MIGLIORARE IL PROPRIO TRADING CON VISUAL TRADER VT5
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- Stefano Pandolfi
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1 MIGLIORARE IL PROPRIO TRADING CON VISUAL TRADER VT5 dott. Enrico Malverti enricomalverti.com
2 Quali sono gli errori più ricorrenti del trader? Possiamo sintetizzare tutto con una immagine
3 Vi ci siete ritrovati? Molti sicuramente sì. Più avete paura di perdere, più perderete. Non dovete aver paura di generare minusvalenze, altrimenti rimarrete fermi, non venderete quando il mercato si girerà. Il trader retail che si brucerà guadagna con una frequenza superiore a quella di un professionista: egli taglia i profitti preso dall ansia e lascia correre le perdite. Quando il mercato risale tutto bene ma Quando si inverte il ciclo iniziano i dolori
4 Guardiamo cosa fa invece un sistema meccanico nella stessa situazione:
5 Nel trading dovete salvaguardare due cose. 1) Capitale monetario; 2) Capitale psicologico. Per il punto 1 serve: - avere consapevolezza degli strumenti finanziari, dei rischi ad essi associati (ricordate che il rischio zero non esiste); - Avere una strategia - Usare gli stop loss.
6 Per il punto 2 occorre ridurre i tempi di permanenza davanti al monitor (troppe ore a monitor provocano stress e problemi di salute di cui nessuno parla). Le strade: 1) Trading automatizzato (sono i modelli di trading a gestire gli ordini; con le piattaforme più evolute basta tenere gli allarmi sullo smartphone e non occorre stare davanti al pc); 2) Fare trading daily o weekly con ordini impostati una volta al giorno; 3) Fare trading intraday quando voglio un paio di ore al giorno (per pochissimi, non per tutti).
7 Per fare il trader e stimare i rischi occorre innanzitutto conoscere gli strumenti finanziari A seguire la vostra scaletta di cose da imparare sarebbe fatta da: I concetti di rischio e rendimento: imparare a non sottostimare i rischi Scegliere il time frame Supporti e resistenze Mediare in perdita: la scelta sbagliata Operatività al ribasso Impostare l operatività: gli ordini da impartire al broker Usare le Piattaforme di analisi tecnica
8 Principali tipi di azioni previste dalla legge italiana Le azioni compongono il capitale sociale di un'impresa, che è registrato come voce passiva dello Stato Patrimoniale. Il passivo rappresenta i diritti vantati da terzi nei confronti dell'impresa. Azioni ordinarie Sono le azioni che non rientrano in nessuna delle categorie seguenti. Assegnano diritti patrimoniali quali il diritto al dividendo, diritto al rimborso del capitale in caso di scioglimento della società e il diritto di opzione in caso di aumento del capitale; assegnano anche diritti amministrativi tipicamente quello di voto nell'assemblea ordinaria e straordinaria della società. Azioni privilegiate Le azioni privilegiate sono azioni nominative che assicurano all'azionista la precedenza nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale all'atto dello scioglimento della società. Dati questi privilegi i portatori di azioni privilegiate subiscono delle limitazioni nel diritto di voto, che è precluso nelle assemblee ordinarie, mentre è concesso in quelle straordinarie. Azioni di risparmio Sono azioni prive del diritto di voto nell'assemblea ma privilegiate nella distribuzione del dividendo, poiché la società emittente deve distribuire utili ai titolari di queste azioni fino ad almeno il 5% del valore nominale delle azioni stesse. Sono, solitamente, destinate ai piccoli risparmiatori che cercano più il rendimento dell'investimento che l'esercizio del diritto di voto.
9 L'obbligazione (spesso chiamata con il termine inglese bond) è un titolo di credito emesso da società o enti pubblici che attribuisce al possessore il diritto al rimborso del capitale più un interesse. Lo scopo di un'emissione obbligazionaria (o prestito obbligazionario) è il reperimento di liquidità Di solito, il rimborso del capitale avviene alla scadenza al valore nominale e in un'unica soluzione, mentre gli interessi sono liquidati periodicamente (trimestralmente, semestralmente o annualmente). L interesse corrisposto periodicamente è detto cedola perché in passato per riscuoterlo si doveva staccare il tagliando numerato unito al certificato che rappresentava l'obbligazione. Se l'emittente non paga una cedola (così come se è insolvente nei confronti delle banche o di creditori commerciali), un singolo obbligazionista può presentare istanza di fallimento.
10 Duration La duration è un indicatore della durata finanziaria del titolo, ovvero la vita residua del titolo ponderata con il flusso di cedole che il titolo pagherà in futuro. È dunque un numero che è funzione di 3 variabili: tassi di mercato, vita residua, valore delle cedole. Il suo valore, espresso in anni, è compreso tra 0 e la vita residua del titolo. È esattamente pari alla vita residua per gli Zero Coupon Bond. La duration è bassa per quei titoli con refixing a breve (tipo le obbligazioni a tasso variabile che, indicizzate a prefissati tassi, adeguano l'importo della cedola alle variazioni del parametro). La duration viene anche usata per determinare la sensibilità del titolo ad una variazione dei tassi al quale è strettamente correlata: all'aumentare (diminuire) della duration la sensibilità di prezzo del titolo aumenta (si riduce). Fattori che determinano il prezzo delle obbligazioni Il prezzo di un'obbligazione è determinato da 4 parametri fondamentali: Tasso d'interesse di mercato Cedola (tasso d'interesse pagato dall'emittente) Scadenza dell'obbligazione (maturità) Rating.
11 Uno strumento derivato è ogni titolo il cui valore è basato sul valore di mercato di altri beni (azioni, indici, valute, tassi ecc.). Esistono derivati strutturati per ogni esigenza e basati su qualsiasi variabile. Gli utilizzi principali sono: arbitraggio, speculazione e copertura (detta hedging). I futures sono contratti a termine standardizzati per poter essere negoziati facilmente in Borsa. Il contratto futures è un contratto uniforme a termine su strumenti finanziari, con il quale le parti si obbligano a scambiarsi alla scadenza un certo quantitativo di determinate attività finanziarie, ad un prezzo stabilito; ovvero, nel caso di futures su indici, a liquidarsi una somma di denaro pari alla differenza fra il valore dell'indice di riferimento alla stipula del contatto ed il valore dello stesso indice nel giorno di scadenza Con il termine opzione (o option) si intende quel particolare tipo di derivato che conferisce al possessore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare o vendere il titolo sul quale l'opzione stessa è scritta, chiamato strumento sottostante, ad un determinato prezzo (strike price) e/o entro una determinata data. Le opzioni possono avere i più diversi sottostanti: azioni, commodities, tassi di interesse, etc. La differenza fondamentale delle opzioni rispetto agli altri derivati consiste nella definizione dei diritti del possessore: egli non è obbligato ad acquistare/vendere il sottostante, ma può farlo se esercitando l'opzione ne trae una convenienza economica. Per tale ragione sono detti titoli derivati asimmetrici.
12 Ulteriori e complete informazioni su tutti gli strumenti finanziari (compresi Forex, certificates, ecc..) li trovate nel Manuale del risparmiatore di Hoepli scritto dal sottoscritto con Edoardo Liuni e Saverio Berlinzani: del- risparmiatore/ html
13 Solitamente il piccolo trader privato teme la volatilità. MA la volatilità è una grande risorsa: maggiori rischi ma maggiori possibilità di guadagno. Imparare a gestire la volatilità significa anche riconoscere i titoli dal maggior potenziale (range contraction) e i cicli di borsa. Contrazioni di volatilità dopo anni di ciclo rialzista anticipano una distribuzione. Contrazioni di volatilità dopo anni di ciclo ribassista anticipano una accumulazione.
14 Scaricate la dispensa sulla VOLATILITA QUI: concetto-di di-volatilita/
15 Il neofita deve imparare a riconoscere almeno i concetti di supporto, resistenza e trendline, importanti per identificare i punti di svolta nel trend in un trading di posizione daily o weekly
16 La piramide del rischio. Fonte: Il manuale del risparmiatore, Hoepli, 2015
17 Formula di Conway M. R., Behle A. N. per normalizzare il rischio in base alla volatilità Nos = (initcapital + netprofit) * riskamount / (DD * Volat) Dove nos = numero di contratti; Riskamount = parametro che esprime la tolleranza al rischio del trader; DD = drawdown; Volat = ATR % * Bigpointvalue Ossia in base alla tolleranza al rischio dell investitore calcoliamo una percentuale del capitale iniziale, incrementato o decrementato volta per volta dal risultato di ciascuna operazione, e lo dividiamo per il prodotto tra il drawdown per singolo contratto e la volatilità dello strumento tradato. Da Money management professionale, E. Malverti, Experta, 2005
18 Acquisiti i concetti di rischio tra le diverse asset class si comprende l importanza l della diversificazione Dovete scegliere strumenti decorrelati su cui fare trading. Il top è diversificare per strumento, time frame e per logica operativa
19 I pattern sono configurazioni grafiche ricorrenti facilmente identificabili e programmabili anche in Visual Trader per scansioni automatiche. Esempio: Un pattern per il day trading sul Dax30 future
20 Oops Sell
21 Oops Buy
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25 Occorre dare importanza ai parametri psicologici di un Trading system ed a quelli di rischio
26 Per l utilizzo del Wizard di Visual Trader per la scrittura e testing di strategie leggete QUI: enricomalverti.com/2015/08/il -wizard-di-visualtrader/
27 Il libro per avere 15 trading system già codificati con relative statistiche e risultati per ricerche e spunti operativi per le proprie strategie di trading
28 Il libro per sapere tutto sugli strumenti finanziari, sui concetti di diversificazione, rischio e su come scansare truffe finanziarie e tanto altro
29 Contatti: Enrico Malverti
Il giovedì del trader
Il giovedì del trader dott. Info@enricomalverti enricomalverti.com Milano, 20 Settembre 2012 1 Programma Strategie direzionali: perché funzionano Buy&Hold, sugli indici azionari: un benchmark meno semplice
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