LE ATTIVITÀDI LABORATORIO PER LA DETERMINAZIONE DI AGENTI CHIMICI IN MATRICI COMPLESSE. I PROGETTI DI RETE INTEGRATA
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- Mauro Di Pietro
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1 LE ATTIVITÀDI LABORATORIO PER LA DETERMINAZIONE DI AGENTI CHIMICI IN MATRICI COMPLESSE. I PROGETTI DI RETE INTEGRATA " Progetto realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute - capitolo 4145" Marco FONTANA Rischio Industriale e Igiene Industriale ARPA Piemonte
2 CONTESTO PRE-REACH L IMPIEGO DI STRUMENTI ALTERNATIVI ALLA MISURA (MODELLI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO) HA COMPORTATO UNA SENSIBILE DIMINUZIONE DELLA PRODUZIONE DI DATI AMBIENTALI FORTE SBILANCIAMENTO DELL ATTIVITA ANALITICA SU DATI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE RISPETTO ALLE ANALISI INERENTI LE CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE E TOSSICOLOGICHE DELLE SOSTANZE E DELLE MISCELE
3 STRUMENTI DI COMUNICAZIONE DEL RISCHIO PRINCIPIO DEL REACH Circolazione delle informazioni lungo l intera catena di approvvigionamento Scheda Di Sicurezza (SDS) Rimane il principale strumento a disposizione dell utilizzatore professionale di sostanze e miscele
4 SCENARIO DI ESPOSIZIONE Principale elemento di collegamento tra le normative di prodotto e la normativa di tutela dei lavoratori Sono in fase di redazione i modelli di scenario secondo le diverse categorie di sostanze e miscele e secondo le diverse applicazioni industriali
5 IMPLEMENTATION AND ENFORCEMENT OF RESTRICTIONS Annex XVII Reach Asbestos fibers Mercury Nickel Creosote Chromium VI compounds Toluene Trichlorobenzene Polycyclic Aromatic Hydrocarbons (PAH) Phtalates
6 ESEMPIO I INDUSTRIA MECCANICA Formaldeide negli oli lubrorefrigeranti Campagne di monitoraggio in alcune aziende piemontesi Verifica dell esposizione professionale a formaldeide: CAMPIONI AMBIENTALI ANALISI DI PRODOTTI IN USO
7 ALCUNI MONITORAGGI AMBIENTALI Settori Produttivi Industria chimica Fabbriche carte, cartoni (Cartucce filtranti) Costruzione mobili, infissi (Truciolato) Prodotti in Gomma Produzione oggetti in metallo (Officine Metalmec.) Lavorazione trasformaz. resine sintetiche (Plastica) Valore Massimo (mg/m 3 ) 0,87 0,24 0,29 0,022 1,2 0,078 % del TLV- C ACGIH (0,37mg/m 3 ) 235% 65% 78% 6% 335% 21% Indici di Rischio per effetti ACUTI > 100% IR % IR % IR 2 < 50% IR 1 > 100% IR 3 < 50% IR 1 Valore Medio (mg/m 3 ) 0,18 0,082 0,12 0,0098 0,17 0,052 % OEL-TWA SCOEL (0,25mg/m 3 ) 73% 33% 47% 4% 68% 21% Indici di Rischio per effetti CRONICI > 50% IR % IR % IR 2 < 10% IR 1 > 50% IR % IR 2
8 ANALISI DEI PRODOTTI IN LAVORAZIONE IN UNA AZIENDA METALMECCANICA Prodotto Olio emulsionato al 3,2% Punto di prelievo / Macchina di utilizzo Da serbatoio dopo miscelazione (emulsione nuova ) ph (al prelievo) Concentrazione HCHO (mg/kg) % (p/p) ,073 Nelle SDS del prodotto era indicato possibile sviluppo di HCHO in ambiente acido Olio emulsionato al 2,5% MACCHNA A ,061 Olio emulsionato al 4,8% MACCHNA B ,058 Olio emulsionato al 3,0% MACCHNA C ,058 Olio emulsionato al 3,0% MACCHNA D 8, ,052 Olio emulsionato al 6,8% MACCHNA E ,050 Olio emulsionato al 4,5% MACCHNA F ,050 I monitoraggi ambientali hanno evidenziato concentrazioni comprese tra 0.7 e 1.2 mg/m3 Valore TLV-C ACGIH 0.37 mg/m3
9 INDUSTRIA MECCANICA Formaldeide negli oli lubrorefrigeranti Problematica diffusa nel settore industriale esaminato Evidenti correlazioni tra monitoraggi ambientali ed analisi dei prodotti Necessità di scenari di esposizione precisi e dettagliati rispetto alle condizioni di utilizzo Opportunità di sostituzione di antibatterici precursori della formaldeide GROTAN BK
10 ESEMPIO II FONDERIE DI GHISA ED ACCIAIO Generazione di SOV dai processi di degradazione delle resine Formazione di sostanze organiche nelle lavorazioni di formatura anime a caldo e di colata PRINCIPALE FATTORE DI RISCHIO CHIMICO:
11 Benzene inquinante principale per tutte le resine analizzate Studi di decomposizione condotti in collaborazione con UNITO SDS non indicavano in alcun modo sviluppo di idrocarburi aromatici
12 Concentrazioni importanti di benzene Obbligo di valutazione e gestione del rischio chimico
13 FONDERIE DI GHISA ED ACCIAIO Generazione di SOV dai processi di degradazione delle resine Gli studi condotti e ampiamente pubblicati negli anni 90 non hanno sensibilizzato a sufficienza gli operatori del settore Recenti indagini condotte in Piemonte confermano assenza o carenza di valutazione del rischio per il fattore benzene Urgente sensibilizzazione degli utilizzatori a valle per una selezione dei prodotti di minore pericolosità e conformi alle esigenze di comunicazione del rischio (SDS)
14 ESEMPIO III INDUSTRIA DELLO STAMPAGGIO PLASTICA Liberazione di monomeri e generazione di SOV nei processi di lavorazione Adeguamenti degli impianti di aspirazione esistenti in accordo con autorizzazioni AIA Emissioni in atmosfera Campagne di monitoraggio Ambienti di lavoro Materie prime
15 CONSIDERAZIONI SUI CAMPIONI IN AMBIENTE DI LAVORO: ESPOSIZIONE A FORMALDEIDE CONFRONTO PERSONALI - AMBIENTALI Inquinamento diffuso per carenze di idonei sistemi di aspirazione mg/m3 0,070 0,060 0,050 0,040 0,030 0,020 0,010 PRESENZA DI ASPIRAZIONI 0,000 personali ambientali mg/m3 0,090 0,080 0,070 0,060 0,050 0,040 0,030 0,020 0,010 0,000 aspirazione su spurgo nessuna aspirazione Applicazione di migliori tecnologie sulle macchine di stampaggio
16 RISULTATI DEI TEST DI CESSIONE TERMICA DI ALCUNI POLIMERI RAGGRUPPATI PER INQUINANTI DI MAGGIOR RILIEVO S O S T A N Z A P o l i B u t i l e n T e r e f t a l a t o ( P B T ) C o p o l i m e r o E t i l e n e P r o p i l e n e ( P O ) C o p o l i m e r o S t i r e n e - A n i d r i d e M a l e i c a ( S M A ) P o l i P r o p i l e n e ( P P ) a c e t a l d e i d e X X X 1, 3 - b u t a d i e n e X f u r a n o b e n z e n e X X 1, 4 - d i o x a n o X t o l u e n e X 4 - v i n i l c i c l o e s e n e X e t i l b e n z e n e X X s t i r e n e X X f e n o l o X 4, 4 ' - i s o p r o p i li d e n e d i f e n o l o X a c r i l o n i t r i l e C r o t o n a l d e i d e X X a l p h a - m e t i l s t i r e n e X X a n i d r i d e e s a i d r o f t a l i c a X X M e t i l b u t i l c h e t o n e X X F e n i l a c e t a l d e i d e X X N a f t a l e n e a n i d r i d e - 1, 2, 3, 6 - t e t r a i d r o f t a l i c a X X
17 INDUSTRIA DELLO STAMPAGGIO PLASTICA Formazione di monomeri e SOV nei processi di lavorazione Possibile formazione di sostanze pericolose con diverse tipologie di polimeri SDS delle materie plastiche sovente inadeguate rispetto all effettivo scenario di esposizione Miglioramenti evidenti delle esposizioni nelle macchine adeguatamente confinate ed aspirate
18 ESEMPIO IV UTILIZZO DI COLORANTI E PIGMENTI Industrie tessili e laboratori di tatuaggio Rilascio di ammine aromatiche cancerogene Presenza di ammine aromatiche Come impurezze di sintesi Per rilascio da composti azoici (azoriduzione)
19 Pigmenti per tatuaggio Lista delle ammine che non devono essere presenti/rilasciate dal prodotto secondo la risoluzione europea RESOLUTION RESAP (2008):1 In rosso: Ammine rilevate nei controlli eseguiti sui prodotti Il 44% dei campioni risultano non conformi o-toluidina [ ] Benzidina [ ] 2,4-Diamminoanisolo [ ] p-cresidina [ ] 2,4,5-Trimetilanilina [ ] p-cloro-o-toluidina [ ] 2,4-Diamminotoluene [ ] p-cloroanilina [ ] 2-Naftilammina [ ] 4-Amminodifenile [ ] 4,4 -Diamminodifeniletere [ ] o-anisidina [ ] 4,4 -Diamminodifenilmetano [ ] 3,3 -Dimetil-4,4 -Diammonidifenilmetano [ ] o-tolidina [ ] 4,4 -Tiodianilina [ ] 3,3 -Diclorobenzidina [ ] 4,4 -Metilen-bis-(2-cloroanilina) [ ] 3,3 -Dimetossibenzidina [ ]
20 Analisi di coloranti utilizzati per la tintura dei tessuti n campioni aminobifenile AMINE AROMATICHE RILEVATE Campioni di presenza e relative classi di rischio o-toluidina 22 1 p-cloroanilina 7 1 2,4-diaminotoluene 4 < L.R. 67 Classe 4 > 1000 mg/kg Classe mg/kg Classe mg/kg Classe 1 < L. R. Circa il 30% dei campioni è risultata positiva al metodo DD CEN ISO/TS 17234:2003 Leather Chemical tests Determination of certain azo colourants in dyed leathers
21 UTILIZZO DI COLORANTI E PIGMENTI Industrie tessili e laboratori di tatuaggio Rilascio di ammine aromatiche cancerogene Sia le industrie che i laboratori sono essenzialmente DU industrie tessili adeguati scenari di esposizione nelle SDS (condizioni di T., ph.) laboratori di tatuaggio la normativa specifica è tutt ora in corso d opera accurata selezione dei prodotti sul mercato
22 SCENARIO DI ESPOSIZIONE L impiego di modelli predefiniti di scenario è scelta obbligata per garantire la confrontabilità dei dati a livello europeo e l omogeneità delle informazioni tra i diversi soggetti (produttori, importatori, DU) CRITICITA Limiti nella descrizione dei processi e delle mansioni lavorative Carenza nelle informazioni disponibili per i DU AUSPICIO Possibile inserimento nei modelli di allegati di dettaglio Ottimizzazione delle informazioni
23 In sede di gruppo interregionale sull applicazione del regolamento REACH PROGETTAZIONE DI UNA RETE DI LABORATORI TEMATICI IN GRADO DI GESTIRE SU SCALA SOVRAREGIONALE MOLTEPLICI PARAMETRI ANALITICI MATRICI COMPLESSE EVENTUALI ANALISI DI REVISIONE
24 PROGRAMMI DI ATTIVITA A BREVE TERMINE Individuazione dei laboratori tematici presso ARPA o Sistema Sanitario Nazionale (SSN) CONTROLLO DELLE RESTRIZIONI ALLEGATO 17 REACH INDIVIDUATE LE TIPOLOGIE DI MISCELE ED ARTICOLI PRIORITARI DA AUTORITA NAZIONALI ED ECHA
25 ANALISI DI SOLVENTI CLORURATI IN CAMPIONI DI COLLE LABORATORIO DI RIFERIMENTO: ARPA PIEMONTE
26 ANALISI DI BENZENE IN INCENSI PROFUMATI LABORATORIO DI RIFERIMENTO: ARPA LIGURIA
27 RIFERIMENTI D.Lgs 81/08 Art Valutazione dei rischi Il datore di lavoro determina. c) Il livello, il modo e la durata dell esposizione d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti tenuto conto della quantità delle sostanze e dei preparati che li contengono o che li possono generare Art Agenti cancerogeni Integrazione VDR con. b) I quantitativi di sostanze ovvero preparati cancerogeni o mutageni prodotti, utilizzati, ovvero presenti come impurità o sottoprodotti
28 CONCLUSIONI La crescente domanda di determinazioni analitiche su matrici complesse, per un numero di parametri variabile e consistente, ha posto un serio problema di capacità di risposta da parte delle strutture laboratoristiche, che in genere hanno correttamente impostato le proprie organizzazioni su una logica di accreditamento prove, ma spesso assai limitata a settori di attività prioritaria in termini di richiesta di indagini analitiche da parte dei committenti.
29 CONCLUSIONI Il controllo delle restrizioni di cui all Allegato XVII del REACH è certamente un banco di prova che già oggi coinvolge direttamente le strutture dei Presidi Multizonali di Prevenzione e delle ARPA per una prima risposta alle indicazioni dell Autorità Competente per le ispezioni a livello nazionale. Inoltre l esperienza presentata non può che confermare l opportunità di cogliere tale occasione storica anche per un potenziamento delle risposte dei laboratori pubblici all applicazione delle normative sulla tutela dei lavoratori e sulla protezione ambientale.
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