Tedeschi contro rl naztsmo

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1 Peter Hoffmann Tedeschi contro rl naztsmo La Resistenza in Germania il Mulino

2 Indice Introduzione all'edizioneitalian a, d ipaolopontbent Introduzione p. VII 7 PARTE PzuMA: L'ASCESA DI HITLER L IL IIL Verso la díttatura Consolidamento del potere Alla conquista delmondo PARTE SECONDA: LA RESISTENZA IV. Forzed'opposizione 11 V. Varietà di opinioni 85 VL VlL Coinvolgimento dei militari Cospirazioní fallite ISBN Edizione originale: Gernnn Resistance to Hitler, Cambridge (Mass.), Harvard University Press, by Peter ljoffmann. Copyright O 1994 by Società editrice il Mulino, Bologna. Traduzione di Gino Scatasta. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. VIII. Contatti all'estero IX. Attentati alla vita di Hitler Conclusione Indice dei nomi

3 Capitolo quarto Non abbiamo a disposizione metodi affidabili per misurare il livello popolare di consenso riscosso dal governo nel periodo che va dal 1933 al Esistono tuttavia delle prove che indicano una certa fluttuazione nell'opinione pubblicat. Le prime elezioni per il Reichstag del marzo del 1933 diedero al Partito nazista meno della meta del voto popolare. Sembrerebbe che il consenso sia cresciuto fino al momento della crisi dei Sudeti e che sia rapidamente diminuito durante la crisi. La disapprovazione una politica che portava alla guerra rimase forte nel periodo fra la crisi dei Sudeti e lo scoppio della guerra. Durante gli anni di guerra, i motivi che inducevano a sostenere il governo si intrecciavano con guelli che portavano a disapprovare la sua azione. Nel complesso, dal 1933 al1945ia maggioranza degli elettori tedeschi, anzi dell'intera popolazione, sostenne ininterrottamente il governo, pur manifestando una certa variabiliù nel proprio consenso. Si tratta di un fenomeno diffuso, anche nel caso di un regime criminale, ma la situazione storica tedesca vi contribuì. Il sistema democratico della Repubblica di Weintar non ebbe il tempo di farsi accettar e accrescere la propria popolarita. Alla fine della Grande Guerra I'imperatore e le alte sfere dell'esercito erano fuggiti per evitare I'estradizione come <criminali di guerra>, lasciando alla Repubblica I'infamia di concludere il trattato di pace. Essa si trovò quindi gravata di disastrosi obblighi per le riparazioni di guerra e di t A.-L Berndt, Der Marsch ins Grosscleutsche Reich, cit., p.222;p. Schmidt, Hitler's Interpreter, cit., p. 105; W.L. Shirer, Berlin Diary, cít., pp ; S. Gordon, IIitler, Gennans, and the <Jewish Qttestiort,, Princeton, Princeton University Press, 1984; W. Treue, Rede Hitlers vor deutschen Presse, cit., pp '7r :,* - F i,è

4 La Resisîenza un'occupazione straniera per la quale I'imposizione di pagamenti era solo un prelesto. Si trovò gravata di disordini sociali provocati da una valuta inflazionata in ntodo ridicolo. Il processo di stabilizzazione del governo democratico stava comunque procedendo quando la depressione economica mondiale lo interruppe bruscamente. Dal 1930 in poi, il sistema parlamentare crollò per essere gradualmente sostituito da governi provvisori semidittatoriali di emergenza sotto I'autorita presidenziale. La nomina di Hitler costituì un salto di qualita, ma questo divenne evidente solo in seguito. Il vasto consenso riscosso dal regime hitleriano fu reso possibile anche dal fatto che moltissimi t.edeschi confusero nazionalismo e nazionalsocialismo, il che non sorprende se si pensa alle umiliazioni che il loro paese aveva subito fin dal Hitler sapeva come incrementare il risentimento e sfruttare il rifiuto già assai diffuso di concedere legittimita alla Repubblica. Al tempo stesso egli riuscì a nascondere le proprie devastanti ossessioni sotto la maschera di un interesse per I'onore della nazione. Dopo il 1933, gli altri governi mondiali accettarono quello di Hitler e chi lo disapprovava non lo manifestò. Non potevano essere certo i tedeschi a disapprovare il rinnovamento della loro nazione quando il resto del mondo lo approvava. La Resistenza tedesca al regime nazista fu una reazione diretta all'ingiustizia e alle potenzialita distruttive che erano alla base del suo pensiero. L'arbitrarieta, la criminalita, I'oppressione dittatoriale, gli eccessi polizieschi, la persecuzione di capi religiosi e di oppositori politici, la persecuzione dei cosiddetti non-ariani (ebrei e zingari) e I'aver scatenato un'altra guerra senza curarsi delle conseguenze: furono queste le motivazioni principali della Resistenza. Per molti, la persecuzione degli ebrei fu fra i singoli fattori quello di maggiore importanza. I termini <resistenza>> e <<movimento di resistenza>> venivano usati in volantini distribuiti da un gruppo formato da studenti e un professore universitario che si chiamava <Rosa Bianca> e il cui scopo era quello di suscitare nel popolo I'opposizione al regime. I membri del gruppo vennero deca- pitati a Monaco fra il febbraio e il marzo del 1943'?. Dopo la seconda guerra mondiale, i due termini divennero di uso comune in Germania, in particolare per analogia con la Résistance francese. La Resistenza in Germania ebbe fasi alterne, a seconda dei periodi. Nei primi mesi dopo il 30 gennaio 1933, le vecchie forme e i metodi del dibattito politico rimasero in qualche misura immutati. Diversi giornali e periodici letterari continuarono a uscire prima di essere soppressi; i partiti politici scomparvero solo gradualmente; solo a poco a poco si comprese che il prezzo pagato da chi esprimeva liberamente le proprie opinioni era il campo di concentramento la prigione. In breve, buona parte della precedente opposizione continuò, sullo slancio del passato, a fare quello che aveva sempre fatto. Ma tutta questa opposizione verbale rimase priva di efficacia e nel giro di qualche nlese venne tacitata. La fase successiva dell'opposizione fu clandestina. Inizialmente questa fase si sovrappose a quella che vide la graduale soppressione dell'opposizione alla luce del sole nei primi due anni del regime. Le Îorze naturali di opposizione al nazionalsocialismo (i sindacati, i socialdemocratici e i comunisti) non erano unite. Socialdemocratici e comunisti si trovavano in una contrapposizione ancor più netta di quella che divideva ciascuno di loro dai nazisti, Fu solo dopo la riunione dell'internazionale comunista a Bruxelles nel 1935 che i popolari> di socialdemocratici e comunisti vennero dichiarati ortodossi. Ormai però ii momento più favore- "fronti vole per I'opposizion era passato. Quando ancora si poteva impedire ai nazisti di prendere il potere, solo un gruppetto della sinistra era pronto alla lotta clandestina,l'organizzazione marxista-leninista di Walter Lówenheim. LÓwenheint aveva fondato il suo gruppo prima del 1933 per influenzare, rinnovare e se possibile guidare I'intero movimento socialista secondo una linea d'azione marxista-leninista. Dopo che 2 I. Scholl, Die Weisse Rose, Frankfurt a.m., Press, 1952; pp ; trad. it.. La rosa bianca. Firenze, Nuova ltalia, IJ

5 La Resistenza tutti i gruppi di opposizione vennero dichiarati illegali nel 1933, questa organizzazione riuscì a sopravvivere clandestinamente più a lungo di ogni altra organizzazione di sinistra. Gnzie all'opuscolo Neu beginnen! (Ricominciare!) pubblicato in Cecoslovacchia con lo pseudonimo <<Miles>>, gruppo acquisì grande notorieta3. Esisteva un numero imprecisato di gruppi di oppositori che comprendevano conservatori, socialisti e comunisti. Se un <<gruppo> per definizione è formato da due o più membri, si può calcolare che un migliaio di gruppi socialisti e comunisti era attivo nel 1935 e nel 1936, a giudicare dai dari della polizia sugli anesti e sulla distribuzione illegale di volantinia. La stima relativa ai gruppi conservatori è più bassa ma certamente supera il numero di 200. Gran parte delle organizzazioni clandestine venne distrutta dalla polizia politica 3 Miles [W. LÒwenheinr], Nel beginnen! Faschismus oder Sozialistnus: Als Diskussiottsgrundlage de r Sozialisten Deutschlands, Karlsbad, Graphia, 1933; K, Kliem, Der sozialistische Widerstand gegen das dritte Reich dargestellt an der Gruppe "Neu Beginnenr, Tesi di dottorato, Università di Marburg, 1957; H.J. Reichhardt, Neu Beginnen: Ein Betrag zur Geschichte des Widersîandes der Arbeiterbewegung gegen den Natiònalsozialisrnzs, in <Jahrbuch fúr die Geschichte Mittel-und Ostdeutschlands>>, XII (1963), pp ; cfr. H. Weber, Hauptfeind Sozialdemokratie, cit. a G. Weisenborn, Der lautlose Aufstand: Bericht iiber die Widersîandsbewegung des deutschen Volkes , Hamburg, Rowohlt, 1962, pp.30-32; D. Peukert, Die KPD im Widerstand: Verfulgung und (Jntergrundarbeit an Rhein und Ruhr, 1933 bis 1945, NupperîàI, Hammer, 1980; D. Peukert, Volks ge nosse n und Geme inschaftsfremde : An passung, Ausmerze und Aufbegehren unter dem Nalionalsozialismus, Kóln, Bund- Verlag, 1982; D.J.K. Peukert, Volksfront und Volksbewegungkonzept im kommunistischen Widerstand: Thesen, in J. Schmàdeke e P. Steinbach, Der Widerstand gegen den Natiottalsozialismus: Die deutsche Gesellschaft und der Widerstand gegen Hitler, Múnchen - Zúrich, Piper, 1985, pp ; I. Kershaw, Popular Opinion and Political Dissent in the Third Reich: Bavaria, i,933-i,945, Oxford, Clarendon, 1983; L Kershaw, <Widerstand ohne Volk?" Dissens und Widerstand im Dritten Reich,in l. Schmàdeke e P. Steinbach, Der Widerstand gegen Nationalsozialismus, cit., pp : I. Kershaw, Der Hitler-Mythos: Volksmeinung und Propaganda in Dritten Reich, Stuttgart, Deutsche Verlags-Anstalt, 1980; O.D. Kulka, "Public Opinion> in Nazi Germany and the <Jewish Questionr, in <The Jerusalem Quarterly>, XXV (1982), pp ; O.D. Kulka, <,Public Opinion> in Nazi Gennany: The Final Soltttion, in <The Jerusalem Quarterly>, XXVI (1983), pp ForTe d'opposizione all'inizio della dittatura hitleriana. Il gruppo di Miles, ad esempio, fu oggetto di diverse azioni della polizia e nel 1938 era ormai inattivo. Negli anni precedenti la guerra, i dirigenti dei gruppi smantellati erano in esilio o stavano scontando lunghe pene di detenzione in penitenziari o campi di concentramento. Quelli che erano stati liberati restavano sotto la sorveglianza della polizia e non potevano mantenere molti contatti. Dopo I'annessione dell'austria e della Cecoslovacchia nel 1938 e ncl 1939, la sinistra perse i suoi rifugi più consueti di lingua tedesca. Quando nel 1939 l'unione Sovietica strinse il patto con Hitler per la spartizione della Polonia, i membri della sinistra persero le loro illusioni sulla grande potenza socialista. I comunisti, in particolare, rimasero sostanzialmente inattivi fino a che Hitler non altaccò I'Unione Sovietica nel Decine e decine di gruppi di sinistra riuscirono a riorganizzarsi clandestinamente. Alcuni portarono a termine coraggiose operazioni di sabotaggio. A causa dei metodi cospiratori usati da questi gruppi, la Gestapo riuscì con facilita a infiltrare in essi i suoi uomini. Tale fu il destino, ad esempio, a cui andò incontro nel maggio 1935 il circolo Markwitz, un gruppo socialdemocratico, dopo che un delatore si era infiltrato nella loro rete di spie5. Josef (Beppo) Rómer, veterano della printa guerra mondiale e gia comandante del Freikorps <Oberland>>, organizzava nuovi gruppi antinazisti ogni volta che veniva rimesso in liberta. Dopo essere stato internato nel campo di concentramento di Dachau dal 1934 al 1939, egli organizzò nuovamente delle cellule della Resistenza durante la guerra. La maggior parte di esse era foffnata da gruppi di comunisti o di lavoratori. La cellula più importante fu quella di Robert Uhrig, il Gruppo Robby, il cui quartier generale si trovava negli stabilimenti Osram di Berlino che producevano lampadine. Questo gruppo si era costituito clandestinamente per fare opera di spionaggio a favore dell'unione Sovietica; s R. Pechel, Deutscher Widerstand, Erlenbach-Zúrich, Rentsch, 1947, pp

6 La Resistenza all'inizio delle ostilita, nel giugno del 1941, entrò in attivita come parte dell'organizzazione del servizio segreto militare sovietico nel periodo bellico. Rómer funse anche da legame con i veterani dei Freikorps nazionalcomunisti che erano favorevoli alla cooperazione con I'Unione Sovietica durante la guerra. Parecchi altri gruppi vennero coinvolti in questa <<alleanza>>, come ad esempio quello guidato da Walter Budeus, un operaio specializzato. I-'ultimo arresto di Rómer si ebbe nel febbraio del Nel processo che ne seguì furono coinvolte all'incirca altre 150 persone e oltre 100 vennero giustiziale6. Uno dei gruppi più noti della Resistenzall'interno del- I'organizzazione dell'orchestra Rossa (così definita dalla Gestapo dal termine in gergo <musicista> indicantc gli operatori che usavano il codice Morse) e collegato anche con RÒmer era quello guidato dal tenente Harro Schulze-Boysen del ministero dell'aviazione. Il gruppo costituiva la principale organizzazione dello spionaggio sovietico nel periodo bellico. Quasi tutti i suoi membri vennero arrestati, processati e giustiziat.i fra il 1942 e il Praticamente tutti i suoi membri che furono arrestati e processati vennero anche giustiziati. La Resistenza, nel suo insieme, era un fenomeno imponente ma troppo isolato per esser efficace. Tale ResisLenza, determinata ma sostanzialmente inefficace. era costituita da 6 Ibidem, pp ; R. Pechel, Tatsachen. in <<Deutsche Rundschau>>, LXIX (1946), pp ; H. Poelchau, Die letzen Stunden: Erinnerungen eines Gefiingnispfarrers aufgezeichnet von Graf Alexandcr Stenbock- Fennor, Berlin, Verlag Volk und Welt, 1949, pp ; Atto d'accusa del pubblico ministero del Reich, Tribunale popolare, l5 febbraio 1944, contro Robert Uhrig, Walter Budeus, Kurt Lehmann, Willy Sachse, Fritz Riedel, Karl Frank, Leopold Tomschik, Franz Mett, Rudolf Grieb, Erich Kurz, Paul Gesche e Otto Klippenstein, Centro Documenti Berlino (da ora in poi Boc). 7 Processo del Tribunale popolare contro R. Mewes, 1943, Boc; D.J. Dallin, Soviet Espionage, New Haven-London, Yale University Press, 1955, pp : P. Hoffmann,The History of the Gennan Resisîance, , London, Macdonald and Jane's, Cambridge (Mass.), MtrPress, 1971, pp ; W.F. Flicke. Spionagegruppe RoIe Kapelle, Wels, Welsermúhl, 1957; H. Hóhne, Codeword Director, London, Secker and rùy'arburg, forme di comportamento che variavano da atti semipubblici ad attivita antigovernative dirette ad altissimo livello. Si ebbe anche qualcosa che può essere definito <Resistenza popolare>, che però non era <popolare> in termini quantitativi. Un atteggiamento di opposizione al regime poteva manifestarsi nel rifiuto di eseguire il <saluto tedesco> ("Heil Hitler>). Molti pagarono con la vita il loro rifiuto, come accadde anche a chi osservava che la guerra non andava bene8. Il rifiuto di contribuire, sia pure con una piccola somma, a una campagna nazista per la raccolta di fondi era un altro modo di manifestare la propria opposizione, usato da persone che non erano inclini al compromesso. Ewald von Kleist-Schmenzin, un agricoltore benestante, disse al capo del distretto del Partito nazista nel 1933 di essere un nemico del partito: non avrebbe detto <Heil Hitler>', né esposto la bandiera con la svastica o dato dei soldi al partito, neppure un'offerta simbolica. Questo avveniva all'inizio del rcgime hitleriano e Kleist ricopriva una posizione sociale che gli permetteva di rischiare molto sapendo che ne sarebbe uscito indenne. Rifiutò comunque di scendere a compromessi anche in seguito fino a che non venne impiccato per la sua opposizione al regime nel 1945e. La resistenza da parte dei gruppi operai si manifestava spesso in campagne di volantinaggio antigovernative. Si trattava di un crimine che veniva considerato un alto tradimento e punito con il carcere o con la morte. Nel l936 la Gestapo calcolò che erano stati distribuiti illegalmente volantini. I-a Resistenz assunse anche la forma della solidarieta con gli ebrei o con altri perseguitati che venivano aiutati a fuggire dal paese. Uno dei centri più attivi della Resistenza in Germania venne formato da Hans von Dohnanyi, gia consigliere della Corte suprema del Reich e collaboratore durante la guerra dello spionaggio militare (Abwehr); dal suo 6 W. Wagner, Der Volksgerichtshof im nalionalsozialistischen Staat, Stuttgart, Deutsche Verlags-Anstalt, 197 4, pp e F. von Schlabrendorîf,The Secret War against Hitler, New York - Toronto - London, Pitman, 1965, pp

7 La Resistenza superiore, il colonnello Hans Oster; dal reverendo Dietrich Bonhoeffer, uno dei capi della Chiesa confessante che prestava servizio nell'abwehr nel settore dell'<emigrazione interna>> (che si occupava di evitare arresti o entrare in conflitto con le organizzazioni naziste); e da Josef Mi.iller, un avvocato cattolico oppositore del nazismo che faceva anche lui parte dell'abwehr. Tutti costoro operavano nella Resistenza sotto la protezione dell'ammiraglio Wilhelm Canaris, direttore dell'abwehr. Essi organizzarono nel 1941 e nel 1942 una rete clandestina per I'espatrio degli ebrei e quindi per evitare loro Ia deportazione in campi di concentramento. La Gestapo e I'So (Servizio di sicurezza) delle Ss ebbero sentore della rete e riuscirono quasi per caso a distruggere il gruppo di cospiratori all'interno dell'abwehr. Dohnanyi, Oster e Bonhoeffer vennero impiccati nell'aprile del La resistenza si espresse anche attraverso il sabotaggio nelle fabbriche. all'interno delle Forze armate e contro le linee ferroviariett. Molti oppositori del regime cercarono di sabotare, prevenire o abbreviare la guerra informando i governi stranieri delle date previste per gli att.acchi contro i loro paesi. Oster fu il più noto fra chi, per senso del dovere verso la propria patria e I'umanita, si sentiva spinto a comportarsi in questo modor2. Le Chiese erano organizzazioni che godevano di una certa indipendenza e secondo Hitler erano orientate e programmate in senso ideologico (teologico). C'erano diverse centinaia di ecclesiastici nazionalisti e sostenitori del nazismo nel clero luterano. riformato e cattolico. I socialisti fra to E. Bethge, Dietrich Bonhoeffer, London, Collins, 1970, pp ; trad. it. Dietrich Bonhoeffer, teologo cristiano contenporaneo,brescia, Queriniana, It P. Hoffmann,The History of the German Resistance, cit., pp.30-31; W. Wagner, Der Volksgerichtshof in nationalsozialistischen Staat, cit, pp Cfr. J.G. de Beus,Tomorrow aî Dawn!, New York - London, W.W. Norton, 1980; H. Graml, Der Fall Oster,inYfZ, XIV (1966), pp.26-39; R. Galeazzo von Thun-llohenstein. Der VerschwÒrer: General Oster und die Militaropposition, Berlin, Severin und Siedler,1982; P. Iloffmann, The History of the German Resistance, cit., pp. 140, il clero erano relativamente rari. Le Chiese si preoccupavano di predicare il Vangelo e di eseguire i servizi pastorali. Il clero non era incline a contrapporsi politicamente al governo, a meno che le interferenze alle sue attivita in quello che era il suo campo principale di interesse non diventassero intollerabili. C'erano tuttavia diversi ecclesiastici nella Germania nazista che ritenevano che stesse succedendo esattamente questo. La Chiesa confessante del credo luterano e riformato nacque per opporsi ai tentativi di trasformare in senso nazista le chiese protestanti, allo scopo di proteggere le attivita puramente religiose. Si ebbero casi di resistenza individuale ed eroica nelle chiese, da parte di sacerdoti, di suore, di ministri e di qualche prelato o di qualche vescovo. Il pastore Martin Niemóller costituisce a questo proposito un esempio lampante. Egli sfidò i nazisti e disse agli agenti della Gestapo mandati a controllare la comunita della sua parrocchia di Berlino-Dahlem di prendere nota con attenzione di ogni parola da lui pronunciata. Venne internato in un campo di concentramento nel 1937 e liberato solo nel Come istituzioni, tuttavia, le Chiese non costituivano una minaccia per il regime. Dietrich Bonhoeffer, uno dei capi della Chiesa confessante, trovò scarso appoggio anche al- I'interno della sua organizzazione alla sua idea che si doveva <aprire la bocca per i muti". Bonhoeffer fu spinto all'opposizione politica, distinta da quella religiosa, in primo luogo dal suo interesse per la sorte degli ebreir3. La resistenza si manifestava infine nel crimine di alto tradimento. Ci fu una cospirazione per reahzzare un colpo di stato e rovesciare il regime nazista che culminò nel tentativo di uccidere Hitler il 20 luglio Ci fu sempre resistenza, sia aperta che nascosta, in ogni strato sociale e lavorativo. Migliaia di persone diedero la vita per la Resistenza sulle ghigliottine, sulle forche e nelle fosse dei campi di concentramento. La resistenza della gente t3 E. Bethge, Dietrich Bonhoeffe r und die Juden, in E. Feil e I. Tódt (a cura di), Konse quenze n : Diet rich B onhoeffe rs K i rc henve rst tlndnis heule, Múnchen, Kaiser, 1980, pp. 17l

8 La Resislenza comune priva di ogni reale influenza sui poteri dello stato fu fonte di maggiore inquietudine e preoccupazione per il regime, come indicano chiaramente i rapporti del Sp (Sicherheitsdienst, o Servizio di sicurezza) del Dipartimento centrale di Sicurezza del Reich (Reichssicherheitshauptamt, RsHa), guidato da Heinrich Himmler, comandante nazionale delle Ss, e dai generali delle Ss Heydrich, Heinrich Miiller e Ernst Kaltenbrunner. Lo stesso Hitler accennò diverse volte durante la guerra a identiche preoccupazioni relative all'opposizione popolare. Prevedendo la perdita della guerra e facentjo riferimento ai disordini del 1918 e del 1919, Hitler disse a un pranzo il 7 aprile 1942: se il minimo tentativo di rivolta dovesse verificarsi in qualunque momento in una parte qualsiasi del Reich, prenderei immerliatamente delle misure contro di esso. Ecco quèl che farei: primo, nello stesso giorno tutti i capi dell'opposizione, compresi quelli del Partito cattolico, sarebbero arrestaii e giustiziati; seconclo, tutti gli occupanti dei campi di concentramento verrebbero fucilati nel giro di tre giorni; terzo, tutti i criminali che si trovano sulle nosrre liste,.e avrebbe poca impoíta,nz^ se si trovano in prigio'e o in libertà, verrebbero fucilati nello stesso arco di tempòr4. Il cosiddetto programma <<eutanasia> suscitò opposizioni di tipo non politico perché coinvolgeva legami fanriliari con i deboli di mente, i mongoloidi o comunque i bambini handicappati. Hitler incontrò considerevoli difficoltà a varare un programma mirante all'eliminazione di queste <inutili boc_ che da sfamare>>rs. Fosse o no una forma di eutanasia, si trattava comunque di omicidio e il regime non riuscì arealiz- Ia H. Boberach, Meldungen aus dem Reich, Neuwied, Luchterhand, 1965; J. Noakes e G. Pridham, a cura di, Documents on Nazistn, I , New York, The Viking Press, 1975, pp , ; flirler's Secreî Conversaîions, I94I-1944, New York, Farrar, Straus and young, 1953, pp. ll7, 316, 332, , 44' f5 A. Mitscherlich e F. Mielke (a cura di), Medizin ohne Menschlichkeit: Dokumenîe des Ntirnberger Arzteprozesses, Frankfurt a.m., Fischer Taschenbuch, 1979, pp ; I. Arndr e W. Scheffl er, Orgttttisierter Masserunord an Juden, cit.; E. Kogon et al. (a cura di), Naz.io-nalsozialistische M asse ntòt ungen durch G ift gas : Eine Dokume nt dt i o,t, Frankfurt a.m., Fischer, 1983, pp zare il suo programma in modo sistematico e organizzato, tanto che esso entrò in vigore su ampia scala solo dopo I'inizio della guerra. Forti proteste contro il programma <eutanasia>> levarono dai capi della Chiesa cattolica e luterana, in particolare dal vescovo conte Clemens von Galen di MÍinster e dal vescovo Theophil Wurm di Wúrttemberg. Alla luce delle difficolta che si incontravano quando si voleva prendere pubblicamente posizione, la loro proteste furono certamente molto clamoroseró. Hitler ordinò la sospensione del progranìma ufficiale il 24 agosto 1941, quando il personale che si occupava delle eliminazioni passò a occuparsi dello sterminio di massa degli ebrei. Le vittime del progetto <<eutanasia> furono almeno mila. Il progetto continuò in forma <<non ufficiale> nei campi di concentramento, dove vennero uccise altre decine di migliaia di persone. La sospensione ufficiale del progetto costituì una sorta di vittoria per i capi ecclesiastici. In seguito alle loro proteste, il programma era stato apparentemente interrotto e chi aveva protestato non era stato rimosso dalla propria carica né aveva subito alcuna limitazione alle proprie attivita. Anche i nazisti, tuttavia, avevano raggiunto il successo che cercavano: Hitler intendeva usare una certa cautela con le Chiese durante la guerra, dal momento che il loro sostegno alla guerra era pcr lui di grande importanza; dopo la guerra, poi, era sua intenzione distruggerlert. I nazisti avevano quindi tacitato I'opposizione della Chiesa a questo progetto, continuando ad attuarlo ugualmente. Si può affermare con sicurezza che la maggioranza dei tedeschi era contraria alla persecuzione violenta e all'eccitó G. Schàfer (a cura di), Landesbischof D. Wurm und der naîionalsozialistische Staat, , Stuttgart, Calwer, 1968, pp ; H. Portmann, Cardinal von Galen, London, Jarrolds, 1957, pp. 99-l l3; J.S. Conway, The Nazi Persecution of the Churches, , Toronto, The Ryerson Press, 1968, pp , , t1 Hitler's Secret ConversationJ, cit., pp. 117, 332, ; II. Picker, Hitlers Tischgesprtiche im Fiihrerhauptquartier, I91I -I912, Stuttgart, Seewald, 19652, pp. 176-l'78, ; A. Spccr, Le memorie del Terzo Reich. Milano, Mondadori

9 La Resistenza dio di massa degli ebreir8. Il senso fondamentale di giustizia del popolo tedesco non accettava un oltraggio violento come il pogrom del Le indagini svolte dagli organi della giustizia e dal Partito nazista e i processi seguiti al pogrom ne danno ampia testimonianza. Nei suoi progetti contro gli ebrei, Hitler affrontò un problema simile a quello che aveva incontrato il 27 settembre 1938 quando aveva visto che la popolazione non era disposta ad accettare una guerra. Hitler aveva bisogno di una nazione pronta ad appoggiare i suoi impulsi criminali, mentre invece essi suscitavano forti opposizioni. Dal momento che il pogrom del novembre 193g dovette essere interrotto, in futuro le persecuzioni violente, e in particolar modo gli eccidi, si sarebbero dovuti eseguire nel segreto più totale. Le reazioni dei paesi stranieri non avevano molto peso durante la guerra, ma quelle del popolo tedesco potevano avere importanti conseguenze. La mag_ gioranzadel popolo tedesco aveva forse approvato, nei primi anni del regime hitleriano, una certa discriminazione verso gli ebreite, ma una vasta minoranza (fino al 40 per cento) aveva respinto la violenza fisica e la brutalita del pogrom del novembre del una stima simile si può ipotizzare a proposito delle fucilazioni degli ebrei in tempo di guerra in Polonia e Russia di cui giungeva voce in Germania. I tentativi da parte del regime di tenere del tutto segreti questi stermini di massa sono significativi, ma stanno anche a indicare che la reazione al progetto non poteva essere che limitata. La Gestapo riuscì a raccogliere scarse informazioni o reazioni a proposito dei campi della morte e degli stermini di massa col gas perché di essi non si aveva praticamente notizia. Ciò nonostante, un considerevole <<numero di persone comuni in Germania fece realmente qualcosa per gli ebrei in r8 Cfr. L.D. Stokes,The German People and the Destruction of theeurlpean Je,ws,in <Central European History>>, VI (1973), pp. 167-l9t;S. Gordon, Hitler, cit.!e S. Gordon, Hitler, cit.; L.D. Stokes, The German people, cit., pp S. Gordon, Hitler, cit., pp contrasto con lo stato di polizia di Hitler>; uno studio attento cita circa 3 mila casizr. L'opposizione alla persecuzione degli ebrei era maggiore nei gruppi di eta superiore ai 40 anni e nelle categorie socioeconomiche degli impiegati di alto livello o dei lavoratori autonomi. Chi si oppose meno attivamente alle misure contro gli ebrei furono probabilmente le lavoratrici e i lavoratori salariati. La Gestapo concluse inoltre che Ie critiche e le opposizioni alle misure antiebraiche crescevanogni volta che aumentava la violenza contro gli ebrei. L'opposizione agli aspetti più devastanti della sua politica contribuì a rendere timoroso Hitler per possibili attentati alla sua vita. Nel giugno del 1941, nel periodo in cui stava lanciando I'attacco all'unione Sovietica e la campagna finale contro gli ebrei, Hitler emanò un'ingiunzione che vietava ogni rappresentazione del Guglielmo Tell di Schiller, nella quale un oppressore viene assassinato22. Ma Hitler si preoccupava della possibilita di essere assassinato ancora prima di iniziare la guerra. Nel 1939 aveva discusso con Albert Speer i suoi progetti per una nuova Cancelleria del Reich della Grande Germania da costruire dopo la guerra. L'edificio doveva essere una fortezza con grosse porte d'acciaio, serrande scorrevoli a prova di proiettile e nessuna finestra sulla facciata, tranne un piccolo balcone al quinto piano. Hitler spiegò a Speer che avrebbe potuto prendere un giorno delle <<misure impopolari>> e che forse ci sarebbe stata una rivolta:.<il cuore del Reich si deve poter difendere come una fortezza>>21. L'opposizione popolare che era sporadica, isolata e facilmente controllabile dalle forze di sicurezza non poteva destabilizzare la dittatura. Le azioni coraggiose degli oppositori disturbavano appena la gigantesca macchina bellica. Questo tipo di resistenza fu quindi inefficace, dal monrento 2t lbidem, pp Hitler's Secret Conversatiorts, cit., pp.316, ,519; G. Ruppelt, Die <Ausschallung" des <Wilheln Tellr, in <Jahrbuch der Deutschen Schillergesellschaft>, XX (19'76), pp A. Speer, Le memorie del Terzo Reich, cit. 83

10 La Resistenza che non riuscì a cambiare il regime. Definire inefficaci questi atti di eroismo collettivi o individuali nella lotta contro il nazismo non costituisce tuttavia un giudizio sul loro valore morale. Gruppi o individui isolati, senza speranza di riuscita, non avevano come criterio per il loro impegno il successo di quanto avevano intrapreso, non più di altri che avevano maggiore accesso ai centri del potere. Tutte le categorie degli oppositori al regime comprendevano rappresentanti di ogni livello politico e sociale, di tutte le professioni e i rami del commercio, di ogni grado di istruzione e di reddito, di tutte le provenienze culturali ed economiche. Fra gli oppositori c'erano ingegneri, operai specializzati, agricoltori, impiegati tlello stato, diplomatici, ministri governativi, avvocati, sacerdoti cattolici, ministri protestanti, casalinghe, artisti, studenti, ricercatori, studiosi, scienziati, accademici, soldati e ufficiali, funzionari dei sindacati, industriali e uomini d'affari. Nella Resistenza era rappresentato I'intero quadro politico, dalla sinistra alla destra, dagli internazionalisti e dai comunisti che speravano in una rivoluzione mondiale ai politici conservatori e ai sostenitori dell'unione fra trono e altare, compresi perfino alcuni nazionalsocialisti disillusi. Capitolo quinto Varietà di opinioni Tutti i gruppi della Resistenzavevano come scopo quello di rovesciare la dittatura nazista di Hitler. Tutte le persone impegnate nella Resistenza volevano inoltre evitare una restaurazione delle condizioni precedenti al 1933 che avevano prodotto il regime nazista. Ma a parte questo, le loro opinioni sulla ricostruzione politica e sociale della Germania dopo Hitler erano profondamente diverse. Si andava dalla restaurazione della Costituzione e del governo delle leggi, a un estremo della scala, all'espropriazione delle proprieta private, la statalizzazione dei mezzi di produzione e la <dittatura del proletariato> all' altro estremo. Il programma comunista era quello consueto che prevedeva I'istituzione di una proprieta comune dei mezzi di produzione, una lotta spietata contro i <nemici di classe>, il dominio del Partito comunista (non erano ammessi altri partiti) e I'allineamento politico con I'Unione Sovietica'. Nel programma era generalmente compresanche la pace, pur se suonava falsa dopo gli attacchi sovietici alla Polonia, la Finlandia, I'Estonia, la Lettonia, la Lituania e la Bessarabia. I socialdemocratici ritenevano che il suffragio universale della popolazione adulta senza alcuna discriminazione dovesse condurre a una giusta rappresenlanza degli interessi delle <classi lavoratrici>>2. Essi si schieravano a favore del- I C.D. Kernig (a cura di), Marxistn, Communisrn, cit., pp.? Cfr. F.J. Furtwiingler, Mtlnner, die ich sah und kannîe, Hamburg, Auerdruck, 1951, pp ; O. John, Mdnner im Kampf gegen Hitler (lv): Wilhelm Leuschner, in <Blick in die Welt>, 29 (1947), p. 20; J. Leber, Ein Mann geht seinenweg: Schriften, Reden uncl Briefe von Julius Leber, Berlin-SchÒneberg e Frankfurt a.m., Mosaik-Verlag, 1952, pp ; W. Treue, Deuîsche Parteiprogramme seit 18ól, Góttingen, Musterschmidt-Verlag, 19684, pp. ll6-ll9:. Spiegelbild einer Versch- 84 8s

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