Paesaggio tra estetica e sperimentazione sensoriale Mille sguardi diversi per lavorare con i bambini
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- Baldassare Borrelli
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1 Paesaggio tra estetica e sperimentazione sensoriale Mille sguardi diversi per lavorare con i bambini Paola De Capitani, Giulia Ferrario, Federica Mazza, Valeria Valsecchi, Franca Zuccoli, 10 Ottobre 2014
2 Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell avere nuovi occhi. Marcel Proust À la recherche du temps perdu
3 PAESAGGIO MILLE POSSIBILI INTERPRETAZIONI E SGUARDI
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6 Riccardo Scarparo la campagna di di Pernumia
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13 David Le Breton Il sapore del mondo 2007 Di fronte al mondo, l uomo non è mai un occhio, un orecchio, una mano, una bocca o un naso, ma uno sguardo, un ascolto, un tocco, un modo di assaporare o annusare; insomma un attività.
14 A ogni istante, egli fa del mondo sensoriale in cui è immerso un mondo di senso di cui l ambiente costituisce il pre-testo. La percezione non è l impronta di un oggetto su un organo sensoriale passivo, ma un attività della conoscenza ( ).
15 ESTETICA BAUMGARTEN 1750 L ESTETICA (ovvero teoria delle arti liberali arte del pensare bello, arte dell analogo della ragione) È la scienza della conoscenza sensitiva
16 DALLARI Baumgarten conia il termine aesthetica dalla radice aisth e dal verbo aisthanomai che vuol dire rapportarsi a qualcosa attraverso i sensi.
17 Convenzione europea del Paesaggio 20/10/2000 Riconoscendo che il paesaggio è in ogni luogo un elemento importante della qualità della vita delle popolazioni: nelle aree urbane e nelle campagne, nei territori degradati come in quelli di grande qualità, nelle zone considerate eccezionali, come in quelle della vita quotidiana.
18 MA COME LAVORARE NEL SUL CON IL PAESAGGIO CON I BAMBINI DELLA SCUOLA DELL INFANZIA E DELLA SCUOLA PRIMARIA? ECCO TRE PROPOSTE O MEGLIO TRE DIVERSI SGUARDI
19 Federica Mazza Nel silenzio si sentiva tutto Un percorso didattico tra natura, arte e territorio Anno accademico: 2013/2014 Istituto comprensivo di Molteno - scuola dell infanzia di Garbagnate Monastero (Lecco)
20 Il corpo si fa presenza.
21 attraverso ogni senso percettivo a disposizione.
22 I bambini trovano libertà, fantasia e tranquillità nella natura. Richard Louv
23 Il paesaggio locale è percepito come teatro in cui l uomo è contemporaneamente attore (ovvero costruttore del paesaggio) e spettatore (attento osservatore del paesaggio stesso). E. Turri, Il paesaggio come teatro
24 Proporre un percorso didattico nel, e con, la natura permette di relazionarsi con l attesa, con un tempo dilatato e necessario, con l inaspettato e l imperfetto. Sperimentare la natura permette ai bambini di lasciarsi affascinare e coinvolgere da essa sviluppando sentimenti di tutela e cura. Inoltre, offre l opportunità di fare esperienza con il rischio e con la totale messa in gioco di sé attraverso le proprie emozioni e il proprio corpo, riconoscendone i punti di forza e di debolezza.
25 Federica: Adesso facciamo un nuovo stagno così mettiamo altri animali
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27 Samuele: Dacci almeno lo scotch, come facciamo se no?
28 Samuele: Avete davvero riempito il bosco? Come avete fatto? Voglio vedere
29 Sebastiano: Sì perché anche il nostro corpo è natura!
30 Aurora: Ma dai! Con i sassi colorati possiamo farlo anche noi!
31 I bambini hanno bisogno della natura per sviluppare tutti i loro sensi e quindi per apprendere e creare. Richard Louv
32 Valeria Valsecchi Girocittà Arte e patrimonio nella scuola dell infanzia Scuola dell infanzia di «Via Lavello» Calolziocorte (Lecco) Anno scolastico 2012/2013
33 Il titolo del percorso racchiude quello che ho cercato di vivere insieme ai bambini, avvicinando l aspetto artistico, all aspetto legato alla scoperta e rappresentazione del patrimonio che circonda la scuola. «Vivere il territorio come aula decentrata» è stato l assunto che ha mosso tutte le attività da me proposte.
34 Il mulino di Margno del Tovo
35 Il BOZZETTO «en plein air» C.: «Da qui la chiesa sembra più piccola». G.: «Per forza abbiamo attraversato il ponte e siamo più lontani». A.: «Se siamo più lontani le cose si vedono più piccole
36 Le ninfee della sezione rosa R.: «Possiamo fare le ninfee come faceva Monet». M.: «È vero tanto abbiamo visto come sono fatte l altro giorno». L.: «Però dobbiamo fare l acqua brillante come il suo quadro». «Per immaginare la mente ha bisogno di immagini. Ogni bambino per poter elaborare il proprio immaginario ha bisogno di possedere un baglio di immagini»
37 La mostra al Monastero di Santa Maria del Lavello Documentare per il territorio significa favorire lo scambio e il confronto di esperienze e in questo modo si realizza la costruzione di un patrimonio di conoscenze che è al tempo stesso rete di esperienze e fonte di nuovi stimoli e nuove condivisioni.
38 «Il territorio non costituisce solo il campo d indagine ma anche il luogo in cui compiere esperienze significative, sia cognitive che affettivo-relazionali, sociali ed educative, in cui l incontro e la collaborazione sono elementi profondi di innovazione scolastica». Il patrimonio nella scuola dell infanzia assume un valore grande e significativo per la crescita dei bambini. Le finalità dell educazione al patrimonio sono state individuate, durante tutto il percorso vissuto dai bambini, nell ottica della relazione del soggetto, protagonista e destinatario dell azione educativa, con i beni culturali e paesaggistici, in riferimento alla comunità in cui vive.
39 LA LIBERTÀ DI COSTRUIRE Percorso svolto presso la scuola a tempo pieno Don Carlo Gnocchi di Inverigo A.s. 2012/2013 Paola De Capitani
40 Il toccare, il manipolare, il modellare rispondono ad un bisogno vitale dell uomo : l appetito della creatività. DANIEL DE MONTMOLLIN
41 la creta è fredda e modellabile, puoi farci quello che vuoi. Puoi usare: dita, palmo, polpastrelli o sdraiare la mano sulla creta. (Alessandro)
42 le mie mani hanno fatto un esperienza che non si sarebbero mai sognate. Hanno provato divertimento, tranquillità e morbidezza. GINEVRA
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45 Lavorando la creta ho provato un sacco di sensazioni: mi sono sentita un artista, sognando, sentendomi libera con la fantasia! (Elena)
46 L arte incontra la vita in un continuo e mutevole scambio, che rinnova il nostro sguardo verso la realtà e ci svela il potere evocativo delle cose. (Francucci C., Vassalli P. ) un sistema educativo aperto ( ) che rivendica la necessità di un coordinamento della scuola con le altre strutture del territorio, per un educazione collegata all ambiente, aperta ai diversi modelli culturali che in esso sono presenti. (Frabboni F. )
47 Costituzione della Repubblica Italiana Principi fondamentali, Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione Gazzetta Ufficiale 27 dicembre 1947, n. 298
48 PATRIMONIO patrimònio s. m. [dal lat. patrimonium, der. di pater -tris «padre»]. 1. a. Il complesso dei beni, mobili o immobili, che una persona (fisica o giuridica) possiede MATRIMONIO matrimònio s. m. [dal lat. matrimonium, der. di mater -tris «madre», sul modello di patrimonium]. 1. a. Istituto giuridico..)
49 ha mutato irreversibilmente il ruolo del patrimonio storico e artistico italiano, facendone un segno visibile della sovranità dei cittadini, dell unità nazionale, e dell uguaglianza costituzionale, perché ciascuno di noi [ ] ne è ugualmente proprietario. Montanari T., Dagli sprechi all'efficienza, Il Fatto Quotidiano.it, 5/1/2012.
50 Indicazioni nazionali, 2012 L incontro dei bambini con l arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda.
51 I materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise nell atelier della scuola, le osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e di opere (quadri, musei, architetture) aiuteranno a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione, della produzione e dell invenzione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico.
52 Comprendere e apprezzare le opere d arte Riconoscere e apprezzare nel proprio territorio gli aspetti più caratteristici del patrimonio ambientale e urbanistico e i principali monumenti storico-artistici.
53 Alberto Munari Se invece si considera l espressione artistica, l espressione metaforica in genere, come una forma di conoscenza, allora non ha più senso distinguere delle attività che si fanno in un laboratorio detto giocare con l arte da delle attività che si potrebbero fare in un altro luogo che potrebbe chiamarsi giocare con la conoscenza.[1] [1] Alberto Munari, Dal laboratorio al museo: per una metodologia di comunicazione del sapere, in AA. VV., Laboratorio giocare con l arte, Quarto quaderno, Museo internazionale delle ceramiche Faenza, Faenza, 1986, p. 76.
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