RELAZIONE MEDICO-LEGALE SUL CASO CLINICO DI: Z. C.

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1 Dr. CARMELO GALIPO Medico-chirurgo Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni Via Appia Nuova, Roma Tel. 06/ / RELAZIONE MEDICO-LEGALE SUL CASO CLINICO DI: Z. C. Ho ricevuto mandato dalla sig.ra Z. C., nata a Campolongo il e residente in P., onde redigere relazione medico-legale di parte, relativamente all errato trattamento ortopedico effettuato a carico delle ginocchia presso l Ospedale, e alle conseguenze che ne sono derivate. Scopo della presente relazione è valutare l eventuale responsabilità medica dei sanitari e della struttura e le conseguenti affezioni patite, l inabilità temporanea relativa e assoluta e l eventuale danno biologico. Per attendere a tanto, dopo aver consultato specialista Ortopedico, ho incontrato il paziente ed ho esaminato la documentazione clinica dallo stesso fornitami.

2 LESIONI RIPORTATE ED EVOLUZIONE CLINICA Dalla documentazione clinica e dal resoconto della sig.ra Z., risulta che la sua storia clinica iniziava nel 2003, quando, avvertendo un D.re ingravescente a carico del ginocchio destro, a causa di grave artrosi del compartimento mediale, veniva sottoposta ad intervento chirurgico di osteotomia tibiale valgizzante con placca di Puddu. Nonostante questo intervento, la situazione clinica della paziente peggiorava ancora negli anni successivi pertanto, nel Marzo 2010, presso l Ospedale di D., veniva dapprima sottoposta a rimozione della placca osteotomica e successivamente, nel mese di Ottobre, ad intervento di artroprotesi del ginocchio destro medesimo. Nell anno 2012, presso la stessa struttura, la Z. si sottoponeva ad artroprotesi del ginocchio sinistro, sempre per artrosi in varo. Dopo il primo intervento chirurgico sul ginocchio destro, la paziente manifestava grave difficoltà deambulatoria per l intenso dolore e la sensazione di grave instabilità del ginocchio stesso, nonostante si fosse sottoposta ad intenso trattamento riabilitativo; tale quadro clinico si sarebbe successivamente manifestato anche a carico del ginocchio sinistro. Pertanto, in data veniva sottoposta a revisione di artroprotesi del ginocchio destro presso l Istituto Humanitas di Milano, ed è in lista operatoria per essere sottoposta a revisione anche della artroprotesi a carico del ginocchio sinistro, presso la medesima struttura. 2

3 ANAMNESI LAVORATIVA E NON Professione: pensionata (ex venditrice di abbigliamento) ESAME SUBIETTIVO La paziente lamenta ricorrente dolenzia a carico delle ginocchia, sensazione di instabilità e difficoltà nella deambulazione; lamenta inoltre persistente tumefazione a carico del ginocchio sinistro. ESAME OBIETTIVO Ginocchio destro: cicatrice chirurgica anteriore mediana, della lunghezza di circa 20 cm; asciutto, lievemente dolente alla palpazione nel comparto anteriore; presenta un ottimo asse in antero-posteriore con estensione completa e flessione possibile fino a circa 120. Ginocchio sinistro: cicatrice chirurgica anteriore mediana, della lunghezza di circa 20 cm; notevole tumefazione; caldo e pastoso alla palpazione, che si riferisce dolente; limitati di circa la metà i movimenti di flesso-estensione; grave lassità legamentosa sia sul piano frontale che sul piano sagittale, manovra del cassetto anteriore +++ (possibilità di lussare anteriormente la tibia). CONSIDERAZIONI MEDICO-LEGALI Dalla valutazione della documentazione sanitaria relativa alla vicenda clinica della sig.ra Z., ed in particolare dalle varie indagini radiografiche effettuate prima e dopo l intervento di osteotomia valgizzante del ginocchio destro, si evince chiaramente che tale intervento non ha corretto efficacemente l asse meccanico del ginocchio, non apportando così alcun miglioramento clinico. Naturalmente, il quadro di artrosi 3

4 ingravescente della paziente ha comportato un intervento di artroprotesi del ginocchio stesso, che risultava indicato. Le radiografie successive a questo intervento dimostrano un ottimo posizionamento della protesi, tuttavia la causa del fallimento precoce anche di questa procedura risiede nella grave lassità articolare a carico del ginocchio, conseguente probabilmente ad una ampia resezione ossea non compensata da un adeguato spessore dell inserto protesico in polietilene. Pertanto la paziente è stata sottoposta ad intervento di revisione della protesi, con miglioramento della sintomatologia. Tali affermazioni risultano suffragate dal fatto che il ginocchio controlaterale, operato per la medesima patologia, nel medesimo ospedale e dallo stesso chirurgo, presenta attualmente analoga problematica, ossia una grave lassità articolare, e deve essere pertanto sottoposto anch esso a revisione protesica a breve distanza di tempo dall intervento di protesizzazione primaria. 4

5 CONCLUSIONI MEDICO-LEGALI Dall attenta disamina della documentazione sanitaria e dall anamnesi, si evince che la sig.ra Z. C., a seguito di intervento di protesi delle ginocchia, effettuati presso l Ospedale di D., ha subito un peggioramento della funzionalità di entrambe, che ha richiesto un ulteriore intervento chirurgico di revisione della protesi destra e prevedibile analoga revisione della protesi del ginocchio sinistro, comportando tuttora dismorfismo e limitazione articolare distrettuale. Il tutto comporta una grave ripercussione sulla cenestesi personale e lavorativa e una incidenza negativa su tutte le attività esistenziali. Tale esito è assolutamente addebitabile ad imperizia del chirurgo che ha avuto in cura la perizianda. Un diverso intervento chirurgico avrebbe ripristinato una funzionalità migliore delle ginocchia e avrebbe evitato il verificarsi di complicanze quali il dismorfismo e le limitazioni funzionali da cui la paziente è tuttora affetta. Il danno attuale rilevabile, inteso come grave danno alla funzionalità delle ginocchia, va interamente risarcito come maggior danno in soggetto che con gli esiti ottimali di una protesizzazione bilaterale di ginocchio avrebbe comunque avuto postumi valutabili fino al 20%. Il maggior danno sopportato dalla sig.ra Z., valutabile nella misura del 20%, va inteso come differenza economica tra il 21 e il 40 punto delle tabelle del Tribunale di Milano. 5

6 VALUTAZIONE MEDICO-LEGALE Per quanto suddetto, la sig.ra Z. C. ha subito un maggior danno biologico e un maggior periodo di inabilità quantificabile come segue: INABILITA' TEMPORANEA ASSOLUTA: gg. 60 (sessanta); INABILITA' TEMPORANEA PARZIALE al 50%: gg. 60 (sessanta); Allo stato attuale la paziente risulta affetta da esiti disfunzionali agli arti inferiori con riduzione della validità deambulatoria La riduzione della validità psico-fisica della perizianda, in relazione allo stato anteriore, determina un Maggior danno biologico permanente, valutato secondo criteriologia Medico Legale di analogia e proporzionalità, tenendo conto della prognosi e dell età del periziando, e con riferimento ai Baréme della R.C. 1, valutabile nella misura del 20% (venti). La sofferenza relativa all illecito è da considerarsi di medio-grave entità anche a motivo della dolorabilità continua delle ginocchia. Esiste un grave danno alla cenestesi lavorativa. - Spese come da documentazione fiscale allegata Dr. Carmelo Galipò 1 M. Bargagna ed Altri: Guida Orientativa per la valutazione del Danno Biologico Ed. Giuffrè MI 2001 e R. Luvoni ed Altri: Guida alla valutazione Medico Legale del Danno Biologico e della Invalidità Permanente. Ed. Giuffrè MI