GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl

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1 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA Associazione SUI GENERIS Ass. Operatori turistici di Porto Cesareo e dintorni REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca BANDO PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CONTRIBUTO MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl PIANO DI SVILUPPO COSTIERO Rev. 3 del 30/05/2012 Approvata dal CdA in data 31 Maggio 2012 Il Presidente del CdA Dott. Angelo Petruzzella

2 Sommario 1. IL GRUPPO DI AZIONE COSTIERA Idea Attività preliminari Composizione e caratteristiche del partenariato Provincia di Lecce Comune di Gallipoli Comune di Galatone Comune di Nardò Comune di Porto Cesareo AGCI AGRITAL FEDERCOOPESCA FEDERPESCA LEGAPESCA UNCIPESCA Società Cooperativa Hydra Associazione Sui Generis Associazione Operatori Turistici di Porto Cesareo e dintorni ANALISI DEL TERRITORIO E DIAGNOSI DEL CONTESTO Descrizione della zona di pesca e delle sue principali caratteristiche distintive Premessa Il quadro nazionale Il quadro regionale Il Compartimento marittimo di Gallipoli L area del GAC Jonico-Salentino Cartina Analisi del contesto sociale, economico e ambientale della zona di pesca, comprensiva di analisi swot (punti di forza e debolezza, opportunità, rischi) Criticità comuni al settore della pesca pugliese Analisi SWOT dell area GAC MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEL PARTENARIATO LOCALE Descrizione del processo partecipativo del partenariato locale pubblico-privato nello sviluppo della strategia Documenti informativi Feedback della fase di divulgazione Fogli di partecipazione agli collettivi con gli operatori

3 3.5. Questionari di riscontro Galleria fotografica Fase di concertazione DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE Descrizione degli obiettivi Descrizione del tema centrale della strategia LE MISURE/AZIONI DI INTERVENTO Descrizione delle misure/azioni concrete di attuazione della strategia, obiettivi specifici, beneficiari e risorse L.I.S. 1: Mantenimento della prosperità socio-economica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura L.I.S. 2: Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente L.I.S. 3: Promuovere la cooperazione interterritoriale e transnazionale tra le zone di pesca Azione 4.a Azione 4.a Azione 4.a Azione 4.a Azione 4.c Azione 4.c Azione 4.d Azione 4.e Azione 4.f Costi di gestione, acquisizione competenze e animazione Riepilogo assegnazione risorse pubbliche nelle misure Quadro logico dell attuazione della strategia Quadro economico riepilogativo Riepilogo delle intensità di aiuto concedibili COERENZA E SINERGIA CON ALTRE POLITICHE E INIZIATIVE ATTUATE SUL TERRITORIO (con particolare riferimento ai GAL) Il contesto generale Sinergia con PO FESR Sinergia con PO FSE Sinergia con PSR PROCEDURE ATTUATIVE DEL PSC Forma giuridica Organi sociali

4 7.3. Funzionamento del partenariato Struttura responsabile dell attuazione Struttura tecnico-amministrativa Organigramma Cronoprogramma Descrizione della sostenibilità e delle prospettive future Descrizione delle attività di animazione locale DESCRIZIONE DELLE AZIONI DI COOPERAZIONE INTERREGIONALE E TRANSNAZIONALE La cooperazione L approccio del GAC Jonico-Salentino Tipi di collaborazione previsti Progetti di cooperazione semplice (o prima fase di sviluppo) Progetti di cooperazione avanzata Scheda di progetto di cooperazione fra GAC Piano finanziario generale Territori coinvolti PIANO FINANZIARIO PER ANNO, MISURA E AZIONE, DISTINTO TRA QUOTA PUBBLICA E QUOTA PRIVATA PIANO DI COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE E PUBBLICITÀ Il Piano di Comunicazione e informazione Obiettivi Destinatari Contenuti e strategie Previsione risorse finanziarie Organismi per l esecuzione Valutazione L animazione del territorio La diffusione dei risultati

5 1. IL GRUPPO DI AZIONE COSTIERA 1.1. Idea L economia ittica rappresenta una componente significativa del tessuto economico e produttivo della regione Puglia, ma risente delle difficoltà strutturali e di mercato del settore, così come di altri comparti produttivi. I tradizionali elementi di debolezza assumono un rilievo ancora maggiore in alcune aree circoscritte, in cui la dotazione di capitale fisico, finanziario e sociale stenta a formarsi con ripercussioni non irrilevanti, che di fatto ostacolano l avvio di un processo di modernizzazione complessiva del settore. Il bando regionale relativo all Asse IV - Mis. 4.1 Sviluppo sostenibile delle zone di pesca vuole sostenere l attuazione di strategie di sviluppo locale a favore delle zone di pesca, capaci di concepire ed attuare una strategia di sviluppo integrata e sostenibile vuole contribuire ad innescare processi di sviluppo che siano duraturi nel tempo e capaci di rendere maggiormente competitive le aree dipendenti dalla pesca. In tale ambito, un raggruppamento di enti pubblici e privati e Associazioni di categoria ha voluto attivare una forte sinergia di sviluppo congiunta capace di rendere immediatamente operativi gli obiettivi dell intero Fondo Europeo per la Pesca per lo sviluppo dell area costiera compresa fra i comuni di Porto Cesareo e Gallipoli Attività preliminari Le attività di concertazione del territorio del presente Gruppo di Azione Costiera sono state particolarmente articolate ed ampie, essendo l ente capofila (Provincia di Lecce) impegnato sin dagli ultimi mesi del 2009 nello sforzo di promuovere iniziative di sviluppo delle zone di pesca condivise con il territorio e le associazioni di categoria. In particolare: - il giorno 27 gennaio 2010, su proposta della Provincia di Lecce, si è istituito ed insediato, presso la Provincia di Lecce, il Comitato promotore del Gruppo di Azione Costiera Salento, avente lo scopo di promuovere un unico vasto GAC sul territorio salentino, composto dalle Associazioni di categoria LEGAPESCA, AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA e UNCI PESCA, l Associazione Piscicoltori Italiana e gli Enti parco costieri; - da un confronto con le Associazioni di categoria, LEGAPESCA, AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA e UNCI PESCA e, quindi, con le imprese di pesca aderenti (pari al 90% della flotta), esaminate le caratteristiche della flotta e dei territori in cui esse operano, si è concordemente individuato nei territori dei Comuni di Porto Cesareo, Nardò, Galatone e Gallipoli, quelli più idonei a rendere maggiormente efficaci gli sforzi intrapresi dalla Provincia di Lecce nella precedente iniziativa, sostenendo la costituzione di un GAC Jonico-Salentino, - con nota del 21 Settembre 2010, il Capofila delle Associazioni di categoria LEGAPESCA, AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA e UNCI PESCA, dott. Angelo Petruzzella, trasmetteva l invito ai citati comuni ed alla Provincia di Lecce per l attivazione di un iniziativa congiunta di concertazione pubblico-privata, in grado di condurre alla costituzione di un Gruppo di Azione Costiera (GAC) nei territori comunali coinvolti; - il giorno 27 Ottobre 2010, su proposta della Provincia di Lecce, si è costituito ed insediato il Comitato promotore di un Gruppo di Azione Costiera denominato GAC Jonico-Salentino, composto da LEGAPESCA, AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA e UNCI PESCA, i Comuni di Porto Cesareo, Nardò, Galatone e Gallipoli e la Provincia di Lecce; 5

6 - con Determinazione del Dirigente Servizio Caccia e Pesca n. 12 del 31/01/2011, è stato approvato il bando regionale relativo alla Misura 4.1 Sviluppo sostenibile delle zone di pesca, pubblicato sul BURP n.29 del 24/02/11; - il giorno 28 Marzo 2011 si è consolidato il Comitato promotore del partenariato pubblico-privato denominato GAC JONICO - SALENTINO tra LEGAPESCA, AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA e UNCI PESCA, i Comuni di GALLIPOLI, GALATONE, NARDO, PORTO CESAREO e la PROVINCIA DI LECCE Composizione e caratteristiche del partenariato Il Partenariato del GAC si è costituito grazie a modalità partecipative e concertative che hanno visto l ampio coinvolgimento di tutti gli attori locali, pubblici e privati, e delle loro rappresentanze istituzionali e associative nella individuazione del percorso di sviluppo costiero. Come si vedrà in dettaglio nel presente paragrafo, il Partenariato del GAC risulta essere l espressione composita e variegata, accanto ai soggetti pubblici che operano nel territorio di riferimento come le amministrazioni comunali e provinciali, dei diversi organismi rappresentativi del settore della pesca e soggetti che rappresentano la realtà sociale economica e sociale del territorio, rispetto alla strategia di sviluppo proposta nel Piano di Sviluppo Costiero. Per descrivere le caratteristiche del partenariato, occorre anche constatare la competenza acquisita da molti dei componenti il partenariato del GAC nelle esperienze pregresse, così come nella partecipazione ad altri progetti finanziati da Fondi strutturali ed altri strumenti di programmazione negoziata attribuendo al GAC un ruolo importante in qualità di attuatore del Piano di sviluppo e che potrà far assumere in futuro la qualità di Agenzia di sviluppo locale del territorio di riferimento. Il partenariato è composto da n 13 soggetti. Di seguito, si elencano nello specifico, per macro-tipologia di soggetto, profili/competenze e responsabilità/impegni dei soggetti componenti il partenariato: - Soggetti Pubblico-istituzionali: a) sovraintendono ed attuano i processi di governance territoriale, svolgendo un insieme di attività nell interesse della comunità rappresentata, in attuazione dell indirizzo dei propri apparati di governo e nel rispetto degli specifici principi costituzionali e di una articolata disciplina regolamentare. Essi si impegnano a garantire nell ambito del partenariato l attuazione delle politiche e delle strategie e degli interventi pubblici in linea con l interesse collettivo e le finalità di sviluppo costiero del territorio rappresentato; b) il raggruppamento risulta essere totalmente rappresentato dalle Amministrazione dei Comuni coinvolti e dalla Provincia di Lecce. - Associazioni di categoria: a) rappresentano ed assicurano gli interessi dei propri associati, valorizzando e garantendone le opportunità di crescita, tutela e sviluppo sulla base delle specifiche mission, sono portatrici di esperienze professionali specifiche per il settore/area di riferimento rappresentato che le porterà ad impegnarsi nell ambito del partenariato attraverso la definizione e la presa in carico dei fabbisogni/aspettative dei propri associati e dei soggetti (persone fisiche o giuridiche) ad essi collegati; b) il raggruppamento è composto dalle associazioni di categoria: FEDERPESCA, LEGAPESCA, UNCI PESCA, FEDERCOOPESCA e AGCI AGRITAL; - Soggetti rappresentativi della realtà economica sociale e ambientali del territorio: a) enti/organismi a cui fanno capo interessi specifici e che sono portatori di esperienze maturate in aree o settori economici strategici per il raggiungimento degli obiettivi progettuali finalizzati alla 6

7 crescita del tessuto economico locale ed alla implementazione delle azioni che favoriscano la nascita e/o la crescita di circuiti produttivi dell area obiettivo; b) il raggruppamento è composto da: Soc. Coop. Hydra, Associazione Sui Generis e Consorzio degli Operatori Turistici di Porto Cesareo e dintorni. PARTENARIATO GAC JONICO-SALENTINO SOCI PUBBLICI SOCI PRIVATI Compagine sociale n. Descrizione: % Soggetti pubblici Sogg. Privati rappresentanti settore pesca Sogg. Privati rappresentanti realtà economica sociale ed ambientale Ripartizione del capitale sociale % 1 Provincia di Lecce 5,00% 1.000,00 2 Comune di Gallipoli 12,50% 2.500,00 3 Comune di Galatone 5,00% 1.000,00 4 Comune di Nardò 5,00% 1.000,00 5 Comune di Porto Cesareo 12,50% 2.500,00 Totale Soggetti Pubblici 40,00% 8.000,00 1 FEDERPESCA 7,50% 1.500,00 2 LEGAPESCA 10,00% 2.000,00 3 UNCI PESCA 2,00% 400,00 4 FEDERCOOPESCA 10,00% 2.000,00 5 AGCI AGRITAL 10,00% 2.000,00 Totale Soggetti Privati - Pesca 39,50% 7.900,00 1 Soc. Coop. Hydra 8,00% 1.600,00 2 Associazione Sui Generis 7,50% 1.500,00 Consorzio Operatori Turistici di 3 Porto Cesareo e dintorni 5,00% 1.000,00 Totale Soggetti Privati - Altri 20,50% 4.100,00 Totale capitale sociale GAC ,00 E evidente che i soci coinvolti mostrano la capacità di aggregare i diversi interessi del territorio in funzione degli obiettivi specifici proposti nel PSC; si riportano si seguito delle descrizioni in merito: Provincia di Lecce Cenni storici La provincia di Lecce trae le sue origini dall antica provincia di Terra d Otranto. La Terra d Otranto comprendeva fin dal XI secolo i territori delle attuali province di Lecce, Taranto e Brindisi (con l eccezione di Fasano e Cisternino). Fino al 1663 comprendeva anche il territorio di Matera (Basilicata). Il suo capoluogo fu in un primo momento Otranto, ma in epoca normanna (XII secolo) fu sostituita da Lecce. Dopo l unità d Italia, la Terra d Otranto cambiò nome in Provincia di Lecce, e il suo territorio fu diviso nei quattro circondari di Lecce, Gallipoli, Brindisi e Taranto. Il suo smembramento iniziò nel 1923, quando la parte occidentale della Provincia di Lecce si costituì come Provincia dello Jonio (la quale sarebbe stata rinominata Provincia di Taranto nel 1951). Nel 1927 fu invece privata del restante territorio settentrionale, che fu unito a due comuni della Provincia di Bari dell epoca (Fasano e Cisternino, già appartenenti alla Terra di Bari) per costituire la Provincia di Brindisi. 7

8 Il contesto territoriale La Provincia di Lecce con abitanti è la seconda più popolosa della Puglia dopo quella di Bari. Affacciata ad est sul Mar Adriatico (canale d Otranto) e a sud-ovest sul Mar Ionio, occupa l estremità meridionale della Puglia e confina a nord-est con la Provincia di Brindisi e a nord-ovest con la Provincia di Taranto.La provincia di Lecce, estesa per 2.759,39 chilometri quadrati (il 14,3% del territorio pugliese), è la terza per estensione territoriale della Regione dopo quelle di Foggia e di Bari ed è la più orientale d Italia. La provincia, inclusa totalmente nella subregione del Salento, è sostanzialmente pianeggiante. La fascia costiera, lunga 222 km, è caratterizzata da spiagge di sabbia fine, con affioramenti di acque freatiche e bacini retrodunali, intervallate da lunghi tratti rocciosi e alte falesie che sprofondono nel mare. Lungo la costa adriatica meridionale si concentrono numerose grotte naturali come la Grotta Zinzulusa. Fanno parte del territorio anche i bacini costieri dei Laghi Alimini (Alimini Grande e Alimini Piccolo), situati a nord di Otranto, e l area paludosa delle Cesine. La fascia costiera della provincia è ricoperta di una rigogliosa macchia mediterranea e di folte pinete. I comuni della provincia che si affacciano direttamente sul mare sono 26 sui 97 totali. Il Compartimento Marittimo competente è quello di Gallipoli, che si estende da Punta Prosciutto, sul versante ionico, a Casalabate su quello adriatico Comune di Gallipoli Cenni storici In località Torre Sabea vi era un antico ed importante villaggio neolitico del quale sono rimasti chiari segni archeologici, benché coperti da uno strato di sabbia. I dati faunistici e paleobotanici ed il materiale archeologico non esclusi segni di vegetazione commestibile (frumento, orzo,...) o di focolari incisi sulla roccia, dimostrano che la comunità del villaggio apportava modifiche al suo habitat, in funzione dell utilità che ne poteva trarre per il vivere più civile: colture dei terreni, pascoli di capro-ovini. Né la comunità si lasciava sfuggire lo scambio per via mare dell ossidiana proveniente dalle isole Eolie. Lo stemma di Gallipoli si compone dell immagine di un gallo con la corona e di una scritta che recita "fideliter excubat" (vigila fedelmente). La leggenda narra che il gallo avrebbe impresso con la propria immagine lo scudo di Idomeneo di Creta, l eroe che si crede fondatore delle città di Lecce e di Gallipoli. Altri pensano che la città originaria sia stata la messapica Alezio, e che in quel tempo lo scoglio su cui è posta Gallipoli servisse da stazione per i pescatori, che edificarono qualche casetta senza ordine per ripararsi. In effetti tutte le città messapiche erano collegate tramite tracciati stradali ai loro approdi portuali: Alezio era collegata a Gallipoli, Ugento a Torre S. Giovanni, Nardò a Santa Maria al Bagno a cui forse era collegata la stessa Manduria. In seguito alla distruzione di Alezio, con l accrescere della popolazione e degli artigiani, Gallipoli divenne una città. La tortuosità delle strade del centro storico sembra confermare questa teoria (Bartolomeo Ravenna, Memorie Istoriche della città di Gallipoli). L impianto urbanistico della città vecchia è dovuto anche a motivi militari e climatici (la tortuosità delle strade è un ottima difesa contro le truppe nemiche ed i venti dominanti) inoltre si è sfruttato ogni centimetro quadrato disponibile pur di poter edificare entro la cinta muraria infatti nel centro storico non esistono vere e proprie piazze ma al più qualche slargo. Altre fonti attribuiscono le origini della città ad altri eventi. Plinio il vecchio, ad esempio, induce a dedurre che i Galli Senoni si siano insediati nel territorio; più credibile pare quella attribuita ai Messapi: è certo che Gallipoli fece parte della Magna Grecia controllando un vasto territorio comprendente l attuale Porto Cesareo. Nel 265 a.c. a fianco di Taranto e di Pirro, si scontrò con Roma subendo una sconfitta che la relegò a colonia romana fino a diventare "municipium". Agli inizi del Medioevo fu quasi certamente saccheggiata dai Vandali e dai Goti. Ricostruita dai Bizantini, Gallipoli conobbe un periodo di floridezza sociale e commerciale, sfruttando la sua posizione 8

9 geografica. Durante il Medioevo appartenne alla Chiesa di Roma e fu teatro di durissimi scontri con il monachesimo greco, il cui ricordo si conserva ancora nell Abbazia di San Mauro, i cui ruderi sono visibili sulla serra che da est guarda alla città. Nell XI secolo, Gallipoli fu occupata dai Normanni e successivamente, nel 1268, subì l assedio di Carlo I d Angiò, determinandone di fatto il passaggio della città sotto il controllo degli Angioini e provocando la fuga degli abitanti nella vicina Alezio. La ripopolazione della città avvenne già nel 1300 sotto il governo del Principato di Taranto. Nel 1484, i Veneziani ne tentarono, senza riuscirci, l occupazione. Nel XVI secolo subì dapprima l assedio degli spagnoli e poi dei Borbone; con quest ultimi entrò a far parte del Regno di Napoli. Ferdinando I di Borbone avviò la costruzione del porto che divenne nel Settecento la più importante piattaforma olearia del Mediterraneo per il commercio dell olio per lampade (olio lampante). Con l Unità d Italia divenne capoluogo di circondario, insieme a Lecce e a Taranto Il contesto territoriale Il territorio del comune di Gallipoli, che occupa una superficie di 40,35 km², si affaccia sul mare Ionio con un litorale di circa 20 km comprendente anche le località di Punta Pizzo, Baia Verde, Rivabella e Lido Conchiglie. Il centro urbano, situato a 12 m s.l.m., è composto dalla città vecchia, posta su un isola calcarea collegata alla terraferma con un ponte seicentesco, e dal borgo, che accoglie la parte più moderna della città. Il territorio confina a nord con il comune di Sannicola, a est con i comuni di Alezio e Matino, a sud con il comune di Taviano e a ovest con il mare Ionio. Nel comune di Gallipoli ricade il parco naturale regionale Isola di Sant Andrea e litorale di Punta Pizzo istituito con legge regionale n. 20 del 10 luglio Le dinamiche demografiche Superficie territoriale 40,35 kmq., popolazione residente e densità (per Kmq) 523,9. Il totale della popolazione al è pari a abitanti di cui maschi e femmine con una variazione percentuale pari a 0,5 nel novennio L età media dei residenti è 41,8 anni. Il tasso di natalità è pari 8,1 e di mortalità pari al 8,3 con un tasso di crescita naturale di -0,2 ed un tasso di crescita migratoria pari a 5,0 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a 4,8. Le famiglie sono con un numero di componenti pari a 2,58 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente sono celibi, sono coniugati, 77 divorziati e 213 vedovi. Del totale della popolazione femminile residente sono nubili, sono coniugate, 129 divorziate e vedove. Della popolazione straniera residente, al 2009, il totale è pari a 222 di cui 49 minorenni. 9

10 Dati sul contesto economico e lavorativo Unità locali delle imprese per settore di attività economica (ateco 2007) Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività Costruzioni Commercio all ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto Istruzione, sanità e assistenza sociale Altre attività di servizi Totale Gallipoli Occupati (al 2008) distinti per settori Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica (ateco 2007) Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività Costruzioni Commercio all ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto Istruzione, sanità e assistenza sociale Altre attività di servizi Totale Gallipoli

11 Comune di Galatone Cenni storici Diverse sono le ipotesi, pronunciate nel corso dei secoli, riguardo l origine del toponimo. Il nome deriverebbe dal greco galà, che significa latte, questo perché la principale attività praticata era la pastorizia. L etimologia potrebbe derivare anche dal nome greco di persona o di famiglia Galatos con l aggiunta del suffisso -oni o dal greco -ones. Sulla nascita del paese vi è un altra duplice scuola di pensiero: quella che fa capo allo studioso Rolfs che attribuisce l origine al popolo dei Galati e quella che accoglie l ipotesi dell umanista concittadino Antonio De Ferrariis, vissuto dal 1444 al 1517, che attribuisce la provenienza al popolo dei Tessali. "Da giovane lessi Livio e vi trovai Teuma e Galatana, due città della Tessaglia, che erano state conquistate da Tito Quinzio Flaminio", che in questi luoghi si erano rifugiati per fondarvi la nuova Galatana dopo essere stati sconfitti dal console romano a Cinocefale il 197 a.c. La nascita di Galatone si fa risalire ai primi insediamenti umani nel periodo del Neolitico. I rinvenimento di utensili in selce e ceramica nel "Villaggio Costante" sulla Serra Campilatini, nella grotta Pinnella, negli insediamenti "Rizzi" e "Spisari" e nella grotta rinvenuta in periferia, e precisamente a sud del paese, in via San Nicola di Pergoleto ne confermerebbe la datazione di origine. Nel Medioevo il territorio fu soggetto a occupazioni e scorrerie da parte di Saraceni, Ungari, e Bizantini. Con la dominazione bizantina si svilupparono l agricoltura e l allevamento e si registrò un notevole incremento demografico. Sorsero piccole comunità rurali (Choría) dedite all agricoltura, Tabelle, Tabelluccio, Fulcignano, San Cosma, Fumonegro Morice e Renda, le quali furono in seguito abbandonate e le popolazioni residenti si stanziarono nel casale di Galatone. Nel XV secolo subì l assedio di Giovanni Antonio del Balzo Orsini che rase al suolo una parte della cinta muraria. Dopo la morte dell Orsini, avvenuta nel 1463, per Galatone seguì un lungo periodo di pace, interrotta dall invasione turca del 1480 e dall invasione dei veneziani quattro anni più tardi. Agli Orsini successero i Castriota, con la scomparsa dei quali, il feudo passò nelle mani della corona che lo vendette ad una facoltosa famiglia genovese. Dal 1556 appartenne ai Squarciafico i quali diedero prosperità e crescita culturale costruendo nel 1570 un ospedale per poveri gestito dal clero. Nel XVII secolo il feudo fu retto dai Pinelli. Il XVIII secolo fu caratterizzato da una vita politica poco vivace a causa delle frequenti elezioni di Sindaci, sistematicamente esautorati da un governatore prepotente e accentratore. Nel 1743 la storia di Galatone fu sconvolta da un terribile terremoto, che sebbene procurò il crollo di parte delle mura cittadine, di porta San Sebastiano, del palazzo marchesale e di molte abitazioni, portò nuova linfa nello sviluppo edilizio del paese Il contesto territoriale Il territorio comunale, che si estende nella parte centro-occidentale della penisola salentina per 46,54 km², è situato a 57 m s.l.m. e si affaccia lungo il litorale ionico con le località di Montagna Spaccata e La Reggia. Distante 24 km da Lecce e 13 km da Gallipoli, il centro urbano è posizionato lungo la Strada Statale 101 Salentina di Gallipoli che collega il capoluogo di provincia con la cittadina ionica. Il territorio del comune comprende i feudi di antichi casali medievali, ora abbandonati, di Tabelle, Tabelluccio, Fulcignano, San Cosma, Fumonegro Morice e Renda ed è attraversato a nord dal torrente Asso, un antico corso fluviale che convogliava le acque provenienti da Cutrofiano e Neviano, a sud, per condurle, a nord, in territorio di Nardò. Confina a nord con i comuni di Nardò e Galatina, a est con i comuni di Seclì e Neviano, a sud con il comune di Sannicola e a ovest con il mar Ionio. 11

12 Le dinamiche demografiche Superficie territoriale 46,54 kmq., popolazione residente e densità (per Kmq) 340,2. Il totale della popolazione al è pari a abitanti di cui maschi e femmine con una variazione percentuale pari a 0,1 nel novennio Il tasso di natalità è pari 8,3 e di mortalità pari al 10,2 con un tasso di crescita naturale di -2,0 ed un tasso di crescita migratoria pari a 0,9 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a -1,0. L età media dei residenti è 41,3 anni. Le famiglie sono con un numero di componenti pari a 2,62 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente sono celibi, sono coniugati, 52 divorziati e 181 vedovi. Del totale della popolazione femminile residente sono nubili, sono coniugate, 120 divorziate e vedove. Della popolazione straniera residente al 2009, il totale è pari a 129 di cui 20 minorenni. 12

13 Dati sul contesto economico e lavorativo Unità locali delle imprese per settore di attività economica (ateco 2007) Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività Costruzioni Commercio all ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto Istruzione, sanità e assistenza sociale Altre attività di servizi Totale Galatone Occupati (al 2008) distinti per settori Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica (ateco 2007) Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività Costruzioni Commercio all ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto Istruzione, sanità e assistenza sociale Altre attività di servizi Totale Galatone

14 Comune di Nardò Cenni storici La città ha radici antichissime e forti testimonianze, che abbracciano ogni epoca a partire dalla preistoria. Una dimostrazione è data da una serie di reperti e testimonianze rinvenute su tutto il suo territorio, soprattutto nella Baia di Uluzzu, dove si trovano diverse grotte, tra cui quelle significative di Uluzzu e del Cavallo. In esse sono stati trovati graffiti ed elementi archeologici importantissimi, tanto da farli ritenere come le prime manifestazioni di arti figurative esistenti in Europa (80.000/ anni a. C.), catalogati nel Paleolitico Medio e Superiore. L importanza dei reperti ritrovati ha portato alla definizione di un periodo storico più preciso, che ha preso il nome dal luogo del ritrovamento: il Paleolitico "Uluzziano", appunto dalla "Baia di Uluzzu". Nardò, come centro abitato, trova le sue origini intorno all anno Mille ad opera dei Messapi. Infatti la etimologia del suo nome è da ritrovarsi nella parola nar, di derivazione illirica, che significa acqua. Da nar la Nerìton greca e il Neritum o Neretum latino. Conquistata dai Romani nel 269 avanti Cristo, con il suo porto Emporium Nauna (probabilmente l attuale S. Maria al Bagno), fu attraversata dalla famosa Via Traiana, che costeggiava tutta la riviera jonica. Dopo la caduta dell impero romano, Nardò passò sotto il dominio dei Bizantini e, per un brevissimo periodo, dei Longobardi. Con i Bizantini si ebbe l incremento della presenza dei monaci Basiliani, che diffusero, tra l altro, una nuova tipologia costruttiva, cioè la costruzione in grotte. Infatti numerosi furono i villaggi rupestri, come quello in contrada Le Tagliate, e le cripte, come quella di S. Antonio Abate. Nel 1055 i Normanni si impossessarono della città e giunsero i Benedettini. Nel 1266, subentrarono gli Angioini, i quali, pur avendo organizzato i centri abitati del regno in universitas, svilupparono il feudalesimo. Nardò passò come feudo attraverso diverse famiglie, finché, con la presenza degli Aragonesi, nel 1497 fu assegnata ad Andrea Matteo Acquaviva, il cui figlio, Belisario, divenne duca, dando così inizio al lungo possesso degli Acquaviva, protrattosi fino agli inizi del sec. XIX. A Belisario, uomo colto, si deve il rilancio di Nardò sul piano culturale. Infatti la civiltà rinascimentale segnò una tappa importante per l ambiente neritino, che divenne punto di riferimento qualificante per ogni umanista salentino e meridionale, come Antonio De Ferrariis, il Galateo, e il poeta neritino Rogeri de Pacienza. Un ulteriore riscontro dell intenso fervore è offerto dalla rifondazione dell Accademia del Lauro (o Alloro), molto probabilmente istituita, in precedenza, dai Sanseverino. Nel 1413 Nardò era divenuta definitivamente sede di diocesi, dopo essere stata sede di abbazia benedettina e già diocesi per alcuni anni intorno al Si era dotata, inoltre, della presenza di ordini religiosi: i Francescani, nel 1271, i Domenicani e le Clarisse di S. Chiara nei primi decenni del Mentre gli Acquaviva si succedevano e la gestione della università proseguiva senza grandi eventi, il flusso di ordini religiosi continuò: i Minori Osservanti nel 1497 (nel 1599 sostituiti dai Riformati), i Carmelitani intorno alla eseconda metà del 1500, i Cappuccini nel 1569, i Minimi nel 1613, gli Agostiniani nel 1634 e le Carmelitane nel Queste presenze comportavano anche lo sviluppo dell edilizia sacra: infatti non poche furono le chiese e i conventi costruiti o ristrutturati, con l opera di artigiani locali di buona capacità artigianale, come Giovanni Maria Tarantino. Non minori furono gli interventi di edilizia civile sia per quanto riguarda le Torri costiere e le Masserie fortificate, sia per quella urbana con i palazzi, arricchiti di portali e mignani di straordinaria fattura. Nel 1600 maturarono anche fatti di rilievo, come quello della rivolta del 1647, che da Napoli si era trasferita in periferia. Per quanto riguarda Nardò, alla motivazione economica si aggiungeva quella politica di acquistare la demanialità. Come duca si trovava Gian Girolamo, il Guercio di Puglia, il quale, con determinazione e ferocia, sedò la rivolta neritina, mandando a morte non pochi ribelli, tra cui sacerdoti. Dopo questi avvenimenti si acuirono ancor di più i rapporti con il ceto emergente cittadino, in cui ormai si stava consolidando un gruppo di baroni, di patriziato locale e della parte più ricca del ceto medio, che già gestiva l università. Nel primo trentennio del 1700 è da riconoscere anche per Nardò una ripresa economica, alla 14

15 quale corrisposero una stagione culturale rinnovata, in cui si distinse l Accademia degli Infimi Rinovati, voluta dal vescovo Antonio Sanfelice ( ) e animata da Giovan Bernardino Tafuri, e una pregevole politica edificatoria sacra, grazie all iniziativa dello stesso vescovo. In questo nuovo fermento a trarre vantaggi concreti furono i nobili e il ceto medio. Si era costituita un oligarchia, i cui componenti, che reciprocamente rafforzavano i propri vincoli di parentela con matrimoni e solide clientele, si avvicendavano nelle cariche cittadine quasi con un programmato criterio di rotazione. Il periodo positivo del primo cinquantennio del sec. XVIII si bloccò sia a causa di congiunture atmosferiche sia, verso la fine del secolo, per le vicende connesse alla guerra delle potenze europee contro la Francia rivoluzionaria. Lo scoppio della rivoluzione a Napoli nel gennaio 1799 contro i Borboni - da cui la Repubblica Napoletana- coinvolse, pur con due settimane di ritardo, anche Terra d Otranto, suscitando particolari entusiasmi solo in una minoranza, prevalentemente costituita di galantuomini e di sacerdoti. L esperienza della municipalità a Nardò, come nella maggior parte dei centri, durò pochissimi giorni, ma non scongiurò la reazione efferata borbonica. Con la successiva presenza francese, nel primo decennio del 1800, fu eliminata la feudalità, agevolando l affermarsi della borghesia, che conquistò le leve del potere cittadino e puntò al controllo dell economia finanziaria della città, tramite la fondazione e la gestione di banche, sopraffacendo il Pio Monte di Pietà, fondato dal vescovo Sanfelice. Successivamente, per tutto il Risorgimento e fino ai primi del Novecento, sempre più numerosa, perché impinguata di altre famiglie, la stessa borghesia fu sempre protagonista. Infatti gestì e controllò non solo ogni movimento culturale-politico (si pensi alle pur scarse testimonianze patriottico-risorgimentali e alla gestione del municipio), ma anche qualsiasi attività economica (si pensi all acquisto di vaste proprietà della Chiesa), nonostante si contrapponesse, prima, negli schieramenti liberali e clerico-borbonici, e, dopo, nei partiti Personè e Zuccaro. La rivalità non risparmiò i vescovi, tra cui Luigi Vetta ( ) e Giuseppe Ricciardi ( ). Tuttavia fu propria questa lotta a dare vivacità alla vita cittadina, che si espresse, a cavallo dei due secoli, attraverso la pubblicazione di diversi giornali locali. Né da meno fu l impegno nel settore dell edilizia, dal completamento dell extramurale alla pubblica illuminazione, al Teatro Comunale; dai palazzi del centro urbano e di S. Maria al Bagno alle ville della Nardò-Pagani e, più ancora, delle Cenate. Il paese reale, tuttavia, era ben diverso: si dibatteva nella miseria, a causa della disoccupazione, e lottava, occupando terre tramite i più intraprendenti, nella speranza di recuperare la paga di qualche giornata. Situazione che peggiorò dopo la prima guerra mondiale, sfociando il 9 aprile 1920 in una storica rivolta, quando, addirittura, si parlò di Repubblica neritina. A livello di paese legale ci fu un rimescolamento, a volte violento, di classe dirigente tra vecchi e nuovi, da cui, poi, scaturì la dirigenza fascista. Nelle rivalità fu coinvolto, ancora una volta, un vescovo: Nicola Giannattasio ( ), il quale, amico della vecchia élite borghese e agraria, ma soprattutto strenuo difensore dell autonomia della Chiesa, anche nei confronti del nuovo potere comunale fascista, dovette lasciare la diocesi, in quanto traslato, come arcivescovo, presso la curia romana. Nonostante fossero mancate espressioni di antifascismo, ad eccezione di qualche voce come quella di Pantaleo Ingusci, e, per alcuni versi, dell Azione Cattolica, per l insita natura di organizzazione al di fuori delle associazioni del regime, vivace divenne il dibattito, dopo il 1943, che vide la costituzione dei partiti politici. Nel confronto politico, in cui negli anni 50 si inserì prepotentemente la questione della occupazione delle terre dell Arneo, uscì vincitrice la DC, la quale ha governato in monocolore o in collaborazione con i il PSI e/o con altri partiti del centro-sinistra. Un punto di arrivo significativo fu il periodo degli anni 60, che si apriva per Nardò con alcuni grossi problemi sul tappeto, tra cui la crescita urbanistica e la trasformazione del tessuto socio-economico, cui non poco contribuì la costituzione della Zona industriale, a disposizione di imprenditori locali e non. La società neritina, insomma, cresceva, anche se convulsamente all attacco come avveniva nel calcio, quando la squadra locale raggiunse nel 1965 la serie C. L abusivismo, soprattutto lungo la costa, l autonomia di Porto Cesareo, la costruzione di infrastrutture, il Piano Regolatore Generale, entrato in vigore nel 1975, l edilizia scolastica, la destinazione urbanistica di Portoselvaggio, la politica culturale, comprese le stagioni treatrali 15

16 con compagnie di levatura nazionale, e l impostazione di una nuova stategia nel campo dei servizi sociali polarizzarono l attenzione politica fino agli anni 80. Queste problematiche erano seguite dal paese reale, che partecipava con interesse, utilizzando, come mezzi di informazione e di dibattito, le radio locali, prima fra tutte Radio Nardò Uno, e giornali locali, tra i quali si distingueva la Voce di Nardo. Un momento di pausa si verificò a seguito della uccisione dell assessore comunale Renata Fonte del PRI, su mandato di un collega di partito, avvenuta nella notte del 31 marzo L attività politica riprese con completamenti di opere infrastrutturali primarie, con interventi di edilizia scolastica e sportiva, con la definizione della pratica della metanizzazione e con l adeguamento del Piano regolatore generale. Sono subentrati, poi, nei primi anni 90, il capovolgimento dei partiti tradizionali e la trasformazione di altri, dando inizio ad un nuova fase politico-amministrativa. Sul piano economico Nardò, oggi, si presenta ancora con i tradizionali settori: l agricoltura e l artigianato. Nel settore agricolo, accanto alla produzione di vino da tavola e da taglio, prodotti da locali stabilimenti vitivinicoli, tra cui campeggia per qualità la Cantina Sociale Cooperativa, e di olio, prodotto da locali frantoi e stabilimenti, come l Oleificio Cooperativo Riforma Fondiaria, sono in espansione le culture di primizie ortofrutticole, quali pomodori, patate e, soprattutto, angurie. L artigianato continua ad offrire grandi maestri d arte nei laboratori di lavorazione della pietra di carparo; di lavorazione e decorazione del vetro nelle sue varie categorie d arredamento. La Zona industriale è un realtà significativa nell economia salentina e meridionale per la presenza di opifici variegati, qualificati nella produzione e tecnologicamente dotati (es.: meccanica, edilizia, scatolificio, segnaletica). Di prestigio, accanto al suo primario ruolo di occupazione e di valorizzazione di maestranze locali, è la presenza della Pista di collaudo autovetture della PROTOTIPO (ex FIAT), la prima in Europa e tra le prime nel mondo, per estensione di servizi e per qualità tecnologica. Ma è il settore turistico, che da alcuni anni va affermandosi ed è in continua evoluzione, grazie anche alla edificazione di strutture ricettive, sempre più qualificate, sorte dopo Gran Hotel Riviera, come il Villaggio Torre Inserraglio-Tramonti, allo sviluppo delle Marine e del Parco di Portoselvaggio Il contesto territoriale Il comune di Nardò è posizionato nella parte nord-occidentale della provincia e occupa una superficie di 190,48 km². La morfologia del territorio è pianeggiante con un altezza massima di 99 metri sul livello del mare; il centro abitato, invece, registra un altitudine che si aggira attorno ai 45 m s.l.m. La parte settentrionale del territorio comunale è compresa nella Terra d Arneo, ovvero in quella parte della penisola salentina compresa nel versante ionico fra San Pietro in Bevagna e Torre dell Inserraglio e che prende il nome da un antico casale, attestato in epoca normanna e poi abbandonato, localizzabile nell entroterra a nord-ovest di Torre Lapillo. Particolare della Terra d Arneo è la presenza di svariate Masserie molte delle quali fortificate. La fascia costiera, che si estende per oltre 20 km, comprende le località balneari di Santa Maria al Bagno, Santa Caterina e Sant Isidoro e ospita il Parco regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, un area di grande interesse storico-naturalistico la cui costa rocciosa e frastagliata è caratterizzata da pinete, macchia mediterranea e zone umide. Confina a nord con i comuni di Porto Cesareo, Avetrana (TA), Salice Salentino e Veglie, a est con i comuni di Leverano, Copertino e Galatina, a sud con il comune di Galatone, a ovest con il mare Ionio Le dinamiche demografiche Superficie territoriale 190,48 kmq., popolazione residente e densità (per Kmq) 167,7. Il totale della popolazione al è pari a abitanti di cui maschi e femmine con una variazione percentuale pari a 2,4 nel novennio

17 Il tasso di natalità è pari 8,5 e di mortalità pari al 9,0 con un tasso di crescita naturale di -0,4 ed un tasso di crescita migratoria pari a 24,4 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a 24,0. L età media dei residenti è 42,3 anni. Le famiglie sono con un numero di componenti pari a 2,38 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente sono celibi, sono coniugati, 113 divorziati e 357 vedovi. Del totale della popolazione femminile residente sono nubili, sono coniugate, 202 divorziate e vedove. Della popolazione straniera residente al 2009, il totale è pari a 400 di cui 63 minorenni. 17

18 Dati sul contesto economico e lavorativo Unità locali delle imprese per settore di attività economica (ateco 2007) Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività Costruzioni Commercio all ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto Istruzione, sanità e assistenza sociale Altre attività di servizi Totale Nardò Occupati (al 2008) distinti per settori Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica (ateco 2007) Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività Costruzioni Commercio all ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto Istruzione, sanità e assistenza sociale Altre attività di servizi Totale Nardò

19 Comune di Porto Cesareo Cenni storici Ai tempi dei romani si chiamava Portus Sasinae (periodo di cui non resta nessuna traccia, se si escludono sette colonne monolitiche di marmo cipollino immerse nel mare), quando era un importante scalo portuale per il commercio dei prodotti agricoli delle ricche zone interne. In realtà il luogo era già abitato in epoca preistorica (villaggio sulla Penisola della Strea) e successivamente nell Età del Bronzo da marinai di provenienza greca (ritrovamenti in località "Scalo di Furno" di vari cimeli, tra cui statuette votive, e di un area dedicata al culto della dea Thana). Cadde nell abbandono a causa delle scorrerie dei pirati e dell impaludamento della zona fino all arrivo, intorno all anno Mille, di alcuni monaci basiliani che vi costruirono un abbazia che utilizzarono sino al XV secolo, periodo in cui la località passò di proprietà dagli Orsini del Balzo, principi di Taranto, agli Acquaviva, duchi di Nardò, e si sviluppò come porto per il commercio soprattutto di olio e grano, dapprima verso la Sicilia, per poi ampliare al resto delle grandi Repubbliche marinare di quell epoca. Fu anche in quel periodo che iniziò la costruzione, a difesa dai nemici provenienti dal mare, dell importante "Torre Cesarea" e di tutte le altre torri costiere di cui è ancora ricca la fascia costiera ionica salentina. Dopo un nuovo periodo di decadenza, intorno al XVIII secolo tornò a ripopolarsi,però solo stagionalmente e non stanzialmente grazie all attività di una tonnara che attirò varie famiglie di pescatori, soprattutto tarantine,che occuparono la penisoletta dell attuale comune, allora possedimento dell agiata famiglia Muci di Nardò. Quest ultima acquistò e detenne il feudo sino agli inizi del XIX secolo, anche dopo l abolizione ufficiale del principio feudale. Il primo nucleo stanziale si ebbe solo a metà 800. Successivamente il frazionamento e la vendita dei terreni a queste famiglie di pescatori qualche decennio prima della fine del XIX secolo, permise lo sviluppo del primo impianto urbano. Il centro continuò così a svilupparsi e quando, alla fine del XIX sec. la popolazione venne a contare qualche centinaio di persone, vi si costruì la chiesa intitolata a S. Maria de Cesarea. Durante il periodo fascista, grazie alla bonifica dell Arneo, il centro crebbe di importanza non solo come porto peschereccio ma anche come località turistico-balneare ed iniziò ad essere chiamata Porto Cesareo. Nel 1975, grazie alla volontà dei residenti che chiedevano da tempo l autonomia dal comune di Nardò, Porto Cesareo divenne a sua volta comune a tutti gli effetti. Oggi quest ultimo è ormai una rinomata località di bagni grazie ai suoi 17 km di spiaggia dorata in parte attrezzati e acqua molto limpida fronteggiate da un arcipelago di isolotti ricchi di vegetazione e di fauna che conta specie molto rare. Dal 1997 il Comune è sede di una delle 20 aree marine protette d Italia per la presenza di una ricchissima e diversificata comunità marina di elevato valore biologico. L area si estende fino a 7 miglia dalla costa, tra Punta Prosciutto a nord e Torre dell Inserraglio a sud. Importanti sono anche la Stazione di Biologia Marina e il Museo Talassografico che contiene una raccolta malacologica, un erbario e rare specie ittiche. Va sottolineata la forte instabilità politica che ha portato in soli 34 anni di municipalità ad avere 10 sindaci tutti diversi (con le amministrazioni susseguentisi in modo sempre contrapposto alle precedenti), numerosissimi assessori e consiglieri e persino alla presenza di tre commissari prefettizi Il contesto territoriale Il territorio del comune di Porto Cesareo, situato nella parte nord-occidentale della pianura salentina, si estende su una superficie di 34,66 km² e possiede un profilo orografico pressoché uniforme: risulta compreso tra gli 0 e i 57 m s.l.m., con la casa comunale a 3 m s.l.m.. Ricade nella Terra d Arneo, ovvero in quella parte della penisola salentina compresa nel versante ionico fra San Pietro in Bevagna e Torre dell Inserraglio e che prende il nome da un antico casale, attestato in epoca 19

20 normanna e poi abbandonato, localizzabile nell entroterra a nord-ovest di Torre Lapillo. Particolare della Terra d Arneo è la presenza di numerose masserie, molte delle quali fortificate. Il territorio cesarino è caratterizzato da un lungo litorale connotato da distese di sabbia, dune ricche di vegetazione mediterranea, zone umide, scogli e isolotti, tra i quali rivestono particolare importanza l Isola Grande, detta anche Isola dei Conigli ricoperta da una folta pineta di Pini d Aleppo e di acacie, e l Isola della Malva. Lo straordinario interesse biologico che conta la presenza di oltre 200 specie vegetali ha contribuito all istituzione dell Area naturale marina protetta di Porto Cesareo nel I fondali, particolarmente ricchi e tipici dei mari caldi di ambienti sub-tropicali, ospitano nelle zone sabbiose la cosiddetta prateria sommersa di Posidonia oceanica, una rarità biologica che garantisce ossigeno, rifugio e nutrimento a numerosi organismi marini, e nelle aree rocciose il coralligeno multicolore. La fauna marina è costituita da crostacei, molluschi, pesci variopinti e tartarughe. Il territorio comunale confina a nord con i comuni tarantini di Manduria e Avetrana, a est e a sud con il comune di Nardò, a ovest con il mare Ionio Le dinamiche demografiche Superficie territoriale 34,67 kmq., popolazione residente e densità (per Kmq) 163,7. Il totale della popolazione al è pari a abitanti di cui maschi e femmine con una variazione percentuale pari a 1,8 nel novennio Il tasso di natalità è pari 10,0 e di mortalità pari al 6,4 con un tasso di crescita naturale di 3,6 ed un tasso di crescita migratoria pari a 14,6 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a 18,1. L età media dei residenti è 40,0 anni. Le famiglie sono con un numero di componenti pari a 2,40 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente sono celibi, sono coniugati, 30 divorziati e 47 vedovi. Del totale della popolazione femminile residente sono nubili, sono coniugate, 42 divorziate e 208 vedove. Della popolazione straniera residente al 2009, il totale è pari a 292 di cui 62 minorenni. 20

21 AGCI AGRITAL L AGCI AGRITAL - Associazione Generale Cooperative Italiane del settore Agricolo-Ittico- Alimentare - è l associazione del settore pesca e acquacoltura della AGCI - Associazione Generale Cooperative Italiane - quest ultima riconosciuta giuridicamente ai sensi e per gli effetti di legge dello Stato italiano, con D.L.C.P.S. del , n. 1577, e con Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale in data , come Associazione di tutela e rappresentanza delle aziende cooperative; associa Cooperative distribuite su tutte le regioni costiere, operanti in tutti i mestieri di pesca esercitati negli ambienti marini e salmastri, nella pesca delle acque interne, nell acquacoltura, nella lavorazione e commercializzazione dei prodotti ittici, nei servizi e nella ricerca; svolge il ruolo di promozione, tutela e rappresentanza di vari livelli istituzionali, periferici e centrali, in seno alle Commissioni compartimentali, provinciali e regionali, ai Comitati ex L. 41/82 e L. 250/58; è presente a Bruxelles attraverso l adesione al COGECA - Comitato Generale della Cooperazione Agricola dell Unione Europea -, partecipa ai gruppi di lavoro del Comitato consultivo della pesca e del Comitato paritario per i problemi sociali nella pesca marittima, organismi preposti al dialogo istituzionale tra le Associazioni professionali degli Stati membri dell Unione Europea e la Commissione. All AGCI AGRITAL aderiscono 377 cooperative di cui 18 fra consorzi ed associazioni di produttori, operanti nel settore della pesca, dell acquacoltura e delle industrie di lavorazione e trasformazione dei prodotti ittici. Fra le strutture aderenti, si contano anche 14 cooperative di ricerca, servizi tecnici, e progettazione, che operano a supporto delle strutture produttive. Nell insieme, alle cooperative associate, aderiscono soci. L AGCI AGRITAL è una struttura nazionale che, oltre la sede centrale di Roma, è presente in tutte le regioni marittime con 29 Uffici Periferici e i Consorzi Nazionali CIFAP, CISPA e ICR. Gli Uffici Periferici garantiscono l organizzazione, la rappresentanza e la tutela delle Cooperative a livello locale. I Consorzi Nazionali forniscono servizi specialistici in materia di credito, progettazione, assistenza tecnica e consulenza FEDERCOOPESCA La Federcoopesca - Federazione Nazionale delle Cooperative della Pesca - è l organizzazione della Confcooperative per il settore della pesca e dell acquacoltura ed associa cooperative di produzione, di ricerca, di trasformazione e di commercializzazione. La Federazione, costituita il 25 aprile 1950, associa oltre 450 cooperative in rappresentanza di circa membri ed un fatturato complessivo stimato attorno ai 750 milioni di Euro. Federcoopesca esercita funzioni di assistenza previdenziale, fiscale e legale, assistenza tecnica e finanziaria, tutela e rappresentanza, è impegnata a promuovere l aggiornamento professionale dei soci ed opera fattivamente per lo sviluppo economico delle imprese associate. Nella sua costante attività di rappresentanza e salvaguardia del mondo dei pescatori italiani, la Federcoopesca ha svolto concretamente il suo ruolo impegnandosi e realizzando progetti in partnership sia con il Governo nazionale e con gli Enti locali, sia con la Comunità Europea, che vedessero coinvolti in primo piano, tutti gli operatori del comparto ittico associato. La Federcoopesca ha intrapreso la via dello sviluppo sostenibile delle risorse, sia pure nella profonda consapevolezza che le ragioni della tutela delle risorse naturali devono intrecciarsi e coesistere con le esigenze delle popolazioni locali e delle attività economiche. 21

22 La Federcoopesca si attiva per un programma di politica ambientale che stabilisca un collegamento armonico tra conservazione e sviluppo, nella piena attuazione del modello della Pesca Responsabile stabilito dalla FAO. La Federcoopesca ha tra i suoi obiettivi la qualificazione complessiva del settore di pesca da raggiungersi con la tutela del lavoro degli associati, con una competizione sul mercato internazionale e soprattutto con la valorizzazione del prodotto ittico italiano. A livello comunitario, la Federcoopesca esplica il suo continuo impegno perché la peculiarità italiana venga riconosciuta e vengano emanate norme specifiche per il Mediterraneo a tutela dell ambiente e degli operatori. In questo ambito si collocano la sua adesione al COGECA - Comitato Generale della Cooperazione Agricola dell Unione Europea e la sua partecipazione a gruppi di lavoro del Comitato Consultivo della Pesca e dell Acquacoltura e del Comitato di dialogo sociale settoriale "Pesca Marittima". A livello nazionale, l intensa presenza che la Federcoopesca svolge centralmente, contribuisce fattivamente a sviluppare un raccordo efficace fra le esigenze degli associati e gli orientamenti generali che i diversi Ministeri assumono. L Associazione è tra le promotrici dei tre Consorzi Nazionali unitari per la ricerca scientifica applicata alla pesca (UNIMAR), per il credito (UNICREDITO) e per la promozione dei prodotti ittici (UNIPROM) FEDERPESCA Costituita nel 1968 e da allora aderente a CONFINDUSTRIA, associa, rappresenta e tutela gli armatori della pesca italiana e le imprese della filiera ittica presso la pubblica Amministrazione, il Parlamento e l Unione europea. E parte contraente del C.C.N.L. della Pesca marittima e del CCNL dei Retifici meccanici. In uno con le OO.SS. dei lavoratori, FEDERPESCA è parte dell Osservatorio nazionale della Pesca e dell Ente Bilaterale della Pesca (E.BI.PESCA) per la gestione degli istituti normativi previsti dal CCNL della Pesca. Federpesca, tramite la società "FEDERPESCA RICERCA & SVILUPPO S.r.L.", da questa interamente partecipata, realizza attività di ricerca e di formazione professionale nel settore, con una espressa vocazione all internazionalizzazione delle imprese di pesca associate. FEDERPESCA è membro della Federazione del Mare - Federazione del Sistema Marittimo italiano, Costituita nel maggio 1994, la Federazione del Sistema Marittimo Italiano (in breve Federazione del mare) riunisce oggi gran parte delle organizzazioni del settore: AIDIM (diritto marittimo), ANCIP (lavoro portuale), ANIA (assicurazione), ASSOLOGISTICA (logistica), ASSOPORTI (amministrazione portuale), ASSONAVE (cantieristica navale), ASSORIMORCHIATORI (rimorchio portuale), COLLEGIO CAPITANI (stato maggiore marittimo), CONFITARMA e FEDARLINEA (navigazione mercantile), FEDERAGENTI (agenzia e intermediazione marittime), FEDEPILOTI (pilotaggio), FEDERPESCA (navigazione peschereccia), IPSEMA (previdenza marittima), RINA (certificazione e classificazione), CONS.A.R. (ricerca), TMCR (promozione del cabotaggio) e UCINA (nautica da diporto). A FEDERPESCA aderisce l ASSOITTICA, Associazione delle Imprese di Conservazione e Trasformazione de prodotti della pesca. Federpesca rappresenta le imprese italiane di settore presso il Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro (CNEL) e l Istituto di Previdenza del Settore Marittimo (IPSEMA). A livello europeo, rappresenta le imprese italiane di pesca in EUROPECHE, l Associazione delle Organizzazioni Nazionali delle Imprese di Pesca dei Paesi UE. E promotrice della FEDEROP.IT, Associazione delle Organizzazioni dei Produttori della Pesca italiane, riconosciuta con Decreto del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali. Le imprese associate, circa 2.200, esercitano l attività di pesca, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti ittici, la produzione di reti, attrezzature e servizi per la pesca e sono strutturate in sindacati nazionali di categoria: 22

23 Sindacato nazionale armatori della pesca costiera e mediterranea Sindacato nazionale armatori della pesca Oceanica Sindacato nazionale delle attività industriali della filiera ittica e dei retifici fatte salve le eventuali competenze di associazioni categoria aderenti al sistema confederale LEGAPESCA Costituita nel 1962 con la denominazione ANCPA (Associazione Nazionale delle Cooperative di pesca e Affini) la Lega Pesca è l Associazione di categoria della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue. Ha assunto l attuale denominazione nel 1995 e dalla stessa data gode di autonomia finanziaria. La Lega Pesca opera per promuovere la mutualità e l impresa cooperativa come strumenti per contribuire alla modernizzazione e allo sviluppo sostenibile dell economia ittica. In un contesto strutturale complesso e fortemente dinamico, l Associazione persegue il superamento della marginalità economica in cui il settore ha operato negli scorsi decenni, promovendone la piena integrazione nell ambito del sistema delle produzioni alimentari ed una efficace valorizzazione nel quadro delle politiche di tutela ambientale. E verso le attività innovative a minor impatto ambientale, la cattura selettiva e razionale, la pesca responsabile, la promozione della maricoltura e dell acquacoltura che si indirizzano le politiche di sviluppo dell Associazione, raccordandosi con i processi di globalizzazione, liberalizzazione dei mercati, concentrazione dei sistemi distributivi, qualità e sicurezza alimentare. Scopi istituzionali della Lega Pesca sono tutelare, rappresentare, assistere e coordinare le cooperative aderenti, per favorirne la crescita imprenditoriale e lo sviluppo in moderne ed efficienti imprese. Agli associati è offerta assistenza progettuale, tecnica, finanziaria, legale, amministrativa, fiscale e previdenziale. Per migliorare l offerta dei servizi nei diversi comparti la Lega Pesca si avvale di 6 strutture specializzate che operano a livello locale, nazionale ed internazionale. In un settore a prevalente base cooperativa, la Lega Pesca, forte di una crescita associativa costante nel corso degli ultimi anni, esprime una larga rappresentanza degli interessi socio-economici legati a tutti i comparti di cui si compone l economia ittica. Aderiscono all Associazione circa 415 cooperative, con una presenza estesa a tutte le Regioni costiere e a tutti i comparti della filiera - produzione, lavorazione, commercializzazione, servizi, ricerca, formazione. Ammontano a i soci per un fatturato complessivo che nel 2001 ha sfiorato i 613 milioni di euro. Tra gli organismi aderenti figurano anche 15 Organizzazioni di Produttori, di cui 8 riconosciute dalla UE. La Lega Pesca aderisce all ACI, Alleanza Cooperativa Internazionale, e al COPA/COGECA, Comitato generale europeo delle organizzazioni professionali e cooperative agricole e della pesca. L Associazione è tra le promotrici dei tre Consorzi Nazionali unitari per la ricerca scientifica applicata alla Pesca (UNIMAR) per il credito (UNICREDITO) e per la promozione dei prodotti ittici (UNIPROM) UNCIPESCA UNCI Pesca Associazione Nazionale di rappresentanza di cooperative e consorzi della pesca e dell acquacoltura, è stata costituita il 13 giugno 1991, dall Unione Nazionale Cooperative Italiane UNCI, Associazione di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo giuridicamente riconosciuta con D.M. del 18/05/1975. UNCI PESCA è particolarmente sensibile alla tutela degli operatori del mare e consapevole che il patrimonio (bagaglio) culturale da essi maturato in anni di esperienze pratiche non deve andar perso ma utilizzato nei programmi di sviluppo delle politiche nazionali ed europee. A tal fine UNCI PESCA supporta attivamente le attività di Pescaturismo e di gestione dei parchi marini, costituendo corsi di formazione appropriati e studiando progetti ed iniziative di gestione a tutela dei parchi marini. 23

24 Altri obiettivi sono: la riqualificazione del sistema delle cooperative e dei consorzi associati, l assistenza alla riconversione dei pescatori verso forme di allevamento e produzioni alternative, la diffusione di efficienti criteri di gestione aziendale, il consolidamento dei processi di integrazione economica nei comprensori territoriali a più spiccata vocazione produttiva e imprenditoriale. UNCI PESCA ha come obiettivo prioritario l ottimizzazione e l ampliamento dei servizi forniti alle imprese associate, migliorando la comunicazione tra le unità periferiche e la sede centrale, mediante la costituzione di un sistema integrato centro-periferia, che svolgerà attività di formazione ed informazione. Questo tramite una rete di comunicazione multimediale, nonché attraverso iniziative pilota per la costante riqualificazione delle figure professionali esistenti nel comparto ittico. Si vuole così migliorare gli standard dei prodotti e dei servizi per la pesca e l acquacoltura nonché per il pescaturismo, per lo sviluppo della fascia costiera e dei parchi marini in termini qualitativi, di valore aggiunto, di correlazione tra domanda e offerta, per l ottimizzazione del sistema di gestione di intermediazione e di promozione, tutto sempre al servizio del socio pescatore ed allevatore delle cooperative associate. UNCI PESCA consapevole dell importanza di una politica unitaria di settore e di una strategia di sviluppo coordinata e volta e rendere l impresa cooperativa maggiormente competitiva nel contesto economico internazionale, ha promosso, insieme ad altre Associazioni di categoria, la costituzione dei consorzi nazionali unitari di ricerca (UNIMAR), di garanzia fidi (UNIPESCA), di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici (UNIPROM), che operano in alcuni campi di azione previsti dal reg. CE 2080/93. UNCI PESCA con la recente costituzione di un consorzio di ricerca e servizi tecnici, intende fornire ai propri associati e all Amministrazione, un valido contributo alla conoscenza e all approfondimento dei problemi del settore pesca ed acquacoltura, ed in particolare ai problemi di natura ecologica, biologica, tecnologica, economica e formativa, nel pieno rispetto delle risorse naturali della fascia costiera. UNCI PESCA ha costituito un consorzio per l accesso alla contrattazione programmata estesa anche alla pesca e all acquacoltura con delibera CIPE dell 11 novembre 1998, che ha dato un impulso concreto al protocollo d intesa rendendo attuabili le iniziative progettuali proposte dai propri associati Società Cooperativa Hydra La Cooperativa HYDRA è stata fondata il 4 febbraio del 1986 da un gruppo di giovani professionisti e neolaureati che intendevano concretizzare le loro idee nell esercizio, la promozione e lo sviluppo di ogni attività direttamente o indirettamente connessa con l identificazione, il mantenimento e il ripristino della qualità dell Ambiente, sia esso urbano, rurale, naturale, di vita o di lavoro. Nonostante i tempi fossero ancora poco favorevoli alla espressione di tale oggetto sociale, la Cooperativa HYDRA è riuscita a ritagliarsi un ambito di tutto rilievo nel settore degli addetti all Ambiente di Lecce e Provincia, al punto che oggi, a 25 anni dalla sua fondazione viene interpellata da associazioni ambientaliste, Istituti scolastici ed universitari ed Enti per l organizzazione e la realizzazione di progetti per l Ambiente. Attualmente la Cooperativa HYDRA si compone di 16 soci, le cui diverse professionalità hanno permesso negli anni di conseguire competenze in argomenti connessi a quelli ambientali. In particolare, sono stati acquisiti know-how nei settori della pesca e dell acquacoltura marina e dell igiene degli alimenti e bevande. Sono state anche acquisite competenze nell elaborazione e nel coordinamento di progetti a finanziamento statale, a partecipazione comunitaria e comunitari. La Cooperativa HYDRA dal 2009 è Istituto di ricerca per la pesca e l acquacoltura, con riconoscimento ufficiale a mezzo Decreto del Ministro per le Politiche Agricole e Forestali del 10/03/09. 24

25 Associazione Sui Generis L Associazione Sui Generis è un associazione di donne impegnata a favorire in tutti i settori della società cambiamenti culturali finalizzati a migliorare la condizione di vita delle donne, ad incoraggiarne un continuo impegno nonché una consapevole partecipazione alla vita sociale, amministrativa e politica, adoperandosi per rimuovere gli ostacoli ancora esistenti. L Associazione Sui Generis intende contribuire a uno sviluppo socio economico più equo, inclusivo e sostenibile. Persegue, tra gli altri, i seguenti scopi: - valorizzare, sostenere, promuovere il talento e le professionalità femminili in tutti gli ambiti; - promuovere una cultura di genere attenta alla parità in un dialogo aperto alle diverse istanze della nostra società; - promuovere la piena cittadinanza sociale, culturale, economica, politica delle donne e degli uomini, nativi/e e migranti; - promuovere un welfare inclusivo; - promuovere uno sviluppo economico e sociale più equo e sostenibile; - promuovere e sostenere la piena e buona occupazione; - promuovere il benessere e la qualità della vita delle persone; - sviluppare iniziative di promozione del patrimonio locale e del territorio in un ottica di sviluppo sostenibile; - promuovere la cultura ambientale e dello sviluppo sostenibile; - stimolare le comunità locali alla conoscenza, recupero e valorizzazione del paesaggio, del territorio e delle risorse locali; - promuovere la cooperazione ai vari livelli e la costruzione di reti e sinergie Associazione Operatori Turistici di Porto Cesareo e dintorni L Associazione Operatori Turistici di Porto Cesareo e dintorni si è costituita il 20 maggio del 1996 da un gruppo di operatori turistici e commerciali svolgenti la propria attività prevalentemente nel Comune di Porto Cesareo e in quelli del Salento. L associazione senza finalità di lucro e completamente apartitica, si propone di perseguire e conseguire i seguenti scopi: - rappresentare e tutelare unitariamente gli interessi delle categorie associate; - promuovere il turismo a Porto Cesareo e nella zona del Salento; - promuovere ed attuare iniziative che tendano alla difesa ed alla assistenza morale, tecnica e giuridica degli associati; - studiare e promuovere la risoluzione dei problemi economici e sociali collettivi degli associati e più in generale dell ambito in cui essi operano, nonché favorire iniziative tendenti ad incrementare e migliorare l attività dei settori associati, il tutto con particolare riferimento alla promozione del turismo; - rappresentare e tutelare i legittimi diritti ed interessi degli associati, mediante la comune azione degli associati. In tal senso l associazione può rappresentare gli stessi anche in sede giudiziaria; - designare e nominare propri rappresentanti o delegati in consessi, enti, organi e commissioni in cui la rappresentanza sia richiesta ed ammessa, associarsi a consorzi turistici; - collaborare con Autorità ed Enti competenti per un concreto raggiungimento degli scopi sociali e per una opportuna disciplina de settore; - adempiere ad ogni altro compito che dall Assemblea sia affidato. 25

26 2. ANALISI DEL TERRITORIO E DIAGNOSI DEL CONTESTO 2.1. Descrizione della zona di pesca e delle sue principali caratteristiche distintive Premessa La pesca, rappresenta una delle più antiche attività di approvvigionamento alimentare dell uomo, ed un importante voce produttiva di molte popolazioni costiere. Fin dall antichità, infatti, la pesca si è radicata nelle comunità costiere, rappresentando un settore capace di incentivare lo sviluppo economico dei paesi rivieraschi e di influenzare il tessuto sociale grazie alle tradizioni ed alle abitudini dei pescatori. Il Mediterraneo è un ecosistema altamente diversificato con un basso tasso di rinnovamento e possiede una vasta gamma di specie senza che una predomini sulle altre. Le statistiche sugli sbarchi mostrano ben 88 specie commerciali, di cui 59 pesci, 13 crostacei e 16 molluschi. Questa peculiarità si traduce nella necessità di una profonda conoscenza del mare e della biologia delle risorse da parte dei pescatori, con una diversificazione che riguarda vari aspetti: le caratteristiche degli attrezzi, la stagionalità dell uso, le strategie di commercializzazione e finanche gli aspetti gestionali, tutto è teso a portare a casa il pane quotidiano ed il pescato assume valore non solo per la cattura delle specie bersaglio, ma anche per l ampia varietà di catture accessorie. Perciò la pesca nel Mediterraneo ha mantenuto, per ampi settori della flotta, caratteristiche di artigianalità, utilizzando piccole imbarcazioni, che praticano una pesca alla giornata e sulle quali è spesso imbarcato l armatore. Le limitate dimensioni della piattaforma continentale, la variabilità e diversità degli ecosistemi, la presenza di stock alieutici di interesse commerciale, la stagionalità di molte specie e la loro importanza in termini di alimentazione e di reddito, hanno permesso alla pesca, soprattutto artigianale, di perdurare e resistere all industrializzazione del settore, rappresentando una componente essenziale dello sviluppo socioeconomico di alcune zone costiere e un incentivo per lo sviluppo di attività come il turismo, grazie al mantenimento delle tradizioni, dei costumi e delle abitudini culinarie. Negli ultimi anni il settore ittico sta attraversando un periodo di transizione da collegare alle nuove politiche gestionali proposte in ambito nazionale e soprattutto comunitario e al delinearsi di nuovi scenari organizzativi che riguardano, in particolar modo, le fasi di vendita e commercializzazione del pescato. Per quanto riguarda il primo aspetto, nel corso del 2010, è entrato pienamente in vigore il Reg.(CE) n.1967/2006 relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo; molte delle restrizioni e delle modifiche introdotte dal regolamento mediterraneo in vigore dal 2006 risultavano, infatti, in deroga transitoria sino al 1 giugno Le misure tecniche previste dal Regolamento produrranno, nel breve periodo, un impatto diretto sulla struttura produttiva nazionale in quanto prevedono l adeguamento della dimensione delle maglie per le reti trainate e le reti a circuizione, il divieto di pesca di diversi organismi marini al di sotto di una taglia minima, la pesca in habitat protetti e in zone di pesca protette. Numerose saranno, inoltre, le restrizioni dettate dal Regolamento mediterraneo che, di fatto, produrranno effetti diretti ed immediati sulla piccola pesca autorizzata alla pesca speciale e sperimentale del bianchetto, del rossetto e sulle draghe idrauliche per la pesca di molluschi bivalvi entro le 0,3 miglia dalla costa. A ciò si aggiunge, l approvazione, alla fine del 2009, del Regolamento 1224/2009 che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca. 26

27 In questo scenario si inseriscono le nuove dinamiche commerciali rappresentate essenzialmente da una domanda stabile, dall aumento delle quote di mercato di canali commerciali alternativi a quelli tradizionali, quali la Grande Distribuzione Organizzata, e da una crescita costante della dipendenza dalle importazioni. Tali tendenze spingono il settore a organizzarsi e promuovere nuovi modelli gestionali basati sulla concentrazione delle vendite, sulla tracciabilità del prodotto, sul miglioramento degli standard qualitativi. Alla fine di questo periodo di cruciali cambiamenti, dunque, nel settore ittico nazionale potrebbero acuirsi le differenze già presenti nel tessuto produttivo che vedono contrapposte, da un lato, la pesca a carattere maggiormente industriale in grado adeguarsi ai nuovi scenari e, dall altra, la pesca artigianale, costituita dalle piccole imbarcazioni a conduzione spesso familiare che recepisce passivamente tali mutamenti e che maggiormente ne risentirà dal punto di vista occupazionale e reddituale. Dal punto di vista metodologico, i paragrafi seguenti sono stati formulati integrando la più recente bibliografia statistica (IREPA, OSSERVATORIO ECONOMICO SULLE STRUTTURE PRODUTTIVE DELLA PESCA MARITTIMA IN ITALIA, 2009) ed il censimento dati effettuati dall Istituto Cooperativo di Ricerca, per ciascun Compartimento marittimo, nell ambito del progetto POR PUGLIA , Mis. 4.13D2 Contributo alla conservazione delle risorse attraverso il miglioramento della conoscenza e della trasparenza delle produzioni condotto dalle associazioni cooperative della pesca (AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, LEGAPESCA e UNCIPESCA) e riferito all intervallo di tempo Il quadro nazionale La flotta La flotta da pesca nazionale iscritta nell Archivio Licenze di Pesca a dicembre 2009 è composta da battelli per un tonnellaggio complessivo di Gt ed una potenza motore di kw. Questi totali comprendono sia i battelli che operano oltre gli stretti sia le imbarcazioni temporaneamente in disarmo; entrambe queste categorie sono escluse dall analisi che segue che, invece, è focalizzata sui natanti che svolgono la loro attività all interno delle acque mediterranee battelli, GT e kw - nelle acque costiere che circondano la penisola italiana. Anche nel corso dell ultimo anno, si è confermata la tendenza al progressivo ridimensionamento della flotta che caratterizza il settore ormai da un decennio e che risponde alle richieste della Commissione Europea in tema di sostenibilità; in termini percentuali, le variazioni sono state pari a circa l 1% per tutte le variabili considerate. Dall esame della flotta per sistemi di pesca si evidenzia che i tre principali segmenti della flotta italiana sono quello della piccola pesca costiera, con imbarcazioni fino a 12 metri che utilizzano attrezzi passivi e il segmento dei pescherecci a strascico. Il primo comprende imbarcazioni, per un tonnellaggio complessivo di poco più di tonnellate lorde e il secondo è composto da battelli per un Gt di oltre 113 mila unità. Insieme i due segmenti rappresentano poco meno del 90% dei battelli e i ¾ del tonnellaggio dell intera struttura produttiva nazionale. Seguono le draghe idrauliche, con 700 imbarcazioni, mentre meno numerosi sono i polivalenti passivi (491 unità), i battelli a circuizione (310), i palangari (192) e le imbarcazioni armate a volante (134) Le produzioni Nel 2009, la produzione della flotta peschereccia italiana che opera nel Mediterraneo è stata di tonnellate per un fatturato di milioni di euro; i dati mostrano una ripresa rispetto ai livelli produttivi del 27

28 2008 che, a causa dei bassi livelli di attività dovuti all impennata del prezzo dei prodotti petroliferi, è stato un anno particolarmente negativo per l industria ittica; nonostante ciò, sia le catture sia i ricavi confermano il ridimensionamento produttivo a cui è sottoposto il comparto dal 2000 ad oggi; le quantità sbarcate nel 2009 risultano, infatti, il 12% in meno rispetto al 2007, al pari dei ricavi. La ripresa che ha contraddistinto il comparto nel 2009 ha interessato tutti i segmenti produttivi ad eccezione delle draghe idrauliche e, in minor misura dei palangari; gli strascicanti con una produzione in aumento del 5,6%, hanno parzialmente recuperato il calo subito nel La composizione del pescato, come nei precedenti anni, vede prevalere le acciughe con una produzione di circa 54 mila tonnellate, pari al 23,5% del volume complessivo sbarcato, con una crescita del 21% rispetto al 2008; seguono le vongole con tonnellate, il 7,5% del totale in forte calo rispetto al 2008 (7.600 tonnellate meno); tuttavia, il calo dell offerta ha favorito il rialzo del prezzo aumentato del 33% cosicché la flessione dei ricavi è stata contenuta in 8 punti percentuali. Tra le specie principali, si segnalano le sardine, la cui produzione ha superato le 15 mila tonnellate grazie ad un incremento del 27% rispetto al 2008, collocandosi al terzo posto e contribuendo con il 6,6% alle catture complessive; ai primi posti per livelli di cattura, si confermano il nasello con 12 mila tonnellate (il 5,2% del totale) e i gamberi bianchi con 9500 tonnellate (il 4,1% della produzione). Queste sei specie rappresentano il 51% del pescato totale nel 2009, mentre sono 21 le specie necessarie a raggiungere il 75%, tra cui pannocchie, triglie di fango, pesce spada, scampi, moscardini e gamberi rossi. Diversa l importanza dei prodotti se si considera il valore economico; il nasello con una quota del 7,8% del totale è la specie più importante, seguito dalle acciughe il cui contributo è pari al 7,5%; seguono le seppie, i gamberi bianchi, gli scampi e il pesce spada con quote oscillanti tra il 6,4 ed il 5,2% I consumi Sul fronte della domanda interna, dopo una lunga fase di stagnazione che ha caratterizzato i consumi di prodotti ittici negli ultimi anni, nel 2009, si è registrato un lieve aumento con un consumo pro-capite che passa dai 19,2 kg del 2008 ai 19,6 kg del 2009; in termini complessivi, i consumi apparenti sono cresciuti, nell ultimo anno del 3% in quantità, ma solo dello 0,9% in valore. Nel 2009, gli scambi commerciali con l estero dei prodotti ittici hanno confermato la posizione deficitaria del nostro paese nei confronti dei mercati stranieri. I conti della bilancia commerciale del settore ittico si sono chiusi nel 2009 con un passivo di 3,1 miliardi di euro, facendo registrare un peggioramento del 2% rispetto all anno precedente. In termini di quantità, la situazione non si è discostata molto da quella descritta per il valore. Infatti, nonostante le esportazioni siano cresciute rispetto al 2008, in concomitanza dell intensificarsi delle importazioni di prodotti ittici, il disavanzo è peggiorato nel 2009, raggiungendo quasi 780 mila tonnellate. In valore, al contrario, le importazioni sono diminuite di circa il 2,5% come conseguenza della sensibile crescita delle uscite per i prodotti freschi e la flessione degli esborsi per i trasformati. 28

29 Grafico 1. Flowchart della bilancia ittica nazionale Dati IREPA, Il quadro regionale L assetto Lo sviluppo costiero della Puglia, che si estende per 784 Km, è basso ed uniforme lungo l Adriatico, fatta eccezione per il promontorio del Gargano, mentre lungo lo Ionio è variabile a seconda delle diverse zone, passando dalla costa alta e rocciosa di Capo d Otranto e di Capo Santa Maria di Leuca alla depressione del Golfo di Taranto. La provincia a maggior sviluppo costiero è Lecce, seguita da Foggia, Taranto, Bari e Brindisi. La grande estensione costiera di questo territorio ha favorito la dislocazione di diversi porti, raccolti in sei Compartimenti Marittimi, alcuni dei quali si distinguono per l importanza assunta dal punto di vista commerciale o per la pesca. Partendo dall estremo nord della regione, nella zona del Basso Adriatico, incontriamo il Compartimento Marittimo di Manfredonia, con le marinerie di Manfredonia, Lesina, Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Mattinata e Margherita di Savoia. Segue il Compartimento Marittimo di Molfetta con il suo porto e le marinerie di Barletta, Trani, Bisceglie e Giovinazzo. Procedendo verso sud, si incontra il Compartimento Marittimo di Bari con il suo porto a cui afferiscono le marinerie di Mola di Bari e Monopoli. Segue il Compartimento Marittimo di Brindisi, con le marinerie di Brindisi, Savelletri di Fasano e S. Pietro Vernotico. All estremo sud si incontra Compartimento Marittimo di Gallipoli a cui appartengono alcune marinerie situate sul versante adriatico (San Foca, Otranto, Castro e Tricase) ed altre lungo il versante ionico (Leuca, Ugento, Gallipoli e Porto Cesareo). A nord del versante ionico, infine, si pone il Compartimento Marittimo di Taranto a cui afferiscono, oltre all omonimo porto, anche Campo Marino e Torre dell Ovo. 29

30 Manfredonia Molfetta Bari Brindisi Taranto Gallipoli Grafico 2. Distribuzione dei Compartimenti Marittimi della regione Puglia La pesca nella regione Puglia La Puglia vanta tradizioni di pesca molto antiche che hanno portato ad una profonda conoscenza delle differenti tecniche di pesca e all uso di una notevole varietà di attrezzi. Tali attrezzi sono, per lo più, di tipo artigianale e richiedono, a questo scopo, un consistente numero di impiegati nel settore. L uso di diversi strumenti per la cattura della risorsa alieutica e l alta varietà nelle specie catturate, soprattutto di quelle ad elevato valore commerciale, ha contribuito a diversificare il mercato tanto in ambito locale quanto in ambito nazionale. Le caratteristiche geografiche della Puglia, in particolare il fatto che essa è circondata per tre quarti dal mare, hanno giocato un ruolo determinante nella scelta dell indirizzo economico e sociale della regione. La Puglia si caratterizza, infatti, per la notevole importanza assunta dal settore della pesca marittima, sia per l aspetto produttivo, sia per la sua rilevanza sul mercato nazionale. Non di meno essa è limitata, nel suo sviluppo, dalle stesse difficoltà di natura strutturale e di mercato che caratterizzano il settore a livello nazionale. Conformemente alla situazione nazionale, la pesca pugliese risulta multispecifica e non è mirata alla esclusiva cattura di alcune specie, per quanto il tipo di attrezzi da pesca utilizzati, la dimensione della maglia delle reti e degli ami permetta una parziale selezione delle specie e delle dimensioni del pescato a seconda delle zone in cui si opera. 30

31 In generale, le attività di pesca prevalenti sono quelle che si svolgono all interno della fascia costiera ad opera di imbarcazioni di dimensioni non elevate, anche a causa del fatto che la piattaforma continentale è ristretta a poche miglia La Flotta: consistenza numerica, caratteristiche strutturali delle imbarcazioni e tipologia di attrezzi utilizzati La consistenza numerica della flotta peschereccia della regione Puglia è pari a imbarcazioni ovvero il 12% del totale nazionale, con un tonnellaggio di GT e kw di potenza motore. Questi volumi collocano la regione Puglia, seconda soltanto alla Sicilia per quel che concerne queste caratteristiche numeriche e strutturali (dati Mipaf- IREPA, 2006). Dal punto di vista strutturale uno degli aspetti più interessanti riguarda le ridotte dimensioni della flotta peschereccia. Circa l 85% del totale, ha un TSL inferiore a 10 tonnellate, mentre il 15% del totale delle imbarcazioni ha un TSL maggiore di 10 tonnellate. Si può affermare che la flotta pugliese è costituita soprattutto da battelli, di piccole dimensioni, abilitati a praticare la pesca costiera (d.p.r. n 1639 del 2/10/1968 e D.M. 26/07/1995). Una suddivisione dei battelli in classi di TSL, evidenzia che il 49% della flotta peschereccia è inferiore alle 6 TSL, mentre il 37% non supera le 10 TSL e soltanto l 1% sono le imbarcazioni con TSL superiore a 100. Procedendo ad una suddivisione in classi di TSL per attrezzo, si riscontra, ancora una volta, una maggiore presenza di imbarcazioni di dimensioni medio-piccole; in particolare si evidenzia un elevata presenza di barche di grandezza inferiore alle 10 TSL, armate con reti a strascico e abilitate a praticare lo strascico costiero. Le dimensioni medio-piccole di tali pescherecci deriva dal fatto che essi non hanno necessità di allontanarsi dalla costa, poiché, per la particolare morfologia dei fondali, le massime profondità strascicabili (di circa 800 m) si possono raggiungere dopo poche miglia dalla linea di costa. La maggior parte degli operatori del settore, inoltre, non concentra la propria attività sull impiego di un solo tipo di attrezzo, ma si avvale, per lo più, di diversi attrezzi, a seconda del periodo di pesca. La tabella seguente riepiloga le caratteristiche tecniche della flotta peschereccia pugliese: n unità Tonnellaggio totale (tls) Potenza motore totale (kw) Tonnellaggio medio (tls/battello) 11,51 Potenza media (kw/battello) 90,33 Tabella n 1: Caratteristiche strutturali della flotta peschereccia pugliese - Anno Le Produzioni Il totale delle catture nella regione Puglia nel 2006 sono ammontate a poco più di tonnellate di prodotto sbarcato (Fonte Irepa, 2006) I pesci hanno contribuito al totale delle catture per il 77%, poco più di tonnellate, i molluschi hanno rappresentato il 10%, con circa tonnellate, mentre il totale dei crostacei catturati, il 13% del totale, ammontava a tonnellate. 31

32 10% 13% Pesci Molluschi Crostacei 77% Grafico n 3: percentuale delle catture per categoria di specie nella regione Puglia Anno Il grafico seguente permette di effettuare una stima degli sbarchi di pesci nell anno tonnellate Acciughe Lanzardi o lacerti Alalunghe Pesci spada Altri tonni Gallinelle o capponi Cefali Menole e spicare Naselli Potassoli Rane pescatrici Rombi Squali Triglie di fango Altri pesci Grafico n 4: Catture (t) delle specie di pesci più abbondanti Puglia Anno Tra i pesci, le maggiori catture hanno interessato i piccoli pelagici, in particolar modo alici (poco meno di tonnellate) e sarde (circa tonnellate). La produzione di sarde ha raggiunto il livello massimo nei mesi di luglio e settembre. Quantitativi superiori alle sarde sono stati ottenuti per il nasello, le cui catture hanno superato le tonnellate. Seguono le triglie di fango con 2145 tonnellate, lanzardi, boghe, potassoli e sugarelli superano tutte le tonnellate. Gli sgombri (831 tonnellate) e le rane pescatrici (823 tonnellate), invece si assestano sotto le tonnellate, seguiti da specie come le menole (686 tonnellate), le triglie di scoglio (578 tonnellate), le gallinelle (553 tonnellate), le alalunghe (505 tonnellate) e i pregiati pesci spada (397 tonnellate). A seguire tutte le altre specie con quantitativi inferiori alle 400 tonnellate. Per quanto riguarda i molluschi, il grafico n 5 mostra l andamento produttivo per l anno d indagine. Le specie più rappresentative in termini di catture sono i polpi (circa tonnellate). 32

33 Buone catture hanno riguardato anche le seppie ( tonnellate) e totani (918 tonnellate). Produzioni meno consistenti sono state ottenute per moscardini maculati (484 tonnellate), moscardini bianchi (372 tonnellate) e calamari (338 tonnellate) e vongole (272 tonnellate). tonnellate Calamari Capesante Lumachini Moscardini bianchi Moscardini muschiati Polpi Seppie Totani Veneridi Vongole Altri molluschi Grafico n 5: Catture (t) delle specie di molluschi più abbondanti Puglia Anno Nell ambito del gruppo dei crostacei, le quantità maggiori si sono state ottenute per le pannocchie (2.642 tonnellate) e i gamberi bianchi (2.288 tonnellate), seguite dagli scampi (1.409 tonnellate). Poco rappresentativo, in termini di produzione ma non di importanza economica, è stato il gambero rosso, le cui produzioni sono state di poco superiori alle 130 tonnellate tonnellate Aragoste e astici Gamberi bianchi Gamberi rossi Gamberi viola Granchi Mazzancolle Pannocchie Scampi Altri crostacei Grafico n 6: Catture (t) delle specie di crostacei più abbondanti Puglia Anno

34 Il Compartimento marittimo di Gallipoli Il Compartimento marittimo di Gallipoli Le produzioni registrate nel Compartimento Marittimo di Gallipoli sono pari a tonnellate. 17% 21% Pesci Molluschi Crostacei 62% Grafico n 7: percentuale delle catture per categoria di specie nel Compartimento di Gallipoli Anno I pesci hanno contribuito per il 62% (circa tonnellate) del totale alla produzione nel compartimento di Gallipoli; a questi fanno seguito i crostacei con il 21% del totale (490,5 tonnellate) ed i molluschi con il 17% (401,8 tonnellate). tonnellate 450,0 400,0 350,0 300,0 250,0 200,0 150,0 100,0 50,0 0,0 Alici Sgombri Aguglie Grafico n 8: Catture (t) delle specie di pesci più abbondanti Compartimento di Gallipoli Anno In termini di catture il compartimento di Gallipoli si caratterizza per l elevata produzione di merluzzi o naselli (343 tonnellate). Buoni risultati hanno dato anche le rane pescatrici, i cui quantitativi hanno superato di poco le 100 tonnellate, le boghe (circa 98 tonnellate) e le triglie (74,9 tonnellate). Al di sotto delle 100 tonnellate da segnalare i suri (67 tonnellate), gli sgombri (48,8 tonnellate) e le palamite (41,4 tonnellate). 34 Tombarelli Caponi Cernie Ghiozzi Ricciole Merluzzi Orate Palamite Potassolo Pescatrici Rombi Sogliole Suri Altri pesci

35 kg Merluzzi Rane pescatrici Boghe Triglie Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Grafico n 9: andamento mensile delle quattro specie di pesci più abbondanti - Compartimento di Gallipoli Anno A fronte di una massiccia produzione in tutti i mesi dell anno, maggiori sbarchi per i naselli si sono ottenuti a giugno, ed a novembre; il mese di agosto ha registrato un azzeramento della produzione per gli ovvi motivi legati al fermo pesca, anche se il declino si osserva già a partire dalla metà del mese di giugno. Le rane pescatrici hanno avuto un picco di produzione a metà marzo, seguito da un calo fino ad attestarsi su un livello di catture piuttosto costante, quasi sempre intorno alle 10 tonnellate. Dopo la fine del fermo, si osserva una costante ripresa a partire da settembre. Per quanto riguarda le boghe si osserva una andamento caratterizzato da un livello di catture piuttosto cosante a parte un calo in settembre ed un picco a dicembre. Le triglie, infine, mostrano un picco nella produzione tra i mesi di aprile e maggio ed un calo a febbraio e settembre, per il resto dell anno le catture sono piuttosto costanti, sempre sotto le 10 tonnellate. In termini di ricavi il compartimento di Gallipoli si conferma piuttosto importante dal punto di vista economico. 20,0 18,0 16,0 14,0 12, ,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 Alici o acciughe Sgombri Aguglie Bisi o Tombarelli Caponi e scorfani Cernie Ghiozzi Leccie e Ricciole Merluzzi o naselli Orate Palamite Potassolo o melù Rane pescatrici o rospi Rombi e altri teleostei piatti Sogliole Sugarelli o Suri Altri pesci Grafico n 10: ricavi per specie ittiche - Compartimento di Gallipoli Anno

36 I maggiori ricavi sono da attribuirsi ai merluzzi o naselli, sia in relazione ai quantitativi pescati che al valore di mercato, con un totale pari a 2,11 mln pari al 15% del totale dei ricavi, a seguire troviamo le rane pescatrici con 0,63 mln. Nella classifica dei ricavi troviamo poi i saraghi con 0,37 mln nonostante quantitativi inferiori rispetto alle altre specie e i pesci spada con 0,33 mln di, ed a seguire tutte le altre specie. 160,0 140,0 120,0 tonnellate 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 Calamari Polpi Seppie Cozze Moscardini Totani Vongole Altri molluschi Grafico n 11: Catture (t) delle specie di molluschi più abbondanti Compartimento di Gallipoli Anno Tra i molluschi, i cefalopodi hanno fornito le maggiori rese, con una netta prevalenze di polpi e totani rispettivamente con 147,6 e 90,8 tonnellate. Di seguito troviamo i moscardini (41,2 tonnellate), le seppie (39,5 tonnellate) ed i calamari (21,6 tonnellate). Tra i molluschi bivalvi, da citare i mitili con 20,2 tonnellate kg Polpi Totani Moscardini Seppie 0 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Grafico n 12: andamento mensile delle quattro specie di molluschi più abbondanti - Compartimento di Gallipoli Anno Delle quattro specie di molluschi considerate tutte mostrano due picchi di produzione, uno più deciso nella prima parte dell anno, a partire da aprile per i moscardini e per finire a luglio con i totani, un successivo calo in corrispondenza del fermo pesca seguito da un generale aumento delle catture con picchi di catture tra ottobre e novembre. 36

37 900,00 800,00 700,00 600, ,00 400,00 300,00 200,00 100,00 0,00 Calamari Polpi Seppie Mitili o cozze Moscardini Totani o todari Vongole Altri molluschi Grafico n 13 : ricavi per specie molluschi- Compartimento di Gallipoli Anno Tra i molluschi i ricavi maggiori provengono dalle catture dei polpi (0,75 mln ), seguiti da totani (0,27 mln ), seppie (0,25 mln ) e moscardini (0,23 mln ) , ,0 tonnellate , , , ,0 0,0 Aragoste Gamberi bianchi Gamberi rossi Pannocchie Scampi Altri crostacei Grafico n 14: Catture (t) delle specie di crostacei più abbondanti Compartimento di Gallipoli Anno Anche i crostacei hanno fornito rendimenti più bassi se paragonati ai pesci. Lo sbarcato totale dei crostacei mostra una netta prevalenza dei gamberi bianchi (191,3 tonnellate). A seguire troviamo i gamberi rossi (92,1 tonnellate) e gli scampi (64,5 tonnellate). Le aragoste e gli astici non superano le 3 tonnellate. 37

38 kg Gamberi bianchi Gamberi rossi Scampi Aragoste Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Grafico n 15: andamento mensile delle quattro specie di crostacei più abbondanti - Compartimento di Gallipoli Anno L andamento nel tempo delle specie considerate mostra che, a parte le aragoste, tutte le altre hanno due picchi di produzione in tarda primavera inizio estate e tardo autunno , , , , ,00 600,00 400,00 200,00 0,00 Aragoste ed astici Gamberi bianchi e mazzancolle Gamberi rossi Pannocchie Scampi Altri crostacei Grafico n 16: andamento mensile delle quattro specie di crostacei più abbondanti Compartimento di Gallipoli Anno I ricavi per i crostacei rispecchiano i quantitativi pescati ad eccezione dei gamberi rossi. In particolare questi ultimi a fronte della metà di catture rispetto ai gamberi bianchi, mostrano dei ricavi superiori rispetto alle altre specie, con un totale di 1,52 mln. A seguire troviamo i gamberi bianchi (1,3 mln ) gli scampi (0,685 mln ) e le aragoste con 0,096 mln. 38

39 L area del GAC Jonico-Salentino Flotta: consistenza numerica, caratteristiche strutturali delle imbarcazioni e tipologia di attrezzi utilizzati Il Gruppo di Azione Costiera Jonico-Salentino si colloca all interno del compartimento marittimo di Gallipoli che si estende da Casalabate a Punta Prosciutto. La flotta del compartimento marittimo si presenta nettamente caratterizzata e con fattori distintivi importanti. In particolare, si nota subito una decisa caratterizzazione della flotta del GAC, sia in termini quantitativi che qualitativi, comunque in linea con il Compartimento e diversi rispetto alla flotta Regionale: il compartimento di Gallipoli rappresenta il 24 % della flotta regionale in termini di numero di unità, l 11% per il tonnellaggio ed il 14% della potenza motore impiegata; n unità 419 Tonnellaggio (tls) 2.218,37 Potenza motore (kw) ,33 Tonnellaggio medio (tls/battello) 5,29 Potenza media (kw/battello) 52,18 Tabella n 2: caratteristiche strutturali della flotta peschereccia del compartimento marittimo di Gallipoli Anno 2006 n unità 296 Tonnellaggio (tls) 1.614,25 Potenza motore (kw) ,27 Tonnellaggio medio (tls/battello) 5,45 Potenza media (kw/battello) 53,99 Tabella n 3: caratteristiche strutturali della flotta peschereccia del GAC Jonico-Salentino Anno 2006 La flotta del GAC detiene una notevole importanza nell ambito del compartimento di Gallipoli, in virtù della forte caratterizzazione offerta dalle marinerie di Porto Cesareo e soprattutto Gallipoli. In termini percentuali essa rappresenta il 71% delle unità del compartimento, il 73% del tonnellaggio ed il 73% della potenza motore impiegata. Nello specifico sono presenti 296 unità per TSL pari a 1.614,25 tonnellate ed una potenza motore pari a ,27 kw; il TSL medio è pari a 5,45 e la potenza media è di 53,99 kw. La flotta del GAC Jonico-Salentino ricade nelle marinerie di Gallipoli e Porto Cesareo. 39

40 22% Gallipoli Porto Cesareo 78% Grafico n 17: percentuale del n di unità per porto di registrazione - GAC Jonico Salentino Anno In termini strutturali è netta la supremazia della marineria di Gallipoli, sia in termini di tonnellaggio che di potenza motore delle unità presenti nel territorio del GAC. 23% Gallipoli Porto Cesareo 77% Grafico n 18: TSL totale per porto di registrazione - GAC Jonico Salentino Anno % Gallipoli Porto Cesareo 82% Grafico n 19: kw totali per porto di registrazione - GAC Jonico Salentino Anno Nel complesso il GAC ricadente nel compartimento di Gallipoli presenta una flotta peschereccia con caratteristiche strutturali sottodimensionate rispetto quelle della flotta regionale, tanto da caratterizzarla decisamente come pesca artigianale 40

41 Classi TSL barche (n ) barche (%) TSL totale TSL % 0-5, , , , , , , , ,00 0 Tabella n 4: suddivisione per classi di TSL della flotta peschereccia del GAC Jonico-Salentino Anno Dalla tabella n 4 si evince che le unità che fanno capo a questo GAC sono nettamente concentrate nelle prime due classi di TSL.. La classe di tonnellaggio più numerosa è quella compresa tra 0 e 6,9 tonnellate con 189 unità, seguita dalla seconda classe (6-9,9 TSL) con 104 imbarcazioni. Le seguenti due classi di tonnellaggio (10-49,9 TSL) e (50-99,9 TSL) rispettivamente con 2 e 1 unità. Oltre le 100 TSL. non si registra nessuna imbarcazione. Infine la suddivisione in classi di TSL per attrezzo mostra che la flotta del GAC utilizza essenzialmente tre tipologia di attrezzo, anche se in percentuali molto diverse. Sono numerose le imbarcazioni armate con attrezzi da posta ben 203 su un totale di 296, pari all 69% del totale della flotta; questa tipologia di attrezzo viene utilizzata su battelli di modeste dimensioni (non superiori a 10 TSL). Alcuni dati interessanti riguardano lo strascico, che in queste marinerie rappresenta il 18% del totale, ed i palangari con l 8% del totale. GAC JONICO- SALENTINO CLASSI TSL 0-5,9 6-9, , , TOTALE % ARPIONE STRASCICO VOLANTE CIRCUIZIONE DRAGHE POLIVALENTI POLIVALENTI PASSIVI PALANGARI ATTREZZI A POSTA LENZE TRAINO MOLLUSCHI PESCA SUB TOTALE Tabella n 5: classi di TSL per attrezzo nel GAC Jonico-Salentino Anno

42 2.2. Cartina 42

43 2.3. Analisi del contesto sociale, economico e ambientale della zona di pesca, comprensiva di analisi swot (punti di forza e debolezza, opportunità, rischi) Criticità comuni al settore della pesca pugliese L economia ittica rappresenta una componente significativa del tessuto economico e produttivo della regione Puglia, ma risente delle difficoltà strutturali e di mercato del settore, così come di altri comparti produttivi. I tradizionali elementi di debolezza assumono un rilievo ancora maggiore in alcune aree circoscritte, in cui la dotazione di capitale fisico, finanziario e sociale stenta a formarsi con ripercussioni non irrilevanti, che di fatto ostacolano l avvio di un processo di modernizzazione complessiva del settore. Tuttavia alcuni aspetti positivi, quali il graduale incremento della maricoltura, anche in un quadro di riconversione e integrazione del reddito da parte degli attuali addetti, e l aumento della domanda di prodotti della pesca e dell acquacoltura, contribuiscono all attivazione di dinamiche a forte sviluppo effettivo e potenziale, sostanziando la necessità di promuovere l innovazione e la formazione professionale per rilanciare il settore. La domanda di innovazione tecnologica e di formazione risulta essere in continua crescita in considerazione delle problematiche (di natura tecnica, tecnologica, biologica e ambientale) ancora aperte e che di fatto rallentano lo sviluppo del settore ittico e rendono le Imprese pugliesi meno competitive rispetto a quelle di altri Paesi Mediterranei vicini. Il Libro verde sul futuro della Politica Comunitaria della Pesca, prodotto dalla Commissione Europea, ha evidenziato come le recenti politiche non siano riuscite a perseguire l obiettivo di uno sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche. In termini di conservazione, per molte popolazioni ittiche è stato ormai superato ogni limite biologico di sicurezza. In tutto il mondo è diffusa una viva preoccupazione per lo stato disastroso in cui si trovano molti stock e per la sovracapacità della flotta in un contesto di crescita della domanda di pesce. D altro canto, l acquacoltura ha contribuito in misura rilevante al miglioramento della situazione socioeconomica delle comunità costiere. Tuttavia, anche se nel quadro generale si delinea un evoluzione positiva, l espansione dell acquacoltura viene sempre più percepita come una minaccia per il settore del turismo che rimprovera a questa attività di occupare spazi utili a fini ricreativi e di alterare la qualità delle acque di balneazione. Lungo la fascia costiera pugliese si esplicano molteplici attività sociali che derivano dalla destinazione d uso del territorio costiero (turistico, ricreativo, insediativo, pesca ed acquacoltura, industriale, portuale, etc.). La coesistenza di tali usi plurimi comporta spesso delle forti interazioni sia a livello morfologico (erosione dei litorali) che a livello chimico e biologico (alterazione delle acque marine e salmastre) e di degrado del territorio, con ripercussioni negative anche a livello socio-economico. Da questa complessità del sistema antropico-ambientale deriva la necessità di affrontare queste tematiche secondo un approccio organico che consenta di coordinare le proposte operative per le zone costiere. La Puglia dispone di un estrema eterogeneità di ambienti e situazioni, nei quali promuovere interventi diversificati di crescita del settore ittico, nel rispetto della vocazione territoriale. In particolare, la gestione della fascia costiera e la sua valorizzazione attraverso forme produttive a basso impatto ambientale, costituisce oggi uno dei temi dominanti della strategia di sviluppo economico territoriale che accomuna la Puglia agli altri paesi costieri. Tale aspetto rappresenta un punto fondamentale, in considerazione del fatto che le sue coste costituiscono un patrimonio naturale ancora non degradato e tra i più importanti a livello nazionale. Infatti l ampia disponibilità di acqua salmastra costiera, l importante falda freatica, l ottima qualità delle acque stesse, sia dolci che marine, la presenza di seni marini e golfi, determinano un complesso di situazioni favorevoli per attivare azioni di prestigio che affrontino la crisi attuale del settore produttivo e ne favoriscano il rilancio. 43

44 La Puglia è stata per oltre un ventennio la culla della itticoltura marina, con particolare riferimento alla definizione delle tecniche di allevamento e riproduzione proprio di quelle specie (spigola ed orata), maggiormente allevate in Europa, la cui produzione da parte di altri paesi costieri comunitari ha determinato il crollo dei prezzi di vendita e la riduzione dei margini di guadagno originari. La situazione dei mercati ha quindi determinato la chiusura di numerosi complessi produttivi storici che, anche per la vetustà delle infrastrutture, non sono riusciti a contrastare la pressione della concorrenza, ed ha lasciato spazio a nuove realtà produttive maggiormente competitive. La possibilità di individuare nuove aree di intervento nelle quali inserire iniziative imprenditoriali di acquacoltura (anche estensiva o di ripopolamento), potrebbe costituire un valido supporto al rilancio del settore in uno spirito innovativo ed aggiornato che richiederà figure professionali per la gestione e la fruizione delle aree. La flotta peschereccia pugliese, d altro canto, presenta segni di cedimento strutturale anche in considerazione del fatto che l età media delle imbarcazioni è superiore a venti anni, che sono rare iniziative di diversificazione della pratica tradizionale e che le rese produttive sono insufficienti. Si prevede quindi un imminente ristrutturazione del settore che, confrontandosi con i costi di gestione (caro gasolio) ed ambientali (motori diesel EURO 0-2 etc), richiederà conoscenze innovative e figure professionali adeguate che ne permettano un immediato inserimento nella realtà produttiva. Ulteriore punto critico è rappresentato dalle opportunità disponibili nel settore della trasformazione o della conservazione dei prodotti ittici (realtà, invece, ben consolidate in altre regioni costiere come Sicilia, Veneto e Marche). A tal proposito, l industria alimentare europea investe notevoli risorse su quelle che sono le categorie dei cibi pronti all uso (IV gamma) e dei piatti pronti da consumare (V gamma). Sino a pochi anni addietro, c era scarsa attenzione nei confronti di questo tipo di prodotti, eppure nel giro di un quinquennio l Italia si è collocata tra i principali consumatori in Europa di ortaggi pronti per l uso (circa 72mila tonnellate), con una crescita annua del 28,5%. Questa merceologia, reputata ancor oggi una nicchia, ha anche la funzione strategica di compensare il calo degli ortaggi diminuiti negli ultimi tre anni del 10%. Per molti aspetti i prodotti della pesca presentano un analogo decremento nel tempo, e la possibilità di sviluppare nuove nicchie di economia può contribuire a diversificare le produzioni e darne valore aggiunto, oltre a ridurre lo sforzo di pesca Il caro gasolio L incidenza dei costi intermedi (spese per acquisto di beni e servizi sostenuti per produzione e commercio) sui ricavi complessivi è troppo elevata per assicurare un futuro alla categoria ed al settore. Si consideri che solo il 27,3% dei ricavi vanno a profitto lordo e i costi intermedi incidono per ben il 48,5% dei ricavi. La composizione dei costi intermedi vede la maggiore quantità a carico della quota carburante che ammonta al 52% di tale voce di costo, ed incide per il 25% sui ricavi. 44

45 Ne consegue che una riduzione del 10% dei consumi (o dei relativi costi carburante) determinerebbe il 2,5% maggiori ricavi La flotta vetusta e motori ad alto impatto Sussiste una condizione di generale vetustà della flotta peschereccia regionale. Sebbene le numerose rottamazioni hanno consentito di ridurre l età complessiva degli scafi e dei relativi motori, la sostenibilità ambientale della pratica peschereccia presenta un forte fattore di impatto rappresentato dal parametro motore. E abbastanza comune, infatti, che ad una manutenzione complessiva dello scafo e dello stesso motore non abbia fatto fronte una sostituzione di questi ultimi con tecnologie a maggiore sostenibilità, consistenti essenzialmente nel passaggio da motori EURO 0 più all avanguardia. Un indagine condotta nel 2006 dal Consorzio Intercomunale S.M. di Leuca nell ambito del progetto RADAR PESCA Salento (POR Puglia , Mis. 4.13D2) ha posto in evidenza un elevata percentuale di imbarcazioni e relativi motori di età compresa fra i 20 ed i 30 anni. Età (anni) N % ,5% ,6% ,7% oltre ,6% TOTALE 76 78,4% Età media 21 ± 11 Età min 2 Età max 43 (1963) La sostituzione dei motori con altri di pari potenza ma di tecnologia più moderna, favorirebbe (a parità di sforzo di pesca) la maggiore sostenibilità ambientale della pratica La riduzione dell occupazione Gli incentivi alla rottamazione delle imbarcazioni, finalizzati alla riduzione dello sforzo di pesca nei paesi comunitari, ha favorito, dal 2000 al 2008, la cancellazione di 680 navi da pesca dalla flotta della sola regione Puglia che è così passata da 2371 a 1691 imbarcazioni da pesca professionale, con una riduzione del 28,7% del totale iniziale. 45

46 N barche Puglia Anno Tenendo presente che un equipaggio medio per barca era pari a 2,4 addetti (IREPA, dato medio Puglia anno ), tale situazione ha determinato una riduzione dell occupazione per ben unità Gli elevati quantitativi di pescato scartati La pratica di pesca consiste nel prelievo di risorse naturalmente presenti nei nostri mari. La normativa vigente e le esigenze del mercato, impongono una attenta cernita del prodotto salpato a bordo prima dello sbarco. I quantitativi di biomassa ributtati in mare al termine delle operazioni di selezione sono molto significativi, soprattutto nelle attività di pesca meno selettive (in particolare lo strascico). Le motivazioni di tali scarti sono da ricondurre a diversi fattori che sono stati oggetto di censimento nell ambito del progetto RADAR PESCA Salento (POR Puglia , Mis. 4.13D2), condotto nel 2006 dal Consorzio Intercomunale S.M. di Leuca: Motivo N % Taglia non commercializzabile 42 82,4% Malformazioni 0 0,0% Ferite nella pesca 8 15,7% Malattie 1 2,0% TOTALE ,0% La percentuale maggiore del motivo di rigetto in mare (82%) si è dimostrata essere quella afferente alla categoria della taglia non commercializzabile (che incorpora sia il prodotto non conforme alla normativa vigente che quello di scarso valore di mercato). Nell ambito di un progetto condotto dalle Associazioni cooperative della pesca (Divulgazione ai consumatori ed al mercato delle qualità alimentari di specie ittiche sottoutilizzate provenienti dalle attività di pesca nella regione Puglia; POR Puglia , Mis. 4.13D2) è scaturito che ben l 11% del prodotto pescato e di taglia commercializzabile (in base alla normativa vigente) e spesso rigettato in mare, afferisce a quel gruppo 46

47 di specie note come sottoutilizzate o povere, che trovano scarso apprezzamento dal mercato e dal consumatore. I sugarelli, le zanchette e le boghe, ma anche il pesce azzurro in senso lato, possiedono caratteristiche nutrizionali di elevata composizione a cui non fa fronte un interesse del consumatore pugliese/italiano, che notoriamente predilige le specie medio-pregiate (il cui sfruttamento ha impoverito gli stocks) o spigole ed orate (provenienti soprattutto da acquacoltura). Le specie sottoutilizzate sono un reale patrimonio per la pesca pugliese, poiché legate non solo agli aspetti nutrizionali ed economici, ma anche a quelli della tradizione culturale e gastronomica del territorio. Sono molte le ricette che affondano le radici nella tradizione marinaresca pugliese ad essere considerate tipiche di della regione o di alcune marinerie Le calamità naturali Sono sempre più frequenti, con cadenza grossomodo triennale, i fenomeni naturali connessi alle cosiddette mucillagini la cui manifestazione determina, lungo le coste pugliesi, situazioni di forte preoccupazione della categoria. Queste fioriture algali determinano situazioni complesse in termini sia di mancato guadagno del pescatore (per carenza di pescato che si allontana dalla zona di pesca) sia in termini di danneggiamento degli attrezzi da pesca che, spesso, devono essere danneggiati o addirittura abbandonati in mare (poiché troppo pesanti per essere salpati) sia in termini di impatto ambientale sui fondali (conseguente l abbandono di reti di nylon sul fondo e successivo innesco del cosiddetto ghost fishing ). Adeguate misure di compensazione e gestione delle emergenze, prima ancora che diventino tali, deve essere considerata in un sistema pesca più ampio. 47

48 Analisi SWOT dell area GAC Si riporta si seguito l analisi del territorio condotta sui dati e sulle informazioni acquisite nel corso del processo partecipativo del partenariato locale e dai successivi feedback acquisiti a mezzo questionari e incontri. Punti di forza Punti di debolezza Opportunità Minacce Fabbisogni Misure attivabili Prodotto di eccellente qualità e freschezza Scarsa competitività del settore Alti costi intermedi (gasolio) Mancanza di costanza di fornitura Sviluppare forme di commercio e valorizzazione dei prodotti Creazione di piattaforme commerciali Sostegno alla IV e V gamma Adozione di nuovi materiali per costruzione imbarcazioni (risparmio carburante) e attrezzi (biodegradabili) Competizione con prodotto di importazione EU e extra EU Competizione sui mercati con forme improprie di pesca dilettantistica Strumenti di presentazione dei prodotti ittici locali al pubblico Pubblicità e sensibilizzazione delle famiglie, delle scuole e dei medici di famiglia 4.1a) rafforzare la competitività delle zone di pesca 4.1d) aggiungere valore ai prodotti della pesca 4.2i) acquisizione di competenze, preparazione e attuazione della strategia di sviluppo locale Presenza di aree con tradizioni radicate e ad elevato contenuto socio-culturale Scarsa attitudine all innovazione anche in funzione dell efficienza ambientale e difficile ricorso ai programmi di finanziamento nazionali e comunitari Decremento generale delle catture Maggiore attenzione dei consumatori verso la salubrità, la qualità e l eticità degli stili di vita e nei consumi Modifiche strutturali alla flotta peschereccia Formazione: Rilancio della figura del pescatore e recupero dei giovani Insufficiente attenzione per l ambiente ed le risorse alieutiche Commercio di specie sottoutilizzate o povere Valorizzazione dei piatti e dei prodotti locali (marchio d area) Tecnologie/Interventi per la riduzione dei consumi 4.1e) sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca 48

49 Presenza di numerosi prodotti tipici e di qualità Livelli di istruzione e di formazione professionale non adeguati alle dinamiche dei mercati Ridotta dimensione delle aziende Sviluppo di forme di diversificazione della pratica tradizionale (ittiturismo, fish-market, GAS.) Crisi dei consumi e riallocazione tra voci di spesa delle famiglie Attivazione di nuove strategie di vendita, incentivare l organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttore-consumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita 4.4 h) Cooperazione transnazionale e interregionale Presenza di un organico sistema di aree protette e siti Natura 2000 Carenza di servizi sul territorio Assenza di competizione e perfetta integrazione con forme di turismo rurale (es. agriturismo) Integrazione con il circuito delle AMP e servizi connessi al turismo di nicchia Crisi dei consumi e riallocazione tra voci di spesa delle famiglie Attivazione percorsi strutturati all interno del territorio 4.1b) ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l ecoturismo, senza determinare un aumento dello sforzo di pesca Bellezza del paesaggio dell ambiente costiero Carenza di servizi sul territorio Sviluppo di iniziative e messa in rete di pescaturismo e loro integrazione con la filiera del turismo tradizionale Competizione con altre forme di turismo tradizionale Realizzazione/manutenzione di infrastrutture (bonifica dei porti, manutenzione dei moli) Messa in rete di tutte le attività costiere e dei servizi connessi 4.1f) tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattività, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico 49

50 3. MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEL PARTENARIATO LOCALE 3.1. Descrizione del processo partecipativo del partenariato locale pubblico-privato nello sviluppo della strategia Il GAC Jonico-Salentino si è costituito il 12 Agosto 2011 nella forma di Società Consortile a responsabilità limitata, con un capitale sociale di ,00, composta da un ampio partenariato pubblicoprivato aggregatosi a seguito di una fase di concertazione con l intero tessuto economico-sociale-culturaleambientale del territorio ricadente nell area GAC. A promuovere e coordinare la costituzione del Gruppo di Azione è stato il Comitato Promotore del Partenariato, costituito in data 28/03/2011, e formato da: 1. Provincia di Lecce (con il ruolo di Capofila); 2. Comune di Gallipoli 3. Comune di Galatone; 4. Comune di Nardò;; 5. Comune di Porto Cesareo; 6. AGCI AGRITAL, 7. FEDERCOOPESCA 8. FEDERPESCA 9. LEGAPESCA 10. UNCIPESCA. Il Comitato Promotore del GAC Jonico-Salentino ha inteso attuare una modalità di aggregazione di tipo bottom up, cioè favorendo la condivisione e l approccio partecipativo dal basso. Per fare ciò ha avviato una fase di concertazione con tutti gli operatori interessati, per costituire il partenariato pubblico-privato e definire la strategia di sviluppo costiero. Tale concertazione si è concretizzata nella realizzazione di un calendario di incontri pubblici a cui sono stati invitati a partecipare le imprese locali, i soggetti pubblico istituzionali, i soggetti portatori di interessi collettivi e la cittadinanza più in generale. Tali eventi hanno avuto l obiettivo promuovere l iniziativa del PO FEP in particolare l Asse IV Sviluppo sostenibile delle zone di pesca e far emergere, rilevare e far esprimere direttamente dai partecipanti i fabbisogni del settore, nonché fornire il proprio contributo, utile per la definizione della strategia e la redazione del Piano di Sviluppo Costiero. Sono stati programmati una serie di incontri di lavoro tra i tecnici del Comitato promotore, nell ambito dei 4 territori comunali che costituiscono il perimetro del GAC, i quali hanno portato alla definizione degli Obiettivi Specifici, sui quali si è andata a sviluppare la strategia di azione del Piano di Sviluppo Costiero. Durante gli incontri sono state definite anche le più adeguate azioni per la presentazione dell iniziativa sul territorio e per il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. In particolare, nel mese di aprile 2011 sono stati realizzati n. 4 incontri di presentazione del bando della Mis. 4.1 e di confronto con il territorio, secondo il seguente calendario: 50

51 PROGRAMMA DEGLI INCONTRI DI PRESENTAZIONE Data Luogo 16 Aprile 2011 Gallipoli 21 Aprile 2011 Porto Cesareo 21 Aprile 2011 Nardò 28 Aprile Galatone Nel corso degli incontri, al fine di far emergere e cogliere i fabbisogni del territorio in termini di sviluppo sostenibile del settore pesca nell area GAC di riferimento, e per meglio calibrare le decisioni del PSC e dimensionare gli interventi, è stato distribuito un Questionario per la raccolta di proposte agli operatori del settore, le amministrazioni pubbliche e gli stakeholder del sistema territoriale, allo scopo di acquisire una fotografia più puntuale ed attendibile del territorio e delle sue potenzialità. Il Questionario oltre alla documentazione di presentazione e la descrizione della partnership è stata resa disponibile su un sito WEB appositamente creato dal Comitato promotore ( In questo modo, tutti coloro che vivono e lavorano nell area dei comuni aderenti al GAC Jonico-Salentino sono stati chiamati a partecipare attivamente all elaborazione della strategia, fornendo un contributo di idee e di proposte progettuali, che sono servite alla costruzione dell elaborato base del PSC. Di seguito si riporta lo schema di questionario distribuito. 51

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55 L analisi dei Questionari per la raccolta di proposte, che ha portato alla definizione della strategia del GAC Jonico-Salentino, è illustrata nei paragrafi seguenti. Dopo un ampia fase di analisi e discussione dell elaborato base del PSL da parte del gruppo di lavoro, si è giunti alla redazione del presente PSC approvato dallo stesso Consiglio di Amministrazione nella seduta del 18/08/ Documenti informativi E stato progettato, condiviso, stampato e distribuito un manifesto di presentazione dell iniziativa, del partenariato e del calendario degli incontri di presentazione del Bando. La divulgazione sul territorio degli incontri e del Bando è avvenuta mediante affissione dei manifesti di presentazione sia nelle principali vie dei comuni dell area GAC, che presso le associazioni di categoria e le Cooperative di pesca del posto. Inoltre, è stata data ampia informazione sulle iniziative in programmazione e sugli obiettivi del FEP, attraverso annunci sulla carta stampata ed è stato allestito il sito internet del GAC Jonico-Salentino ( oltre a una serie di contatti formali ed informali con le parti in causa. 55

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57 3.3. Feedback della fase di divulgazione Il Comitato Promotore ha inteso investire molte delle sue energie nella fase di divulgazione e coinvolgimento degli attori locali, su più livelli, riuscendo così ad interessare un rappresentativo numero di soggetti che hanno contribuito in maniera propositiva all esternazione delle esigenze del territorio. Nella tabella che segue sono riportati degli indicatori numerici che hanno caratterizzato questa fase di integrazione con il territorio: Indicatore Numero complessivo Numero per comune Incontri collettivi con gli operatori 4 Numero di partecipanti 49 Numero di questionari (risposte acquisite) Numero di manifesti prodotti Gallipoli 1 Porto Cesareo 1 Nardò 1 Galatone 17 Gallipoli 26 Porto Cesareo 4 Nardò 2 Galatone 81 Gallipoli 12 Porto Cesareo 1 Nardò 1 Galatone 20 Gallipoli 20 Porto Cesareo 10 Nardò 10 Galatone Al fine di assicurare la capillare diffusione dell iniziativa in corso, anche per andare incontro alle esigenze della categoria della pesca, che opera notoriamente in funzione delle condizioni meteo-marine della giornata (piuttosto che di un agenda programmata settimane prima), ciascun componente del Comitato Promotore ha attivato un intensa e personale attività di confronto con gli operatori del territorio, direttamente presso le sedi delle cooperative di pesca o presso le banchine dei porti. 57

58 3.4. Fogli di partecipazione agli collettivi con gli operatori I fogli di partecipazione agli incontri con gli operatori e il materiale divulgativo sono allegati nello specifico ALLEGATO 7, di cui alla documentazione di progetto Questionari di riscontro I fogli di partecipazione agli incontri con gli operatori e il materiale divulgativo sono allegati nello specifico ALLEGATO 7, di cui alla documentazione di progetto. 58

59 3.6. Galleria fotografica Incontro a Gallipoli Incontro a Gallipoli Incontro a Porto Cesareo 59

60 Incontro a Porto Cesareo Incontri in banchina Incontri in banchina 60

61 3.7. Fase di concertazione Con Determina del Dirigente del Servizio Caccia e Pesca della Regione Puglia n. 188 del 07/12/2011 è stata adottata la graduatoria provvisoria, pubblicata sul BURP n. 194 del 15/12/2011. Nella riunione del 09/01/2012, presso Servizio Caccia e Pesca della Regione Puglia, venivano acquisite le osservazioni mirate e le richieste di modifica e/o integrazione al PSC presentato e veniva contestualmente avviata la fase di concertazione con la Regione Puglia. In data 02 Marzo 2012 si presentavano al partenariato (allargato a tutte le cooperative di pesca dell area GAC) i risultati del lavoro svolto al fine di condividerne i contenuti e consentire al successivo CdA (svoltosi in pari data) di deliberare l approvazione del documento finale. Con nota del 2 maggio 2012 la Responsabile di misura trasmetteva ulteriori osservazioni e richiesta di modifica al PSC trasmesso che, al termine di una serie di nuovi incontri conclusisi il 28/05/2012, veniva adeguato e approvato nella seduta del CdA del 31/05/

62 4. DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE 4.1. Descrizione degli obiettivi Nel percorso di elaborazione del proprio Piano di Sviluppo Costiero il GAC Jonico-Salentino ha fatto propri l obiettivo generale e gli obiettivi specifici dell Asse IV del FEP e, sulla base dei risultati emersi dall analisi del contesto territoriale, dalla campagna di animazione territoriale condotta secondo modalità partecipative (bottom up) e dall analisi SWOT, ha definito l impianto strategico dell intero PSC. Il GAC Jonico-Salentino, composto dai comuni di Porto Cesareo, Nardò, Galatone e Gallipoli, vuole attivare un partenariato rappresentativo per irrobustire la filiera territoriale (accesso al credito, cofinanziamento pubblico-privato, agenzie formative, etc ) per generare sviluppo sostenibile della zona di pesca dell area GAC, in coerenza con l obiettivo generale dell Asse IV. In particolare, l obiettivo generale dello sviluppo sostenibile vuole essere perseguito attraverso l attivazione delle misure messe a disposizione dall Asse IV del FEP, i cui specifici obiettivi sono di seguito esplicitati: Obiettivo generale MIGLIORARE LA QUALITA DELLA VITA DELL AREA GAC E FAVORIRE LO SVILUPPO SOSTENIBILE Obiettivi specifici 1. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti della pesca e dell acquacoltura 2. Preservare e incrementare l occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca 3. Promuovere la qualità dell ambiente costiero 4. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca 5. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale 6. Promuovere il miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e dell accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne 4.2. Descrizione del tema centrale della strategia Nel quadro di una strategia globale di sostegno all attuazione degli obiettivi della politica comune della pesca, a complemento degli altri strumenti comunitari, il Fondo Europeo per la Pesca finanzia azioni in materia di sviluppo sostenibile e miglioramento della qualità della vita delle popolazioni nelle zone di pesca. La strategia di sviluppo locale è fondata sui seguenti criteri: a) approccio dal basso verso l alto (bottom-up); 62

63 b) integrazione fondata sull interazione fra operatori, settori e interventi che vada al di là di un mero insieme di operazioni o di misure settoriali; c) valorizzazione del potenziale locale, umano e materiale, dei territori interessati ed il suo rafforzamento; d) sviluppo delle attività e delle capacità d impresa e di altre iniziative su scala locale; e) sostegno a tutte le nuove opportunità di crescita economica e sociale che possono essere individuate in ambito locale; f) ruolo del settore pesca nella preservazione e valorizzazione dell ambiente; g) coerenza con le esigenze del settore pesca e dell acquacoltura, soprattutto sotto il profilo socioeconomico; h) dimostrazione della propria sostenibilità sociale, economica e ambientale; i) complementarietà con altri interventi effettuati nel settore interessato; j) mantenimento della prosperità economica e sociale di tali zone e creazione di valore aggiunto ai prodotti della pesca e dell acquacoltura; k) mantenimento e incremento dell occupazione nelle zone di pesca, sostenendo la diversificazione e la ristrutturazione economica e sociale nelle zone; l) valorizzazione delle risorse produttive locali e realizzazione dei relativi circuiti. La definizione della Strategia del PSC del GAC Jonico-Salentino è stata realizzata attraverso le seguenti attività di analisi di contesto integrate tra di loro: studio dell Area GAC e diagnosi territoriale; analisi dei fabbisogni e delle esigenze territoriali; sensibilizzazione e coinvolgimento delle popolazioni locali all approccio Leader; informazione e compartecipazione alla strategia di sviluppo locale; definizione della strategia di intervento. Lo studio del Territorio dell Area GAC, ha permesso di ottenere una quadro informativo dell area e delle dinamiche che riguardano la realtà socio economica del territorio costiero. Sono emerse le dinamiche socio economiche, i punti di forza e di debolezza, nonché le opportunità dell Area GAC, sono stati individuati i fabbisogni che mettono in evidenza le esigenze del territorio, e che a loro volta forniscono elementi utili e le aree tematiche d intervento. L attività di sensibilizzazione e coinvolgimento della popolazione locale, ha permesso di raccogliere il punto di vista diretto dei diversi stakeholder presenti nell area. L approccio integrato nella costruzione del PSC ha compreso il coinvolgimento, la partecipazione e l interazione tra i diversi soggetti in rappresentanza delle componenti pubblico istituzionali, economico produttive in ambito pesca, sociali, culturali e ambientali. Tutti questi soggetti hanno dimostrato un elevato interesse nell iniziativa, tant è che l attività condotta ha suscitato un forte richiamo, ottenendo un buon successo negli incontri di animazione. La tabella seguente riepiloga i risultati dell elaborazione delle risposte ricevute nei questionari di riscontro compilati nel corso degli incontri: 63

64 Quadro sinottico delle proposte raccolte con i QUESTIONARIO E SCHEDA PER LA RACCOLTA PROPOSTE Obiettivo 1: Mantenere la prosperità economica e sociale di tali zone e aggiungere valore ai prodotti della pesca e dell acquacoltura Obiettivo 2: Preservare e incrementare l occupazione nelle zone di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale nelle zone che devono affrontare problemi socioeconomici connessi ai mutamenti nel settore della pesca intervistato 1A 1B 1C 1D 1E 1F 1G 1H 1I 2A 2B 2C 2D 2E 2F 2G 2H 3A 3B 3C 3D 3E 3F 3G Obiettivo 3: Promuovere la qualità dell ambiente costiero

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68 Dall elaborazione dei risultati raccolti, dall analisi SWOT del territorio, dalle indagini effettuate sono scaturiti i fabbisogni dell area GAC Jonico-Salentino : Fabbisogni: Ridurre i consumi di carburante delle imbarcazioni da pesca professionale E opportuno rilanciare la figura del Pescatore e formare professionalità e imprese all innovazione nel settore ittico, anche a sostegno della pluriattività dei pescatori (ad es. pescaturismo e ittiturismo); Formare i giovani pescatori alle arti antiche ed all innovazione del settore, contenendo la fuga verso la città e favorendo il rinnovo generazionale. Attivare nuove strategie di vendita, incentivare l organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttore-consumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita; Migliorare l efficienza e l efficacia delle attuali modalità di commercio locale, considerato che i porti di sbarco si collocano all interno degli attuali percorsi turistici dell area; Adeguare i contesti operativi esistenti alle esigenze del decoro professionale e della normativa vigente. Scarsa diversificazione del settore pesca; Ampia disponibilità di attrattori turistici (culture, tradizioni e sapori); Necessità di implementare azioni di sistema capaci di integrare il settore della pesca con i segmenti di mercato collegati al turismo costiero e della pesca; Necessità di strumenti di presentazione dei prodotti ittici al pubblico; Presentazione di specie sottoutilizzate o povere; Valorizzazione dei piatti e dei prodotti ittici. Necessità di sviluppare servizi integrati con il territorio fra pesca e turismo nell ambito delle piccole comunità di pescatori; Bonificare le aree portuali da rifiuti ingombranti; Attrezzare i punti di sbarco e le aree portuali Scarso rendimento delle attività di pesca in mare; Necessità di incoraggiare iniziative volontarie di riduzione dello sforzo di pesca per la conservazione delle risorse; Attuare misure di tutela dell ambiente delle zone di pesca per rivitalizzarne le potenzialità e preservare il patrimonio costiero. La strategia è stata definita in base a quanto emerso dalle attività di coinvolgimento del territorio ed agli obiettivi strategici del FEP , ed è in piena aderenza agli obiettivi specifici dell asse IV del FEP. La strategia è, quindi, articolata nelle seguenti direttrici: 1. Attuazione di strategie di sviluppo locale a favore della zona GAC; 2. Attuazione della cooperazione interregionale e transnazionale tra gruppi delle zone di pesca con l obiettivo di favorire lo scambio di esperienze e di migliori pratiche; ed è finalizzata alla: Realizzazione di un sistema di sviluppo locale che sia integrato e basato sulle risorse locali, in grado di valorizzarne le potenzialità produttive, le tipicità e le risorse locali, attraverso il consolidamento dell assetto politico-economico-sociale esistente, per la crescita del sistema locale e la partecipazione di tutti gli attori ai processi decisionali. La strategia e le sue linee di intervento sono riconducibili ai sei obiettivi prioritari del FEP. 68

69 Per il perseguimento di tale strategia il partenariato ha scelto di concentrare le risorse dell Asse IV del FEP su tre specifiche Linee di Intervento Strategiche (L.i.s.) con l obiettivo di sviluppare un programma capace di generare modelli progettuali sostenibili, in termini di ricadute sul territorio, nel medio e lungo periodo. - I - L.i.s: Mantenimento della prosperità socio economica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura - II - L.i.s: Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente - III - L.i.s.: Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca In tale contesto e con l individuazione delle tre linee di intervento, la strategia proposta intende avere un significativo impatto sull economia del territorio del GAC, in termini di innovazione imprenditoriale, di nuovi modelli di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici e della pesca, di metodi innovativi di gestione del territorio, di creazione di nuove opportunità occupazionali, di definizione di nuove norme di buona pratica gestionale (quali la tracciabilità delle produzioni, adozioni di disciplinari di produzione, marchi di qualità e tipicità dei prodotti ittici), di promozione, sostegno ed incentivazione ai fini della costruzione di reti territoriali tra gli operatori della pesca, di utilizzo specifico di nuove tecnologie applicate alla attività turistica e alla promozione del territorio, di diversificazione e destagionalizzazione dell offerta turistica che cointeressa in forma sinergica e coordinata il turismo costiero, culturale, naturalistico, scolastico, accessibile e sostenibile, di allargamento dei mercati, attraverso la promozione e l incentivazione delle imprese e dei prodotti della pesca, e, più in generale, di miglioramento delle condizioni socio-economiche. Se, infatti, è vero che negli ultimi anni il territorio si è trovato a confrontarsi con le numerose problematiche connesse alla crescita, all occupazione e alla sostenibilità delle attività delle zone costiere, non sono tuttavia da dimenticare le opportunità che esso offre, in termini di recupero potenziale delle attività tradizionali di pesca, di diversificazione della pratica tradizionale verso forme di pescaturismo e ittiturismo, o attività ricreative in ambiente costiero, senza trascurare il ruolo strategico delle risorse naturali e la elevata valenza paesaggistica delle coste del territorio GAC Jonico-Salentino. A tal fine la strategia intende cogliere tutte le specifiche opportunità di sviluppo presenti nell area, promuovendo, attorno a un numero limitato di azioni strategiche di intervento, iniziative integrate che combinino diversificazione e consolidamento degli operatori della pesca, investimenti per il paesaggio e il patrimonio costiero e culturale, servizi e infrastrutture locali, i quali possono contribuire a migliorare sia le prospettive economiche locali che la qualità della vita dei residenti. Tutto ciò in un ottica di perfetta integrazione delle azioni del GAC con quelle di altri strumenti di gestione territoriale (GAL, Aree Vaste etc) che, opportunamente considerate, potranno attivare un effetto leva sul territorio ed aumentare l efficienza e l efficacia della spesa pubblica e privata in un ambito territoriale definito ed, al tempo stesso, pronto al confronto con altri ambiti operativi. La sfida che il GAC Jonico-Salentino ha deciso di affrontare, consiste nel ragionamento di insieme, finora poco praticato, che le diverse parti politiche, sociali, culturali ed ambientali hanno deciso di sviluppare, abbandonando preconcetti, campanilismi e compartimenti stagni, per la crescita comune del territorio come unico organismo pulsante e vitale. Nel grafico sottostante, si riepiloga un quadro di sintesi che lega i tematismi, gli obiettivi prioritari, la strategia e le Linee di intervento specifiche del Piano di Sviluppo Costiero del GAC Jonico-Salentino : 69

70 FEP Obiettivo generale del FEP SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO SALENTINO Obiettivo generale del PSC MIGLIORARE LA QUALITA DELLA VITA DELL AREA GAC E FAVORIRE LO SVILUPPO SOSTENIBILE Definizione della strategia di sviluppo locale Analisi del contesto territoriale (ambiente, natura, storia) Analisi delle istanze territoriali (questionari, idee, ecc) Analisi dei punti di forza, debolezza, minacce e opportunità (SWOT) Obiettivi specifici del PSC del GAC Jonico Salentino 1. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti di pesca e acquacoltura 2. Preservare e incrementare l occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca 3. Promuovere la qualità dell ambiente costiero 4. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca 5. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale 6. Promuovere il miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e dell accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne Direttrice principale Attuazione di strategie di sviluppo locale a favore della zona GAC Direttrice secondaria Attuazione della cooperazione per favorire scambio di esperienze BMP Strategia del PSC del GAC Jonico Salentino Realizzazione di un sistema di sviluppo locale che sia integrato e basato sulle risorse locali, in grado di valorizzarne le potenzialità produttive, le tipicità e le risorse locali, attraverso il consolidamento dell assetto politico-economicosociale esistente, per la crescita del sistema locale e la partecipazione di tutti gli attori ai processi decisionali Keywords: Consolidamento politico-economico-sociale, valorizzazione integrata del territorio, promozione delle tipicità e dei prodotti locali, sviluppo locale Linee di intervento strategiche (L.I.S.): 1. Mantenimento della prosperità socio economica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura 2. Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente 3. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca Mis. 4.1 (a, c, d, e, f, g) Mis (i) Mis. 4.1 (j) Mis. 4.1 (h)

71 5. LE MISURE/AZIONI DI INTERVENTO 5.1. Descrizione delle misure/azioni concrete di attuazione della strategia, obiettivi specifici, beneficiari e risorse Il REG. CE 1198/06 (art ) indica nella Misura 4.1 SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA lo strumento organico per finanziare azioni in materia di sviluppo sostenibile e miglioramento della qualità di vita nelle zone di pesca ammissibili nel quadro di una strategia globale di sostegno all attuazione degli obiettivi della politica comune della pesca, tenendo conto, in particolare, delle implicazioni socioeconomiche. La Misura 4.1 è articolata in una serie di azioni: a) rafforzare la competitività delle zone di pesca; b) ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l ecoturismo, senza determinare però un aumento dello sforzo di pesca; c) diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca; d) aggiungere valore ai prodotti della pesca; e) sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca; f) tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico; g) recuperare il potenziale produttivo nel settore della pesca, se danneggiato da calamità naturali o industriali; h) promuovere la cooperazione interregionale e transnazionale tra gruppi delle zone di pesca, soprattutto mediante l istituzione di reti e la diffusione delle migliori pratiche; i) acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione della strategia di sviluppo locale; j) contribuire alle spese operative dei gruppi. Per il perseguimento della strategia, il GAC Jonico-Salentino ha scelto di concentrare le risorse dell Asse IV del FEP su tre specifiche Linee di Intervento Strategiche con l obiettivo di sviluppare un programma capace di generare modelli progettuali sostenibili, in termini di ricadute sul territorio, nel medio e lungo periodo. La strategia locale di sviluppo costiero, mira a dare un contributo determinante alla competitività e allo sviluppo sostenibile dell area già dal prossimo futuro. La stessa risponde alla logica multisettoriale che il GAC è chiamato a mantenere, in quanto sottende alla creazione di opportunità di sviluppo per tutti i settori dell economia costiera: settore primario della pesca, servizi in particolare legati alla pescaturismo, all ittiturismo, all artigianato, alla cultura e all ambiente. Oltre allo sviluppo delle iniziative economiche, attraverso opportunità di diversificazione dell economia costiera, il PSC offre anche diverse opportunità di miglioramento della vita per i residenti attuali e per le generazioni future dell area GAC, attraverso iniziative di recupero del patrimonio costiero ed ambientale, delle tradizioni e conoscenze, la promozione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Individuando un numero limitato di azioni di intervento, iniziative integrate che combinino pluriattività del settore della pesca, creazione e consolidamento di imprese della pesca, investimenti per il paesaggio e il patrimonio costiero, servizi e infrastrutture locali, sono state identificate le tre linee strategiche di intervento. 71

72 L.I.S. 1: Mantenimento della prosperità socio-economica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura Attraverso la scelta delle linee di intervento previste, la strategia adottata risponde alla logica multisettoriale che il GAC è chiamato a mantenere, in quanto sottende alla creazione di opportunità di sviluppo per tutti i settori dell economia costiera. Questa L.I.S. vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC: 1. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti di pesca e acquacoltura 2. Preservare e incrementare l occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca Tale prima linea strategica viene, a sua volta, concretizzata attraverso le seguenti azioni di intervento del GAC: 4.a.1. Sperimentare, in condizioni simili a quelle reali del settore produttivo, l affidabilità tecnica o la vitalità economica di una tecnologia innovativa, allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze tecniche o economiche sulla tecnologia sperimentata 4.a.2. Accrescere le competenze professionali e/o sviluppare nuovi metodi e strumenti di formazione 4.a.3. Investimenti in attrezzature ed infrastrutture per la produzione, la trasformazione o la commercializzazione, incluse quelle per il trattamento degli scarti 4.a.4. Rafforzare la competitività delle zone di pesca 4.c.1. Promuovere il pescaturismo 4.c.2. Promuovere l ittiturismo 4.d.1. Aggiungere valore ai prodotti della pesca L.I.S. 2: Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente Attraverso la scelta di tale tema il PSC intende scommettere tutti gli elementi locali che possono divenire occasione di sviluppo sostenibile del territorio del GAC, quale condizione per migliorare la qualità della vita dei residenti e per favorire il turismo sostenibile, nonché l implementazione di uno spirito di accoglienza e ospitalità. Questa L.I.S. vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC: 3. Promuovere la qualità dell ambiente costiero 4. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale 5. Promuovere il miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e dell accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne Questa seconda linea strategica è articolata in più azioni di intervento come segue: 4.e.1. Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca 4.f.1. Azioni di rivitalizzazione turistica e sviluppo delle località e dei paesi costieri per conservarne l attrattività Animazione sul territorio 72

73 Funzionamento della struttura operativa del GAC L.I.S. 3: Promuovere la cooperazione interterritoriale e transnazionale tra le zone di pesca Attraverso la scelta di tale tema il PSC intende avviare un percorso di scambio di esperienze, know-how e competenze fra e con altri GAC regionali, interregionali e europei, per la condivisione di soluzioni a problematiche comuni e conseguente efficientamento della spesa. Questa L.I.S. vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC: 4. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca Questa terza linea strategica trova migliore sviluppo nello specifico Capitolo dedicato alla Descrizione delle azioni di cooperazione interregionale e transnazionale è articolata in più azioni di intervento come segue: Studio di metodi e tecniche di condizionamento e stoccaggio del pescato locale Realizzazione e condivisione di disciplinari di produzione e di filiera per la definizione di un marchio di qualità dei prodotti della pesca pugliesi Attivazione di una rete di fornitura di prodotti tipici della pesca, anche attraverso il servizio di consegna porta a porta, azioni di accorciamento della filiera (GAS), fish-market e la creazione di laboratori del gusto Marketing territoriale della pesca e dei suoi prodotti Valorizzazione del pesce locale e dei prodotti ittici tradizionali, dei piatti tipici e dell eredità culturale connessa alla pesca artigianale, presso i ristoratori pugliesi e scuole Cooperazione interterritoriale e transnazionale tra le zone di pesca Il dettaglio operativo di questa azione è descritto in dettaglio nell apposito capitolo dedicato alla Cooperazione nazionale e transnazionale nel presente PSC. 73

74 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.a.1. Sperimentare, in condizioni simili a quelle reali del settore produttivo, l affidabilità tecnica o la vitalità economica di una tecnologia innovativa, allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze tecniche o economiche sulla tecnologia sperimentata Spesa pubblica prevista: ,00 74

75 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a Tipologia dell intervento Progetti Pilota Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 41, lett. a - Reg. CE 498/2007, art. 19 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione Campo di azione 4.a.1. Sperimentare, in condizioni simili a quelle reali del settore produttivo, l affidabilità tecnica o la vitalità economica di una tecnologia innovativa, allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze tecniche o economiche sulla tecnologia sperimentata I costi di gestione delle imbarcazioni sono prettamente legati alle caratteristiche strutturali della flotta peschereccia, che è costituita da imbarcazioni sovradimensionate rispetto alle catture ed ai conseguenti ricavi; il sovradimensionamento riguarda anche gli impianti di bordo e le attrezzature (Cingolani, 2004). Tali costi, che possono essere raggruppati per grandi categorie, hanno subito, negli ultimi anni, un notevole incremento. In particolare diventa sempre più pressante l incremento dei costi legato all aumento del prezzo del carburante che, a tutt oggi, rappresenta il fattore di maggior incidenza sui consumi medi (incide, infatti, per oltre il 57%). L andamento dei costi non può che riflettersi sui livelli retributivi dei pescatori. Sebbene tale aumento dei costi sia presente in tutti i sistemi, esso è particolarmente significativo per i sistemi strascico, circuizione e polivalenti. Da tale analisi ne emerge l esigenza di dare priorità a quegli interventi che tengano debitamente conto del forte impatto provocato dall aumento del prezzo del carburante e che, quindi, prevedano un aggiornamento delle caratteristiche tecniche delle imbarcazioni impiegate, specializzandole in tecniche di pesca ipotizzare volte alla riduzione dei consumi di combustibile. Chiaramente l efficacia della misura sarà in funzione del comparto preso in considerazione e delle caratteristiche strutturali ed operative delle imbarcazioni che di quel comparto fanno parte. Gli obiettivi della presente azione consistono nell acquisizione di nuove conoscenze tecniche ed economiche su tecniche e/o tecnologie innovative, capaci di accrescere la competitività delle zone di pesca e degli operatori del settore, attraverso interventi sperimentali. Sono ammissibili a contributo gli interventi che possano qualificarsi come progetti pilota, ovvero progetti realmente innovativi, di durata e costi limitati, in linea con la loro natura sperimentale. Il semplice miglioramento tecnico, di lieve entità, apportato a tecnologie già esistenti e ben conosciute non rende l intervento assimilabile alla categoria dei progetti innovativi. A tal fine, l intervento deve realizzarsi in un arco temporale sufficiente a consentire il raggiungimento di risultati significativi, destinati a dimostrare in condizioni simili a quelle reali del settore, l interesse economico o l affidabilità tecnica di una tecnologia innovativa. 75

76 PARAMETRI DI AMMISSIBILITA In particolare, gli interventi non devono avere immediata natura commerciale; pertanto, il profitto eventualmente generato nella fase di realizzazione del progetto pilota deve essere detratto dal finanziamento pubblico concesso. Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Gallipoli, Galatone, Nardò e Porto Cesareo) O.P. riconosciute, consorzi di imprese di pesca e cooperative di pesca, Organismi pubblici/semipubblici, Organizzazioni professionali riconosciute Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Coinvolgimento di un organismo scientifico Modalità di attuazione Criteri di ammissibilità Il GAC si assicurerà che il progetto preveda un adeguato monitoraggio scientifico e che le relazioni tecniche menzionate all articolo 41, paragrafo 3, del regolamento di base siano sottoposte a un idonea valutazione qualitativa Bando Pubblico Presentare un interesse comune, ovvero contribuire all interesse di un gruppo di beneficiari o della popolazione in generale; Non avere immediata natura commerciale; il profitto eventualmente generato nella fase di attuazione di un progetto pilota è detratto dal finanziamento pubblico concesso all operazione. All intervento ammesso a finanziamento deve essere associato un adeguato monitoraggio scientifico degli effetti prodotti dal progetto pilota, effettuato da un istituto o ente di ricerca riconosciuto a livello nazionale. I risultati del progetto pilota finanziato formano oggetto di relazione tecnica, per la quale l Amministrazione concedente garantisce una idonea valutazione qualitativa e successivamente la rende disponibile al pubblico tramite pubblicazione sui siti istituzionali. 76

77 Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura oggetto di sperimentazione; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; impianti di piccole dimensioni da utilizzarsi a fini dimostrativi; produzione di materiale di comunicazione e informazione; costi connessi all organizzazione di riunioni e seminari nel limite massimo del 15% dell investimento complessivo ammesso; spese relative alla cooperazione con l istituto scientifico (relazione ex ante, monitoraggio, relazione tecnica finale); spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7% dell investimento complessivo ammesso; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.) QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 1 intervento 77

78 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.a.2. Accrescere le competenze professionali e/o sviluppare nuovi metodi e strumenti di formazione Spesa pubblica prevista: ,00 78

79 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a Tipologia dell intervento Azioni collettive Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 37, lett. i - Reg. CE 498/2007, art. 15 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione 4.a.2. Accrescere le competenze professionali e/o sviluppare nuovi metodi e strumenti di formazione L esigenza di aggiornamento professionale è forte anche all interno del settore della pesca. Le attuali normative comunitarie ed il costante aggiornamento richiesto dalle attività specifiche della manipolazione di alimenti e della sicurezza a bordo e a terra, offrono importanti spunti per la realizzazione di percorsi formativi capaci di coinvolgere i pescatori dell area GAC. D altro canto, ulteriore punto di riferimento è rappresentato dalla fuga dei giovani verso la città (l intera categoria dei pescatori ha un età media molto alta che evidenzia il quasi totale disinteresse dei giovani alla professione dei padri) la qual cosa costituisce un forte punto di criticità che sta conducendo all estinzione della figura del pescatore con la conseguente perdita delle conoscenze di una cultura del mare antica e consolidata. Obiettivo dell azione è quello di attuare corsi di formazione in favore di pescatori al fine di favorire l aggiornamento professionale degli stessi alle nuove tematiche normative (tracciabilità, sicurezza a bordo e a terra, comunicazione, etc.) al fine di contribuire al rilancio della figura professionale ed il recupero del mestiere, anche attraverso il coinvolgimento diretto dei giovani pescatori, per contenerne la fuga verso la città e recuperare risorse umane. Campo di azione Interventi finalizzati a. 1. rilanciare la figura del Pescatore e formare professionalità e imprese all innovazione nel settore ittico, anche a sostegno della pluriattività dei pescatori (ad es. pescaturismo e ittiturismo); 2. formare i giovani pescatori alle arti antiche ed all innovazione del settore, contenendo la fuga verso la città e favorendo il rinnovo generazionale. PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Gallipoli, Galatone, Nardò e Porto Cesareo) Micro, piccole e medie imprese operanti nel settore della pesca e dell acquacoltura, Cooperative, Consorzi, Organizzazioni riconosciute che operano per conto dei produttori (O.P.), Organizzazioni professionali riconosciute maggiormente rappresentative a livello nazionale. 79

80 Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Coinvolgimento di un organismo di formazione Modalità di attuazione Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Il corso di formazione deve essere realizzato attraverso il coinvolgimento di enti accreditati individuati nel rispetto della normativa sugli appalti pubblici (D.lgs. 163/06 e s.m.i.) Bando Pubblico Criteri di ammissibilità presentare un interesse comune, ovvero contribuire all interesse di un gruppo di beneficiari della popolazione in generale; essere localizzati o avere ricaduta nel territorio regionale/interregionale di riferimento, ivi compreso il prospiciente ambito marino; applicare il CCNL di riferimento e le leggi sociali e di sicurezza sul lavoro. Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura informatica, e relativi software di tipo specialistico; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale esterno (incarichi di collaborazione, consulenze professionali, etc.); costi connessi all organizzazione di studi, ricerche, riunioni e seminari nel limite massimo del 15%; spese relative alla cooperazione con istituti scientifici, centri di formazione; spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7%; spese per infrastrutture destinate all apprendimento permanente (quali edifici, pescherecci, ecc.) nei limiti del 10% delle spese totali ammissibili; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.) QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 n 2 corso di formazione n 50 partecipanti 80

81 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.a.3. Investimenti in attrezzature ed infrastrutture per la produzione, la trasformazione o la commercializzazione, incluse quelle per il trattamento degli scarti Spesa pubblica prevista: ,00 81

82 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a Tipologia dell intervento Interventi finalizzati a creare servizi alle imprese di pesca locali Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 37, lett. h - Reg. CE 498/2007, art. 15 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione 4.a.3. Investimenti in attrezzature ed infrastrutture per la produzione, la trasformazione o la commercializzazione, incluse quelle per il trattamento degli scarti L attuale situazione di vendita diretta al consumatore non è più sostenibile e richiede un immediato intervento di adeguamento normativo e culturale dal quale il GAC non può esimersi, sia per agevolare l accorciamento della filiera (sostenendo iniziative di vendita diretta) sia per generare una politica della tracciabilità dei prodotti alimentari, insita nella nuova normativa, e che richiede un significativo sforzo operativo e gestionale ai pescatori. L obiettivo dell azione è quello di favorire l accorciamento della filiera del pesce locale, rendendo i contesti portuali attuali maggiormente attrattivi ai consumatori, e realizzando una rete locale di punti di smercio di piccoli quantitativi sbarcati. Campo di azione Attivare nuove strategie di vendita, incentivare l organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttore-consumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita; Migliorare l efficienza e l efficacia delle attuali modalità di commercio locale, considerato che i porti di sbarco si collocano all interno degli attuali percorsi turistici dell area; Adeguare i contesti operativi esistenti alle esigenze del decoro professionale e della normativa vigente. PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Territorio del GAC (comprendente i comuni di Gallipoli, Galatone, Nardò e Porto Cesareo) Beneficiari Micro, piccole e medie imprese operanti nel settore della pesca e dell acquacoltura, Cooperative, Consorzi, Organizzazioni riconosciute che operano per conto dei produttori (O.P.), Organizzazioni professionali riconosciute maggiormente rappresentative a livello nazionale. Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Operazione condotta dal settore privato Operazione condotta dal settore pubblico Interesse collettivo Interesse individuale 82

83 Modalità di attuazione Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Bando Pubblico Criteri di ammissibilità presentare un interesse comune, ovvero contribuire all interesse di un gruppo di beneficiari o della popolazione in generale; essere localizzati o avere ricaduta nel territorio regionale/interregionale di riferimento, ivi compreso il prospiciente ambito marino; applicare il CCNL di riferimento e le leggi sociali e di sicurezza sul lavoro. Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura informatica, e relativi software di tipo specialistico; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale esterno (incarichi di collaborazione, consulenze professionali, etc.); costi connessi all organizzazione di studi, ricerche, riunioni e seminari nel limite massimo del 15%; spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7%; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.) QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 3 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 70% Contributo privato 30% Costo totale di ciascun ,00 intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi n 7 interventi 83

84 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.a.4. Rafforzare la competitività delle zone di pesca Spesa pubblica prevista: ,00 84

85 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a Tipologia dell intervento Realizzazione di un servizio a favore della collettività locale Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a - Reg. CE 498/2007, art. 25 CAMPO D AZIONE Azione Obiettivo dell azione Campo di azione 4.a.4. Rafforzare la competitività delle zone di pesca L azione prevede il finanziamento di un intervento per la realizzazione di una rete virtuale di coordinamento finalizzata a raccogliere le informazioni sul quantitativo di prodotto pescato e sbarcato quotidianamente dai pescherecci delle marinerie, ossia l impiego di una messaggistica in tempo reale che notifichi, attraverso una newsletter, al consumatore informazioni sul prodotto in arrivo nei punti di sbarco, il suo prezzo e la sua disponibilità. Questo al fine di salvaguardare le esigenze di tutela del consumatore e di soddisfare il principio di solidarietà, in quanto dà la possibilità di acquistare a prezzi più bassi un prodotto di qualità. Il database generato costituirà a sua volta un modello di tracciabilità e rintracciabilità totale del prodotto ittico. Realizzazione di un sistema di gestione informatizzata degli sbarchi che agevoli la tracciabilità dei prodotti della pesca locali e coordini e favorisca azioni di vendita diretta immediate e efficaci. Il produttore primario (pescatore) è il primo fornitore di prodotto, nella filiera ittica, che provvede a collegare il pescato con gli acquirenti. Questo collegamento e la tracciabilità generale del prodotto sbarcato in un punto di sbarco possono essere agevolati con l implementazione di un sistema informatico generale che, con l impiego delle più attuali tecnologie informatiche, attivi un servizio di registrazione dei quantitativi sbarcati e, allo stesso tempo, tenga aggiornati, attraverso un apposito servizio di SMS Alert, i consumatori iscritti ad una newsletter, comunicando cosa e quando sarà sbarcato nel punto X della banchina del porto di Y. Il vantaggio del servizio è duplice: si offre alla popolazione un servizio informativo del prodotto sbarcato e si sviluppa una sistema di tracciabilità e rintracciabilità totale innovativo. PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Gallipoli, Galatone, nardò e Porto Cesareo) Cooperative di pesca, Micro, piccole e medie imprese,organizzazioni professionali riconosciute Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% 85

86 Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Modalità di attuazione Bando Pubblico Criteri di ammissibilità presentare un interesse comune, ovvero contribuire all interesse di un gruppo di beneficiari o della popolazione in generale; essere localizzati o avere ricaduta nel territorio regionale/interregionale di riferimento, ivi compreso il prospiciente ambito marino; applicare il CCNL di riferimento e le leggi sociali e di sicurezza sul lavoro. Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura informatica, e relativi software di tipo specialistico; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale esterno (incarichi di collaborazione, consulenze professionali, etc.); costi connessi all organizzazione di studi, ricerche, riunioni e seminari nel limite massimo del 15%; spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7%; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.) QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 n 1 intervento 86

87 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.c.1. Promozione del pescaturismo Spesa pubblica prevista: ,00 87

88 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura Riferimento normativo Tipologia dell intervento c) Diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. c Promozione del pescaturismo Riferimento normativo Reg. (CE) n. 1198/2006, art. 44 FEP, par. 1, lett. c). Reg. (CE) n. 498/2007, art 4. CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione 4.c.1. Promozione del pescaturismo Le attività di animazione sul territorio del GAC hanno fatto emergere una forte esigenza di diversificare l attività di pesca e di integrare il reddito dei pescatori tramite attività che riducano lo sforzo di pesca. Il "Pescaturismo" consiste in un'attività integrativa alla pesca artigianale che offre la possibilità agli operatori nel settore di ospitare a bordo delle proprie imbarcazioni un certo numero di persone diverse dall'equipaggio per lo svolgimento di attività turistico-ricreative. L'attività di Pescaturismo comprende lo svolgimento di attività nell'ottica della divulgazione della cultura del mare e della pesca, come: brevi escursioni lungo le coste, l'osservazione delle attività di pesca professionale, la ristorazione a bordo o a terra, la pesca sportiva e tutte quelle attività finalizzate alla conoscenza ed alla valorizzazione dell'ambiente costiero che possono servire ad avvicinare il grande pubblico al mondo della pesca professionale. L azione mira a fornire alle imprese operanti nel settore della pesca contributi per l'adeguamento dell'imbarcazione e acquisto delle attrezzature di bordo per effettuare il pescaturismo. Campo di azione L'attività rappresenta una proposta innovativa per rispondere all'esigenza di diversificazione di parte delle attività di pesca e di contenimento dello sforzo di pesca, riqualificando una quota di mercato turistico in parte esistente e creandone una aggiuntiva particolarmente interessante; il tutto in perfetta linea con l'esigenza di politiche che rispondano ai criteri di un 'Turismo responsabile'. Gli usi e le tradizioni legati alle marinerie italiane possono offrire nuove possibilità di rilancio di questo settore, rispondendo contemporaneamente alle politiche europee di razionalizzazione dello sforzo di pesca. Il Pescaturismo può portare molteplici vantaggi: il mantenimento di quell'integrità sociale ed economica spesso danneggiata dal voler promuovere attività che non tengono conto del contesto locale; una valida risposta ai problemi legati alla pesca, con la possibilità di integrazione del reddito degli operatori del settore attraverso un'attività non contrastante con la loro stessa identità storica e culturale; la razionalizzazione del prelievo delle risorse, ottenuta tramite l'orientamento verso una graduale diversificazione delle attività produttive. Il pescaturismo permette, infine, al pescatore, di mettere in rilievo aspetti della cultura marinara e delle tradizioni della pesca artigianale, troppo spesso sottovalutati. 88

89 PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Gallipoli, Galatone, Nardò e Porto Cesareo) Piccole e medie imprese del settore pesca. Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Modalità di attuazione Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Bando Pubblico Criteri di ammissibilità Natanti iscritti nel Compartimento di competenza come imbarcazioni da pesca; Livello progettuale (almeno preliminare); Applicazione CCNL di riferimento e adempimento delle leggi sociali e di sicurezza per impianti esistenti; Presentare un piano finanziario dell investimento. Tipologia di spesa ammissibile Investimenti a bordo per acquisto, installazione, nonché sostituzione di attrezzature e complementi necessari ad adeguare le imbarcazioni per l attività di pescaturismo: - bagni, cucine, sistemazioni coperte, passerelle, scalette, panchine, corrimano e tutto ciò che attiene alla sicurezza dei turisti; - apparecchiature di bordo finalizzate alla sicurezza dei turisti, compreso VHF anche di tipo portatile, zattere e gonfiabili, giubbotti salvagente per bambini e adulti (il tutto correlato al numero di turisti autorizzati), ad esclusione di beni di facile consumo; - attrezzature per la somministrazione di alimenti e bevande (frigoriferi, tavoli, etc.), ad esclusione di beni di facile consumo e in osservanza delle norme igienico sanitarie vigenti; - postazioni pc finalizzate all educazione ambientale e a quanto utile per lo svolgimento dell attività di pescaturismo a bordo; - spese generali, nel limite massimo del 5% del totale delle spese preventivate e ritenute ammissibili, al netto delle spese stesse. Rientrano tra le spese generali: le spese bancarie, per la tenuta di un conto corrente dedicato; le spese per garanzie fideiussorie; le spese progettuali; le spese tecniche; le spese per la realizzazione delle targhe esplicative e della cartellonistica finalizzate alla pubblicità dell intervento, previste dall art. 32 Reg. (CE) 498/2007. QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, Allegato II) Le operazioni finanziabili sono assimilabili per obiettivi e tipologie di beneficiari a quelle finanziabili 1 89

90 attraverso l art. 27 lett. a), pertanto rientranti nel gruppo 1. Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 70% Contributo privato 30% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 8 interventi 90

91 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.c.2. Promozione dell ittiturismo Spesa pubblica prevista: ,00 91

92 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura Riferimento normativo Tipologia dell intervento c) Diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. c Promozione dell ittiturismo Riferimento normativo Reg. (CE) n. 1198/2006, art. 44 FEP, par. 1, lett. c). Reg. (CE) n. 498/2007, art 4. CAMPO D AZIONE Azione 4.c.2. Promozione dell ittiturismo Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione Le attività di animazione sul territorio del GAC hanno fatto emergere una forte esigenza di diversificare l attività di pesca e di integrare il reddito dei pescatori tramite attività che riducano lo sforzo di pesca. L'Ittiturismo consiste in un'attività di ricezione ed ospitalità esercitata dai pescatori professionisti, attraverso l'utilizzo delle proprie abitazioni, adeguatamente ristrutturate o appositamente acquisite, e l'offerta di servizi di ristorazione e degustazione dei prodotti tipici delle marinerie italiane. I prodotti utilizzati nell attività di ittiturismo devono provenire prevalentemente dall attività principale (pesca) svolta dall imprenditore. L azione mira a fornire alle imprese operanti nel settore della pesca contributi per l'adeguamento di immobili per effettuare l attività di ittiturismo. Campo di azione PARAMETRI DI AMMISSIBILITA L'attività rappresenta una proposta innovativa per rispondere all'esigenza di diversificazione di parte delle attività di pesca e di contenimento dello sforzo di pesca, riqualificando una quota di mercato turistico in parte esistente e creandone una aggiuntiva particolarmente interessante; il tutto in perfetta linea con l'esigenza di politiche che rispondano ai criteri di un 'Turismo responsabile'. Gli usi e le tradizioni legati alle marinerie italiane possono offrire nuove possibilità di rilancio di questo settore, rispondendo contemporaneamente alle politiche europee di razionalizzazione dello sforzo di pesca. L ittiturismo può portare molteplici vantaggi: il mantenimento di quell'integrità sociale ed economica spesso danneggiata dal voler promuovere attività che non tengono conto del contesto locale; una valida risposta ai problemi legati alla pesca, con la possibilità di integrazione del reddito degli operatori del settore attraverso un'attività non contrastante con la loro stessa identità storica e culturale; la razionalizzazione del prelievo delle risorse, ottenuta tramite l'orientamento verso una graduale diversificazione delle attività produttive. L ittiturismo permette, infine, al pescatore, di mettere in rilievo aspetti della cultura marinara e delle tradizioni della pesca artigianale, troppo spesso sottovalutati. Localizzazione dell intervento Territorio del GAC (comprendente i comuni di Gallipoli, Galatone, Nardò e Porto Cesareo) 92

93 Beneficiari Micro, piccole e medie imprese del settore pesca. Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Modalità di attuazione Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Bando Pubblico Criteri di ammissibilità - Livello progettuale (almeno preliminare); - Applicazione CCNL di riferimento e adempimento delle leggi sociali e di sicurezza per impianti esistenti; - Presentare un piano finanziario dell investimento; Tipologia di spesa ammissibile L adeguamento delle strutture nella disponibilità dell imprenditore o normalmente impiegate nell impresa ittica; in particolare, possono essere finanziati interventi inerenti la sistemazione di locali, al fine di renderli idonei per l ospitalità e la ristorazione dei turisti: - spese sostenute per l acquisto delle attrezzature necessarie allo svolgimento dell attività di ittiturismo, relative ad impianti igienici, cucine e sistemazioni esterne; - attrezzature per la somministrazione di alimenti e bevande (frigoriferi, tavoli, etc.), ad esclusione di beni di facile consumo e in osservanza delle norme igienico sanitarie vigenti; - acquisto di terreni, purché funzionale alla realizzazione dell operazione, nei limiti del 10% della spesa riconosciuta ammissibile; - acquisto di beni immobili, purché direttamente connessi alle finalità dell operazione prevista, che non siano stati oggetto, nel corso dei 10 anni precedenti alla presentazione della domanda, di un finanziamento pubblico e che non siano già adibiti all esercizio di attività inerenti la pesca e l acquacoltura; - spese generali, nel limite massimo del 5% del totale delle spese preventivate e ritenute ammissibili, al netto delle spese stesse. Rientrano tra le spese generali: le spese bancarie, per la tenuta di un conto corrente dedicato; le spese per garanzie fideiussorie; le spese progettuali; le spese tecniche; le spese per la realizzazione delle targhe esplicative e della cartellonistica finalizzate alla pubblicità dell intervento, previste dall art. 32 Reg. (CE) 498/2007; QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Le operazioni finanziabili sono assimilabili per obiettivi e tipologie di beneficiari a quelle finanziabili attraverso l art. 27 lett. a), pertanto rientranti nel gruppo 1. Spesa pubblica prevista ,00 93

94 Intensità di aiuto pubblico 70% Contributo privato 30% Costo totale di ciascun ,00 intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi 5 interventi 94

95 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.d.1. Aggiungere valore ai prodotti della pesca Spesa pubblica prevista: ,00 95

96 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura d) Aggiungere valore ai prodotti della pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. d Tipologia dell intervento Aggiungere valore ai prodotti della pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. d Reg. CE 488/2007, art. 25 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Campo di azione 4.d.1. Aggiungere valore ai prodotti della pesca 1. Necessità di strumenti di presentazione dei prodotti ittici al pubblico; 2. Presentazione di specie sottoutilizzate o povere; 3. Valorizzazione dei piatti e dei prodotti ittici L evoluzione del rapporto fra operatore ittico e consumatore conduce alla necessaria configurazione di metodiche di misura e di valorizzazione dei prodotti freschi che rendono indispensabile una corretta gestione della filiera produttiva, nel rispetto delle caratteristiche qualitative del prodotto, della sostenibilità ambientale e delle potenzialità operative sia delle pratiche di pesca tradizionali che di quelle moderne. Valorizzare le produzioni e le risorse vuol dire innanzitutto comprenderle, conoscere i loro aspetti nutrizionali, le loro caratteristiche organolettiche, la loro salubrità (sicurezza d uso) ed essere informati circa l ambiente in cui vivono e la loro filiera produttiva, determinante per poter mantenere la loro qualità e freschezza. Promuovere i prodotti ittici significa, quindi, attivare le corrette procedure di marketing che, attraverso campagne finalizzate a migliorare l immagine de prodotti della pesca e dell acquacoltura, siano in grado di sostenere il settore ittico e svilupparne le potenzialità, favorendone l accesso a nuovi mercati. I numerosi progetti attuati nel corso della programmazione POR Puglia dai vari attori, hanno consentito di definire e quantificare le criticità del settore. Aspetti questi che sono stati resi più profondi dalla recente crisi economica, produttiva e sociale che ha vessato pesantemente i pescatori e gli allevatori, lanciando una serie di informazioni, nei confronti del settore ittico, recepite spesso in maniera negativa da parte del consumatore (ad es. la pesca a strascico illegale, le parassitosi del pesce azzurro (anisakis), la diffusione del pangasio nelle mense scolastiche, l uso di antibiotici in allevamento e il tonno rosso in estinzione). Si rende quindi opportuno adottare strumenti idonei e implementare azioni di recupero e rilancio del significato delle produzioni ittiche. Obiettivo dell azione L azione prevede il finanziamento di misure di interesse comune miranti ad attuare una politica di promozione o di sviluppo di nuovi mercati per i prodotti della pesca e dell acquacoltura. In particolare, saranno attuate una serie coordinata di campagne di promozione del prodotti ittico rivolte ai consumatori, capaci di migliorare l immagine dei prodotti e dell intero settore della pesca. 96

97 PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) GAC Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 0% Budget per settore pubblico: 100% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Modalità di attuazione Criteri di ammissibilità \ Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Regia diretta Tipologia di spesa ammissibile Al fine del raggiungimento degli obiettivi dell azione sono ammissibili le seguenti spese: - spese dirette alla promozione del prodotto ittico e delle professionalità; - spese di organizzazione e/o partecipazione a convegni, seminari e manifestazioni fieristiche; - attrezzatura informatica e relativi software di tipo specialistico; - materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; - spese per il personale - spese per consulenze specialistiche; - spese per le agenzie pubblicitarie e altri fornitori di servizi nell ambito della preparazione e della realizzazione delle azioni; - spese per spazi per iniziative affidate ai mass media, la creazione di slogan o di marchi per la durata delle azioni; - spese per realizzazione siti internet, pagine web, ecc..; spese generali QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE /06, Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 1 intervento 97

98 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.e.1. Interventi strutturali per la creazione di percorsi turistici e culturali e per lo sviluppo di servizi integrati territoriali Spesa pubblica prevista: ,00 98

99 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura Riferimento normativo Tipologia dell intervento e) Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. e Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. e - Reg. CE 498/2007, art. 25 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione Campo di azione 4.e.1. Interventi strutturali per la creazione di percorsi turistici e culturali e per lo sviluppo di servizi integrati territoriali La necessità di intervenire nelle aree portuali per rimuovere rifiuti ingombranti, accumulatisi negli anni, bonificandone i fondali e consentendo il recupero ambientale e la funzionalità delle stesse, si collega alla disponibilità di intervento registrata nel corso degli incontri preparatori. A completamento di tali interventi si inserisce la possibilità di attrezzare i punti di sbarco e i porti pescherecci con strutture e attrezzature funzionali (celle frigo, depositi, scali di alaggio etc) al trasporto e la conservazione delle barche e dei prodotti ittici sbarcati. L obiettivo di uno sviluppo sostenibile è anche organizzare una rete di servizi strutturati all interno dell area GAC capace di favorire il coinvolgimento delle comunità di pesca e sostenere una destagionalizzazione dei flussi turistici con un offerta variegata. L azione proposta prevede il finanziamento di una serie di interventi pubblici per la realizzazione azioni strutturali lungo la costa di competenza, capaci di attivare servizi a sostegno delle comunità di pesca anche in favore di azioni di recupero delle culture e la collocazione delle stesse all interno di percorsi turistici strutturati e coordinati con altri strumenti di sviluppo locale. E cioè: 1. Sviluppare servizi integrati con il territorio fra pesca e turismo nell ambito delle piccole comunità di pescatori; 2. Bonificare le aree portuali da rifiuti ingombranti; 3. Attrezzare i punti di sbarco e le aree portuali Nell area GAC sono in fase di attuazione altri strumenti finanziati nell ambito della programmazione ; in particolare sono presenti: GAL TERRA D ARNEO e GAL SERRE SALENTINE (nell ambito del PSR PUGLIA) e il SISTEMA AMBIENTALE E CULTURALE (SAC) DEI COMUNI DI ALEZIO, ARADEO, GALATINA, GALATONE, SANNICOLA E SECLÌ (nell ambito delle Azioni di Sistema Asse IV POR FESR). 99

100 PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Gallipoli, Galatone, Nardò e Porto Cesareo) Enti pubblici locali Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 0% Budget per settore pubblico: 100% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Interventi ammissibili Recupero delle aree portuali e costiere e dei punti di sbarco, attraverso la realizzazione o il restauro funzionale di immobili e spazi; Acquisto di attrezzature e servizi; Realizzazione di un itinerario turistico che coinvolga tutte le marinerie pescherecce dell area GAC Modalità di attuazione Bando pubblico Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura informatica, e relativi software di tipo specialistico; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale (incarichi di collaborazione, consulenze professionali, etc.); costi connessi all organizzazione di studi, ricerche, riunioni e seminari; spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7%; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.); ammodernamento, con interventi di adeguamento e ristrutturazione di infrastrutture preesistenti; acquisto di attrezzature e di arredi; cartellonistica e pubblicità; QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) ,00 100

101 Indicatori di risultato attesi N. 2 Servizi territoriali integrati N. 1 Aree portuali bonificate N. 4 Punti di sbarco attrezzati 101

102 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.f.1. Azioni di rivitalizzazione turistica e sviluppo delle località e dei paesi costieri per conservarne l attrattività Spesa pubblica prevista: ,00 102

103 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura Riferimento normativo f) Tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. f Tipologia dell intervento Tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. f - Reg. CE 498/2007, art. 25 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento 4.f.1. Azioni di rivitalizzazione turistica e sviluppo delle località e dei paesi costieri per conservarne l attrattività I numerosi prodotti ittici e le articolate attività di pesca professionale costituiscono un patrimonio storico, culturale, sociale e gastronomico che rappresenta un importante attrattore turistico per le zone di pesca. Sussistono, quindi, ampi presupposti operativi per potenziare tale attrattore accrescendo in maniera esponenziale la fruibilità dell area GAC con azioni di rivitalizzazione turistica, finalizzata allo sviluppo delle località e dei paesi costieri. Campo di azione La realizzazione degli interventi di valorizzazione dei prodotti ittici (Mis. 4.d.1.) costituisce un importante azione strategica i cui effetti possono trovare ulteriore consolidamento nella realizzazione di nuovi attrattori turistici e culturali nell area GAC. Un approccio multifunzionale è rappresentato dall idea di organizzare una Festa del Pescatore e del Turista che favorisca un immediato punto di incontro culturale e sociale fra i due segmenti territoriali. Tale manifestazione, coordinata dal GAC, assumerà un carattere itinerante e si svolgerà nell arco di due anni in ciascuna marineria del territorio di competenza. Lo scopo è quello di favorire lo sviluppo del territorio in senso specifico e la sua rivitalizzazione nei periodi di minore flusso turistico, ciò al dine di favorire la destagionalizzazione dei flussi e l integrazione dei pescatori in circuiti di più ampio respiro. Obiettivo dell azione L azione prevede il finanziamento di un nuovo attrattore turistico e culturale, intitolato Festa del Pescatore e del Turista, capace di favorire lo sviluppo e la rivitalizzazione delle aree costiere, sia nei periodi di maggiore afflusso turistico che in quelli meno fruiti, per favorire la destagionalizzazione dei flussi e il coinvolgimento degli attori del settore della pesca e dell acquacoltura, dello sviluppo locale e degli enti pubblici nell implementazione di nuovi strumenti di crescita organica. 103

104 PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Gallipoli, Galatone, Nardò e Porto Cesareo) GAC Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 0% Budget per settore pubblico: 100% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Modalità di attuazione Criteri di ammissibilità \ Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Regia diretta Tipologia di spesa ammissibile Convegni, seminari, stand, manifestazioni fieristiche materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale (incarichi di collaborazione, consulenze professionali, etc.). spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.). QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE /06, Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 N 8 eventi coordinati intitolati Festa del Pescatore e del Turista 104

105 Costi di gestione, acquisizione competenze e animazione Misura 4.1i) Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione della strategia di sviluppo locale Mis. 4.1j) Contribuire alle spese operative dei gruppi OBIETTIVI SPECIFICI Sostenere le spese operative del GAC nell attuazione del PSC. LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI Territorio EU. TIPOLOGIE D INTERVENTO AMMISSIBILI - Sostegno tecnico per la costituzione del GAC e di nuovi partenariati locali; - Sostegno tecnico per l elaborazione, il controllo e la valutazione delle strategie di sviluppo locale; - Studi sulla zona interessata; - Azioni di informazione sulla zona e la strategia di sviluppo locale destinate ai portatori di interesse e al grande pubblico; - Formazione di personale incaricato della preparazione e dell attuazione di una strategia di sviluppo locale, incluse azioni di formazione connesse alla gestione dei gruppi; - Iniziative promozionali e formazione di promotori di progetti; - Compensi, oneri e rimborsi spese in favore del CdA, i dipendenti e i consulenti del GAC. BENEFICIARI Il GAC. MODALITÀ DI ATTUAZIONE Gestione diretta del GAC Jonico-Salentino. ENTITÀ DELL AIUTO, MASSIMALE DI INTERVENTO E FINANZIAMENTO Misura Mis. 4.1 i) acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione della strategia di sviluppo Mis. 4.1 j) contribuire alle spese operative dei gruppi. Azioni Animazione sul territorio Funzionamento della struttura operativa del GAC TOTALE , ,00 L entità dell aiuto, per le misure i e j in forma congiunta, è pari complessivamente al 20% del contributo assegnato (come da art. 14 dell Avviso Pubblico approvato con Determinazione del Dirigente Servizio Caccia e Pesca 31 gennaio 2011, n. 12, pubblicato sul BURP n. 29 del ). Il contributo è concesso in conto capitale fino al 100% della spesa ammessa. 105

106 5.2. Riepilogo assegnazione risorse pubbliche nelle misure Misura Budget per Budget per Importo Budget per settore settore privato complessivo azioni dirette pubblico Mis. 4.1a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca , ,00 Mis. 4.1b) Ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l ecoturismo, senza determinare però un aumento dello sforzo di pesca Mis. 4.1c) Diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca , ,00 Mis. 4.1d) Aggiungere valore ai prodotti della pesca , ,00 Mis. 4.1e) Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca , ,00 Mis. 4.1f) Tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico , ,00 SUBTOTALE OPERAZIONI (EURO) , , ,00 SUBTOTALE OPERAZIONI (%) - 52,6% 47,4% Mis. 4.1 h) promuovere la cooperazione interregionale e transnazionale , ,00 Mis. 4.1 i) acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione della strategia di sviluppo , ,00 Mis. 4.1 j) contribuire alle spese operative dei gruppi , ,00 TOTALE (EURO) , ,00 La maggior parte delle azioni è svolta dal settore privato per il 52,6% delle risorse assegnate nel PSC. 106

107 5.3 Quadro logico dell attuazione della strategia I fabbisogni Obiettivi specifici Linea strategica di intervento (1) - Strumenti di presentazione dei prodotti ittici al pubblico - Pubblicità e sensibilizzazione delle famiglie, delle scuole e dei medici di famiglia - Formazione professionale e recupero delle tradizioni e delle conoscenze - Commercio di specie sottoutilizzate o povere - Valorizzazione dei piatti e dei prodotti - Tecnologie/Interventi per la riduzione dei consumi - Attivare nuove strategie di vendita, incentivare l organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttore-consumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita - Attivazione percorsi strutturati all interno del territorio - Realizzazione/manutenzione di infrastrutture (bonifica porti, adeguamento banchine di sbarco, realizzazione di isole ecologiche, manutenzione dei moli) - Messa in rete di tutte le attività costiere e dei servizi connessi - Sostegno ad iniziative di ittiturismo e pescaturismo Direttrice principale Attuazione di strategie di sviluppo locale a favore della zona GAC Direttrice secondaria Attuazione della cooperazione per favorire scambio di esperienze BMP 2. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti di pesca e acquacoltura 3. Preservare e incrementare l occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca Obiettivi specifici 1. Promuovere la qualità dell ambiente costiero 5 Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale LA STRATEGIA Realizzazione di un sistema di sviluppo locale che sia integrato e basato sulle risorse locali, in grado di valorizzarne le potenzialità produttive, le tipicità e le risorse locali, attraverso il consolidamento dell assetto politico-economico-sociale esistente, per la crescita del sistema locale e la partecipazione di tutti gli attori ai processi decisionali Obiettivi specifici 4 Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca 107 Mantenimento della prosperità socioeconomica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura Linea strategica di intervento (2) Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente Linea strategica di intervento (3) Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca Mis. 4a Mis. 4.c Mis. 4.d Mis. 4.1e Mis. 4.1f Mis. 4.1i Mis. 4.1j Mis. 4.1h

108 5.4. Quadro economico riepilogativo Misura N interventi Importo pubblico Importo privato Importo complessivo Mis. 4.1a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca , , ,00 Mis. 4.1b) Ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l ecoturismo, senza determinare però un aumento dello sforzo di pesca Mis. 4.1c) Diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca , , ,00 Mis. 4.1d) Aggiungere valore ai prodotti della pesca , ,00 Mis. 4.1e) Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca , ,00 Mis. 4.1f) Tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico , ,00 Mis. 4.1 h) promuovere la cooperazione interregionale e transnazionale , ,00 Mis. 4.1 i) acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione della strategia di sviluppo , ,00 Mis. 4.1 j) contribuire alle spese operative dei gruppi , ,00 TOTALE , , ,00 108

109 5.5. Riepilogo delle intensità di aiuto concedibili MISURE AMMISSIBILI Misure contemplate ai capi I, II e III del Reg. CE 1198/2006 Misure non contemplate ai capi I, II e III del Reg. CE 1198/2006 Condizioni e criteri d applicazione Aliquote applicabili (all allegato II del Reg. CE 1198/2006) Reg. CE 1198/2006, art. 41, lett. a - Reg. CE 498/2007, art. 19 Gruppo 1 100% pubblico a) rafforzare la competitività delle zone di pesca; Reg. CE 1198/2006, art. 37, lett. i - Reg. CE 498/2007, art. 15 Reg. CE 1198/2006, art. 37, lett. h - Reg. CE 498/2007, art FEP 2007/2013 Gruppo 1 100% pubblico Gruppo 1 100% pubblico Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a - Reg. CE 498/2007, art. 25 Gruppo 3 70% pubblico b) ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l ecoturismo, senza determinare però un aumento dello sforzo di pesca; c) diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore pesca; Reg. (CE) n. 1198/2006, art. 44, lett. c). Reg. (CE) n. 498/2007, art 4. - FEP 2007/2013 Gruppo 1 70% pubblico d) aggiungere valore ai prodotti della pesca; Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. d - Reg. CE 498/2007, art FEP 2007/2013 Gruppo 1 100% pubblico e) sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola Reg. CE - FEP 2007/2013 Gruppo 1 100% pubblico 109

110 pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca; 1198/2006, art. 44, lett. e - Reg. CE 498/2007, art. 25 f) tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico; g) recuperare il potenziale produttivo nel settore della pesca, se danneggiato da calamità naturali o industriali. Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. f - Reg. CE 498/2007, art FEP 2007/2013 Gruppo 1 100% pubblico

111 6. COERENZA E SINERGIA CON ALTRE POLITICHE E INIZIATIVE ATTUATE SUL TERRITORIO (con particolare riferimento ai GAL) 6.1. Il contesto generale Il GAC Jonico-Salentino oltre ad essere promotore della programmazione per lo sviluppo sostenibile delle aree costiere nel territorio di suo interesse, vuole puntare ad integrarsi e percorrere percorsi di sviluppo complementari alle politiche ed ai piani in corso. La coerenza e sinergia del PSC del GAC Jonico-Salentino con gli altri strumenti finanziari e politici si può essere ricondotto ai seguenti interventi: - Interventi nell ambito dei Fondi strutturali (PO FESR PUGLIA, PO FSE PUGLIA) - Interventi per lo sviluppo rurale attuati dal GAL SERRE SALENTINE e GAL TERRA D ARNEO nell ambito dell Asse 4 Impostazione Approccio Leader del PSR Puglia Sinergia con PO FESR Il FESR non finanzia interventi riguardanti i prodotti della pesca e acquacoltura e i prodotti previsti dall allegato I del Trattato; è pertanto importante integrare i due strumenti finanziari per sviluppare progetti di sviluppo locale complessi su diversi piani di finanziamento. Gli obiettivi e le azioni del GAC Jonico-Salentino rientrano e risultano in linea con alcuni Assi del PO FESR PUGLIA Il GAC prevede azioni di Azioni integrate intrasettoriali e intersettoriali: studi e progetti relativi alla filiera ittica, oppure orizzontali rispetto a più filiere produttive finalizzati all introduzione di prodotti/servizi e processi produttivi innovativi. Tali interventi si coniugano con l Asse I Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell innovazione per la competitività del PO FESR dove occorre precisare che l azione del FESR sarà limitata al finanziamento di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale anche nei settori agroindustriali, forestali e ittico. Per l innovazione, la sperimentazione e il trasferimento tecnologico alle imprese del settore ittico interverrà il FEP; invece progetti pilota analoghi a quelli previsti all art. 41 del Regolamento FEP possono essere finanziati dal FESR, a condizione di garantire che non determineranno effetti negativi sulle risorse alieutiche e/o sul loro mercato, mentre i progetti pilota volti alla sperimentazione circa l affidabilità o la validità economica di una tecnologia innovativa (art. 41 Regolamento FEP) e gli investimenti produttivi in favore dell acquacoltura sono di esclusiva pertinenza del FEP (art. 29 Regolamento FEP). L azione del FESR sarà inoltre limitata al finanziamento di operazioni non riguardanti i prodotti di cui all Allegato I del Trattato o ricadenti tra quelli ittici di competenza del FEP. La Linea di intervento Strategica 2 Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente del GAC Jonico-Salentino vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC: 3. Promuovere la qualità dell ambiente costiero 5. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale 6. Promuovere il miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e dell accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne e prevede i seguenti interventi: - Realizzazione di punti di sosta, di didattica e di ristoro attrezzati 111

112 - Interventi infrastrutturali per il recupero dei siti costieri e delle aree destinate al rimessaggio delle barche e alla custodia degli attrezzi utilizzati dai pescatori - Sviluppare, ristrutturare o migliorare i siti e gli approdi acquicoli - Interventi per il recupero delle tradizioni e delle identità culturali legate al mare, azioni di rilancio della figura del pescatore, recupero di esperienze, storie e conoscenze Tali interventi risultano in linea con l Asse II del PO FESR: Uso sostenibile e efficiente delle risorse ambientali ed energetiche per lo sviluppo. Gli obiettivi specifici dell Asse II: sono 1) Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale dello sviluppo e livelli adeguati di servizi ambientali per la popolazione e le imprese e 2) Aumentare la quota di energia proveniente da fonti rinnovabili, promuovere il risparmio energetico e migliorare l efficienza energetica. S individuano, pertanto, le seguenti connessioni con il FEP - Fondo Europeo per la Pesca: - Introdurre incentivi alle imprese ai fini dell adeguamento delle strutture portuali, degli impianti acquacoltura e delle imbarcazioni alle norme relative a scarichi ed emissioni delle stesse, promuovendo l adozione di nuove tecnologie a minor impatto ambientale; Con riferimento all Asse V Reti e collegamenti per la mobilità del PO FESR, nell ambito del più generale obiettivo di migliorare l accessibilità funzionale allo sviluppo del territorio regionale, attraverso interventi di rafforzamento del sistema di trasporto e di logistica, si individuano i seguenti criteri di demarcazione: - relativamente alle infrastrutture portuali (porti pescherecci, luoghi di sbarco, moli foranei etc) nelle zone dipendenti dalla pesca, il GAC interviene per finanziare l equipaggiamento/ristrutturazione di porti e punti di sbarco già esistenti e che rappresentano un interesse per i pescatori e gli acquacoltori che li utilizzano (art. 39 Regolamento FEP). La politica di coesione, per ciò che concerne la logistica, interviene su quegli interventi minori o complementari (nodi ferroviari e stradali, infrastrutture soft di contesto e prossimità) che possono costituire la chiave per incanalare in flussi di traffico locali, nazionali e internazionali le produzioni agroalimentari e ittiche; sostiene inoltre la promozione di servizi integrati e innovativi per la logistica, anche partecipati dalla parte agricola e ittica, in grado di trattare volumi significativi di prodotto. Con riferimento all Asse VI Competitività dei sistemi produttivi e occupazione del PO FESR, l obiettivo specifico dell Asse di elevare la competitività dei sistemi produttivi presenta elementi di complementarietà con l Asse II Acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura del FEP finalizzato al rafforzamento della competitività delle imprese ittiche e quindi agli obiettivi di competitività che si pone il GAC stesso Sinergia con PO FSE Le attività di formazione ed aggiornamento professionale descritte nella proposta del GAC sono in linea con quanto previsto nell Asse II Occupabilità del PO FSE , adottato dalla Regione Puglia. Particolari sinergie si intravedono nelle seguenti attività finanziabili dal Fondo Sociale Europeo: 1) azioni di qualificazione e sostegno ai disoccupati di lunga durata, ai lavoratori in CIGS e mobilità, per l inserimento e il re-inserimento lavorativo; 2) azioni integrate per l adattamento delle competenze delle persone con più di 45 anni alle esigenze del sistema produttivo e per consentire la loro permanenza attiva sul mercato del lavoro; 3) interventi per la partecipazione femminile al mercato del lavoro; 4) servizi ed incentivi per formazione, consulenza e orientamento finalizzati al sostegno all autoimprenditorialità (in forma singola o associata), in particolare per donne giovani o espulse 112

113 dal mercato del lavoro, con particolare attenzione ai settori innovativi e/o della tradizione produttiva regionale; 5) servizi integrati (accompagnamento, formazione, incentivi) per lo sviluppo ed il supporto ad interventi di riequilibrio delle opportunità di ingresso nella vita attiva (inclusione sociale giovanile e lavoro giovanile), anche mediante azioni di sostegno alla cooperazione giovanile, specie nelle periferie urbane; 6) sostegno all autoimprenditorialità ed alla creazione di impresa a prevalente partecipazione giovanile. 7) Il PO FSE prevede, inoltre, forme di complementarietà con alcuni interventi del FEP, ed in particolare con le attività dell ASSE I, al quale aderisce perfettamente l attività formativa e di aggiornamento del GAC; ci si riferisce in particolare al miglioramento delle competenze professionali in materia di sicurezza, a favore dei pescatori e dei proprietari di pescherecci che praticano la piccola pesca costiera, e soprattutto alle attività di aggiornamento delle competenze professionali dei giovani pescatori e dei regimi di riconversione professionali in settori diversi da quello della pesca, per i soggetti colpiti dalla crisi del settore Sinergia con PSR I maggiori elementi di interrelazione tra il PSC Jonico-Salentino che finanzia iniziative di sviluppo locale sostenibile (art. 45, Reg. CE n. 1198/06) attraverso l azione di gruppi di azione costiera (GAC) che rappresentano il partenariato pubblico-privato di una zona di pesca ed il PSR Puglia possono essere ritrovati segnatamente nell Asse 4 - Impostazione Approccio Leader che finanzia l attuazione di strategie di sviluppo locale attraverso la formazione dei Gruppi di Azione Locale. Nello specifico, il GAC in questione ricade in due GAL: il GAL Terra d Arneo e il GAL Serre Salentine. La similitudine di obiettivi e modalità attuative tra GAL e GAC potrebbe generare rischi di sovrapposizione tra questi. Tale situazione, in Puglia, non potrà verificarsi a causa dei differenti oggetti di intervento. Mentre, infatti, i GAL agiranno in attuazione di quanto all Asse 3 e 4 del PSR, i GAC opereranno sostanzialmente con interventi relativi alle attività di pesca, pescaturismo e diversificazione professionale. Ad ulteriore salvaguardia dal rischio di sovrapposizione e/o incoerenza degli interventi e/o strategie attuati dai Gruppi di Azione saranno realizzate forme di coordinamento tra i Comitati di sorveglianza per l integrazione tra programmi e la partecipazione incrociata ai rispettivi Comitati di sorveglianza per garantire la coerenza tra le strategie di sviluppo locale portate avanti dai due gruppi. Da un analisi dei Piani di Sviluppo Locale dei due GAL in questione, scaturisce una forte coerenza fra gli obiettivi del GAC e le misure attuate dai GAL, descritta nel seguente quadro comparativo: 113

114 GAC Asse IV - FEP GAL Approccio LEADER PSR Misura Azione Misura Azione MISURA 4.1 SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA (ART. 43 REG. CE 1198/06) MISURA 4.1 SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA (ART. 43 REG. CE 1198/06) MISURA 4.1 SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA (ART. 43 REG. CE 1198/06) a) rafforzare la competitività delle zone di pesca; c) Diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca d) aggiungere valore ai prodotti della pesca; e) sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca; f) tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico; MISURA 312 SOSTEGNO ALLO SVILUPPO E ALLA CREAZIONE DI IMPRESE MISURA 313 INCENTIVAZIONE DI ATTIVITA TURISTICHE MISURA 323 TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE Azione Artigianato tipico locale Azione Commercio relativo ai prodotti tradizionali e tipici del territorio Azione Servizi alla popolazione locale, soprattutto per la prima infanzia e gli anziani Azione Servizi attinenti il tempo libero Azione Creazione di itinerari naturalistici, enogastronomici Azione Creazione di centri di informazione, di accoglienza turistica e agenzia turistica locale Azione Realizzazione di sentieristica compatibile con l ambiente naturale che permetta l accesso alle aree naturali e alle piccole strutture ricettive, di cartellonistica Azione Creazione di strutture di piccola ricettività, non classificate come strutture alberghiere e organizzate in forme innovative di ospitalità Azione Recupero di strutture, immobili, fabbricati, da adibire a piccoli musei, archivi, mostre/esposizione, teatri, centri, spazi e centri espositivi per la produzione di iniziative culturali Azione Restauro e risanamento conservativo degli elementi tipici e caratteristici del paesaggio agrario, anche a valenza storica e religiosa, tipici dell ambiente rurale. 114

115 Relativamente alle azioni realizzate dal PSR nel campo della Cooperazione interterritoriale e transnazionale nell ambito dell Asse IV, la distinzione con il corrispondente obiettivo di cooperazione rientrante nell ambito delle politiche di coesione si sostanzia nell azione puntuale svolta attraverso i GAL e strettamente collegata alle specifiche iniziative poste in essere nell ambito delle Strategie di Sviluppo Locale, a fronte della più ampia azione di sistema svolta all interno dell obiettivo delle politiche di coesione. In generale, sussistono forti opportunità di complementarietà dei diversi strumenti finanziari esistenti, con una evidente confluenza di obiettivi verso la linea comune dello sviluppo locale e costiero ed il miglioramento della vita. 115

116 7. PROCEDURE ATTUATIVE DEL PSC 7.1. Forma giuridica La forma giuridica adottata dalla compagine proponente è quella di Società Consortile a Responsabilità Limitata Organi sociali Gli Organi sociali previsti da statuto sono i seguenti: Assemblea dei soci L Assemblea dei soci rappresenta l intero partenariato sia nella fase di programmazione che in quella di attuazione del Piano di Sviluppo Costiero. L Assemblea dei soci delibera sulle materie riservate alla sua competenza dalla legge o dallo statuto o in ogni caso sugli argomenti sottoposti alla loro attenzione nei termini di legge e le relative decisioni vengono assunte con il metodo collegiale. Essa è presieduta dal Presidente del Cda e deve essere convocata almeno una volta l anno. Da statuto sono riservate alla competenza dell Assemblea dei soci: - l approvazione del bilancio; - la nomina dell Amministratore Unico o dei membri del Consiglio di Amministrazione, ivi compreso il Presidente e la determinazione del loro compenso; - la nomina del Direttore tecnico e del Responsabile Amministrativo e Finanziario; - la nomina di un Comitato con funzione consuntive e di indirizzo e ne determina il compenso; - le modifiche dell atto costitutivo e statuto; - le decisioni relative ad operazioni che comportino una sostanziale modifica dell oggetto sociale e dei diritti dei soci; - lo scioglimento della società. Il Comitato con funzione consuntive e di indirizzo: se nominato dall Assemblea dei soci, esso potrà essere composto da n. 5 a n. 15 membri; esso dovrà esprimere parere, non vincolante per il CdA, e il proprio indirizzo sulle questioni di maggiore interesse della società Consiglio di amministrazione La società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione. Esso amministra la società con illimitati poteri per la gestione ordinaria e straordinaria; sarà composto da n 10 soggetti di cui 4 soggetti sono di natura pubblica, 4 soggetti di natura privata e rappresentativi del settore della pesca e 2 soggetti di natura privata rappresentativi della realtà economica, sociale e ambientale del territorio di riferimento; la nomina dei membri è di competenza dell Assemblea dei soci. Al Presidente del CdA spetta la firma sociale e la rappresentanza legale della società di fronte ai terzi. E compito del CdA, oltre alla ordinaria amministrazione, la nomina del Presidente e degli eventuali Consiglieri Delegati, avviare tutte le procedure necessarie ad informare il territorio beneficiario sulle opportunità offerte dal Programma di Sviluppo Costiero e attivare tutti gli strumenti tecnici finanziari economici e strutturali necessari per la corretta attuazione e gestione del PSC. Il Consiglio di Amministrazione può delegare i propri poteri ad un Comitato esecutivo. 116

117 Il Comitato esecutivo: se nominato dal Consiglio di Amministrazione, esso potrà essere composto da tre a cinque membri che vengono scelti tra i componenti del CdA. Sono membri di diritto il Presidente e il Vice Presidente del Cda. Ad esso vengono delegate le attribuzioni che il CdA vorrà delegare, escluse quelle allo stesso riservate per legge ovvero quelle specificatamente escluse all atto di nomina. Le funzioni dell Assemblea dei soci del GAC, del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo sono disciplinate dallo Statuto della società Funzionamento del partenariato Al fine di garantire il carattere operativo del partenariato pubblico-privato anche nella fase di attuazione del Piano di Sviluppo Costiero, il GAC assume dei metodi di concertazione delle decisioni improntate su regole di trasparenza e della chiarezza delle assegnazioni dei ruoli e delle responsabilità. Una volta progettate le azioni che devono attuare la strategia definita nel PSC, il GAC deve prima avviarne la realizzazione e poi in itinere svolgere un attività di consultazione, di monitoraggio, di valutazione periodica della strategia, di revisione della stessa e in maniera trasversale svolgere una continua attività di animazione e di sensibilizzazione della popolazione locale pe la promozione e divulgazione del PSC sul territorio interessato. La metodica del GAC, nel rispetto del Bando Regionale, è basata sull approccio bottom-up e quindi sulla concertazione che viene individuata come metodo primario di riferimento dell azione decisionale progettuale e divulgativa. La procedura della concertazione si attua di norma per tutte le decisioni di carattere programmatico, e quindi non straordinario e non urgente, che il GAC deve prendere in merito all attuazione del PSC. Quindi in particolare la procedura di concertazione per il funzionamento del partenariato viene avviata per: 1. la definizione iniziale ed eventuali varianti in itinere del PSC; 2. definizione esecutiva delle singole azioni; 3. monitoraggio in itinere e divulgazione dei risultati nell ambito del piano di comunicazione, informazione e animazione predisposto. Gli strumenti con cui il partenariato attiva la concertazione sono: L Assemblea dei soci del GAC: E costituita dai soci del GAC. E l organismo con cui per statuto è demandato il potere decisionale sugli indirizzi strategici e che a sua volta delega i suoi poteri esecutivi agli amministratori. La composizione e le modalità di concertazione sono evidenziate nello Statuto. I verbali dell assemblea possono essere divulgati dal GAC in vario modo e pubblicati sul sito internet del GAC in apposito forum di libero accesso. 117

118 Il Consiglio di Amministrazione del GAC: È l organismo che esegue, direttamente o delegando ad un Comitato esecutivo, nel caso venga nominato, le decisioni dell assemblea dei soci o scaturite dal processo della concertazione. Esso gestisce operativamente il PSC garantendone il supporto operativo, amministrativo, tecnico e rendicontativo. I verbali del CDA, una volta ratificati possono essere divulgati dal GAC in vario modo, tra l altro essi vengono pubblicati nel sito internet del GAC, in apposito forum di libero accesso Forum on line e sito internet: Il GAC istituirà il Forum on line del partenariato economico-sociale. Tale forum sarà caratterizzato per la presenza al suo interno delle componenti del tessuto sociale ed economico locale. I componenti del Forum potranno dare suggerimenti nell attuazione delle azioni previste dal piano, analizzeranno i risultati del monitoraggio sulla performance del piano stesso, verificheranno costantemente gli obiettivi attesi. Il forum on line sarà ospitato dal sito web del GAC e sarà implementato per diventare un portale interattivo con il territorio non solo per la ricerca di informazioni ma anche per lo scambio e il confronto di idee e proposte in logica bottom-up. Il sito/portale quindi, oltre a fornire tutte le informazioni utili sulle attività del GAC dovrà essere anche uno strumento per raccogliere idee, progetti, proposte e osservazioni dal territorio e di supporto per i beneficiari delle misure attivate dal PSC. Il forum on line e il sito internet saranno utili per diffondere la cosiddetta democrazia partecipata e avviare con costi sostenibili, un sistema di reti (informatiche) di collegamento tra il GAC, i soci, gli attori locali pubblici e privati e i privati cittadini Struttura responsabile dell attuazione Disposizioni relative alla struttura responsabile della attuazione del PSC Il GAC è responsabile della attuazione delle diverse Misure ed Azioni del PSC e del rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali in vigore a prescindere dal soggetto attuatore delle singole azioni destinatario del finanziamento pubblico. L organo competente e responsabile per l attuazione del Piano di Sviluppo Costiero è il Consiglio di Amministrazione del GAC. Il GAC sarà dotato, quindi, di una struttura tecnico - amministrativa che dovrà essere adeguata alle risorse da gestire e basata su idonee professionalità in modo da essere in grado di assicurare l espletamento delle funzioni tecniche, amministrative e contabili in riferimento all attuazione delle Azioni previste nel PSC. Il GAC per l attuazione delle Misure/Azioni del PSC farà riferimento a quanto stabilito dalla Convenzione con la Regione Puglia che il Rappresentante Legale del GAC dovrà sottoscrivere e che regolerà i rapporti con l Amministrazione Regionale. Relativamente all attività di gestione e di controllo amministrativo si farà riferimento anche a quanto sarà stabilito dalle procedure descritte nel Manuale delle procedure e dei controlli dell autorità di gestione PO FEP , approvato con Decreto Ministeriale n 13 del 21 aprile 2010 e del Manuale delle procedure e dei controlli della Regione Puglia approvato con D.D. n.82 DEL 03/11/

119 Organizzazione del GAC Per l attuazione degli interventi previsti dal PSC, il GAC si doterà di una struttura tecnico, amministrativofinanziaria con una chiara definizione delle diverse figure professionali e dei relativi compiti. Tutte le figure coinvolte nella gestione degli interventi che il GAC svilupperà dovranno rispondere alle direttive impartire dal Consiglio di Amministrazione, organo quest ultimo eletto dall Assemblea dei soci secondo le modalità statutarie Struttura tecnico-amministrativa Per lo svolgimento delle sue funzioni il CdA acquisirà le competenze necessarie mediante la costituzione di un gruppo di lavoro articolato in base alle esigenze specifiche. In particolare, saranno individuate le seguenti figure: - Un Direttore tecnico, già selezionato nella persona del dott. Francesco Crisogianni (di cui si allega il curriculum all Allegato 8); - Un Responsabile Amministrativo-Finanziario, già selezionato nella persona del dott. Pasquale De Monte (di cui si allega il curriculum all Allegato 8); Il GAC si potrà dotare, inoltre, di una struttura di segreteria ed animazione, nonché di un soggetto responsabile per la cooperazione Il Direttore Tecnico Il Direttore è nominato sulla base della valutazione del curriculum dal quale dovrà risultare una esperienza diretta nella gestione di programmi Comunitari e dovrà avere una specifica conoscenza della normativa comunitaria che disciplina il FEP; dà esecuzione alle delibere del CDA assicurando la direzione e coordinamento del PSC. Il Direttore del GAC Jonico-Salentino sarà nominato sulla base della valutazione del curriculum dal quale dovrà risultare una esperienza diretta nella gestione di programmi Comunitari e dovrà avere una specifica conoscenza della normativa comunitaria che disciplina lo Sviluppo Rurale. Il rapporto di collaborazione sarà definito attraverso una contratto di consulenza deliberato dal C.d.A. e sottoscritto dal legale rappresentante del GAC. Le funzioni saranno quelle di coordinamento tecnico nella fase di attivazione, attuazione, gestione sorveglianza e diffusione del P.S.C. e riguarderà le seguenti attività: a) provvede all organizzazione funzionale dell Ufficio tecnico amministrativo del GAC; b) garantisce il perseguimento degli obiettivi generali e specifici del PSC e di altri progetti che dovessero essere finanziati al GAC medesimo; c) predispone gli atti e i provvedimenti per la concessione degli aiuti e per la liquidazione dell aiuto pubblico, da sottoporre alla firma del Presidente; d) interagisce con il Responsabile Amministrativo e Finanziario in ordine al corretto utilizzo delle risorse finanziarie assegnate per la gestione del PSC; e) verifica le modalità di attuazione, informazione e comunicazione del PSC ; f) provvede alla realizzazione delle attività a gestione diretta del GAC, in conformità al contenuto del PSC e alle procedure dettate dalla Regione; g) cura la tenuta del registro di cassa per le spese di importo fino a 500,00 (cinquecento/00) euro; h) relaziona al Consiglio di Amministrazione o al Comitato Esecutivo (se nominato) sullo stato di attuazione del PSC, in sinergia con il RAF, evidenziando i dati rilevati dal monitoraggio fisico e finanziario del PSC medesimo; i) coordina in sinergia con il Responsabile della Cooperazione lo svolgimento dei programmi interterritoriali e transnazionali approvati e finanziati dalla Regione nell ambito del PSC; j) convoca e presiede le riunioni periodiche del personale e dei consulenti del GAC per verificare lo stato di attuazione del PSC e valuta l assunzione delle iniziative in relazione al contenuto del PSC stesso; 119

120 k) propone d intesa con il RAF al Consiglio di Amministrazione eventuali modifiche ed integrazioni al PSC e al suo Piano Finanziario, nel rispetto delle procedure dettate dai regolamenti; l) partecipa, unitamente all Amministratore Delegato, agli incontri presso, il Ministero delle Politiche Agricole, la Regione Servizio Caccia e Pesca e i servizi della Commissione europea, in rapporto all attuazione del PSC e della normativa comunitaria sullo sviluppo sostenibile delle zone di pesca; m) predispone, sentito il RAF, i bandi di evidenza pubblica per l attuazione delle Misure e delle Azioni del PSC; n) predispone sentito il RAF i provvedimenti per la formazione degli elenchi dei richiedenti aventi diritto agli aiuti pubblici, prima di sottoporli al CDA e alla pubblicazione nelle modalità stabilite dal Bando pubblico; o) coordina le attività connesse all attuazione dei progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale, d intesa con l unità tecnica preposta alla gestione degli stessi e informa il Consiglio di Amministrazione sullo stato di avanzamento degli stessi progetti; p) predispone le relazioni trimestrali sullo stato di attuazione del PSC, d intesa con il RAF e l unità tecnica per l attuazione dei progetti di cooperazione, e le sottopone al Consiglio di Amministrazione o al Comitato Esecutivo, prima dell inoltro delle stesse alla Regione e agli altri organi competenti in materia; q) partecipa, d intesa con il RAF, agli audit tenuti dagli organi preposti (ufficio controlli di II livello, organismo pagatore, Commissione Europea, commissioni di accertamento regionali, ecc.). L incarico sarà espletato in stretta collaborazione con il Presidente del CDA, che fornirà le necessarie indicazioni programmatiche Il Responsabile Amministrativo - Finanziario Il Responsabile Amministrativo e Finanziario (RAF) è nominato sulla base della valutazione del curriculum dal quale dovrà risultare una esperienza diretta nella gestione di programmi Comunitari e dovrà avere una specifica conoscenza della normativa comunitaria che disciplina il FEP. Al Responsabile Amministrativo e Finanziario sono attribuite le seguenti specifiche funzioni: a) cura tutti gli aspetti amministrativi e finanziari connessi all attuazione del PSC, in relazione al Piano finanziario e alle disponibilità derivanti da eventuali altri progetti che dovessero essere finanziati al GAC; b) garantisce l assistenza contabile, ed amministrativa, in relazione agli adempimenti previsti dal bando regionale e dalla normativa comunitaria; c) assiste il Consiglio di Amministrazione nella redazione del bilancio annuale da sottoporre all approvazione dell Assemblea; d) coordina il personale amministrativo individuato per la redazione della rendicontazione amministrativa e per l implementazione e funzionamento del sistema di monitoraggio fisico e finanziario dell attività di gestione delle Misure e delle Azioni del PSC e) collabora con il Direttore Tecnico nella verifica della procedura di inserimento dei dati nel sistema di monitoraggio dell attività relativa all attuazione delle Misure e delle Azioni del PSC e di eventuali altri programmi gestiti dal GAC, secondo il procedimento informatizzato che sarà messo a disposizione dalla Regione; f) si occupa d intesa con il Direttore Tecnico per la parte finanziaria ad eventuali modifiche ed integrazioni al PSC, nel rispetto delle procedure dettate dai regolamenti g) si occupa, d intesa con il Direttore Tecnico alla verifica degli aspetti amministrativi e contabili conseguenti all attuazione dei progetti di cooperazione; h) collabora con il Direttore Tecnico a tutti gli altri adempimenti amministrativi e finanziari che scaturiscono dall attuazione del PSC, ivi compresi gli adempimenti connessi alle gare e alle procedure per l attuazione del decreto legislativo n. 163/2006 e s.m.i.; i) predispone i materiali necessari e partecipa, d intesa con il Direttore Tecnico, agli audit tenuti dagli organi preposti (ufficio controlli di II livello, organismo pagatore, Commissione Europea, commissioni di accertamento regionali, ecc.); j) si occupa unitamente al Direttore Tecnico nella predisposizione di eventuali provvedimenti di recupero e/o revoca comprensivi del calcolo degli interessi passivi e legali maturati - di importi d finanziamento pubblico concessi al destinatario degli aiuti. 120

121 Responsabile della Cooperazione Il Responsabile della cooperazione è il soggetto che cura l attuazione dei progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale approvati e finanziati dalla Regione nell ambito del PSC e svolge le seguenti funzioni: a) cura la predisposizione degli atti relativi all attuazione di ogni singolo progetto di cooperazione; b) cura, d intesa con il Direttore Tecnico ed il RAF i rapporti con gli altri GAC partner dei progetti; c) provvede alla predisposizione dei bandi di evidenza pubblica per la realizzazione delle iniziative previste dai progetti e predispone gli schemi dei provvedimenti per la pubblicazione degli stessi; d) propone al Direttore Tecnico e all Amministratore delegato i nominativi per la costituzione delle commissioni di valutazione delle proposte acquisite agli atti a seguito dei bandi; e) acquisisce i verbali della Commissione di gara, predispone i provvedimenti per l attribuzione dell incarico all avente diritto e lo sottopone alla verifica e sottoscrizione del Direttore Tecnico e dell Amministratore delegato per le successive decisioni del Consiglio di Amministrazione; f) cura le iniziative per seminari, workshop, convegni, incontri e attività promozionali connessi con l attuazione dei progetti di cooperazione; g) propone al Direttore Tecnico, per il successivo inoltro al Consiglio di Amministrazione, di progetti di marketing e promozione territoriale legati all attuazione dei progetti di cooperazione; h) redige la relazione trimestrale di attuazione della Misura cooperazione interterritoriale e transnazionale, e la invia al Direttore Tecnico per il suo inserimento nella relazione periodica generale, al fine di sottoporla al Consiglio di Amministrazione, prima dell inoltro all Autorità di gestione del PSC Altre funzioni Sono previste anche altre funzioni (addetto/i alla segreteria e animatori) che potranno completare l organigramma di attuazione del Piano. L addetto alla segreteria ha il compito di essere di sostegno dell area amministrativa e dell area organizzativa, avente esperienza e attitudine per la gestione di uffici organizzativi e segreteria, conoscenze informatiche e profonda conoscenza del territorio. L animatore deve essere di sostegno dell area della progettazione e attuazione e/o dell area del monitoraggio e valutazione. E una figura che deve avere esperienza e attitudine sulle problematiche connesse al programma del PO FEP e allo sviluppo costiero, conoscenze informatiche e profonda conoscenza del territorio. La selezione deve essere effettuata attraverso l esame dei curricula valutati da una Commissione nominata dal Consiglio di Amministrazione per il personale che sarà impegnato per la prima volta nell attuazione del Piano di Sviluppo costiero approvato dalla Regione. 121

122 7.6. Organigramma Assemblea dei soci Consiglio di Amministrazione Direttore Tecnico Responsabile Amministrativo Segreteria Animazione Cooperazione Altre funzioni 122

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