / allevamenti esaminati Bergamo , , , ,5 44,9 Brescia , , , ,5 43,4 Como , , ,0 86 9,2 35,2 Cremona , , , ,8 66,6 Lecco , , , ,9 80,7 Lodi , , , ,2 59,7 Mantova , , ,6 29 1,6 30,2 Milano , , , ,2 12,9 Pavia , , ,5 18 3,9 11,5 Sondrio , , , ,9 15,9 Varese , , , ,3 31,3 Totale , , , ,4 38,3 * Esame sul latte di massa Ring Test/Elisa 32 33

20 ENCEFALOPATIA SPONGIFORME BOVINA (BSE) L applicazione delle misure per l eradicazione della BSE è stato un obiettivo prioritario dei Servizi Veterinari della Regione Lombardia anche per il I principi sui quali si basano le misure di lotta alla BSE sono: sorveglianza della popolazione bovina per l individuazione e l eliminazione dei capi infetti divieto di somministrazione agli animali di farine di carne eliminazione dalla catena alimentare umana e animale dei tessuti che rappresentano il maggior fattore di rischio di diffusione della malattia (i cosiddetti materiali specifici a rischio ). Il numero di casi risulta in diminuzione rispetto agli anni precedenti e tale dato, in linea sia con l andamento nazionale che con quello degli altri Paesi della UE, rappresenta un indice di efficacia delle misure che sono state applicate per eradicare la malattia. È inoltre interessante, al riguardo, esaminare la distribuzione dei casi positivi, in base all anno di nascita degli animali. Infatti, gli animali infetti sono nati negli anni antecedenti l adozione delle più rigorose misure di controllo sull uso delle farine animali e sul trattamento dei sottoprodotti di origine animale; se tali misure continueranno ad avere efficacia, si dovrebbe progressivamente giungere all eradicazione della BSE. In Lombardia si concentra il maggior numero di allevamenti di bovini da latte (che rappresentano per la loro età gli animali più a rischio di infezione) e di impianti di macellazione di bovini in Italia; di conseguenza è stata anche la regione nella quale sono stati riscontrati il maggior numero di casi di BSE. Anno di nascita dei casi di BSE in Lombardia Casi di BSE in Italia (casi autoctoni) Regione Valle d'aosta Piemonte Lombardia Veneto Provincia Trento Provincia Bolzano Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia 2-1 Basilicata Sicilia Sardegna Totale n. casi Anno di nascita La sorveglianza attiva, intesa come l esecuzione di test diagnostici su tutti i bovini di età superiore a 24 mesi, macellati o morti in allevamento, ha comportato nel 2003 l esecuzione di circa test. Test per diagnosi di BSE effettuati in Lombardia nel 2003 Categoria Regolarmente Macellazione Macellati Morti in stalla Abbattuti macellati differita d'urgenza o durante per il trasporto eradicazione Totale Nella tabella successiva, sono indicati invece i test effettuati su capi bovini provenienti da allevamenti della Lombardia: la differenza fra i test effettuati e quelli effettuati su capi provenienti dalla Lombardia rappresenta la quota dei bovini di età superiore ai 24 mesi inviati in Lombardia per la macellazione

21 Test per diagnosi di BSE effettuati su capi provenienti da allevamenti della Lombardia nel 2003 Categoria Regolarmente Macellazione Macellati Morti in stalla Abbattuti macellati differita d'urgenza o durante per il trasporto eradicazione Totale In ogni allevamento in cui si è verificato un caso di BSE si è proceduto all abbattimento e distruzione di tutti i capi presenti, tranne in 8 casi, in cui si è applicato l abbattimento selettivo della coorte di età (tutti gli animali nati 12 mesi prima e 12 mesi dopo l animale risultato infetto e la sua progenie), previsto dal Regolamento CE n. 999/2001. Animali abbattuti e distrutti nei focolai di BSE in Lombardia Nel triennio sono stati esaminati complessivamente bovini allevati nel territorio della Lombardia, di cui regolarmente macellati e appartenenti alle categorie a rischio BSE. L elaborazione dei dati ottenuti nei primi tre anni di sorveglianza attiva sulla BSE in Lombardia rivela una prevalenza periodale di 5,2 capi positivi su capi bovini (IC 95%: 3,35-7,63) sottoposti a regolare macellazione e di 12,3 capi positivi su capi bovini ( IC 95%: 6,15-22,04). Risultati della sorveglianza attiva nei confronti della BSE in Lombardia eseguita nel triennio Categoria N. bovini testati N. bovini positivi Prevalenza IC 95%* negativi bovini positivi (per capi) Regolarmente macellati ,2 3,35-7,63 Animali a rischio ,3 6,15-22,04 * Intervalli calcolati secondo il metodo di Poisson Dettaglio sui risultati della sorveglianza attiva nei confronti della BSE in Lombardia eseguita nel triennio per gli animali a rischio Categoria N. bovini testati N. bovini positivi Prevalenza IC 95%* negativi bovini positivi (per capi) Animali morti in stalla ,7 0,0-13,3 Animali sottoposti a macellazione differita ,4 12,1-50,1 Animali macellati d'urgenza ,0 0,0-4,2 Animali con segni clinici compatibili con BSE , Abbattimento totale Numero allevamenti Capi abbattuti Abbattimento selettivo Numero allevamenti Capi abbattuti Totale Numero allevamenti Capi abbattuti La sorveglianza passiva, intesa come controllo degli animali negli allevamenti e negli impianti di macellazione per l individuazione di capi con sintomatologia nervosa compatibile con la BSE, ha portato a individuare 30 capi, uno dei quali, segnalato al macello, si è rivelato positivo. Segnalazioni di casi sospetti di BSE in Lombardia/Italia N. sospetti N. positivi N. sospetti N. positivi N. sospetti N. positivi Lombardia Italia Inoltre sono continuati i controlli dei mangimi per verificare il rispetto del divieto di utilizzo delle farine di carne nell alimentazione degli animali. Controlli dei mangimi Numero controlli Controlli positivi % positivi 2,0 0,2 0,4 Sono proseguiti i controlli per la verifica della corretta gestione dell eliminazione dalla catena alimentare dei tessuti che vengono considerati a rischio di trasmissione della BSE (materiali specifici a rischio) presso i luoghi di rimozione, stoccaggio e distruzione dei materiali stessi. * Intervalli calcolati secondo il metodo di Poisson 36 37

22 Controlli per la verifica della gestione del materiale specifico a rischio Numero Numero % impianti impianti impianti con irregolarità verificati con irregolarità Allevamenti ,9 Macelli riconosciuti ,7 Laboratori di sezionamento ,8 Macelli a capacità limitata ,4 Laboratori di sezionamento ,2 Spacci di macelleria Autorizzati rimozione colonna vertebrale ,4 Non autorizzati rimozione colonna vertebrale ,3 Depositi intermedi autorizzati per stoccaggio MSR ,0 Impianti di pretrattamento MSR 5 0 0,0 Totale ,7 SCRAPIE Il programma di sorveglianza per la scrapie nell anno 2003, secondo le disposizioni contenute nel Regolamento CE 999/2001 e le successive modifiche, è proseguito con le stesse modalità previste per l anno precedente, con l integrazione tra attività di sorveglianza passiva e di sorveglianza attiva. In base alla rappresentatività del patrimonio ovicaprino presente in Lombardia, rispetto al patrimonio nazionale, il numero di capi di età superiore ai 18 mesi da controllare per soddisfare i requisiti fissati dalla normativa europea è stato, anche per il 2003, di: 840 capi regolarmente macellati (554 ovini e 286 caprini) 84 animali morti in allevamento o durante il trasporto (55 ovini e 29 caprini). I risultati dell attività di sorveglianza attiva sono riportati nella seguente tabella. Sorveglianza attiva della Scrapie Morti > 18 mesi Regolarmente macellati > 18 mesi Ovini Caprini Ovini Caprini Campioni Campioni Campioni Campioni Campioni Campioni Campioni Campioni previsti prelevati previsti prelevati previsti prelevati previsti prelevati Nella categoria dei capi morti di età superiore ai 18 mesi cioè la categoria di animali maggiormente a rischio per quanto riguarda le TSE, i campioni prelevati sono stati in numero ampiamente superiore al numero minimo fissato; nella categoria dei capi regolarmente macellati, il numero di caprini, superiore al previsto, ha consentito di compensare il numero di ovini macellati, che è stato leggermente inferiore al programmato. I risultati degli esami eseguiti su un totale di campioni di tronco encefalico hanno consentito di evidenziare una positività in una pecora morta appartenente a un piccolo gregge (circa 20 capi) nella provincia di Mantova, che costituisce il primo caso di Scrapie rilevato in Lombardia. Il gregge è stato abbattuto ed è stato prelevato l encefalo e un campione di sangue di tutti i 20 soggetti, allo scopo evidenziare l eventuale presenza di prioni patogeni e di eseguire la genotipizzazione. Non sono stati rilevati altri capi positivi; il genotipo relativo al gene della PrP ovina del capo positivo è risultato ARQ/ARQ, cioè ad elevata suscettibilità di infezione

23 BLUE TONGUE La Blue Tongue sta sempre più assumendo carattere di epidemia per il territorio nazionale comprendendo oramai tutte le regioni della penisola a eccezione di poche regioni del nord tra cui la Lombardia. La presenza degli insetti vettori (Culicoidi) in territori sempre più ampi e il riscontro di nuovi sierotipi virali nelle zone già colpite dalla malattia continuano a far assumere al fenomeno carattere di emergenza, con una conseguente difficile gestione, comprovata dal susseguirsi di indicazioni e provvedimenti ministeriali, speso di difficile applicazione. Ovviamente da tutto ciò deriva una forte limitazione del movimento degli animali sensibili e, quindi, della loro commercializzazione; un eventuale apertura al commercio non può comunque prescindere da uno stretto controllo degli spostamenti, in particolare dei bovini, che garantisca la massima riduzione possibile del rischio di propagazione della malattia. In questa ottica, la Regione Lombardia sta attuando il monitoraggio nel rispetto del Piano nazionale di controllo della malattia, sia mediante controlli sierologici di soggetti che rappresentano un campione rappresentativo della popolazione bovina, sia mediante il monitoraggio della presenza di insetti ematofagi (Culicoides), che rappresentano il vettore della malattia. Controlli nei confronti della Blue Tongue ASL N. aziende N. controlli N. capi Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Milano Città Milano Milano Milano Mantova Pavia Sondrio Valcamonica Varese Totale Al fine di consentire di rilevare col 95% di probabilità la presenza della malattia e ipotizzando una prevalenza della malattia pari al 2%, il territorio lombardo è stato suddiviso in quadranti di circa 40 kmq e, con cadenza mensile, nel periodo , all interno di ciascuno di essi sono stati previsti 148 prelievi da altrettanti bovini (sentinella) selezionati in 8-12 allevamenti. Negli stessi allevamenti, sempre con cadenza mensile e per l intero anno, è stata prevista anche la cattura di insetti mediante l utilizzo di apposite trappole

24 MALATTIA VESCICOLARE DEI SUINI (MVS) Il decreto della Sanità n del 9 luglio 2002 concernente il Piano di eradicazione e di sorveglianza della malattia vescicolare del suino sul territorio della regione Lombardia emanato in seguito alla epidemia insorta nel 2002, è stato applicato fino alla sua scadenza, il 31 dicembre L obiettivo del Piano per il 2003 era il mantenimento dello stato di accreditamento regionale secondo regole più restrittive rispetto a quelle nazionali, tramite la intensificazione della sorveglianza: i prelievi negli allevamenti sono stati eseguiti con maggiore frequenza, con un numero superiore di campioni. Sono stati inoltre disposti dei controlli su tutte le partite di suini provenienti da altre regioni e controlli a campione sui suini di scarto, presso i macelli. Nel corso del 2003 non si sono verificati focolai di MVS in Lombardia. Risultati dell'attività di sorveglianza sierologica e virologica per MVS* Tipologia di allevamento Aziende controllate Riproduzione Ingrasso Stalla sosta * Totale *Controllo virologico in gruppi di animali N. controlli Aziende positive Aziende con singleton reactor Capi controllati Capi positivi (IgG) Capi singleton reactor (IgM) In 53 aziende su aziende da riproduzione sono stati evidenziati 57 capi singleton reactor su , pari all 0,9 per mille, tutti abbattuti. Riguardo alla sierosorveglianza sui suini grassi di scarto e riproduttori da riforma presso i macelli, nel 2003 sono stati esaminati capi di cui 3 singleton reactor, prelevati in 26 macelli del territorio. Nell ambito dei controlli delle partite di importazione, invece, su campioni di siero esaminati in 24 aziende suinicole e su 37 partite di feci non si è evidenziata alcuna positività. La Lombardia mantiene lo status sanitario di territorio accreditato nei confronti della MVS e, alla luce della favorevole situazione regionale, per l anno 2004, la frequenza con cui verranno eseguiti i controlli nelle aziende sarà sovrapponibile a quella prevista dalle disposizioni nazionali e le partite provenienti da fuori regione non dovranno essere sottoposte a controllo sierologico. Sieri totali Aziende virus+ PESTE SUINA CLASSICA (PSC) I campioni di sangue prelevati negli allevamenti da riproduzione per il piano di controllo della Malattia Vescicolare del Suino vengono inoltre sottoposti a una prova sierologia per la ricerca di anticorpi nei confronti della Peste Suina Classica. Nel corso del 2003, tutti i campioni esaminati sono risultati negativi. Riguardo invece al programma di eradicazione e di sorveglianza della PSC a Varese, predisposto in seguito alla comparsa di focolai di PSC in allevamenti di suini domestici a conduzione familiare, l ultimo dei quali risalente al 1997, gli esiti favorevoli dei controlli eseguiti negli ultimi 3 anni hanno consentito alla Comunità Europea di riconoscere indenne da PSC il territorio della provincia di Varese (Decisione 2003/362/CE del 14 maggio 2003). È comunque previsto che venga mantenuta sul territorio interessato un attività di stretta sorveglianza della PSC nei suini selvatici nell ambito del piano nazionale MVS e PSC secondo criteri stabiliti nel piano per la stagione venatoria , approvato dalla ASL della provincia di Varese. Il controllo virologico effettuato in provincia di Varese su 359 cinghiali non ha evidenziato alcuna positività, mentre il controllo sierologico su 372 campioni ha mostrato 4 sieropositività (rilevate a gennaio), riferibili alla stagione di caccia , in cui furono scoperti 14 capi positivi su 732 capi esaminati, e che riguardavano due lattonzoli e 12 soggetti adulti. La presenza di anticorpi era quindi verosimilmente da ascrivere alla presenza di anticorpi colostrali per gli uni e a residui di anticorpi da infezione pregressa per gli altri. Nella stagione di caccia non è stata evidenziata alcuna positività sierologica, a testimonianza della eradicazione dell infezione dal territorio. Risultati del controllo per PSC nei cinghiali in provincia di Varese Ritrovati Abbattuti Cacciati Ritrovati Totale Esaminati Positivi Ritrovati Esaminati Controllo sierologico Controllo virologico Positivi Ritrovati Esaminati Positivi Ritrovati Esaminati Positivi 42 43

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