Il Rischio Biologico D.Lgs 81/2008 integr. con il D.Lgs 106/2009

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il Rischio Biologico D.Lgs 81/2008 integr. con il D.Lgs 106/2009"

Transcript

1 Di.S.Te.B.A. Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali Sicurezza di Laboratorio Corso di laurea in Scienze Biologiche Il Rischio Biologico D.Lgs 81/2008 integr. con il D.Lgs 106/2009 Dott.ssa Daniela Pacoda

2 INDICE Titolo I DISPOSIZIONI GENERALI Titolo II LUOGHI DI LAVORO Titolo III ATTREZZATURE e DPI Titolo IV CANTIERI TEMPORANEI E MOBILI Titolo V SEGNALETICA di salute e sicurezza sul lavoro Titolo VI MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI Titolo VII VIDEOTERMINALI Titolo VIII AGENTI FISICI Titolo IX SOSTANZE PERICOLOSE Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Titolo X-bis ( D.Lgs. 19/2014) PROTEZIONE DALLE FERITE DA TAGLIO E DA PUNTA NEL SETTORE OSPEDALIERO E SANITARIO Titolo XI PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE Titolo XII Disposizioni diverse in materia penale e di Procedura penale Titolo XIII NORME TRANSITORIE E FINALI

3 Rischio Biologico Esposizione ad agenti biologici che presentano o possono presentare un rischio per la salute umana

4 Grazie all'affinamento dei mezzi diagnostici, tra i rischi di natura biologica sono stati riconosciuti quelli allergici, tossici e cancerogeni. Esposizione dei lavoratori a muffe funghi endotossine batteriche enzimi sindromi irritative delle mucose e delle prime vie respiratorie polvere di legno linee cellulari tumorigene rischi cancerogeni

5 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI agente biologico qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato coltura cellulare endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni; microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico; coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari.

6 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI È opportuno distinguere tra uso deliberato ed esposizione potenziale ad agenti biologici USO DELIBERATO: isolamento coltura o trattamento di agenti microbiologici a scopi diagnostici allorché vengano deliberatamente introdotti nel ciclo lavorativo, per esservi trattati, manipolati o trasformati ovvero per sfruttarne le proprietà biologiche a qualsiasi titolo. Tali condizioni si verificano, quindi, ogni volta che i microrganismi si configurino comunque quali materia prima, substrato, catalizzatore, reagente o prodotto in un processo lavorativo, ancorché parziale. Con queste premesse si comprende come i laboratori diagnostici di tipo microbiologico siano compresi nella fattispecie delle attività lavorative che usano agenti biologici.

7 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI ESPOSIZIONE POTENZIALE : presenza di microrganismi, senza la deliberata intenzione di farne oggetto di attività lavorativa. E il caso di laboratori che non eseguano specificamente le prove di cui sopra, come pure, delle strutture sanitarie ambulatoriali o ospedaliere, nei quali anche se può determinarsi la presenza, occasionale o concentrata, di agenti biologici, non si concreta un vero e proprio uso di tali agenti, mancando il deliberato intento di farne oggetto dell'attività lavorativa. La presenza di agenti biologici ha qui, piuttosto, carattere di epifenomeno indesiderato ma inevitabile, più che di voluto e specifico oggetto del lavoro.

8 SETTORI LAVORATIVI CON USO DELIBERATO DI AGENTI BIOLOGICI Università e Centri di ricerca Sanità Settore delle Biotecnologie

9 SETTORI LAVORATIVI CON USO DELIBERATO DI AGENTI BIOLOGICI laboratori di microbiologia (diagnostica e saggio) ricerca e sperimentazione di nuovi materiali e processi che utilizzano agenti biologici ricerca e sperimentazione nuovi metodi diagnostici uso e sperimentazione di farmaci contenenti agenti biologici prove biologiche (su animali e cellule) produzione di microorganismi selezionati

10 SETTORI LAVORATIVI CON USO DELIBERATO DI AGENTI BIOLOGICI Industria Chimica Industria Alimentare Industria Farmaceutica

11 ATTIVITA CON POTENZIALE ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Agricoltura Zootecnia Macellazione e lavorazione delle carni Acquacoltura Servizi veterinari Servizi sanitari (ospedali, ambulatori, studi dentistici ) Laboratori diagnostici chimico-clinico Servizi mortuali e cimiteriali Servizi di raccolta, trattamento, smaltimento rifiuti Servizi di disinfezione e disinfestazione Impianti di depurazione acque di scarico Manutenzione impianti fognari

12 CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI BIOLOGICI viene fatta in base alla loro pericolosità per l uomo: Infettività Capacità penetrare e moltiplicarsi nell ospite Trasmissibilità Capacità di essere trasmesso da infetto a suscettibile Patogenicità Capacità di produrre malattia a seguito di infezione Neutralizzabilità Disponibilità di efficaci terapie o misure profilattiche (vaccini)

13 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Estratto dall Allegato XLVI Elenco degli agenti biologici classificati 1. Sono inclusi nella classificazione unicamente gli agenti di cui è noto che possono provocare malattie infettive in soggetti umani. I rischi tossico ovvero allergenico eventualmente presenti sono indicati a fianco di ciascun agente in apposita colonna. Non sono stati presi in considerazione gli agenti patogeni di animali e piante di cui è noto che non hanno effetto sull'uomo. In sede di compilazione di questo primo elenco di agenti biologici classificati non si è tenuto conto dei microrganismi geneticamente modificati. 2. La classificazione degli agenti biologici si basa sull'effetto esercitato dagli stessi su lavoratori sani. Essa non tiene conto dei particolari effetti sui lavoratori la cui sensibilità potrebbe essere modificata da altre cause quali malattia preesistente, uso di medicinali, immunità compromessa, stato di gravidanza o allattamento, fattori dei quali è tenuto conto nella sorveglianza sanitaria di cui all'art Gli agenti biologici che non sono stati inclusi nei gruppi 2, 3, 4 dell'elenco non sono implicitamente inseriti nel gruppo 1. Per gli agenti di cui è nota per numerose specie la patogenicità per l'uomo, l'elenco comprende le specie più frequentemente implicate nelle malattie, mentre un riferimento di carattere più generale indica che altre specie appartenenti allo stesso genere possono avere effetti sulla salute dell'uomo. Quando un intero genere è menzionato nell'elenco degli agenti biologici, è implicito che i ceppi e le specie definiti non patogeni sono esclusi dalla classificazione.

14 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Estratto dall Allegato XLVI Elenco degli agenti biologici classificati 4. Quando un ceppo è attenuato o ha perso geni notoriamente virulenti, il contenimento richiesto dalla classificazione del ceppo parentale non è necessariamente applicato a meno che la valutazione del rischio da esso rappresentato sul luogo di lavoro non lo richieda. 5. Tutti i virus che sono già stati isolati nell'uomo e che ancora non figurano nel presente allegato devono essere considerati come appartenenti almeno al gruppo 2, a meno che sia provato che non possono provocare malattie nell'uomo. 6. Taluni agenti classificati nel gruppo 3 ed indicati con doppio asterisco (**) nell'elenco allegato possono comportare un rischio di infezione limitato perchè normalmente non sono veicolati dall'aria. Nel caso di particolari attività comportanti l'utilizzazione dei suddetti agenti, in relazione al tipo di operazione effettuata e dei quantitativi impiegati può risultare sufficiente, per attuare le misure di cui ai punti 2 e 13 dell'allegato XII ed ai punti 2, 3, 5 dell'allegato XIII, assicurare i livelli di contenimento ivi previsti per gli agenti del gruppo Le misure di contenimento che derivano dalla classificazione dei parassiti si applicano unicamente agli stadi del ciclo del parassita che possono essere infettivi per l'uomo. 8. L'elenco contiene indicazioni che individuano gli agenti biologici che possono provocare reazioni allergiche o tossiche, quelli per i quali è disponibile un vaccino efficace e quelli per i quali è opportuno conservare per almeno dieci anni l'elenco dei lavoratori che hanno operato in attività con rischio di esposizione a tali agenti.

15 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X art. 268 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Gli agenti biologici sono ripartiti nei seguenti quattro gruppi a seconda della gravità del rischio di infezione: GRUPPO Possibilità di causare malattia Probabilità di propagazione nella comunità Misure profilattiche o terapeutiche Esempi 1 Bassa Si Si, bassa efficaci 3 Si, grave Si Generalmente presenti Morbillo (V) Poliomelite (V) Candida (A) Botulino (T) HIV** (D) Epatite C** (D) Epatite B** (D) 4 Si, grave Si, alta Assenti Ebola

16 Estratto dall Allegato XLVI Elenco degli agenti biologici classificati Batteri e organismi simili Rilievi: A possibili effetti allergici D elenco dei lavoratori T produzione di tossine V vaccino efficace disponibile Agente biologico Classificazione Rilievi Agente biologico Classificazione Rilievi Actinomyces pyogenes 2 Legionella pneumophila 2 Bacillus anthracis 3 Leptospira interrogans (tutti i serotipi) 2 Bordetella pertussis 2 V Brucella abortus 3 Brucella canis 3 Brucella melitensis 3 Brucella suis 3 Campylobacter fetus 2 Chlamydia pneumoniae 2 Clostridium botulinum 2 T Clostridium tetani 2 T, V Clostridium spp 2 Corynebacterium diphtheriae 2 T, V Escherichia coli (ad eccezione dei ceppi non patogeni) Haemophilus influenzae 2 V Klebsiella pneumoniae 2 2 Mycobacterium tuberculosis 3 V Neisseria gonorrhoeae 2 Neisseria meningitidis 2 V Pseudomonas aeruginosa 2 Rhodococcus equi 2 Rickettsia prowazekii 3 Salmonella paratyphi A, B, C 2 V Salmonella typhi 3 (**) V Shigella dysenteriae (Tipo 1) 3 (**) T Staphylococcus aureus 2 Streptococcus pyogenes 2 Vibrio cholerae (incluso El Tor) 2 Yersinia pestis 3 V

17 Estratto dall Allegato XLVI Elenco degli agenti biologici classificati Virus Agente biologico Classificazione Rilievi Adenoviridae 2 Virus Lassa 4 Virus Machupo 4 Virus Ebola 4 Virus di Marburg 4 Virus dell'epatite C 3 (**) D Febbre gialla 3 V Virus dell'epatite B 3 (**) V, D Virus dell'epatite D (Delta) (b) 3 (**) V, D Cytomegalovirus 2 Virus d'epstein-barr 2 Agente biologico Classificazione Rilievi Virus della poliomelite 2 V Rhinovirus 2 Virus del nodulo dei mungitori 2 Molluscum contagiosum virus 2 Coltivirus 2 Rotavirus umano 2 Orbivirus 2 Reovirus 2 Herpesvirus simiae (B virus) 3 Herpes simplex virus tipi 1 e 2 2 Herpesvirus varicella-zoster 2 Virus della sindrome di immunodeficienza umana (AIDS) Virus di leucemie umane e cellule T (HTLV) tipi 1 e 2 3 (**) D 3 (**) D Virus influenzale tipi A, B e C 2 V (c) Virus parainfluenzali tipi Virus della rabbia 3 (**) V Virus della stomatite vescicolosa 2 Parvovirus dell'uomo (B 19) 2 Virus dell'epatite A (enterovirus dell'uomo tipo 72) 2 V Encefalite spongiforme bovina (BSE) ed altre TSE degli animali a queste associate 3 (**) D (d)

18 Estratto dall Allegato XLVI Elenco degli agenti biologici classificati Parassiti Agente biologico Classificazione Rilievi Acanthamoeba castellanii 2 Ancylostoma duodenale 2 Ascaris lumbricoides 2 A Ascaris suum 2 A Capillaria philippinensis 2 Capillaria spp 2 Cryptosporidium parvum 2 Cryptosporidium spp 2 Cyclospora cayetanensis 2 Diphyllobothrium latum 2 Dracunculus medinensis 2 Echinococcus granulosus 3 (**) Echinococcus multilocularis 3 (**) Entamoeba histolytica 2 Fasciola gigantica 2 Fasciola hepatica 2 Leishmania donovani 3 (**) Leishmania tropica 2 Agente biologico Classificazione Rilievi Leishmania tropica 2 Leishmania major 2 Leishmania spp 2 Paragonimus westermani 2 Plasmodium falciparum 3 (**) Plasmodium spp (uomo & 2 scimmia) Schistosoma haematobium 2 Strongyloides stercoralis 2 Strongyloides spp 2 Taenia saginata 2 Taenia solium 3 (**) Toxoplasma gondii 2 Trichinella spiralis 2 Trypanosoma brucei brucei 2 Trypanosoma cruzi 3 Wuchereria bancrofti 2

19 Estratto dall Allegato XLVI Elenco degli agenti biologici classificati Funghi Agente biologico Classificazione Rilievi Aspergillus fumigatus 2 A Blastomyces dermatitidis (Ajellomyces dermatitidis) 3 Candida albicans 2 A Candida tropicalis 2 Cladophialophora bantiana (es. Xylohypha bantiana, Cladosporium bantianum o trichoides) 3 Coccidioides immitis 3 A Cryptococcus neoformans var. neoformans (Filobasidiella neoformans var. neoformans) 2 A Cryptococcus neoformans var. gattii (Filobasidiella bacillispora) Histoplasma capsulatum var. capsulatum (Ajellomyces capsulatum) Histoplasma capsulatum duboisii 3 Paracoccidioides brasiliensis 3 2 A 3 Penicilium marneffei 2 A Scedosporium apiospermum, Pseudallescheria boydii 2 Scedosporium prolificans (inflantum) 2 Sporothrix schenckii 2 Trichophyton rubrum 2 Trichophyton spp 2

20 Modalità di esposizione e vie di trasmissione Contatto diretto Sorgente Individuo sano introduzione nell organismo attraverso aspirazione, ingestione, ferite, ecc.

21 Trasmissione indiretta per mezzo di veicoli quali aria suolo acqua alimenti fomites per mezzo di vettori distinti in: Meccanici o passivi Attivi o obbligati e di arricchimento

22 Il Bioareosol come fattore di rischio Durante le comuni operazioni di laboratorio una delle cause più frequenti di contaminazione ambientale nei laboratori, e di rischio per il personale, è rappresentato dalla formazione di Bioareosol, soprattutto se si lavora con agenti biologici che si diffondono facilmente per via aerea.

23 Il Bioareosol si può formare durante: l apertura di contenitori (provette, scatole petri, fiale, beute ecc.) l impiego di agitatori, scuotitori, frantumatori di cellule, liofilizzatori, sonicatori, pipette, siringhe l impiego di centrifughe

24 Il Bioareosol si può formare durante: la flambatura di anse o aghi che può causare l occasionale proiezione a distanza di germi ancora viventi durante la manipolazione di colture batteriche davanti ad una finestra, in quanto le correnti d aria favoriscono la dispersione locale dei microrganismi

25 Modalità di penetrazione dei microrganismi La penetrazione degli agenti patogeni nell organismo può avvenire per le seguenti vie: il tratto respiratorio Frazione inalabile: particele aereodisperse totali che vengono inalate attraverso il naso e la bocca (diametro aereodinamico fino a 100mm) Frazione toracica: penetrano oltre la laringe (diametro aerodinamico fino a 10 mm) e si deposita nella regione tracheobronchiale Frazione respirabile (alveolare): penetrano nelle vie respiratorie non ciliate (diam. aerod. fino a 5 mm)

26 Modalità di penetrazione dei microrganismi apparato digerente ingestione accidentale mani alimenti e bevande sigarette schizzi accidentali cutanea mucosa la cute se integra costituisce una barriera pressocchè insormontabile per i microrganismi patogeni; bastano però lesioni di continuo, anche minime, perché la penetrazione possa avvenire è la più importante via di accesso dei microrganismi patogeni nell organismo. Le mucose più implicate sono quelle dell apparato respiratorio, digerente e congiuntivale.

27 Modalità di penetrazione dei microrganismi umorale ingresso diretto dei germi patogeni nei tessuti o nel torrente circolatorio attraverso ferite accidentali, punture di insetti o morsicature di animali infetti.

28 Trasmissione degli agenti patogeni attraverso puntura della cute o attraverso una ferita patogeni a trasmissione parenterale agenti biologici causa di malattie nell uomo che possono essere presenti ed essere trasmessi con il sangue umano sono: virus dell epatite B (HBV) virus dell epatite C (HCV) virus dell immunodeficienza umana (HIV)

29 per sangue si deve intendere: sangue umano, e derivati

30 altri fluidi corporei assimilabili al sangue sperma secrezioni vaginali liquido cerebrospinale liquido sinoviale liquido pleurico liquido pericardico liquido peritoneale liquido amniotico saliva altri liquidi corporei visibilmente contaminati da sangue qualsiasi fluido corporeo di cui non è possibile stabilire l origine in situazioni di emergenza

31 altri campioni assimilabili tessuti o organi umani non fissati colture cellulari o colture di tessuti infettati da HIV o HBV sangue, organi o altri tessuti di animali da laboratorio infettati sperimentalmente con HIV o HBV

32 La valutazione del Rischio Biologico Identificazione del pericolo Individuazione dei rischi Stima del danno

33 L identificazione della pericolosità degli agenti biologici è correlata a: varietà e ubiquitarietà delle specie batteriche e virali aereodisperse risposta adattativa o immunitaria dell organismo umano mancanza di relazione dose-risposta impossibilità di definire dosi-soglia per discriminare tra condizioni di presenza o assenza di rischio impossibilità di conoscere, in presenza di una data entità di esposizione, qual è la frequenza di danno in un gruppo di soggetti esposti

34 La valutazione della probabilità che gli agenti biologici, venuti a contatto con il soggetto, provochino l evento dannoso infezione allergia intossicazione è correlata alle caratteristiche intrinseche dell agente biologico alla suscettibilità dell ospite al tipo di interazione (vie di penetrazione, durata, frequenza) all ambiente in cui avviene l incontro

35 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Comunicazione (Art. 269) Qualsiasi attività che comporti l uso di agenti biologici di gruppo 2 o 3 deve essere comunicata all organo di vigilanza almeno trenta giorni prima dell inizio dei lavori fornendo il nome dell azienda e del suo titolare e il DVR. I laboratori che svolgono attività diagnostica sono tenuti alla comunicazione anche per gli agenti biologici di gruppo 4.

36 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Autorizzazione (Art. 270) Il datore di lavoro che intende utilizzare, nell esercizio della propria attività, un agente biologico del gruppo 4 deve munirsi di autorizzazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. L autorizzazione viene rilasciata previo parere del Ministero della Sanità e ha la durata di 5 anni.

37 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Capo II OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Art. 271 Valutazione del rischio 1. Il datore di lavoro, nella valutazione del rischio di cui all'art. 4, comma 1, tiene conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell'agente biologico e delle modalità lavorative, ed in particolare: a) della classificazione degli agenti biologici che presentano o possono presentare un pericolo per la salute umana quale risultante dall'allegato XLVI o, in assenza, di quella effettuata dal datore di lavoro stesso sulla base delle conoscenze disponibili e seguendo i criteri di cui all'art. 268, commi 1 e 2; b) dell'informazione sulle malattie che possono essere contratte; c) dei potenziali effetti allergici e tossici; d) della conoscenza di una patologia della quale è affetto un lavoratore, che è da porre in correlazione diretta all'attività lavorativa svolta; e) delle eventuali ulteriori situazioni rese note dall'autorità sanitaria competente che possono influire sul rischio; f) del sinergismo dei diversi gruppi di agenti biologici utilizzati.

38 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Art. 272 Misure tecniche, organizzative, procedurali 1. In tutte le attività per le quali la valutazione di cui all'art. 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori il datore di lavoro attua misure tecniche, organizzative e procedurali, per evitare ogni esposizione degli stessi ad agenti biologici. 2. In particolare, il datore di lavoro: a) evita l'utilizzazione di agenti biologici nocivi, se il tipo di attività lavorativa lo consente; b) limita al minimo i lavoratori esposti, o potenzialmente esposti, al rischio di agenti biologici; c) progetta adeguatamente i processi lavorativi anche attraverso l uso di dispositivi di sicurezza atti a proteggere dall esposizione accidentale ad agenti biologici; d) adotta misure collettive di protezione ovvero misure di protezione individuali qualora non sia possibile evitare altrimenti l'esposizione; e) adotta misure igieniche per prevenire e ridurre al minimo la propagazione accidentale di un agente biologico fuori dal luogo di lavoro; f) usa il segnale di rischio biologico, rappresentato nell'allegato X, e altri segnali di avvertimento appropriati;

39 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Art. 272 Misure tecniche, organizzative, procedurali g) elabora idonee procedure per prelevare, manipolare e trattare campioni di origine umana ed animale; h) definisce procedure di emergenza per affrontare incidenti; i) verifica la presenza di agenti biologici sul luogo di lavoro al di fuori del contenimento fisico primario, se necessario o tecnicamente realizzabile; l) predispone i mezzi necessari per la raccolta, l'immagazzinamento e lo smaltimento dei rifiuti in condizioni di sicurezza, mediante l'impiego di contenitori adeguati ed identificabili eventualmente dopo idoneo trattamento dei rifiuti stessi; m) concorda procedure per la manipolazione ed il trasporto in condizioni di sicurezza di agenti biologici all'interno e all esterno del luogo di lavoro.

40 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Art. 278 Informazioni e formazione 1. Nelle attività per le quali la valutazione di cui all'art. 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori, il datore di lavoro fornisce ai lavoratori, sulla base delle conoscenze disponibili, informazioni ed istruzioni, in particolare per quanto riguarda: a) i rischi per la salute dovuti agli agenti biologici utilizzati; b) le precauzioni da prendere per evitare l'esposizione; c) le misure igieniche da osservare; d) la funzione degli indumenti di lavoro e protettivi e dei dispositivi di protezione individuale ed il loro corretto impiego; e) le procedure da seguire per la manipolazione di agenti biologici del gruppo 4; f) il modo di prevenire il verificarsi di infortuni e le misure da adottare per ridurne al minimo le conseguenze.

41 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Art. 278 Informazioni e formazione 2. Il datore di lavoro assicura ai lavoratori una formazione adeguata in particolare in ordine a quanto indicato al comma L'informazione e la formazione di cui ai commi 1 e 2 sono fornite prima che i lavoratori siano adibiti alle attività in questione, e ripetute, con frequenza almeno quinquennale, e comunque ogni qualvolta si verificano nelle lavorazioni cambiamenti che influiscono sulla natura e sul grado dei rischi. 4. Nel luogo di lavoro sono apposti in posizione ben visibile cartelli su cui sono riportate le procedure da seguire in caso di infortunio od incidente.

42 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Art. 279 Prevenzione e controllo 1. Qualora l esito della valutazione del rischio ne rilevi la necessità i lavoratori esposti ad agenti biologici sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all art Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure protettive particolari per quei lavoratori per i quali anche per motivi sanitari particolari si richiedono misure speciali di protezione. Omissis.

43 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Art. 280 Registri degli esposti e degli eventi accidentali 1. I lavoratori addetti ad attività comportanti uso di agenti del gruppo 3 ovvero 4 sono iscritti in un registro in cui sono riportati, per ciascuno di essi, l'attività svolta, l'agente utilizzato e gli eventuali casi di esposizione individuale. 2. Il datore di lavoro istituisce ed aggiorna il registro di cui al comma 1 e ne cura la tenuta tramite il responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Il medico competente e il rappresentante per la sicurezza hanno accesso a detto registro.. Copia del registro deve essere consegnata all exispesl e all organo di vigilanza competente per territorio, comunicando le eventuali variazioni ogni tre anni.

44 MISURE DI CONTENIMENTO Negli allegati XLVII e XLVIII del D.Lgs. 81/08 sono riportate le misure di contenimento da attuare per i vari gruppi di rischio. Il termine contenimento indica le misure di sicurezza per l utilizzo, la manipolazione e la conservazione degli agenti biologici atte ad eliminare o ridurre al minimo l esposizione.

45 MISURE DI CONTENIMENTO Possiamo distinguere due tipologie di contenimento primario: è la prima linea di difesa quando si lavora con agenti infettivi o c è comunque un rischio di esposizione protezione del lavoratore o del personale situato nelle immediate vicinanze della possibile sorgente di esposizione - secondario: protezione dell ambiente esterno ad una possibile sorgente di esposizione

46 MISURE DI CONTENIMENTO Il contenimento può essere ottenuto con: Barriere fisiche Isolamento Utilizzo di DPC Utilizzo di DPI Barriere chimiche Detergenti Disinfettanti Barriere biologiche Vaccinazione

47 I livelli di contenimento dipendono dalla classe dell agente biologico e dal tipo di contatto prevedibile.

48 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI MISURE DI CONTENIMENTO Agenti biologici di gruppo 1- BL1 E necessario considerare che anche un agente biologico di gruppo 1 può provocare allergie pertanto occorre: evitare l accumulo delle esposizioni; prevenire la formazione di areosol; effettuare la pulizia quotidiana dei locali di lavoro; indossare i dispositivi di protezione individuali (DPI); curare l igiene delle mani con detergenti adatti; prevenire la fuoriuscita di microrganismi all esterno del laboratorio;

49 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Agenti biologici di gruppo All. XLVII D.Lgs. 81/2008 per i livelli di contenimento BL2-BL3-BL4 (Esempi) La zona di lavoro deve essere separata da qualsiasi altra attività nello stesso edificio L'aria immessa nella zona di lavoro e l'aria estratta devono essere filtrate attraverso un ultra-filtro (HEPA) o un filtro simile L'accesso deve essere limitato alle persone autorizzate I materiali infetti, compresi gli animali, devono essere manipolati in cabine di sicurezza, isolatori o altri adeguati contenitori 2 No 3 racc. 4 Si 2 No 3 Si sull aria estratta 4 Si sull aria immessa e su quella estratta 2 racc. 3 Si 4 Si attraverso una camera di compensazione 2 Ove opportuno 3 Si quando l infezione è veicolata dall aria 4 Si

50

51 Misure di prevenzione per la manipolazione di sangue e assimilati Precauzioni universali che devono essere utilizzate quando si manipolano: sangue liquido seminale liquido cerebrospinale liquido peritoneale secrezioni vaginali liquido pleurico liquido amniotico

52 Misure di prevenzione per la manipolazione di sangue e assimilati tutti gli operatori devono usare idonee misure di barriera per prevenire l esposizione cutanea e mucosa: - guanti che devono essere sostituiti dopo ogni procedura - mascherine ed occhiali per prevenire l esposizione delle mucose della bocca, del naso e degli occhi ogni qualvolta vi sia la possibilità di emissione di goccioline o aerosol - camici nei casi in cui vi possano essere schizzi di sangue

53 - le mani devono essere lavate accuratamente ed immediatamente se si verifica accidentalmente il contatto con sangue o altri liquidi biologici e dopo la rimozione di guanti

54 - devono essere adottare tutte le misure necessarie a prevenire incidenti causati da aghi, bisturi ed altri oggetti taglienti utilizzati durante la esecuzione delle manovre: gli aghi non devono essere reincappucciati o piegati e rotti, rimossi dalle siringhe o manipolati in qualsiasi modo. Devono essere eliminati in appositi contenitori

55 - il materiale utilizzato deve essere sterilizzato mediante trattamento in autoclave a 120 C per 20 min - i rifiuti speciali ospedalieri devono essere inviati ad incenerimento presso ditte specializzate

56 nei casi in cui si manipolino altri materiali biologici quali: feci secrezioni nasali saliva sudore lacrime urine vomito non sono necessarie le precauzioni universali, a meno della presenza macroscopica di sangue, ma vanno comunque adottate le Buone Prassi di laboratorio.

57 DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE Per decontaminazione si intende qualsiasi processo in grado di rimuovere/uccidere microrganismi Per disinfezione si intende l impiego di mezzi fisici o chimici che uccidono i microrganismi ma non necessariamente le spore Per sterilizzazione si intende un processo che uccide tutte le classi di microrganismi comprese le spore

58 Attività antimicrobica dei principali disinfettanti chimici considerando un tempo di contatto minimo di 15 min Batteri Forme vegetative Virus lipidici Bacilli tubercolari Virus idrofili Spore batteriche Composti di ammonio quaternario Fenoli Derivati del cloro Iodofori Alcol Glutaraldeide Perossido d idrogeno / / / /

59 GERMICIDI CHIMICI Per germicida chimico si intende una sostanza o miscela in grado di uccidere i microrganismi. Cloro Il cloro è un ossidante ad azione rapida, ad ampio spettro e facilmente reperibile. La forma commerciale è una soluzione acquosa di ipoclorito di sodio (NaOCl), la candeggina che ha una concentrazione di cloro libero pari a 50g/L. La candeggina è alcalina quindi ha un potere corrosivo sui metalli e se lasciata all aria se ne riduce il potere germicida perché si riduce la disponibilità di cloro libero. I disinfettanti comunemente utilizzati in laboratorio dovrebbero avere una concentrazione di cloro libero pari a 1g/L. Nel caso di sversamenti a rischio biologico è consigliabile utilizzare una concentrazione di 5g/L. E importante ricordare che il cloro è tossico quindi la candeggina va usata in aree ben ventilate e mai miscelata con acidi per evitare la rapida formazione di gas cloro.

60 Alcoli L alcol etilico e l alcol isopropilico agiscono coagulando le proteine in presenza di acqua. Sono attivi contro le forme vegetative di batteri, funghi, virus con involucro lipidico ma non contro le spore. La concentrazione ottimale come germicida è del 70%. Si possono utilizzare anche miscele di alcol con cloro libero 2g/L che risultano più efficaci del solo alcol. Le soluzioni di etanolo al 70%(v/v) possono essere usate sulla pelle, sui banchi di lavoro, sulle cappe biologiche e per piccoli utensili di laboratorio. Le soluzioni contenenti alcol non devono essere trattate in autoclave.

61 Agenti fisici ad azione germicida Calore secco Viene applicato in apposite stufe. Per una sterilizzazione completa è necessario che sia raggiunta una temperatura di 160 C per due ore o di 140 C per tre ore. Calore umido Viene applicato in autoclavi. Il vapore saturo sotto pressione è un mezzo estremamente efficace per sterilizzare oggetti e soluzioni di uso comune in laboratorio. Radiazioni ultraviolette E un sistema di sterilizzazione particolarmente idoneo all ambiente sotto cappa e per piccoli ambienti. I raggi UV non hanno grande capacità di penetrazione perciò sono efficaci soprattutto sulle superfici. Essendo agenti mutageni ed estremamente dannosi per gli occhi devono essere utilizzati a distanza dagli operatori.

62 ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI

63 D.Lgs. 12 aprile 2001 n. 206 Misure per l impiego confinato dei microrganismi geneticamente modificati, volte a tutelare la salute dell uomo e dell ambiente

64 L utilizzo di OGM prevede da parte dell utilizzatore e del titolare dell impianto di una Notifica al Ministero della Sanità. Valutazione della classe d impiego Notifica dell impianto Notifica dell impiego e p.c. Regione o Provincia autonoma interessata Ministero della Sanità autorizzazioni

65 In analogia con i gruppi di rischio 1-4 previsti dal D. L.vo 81/2008 e s.m.i., sono previste quattro classi di impiego, definite sulla base del livello di contenimento necessario a proteggere la salute umana e l ambiente dai possibili rischi connessi con l uso del particolare MOGM. Si noti che mentre a norma del D. L.vo 81/2008 e s.m.i. si classificano in gruppi di rischio gli agenti biologici, qui l oggetto della classificazione non sono i MOGM bensì gli impieghi previsti.

66 Classi di rischio = classi d impiego del MOGM La classe dell impiego confinato è determinata dal livello di contenimento adeguato a garantire la sicurezza per la salute. Classe 1 impieghi confinati che presentano rischi nulli o trascurabili, ovvero operazioni per le quali un livello 1 di contenimento è adeguato a proteggere la salute umana e l ambiente Classe 2 impieghi confinati a rischio basso, ovvero operazioni per le quali un livello 2 di contenimento è adeguato a proteggere la salute umana e l ambiente Classe 3 impieghi confinati che presentano un rischio moderato, ovvero operazioni per le quali un livello 3 di contenimento è adeguato a proteggere la salute umana e l ambiente Classe 4 impieghi confinati a rischio alto, ovvero operazioni per le quali un livello 4 di contenimento è adeguato a proteggere la salute umana e l ambiente

67 Procedure da seguire in caso di sversamento o esposizione a materiale biologico

68 Sversamento di materiale infetto: 1) Indossare due paia di guanti 2) Coprire il materiale con un pezzo di carta assorbente imbevuto di disinfettante 3) Lasciare agire per almeno 30 minuti 4) Se sono presenti frammenti di vetro maneggiarli con le pinze 5) Eliminare la carta e il materiale in appositi contenitori per rifiuti biologici 6) Pulire e disinfettare la superficie contaminata 7) Autoclavare o immergere per 24 ore nel disinfettante tutto il materiale utilizzato

69 Esposizione a materiale biologico: In caso di puntura o taglio Aumentare il sanguinamento Detergere con acqua e sapone Disinfettare la ferita utilizzando i prodotti contenuti nella cassetta del pronto soccorso In caso di contatto cutaneo Lavare la zona con acqua e sapone Disinfettare la cute con i prodotti contenuti nella cassetta di pronto soccorso

70 In caso di schizzi negli occhi Sciacquare gli occhi con acqua utilizzando i lava occhi.

71 Rottura di provette o altri contenitori all interno di centrifughe: Fermare il rotore e lasciare la centrifuga chiusa per almeno 30 minuti Indossare guanti possibilmente antitaglio Aprire i rotori o i contenitori a tenuta, con le pinze recuperare i frammenti di vetro o plastica, porli in un contenitore adatto allo smaltimento Autoclavare o immergere in un disinfettante per 24 ore tutte le provette rotte, i frammenti di vetro, i contenitori: usare varechina diluita 1:5 o alcol 70% Il rotore e gli accessori vanno puliti con disinfettante facendo attenzione alla compatibilità chimica Pulire l interno della centrifuga e lasciare agire un disinfettante per tutta la notte, quindi lavare con acqua e asciugare; trattare come rifiuti biologici tutti i materiali contaminati

72 Misure comportamentali generali in un Laboratorio Biologico

73 Non fumare, mangiare, bere e tenere cibo in tutte le zone dove sono tenuti o maneggiati materiali biologici pericolosi;

74 ogni volta che si maneggino sangue, liquidi biologici e qualsiasi altro materiale di provenienza umana o animale indossare guanti monouso in lattice o vinile, indumenti protettivi (camice con maniche lunghe), occhiali e visiera; togliere gli indumenti protettivi quando si lascia il laboratorio;

75 non toccare le maniglie delle porte e altri oggetti del laboratorio con i guanti con cui si è maneggiato materiale potenzialmente infetto;

76 rispettare le norme igieniche, lavarsi le mani frequentemente e ogni qualvolta ci si contamini o immediatamente dopo aver rimosso i guanti; non pipettare con la bocca, usare solo pipettatori meccanici;

77 è vietato reincappucciare gli aghi: riporli direttamente negli appositi contenitori; eliminare le punte delle micropipette in contenitori di plastica rigida; usare cappe adeguate per il livello di contenimento relativo al grado di pericolosità dei microrganismi utilizzati; decontaminare le superfici di lavoro ogni giorno o dopo uno spandimento.

Rischio Biologico D.lgs. 81/08

Rischio Biologico D.lgs. 81/08 Rischio Biologico D.lgs. 81/08 TITOLO X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 266 - Campo di applicazione 1. Le norme del presente Titolo si applicano a tutte le attività

Dettagli

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Titolo X D.Lgs. 81/08 Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Definizioni Agente Biologico (a.b.)

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO. Segnale di indicazione del RISCHIO BIOLOGICO

RISCHIO BIOLOGICO. Segnale di indicazione del RISCHIO BIOLOGICO RISCHIO BIOLOGICO RISCHIO BIOLOGICO Segnale di indicazione del RISCHIO BIOLOGICO Il rischio biologico in ambiente di lavoro si identifica con la determinazione del rischio di esposizione ad agenti biologici

Dettagli

Titolo X del D.Lgs. 81/08 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

Titolo X del D.Lgs. 81/08 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole IL RISCHIO BIOLOGICO MODULO A Unità didattica A5.4 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 Titolo X del D.Lgs. 81/08

Dettagli

IL RISCHIO BIOLOGICO E LE BUONE PRASSI DI LABORATORIO

IL RISCHIO BIOLOGICO E LE BUONE PRASSI DI LABORATORIO IL RISCHIO BIOLOGICO E LE BUONE PRASSI DI LABORATORIO LA GESTIONE DELLA SICUREZZA IN LABORATORIO Dr.ssa Laura Gasperetti IZSLT Sezione di Pisa 1) Organizzazione dell IZS Lazio e Toscana Direttore Generale

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO. Matteo Micheli Tecnico della Prevenzione

RISCHIO BIOLOGICO. Matteo Micheli Tecnico della Prevenzione RISCHIO BIOLOGICO Matteo Micheli Tecnico della Prevenzione ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI AGENTE BIOLOGICO TITOLO X D.Lgs 81/08 smi Definizione Si definisce Agente Biologico qualsiasi microrganismo anche

Dettagli

Materiale didattico validato da: Il Rischio Biologico. Rev. 2 ott Rischio biologico slide 1 di 16

Materiale didattico validato da: Il Rischio Biologico. Rev. 2 ott Rischio biologico slide 1 di 16 Il Rischio Biologico Rev. 2 ott. 2009 Rischio biologico slide 1 di 16 Definizione Consiste nella possibilità di contrarre, in seguito all esposizione a virus, batteri, miceti o funghi (lieviti e muffe),

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO IN SALA SETTORIA

RISCHIO BIOLOGICO IN SALA SETTORIA Corso di Formazione sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro per Studenti della Facoltà di Medicina Veterinaria (Formazione dei Lavoratori, art.37.37, D. Lgs.. 9 aprile 2008 n. 81/Accordo Stato Regioni 21/12/2011)

Dettagli

Il Rischio Biologico D.Lgs 81/2008 integr. con il D.Lgs 106/2009

Il Rischio Biologico D.Lgs 81/2008 integr. con il D.Lgs 106/2009 Di.S.Te.B.A. Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali Sicurezza di Laboratorio Corso di laurea in Scienze Biologiche Il Rischio Biologico D.Lgs 81/2008 integr. con il D.Lgs 106/2009

Dettagli

A cura di: Danilo Monarca

A cura di: Danilo Monarca ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VITERBO CORSO DI AGGIORNAMENTO 40 h per C.S.P. e C.S.E. AI SENSI DELL ALLEGATO XIV del D.LGS. 81/08 e smi In collaborazione con CEFAS RISCHIO BIOLOGICO A cura

Dettagli

TITOLO X D.Lgs 81/2008. Tutte le attività lavorative nella quali vi è rischio di esposizione ad agenti biologici

TITOLO X D.Lgs 81/2008. Tutte le attività lavorative nella quali vi è rischio di esposizione ad agenti biologici TITOLO X D.Lgs 81/2008 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Tutte le attività lavorative nella quali vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Uso deliberato (laboratori microbiologici) Rischio potenziale

Dettagli

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Titolo X D.Lgs. 81/08 SPSAL Modena Titolo X D.Lgs. 81/08 Protezione da agenti biologici Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione

Dettagli

REGOLAMENTO LABORATORIO DIDATTICO DI MICROBIOLOGIA E PARASSITOLOGIA

REGOLAMENTO LABORATORIO DIDATTICO DI MICROBIOLOGIA E PARASSITOLOGIA REGOLAMENTO LABORATORIO DIDATTICO DI MICROBIOLOGIA E PARASSITOLOGIA 1) Considerare tutti i campioni clinici, i liquidi biologici (oltre al sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali, liquidi cerebrospinali,

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RISCHIO BIOLOGICO E PROCEDURE DI SICUREZZA

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RISCHIO BIOLOGICO E PROCEDURE DI SICUREZZA CITTA DI ALESSANDRIA SERVIZIO DI E P.ZZA DELLA LIBERTA N. 1 DEI RISCHI RISCHIO BIOLOGICO E PROCEDURE DI SICUREZZA (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.) CIMITERI COMUNALI :.DOC TAVOLA: ELABORAZIONE: FILE: COD.

Dettagli

Modulo C. Dispositivi di Protezione collettivi specifici. Aggiornato a settembre

Modulo C. Dispositivi di Protezione collettivi specifici. Aggiornato a settembre Modulo C Rischio Biologico i Dispositivi di Protezione collettivi specifici Aggiornato a settembre 2011 1 D.Lgs 81/08 Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Art. 266 Campo di applicazione Le norme del

Dettagli

RISCHIO LEGIONELLA NEI LAVORATORI STRUTTURE SOCIO SANITARIE E SOCIO ASSISTENZIALI

RISCHIO LEGIONELLA NEI LAVORATORI STRUTTURE SOCIO SANITARIE E SOCIO ASSISTENZIALI RISCHIO LEGIONELLA NEI LAVORATORI STRUTTURE SOCIO SANITARIE E SOCIO ASSISTENZIALI Dr. Tiziano Farina Tecnico della Prevenzione Laurea Magistrale Master Univ. Management Sanitario Auditor Sistemi Gestione

Dettagli

Il Rischio Biologico D.Lgs 81/2008 integr. con il D.Lgs 106/2009

Il Rischio Biologico D.Lgs 81/2008 integr. con il D.Lgs 106/2009 Di.S.Te.B.A. Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali Sicurezza di Laboratorio Corso di laurea in Scienze Biologiche Il Rischio Biologico D.Lgs 81/2008 integr. con il D.Lgs 106/2009

Dettagli

Gestione dei rifiuti sanitari

Gestione dei rifiuti sanitari Gestione dei rifiuti sanitari D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254 Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n.179 Gestione dei rifiuti

Dettagli

Esposizione ad agenti biologici (D.Lgs. 81/08, Titolo X)

Esposizione ad agenti biologici (D.Lgs. 81/08, Titolo X) Art. 266. - Campo di applicazione Esposizione ad agenti biologici (D.Lgs. 81/08, Titolo X) 1. Le norme del presente titolo si applicano a tutte le attivita' lavorative nelle quali vi e' rischio di esposizione

Dettagli

cantieri e nelle attività estrattive

cantieri e nelle attività estrattive ing. Domenico Mannelli www.mannelli.info info Il rischio biologico nei cantieri e nelle attività estrattive La normativa TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI N 4 CAPI - N 21 articoli (da art. 266 a

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO Rischio derivante dall impiego di agenti biologici

RISCHIO BIOLOGICO Rischio derivante dall impiego di agenti biologici RISCHIO BIOLOGICO Rischio derivante dall impiego di agenti biologici CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI N 5 articoli (da art. 266 a art. 270) Articolo 266 - Campo di applicazione 1. Le norme del presente titolo

Dettagli

Si applica. Non si applica

Si applica. Non si applica NORMATIVE ABROGATE NORMATIVA ATTUALE 13 articoli in tutto dal 222 al 232 art. 233: campo applicazione art. 234: definizioni art. 235: sostituzione e riduzione art. 236: valutazione del rischio art. 237:

Dettagli

Sicurezza Biologica L emergenza. C.L. in Tecniche di Laboratorio Biomedico

Sicurezza Biologica L emergenza. C.L. in Tecniche di Laboratorio Biomedico Sicurezza Biologica L emergenza C.L. in Tecniche di Laboratorio Biomedico Sicurezza Biologica Emergenza Possibili emergenze: gravi contaminazioni in laboratorio atti vandalici incendio calamità naturali

Dettagli

D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81

D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81 D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81 Titolo X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Capo I Art.266. Campo di applicazione 1. Le norme del presente titolo si applicano a tutte le attivita' lavorative nelle quali vi

Dettagli

IL MINISTERO DELLA SANITA' Vista la legge 5 giugno 1990, n. 135, riguardante la prevenzione e la lotta contro l'aids;

IL MINISTERO DELLA SANITA' Vista la legge 5 giugno 1990, n. 135, riguardante la prevenzione e la lotta contro l'aids; DECRETO MINISTERO DELLA SANITA' 28/9/90 Norme di prevenzione del contagio professionale da HIV nelle strutture sanitarie ed assistenziali pubbliche e private (Le "Precauzioni universali"). IL MINISTERO

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO METODO BIORISCH

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO METODO BIORISCH LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO METODO BIORISCH Marco Masoni Marco Masoni, biologo, libero professionista. Titolare dal 1994 dello Studio Consulenze Dott. Marco Masoni in Reggio Emilia, consulente

Dettagli

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI Ministero dell Interno DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI PRECAUZIONI GENERALI Lavarsi

Dettagli

TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI N 4 CAPI - N 21 articoli (da art. 266 a art. 286)

TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI N 4 CAPI - N 21 articoli (da art. 266 a art. 286) Rosso Grassetto: integrazioni apportate del D.L. 106/2009 TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI N 4 CAPI - N 21 articoli (da art. 266 a art. 286) CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI N 5 articoli (da art. 266

Dettagli

La sicurezza nei laboratori didattici e di ricerca IL RISCHIO BIOLOGICO

La sicurezza nei laboratori didattici e di ricerca IL RISCHIO BIOLOGICO La sicurezza nei laboratori didattici e di ricerca IL RISCHIO BIOLOGICO Dott. Luca Pettini Settore Ambiente e Sicurezza Polo Scientifico e Tecnologico D. Lgs. 81/2006 Titolo X Esposizione ad agenti biologici

Dettagli

TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 266 Campo di applicazione 1. Le norme del presente titolo si applicano a tutte le attività lavorative nelle quali vi è rischio

Dettagli

IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali

IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali NELLO STUDIO ODONTOIATRICO SONO COSTANTEMENTE ESPOSTI A DIVERSE

Dettagli

Rischi da agenti biologici

Rischi da agenti biologici Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico - Corso integrato Biologia generale e Chimica biologica Modulo didattico: Organizzazione di laboratorio e Sicurezza Salute e Sicurezza sul lavoro - 5 Rischi

Dettagli

Il microbo arriva in sterilizzazione: si salva chi può?

Il microbo arriva in sterilizzazione: si salva chi può? Il microbo arriva in sterilizzazione: si salva chi può? Josefa Bizzarro Responsabile della formazione dei Tecnici di Sala Operatoria Scuola superiore medico-tecnica di Lugano Contenuto del tema I microbi:

Dettagli

Rischio Chimico. Definizioni

Rischio Chimico. Definizioni Rischio Chimico Definizioni a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come

Dettagli

LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI

LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI INFORMAZIONI GENERALI Nome commerciale: Descrizione prodotto: Azienda: TECHNIQUE SYSTEM ENERGY LOZIONE ANTICADUTA

Dettagli

Disinfezione e Sterilizzazione

Disinfezione e Sterilizzazione Disinfezione e Sterilizzazione T. d. P. Rampini Maurizio Servizio Igiene Pubblica Reggio Centro La valutazione dei rischi biologici presenti nella struttura Individuazione di ambienti a basso, medio ed

Dettagli

Il rischio biologico. FORMAZIONE DEI LAVORATORI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO- REGIONI 21/12/2011

Il rischio biologico. FORMAZIONE DEI LAVORATORI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO- REGIONI 21/12/2011 Il rischio biologico M2 FORMAZIONE DEI LAVORATORI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO- REGIONI 21/12/2011 Titolo X del D.Lgs. 81/08 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Capo I - MISURE GENERALI Art. 266

Dettagli

Il rischio biologico in ambiente di lavoro

Il rischio biologico in ambiente di lavoro PREVENZIONE & SICUREZZA Il rischio biologico in ambiente di lavoro Opuscolo informativo per il lavoratore collana a cura di A.N.Fo.S. Associazione Nazionale Formatori della Sicurezza sul lavoro Il rischio

Dettagli

I RIFIUTI SANITARI Misure di prevenzione e protezione

I RIFIUTI SANITARI Misure di prevenzione e protezione Servizio Prevenzione Protezione I RIFIUTI SANITARI Misure di prevenzione e protezione Dott. Stefania Bertoldo ottobre novembre 2014 L'ospedale, così come ogni altra realtà aziendale produttiva, dà origine

Dettagli

Sommario PARTE I - T.U. N. 81/2008

Sommario PARTE I - T.U. N. 81/2008 XI Presentazione... Profili Autori... V VII PARTE I - T.U. N. 81/2008 CAPITOLO 1 TITOLO I T.U. - PRINCIPI COMUNI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI... 1 Il lavoratore... 6 Il datore di lavoro... 8 Il dirigente...

Dettagli

COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60

COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 NUOVA SIGA COLLANTI E RASANTI IN POLVERE A BASE CEMENTO PER INTERNI E PER ESTERNI A BASSO SPESSORE ED ELEVATA LAVORABILITA 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA

Dettagli

Metodologie semplificate di valutazione dei rischi (Allegato II, Linee direttrici pratiche non obbligatorie Direttiva agenti chimici 98/24/CE)

Metodologie semplificate di valutazione dei rischi (Allegato II, Linee direttrici pratiche non obbligatorie Direttiva agenti chimici 98/24/CE) Metodologie semplificate di valutazione dei rischi (Allegato II, Linee direttrici pratiche non obbligatorie Direttiva agenti chimici 98/24/CE) Titolo IX, Capo I Protezione da agenti chimici Misure e principi

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE AI VOLONTARI

CORSO DI FORMAZIONE AI VOLONTARI Rischio biologico Giugno-Luglio 2011 - pag. 39 di 75 Rischio biologico ATTIVITA LAVORATIVA A RISCHIO BIOLOGICO TRASMISSIBILITA DEI MICRORGANISMI Gli agenti biologici possono essere trasmessi all uomo attraverso:

Dettagli

PRINCIPALI NORMATIVE IN MATERIA DI PREVENZIONE

PRINCIPALI NORMATIVE IN MATERIA DI PREVENZIONE PRINCIPALI NORMATIVE IN MATERIA DI PREVENZIONE DPR 27 aprile 1955, n. 547: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro DPR 10 marzo 1956, n. 303: Norme generali per l igiene del lavoro DPR 30 giugno

Dettagli

Dispositivi di Protezione Individuale DPI

Dispositivi di Protezione Individuale DPI Dispositivi di Protezione Individuale DPI Definizione - Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne

Dettagli

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA IL RISCHIO CHIMICO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico

Dettagli

AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI. A cura di: Danilo Monarca

AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI. A cura di: Danilo Monarca CORSO RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e dell Accordo tra Stato e Regioni 26 gennaio 2006 AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI A cura di: Danilo Monarca DEFINIZIONI

Dettagli

SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE SHAMPOO PER CAPELLI. associazione di tensioattivi anionici e anfoteri in soluzione acquosa.

SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE SHAMPOO PER CAPELLI. associazione di tensioattivi anionici e anfoteri in soluzione acquosa. SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE SHAMPOO PER CAPELLI INFORMAZIONI GENERALI Nome commerciale: Descrizione prodotto: Azienda: TECHNIQUE SILVER SHAMPOO ANTIGIALLO associazione di

Dettagli

1 Scheda sintetica delle PRECAUZIONI STANDARD

1 Scheda sintetica delle PRECAUZIONI STANDARD 1 Scheda sintetica delle PRECAUZIONI STANDARD IMMAGINE Collocazione del degente Igiene delle mani Guanti DESCRIZIONE Quando il paziente non è in grado di mantenere una igiene appropriata e può potenzialmente

Dettagli

Antivirale, antibatterico, antifungo nanotecnologico

Antivirale, antibatterico, antifungo nanotecnologico descrizione X-Viral è una soluzione nanotecnologica pronta all uso. Viene usata per disinfettare le superfici. X-Viral si basa sulla tecnologia Bacoban, di cui ne rispetta le percentuali di principio attivo

Dettagli

Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI

Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI Scheda 3 Categoria: TINTORIA Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI Scopo dell operazione Nel bagno di tintura dei materiali tessili, oltre ai coloranti organici in polvere, vengono impiegati altri prodotti chimici

Dettagli

I rischi in piscina:dalle infezioni all incidente in vasca.

I rischi in piscina:dalle infezioni all incidente in vasca. I rischi in piscina:dalle infezioni all incidente in vasca. Seminari regionali per gestori di piscine 2007 Garda 13/04, Jesolo 03/05, Caorle 10/05, Chioggia 22/06 Giacomo Marchese Azienda Ulss 12 - Servizio

Dettagli

FRASI DI RISCHIO (R) e FRASI DI PRUDENZA (S)

FRASI DI RISCHIO (R) e FRASI DI PRUDENZA (S) FRASI DI RISCHIO (R) e FRASI DI PRUDENZA (S) R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12 R14 R15 R16 R17 R18 R19 R20 R21 R22 R23 R24 R25 R26 R27 R28 R29 R30 R31 R32 R33 R34 R35 R36 R37 R38 R39 R40 R41 R42 R43

Dettagli

Zoonosi occupazionali storia

Zoonosi occupazionali storia Zoonosi come malattie occupazionali DSPVPA storia Fin dall antichità malattie associate ad attività lavorative a contatto con animali: 425 a.c. Tito Livio scabbia in contadini e schiavi IV sec. Renato

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO Definizioni

RISCHIO BIOLOGICO Definizioni RISCHIO BIOLOGICO Definizioni Titolo VIII D.L.gs. 626/94 Art. 74 (definizioni): Agente biologico: qualsiasi microorganismo, coltura cellulare ed endoparassita che potrebbe provocare: INFEZIONI, ALLERGIE,

Dettagli

SALVANS NATURALHAIR BALSAMO CAPELLI NORMALI RIVITALIZZANTE

SALVANS NATURALHAIR BALSAMO CAPELLI NORMALI RIVITALIZZANTE Scheda informativa prodotto cosmetico ad uso professionale SALVANS NATURALHAIR BALSAMO CAPELLI NORMALI RIVITALIZZANTE Data di compilazione: 19 aprile 2011 Data e numero di revisione: 1 febbraio 2012 1.

Dettagli

LE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI

LE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI LE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI 1 OMS : 10 punti alla base della prevenzione delle malattie trasmesse dagli alimenti: 1. Scegliere i prodotti che abbiano subito trattamenti idonei ad assicurarne l innocuità

Dettagli

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L.

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L. le misure di prevenzione e protezione MISURE DI PREVENZIONE il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza, la tecnica, per evitare o diminuire

Dettagli

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R R1 Esplosivi allo stato secco R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento,

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA. Direttiva CEE 91/155

SCHEDA DI SICUREZZA. Direttiva CEE 91/155 SCHEDA DI SICUREZZA Direttiva CEE 91/155 1.0 IDENTIFICAZIONE PRODOTTO E SOCIETA' 1.1 Nome commerciale ALG 5-MB 1.2 Impieghi Addensante per stampa. 1.3 Produttore ed assistenza DATT CHIMICA SRL Via Clerici,

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO. Titolo X D. Lgs. 81/08 D.M. 28/9/90. Tecnico della prevenzione dr Claudio MARESCA

RISCHIO BIOLOGICO. Titolo X D. Lgs. 81/08 D.M. 28/9/90. Tecnico della prevenzione dr Claudio MARESCA Titolo X D. Lgs. 81/08 D.M. 28/9/90. Tecnico della prevenzione dr Claudio MARESCA Definizione Il rischio biologico è legato alla possibilità che ha l agente biologico di penetrare nell organismo e di provocare

Dettagli

EWOO DROPSHINE CRISTALLI LIQUIDI SEMI DI LINO

EWOO DROPSHINE CRISTALLI LIQUIDI SEMI DI LINO Scheda informativa prodotto cosmetico ad uso professionale EWOO DROPSHINE CRISTALLI LIQUIDI SEMI DI LINO Data di compilazione: 18 aprile 2011 Data e numero di revisione: 01 febbraio 2012 1. IDENTIFICAZIONE

Dettagli

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R)

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R) ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R) R1 = esplosivo allo stato secco R2 = rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre

Dettagli

RISCHI CHIMICI RISCHI CONNESSI CON L ESPOSIZIONE A SOSTANZE CHIMICHE, TOSSICHE O NOCIVE

RISCHI CHIMICI RISCHI CONNESSI CON L ESPOSIZIONE A SOSTANZE CHIMICHE, TOSSICHE O NOCIVE PRIMA DELLA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO PREGHIAMO DI PRENDERE VISIONE DELLA SEGUENTE DESCRIZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO POTENZIALMENTE PRESENTI IN AZIENDA RISCHI DA INFORTUNIO RISCHI DOVUTI A CARENZE

Dettagli

Rischi da esposizione ad agenti biologici (Titolo X e X bis - D. Lgs. 81/2008)

Rischi da esposizione ad agenti biologici (Titolo X e X bis - D. Lgs. 81/2008) Università degli Studi di Ferrara Insegnamento di Sicurezza sui luoghi di lavoro CdL Professioni Sanitarie A.A. 2015-2016 Rischi da esposizione ad agenti biologici (Titolo X e X bis - D. Lgs. 81/2008)

Dettagli

ELENCO PRESIDI SANITARI PER LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO E SEGNALETICA

ELENCO PRESIDI SANITARI PER LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO E SEGNALETICA ELENCO PRESIDI SANITARI PER LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO E SEGNALETICA L elenco dei presidi è quello previsto dall allegato 1 del D.Lgs. 388/2003, "REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI SUL PRONTO SOCCORSO

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO II DI SELVAZZANO

ISTITUTO COMPRENSIVO II DI SELVAZZANO PROCEDURA 07 PER IL CONTROLLO DELLE SOSTANZE PERICOLOSE Per utilizzo di prodotti chimici si intende, nel caso della scuola, l utilizzo di prodotti per le pulizie. Altri prodotti sono vietati. Si ricorda

Dettagli

CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI

CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI pag. 1 di 6 PER IL Dott. Antonio Silvestri Presidente Commissione di Controllo per le Infezioni Ospedaliere Dott. Maurizio Rango Direttore Sanitario Dott. Antonio Silvestri Stesura Validazione ed Approvazione

Dettagli

La compilazione del questionario non richiederà più di 10 minuti di tempo.

La compilazione del questionario non richiederà più di 10 minuti di tempo. Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell'ambiente e nei Luoghi di Lavoro Questa indagine, che sto effettuando ai fini della tesi di laurea in Tecniche della Prevenzione nei Luoghi e negli Ambienti

Dettagli

Gestione operativa dei rifiuti sanitari

Gestione operativa dei rifiuti sanitari Gestione operativa dei rifiuti sanitari Conoscere le norme per migliorare l efficienza Introduzione o Introduzione, premessa, obiettivi; Fonti normative e fonti operative; Il quadro di riferimento normativo

Dettagli

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Definizioni Agente Biologico (a.b.) Qualsiasi microorganismo

Dettagli

Alimenti vegetali e contaminazione ambientale:

Alimenti vegetali e contaminazione ambientale: Alimenti vegetali e contaminazione ambientale: il laboratorio di analisi a tutela della collettività Controlli microbiologici su alimenti di origine vegetale Dott.ssa Floriana Scuriatti Dip. Prov.le ARPAM

Dettagli

Disinfezione e Sterilizzazione

Disinfezione e Sterilizzazione Disinfezione e Sterilizzazione INTERVENTI CONTRO AGENTI INFETTANTI Asepsi Antisepsi Disinfezione Sterilizzazione ASEPSI L asepsi è l insieme delle procedure volte a impedire che su un determinato substrato

Dettagli

MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1

MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1 MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1 Dott. Maurizio Dal Maso Direttore Sanitario Dott.ssa Ausilia Pulimeno Dirigente Area

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO. SEMINARIO Sicurezza nei luoghi di lavoro Dott.ssa Loredana Di Natale

RISCHIO BIOLOGICO. SEMINARIO Sicurezza nei luoghi di lavoro Dott.ssa Loredana Di Natale RISCHIO BIOLOGICO SEMINARIO Sicurezza nei luoghi di lavoro Dott.ssa Loredana Di Natale RISCHIO BIOLOGICO SIGNIFICATO: Inizialmente il rischio Biologico era inteso come la possibilità di contrarre un infezione

Dettagli

IV Sessione Rischio Clinico. Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione

IV Sessione Rischio Clinico. Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione IV Sessione Rischio Clinico Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione Roberta Rapetti Ospedale S. Paolo Savona Medicina Interna 2 Orientamenti Normativi ANNI 50 D.P.R. 547/55 Norme

Dettagli

PRECAUZIONIUNIVERSALI

PRECAUZIONIUNIVERSALI In base alle PRECAUZIONIUNIVERSALI Tutti i clienti sono da considerare potenziali fonti di infezione QUINDI: Durante TUTTO IL PERIODO di effettuazione dell operazione di tatuaggio o piercing DEVONO essere

Dettagli

Foglio illustrativo: informazioni per l utilizzatore. NEOMERCUROCROMO soluzione cutanea. Eosina/ Cloroxilenolo/ Propilenglicole

Foglio illustrativo: informazioni per l utilizzatore. NEOMERCUROCROMO soluzione cutanea. Eosina/ Cloroxilenolo/ Propilenglicole Foglio illustrativo: informazioni per l utilizzatore NEOMERCUROCROMO soluzione cutanea Eosina/ Cloroxilenolo/ Propilenglicole Legga attentamente questo foglio prima di usare questo medicinale perchè contiene

Dettagli

TECHNIQUE Permanente ondulante cosmetico 1s/1/2/3

TECHNIQUE Permanente ondulante cosmetico 1s/1/2/3 SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE Decreto Legislativo 626/94 Salute e Sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro TECHNIQUE Permanente ondulante cosmetico 1s/1/2/3 SCHEDA INFORMATIVA

Dettagli

SCHEDA DI DATI DI SICUREZZA

SCHEDA DI DATI DI SICUREZZA 1.Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa 1.1.Identificatore del prodotto DEI ALGIN 1.2.Pertinenti usi identificati della sostanza o miscela Alginato per impronte odontoiatriche

Dettagli

Aferesi terapeutica: infezioni trasmissibili. Dott.ssa Tiziana Tison Unità di Aferesi Terapeutica SIT AO Padova

Aferesi terapeutica: infezioni trasmissibili. Dott.ssa Tiziana Tison Unità di Aferesi Terapeutica SIT AO Padova Aferesi terapeutica: la gestione del paziente con infezioni trasmissibili Dott.ssa Tiziana Tison Unità di Aferesi Terapeutica SIT AO Padova Art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto

Dettagli

MALATTIE INFETTIVE. Modulo 1 Lezione G Croce Rossa Italiana Emilia Romagna 12/03/12

MALATTIE INFETTIVE. Modulo 1 Lezione G Croce Rossa Italiana Emilia Romagna 12/03/12 MALATTIE INFETTIVE Modulo 1 Lezione G Croce Rossa Italiana Emilia Romagna 12/03/12 Obiettivo della lezione Conoscere l invisibile, impalpabile mondo dei microbi, non di rado patogeni (batteri, virus) e

Dettagli

Rischio di esposizione ad Agenti Biologici (Titolo VIII, D. L.vo 626/94)!"#$%&$'

Rischio di esposizione ad Agenti Biologici (Titolo VIII, D. L.vo 626/94)!#$%&$' Rischio di esposizione ad Agenti Biologici (Titolo VIII, D. L.vo 626/94)!"#$%&$' !"# $ % $ %%% & %% ' $ (# )*+)!+* " # $ &(,& %& $ %' %% Università e centri di ricerca, Sanità, Zootecnica e Veterinaria,

Dettagli

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO CAPITOLO 11_a OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO 2 FASI DEL SOCCORSO INDIVIDUAZIONE DEL MEZZO ALLERTAMENTO GESTIONE della COEU/SOREU

Dettagli

Gestione del Rischio Biologico nei laboratori

Gestione del Rischio Biologico nei laboratori UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TERAMO Corso di Formazione sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro per Studenti della Facoltà di Medicina Veterinaria Gestione del Rischio Biologico nei laboratori Facoltà di Medicina

Dettagli

Pulire. obiettivi corso. contaminazione. microrganismi: i lieviti le muffe i batteri. batteri patogeni. tossinfezioni alimentari

Pulire. obiettivi corso. contaminazione. microrganismi: i lieviti le muffe i batteri. batteri patogeni. tossinfezioni alimentari Pulire i Pulire i IGIENE PERSONALE IGIENE DI AMBIENTI E ATTREZZATURE Pulire: igiene i 1 come devono essere lavate le mani? lavare prolungatamente con sapone 2 risciacquare completamente con acqua calda

Dettagli

Il Rischio Biologico 04/11/2014. Procedure tecniche e operative. Convegno HSF ottobre 2014

Il Rischio Biologico 04/11/2014. Procedure tecniche e operative. Convegno HSF ottobre 2014 Il Rischio Biologico Procedure tecniche e operative Convegno HSF 25-26 ottobre 2014 introduzione: le misure di contenimento degli agenti biologici le procedure tecniche e operative per il contenimento

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di laurea in ingegneria meccanica Modulo didattico Sicurezza degli impianti industriali Seminario Il documento di valutazione dei rischi (Ing.

Dettagli

LA SICUREZZA NEI CANTIERI NASCE A SCUOLA. Da Studente a RSPP Progetto sperimentale per gli Istituti superiori per Geometri della Provincia di Modena

LA SICUREZZA NEI CANTIERI NASCE A SCUOLA. Da Studente a RSPP Progetto sperimentale per gli Istituti superiori per Geometri della Provincia di Modena LA SICUREZZA NEI CANTIERI NASCE A SCUOLA Da Studente a RSPP Progetto sperimentale per gli Istituti superiori per Geometri della Provincia di Modena La valutazione dei rischi in relazione alla relativa

Dettagli

INFEZIONI OSPEDALIERE

INFEZIONI OSPEDALIERE INFEZIONI OSPEDALIERE DEFINIZIONE DI INFEZIONE OSPEDALIERA INFEZIONI OSPEDALIERE SONO LA CAUSA DI CIRCA 400.000 700.000 CASI DI INFEZIONE CHE CAUSANO LA MORTE DI 4000 7000 DEGENTI L ANNO COLPISCONO IL

Dettagli

Frasi R. ToxInfo Consultancy and Service Limited Partnership Tel.:

Frasi R. ToxInfo Consultancy and Service Limited Partnership  Tel.: Frasi R R1 - Esplosivo allo stato secco. R2 - Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. R3 - Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/961635 88900 CROTONE PROCEDURA 07

ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/961635 88900 CROTONE PROCEDURA 07 ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/961635 88900 CROTONE PROCEDURA 07 ISTRUZIONE OPERATIVA PER IL CONTROLLO DELLE LE SOSTANZE PERICOLOSE Per presa visione Emessa il R.L.S

Dettagli

Rischi e pericoli. all interno di una. Unità operativa. Sono un volontario responsabile

Rischi e pericoli. all interno di una. Unità operativa. Sono un volontario responsabile Azienda Ospedaliera Istituti Ospitalieri di Verona Sono un volontario responsabile Rischi e pericoli all interno di una Unità operativa , Laura Nicolis QUALI SONO I PERICOLI E I RISCHI PRESENTI IN UNA

Dettagli

COS E UN AGENTE BIOLOGICO?

COS E UN AGENTE BIOLOGICO? RICHIO BIOLOGICO Rischio connesso con l esposizione a organismi e microrganismi patogeni e non, colture cellulari, endoparassiti umani presenti nell ambiente di lavoro a seguito di emissione e/o trattamento

Dettagli

Rischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana. Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3

Rischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana. Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3 Rischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3 Rischio Chimico D.Lgs 626/94 Titolo VII-bis Protezione da agenti chimici (inserito

Dettagli

Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno

Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno Secondo il Titolo IX del D.Lgs. 81/08 e l Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 Modulo 1 disposizioni generali SPP EPC Titolo IX del D.Lgs. 81/08 2 Titolo IX del

Dettagli

SUBSISTEMA O COMPONENTE INTERESSATO

SUBSISTEMA O COMPONENTE INTERESSATO a) Lavori di manutenzione ordinaria: -a1. PULIZIA DEGLI ELEMENTI TECNICI Informazioni necessarie da determinarsi affinché siano tutelate la sicurezza e la salute durante l esecuzione della sopraddetta

Dettagli

LA GUIDA FACILE ALL HACCP. Guida all analisi e controllo dei rischi nel trattamento degli alimenti

LA GUIDA FACILE ALL HACCP. Guida all analisi e controllo dei rischi nel trattamento degli alimenti LA GUIDA FACILE ALL HACCP Guida all analisi e controllo dei rischi nel trattamento degli alimenti INTRODUZIONE In qualsiasi tipo di attività ogni singolo passo che parte dalla preparazione dei cibi e

Dettagli

1) l introduzione del concetto stesso di

1) l introduzione del concetto stesso di Con l introduzione del D.Lgv. 626/94 (oggi D.Lgs.81/08 e s.m.i.) gli elementi innovativi sono molteplici. Quelli che interessano il rischio biologico sono: 1) l introduzione del concetto stesso di rischio,

Dettagli

altri campioni assimilabili TITOLO X D.Lgs 81/2008

altri campioni assimilabili TITOLO X D.Lgs 81/2008 TITOLO X D.Lgs 81/2008 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Tutte le attività lavorative nella quali vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Uso deliberato (laboratori microbiologici) Rischio potenziale

Dettagli