Insegnare Scienze. Metodologia ISS. Presìdio ISS Fermi di Francavilla Fontana Tutor. Anna Maria Pagano Filomena Sabba Lucio Morleo

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1 Insegnare Scienze Metodologia ISS Presìdio ISS Fermi di Francavilla Fontana Tutor. Anna Maria Pagano Filomena Sabba Lucio Morleo

2 Quali obiettivi? L educazione delle scienze mira a sviluppare nei soggetti che apprendono modelli interpretativi della realtà più efficaci di quelli che vengono costruiti nell ambito del sapere comune L educazione alle scienze ha come obiettivo primario quello di incidere sugli schemi concettuali di senso comune, aiutando gli allievi ad avvicinarsi a quelli di tipo scientifico.

3 Risultati finora raggiunti Alla fine della scuola secondaria, la maggior parte degli studenti fanno ancora ricorso a concezioni, ossia a modi di ragionare, basate sul senso comune (da Conoscenze scientifiche: le rappresentazioni mentali degli studenti a cura di N.Grimellini Tomasini e G.Segrè)

4 Perché? Perché gli studenti non sanno padroneggiare ciò che hanno studiato? I modi propri della conoscenza scientifica contrastano spesso con quelli dell esperienza comune. Il fallimento della scuola sul piano cognitivo è legato in gran parte al fatto che essa si limita a fornire una patina superficiale di conoscenze, senza intervenire a rimettere in discussione i modi profondi della mente infantile. Una vera educazione al comprendere può attuarsi solo se gli educatori diventano capaci di far affiorare i modi ingenui, sottostanti, metterli criticamente a confronto con i modi scientificamente evoluti: occorre identificare consapevolmente i passaggi cruciali tra le preconoscenze (infantili) ed i modi propri del pensiero scientifico. (A.Calvani, Elementi di didattica, Carrocci Editore, 2001, pag.75)

5 Perché? Le conoscenze scientifiche non possono essere semplicemente trasmesse, ma devono essere costruite dal soggetto che impara. Un apprendimento puramente verbale è un intervento non solo povero di risultati educativi, ma anche pericoloso, in quanto dà al soggetto che apprende l illusione di imparare concetti, mentre in realtà impara solo parole.

6 Perché? Le parole possono isolare e conservare un significato solo allorché esso è stato in precedenza implicato nei nostri contatti con le cose. Tentare di dare un significato tramite la parola soltanto, senza una qualsiasi relazione con la cosa, significa privare la parola di ogni significazione intelligibile [ ] Vi è la tendenza a credere che ovunque vi sia una definita parola o forma linguistica vi sia anche un idea definita; mentre, in realtà, sia gli adulti che i fanciulli, possono adoperare formule verbalmente precise, avendo solo la più vaga e confusa idea di ciò che significano. È più proficua la genuina ignoranza perché è facilmente accompagnata da umiltà, curiosità ed apertura mentale; mentre l abilità a ripetere frasi fatte, termini convenzionali, proposizioni familiari crea la presunzione del sapere e plasma la mente di una vernice impenetrabile alle nuove idee. (J.Dewey, Come pensiamo, La Nuova Italia, 1994, pag.333)

7 Impostazione fenomenologico-operativa Fenomenologica in relazione al contenuto: acquisizione della capacità di osservare, descrivere ed analizzare i fenomeni proposti cercando di cogliere differenze, somiglianze e relazioni. Operatività intesa come operatività cognitiva e non attività manuale: la metodologia didattica deve sviluppare quanto è più possibile le condizioni che permettano a ciascun studente di costruire la conoscenza, e non tanto di poter effettuare in prima persona il maggior numero possibile di esperimenti.

8 Processo di concettualizzazione fase della sperimentazione e dell osservazione; fase della verbalizzazione scritta individuale (descrizione del fenomeno); fase della discussione collettiva confronto delle descrizioni; fase dell affinamento della concettualizzazione (verbalizzazione scritta individuale); sintesi collettiva (sintesi guidata dall insegnante).

9 Ruolo docente: facilitatore Esserci e non esserci: ruolo discreto (figura di riferimento, ma non invadente). Lavorare sulle preconcezioni: anche questo è un obiettivo della didattica laboratoriale oltre che il ruolo del facilitatore: partire (accettare) le preconcezioni all inizio e ritornare per riflettere (e correggere) dopo la sperimentazione. Riuscire a capire la ragione di un certo perché, isolare i perché, valorizzare tutti i discenti e approfondire i loro perché per poter dare delle risposte. Favorire la condivisione tra pari (discenti)

10 Creare situazioni di apprendimento dove gli allievi: Manipolano materiali e oggetti(per quanto possibile) Eseguono misure Raccolgono, organizzano, elaborano e presentano osservazioni, dati e misure Interpretano osservazioni, dati e misure Espongono, confrontano e discutono risultati Giungono a conclusioni condivise e condivisibili

11 Quale laboratorio? VERIFICATIVO (per verificare leggi e/o modelli); ADDESTRATIVO (per l acquisizione di abilità); FORMATIVO (per l acquisizione di competenze) Il laboratorio formativo ha come obiettivo la performance e dunque punta alla sapienza. Esso non può che giovarsi della conoscenza come istanza del conoscere e tuttavia non si limita ad essa presupponendo scelte e comportamenti esperiti.

12 Il laboratorio al centro della didattica Pone gli alunni davanti ad un fenomeno/situazione problematica Permette di partire da valutazioni di un precedente studio degli studenti che ha lasciato interrogativi aperti per formulare nuove ipotesi di studio e ampliamento delle conoscenze (contesti di senso) Permette di sperimentare con materiale povero o con strumenti specifici (a seconda degli ordini di scuola) le varie ipotesi risolutive

13 Il laboratorio al centro della didattica Conduce gli alunni all osservazione attenta, secondo i comandi dati, dell oggetto di studio per elaborare ipotesi di soluzione o modellizzazione di teorie esplicative attraverso il confronto delle osservazioni (preferibilmente scritte) Permette di giungere a conclusioni o generalizzazioni attraverso il dibattito argomentativo, sulla base degli esiti delle esperienze messe in atto, con possibilità di misurazioni e uso di formule

14 La nostra proposta Progettiamo e sperimentiamo nelle nostre classi un curriculo verticale sulla COMBUSTIONE da proporre all attenzione del CSN, provando a corredarlo anche di prove di verifica del tipo OCSE-PISA???????

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