L allevamento dei bovini da carne

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1 L allevamento dei bovini da carne

2 Categorie di bovini destinati alla produzione di carne vitello a carne bianca = vitello alimentato con solo latte e macellato al peso di circa 200 kg vitellone precoce o baby beef = vitello di mesi d età che ha raggiunto i kg di peso vivo vitellone = maschio di mesi d età ed un peso vivo variabile dai 400 agli 800 kg scottona = femmina di età compresa fra i 12 e i 16 mesi con un peso variabile dai 350 ai 500 kg vacca e toro da riforma = femmina pluripara o toro eliminati dagli allevamenti da latte o da carne

3 Allevamento dei bovini da carne Categoria Vitello da latte (o a carne bianca) Vitellone precoce o baby beef Vitellone o Manzo Tradizionale Leggero Pesante Razze da carne Razze da latte Razze da carne Età (mesi) Peso (kg) IPM (kg) Scottona Femmina Bovino adulto Vacca Toro >20 > Origine principale Italia Est - Europa Italia Francia Italia Est - Europa Francia Irlanda Est-Europa Francia Italia Alimentazio ne Latte Foraggi- Concentrati Foraggi- Concentrati Foraggi concentrati Foraggi- Concentrati

4 LA PRODUZIONE DELLA CARNE BOVINA Vitelli da ristallo di razze da carne Vitelli di razze da latte Vitelli nati da vacche da latte incrociate con tori da carne Maschi e femmine da latte e da carne scartati alla rimonta Vacche a fine carriera

5 Categorie bovini da carne Vitello a carne bianca Condizione iniziale vitello scolostrato ( PV kg) animali giovani, peso kg e età variabile (4-6 mesi) sono allevati i maschi delle razze da latte e le femmine eccedenti la rimonta delle razze da latte e a duplice attitudine Alimentati a latte (naturale o in polvere) carne molto chiara, di colore rosato, con una grana finissima, poco grasso e un elevato contenuto d'acqua carne molto digeribile e di costo più elevato

6 Categorie bovini da carne Vitellone precoce o baby beef E' la "tipica" carne di bovino, maschio non castrato di razze da latte e a duplice attitudine, peso finale età non superiore ai 14 mesi, non ha ancora cambiato i denti da latte carni di colore rosso-rosa brillante con una fibra sottile, poco grasso e una digeribilità maggiore di quella del vitello, nei confronti della quale il contenuto idrico è più basso carne molto saporita e apprezzata per l'elevata resa di tagli magri e morbidi

7 Categorie bovini da carne Vitellone pesante torelli interi delle razze da carne, o a duplice attitudine, o meticci fra razze da latte e da carne Età di macellazione a mesi con un peso pari a kg e IPGM > 1 ( ), il peso finale, l età alla macellazione l IPGM e la resa dipendono molto dalle razze allevate. Se è stata eseguita la castrazione può essere anche usata la dizione "carne di manzo" negli USA vengono ingrassati intensivamente dopo lo svezzamento e macellati a mesi nel nord Europa sono di solito allevati al pascolo per uno o due anni e quindi avviati al macello previo finissaggio (Irlanda) carne compatta, con grasso bianco e sodo e colore rosso tanto più acceso quanto più l'animale è giovane ottimo sapore e con il più elevato valore alimentare

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9 Categorie bovini da carne Scottona manza di mesi, mai ingravidata e sottoposta all ingrasso come un vitellone soggetti utilizzati principalmente razze Limousine e Charolais e loro incroci, ma anche razze da carne italiane peso all acquisto kg peso alla macellazione kg durata della fase di ingrasso ~ 100 giorni resa di macellazione % fornisce carne tenera, succosa, marezzata se alimentata in eccesso, tende ad accumulare grasso

10 Bue Categorie bovini da carne maschio del bovino castrato in giovane età, di peso ed età variabile carne con caratteristiche intermedie tra vitellone e bovina femmina leggera infiltrazione di grasso che la rende particolarmente gustosa e tenera ottimo sapore Vacche a fine carriera finissaggio 1-3 mesi prima della macellazione, danno carni rosso scure e fibrose, poco adatte al consumo diretto sui nostri mercati destinate all'esportazione o altri prodotti

11 Macellazioni in Italia (2010)

12 Macellazioni in italia vitelli (22%) vitelloni maschi e femmine (53%) acquisto di animali da ingrasso (broutard per il pesante, incroci per il leggero ); area: pianura Padana (Veneto, Piemonte, Emilia); numerosità/densità di capi: elevata ( /azienda); peso: kg leggero, kg pesante ; vitellone estensivo (20%) linea vacca-vitello (razze da carne); area: Piemonte, Centro-Sud (collina); numerosità/densità di capi: bassa (10-20/azienda); peso: kg; ingrasso di vitelli da latte; area: produz. latte (Lombardia, Veneto); numerosità/densità di capi: elevata ( /azienda); peso: kg; vacca a fine carriera (13%) caratteristiche: vacca di fine carriera e manze di scarto; area: pianura Padana (area della produzione del latte).

13 Il territorio di allevamento livello di concentrazione il 61% dei bovini da carne si concentra in Lombardia (23%), Veneto (20%), Piemonte (18%); il 70% dei vitelli da macello si concentra in Lombardia (36%), Veneto (24%) e Piemonte (10%); il 78% dei vitelloni si concentra in Veneto (37%), Lombardia (17%), Piemonte (17%) e Emilia- Romagna (7%); il 63% delle vacche nutrici si concentra in Piemonte (22%), Sicilia (19%), Sardegna (16%) e Lazio (6%).

14 Sistemi di allevamento Intensivo Semintensivo (feed-lot) Estensivo (brado) Intensivo In stalla chiusa A posta fissa (4m 2 /capo In box (su grigliato su lettiera) In stalla aperta In box Con cuccette e fessurato

15 ricoveri per bovini da carne orientamento: est-ovest, in modo da favorire il soleggiamento invernale del fronte aperto della stalla

16 ricoveri per bovini da carne peso vivo, kg superficie, m2/capo ,40-1, ,60-2, ,00-2, ,50-3, ,00-3,50 numerosità/box capi dimensioni dei box a parità di superficie assegnata per capo, il box avrà sempre forma rettangolare, ma varierà il rapporto lunghezza/ larghezza: alimentazione razionata box lunghi e poco profondi alimentazione ad libitum box stretti e profondi box profondi maggiore tranquillità si vengono a delimitare due zone: una di alimentazione una di riposo la profondità può variare dai 6 ai 12 m, ma è consigliabile non superare gli 8 m

17 Allevamento Intensivo Allevamento su grigliato I più diffusi con immediato allontanamento delle deiezioni Ridotta manodopera Notevole concentrazione di animali (2-2.5 m 2 /capo) 0.50 m fronte mangatoia

18 Allevamento Intensivo su lettiera permanente Pavimentazione costituita da strato di cemento su cui viene sparsa la paglia < consumo di paglia con divisione di zona riposo da alimentazione Maggiore manodopera (distribuzione paglia)

19 Allevamento Intensivo su terra battuta (feed-loots) Grandi recinti scoperti Pavimentazione in terra battuta Zona di alimentazione con mangiatoia e corsia di foraggiamento in cemento abbeveratoi :oltre che in prossimità della mangiatoia, vanno installati in almeno un altra zona del paddock (1/10-15 capi)

20 FASI produttive Allattamento Svezzamento Accrescimento Ingrasso Finissaggio Vitello a carne bianca 240 kg Vitellone leggero < 500kg Vitellone Pesante kg Baby beef kg Artificiale Artificiale Naturale Artificiale Naturale Artificiale Precoce Tardivo Precoce Tardivo Precoce Vacche Artificiale Precoce Produ zione

21 Produzione del vitello a carne bianca condizione iniziale: vitello scolos. (50-55 kg) di razze da latte e inc. peso vivo finale: kg; durata del ciclo: d consumo di latte: kg accrescimento:~ 180 kg IPG >1 per superare lo stress da viaggio 1 giorno trattamento reidratante (destrosio, vitamine, sali minerali, aminoacidi, antibiotici in 3 litri di H 2 O a 38 C) 2 giorno stesso trattamento + latte ricostituito (40-50 g/l) latte ricostituito (2 pasti): polvere di latte magro spray (min. 60 %) + grassi animali e vegetali + siero di latte + amido + integratore vitaminico-minerale + antibiotico CE normativa benessere Integrazione minerale + ferro 2-3 settimana alimenti solidi (mais, orzo, paglia) + polenta, patate cotte, pane cotto e uova per il sanato piemontese

22 Produzione del vitello a carne bianca Gabbie individuali 0.6 x 1.5 m Box multipli 6-8 vitelli No a catena libertà di movimento Ambiente idoneo al benessere Caratteristiche dei ricoveri T C; UR 65-75%; v.a. 0,3-0,6 m/sec cubatura > 6 m 3 /capo; gabbie 0,6 x 1,5 m; box capi; luminosità moderata

23 Produzione del vitellone precocissimo o mezzo lattone barley beef condizione iniziale: vitello scolostrato o svezzato ; peso vivo finale: kg; durata del ciclo: 8-11 mesi Fase di avviamento latte ricostituito fino ai kg di peso vivo, con a disposizione una miscela di concentrati oltre i 30 d di vita; Fase di ingrasso inizia da kg di p.v. esclusivamente con concentrato ad libitum

24 Produzione del vitellone precoce o baby beef condizione del vitellone iniziale: precocissimo vitello scolostrato o mezzo o svezzato lattone ; barley peso vivo beef finale: kg; durata del ciclo: mesi Fase di avviamento latte ricostituito fino ai 60 d + fieno primo periodo fino a 230 kg: concentrato ( fino a 4 kg)+ fieno ad libitum gradualmente mangime ad libitum (7-8 kg) e riduzione del fieno (2-3 kg) Livello nutritivo alto Il baby beef viene allevato in gruppi in box a pavimento grigliato o meno frequentemente su lettiera Il consumo medio giornaliero è pari a 7.5 kg/d/capo ICA = 5 kg di mangime/ kg accrescimento Prof. Antonio Zullo

25 Il RAZIONAMENTO DEL VITELLONE DA CARNE L'obiettivo della bovinicoltura da carne è quello di produrre soggetti commercialmente maturi nel minore tempo possibile. L'alimentazione rappresenta una leva formidabile a disposizione dell'allevatore in grado di esaltare il patrimonio genetico degli animali. Un'alimentazione quanti-qualitativa non in sintonia con le esigenze dell'animale può risultare un elemento molto critico dell'allevamento e compromettere il risultato finale.

26 Conoscenza dei fabbisogni nutritivi Per razza e fase di allevamento Conoscenza degli alimenti tecnica (composizione chimica valore nutritivo, azione dietetica) economica (prezzi disponibilità, conservazione Razione ottimizzate copertura dei fabbisogni al minimo costo esaltazioni delle prestazioni produttive programmazione degli acquisti e dell utilizzazione degli alimento stima dei risultati tecnico economico in funzione del mercato

27 I fabbisogni degli animali da carne fattori di variazione della velocità di crescita e della composizione del corpo 1) Età 2) Sesso 3) Razza (precocità) 4) Livello nutritivo (LN) 5) Trattamenti ormonali e castrazione

28 FABBISOGNI di ACCRESCIMENTO: composizione chimica dell accrescimento nei bovini Acqua Proteine Grassi Ceneri Energia PV (kg) (%) (%) (%) (%) MJ /kg Bovini da carne, interi

29 FABBISOGNI di ACCRESCIMENTO: 2) effetto del sesso Femmine: minor accrescimento muscolare (proteico), maggior tendenza all ingrasso Manzi En a (MJ/ d)=( a a 2 ) x PV 0.75 Manze (giovenche) En a (MJ/ d)=( a a 2 ) x PV 0.75 a= accrescimento giornaliero (kg/ d)

30 Effetto del tipo genetico sulla composizione dell incremento ponderale di vitelloni maschi interi a 400 kg di peso vivo Frisoni Charolais Tessui deposito (g/kg accr.) muscolo grasso osso Composizione del KG accr. lipidi proteine energia (kcal)

31 Accrescimento kg(/d) Consumo SS (%PV) Razza da latte Frisona Italiana Pezzata nera polacca Razza a duplice attitudine Pezzata Rossa Italiana Razza da carne francesi Razza da carne italiana Rendena Limousine Charolais Piemontese Chianina ICA SS PV al macello Peso della carcassa (kg) Resa al macello (%) Composizione carcassa (%) muscoli grasso ossa

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33 Fabbisogni e livello nutritivo Per livello nutritivo si intende il rapporto fra l energia netta fornita con la razione e quella necessaria a coprire il fabbisogno di mantenimento dell animale Con il LN = 1 l animale non si accresce. LN Basso (solo foraggi) LN Moderato (foraggi e concentrati) LN Alto (massiccia presenza di concentrati kg /q di PV)

34 Fabbisogni e livello nutritivo Il livello nutritivo condiziona la velocità di accrescimento e la durata del ciclo di allevamento Alti LN Alti IPG Precoce raggiungimento della finitura commerciale Progressivo peggioramento dell ICA

35 ALIMENTAZIONE E TIPI GENETICI I bovini precoci hanno un rendimento nella conversione della carne più basso rispetto a quelli tardivi, elevare oltremodo il livello nutritivo comporterebbe un eccessivo sviluppo di grasso, in contrasto con quanto richiesto dal mercato e con un aggravio dei costi di alimentazione. I soggetti Precoci per le loro caratteristiche anatomiche, hanno una capacità di ingestione più elevata, che impone un alimentazione razionata onde evitare eccessivi ingrassamenti. Gli animali Tardivi possono essere alimentati anche ad libitum, in virtù della loro capacità di ingestione e grazie al fatto che rispondono meglio nello sviluppo del tessuto muscolare.

36 Effetto del livello nutritivo sulle performance di vitelloni di tipo genetico diverso Primo periodo moderato alto alto Secondo periodo alto moderato alto RAZZE DA LATTE ( kg) Livello nutritivo IPG ICA RAZZE DA CARNE ( kg) Livello nutritivo IPG ICA

37 ALIMENTAZIONE E TIPI GENETICI La riduzione del livello nutritivo ha un effetto deprimente sulle sintesi lipidiche tanto più accentuato quanto più elevato è il livello di precocità dei soggetti. Nei tipi precoci, l abbassamento del livello nutritivo determina una sensibile flessione della sintesi lipidica senza modificare la velocità di crescita; In quelli tardivi, le sintesi dei tessuti adiposi sono poco influenzate dalla riduzione dell apporto energetico, ma l incremento ponderale risulta diminuito. Riducendo il livello energetico durante la fase finale di maturazione (quando le sintesi lipidiche sono più attive), è possibile produrre con razze Precoci, carcasse relativamente pesanti ma senza accumulo di grassi; Nelle razze tardive invece la riduzione del livello nutritivo non è opportuna, poiché deprime la velocità di crescita e aumennta l ica.

38 INGESTIONE DI SS FATTORI LEGATI ALL ANIMALE Il consumo di SS aumenta soprattutto all aumentare del peso vivo, parallelamente ai fabbisogni energetici e alle crescenti capacità dei prestomaci. Se si valuta l ingestione in termine di unità di peso (kg di SS /PV) essa tende progressivamente a diminuire. Le razze Precoci presentano una maggiore capacità di ingestione. Le razze Tardive presentano consumi volontari inferiori. Anche l accrescimento compensativo fa aumentare il consumo di alimento.

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41 IL LIVELLO ENERGETICO DELLA DIETA A parità di peso vivo e livello di accrescimento le razze Tardive richiedono razioni più concentrate in termini energetici (UFC/kg SS) dovuta dal minor volume del tubo digerente e quindi della minore capacità di ingestione volontaria. Varie esperienze dimostrano come l aumento del livello nutritivo porti migliori incrementi sia del peso vivo che della resa della carcassa e della carne magra nei tipi Tardivi mentre in quelli Precoci vi sarebbe una limitazione della miogenesi con un incremento dell ingrassamento.

42 IL LIVELLO ENERGETICO DELLA DIETA Nei vitelloni Precoci il piano alimentare dovrebbe presentare concentrazioni della dieta in diminuzione nel corso del ciclo produttivo, lasciando più spazio ad alimenti grossolani e con funzione di zavorra. Nei vitelloni Tardivi il livello energetico (superiore rispetto a quelli da latte ) va mantenuto costante ed eventualmente elevato nel finissaggio.

43 IL LIVELLO PROTEICO DELLA DIETA Va sempre tenuto nel debito conto la qualità della proteina: la degradabilità ruminale delle proteine deve essere accompagnata da un adeguata fermentescibilità dei carboidrati a livello ruminale e deve essere garantita un buon livello di proteine by-pass che garantiscono un adeguato livello di aa essenziali, che risultano particolarmente necessari durante gli intensi processi miogenetici. Anche il livello proteico dovrebbe essere più elevato nei soggetti Tardivi rispetto a quelli Precoci. I primi infatti presentano minore capacità di ingestione e maggiore potenzialità di crescita. In entrambi i tipi genetici le concentrazioni proteiche debbono essere più elevate nelle fasi iniziali di allevamento, per poi ridursi progressivamente in relazione alla diminuzione dell intensità di sintesi di tessuto muscolare.

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45 LIVELLO FIBROSO I livelli di fibra da apportare alla dieta sono di fondamentale importanza nell alimentazione dei bovini da carne ed eccessi o carenze possono portare ad una serie di dismetabolie in grado di influenzare la salute degli animali. Carenze di FG conducono all acidosi ruminale che nei casi più lievi porta ad un minor consumo di SS, animali agitati, minore consistenza delle feci, fino ad arrivare a diarree e zoppie nei casi più gravi. Particolarmente rischioso è il periodo estivo in cui gli animali in attiva fase di termoregolazione si trovano già in uno stato di acidosi subclinica. La somministrazione di tamponi quali il bicarbonato di sodio possono portare ad una riduzione dell assorbimento dello zinco con peggioramenti delle lesioni podaliche.

46 LIVELLO FIBROSO Eccessi di FG causano invece una minore assunzione di alimento giornaliera con minore digeribilità e, quindi, minore livello energetico della razione. Si avranno accrescimenti più bassi con un calo della resa alla macellazione in relazione allo sviluppo dell apparato digerente. La FG dovrebbe essere del % facendo attenzione alla sua qualità. NDF % ADF 20 % Gli amidi non dovrebbero superare il 35% della SS della razione

47 Il RAZIONAMENTO DEL VITELLONE DA CARNE Non meno importante rispetto all'aspetto quantitativo è quello qualitativo. Stimate le esigenze dell'animale, è necessario allestire adeguati piani alimentari che apportino i principali nutrienti necessari allo sviluppo dei diversi tessuti e quindi ad una precoce maturazione commerciale del soggetto.

48 Fabbisogni nutritivi calcolati per gli accrescimenti medi di ciascun tipo genetico. Peso vivo (kg) Ingestione SS (kg) Energia (UFC /kg SS) PG %SS Razze precoci Razze medio-tardive Razze tardive

49 Il RAZIONAMENTO DEL VITELLONE DA CARNE I fabbisogni in concentrazione energetica e proteica degli animali e la capacità di ingestione da carne sono differenti sia in base al tipo genetico allevato che al variare della "composizione corporea" dell'animale e, quindi dell'età. All'aumentare del peso dell'animale la richiesta di proteina diminuisce mentre aumenta quella energetica. Una soluzione per soddisfare questa esigenza è formulare una dieta che soddisfi la richiesta proteica dei soggetti più giovani e aggiungere percentuali via via maggiori di un alimento particolarmente ricco di energia.

50 Il RAZIONAMENTO DEL VITELLONE DA CARNE L'alimento che assolve a piano titolo a questa maggiore richiesta di energia è il mais. Quindi è sufficiente addizionare il mangime base con dosi crescenti di farina di mais, nel rispetto degli adeguati rapporti. Questa integrazione, per fasi successive, è di comoda e rapida esecuzione e permette di ottenere una dieta bilanciata in armonia con le necessità di ogni gruppo di animali.

51 Il RAZIONAMENTO DEL VITELLONE DA CARNE Le razioni che possono essere somministrate ai soggetti all'ingrasso sono molteplici. L'apporto foraggero della razione, che nel caso dell' ingrasso assume una posizione marginale è costituito essenzialmente da silomais, fieno o paglia.

52 Il razionamento con il Silomais Tre differenti piani alimentari 1. Razione di accrescimento (magronaggio) e di finitura (finissaggio) 2. Rapporto crescente fra concentrati e silomais 3. Rapporto costante fra concentrato e silomais

53 Il razionamento con il Silomais (magronaggio e finissaggio) Razione di accrescimento (magronaggio) Somministrazione di silomais a volontà integrato con un supplemento proteico minerale e vitaminico kg di mangime/capo mangime con il 36% di PG e integrazione min e vit. Razione di finissaggio Somministrazione di silomais e concentrato in rapporto 1 a 1 per d corrispondenti agli ultimi 100 kg di accrescimento. Facile organizzazione aziendale Scarsa elasticità per la vendita non si può anticipare (carcasse non rifinite) né posticipare (carcasse molto grasse)

54 Razioni per vitelloni di tipo precoce (magronaggio e finissaggio) Consumi per capo Ingestione Peso Vivo (kg/d) Rapporti di SS (kg) Silomai concentrat conc / (kg/d) C/F s o 100kg PV

55 Razioni per vitelloni di tipo tardivo (magronaggio e finissaggio) Peso Vivo (kg) Ingestion e di SS (kg/d) Consumi per capo (kg/d) Silomais concentra to conc / 100kg PV Rapporti C/F

56 Rapporto crescente fra concentrati e silomais per vitelloni precoci Somministrazione di una quota fissa di concentrato in rapporto al peso vivo (es. 1%) aumento progressivo del rapporto concentrato/silomais aumento progressivo dell apporto di energia graduale modifica della razione > tempo per la macellazione > numero di razioni da preparare

57 Rapporto crescente fra concentrati e silomais per vitelloni precoci Ingestione Consumi per capo (kg/d) Rapporti Peso Vivo di SS conc / (kg) Silomais concentrato C/F (kg/d) 100kg PV

58 Rapporto crescente fra concentrati e silomais per vitelloni tardivi Ingestione Consumi per capo (kg/d) Rapporti Peso Vivo di SS conc / (kg) Silomais concentrato C/F (kg/d) 100kg PV

59 Rapporto costante fra concentrati e silomais per vitelloni precoci Alimentzione ad libitum Concentrato-Silomais in rapporto razioni ricche di concentrati agli animali giovani ma non sempre soddisfacente per i pesi superiori.

60 Rapporto costante fra concentrati e silomais per vitelloni precoci Consumi per capo (kg/d) Rapporti Peso Vivo Ingestione di conc / (kg) SS (kg/d) Silomais concentrato C/F 100kg PV

61 Rapporto costante fra concentrati e silomais per vitelloni tardivi Consumi per capo (kg/d) Rapporti Peso Vivo Ingestione di conc / (kg) SS (kg/d) Silomais concentrato C/F 100kg PV

62 Il RAZIONAMENTO DEL VITELLONE DA CARNE Il mangime per l'ingrasso può prevedere esclusivamente materie prime o utilizzare, in parziale sostituzione di alcune di queste, dei prodotti commerciali. In alcuni casi - pochi nella realtà - il concentrato somministrato è rappresentato esclusivamente da un prodotto commerciale. Gli alimenti più impiegati sono il mais, l'orzo, la farina di estrazione della soia, la crusca e le polpe di bietola. A questi prodotti di base devono essere aggiunti a complemento minerali e vitamine. L'impiego di prodotti commerciali in aggiunta agli alimenti disponibili in azienda, in linea generale, è relativo all'utilizzo di un nucleo ad elevato tenore proteico, prodotto da una delle numerose industrie mangimistiche che operano nel settore in sostituzione della farina di estrazione della soia. Questi prodotti solitamente risultano anche addizionati di integratore vitaminico-minerale e di tampone.

63 Il RAZIONAMENTO DEL VITELLONE DA CARNE Esempio di concentrato costituto da una miscela di materie prime alimento % farina di mais 50 farina di orzo 10 crusca di frumento 17 soia, farina di estrazione 20 integratore e tampone 3 Caratteristiche chimico nutritive % SS % Tal Quale Sostanza secca 87.0 UFC/kg 1,11 0,97 PG PDIN PDIE FG Amido

64 Razioni per vitelloni tardivi Alimento Peso vivo 300 kg 400 kg 500 kg 600 kg Fieno Mais farina Orzo farina Polpe bietola Crusca Soia f.e Integratore Caratteristiche delle razioni SS (kg) UFC %ss PG %ss Amido %ss

65 RAZIONI PER VITELLONOI PRECOCI Alimento Peso vivo 300 kg 400 kg 500 kg Fieno Mais farina Orzo farina Polpe bietola Crusca Soia f.e Integratore Caratteristiche delle razioni SS (kg) UFC %ss PG %ss Amido %ss

66 ESEMPIO DI RAZIONE VITELLONI TARDIVI DI 250 KG Alimento Kg SS UFC PG Amido t.q. Kg grammi grammi Fieno Mais farina Orzo farina Crusca Soia f.e Integratore Totale %SS Fabbisogni

67 ESEMPIO DI RAZIONE VITELLONI TARDIVI DI 400 KG Alimento Kg t.q. SS Kg UFC PG grammi Amido grammi Fieno Mais farina Orzo farina Crusca Soia f.e Integratore Totale %SS Fabbisogni

68 Alimento Kg t.q. SS Kg UFC PG grammi Amido grammi Fieno Mais farina Orzo farina Crusca Soia f.e Integratore Totale %SS Fabbisogni

69 Alimento Kg t.q. SS Kg UFC PG grammi Amido grammi Fieno Mais farina Orzo farina Crusca Soia f.e Integratore Totale %SS Fabbisogni

70 LINEA VACCA VITELLO

71 Linea Vacca Vitello Sistema di allevamento sviluppato per la valorizzazione zootecnica della collina e in particolare della Montagna

72 Linea Vacca Vitello gli animali pascolano per un periodo variabile, a seconda dell' altimetria della zona, da sei a otto mesi. Le mandrie, composte da femmine fattrici (vacche) ed un maschio (toro), sono inviate al pascolo in primavera insieme ai vitelli appena nati. Le mandrie ritornano in azienda ai primi freddi autunnali, quando il freddo e la mancanza di alimenti renderebbero difficile la sopravvivenza al pascolo degli animali.

73 Linea Vacca Vitello La rimonta come i parti avvengono naturalmente (senza l'intervento dell'uomo). La peculiarità della linea "vacca vitello" stà nel fatto che i vitelli rimangono con le loro mamme fino all'età di 6-7 mesi, nutrendosi prevalentemente di latte materno e di erbe del pascolo. I vitelli dopo lo svezzamento (6-7 mesi) vengono ricoverati nelle stalle degli allevatori del mugello per essere ingrassati. Questi animali all'età di mesi verranno

74 Razze allevate secondo la "linea vacca-vitello" Razza Romagnola: Si è adatta particolarmente bene ai pascoli - sottobosco poveri di alta collina e di montagna. E' diffusa nei territori dell'appennino Tosco- Romagnolo. Razza Chianina: razza italiana, antichissima denominata dagli etruschi "razza etrusca", originaria della Val di Chiana. Razza Limousine Razza Charolaise

75 Alimentazione della fattrice da carne nella linea vacca vitello Il razionamento nella fattrice da carne mira a garantire una fertilità adeguata (un parto all'anno) ed una buona produzione di latte per lo svezzamento del vitello. L'alimentazione della fattrice si basa sull'utilizzo quasi esclusivo di foraggi, tra questi anche l'erba al pascolo ed i concentrati sono spesso somministrati saltuariamente

76 Alimentazione della fattrice da carne nella linea vacca vitello Il razionamento può essere suddiviso in base agli stadi fisiologici: periodo parto-svezzamento, periodo di mantenimento, ultimi tre mesi di gravidanza. A seconda della durata dello svezzamento (variabile tra sei e dieci mesi), il periodo di mantenimento può essere più o meno presente

77 Parto-svezzamento E' la fase più importante del ciclo riproduttivo, in quanto oltre al parto in questo periodo si inserisce l'attività riproduttiva per il parto successivo. Pertanto il razionamento dovrà essere in grado di favorire la massima produzione di latte e garantire una buona fertilità.

78 Parto-svezzamento E' necessario quindi porre alcuni obiettivi fondamentali del razionamento quali: - una produzione di latte non inferiore a 1000 litri/anno con una produzione giornaliera di almeno 6-8 litri che garantisca un vitello dai 6 ai 10 mesi con un peso di Kg se maschio e Kg per le femmine con una crescita di circa gr/giorno. -un intervallo parto-concepimento di massimo 100 giorni. -uno stato di forma adeguato ad una buona ripresa della fertilità (2,5-3 punti al momento del parto).

79 Parto-svezzamento IL PASCOLO pascolo razionale al momento dell'ingrasso sulla parcella pascolata l'altezza dell'erba sia di cm; venga rispettato un adeguato periodo di riposo che, seppur variabile per le condizioni climatiche ed orografiche, si può stimare in circa giorni in primavera e il doppio in autunno; il tempo di occupazione dell'appezzamento sia il più breve possibile. Il carico istantaneo deve quindi essere molto elevato, ed in funzione del cotico, superare normalmente i 400 quintali di Peso Vivo per giorno e per ettaro.

80 Parto-svezzamento IL PASCOLO Precedentemente alla distribuzione dell'erba è consigliato somministrare del fieno. Oltre al fieno è consigliato distribuire prima dell'erba un concentrato energetico (come ad esempio la farina di mais) che: aumenti gli apporti energetici quantitativi garantisca un adeguato supporto energetico per i batteri cellulosolitici che sono i migliori utilizzatori dell'ammoniaca ruminale che si viene a liberare in seguito all'elevata ingestione di proteine solubili (presenti nell'erba in elevata quantità).

81 Alimentazione della fattrice da carne nella linea vacca vitello Mantenimento E' un periodo più o meno lungo in funzione dell'età allo svezzamento del vitello. Qualora fosse esistente, l'alimentazione di tale periodo non pone particolari problemi e può essere effettuata con soli foraggi. Eventuali apporti di concentrati (limitabili ai soli cereali) potrebbero essere consigliati solo se il valore della nota corporea scendesse sotto i 2,5 punti all'inizio degli ultimi 3 mesi di gravidanza

82 Alimentazione della fattrice da carne nella linea vacca vitello ultimi tre mesi di gravidanza E' una fase importante e delicata in cui la fattrice deve giungere in ottimo stato di forma e che deve mantenere senza rischi di sottoalimentazione. Quest'ultima in particolare sarebbe grave e compromissoria per l'allattamento e la ripresa dei calori qualora risultasse un deficit energetico di oltre 2 UFL e di azoto pari a -27 gr. PDIN/PDIE/ per UFL. E' inoltre fondamentale risulta anche un corretto apporto di calcio e fosforo.

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