La dequalificazione unilaterale nella nuova disciplina delle mansioni The unilateral demotion within the new regulation of tasks

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La dequalificazione unilaterale nella nuova disciplina delle mansioni The unilateral demotion within the new regulation of tasks"

Transcript

1 La dequalificazione unilaterale nella nuova disciplina delle mansioni The unilateral demotion within the new regulation of tasks Loredana Ferluga Prof. associato di diritto del lavoro dell Università di Messina ABSTRACT Il saggio analizza la nuova formulazione dell art c.c., offrendo una ricostruzione della evoluzione della disciplina limitativa del potere del datore di imporre al prestatore di lavoro mansioni diverse da quelle pattuite. In particolare, si sofferma sugli aspetti relativi ai presupposti legali del demansionamento disposto in via unilaterale dal datore di lavoro, alle ipotesi di mutamento di mansioni affidate alla contrattazione collettiva e ai limiti che incontra il potere derogatorio unilaterale. L indagine è completata dall esame della tutela contro la illegittima modificazione delle mansioni e delle diverse tipologie di danno e di eventuali risarcimenti. Parole chiave: demansionamento unilaterale, illegittima modificazione delle mansioni, tipi di danni The paper analyzes the new structure of article 2103 c.c., offering a reconstruction of the evolution of the rules restricting the possibility for employers to impose tasks different than those agreed to the worker. In particular, it focuses on aspects related to legal requirements of de-skilling unilaterally decided by the employer, on aspects related to cases of change of tasks provided by collective bargaining and the limits of the power of unilateral immunity. The research is completed by examining the protection against illegal modification of tasks and different types of damage and possible compensations. Keywords: deskilling unilaterally, illegal modification of tasks, types of damage SOMMARIO 1. La nuova formulazione dell art c.c.: le ipotesi di legittima adibizione a mansioni inferiori. 2. Il campo di applicazione della nuova disciplina del mutamento di mansioni in pejus. 3. Il presupposto legale del demansionamento disposto dal datore di lavoro a livello individuale. 4. Le ipotesi di demansionamento secondo l autonomia collettiva. 5. I limiti all adibizione a mansioni inferiori nelle ipotesi di deroga unilaterale. 6. Segue: il requisito di forma. 7. Segue: l obbligo di formazione. 8. La residua valenza del principio della inderogabilità. 9. La tutela contro l illegittima modificazione delle mansioni: le ipotesi di demansionamento vietato alla luce della Variazioni sui temi di Diritto del lavoro Fasciolo

2 nuova disciplina. 10. Segue: la tutela risarcitoria: le diverse tipologie di danno. 11. Segue: l allegazione, la ripartizione dell onere probatorio e la quantificazione dell ammontare del danno. 1. La nuova formulazione dell art c.c.: le ipotesi di legittima adibizione a mansioni inferiori L art. 3 ( Disciplina delle mansioni ) del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, riscrive integralmente l art c.c. 1, oggi rubricato Prestazione del lavoro 2, come nella versione della norma ante Statuto 3. La norma amplia notevolmente, con alcune specifiche limitazioni, la possibilità dello spostamento del lavoratore a mansioni inferiori rispetto a quelle precedentemente svolte 4 : le nuove ipotesi di legittimo demansionamento sono 1 La letteratura in materia di mansioni è estremamente estesa; senza carattere di completezza, oltre gli Autori citati nelle note successive, si segnalano: M.N. BETTINI, Mansioni del lavoratore e flessibilizzazione delle tutele, Giappichelli, 2014; M. BROLLO, La mobilità interna del lavoratore. Mutamento di mansioni e trasferimento, in P. SCHELESINGER (diretto da), Il codice civile. Commentario, Giuffrè, 1997; C. PISANI, La modificazione delle mansioni, Franco Angeli, 1996; A. GARILLI, La mobilità orizzontale fra soggezione e collaborazione, in A. GARILLI, A. BELLA- VISTA, Innovazioni tecnologiche e statuto dei lavoratori: i limiti ai poteri dell imprenditore fra tutela individuale e collettiva (artt ), Quad. dir. lav. rel. ind., 1989, n. 6, 168 ss.; F. CARIN- CI, Rivoluzione tecnologica e diritto del lavoro: il rapporto individuale, Giorn. dir. lav. rel. ind., 1985, 227 ss.; F. LISO, La mobilità del lavoratore in azienda: il quadro legale, Franco Angeli, 1982; G. GIUGNI, voce Mansioni e qualifica, in Enc dir, XXV, Giuffrè, 1975, 554 ss.; M. PERSIA- NI, Prime osservazioni sulla nuova disciplina delle mansioni e dei trasferimenti dei lavoratori, in Dir. lav., 1971, I, 14 ss.; G. GIUGNI, Mansioni e qualifica nel rapporto di lavoro, Jovene, Per tutti, F. CARINCI, Il tramonto dello Statuto dei lavoratori (dalla legge n. 300/1970 al Jobs Act), in Studi in memoria di M.G. Garofalo, Cacucci, Osserva A. BELLAVISTA, Il nuovo art c.c. nel Jobs act, dinanza.org, 1, che si potrebbe dire che si ritorna alla versione originaria di quest enunciato prima della sua riformulazione ad opera dell art. 13 St. lav. In realtà l innovazione è ancora più ampia sia perché appare in controtendenza rispetto al riconoscimento dei valori della persona che lavora consacrato nell evoluzione del diritto del lavoro del dopoguerra; sia in quanto tutta la costruzione normativa risulta ispirata all esigenza di affermare la primazia delle scelte datoriali e di trovare soluzioni tecniche tali da bloccare tutti gli arresti giurisprudenziali più favorevoli alla garanzia della professionalità del lavoratore. 4 Invece secondo M. MISCIONE, Jobs Act: le mansioni e la loro modificazione, in Lav. giur., 2015, 437, con l art. 55 dello schema di decreto delegato (ora art. 3 del d.lgs. n. 81/2015), più che modificare si è tentato di precisare la normativa introdotta dallo Statuto, modificata e distorta da contraddizioni cocenti in applicazioni giurisprudenziali volatili ed incerte, in cui la dottrina non aveva possibilità di garantire un minimo essenziale di unitarietà. L Autore sottolinea inoltre come il Jobs Act tipologie contrattuali vuole non ampliare ma limitare le assegnazioni a mansioni inferiori, moltiplicate nel disordine dalla precedente giurisprudenza (442). 70 Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro

3 disciplinate nei commi 2, 4, 5 e 6 dell art. 3, d.lgs. n. 81/2015, a cui si aggiunge il comma 3, sull assolvimento dell obbligo formativo. Il legislatore infine conferma, sebbene notevolmente ridimensionata, la regola della nullità dei patti contrari (comma 9). In proposito, è opportuno osservare come già la giurisprudenza aveva gradualmente ridimensionato il principio della inderogabilità sancito dal secondo comma dell art c.c. nella versione modificata dall art. 13 St. lav. 5. Per un verso, essa aveva ritenuto di potere ammettere mutamenti peggiorativi delle mansioni per serie e ragionevoli esigenze di efficienza aziendale 6. 5 C. PISANI, Art. 2103, in O. CAGNASSO, A. VALLEBONA (a cura di), Dell impresa e del lavoro, art , Commentario del codice civile, diretto da E. GABRIELLI, Utet, 2013, 157 ss. Con accento critico, C. CESTER, La norma inderogabile: fondamento e problema del diritto del lavoro, GDLRI, 2008, 341 ss. Si segnala nella prima fase interpretativa dell art. 13 St. lav. un orientamento che al fine di prevenire eventuali abusi ha fatto leva sul formale rispetto del precetto normativo e si è pronunciato decisamente a favore di una interpretazione estremamente rigida del secondo comma dell art c.c., negando validità a tutti i patti, individuali o collettivi, impliciti o espliciti, modificativi in pejus delle mansioni, anche se stipulati con il consenso e nell interesse del lavoratore (in dottrina, per tutti M. GRANDI, La mobilità interna, in AA.VV., Strumenti e limiti della flessibilità dell organizzazione aziendale, Giuffrè, 1986, 292; G. SUPPIEJ, Commento all art. 13, in Commentario dello Statuto dei lavoratori, diretto da U. PROSPERETTI, Giuffrè, 1975, 365. In giurisprudenza, tra le altre Cass., 17 aprile 1996, n. 3640, in Giur. it., 1996, I, 1, 1458, con nota di F. GIAMMARIA; Cass., 9 giugno 1989, n. 2803, in Riv. giur. lav., 1990, II, 57; Cass. 28 novembre 1978, n. 5579, in Riv. giur. lav., 1979, II, 29). Ma in alcuni casi i giudici hanno ritenuto lecite modificazioni verso mansioni inferiori per spostamenti di brevissima durata disposti dal datore di lavoro al fine di sopperire ad esigenze del tutto eccezionali ed imprevedibili, quali quelle inerenti la salvaguardia degli impianti o la sicurezza del lavoro (Cass., 25 febbraio 1998, n. 2045, in Rep. Foro it., 1998, voce Lavoro (rapporto), n. 980; Cass., 8 luglio 1987, n. 5963, in Rep. Foro it., 1987, voce Lavoro (rapporto), n. 856; Cass., 24 giugno 1977, n. 2691, in Riv. giur. lav., 1978, II, 84), oppure qualora, per ragioni di efficienza o di economia del lavoro, si tratti di mansioni inferiori richieste incidentalmente e marginalmente (Cass., 7 agosto 2006, n , in Foro it., 2007, I, 851; Cass., 8 giugno 2001, n. 7821, in Not. giur. lav., 2001, 595), oppure ancora si è ritenuta legittima l assegnazione a mansioni inferiori dei lavoratori non scioperanti al fine di limitare le ricadute dannose derivanti dallo sciopero (Cass., 4 luglio 2002, n. 9709, in Lav. giur., 2003, 138, con nota di F.M. GALLO). 6 Cass., 12 luglio 2002, n , in Riv. it. dir. lav., 2003, II, 53. Di recente la giurisprudenza (Cass., 22 maggio 2014, n , in Arg. dir. lav., 2015, II, 161) è andata ancora oltre laddove ha affermato, anticipando per alcuni profili la disciplina delle mansioni contenuta nel d.lgs. n. 81/2015, come nei casi di sopravvenute e legittime scelte imprenditoriali (ad esempio, interventi di ristrutturazione aziendale) l adibizione del lavoratore a mansioni diverse, ed anche inferiori, a quelle precedentemente svolte senza modifica del livello retributivo, non si pone in contrasto con il dettato dell art c.c.; operando dunque una interpretazione ispirata al bilanciamento del diritto del datore di lavoro a perseguire una organizzazione aziendale produtti- Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro 71

4 Per altro verso, si segnalano significative aperture che hanno ritenuto ammissibile una interpretazione più elastica del divieto di patti contrari 7, introducendo deroghe nei casi in cui la dequalificazione professionale rappresenti per il lavoratore il male minore 8. In una prospettiva collettiva poi la giurisprudenza aveva individuato ulteriori ipotesi che si sottraggono alla sanzione della nullità, attraverso il riconova ed efficiente con il diritto del lavoratore alla conservazione del posto (in dottrina evidenzia i profili di affinità tra la legge delega n. 183/2014 (art. 1, comma 7, lett. e) e la citata sentenza, S. MAGRINI, Rivoluzioni silenziose nella giurisprudenza della Corte di cassazione (in tema di demansionamento e di licenziamento per malattia), in Arg. dir. lav., 2015, I, 142). 7 Per tutti, R. DE LUCA TAMAJO, La norma inderogabile nel diritto del lavoro, Jovene, 1976, 231. In giurisprudenza, per tutte Cass., 20 maggio 1993, n. 5693, in Riv. it. dir. lav., 1994, II, La giurisprudenza di legittimità cd. del male minore è inaugurata, in relazione ad un caso di dequalificazione per ragioni di salute, da Cass., 12 gennaio 1984, n. 266, cit., 234; più di recente, Cass., 25 novembre 2010, n , Danno e resp., 2011, 261, con nota di F. MALZANI; Cass., 16 ottobre 2008, n , Mass. giust. civ., 2008, 10, 1491; Cass. 6 marzo 2007, n. 5112, Riv. crit. dir. lav., 2007, 504, con nota di R. BORTONE; Cass., 5 agosto 2000, n , Mass. giur. lav., 2000, 1208, con nota di S. FIGURATI; Cass., S.U., 7 agosto 1998, n. 7755, in Riv. it. dir. lav., 1999, II, 170, con nota di G. PERA. In particolare, la giurisprudenza ha valorizzato il potere delle parti di concordare una modificazione in pejus delle mansioni in presenza di una sopravvenuta inidoneità del lavoratore allo svolgimento delle precedenti mansioni, di volta in volta per ragioni di salute o allo scopo di evitare un licenziamento per giustificato motivo oggettivo (dapprima Cass., 1 dicembre 1988, n. 6515, Mass. giur. lav., 1989, 189, con nota di A. RICCARDI; poi numerose altre, tra le quali, Cass., 28 ottobre 2015, n , Dir. giust., del 29 ottobre 2015; Cass., 6 ottobre 2015, n , Dir. giust., del 7 ottobre 2015; Cass., 26 gennaio 2010, n. 1575, Guida lav., 2010, 10, 35; Cass., 25 novembre 2010, n , cit., 261; Cass., 5 aprile 2007, n. 8596, Mass. giur. lav., 2007, 8-9, 624, con nota di C. PISANI; Cass., 10 ottobre 2005, n , Guida lav., 2005, 49, 31; Cass., 7 febbraio 2005, n. 2375, in Mass. giur. lav., 2005, 6, 481; Cass., 9 marzo 2004, n. 4790, Riv. it. dir. lav., II, 789; Cass. 13 ottobre 2004, n , in Guida lav., 49, 25; Cass., 5 agosto 2000, n , cit., 1208; Cass., 29 marzo 2000, 3827, in Mass. giur. lav., 2000, 686), ammettendo l adibizione a mansioni inferiori in presenza di una mera richiesta del lavoratore per soddisfare un proprio interesse non ulteriormente qualificato (Cass., 15 marzo 1995, n. 2990, Giur. it., 1995, I, 1, 1634; Cass., 20 maggio 1993, n. 5693, cit., 161; Cass., 2 novembre 1993, n , Riv. it. dir. lav., 1993, II, 707; Cass., 24 ottobre 1991, n , in Not. giur. lav., 1992, 327; Cass., 1 dicembre 1988, n. 6515, cit., 189. Di recente la giurisprudenza sembra rivedere tale orientamento e si esprime per la illegittimità del demansionamento effettuato con il consenso del lavoratore, anche nel caso in cui le mansioni inferiori siano state richieste dal lavoratore: Cass., 14 aprile 2011, n. 8527, cit., 98. Vedi, però, in senso contrario Cass., 8 agosto 2011, n , in Riv. it. dir. lav., 2011, II, 1133, con nota di L. MONTESARCHIO). In alcuni casi i giudici hanno dedotto l esistenza del consenso del lavoratore dal suo comportamento concludente, riproducendo in tal modo lo schema della giurisprudenza antecedente allo Statuto caratterizzata dalla c.d. acquiescenza tacita (Cass., 18 ottobre 1999, n , in Or. Giur. lav., 1999, I, 905, con nota di A. MORONE; Cass., 20 maggio 1993, n. 5695, cit., 161; Cass., 12 gennaio 1984, n. 266, cit., 234). 72 Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro

5 scimento di significativi spazi di intervento all autonomia collettiva 9. In particolare, l autonomia collettiva, pur nel rispetto di limiti ben precisi, può porre clausole di fungibilità di due tipi 10 : il primo riguarda meccanismi di fungibilità per i quali il lavoratore può essere adibito a mansioni in ipotesi anche di livello diverso, purché le stesse siano collocate nella medesima qualifica dall autonomia collettiva, abbiano carattere temporaneo e siano giustificate da contingenti esigenze aziendali 11 ; il secondo concerne invece clausole di fungibilità che prevedono meccanismi di scambio o di avvicendamento o di rotazione a mansioni anche diverse, purché queste siano collocate nella stessa qualifica dal contratto collettivo e siano finalizzate alla valorizzazione della professionalità potenziale di tutti i lavoratori inquadrati in quella qualifica. Inoltre, alcuni interventi legislativi, sempre nella logica di una interpretazione attenta agli interessi in gioco (conservazione del posto versus salvaguardia della professionalità), hanno confermato quella elaborazione giurisprudenziale incline ad una interpretazione più elastica del divieto ed hanno esplicitamente introdotto ipotesi di deroga alla disciplina dell art c.c. In particolare, alle ipotesi di legittima assegnazione a mansioni inferiori avendo riguardo alla tutela della salute del lavoratore 12, si è aggiunta quella individuata con 9 Cass., S.U., 24 novembre 2006, n La sentenza è commentata in numerose Riviste: vedi in particolare, in Mass. giur. lav., 2007, 17, con nota critica di C. PISANI; in Riv. giur. lav., 2007, II, 413, con nota adesiva di M. VENDRAMIN. La giurisprudenza successiva conferma questo orientamento, fra le tante: Cass., 6 novembre 2009, n , in Mass. giur. lav., 2010, 4, 222; Cass., 18 febbraio 2008, n. 4000, in Mass. giur. lav., 2008, 12, 952; Cass., 5 aprile 2007, n. 8596, cit., L orientamento suscita qualche perplessità in una parte della dottrina che lo considera eccessivamente creativo: F. LISO, Brevi osservazioni sulla revisione della disciplina delle mansioni contenuta nel decreto legislativo n. 81/2015 e su alcune recenti tendenze di politica legislativa in materia di rapporto di lavoro, cit., U. GARGIULO, L equivalenza delle mansioni nel contratto di lavoro, Rubettino, 2008, 119, sottolinea che le esigenze aziendali diventano presupposto, di per sé, legittimante una mobilità orizzontale estesa e, in qualche maniera, sganciata dall equivalenza considerata dalla norma codicistica. 12 L assegnazione del lavoratore a mansioni inferiori per motivi di salute, magari in via temporanea, è prevista: 1) per la lavoratrice in stato di gravidanza e fino a sette mesi dopo il parto, con conservazione della retribuzione precedente (art. 7 del d.lgs. n. 151/2001). In proposito vedi anche l interpello del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 39 del 21 settembre 2011 (in Dir. prat. lav., 2011, 2396), che ha introdotto una nuova ipotesi di legittimo demansionamento, ammettendo il patto individuale di demansionamento (senza diminuzione della retribuzione) nel periodo in cui vige il divieto di licenziamento, cioè fino ad un anno di età del bambino, a condizione che per fondate e comprovabili esigenze tecniche, organizzative e produttive o di riduzione di costi, non sussistano alternative diverse per garantire la conservazione del posto di lavoro e per consentire aliunde l esercizio delle mansioni ; 2) per il Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro 73

6 riferimento alla tutela dell occupazione dalla legge 23 luglio 1991, n , che affida, sia per la messa in mobilità sia per i licenziamenti collettivi, agli accordi sindacali che regolano le relative vicende, il potere di prevedere, anche in deroga al secondo comma dell art c.c., l assegnazione dei lavoratori eccedenti a mansioni diverse da quelle svolte intendendo per tali, come è noto, anche le mansioni inferiori al fine di consentire la conservazione del posto (art. 4, comma 11, legge n. 223/1991) 14. In questo quadro si è inserito infine l art. 8 del d.l. n. 138/2011, convertito nella legge 14 settembre 2011, n. 148 (manovra di agosto 2011), che demanda all autonomia privata collettiva 15, ed in particolare alla contrattazione collettiva aziendale o territoriale, cd. di prossimità 16, la facoltà di sottoscrivere, con riferimento, tra le altre, alle materie delle mansioni del lavoratore, classificazione e inquadramento del personale 17, specifiche intese 18 con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati ed abilitate a derogare, in presenza di determinate condizioni, anche in pejus non soltanto alla disciplina contenuta nella contratlavoratore divenuto inabile, in conseguenza di infortunio sul lavoro o malattia (art. 4, comma 4, legge n. 68/1999) durante il rapporto di lavoro (A. GARILLI, Limiti al potere del datore di lavoro nell assegnazione delle mansioni, in Disabilità e lavoro, a cura di C. LA MACCHIA, Ediesse, 2009, 283), ovvero in caso di inidoneità alla mansione specifica (art. 42, comma 2, d.lgs. n. 81/2008), con conservazione del precedente trattamento economico; 3) per il lavoratore che svolge un attività che comporta l esposizione ad agenti chimici, fisici o biologici (art. 8, comma 2, d.lgs. n. 277/1991, oggi abrogato dal d.lgs. n. 81/2008). 13 In questa ipotesi la legge non si occupa del trattamento economico dei lavoratori; si può ritenere pertanto che il legislatore ha rinviato implicitamente la questione agli accordi sindacali. 14 L interesse tutelato dall art. 4, comma 11, legge n. 223/1991, non è quello dell imprenditore alla flessibilità di gestione della forza lavoro, quanto quello generale dei lavoratori a mantenere l occupazione all interno della stessa impresa: L. VENDITTI, Licenziamento collettivo e tecniche di tutela, Esi, In dottrina molti autorevoli Autori hanno criticato il sistema introdotto dalla complessa norma: per i riferimenti alle differenti posizioni sia consentito rinviare a L. FERLUGA, Tutela del lavoratore e disciplina delle mansioni. Innovazioni tecnologiche e vincoli normativi, Giuffrè, 2012, 47 ss. Sottolinea che la tanto criticata norma può tuttavia dispiegare con specifico riferimento alle mansioni qualche effetto positivo, M. BORZAGA, Contrattazione collettiva di prossimità e disciplina delle mansioni: una via per aumentare la flessibilità interna del rapporto di lavoro e la produttività delle imprese?, in Dir. rel. ind., 2013, 995 ss. 16 Per alcuni riferimenti sul tema, C. ROMEO, Il processo di aziendalizzazione della contrattazione collettiva: tra prossimità e crisi di rappresentatività sindacale, in Arg. dir. lav., 2014, 859 ss. 17 A. PALLADINI, La mobilità del lavoro in azienda: recenti tendenze giurisprudenziali e contrattazione di prossimità, Mass. giur. lav., 2012, 200 ss.; A. RUSSO, I poteri di deroga della contrattazione di prossimità. Un inventario critico, in Quad. Fondazione Marco Biagi, 2011, 1, 14 ss. 18 Corte cost., 4 ottobre 2012, n. 221, in Mass. giur. lav., 2012, Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro

7 tazione nazionale di categoria 19 ma anche a quella legale di tutela del lavoratore 20. In sostanza, l art c.c., che nella versione modificata dall art. 13 St. lav. nasce come norma inderogabile, con le sole eccezioni introdotte successivamente per legge o dalla creativa interpretazione giurisprudenziale, diventerebbe all opposto assolutamente derogabile 21 sia pure nel rispetto di limiti interni (art. 8, comma 2 bis, il rispetto della Costituzione, nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro ) 22 ed esterni (la presenza di una specifica intesa collettiva, la qualità dei soggetti firmatari, ecc.) 23 alla condizione che le specifiche intese siano finalizzate 24. L art c.c., così come riformulato, recepisce le indicazioni provenienti dalla richiamata giurisprudenza e dalle disposizioni di legge su menzionate, che nel tempo hanno cercato di dilatare il perimetro delle mansioni esigibili e quindi di aumentare la flessibilità interna del lavoratore 25. In particolare, la nuova disposizione individua diverse ipotesi di legittima adibizione del lavo- 19 Come già previsto dall Accordo interconfederale del 28 giugno 2011 (F. CARINCI, L accordo interconfederale del 28 giugno 2011: armistizio o pace?, in WP C.S.D.L.E. Massimo d Antona, n. 125/2011). 20 A. GARILLI, L art. 8 della legge n. 148/2011 nel sistema delle relazioni sindacali, in WP C.S.D.L.E. Massimo d Antona, n. 139/2012, 4 ss., il quale è estremamente critico nei confronti della norma che rompe l equilibrio tra garantismo individuale e garantismo collettivo consentendo alla cd. contrattazione di prossimità di derogare in peggio a gran parte della disciplina legale protettiva del lavoratore. 21 L uso del condizionale è dovuto alla circostanza che le parti sociali il 21 settembre 2011, a distanza di un solo mese, hanno firmato, ribadendo quanto stabilito già nell accordo del 28 giugno 2011, una intesa suppletiva finalizzata ad impedire la possibilità di deroga allo scopo di difendere il principio cardine dell inderogabilità in pejus dei contratti nazionali e prima ancora delle norme di legge. 22 A. PERULLI, V. SPEZIALE, L articolo 8 della legge 14 settembre 2011, n. 148 e la rivoluzione di Agosto del Diritto del lavoro, in WP C.S.D.L.E. Massimo d Antona, n. 132/2011, 48 ss., per i quali i limiti interni possono almeno in parte ridurre il potenziale impatto deregolativo della nuova normativa. 23 M. BROLLO, Mansioni del lavoratore, classificazione e inquadramento del personale, in F. CARINCI (a cura di), Contrattazione in deroga. Accordo interconfederale del 28 giugno 2011 e art. 8 del D.L. n. 138/2011, Ipsoa, 2012, 383 ss. 24 È sufficiente che le specifiche intese siano finalizzate alla maggiore occupazione, alla qualità dei contratti di lavoro, all adozione di forme di partecipazione dei lavoratori, all emersione del lavoro irregolare, agli incrementi di competitività e di salario, alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali, agli investimenti e all avvio di nuove attività (art. 8, comma 1); tutti obiettivi che non appaiono di difficile concretizzazione, specie in un periodo di grave crisi economica come quello che il Paese sta attraversando. 25 A. BELLAVISTA, Il nuovo art c.c. nel Jobs act, cit., 1. Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro 75

8 ratore a mansioni inferiori rispetto a quelle svolte in precedenza, distinguendo lo spostamento disposto dal datore di lavoro in via unilaterale (commi 2 e 4) da quello concordato (comma 6). Con riferimento alla prima ipotesi, il legislatore distingue ulteriormente tra le ipotesi di deroga introdotte a livello individuale, in presenza di una modifica degli assetti organizzativi aziendali (comma 2), da quelle ulteriori individuate dai contratti collettivi (comma 4), presumibilmente anche non strettamente collegate a ragioni aziendali 26. Le ipotesi di deroga unilaterale individuale e di deroga per contratti collettivi hanno in comune molteplici elementi, che necessitano di approfondimento e saranno pertanto ripresi più avanti; tuttavia, in questa sede è appena il caso di sottolineare schematicamente che: a) l adibizione a mansioni inferiori è legittima sole se risulta giustificata, come si è detto, da ragioni tipizzate dalla legge o dall accordo collettivo (commi 2 e 4); b) il demansionamento può avvenire solo al livello di inquadramento inferiore e purché si rientri nella medesima categoria legale (commi 2 e 4); c) il lavoratore mantiene il diritto alla conservazione del livello di inquadramento e del trattamento retributivo in godimento, con esclusione degli elementi retributivi collegati a particolari modalità di svolgimento delle precedenti mansioni (comma 5); d) la comunicazione del mutamento di mansioni deve essere effettuata in forma scritta a pena di nullità (comma 5); e) il mutamento di mansioni è accompagnato dall assolvimento dell obbligo formativo, ove necessario (comma 3). Dallo spostamento unilaterale si differenzia per fonte, presupposti e limiti, quello concordato, che, introducendo una vistosa deroga alla disciplina già ampiamente revisionata, si sostanzia nella facoltà di stipulare a condizione che ciò avvenga in sede protetta (ai sensi dell art. 2113, ult. comma, c.c. o dell art. 76 del d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276) ed in presenza di un interesse qualificato del lavoratore (la conservazione dell occupazione, l acquisizione di una diversa professionalità o il miglioramento delle condizioni di vita) accordi individuali di modifica non solo delle mansioni, ma anche della categoria legale, del livello di inquadramento e della relativa retribuzione, contrariamente a quanto accade con riferimento alle ipotesi di adibizione a mansioni inferiori disposte in via unilaterale. In altri termini, la novella rilancia la diversità di disciplina tra mutamento 26 Osserva C. PISANI, La nuova disciplina del mutamento delle mansioni, Giappichelli, Torino, 2015, 82, come il mutamento di mansioni inferiori previsto dal comma 4, come quello di cui al comma 2, è unilaterale, potendo essere imposto dal datore di lavoro al dipendente in forza di uno jus variandi in pejus. È pur vero che il comma 4 non ripete l espressione può, utilizzata dal comma 2; tuttavia, fa propendere per questa conclusione l aver definito quella in esame una ulteriore ipotesi di assegnazione a mansioni inferiori rispetto a quella del comma 2, così condividendone, dunque, la natura di atto di assegnazione unilaterale. 76 Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro

9 unilaterale e mutamento consensuale/negoziale, in precedenza eliminata dall art. 13 dello Statuto, con l aggiunta dell ulteriore differenziazione disciplinare tra accordo collettivo e accordo individuale Il campo di applicazione della nuova disciplina del mutamento di mansioni in pejus Prima di esaminare le nuove ipotesi di legittima adibizione a mansioni inferiori, che si affiancano a quelle non espressamente abrogate già previste dalla precedente legislazione (art. 55 del d.lgs. n. 81/2015) 28, appare opportuno soffermarsi brevemente sul campo di applicazione delle nuova disciplina del mutamento di mansioni in pejus. Innanzitutto, essa si applica nell ambito dell impiego privato a qualunque tipologia di contratto di lavoro subordinato, ivi inclusi i rapporti di lavoro flessibile e quelli non a tempo indeterminato; sono esclusi invece i rapporti di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione. In secondo luogo, la novella entra in vigore immediatamente (art. 57 del d.lgs. n. 81/2015) per tutte le categorie di lavoratori individuati dall art c.c. È da ritenere inoltre che, in difetto di norme transitorie, la nuova normativa si applichi anche ai rapporti di lavoro già in corso alla data della sua entrata in vigore, non avendo il legislatore riproposto la distinzione tra questi e nuove assunzioni stabilita invece dall art. 1 del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, con riferimento al campo di applicazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti 29. Resta da verificare cosa accade con riferimento ai mutamenti di mansioni in pejus disposti prima dell entrata in vigore del decreto n. 81/2015. In proposito si segnala una recente decisione di merito, nella quale si legge che il demansionamento costituisce una sorta di illecito permanente, di conseguenza alle ipotesi richiamate si applica la nuova normativa in quanto la valutazione della liceità o meno della condotta posta in essere dal datore va compiuta con riferimento alla 27 M. BROLLO, Disciplina delle mansioni (art. 3), in F. CARINCI (a cura di), Commento al d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81: le tipologie contrattuali e lo jus variandi, Adapt University Press, 2015, e-book series, n. 48/2015, M. BROLLO, Disciplina delle mansioni (art. 3), cit., 65; M. MISCIONE, Jobs Act: le mansioni e la loro modificazione, cit., 442; C. PISANI, La nuova disciplina del mutamento delle mansioni, cit., 70; V. SPEZIALE, Le politiche del lavoro del Governo Renzi: il Jobs Act e la riforma dei contratti e di altre discipline del rapporto di lavoro, in WP C.S.D.L.E. Massimo d Antona, n. 233/2014, Per tutti, C. ROMEO, Nuovo corso del diritto del lavoro. Contratto a tutele crescenti tra innovazione stabilità e restaurazione, Giappichelli, Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro 77

10 disciplina legislativa e contrattuale vigente giorno per giorno 30. Riteniamo al contrario che in tali casi debba applicarsi la legge del tempo, almeno fino al momento dell entrata in vigore del nuovo art c.c., con la conseguenza che eventuali danni assumerebbero rilevanza fino a quel momento (quando la medesima assegnazione potrebbe non essere più considerata illegittima). 3. Il presupposto legale del demansionamento disposto dal datore di lavoro a livello individuale Il secondo comma del nuovo art c.c. attribuisce al datore di lavoro il potere di assegnare al dipendente mansioni inferiori in presenza di un preciso presupposto, rappresentato dalla modifica degli assetti organizzativi aziendali che incide sulla posizione del lavoratore. In questa ipotesi il lavoratore può essere adibito, per determinazione unilaterale del datore e a prescindere dal suo consenso, a mansioni appartenenti al livello di inquadramento inferiore, purché rientranti nella medesima categoria legale. La causale giustificatrice della modifica degli assetti organizzativi aziendali rappresenta il presupposto di legittimità per l esercizio dello jus variandi in pejus del datore di lavoro; essa costituisce una sorta di giustificato motivo oggettivo di demansionamento per motivazioni del datore di lavoro, in presenza del quale è sufficiente la mera volontà di quest ultimo 31. È fondamentale pertanto individuare o, almeno, tentare di individuare il significato della locuzione, che si presenta estremamente indeterminata e generica, specie considerando che la stessa modifica delle mansioni può di per sé integrare una modifica di assetti organizzativi 32. In proposito, riteniamo che nell interpretazione della incerta proposizione un ruolo significativo sarà svolto dai giudici; tuttavia, è opportuno mettere in 30 Trib. Roma, 30 settembre 2015, in Dir. giust., del 4 settembre 2015, relativa al caso di un lavoratore si trattava nella specie di un quadro che, distaccato presso altra azienda, al suo rientro era stato assegnato a mansioni ritenute non equivalenti. 31 M. BROLLO, Disciplina delle mansioni (art. 3), cit., 67; C. PISANI, La nuova disciplina del mutamento delle mansioni, cit., 70; R. VOZA, Autonomia privata e norma inderogabile nella nuova disciplina del mutamento di mansioni, in WP C.S.D.L.E. Massimo d Antona, n. 262/2015, 6 (da cui si citerà in seguito); ID., in Contratti di lavoro, mansioni e misure di conciliazione vita-lavoro nel Jobs Act 2, a cura di E. GHERA, D. GAROFALO, Cacucci, 2015, 199 ss. 32 F. LISO, Brevi osservazioni sulla revisione della disciplina delle mansioni contenuta nel decreto legislativo n. 81/2015 e su alcune recenti tendenze di politica legislativa in materia di rapporto di lavoro, in WP C.S.D.L.E. Massimo d Antona, n. 257/2015, Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro

11 evidenza in questa sede alcune indicazioni che già emergono dall esame del dato lessicale. È evidente innanzitutto che l utilizzo del termine modifica comporta che il mutamento in pejus delle mansioni del lavoratore non può avere luogo in un contesto aziendale immodificato 33. L espressione assetti organizzativi, in quanto declinata al plurale, lascia intendere inoltre che debba trattarsi di processi di riorganizzazione generali che non coinvolgono solo la posizione del singolo lavoratore, fermo restando che nulla impedisce che la stessa riorganizzazione possa incidere anche solo su di una posizione lavorativa 34. È appena il caso di accennare che si potrebbe porre qui il problema di individuare i dipendenti da adibire a mansioni inferiori tra più lavoratori che occupano la medesima posizione, che nel silenzio della legge delegata deve essere risolto contemperando l interesse dell impresa all utile impiego del personale con l interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita ed economiche (art. 1, comma 7, lett. e), legge n. 183/2014) 35. In secondo luogo, la proposizione deve essere letta nel senso che la modifica degli assetti organizzativi non è di per sé da sola sufficiente ad integrare il presupposto di legittimità per l esercizio dello jus variandi in pejus, ma deve incidere sulla posizione del lavoratore, deve cioè comportare necessariamente la modifica della posizione del dipendente. Affinché dunque l adibizione del lavoratore a mansioni inferiori sia considerata legittima è necessario che vi sia un processo di riorganizzazione aziendale in atto, una modifica della posizione del lavoratore ed un nesso di causalità tra i due termini della fattispecie delineata dal legislatore 36. Sono invece incerti i contorni relativi al quantum dell incidenza. Rimane, per esempio, dubbio se debba essere considerata illegittima la fattispecie della sottrazione parziale o riduzione di compiti che implica una parziale sottoutilizzazione professiona- 33 R. VOZA, Autonomia privata e norma inderogabile nella nuova disciplina del mutamento di mansioni, cit., C. PISANI, La nuova disciplina del mutamento delle mansioni, cit., M. BROLLO, Disciplina delle mansioni (art. 3), cit., 69, la quale evidenzia le difficoltà connesse alla possibilità di spingere l indagine giudiziale fino alla verifica del criterio di scelta utilizzato per individuare chi demansionare tra più dipendenti, per lo più, mediante l utilizzo dei criteri civilistici di correttezza e buona fede che, però, conducono in caso di violazione ad un mero diritto risarcitorio in capo al lavoratore. 36 U. GARGIULO, Lo jus variandi nel nuovo art cod. civ., in WP C.S.D.L.E. Massimo d Antona, n. 268/2015, 6; C. PISANI, La nuova disciplina del mutamento delle mansioni, cit., 70-71; R. VOZA, Autonomia privata e norma inderogabile nella nuova disciplina del mutamento di mansioni, cit., 8. Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro 79

12 le rispetto al ruolo rivestito in precedenza dal lavoratore 37. Nella interpretazione della locuzione in esame pur essendo fondato il dubbio di un eccesso di delega da parte del Governo 38, che non ha individuato neanche i parametri oggettivi della fattispecie, pure richiesti dal delegante 39 si ritiene che una indicazione significativa provenga dal confronto con la legge delega (art. 1, comma 7, lett. e), legge n. 183/2014) 40. La formula del legislatore delegato per individuare il presupposto del legittimo demansionamento è diversa più ampia e generica rispetto al criterio direttivo utilizzato dalla legge delega: quest ultima, richiamando la nozione di eccedenza di personale di cui alla legge n. 223/ , legittimava la mobilità interna solo in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale, mentre invece dalla formula più elastica utilizzata dal d. lgs. n. 81/2015 sembra si possa dedurre che l adibizione a mansioni inferiori può essere effettuata a fronte di processi organizzativi che non necessariamente determinino eccedenze di personale. Il demansionamento rappresenterebbe piuttosto un adattamento necessario alle nuove caratteristiche della struttura produttiva conseguente alla ristrutturazione, senza che sia in gioco il posto di lavoro La giurisprudenza in passato spesso riteneva illegittima tale ipotesi: Cass., 18 maggio 2012, n. 7963, in Mass. giur. lav., 2013, 300; Cass., 24 aprile 2007, n. 9865, in Guida lav., 2007, 40; Cass., 1 giugno 2002, n. 7967, in Lav. prev. oggi, 2002, 1179; Cass., 4 ottobre 1995, n , in Foro it., 1995, I, 3133; Cass., 25 maggio 1989, n. 2516, in Mass. giust. civ., 1989, fasc. 5; Cass., 17 gennaio 1987, n. 392, in Giust. civ., 1988, I, 2368, con nota di L. MASSART; Cass., 8 agosto 1986, n. 4988, in Mass. giust. civ., 1986, fasc L. DE ANGELIS, Note sulla nuova disciplina delle mansioni ed i suoi (difficilissimi) rapporti con la delega, WP C.S.D.L.E. Massimo d Antona, n. 263/2015, in particolare 6 ss.; F. GHERA, Profili di costituzionalità del decreto legislativo n. 81/2015 in materia di riordino delle tipologie contrattuali e di mansioni, in Contratti di lavoro, mansioni e misure di conciliazione vita-lavoro nel Jobs Act 2, cit., 22; V. SPEZIALE, Le politiche del lavoro del Governo Renzi: il Jobs Act e la riforma dei contratti e di altre discipline del rapporto di lavoro, cit., 30 ss. Con riferimento al disegno di legge delega, V. FERRANTE, Riflessioni a caldo sulla progettata modifica degli artt. 4 e 13 dello Statuto, in F. CARINCI (a cura di), La politica del lavoro del Governo Renzi. Atti del X Seminario di Bertinoro-Bologna del ottobre 2014, Adapt University Press, 2015, e-book series, n. 40/2015, U. GARGIULO, Lo jus variandi nel nuovo art cod. civ., cit., Ritiene invece che i criteri individuati dalla legge delega siano stati sostanzialmente rispettati e coerentemente seguiti dal d.lgs. n. 81/2015, C. PISANI, La nuova disciplina del mutamento delle mansioni, cit., 53 ss. e U. GARGIULO, La revisione della disciplina delle mansioni nel Jobs Act, in M. RUSCIANO, L. ZOPPOLI (a cura di), Jobs Act e contratti di lavoro dopo la legge delega 10 dicembre 2014 n. 183, in WP C.S.D.L.E. Massimo d Antona, Collective Volumes, n. 3/2014, V. SPEZIALE, Le politiche del lavoro del Governo Renzi: il Jobs Act e la riforma dei contratti e di altre discipline del rapporto di lavoro, cit., Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro

13 Sembra pertanto si possa accogliere quella opinione secondo la quale il lavoratore, ai sensi del secondo comma dell art c.c., può essere adibito legittimamente a mansioni inferiori solo in presenza di un giustificato motivo collegato all organizzazione aziendale 43, non essendo necessaria né l esistenza di una crisi dell impresa né la circostanza che il demansionamento costituisca l alternativa ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo 44 ; in altri termini, la nuova normativa non richiede per il legittimo demansionamento che sia concretamente in gioco il posto di lavoro 45. In questo senso il legislatore della novella si è spinto oltre i richiamati orientamenti giurisprudenziali che, considerando primario l interesse del lavoratore alla conservazione del posto, ritenevano legittimo il patto di demansionamento allo scopo di evitare il licenziamento; e ciò anche in quanto nel nuovo art c.c, comma 2, la modifica delle mansioni non è consensuale ma è di tipo unilaterale. Non rientrano invece nella previsione del secondo comma dell art c.c., ma piuttosto in quella del sesto comma che esplicitamente prevede la possibilità di stipula di accordi individuali di modifica delle mansioni nell interesse del lavoratore alla conservazione dell occupazione, le ipotesi in cui la stessa giurisprudenza riteneva legittima l adibizione a mansioni inferiori per motivi del lavoratore, in particolare per motivi di salute. L introduzione nell ordinamento di ipotesi di demansionamento disposte unilateralmente quale forma legittima di esercizio del potere organizzativo del datore di lavoro comporta un notevole ampliamento delle prerogative datoriali, accompagnato da un allargamento significativo dell area del debito del prestatore di lavoro, che viene tuttavia compensato, come si dirà, dalle garanzie previste dallo stesso art c.c. In proposito è da ritenere che comunque il giudice potrà esercitare nonostante l ampiezza della formula 43 M. BROLLO, Disciplina delle mansioni (art. 3), cit., S. CANALI DE ROSSI, Mansioni: ius variandi datoriale e demansionamento, Dir. prat. lav., 2015, 1345; E. MASSI, Nuova disciplina delle mansioni, in Dir. prat. lav., 2015, 1813; R. VOZA, Autonomia privata e norma inderogabile nella nuova disciplina del mutamento di mansioni, cit., In questo senso, oltre agli Autori citati alla nota precedente, M. BROLLO, Disciplina delle mansioni (art. 3), cit., 67. Osserva C. PISANI, La nuova disciplina del mutamento delle mansioni, cit., 73 ss., che sarebbe illogico che il datore utilizzasse il comma 2 nel caso in cui l alternativa alla modifica in pejus fosse un legittimo licenziamento per giustificato motivo oggettivo È evidente, infatti, che in questa ipotesi il datore di lavoro non avrebbe alcun interesse ad applicare il comma 2, potendo ottenere un risultato anche migliore mediante quanto previsto dal comma 6, risparmiando di corrispondere al lavoratore una retribuzione superiore rispetto alle mansioni inferiori, come impone il comma 5, e quindi in sostanza evitando di corrispondere untrattamento di miglior favore al dipendente. Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro 81

14 utilizzata un efficace controllo 46 : in particolare, potrà verificare in relazione al momento dell avvenuto demansionamento che la modifica delle mansioni del lavoratore sia coerente con la modifica degli assetti organizzativi e, prima ancora, che quella modifica sia effettiva; rimangono invece insindacabili sulla falsariga degli orientamenti giurisprudenziali consolidati in materia di licenziamento per giustificato motivo oggettivo 47 le motivazioni della modifica, ai sensi dell art. 41, comma 1, Cost. e dell art. 30 della legge n. 183/ Le ipotesi di demansionamento secondo l autonomia collettiva Il quarto comma dell art c.c. rinvia ai contratti collettivi l individuazione di ulteriori ipotesi di assegnazione a mansioni inferiori. Anche questa possibilità di deroga è subordinata alla condizione che l adibizione avvenga a mansioni appartenenti al livello di inquadramento inferiore, purché rientranti nella medesima categoria legale. La disposizione deve essere coordinata con il rinvio generale contenuto nell art. 51, d.lgs. n. 81/2015, secondo il quale salvo diversa previsione, ai fini del presente decreto, per contratti collettivi si intendono i contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria 48. La dottrina sottolinea che le implicazioni della norma con il sistema di relazioni industriali sono notevoli e dovranno essere valutate con attenzione 49. In questa sede è appena il caso di osservare che non essendo previsto diversamente con riferimento alla disciplina delle mansioni, il rinvio ai contratti collettivi, delineato secondo il modello definitorio dell art. 51, è da intendersi ai tre classici livelli di negoziazione, nazionale, territoriale e aziendale; con la 46 M. MISCIONE, Jobs Act: le mansioni e la loro modificazione, cit., 442, sottolinea come dedurre l insindacabilità, solo per l ampiezza della formula utilizzata ( modifica degli assetti organizzativi aziendali che incide sulla posizione del lavoratore ), significa cancellare la norma in modo irragionevole. 47 Da ultimo, Cass., 9 luglio 2013, n , in Mass. giur. lav., 2013, 861; Cass., 11 gennaio 2013, n. 579, in Guida lav., 2013, 20; Cass., 14 settembre 2012, n , in Guida lav., 2013, G.A. RECCHIA, Il ruolo dell autonomia collettiva, in E. GHERA, D. GAROFALO (a cura di), Contratti di lavoro, mansioni e misure di conciliazione vita-lavoro nel Jobs Act 2, cit., 117 ss. 49 U. GARGIULO, Lo jus variandi nel nuovo art cod. civ., cit., 18 (nota 28). 82 Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro

15 conseguenza che la norma, attribuendo all autonomia collettiva un forte potere integrativo, autorizza i contratti collettivi di qualsiasi livello, anche quello a- ziendale 50, a prevedere ulteriori ipotesi di sacrificio della professionalità dei lavoratori all altare dell interesse generale all occupazione che vanno oltre il presupposto legale della modifica degli assetti che incide sulla posizione del lavoratore 51. Il comma 4 dell art c.c. pone la questione relativa al raccordo con l art. 8 del d.l. n. 138/2011, convertito nella legge n. 148/2011, che come ricordato rinvia alla contrattazione c.d. di prossimità la possibilità di derogare in pejus all art c.c. (vecchio testo) con sacrificio della professionalità acquisita dai lavoratori 52. In proposito è opportuno osservare che in chiave di successione di leggi nel tempo, l art. 8 della legge n. 148/2011, potrebbe risultare superato con riferimento alla contrattazione collettiva aziendale, in relazione alla materia delle mansioni, dalla nuova disciplina legale 53. E ciò nonostante il contenuto delle due disposizioni non sia pienamente sovrapponibile, in quanto per un verso il comma 4 dell art c.c. che, è bene ricordarlo, pone tutte le problematiche collegate all efficacia soggettiva dei contratti collettivi, ed in particolare quella del rifiuto del lavoratore specie se non iscritto al sindacato o iscritto ad un sindacato non firmatario estende anche alla contrattazione collettiva nazionale la possibilità di individuare nuove ipotesi di adibizione a mansioni inferiori e per altro verso prevede vincoli più ristretti rispetto alla disposizione del Sotto questo profilo la norma ha un precedente nell art. 4, legge n. 223/1991, che come più sopra ricordato autorizza la contrattazione, nell ambito di procedure per messa in mobilità o riduzione del personale, a derogare la regola generale di cui al vecchio testo dell art c.c., comma M. BROLLO, Disciplina delle mansioni (art. 3), cit., Con riferimento al disegno di legge delega sottolinea F. SANTONI, La revisione della disciplina delle mansioni, in Commento al Disegno di legge S 1428 ora C 2660, a cura di F. CA- RINCI, 114, che il potere di deroga conferito ai contratti collettivi si pone nella medesima direzione dell art. 8, legge n. 148/ M. BROLLO, Disciplina delle mansioni (art. 3), cit., 58, 65, Secondo V. SPEZIALE, Le politiche del lavoro del Governo Renzi: il Jobs Act e la riforma dei contratti e di altre discipline del rapporto di lavoro, cit., 37, la nuova disciplina delle mansioni introduce una ipotesi speciale rispetto all art. 8, legge n. 148/2011, e pertanto l autonomia collettiva, in relazione a questa materia, potrà agire anche in assenza dei presupposti normativi ( vincoli di scopo, efficacia soggettiva, ecc.) previsti dalla disposizione del 2011 e fermo restando, ovviamente, il rispetto oltre che dei contenuti della delega anche dei limiti imposti dalla costituzione e dalle altre fonti sovraordinate alla legge. Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro 83

16 Il rinvio alla contrattazione collettiva che è fonte più vicina alle specifiche situazioni regolate e come tale consente di valorizzare un opera di concreta mediazione tra previsioni garantistiche e mutevoli esigenze di flessibilità organizzativa nei diversi settori economici pone l ulteriore questione della individuazione del significato da attribuire alla locuzione ulteriori ipotesi. È ovvio che le ulteriori ipotesi si aggiungono a quelle stabilite dal comma 2. In questo caso tuttavia il legislatore non prevede una causale giustificatrice, a differenza della deroga di cui al secondo comma 55. Se ne può dedurre che l intervento della contrattazione può prescindere dalla modifica di assetti organizzativi aziendali e che il contratto collettivo potrà prevedere ulteriori ipotesi anche non strettamente collegate e/o riconducibili a ragioni aziendali 56. È opportuno segnalare che ciò non sembra però in linea con le indicazioni della legge delega 57 che nell operare il rinvio alla contrattazione collettiva (art. 1, comma 7, lett. e), seconda parte, legge n. 183/2014) sebbene con una formula infelice e poco chiara 58 fa riferimento a ulteriori ipotesi rispetto a quelle disposte ai sensi delle presente lettera, che richiama invece nella prima parte i processi di riorganizzazione, ristrutturazione e conversione aziendale. L ampiezza della delega conferita all autonomia collettiva per un verso conferma l idea che l assegnazione a mansioni inferiori non è configurata dal legislatore necessariamente in termini di extrema ratio rispetto alla perdita del posto di lavoro 59. Per altro verso, lascia aperta la questione se la contrattazione collettiva potrà individuare e precisare qualsiasi ipotesi di deroga aggiuntiva rispetto a quella che giustifica l adibizione a mansioni inferiori in conse- 55 Osserva C. PISANI, La nuova disciplina del mutamento delle mansioni, cit., 83, come in questa ipotesi il presupposto di legittimità consiste nella tipizzazione da parte del contratto collettivo, senza altri vincoli alla causale di fonte collettiva. Evidentemente il legislatore ha ritenuto già prevalutata dall autonomia collettiva la meritevolezza dell esigenza o della situazione che legittimi lo jus variandi in pejus. 56 In tal senso C. PISANI, La nuova disciplina del mutamento delle mansioni, cit., 84. Sembra orientata in senso contrario, M. BROLLO, Disciplina delle mansioni (art. 3), cit., 74, per la quale le ulteriori ipotesi vanno individuate presumibilmente tra quelle riconducibili a ragioni aziendali. 57 Contra, L. DE ANGELIS, Note sulla nuova disciplina delle mansioni ed i suoi (difficilissimi) rapporti con la delega, cit., L art. 1, comma 7, lett. e), seconda parte, legge n. 183/2014, testualmente dice: previsione che la contrattazione collettiva, anche aziendale ovvero di secondo livello,... possa individuare ulteriori ipotesi rispetto a quelle disposte ai sensi delle presente lettera. 59 R. VOZA, Autonomia privata e norma inderogabile nella nuova disciplina del mutamento di mansioni, cit., Variazioni su Temi di Diritto del Lavoro

Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giuslavoristici

Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giuslavoristici Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giuslavoristici N. 133 16.07.2015 La nuova disciplina delle mansioni È legittimo adibire il lavoratore a mansioni inferiori, a determinate condizioni,

Dettagli

Cambiamenti e opportunità per la gestione del personale nei contratti di lavoro subordinato

Cambiamenti e opportunità per la gestione del personale nei contratti di lavoro subordinato Cambiamenti e opportunità per la gestione del personale nei contratti di lavoro subordinato Le novità introdotte dal Jobs Act: Revisione della normativa in tema di Mansioni Avv. Giorgio Molteni 1 La nuova

Dettagli

l Il quadro normativo e contrattuale

l Il quadro normativo e contrattuale GIUGNO 2008 1 l Premessa La recente riforma del rapporto a termine realizzata attraverso le disposizioni introdotte dal protocollo sul welfare 2007 poi tradotto in legge n. 247/2007, ha riproposto il tema

Dettagli

Art c.c. «PRESTAZIONE DEL LAVORO» (nuovo 2103) «MANSIONI DEL LAVORATORE» (vecchio 2103)

Art c.c. «PRESTAZIONE DEL LAVORO» (nuovo 2103) «MANSIONI DEL LAVORATORE» (vecchio 2103) Art. 2103 c.c. «PRESTAZIONE DEL LAVORO» (nuovo 2103) «MANSIONI DEL LAVORATORE» (vecchio 2103) L. delega 10 dicembre 2014, n. 183 Art. 1 7. Allo scopo di rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo

Dettagli

DIRITTO DEL LAVORO. DIRITTO DEI RAPPORTI INDIVIDUALI DI LAVORO (Diritto del lavoro in senso stretto)

DIRITTO DEL LAVORO. DIRITTO DEI RAPPORTI INDIVIDUALI DI LAVORO (Diritto del lavoro in senso stretto) DIRITTO DEL LAVORO DIRITTO DEI RAPPORTI INDIVIDUALI DI LAVORO (Diritto del lavoro in senso stretto) DIRITTO DEI RAPPORTI COLLETTIVI (Diritto sindacale) Le fonti Costituzione Legge Contratto collettivo

Dettagli

DIRITTO DEL LAVORO. DIRITTO DEI RAPPORTI INDIVIDUALI DI LAVORO (Diritto del lavoro in senso stretto)

DIRITTO DEL LAVORO. DIRITTO DEI RAPPORTI INDIVIDUALI DI LAVORO (Diritto del lavoro in senso stretto) DIRITTO DEL LAVORO DIRITTO DEI RAPPORTI INDIVIDUALI DI LAVORO (Diritto del lavoro in senso stretto) DIRITTO DEI RAPPORTI COLLETTIVI (Diritto sindacale) Le fonti Costituzione Legge Contratto collettivo

Dettagli

Diritto del Lavoro. Le mansioni

Diritto del Lavoro. Le mansioni Diritto del Lavoro Mario GALLO Professore a contratto di Diritto del Lavoro nell Lazio Meridionale Cassino, 12 novembre 2015 1 Le mansioni 2 Principi generali: l oggetto della prestazione lavorativa Nel

Dettagli

NUOVA DISCIPLINA DELLE MANSIONI

NUOVA DISCIPLINA DELLE MANSIONI NUOVA DISCIPLINA DELLE MANSIONI D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 G.U. 24 giugno 2015, n. 144 Entrata in vigore: giovedì 25 giugno 2015 Alberto Bosco 1 Testo organico delle tipologie contrattuali Articolo 51

Dettagli

SOMMARIO. Presentazione... VII

SOMMARIO. Presentazione... VII SOMMARIO Presentazione... VII PAOLO SORDI Chi era Attilio Palladini... 1 IOLANDA PICCININI Mansioni e autonomia negoziale... 7 CARMELO CELENTANO Problemi di legittimità costituzionale del nuovo art. 2103

Dettagli

La disciplina delle mansioni. Le dirompenti novità del Jobs Act

La disciplina delle mansioni. Le dirompenti novità del Jobs Act La disciplina delle mansioni Le dirompenti novità del Jobs Act Revisione della disciplina delle mansioni legge delega: art. 1, comma 7, lett. e) revisione della disciplina delle mansioni, in caso di processi

Dettagli

PREMESSA Legge Delega 10 dicembre 2014 n. 183 (articolo 1, comma 7, lettera e l art. 3 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 art Cod. Civ.

PREMESSA Legge Delega 10 dicembre 2014 n. 183 (articolo 1, comma 7, lettera e l art. 3 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 art Cod. Civ. www.studiomarazza.it Studio Legale Marazza & Associati 2015 PREMESSA La nuova disciplina delle mansioni, traente origine nella Legge Delega 10 dicembre 2014 n. 183 (articolo 1, comma 7, lettera e), si

Dettagli

JOBS ACT 1 IL DECRETO POLETTI SUI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO

JOBS ACT 1 IL DECRETO POLETTI SUI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO ALBA 13 novembre 2015 Jobs Act Avv. Vincenzo Martino 1 JOBS ACT 1 IL DECRETO POLETTI SUI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO D.L. 20 marzo 2014 n. 34, convertito in L. 16 maggio 2014 n. 78 Liberalizzazione assunzioni

Dettagli

VENERDI 26 FEBBRAIO 2016 GESTIONE DEL RAPPORTO: MANSIONI E CONTROLLI

VENERDI 26 FEBBRAIO 2016 GESTIONE DEL RAPPORTO: MANSIONI E CONTROLLI VENERDI 26 FEBBRAIO 2016 GESTIONE DEL RAPPORTO: MANSIONI E CONTROLLI 1 JUS VARIANDI ALLA LUCE DEL NUOVO ART. 2103 c.c. 2 EVOLUZIONE NORMATIVA ART. 2103.c.c CODICE CIVILE 1942 L. 300/1970 STATUTO DEI LAVORATORI

Dettagli

JOBS ACT LA NUOVA DISCIPLINA DELLE MANSIONI E DEI CONTROLLI A DISTANZA

JOBS ACT LA NUOVA DISCIPLINA DELLE MANSIONI E DEI CONTROLLI A DISTANZA JOBS ACT LA NUOVA DISCIPLINA DELLE MANSIONI E DEI CONTROLLI A DISTANZA Porto San Giorgio 18 novembre 2015 Pesaro 27 novembre 2015 Avv. Alberto Piccinini LA DISCIPLINA DELLE MANSIONI PRIMA DELLA RIFORMA

Dettagli

ISSN Pubblicato dal 06/07/2015

ISSN Pubblicato dal 06/07/2015 ISSN 1127-8579 Pubblicato dal 06/07/2015 All'indirizzo http://www.diritto.it/docs/37199-cambia-l-art-2103-c-c-il-lavoratore-pu-essereadibito-a-mansioni-diverse-anche-inferiori-approvati-l-11-giugno-2015-i-decreti-attuativi-aljobs-act

Dettagli

- LA REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLE MANSIONI - l art c.c.

- LA REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLE MANSIONI - l art c.c. - LA REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLE MANSIONI - l art. 2103 c.c. 1 L. 183/2014 LEGGE DELEGA (JOBS ACT) Al fine di agevolare l occupazione, adeguare i contratti vigenti alle esigenze contesto occupazionale

Dettagli

RELAZIONE TRA FONTI REGOLATRICI DEL RAPPORTO DI LAVORO

RELAZIONE TRA FONTI REGOLATRICI DEL RAPPORTO DI LAVORO RELAZIONE TRA FONTI REGOLATRICI DEL RAPPORTO DI LAVORO LE FONTI DELL ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO REGOLAMENTI E DIRETTIVE UE COSTITUZIONE ART. 1 PRELEGGI: LEGGI Legge Atti aventi forza di legge: Decreti

Dettagli

Riforma del Mercato del Lavoro e flessibilità contrattuali

Riforma del Mercato del Lavoro e flessibilità contrattuali Prof. Avv. Sandro Mainardi Università degli Studi di Bologna Riforma del Mercato del Lavoro e flessibilità contrattuali Legge 28 giugno 2012, n. 92 L idea (o lo scambio) di fondo Estensione della flessibilità

Dettagli

Mansioni e qualifiche LAUREA MAGISTRALE - MARZO 2016 MONICA MCBRITTON

Mansioni e qualifiche LAUREA MAGISTRALE - MARZO 2016 MONICA MCBRITTON Mansioni e qualifiche LAUREA MAGISTRALE - MARZO 2016 MONICA MCBRITTON Mansioni 2 Sono l oggetto della prestazione dedotta in contratto. Sono il criterio di determinazione qualitativa dell oggetto della

Dettagli

LE MANSIONI DA UN PUNTO DI VISTA GIURISPRUDENZIALE

LE MANSIONI DA UN PUNTO DI VISTA GIURISPRUDENZIALE LE MANSIONI DA UN PUNTO DI VISTA GIURISPRUDENZIALE Milano, 11 aprile 2016 Avv. Prof. Francesco Rotondi Founding Partner LABLAW Studio Legale 1 I RIFERIMENTI NORMATIVI 2 LE PREVISIONI DELLA LEGGE DELEGA

Dettagli

Lavoro a termine Monica McBritton Maggio 2015

Lavoro a termine Monica McBritton Maggio 2015 Lavoro a termine Monica McBritton Maggio 2015 Evoluzione storica CODICE DEL 1865 : art. 1626 ->Nessuno può obbligare la propria opera all altrui servizio che a tempo, o per una determinata impresa. (divieto

Dettagli

L art. 8 D.L. 138/2011: Ambiti, materie, criticità della contrattazione di prossimità

L art. 8 D.L. 138/2011: Ambiti, materie, criticità della contrattazione di prossimità L art. 8 D.L. 138/2011: Ambiti, materie, criticità della contrattazione di prossimità L art. 8, comma 1 D.L. 138/2011: il testo I contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale

Dettagli

SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE IUS 07 DIRITTO DEL LAVORO CHIARIMENTI PER GLI STUDENTI DELLA FACOLTA DI ECONOMIA

SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE IUS 07 DIRITTO DEL LAVORO CHIARIMENTI PER GLI STUDENTI DELLA FACOLTA DI ECONOMIA SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE IUS 07 DIRITTO DEL LAVORO CHIARIMENTI PER GLI STUDENTI DELLA FACOLTA DI ECONOMIA LAUREA MAGISTRALE IN MERCATO DEL LAVORO, RELAZIONI INDUSTRIALI, SISTEMI DI WELFARE (FACOLTA

Dettagli

in caso di disabilità conseguente ad infortunio sul lavoro o malattia professionale (Legge n. 68/1999);

in caso di disabilità conseguente ad infortunio sul lavoro o malattia professionale (Legge n. 68/1999); Con il c.d. Job act ovvero la legge 183/2014 il legislatore ha inteso modificare uno dei capisaldi delle disciplina giuslavoristica ovvero quella relativa alle mansioni e più nello specifico al c.d. ius

Dettagli

Oggetto: MASTER DI ALTA FORMAZIONE IN DIRITTO DEL LAVORO E CONCILIAZIONE SINDACALE PARTECIPAZIONE GRATUITA

Oggetto: MASTER DI ALTA FORMAZIONE IN DIRITTO DEL LAVORO E CONCILIAZIONE SINDACALE PARTECIPAZIONE GRATUITA Oggetto: MASTER DI ALTA FORMAZIONE IN DIRITTO DEL LAVORO E CONCILIAZIONE SINDACALE PARTECIPAZIONE GRATUITA PROGRAMMA DI STUDIO: MODULO 1: LE CARATTERISTICHE DEL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO Il contratto

Dettagli

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Roma, 11 luglio 2005 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione generale per l Attività Ispettiva Alla Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) Prot. n 1006 e p.c. alle Direzioni regionali

Dettagli

AREA TEMATICA: Osservatorio Giurisprudenziale Giurisprudenza di Merito Centro Studi

AREA TEMATICA: Osservatorio Giurisprudenziale Giurisprudenza di Merito Centro Studi AREA TEMATICA: Osservatorio Giurisprudenziale Giurisprudenza di Merito Centro Studi INDICE DEI DOCUMENTI PRESENTI NELL AREA TEMATICA 1. Segnalazione del 21.11.2010 avv.loredana Rondelli Studio Legale avv.

Dettagli

*PUBBLICAZIONI DI GIUSEPPE SANTORO-PASSARELLI DAL 1972 AL 2005*

*PUBBLICAZIONI DI GIUSEPPE SANTORO-PASSARELLI DAL 1972 AL 2005* *PUBBLICAZIONI DI GIUSEPPE SANTORO-PASSARELLI DAL 1972 AL 2005* 1972 *1) Riflessioni sulla natura giuridica delle indennità spettanti ai superstiti in caso di morte del lavoratore. (Nota a c. cost. 19

Dettagli

Evento di Formazione Gruppo ODCEC Area Lavoro

Evento di Formazione Gruppo ODCEC Area Lavoro Le intese aziendali sul lavoro e gli interventi possibili per le parti delegate: i contratti aziendali di secondo livello e la contrattazione di prossimità Evento di Formazione Gruppo ODCEC Area Lavoro

Dettagli

CAPITOLO PRIMO LA NORMATIVA IN TEMA DI LICENZIAMENTI INDIVIDUALI

CAPITOLO PRIMO LA NORMATIVA IN TEMA DI LICENZIAMENTI INDIVIDUALI Indice PARTE PRIMA I LICENZIAMENTI INDIVIDUALI CAPITOLO PRIMO LA NORMATIVA IN TEMA DI LICENZIAMENTI INDIVIDUALI 1. L evoluzione della disciplina 2. La legge di riforma 11 maggio 1990, n.108 3. Il campo

Dettagli

I LA PRIVATIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

I LA PRIVATIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI Presentazione...................................... VII Capitolo I LA PRIVATIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI 1.1. Il quadro normativo.............................

Dettagli

tempo determinato (art. 86 c.9). Per la pubblica

tempo determinato (art. 86 c.9). Per la pubblica 3.1 L evoluzione della normativa sul contratto a termine nel pubblico impiego dopo il D.Lgs. 368/2001 fino alla legge finanziaria 2007. Importante passaggio, dopo il D.Lgs. 368/2001, è stato l esclusione

Dettagli

La nuova disciplina del mercato del lavoro I CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO

La nuova disciplina del mercato del lavoro I CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO La nuova disciplina del mercato del lavoro I CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO Uno dei contratti maggiormente investiti dalla Riforma Fornero è quello a tempo determinato, in attuazione della linea politica

Dettagli

Le fonti del diritto del lavoro. Monica McBritton Marzo 2016

Le fonti del diritto del lavoro. Monica McBritton Marzo 2016 Le fonti del diritto del lavoro Monica McBritton Marzo 2016 Le fonti del diritto del lavoro Fonti normative Fonti contrattuali collettive MMcB 2 Fonti normative Fonti internazionali: Trattati, convenzioni,

Dettagli

Nozione e quadro normativo

Nozione e quadro normativo LA REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLE MANSIONI NELLO SCHEMA DI DECRETO ATTUATIVO DEL JOBS ACT * di Domenico Iodice, (consulente giuridico First-Cisl) e Marco Lai (Centro Studi Nazionale Cisl di Firenze)

Dettagli

CONTRATTO A TERMINE. Avv. Luca Negrini Torino, via Brofferio 1, 011/

CONTRATTO A TERMINE. Avv. Luca Negrini Torino, via Brofferio 1, 011/ Avv. Luca Negrini Torino, via Brofferio 1, 011/5612688 l.negrini@studionvn.it LA CAUSALE L apposizione di un termine alla durata del contratto di lavoro subordinato è possibile a fronte di ragioni di carattere

Dettagli

Indice. Prefazione di Armando Tursi

Indice. Prefazione di Armando Tursi Indice Prefazione di Armando Tursi XI Capitolo I Il dibattito dottrinale sul giustificato motivo oggettivo di licenziamento ex art. 3, legge n. 604/1966 1. Punti condivisi nel dibattito dottrinale sul

Dettagli

AA.SS. nn. 2233 e 2229

AA.SS. nn. 2233 e 2229 AA.SS. nn. 2233 e 2229 Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato Audizione ANIA 11a

Dettagli

A.C Disegno di legge

A.C Disegno di legge A.C. 4135 Disegno di legge Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato AUDIZIONE ANIA

Dettagli

INDICE IL DIRITTO DEL LAVORO

INDICE IL DIRITTO DEL LAVORO INDICE Prefazione alla prima edizione... Pag. XV Prefazione alla seconda edizione...» XIX Prefazione alla terza edizione...» XXI Prefazione alla quarta edizione...» XXIII Prefazione alla quinta edizione...»

Dettagli

LICENZIAMENTI: LO STATO DELL ARTE

LICENZIAMENTI: LO STATO DELL ARTE LICENZIAMENTI: LO STATO DELL ARTE a cura di Marco Frisoni Consulente del Lavoro 1 modulo I contenuti della Legge delega n. 183/2014 I contenuti della Legge delega n. 183/2014 La riforma dei contratti di

Dettagli

Riflessioni sulla riforma dei controlli a distanza nel decreto attuativo del Jobs Act. Massimo Malena & Associati 13 Maggio 2015

Riflessioni sulla riforma dei controlli a distanza nel decreto attuativo del Jobs Act. Massimo Malena & Associati 13 Maggio 2015 Riflessioni sulla riforma dei controlli a distanza nel decreto attuativo del Jobs Act Massimo Malena & Associati 1 Maggio 2015 L art. 2: Modifiche all art. 4 della legge 20 Maggio 1970 n. 00 ed all art.

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI DIRIGENZIALI EX ART. 15 SEPTIES DEL D. LGS. 502/92 E S.M.I. (Reg. n. 11/2008)

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI DIRIGENZIALI EX ART. 15 SEPTIES DEL D. LGS. 502/92 E S.M.I. (Reg. n. 11/2008) FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto pubblico C.F. 00303490189 - P. IVA 00580590180 V.le Golgi, 19-27100 PAVIA Tel. 0382 5011 REGOLAMENTO

Dettagli

Il principio costituzionale di libertà sindacale. L organizzazione sindacale è libera (art. 39, comma 1 Cost.)

Il principio costituzionale di libertà sindacale. L organizzazione sindacale è libera (art. 39, comma 1 Cost.) Il principio costituzionale di libertà sindacale L organizzazione sindacale è libera (art. 39, comma 1 Cost.) La libertà sindacale del singolo lavoratore La libertà sindacale positiva La libertà sindacale

Dettagli

La riforma del lavoro - Jobs Act. COSA CAMBIA DAVVERO

La riforma del lavoro - Jobs Act. COSA CAMBIA DAVVERO La riforma del lavoro - Jobs Act. COSA CAMBIA DAVVERO Avv. Vittorio De Luca Managing Partner, Studio De Luca Avvocati Giuslavoristi Milano, 24 marzo 2015 Legge-delega 10 dicembre 2014, n. 183 Il punto

Dettagli

MASSIME LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 7 Novembre 2013, n (Pres. F.M. Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Dipendente Titolo

MASSIME LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 7 Novembre 2013, n (Pres. F.M. Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Dipendente Titolo MASSIME LAVORO Corte di Cassazione Sez. Lav. 7 Novembre 2013, n 25073 (Pres. F.M. Canevari; Rel. C. Marotta) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Dipendente Titolo professionale non più in regola Licenziamento

Dettagli

Una riflessione sul primo provvedimento giudiziale post Fornero CENTRO STUDI

Una riflessione sul primo provvedimento giudiziale post Fornero CENTRO STUDI Una riflessione sul primo provvedimento giudiziale post Fornero CENTRO STUDI 26.10.2012 Riflessioni sulla ordinanza del Tribunale di Bologna del 15 Ottobre 2012 Carissimi, Siamo impegnati come Centro Studi

Dettagli

CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO LEGGE N. 34/ Job Act

CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO LEGGE N. 34/ Job Act INFORMATIVA PAGHE N. 08/14 Assago, 4 giugno 2014 Alle Aziende Clienti Tutti i Settori CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO LEGGE N. 34/2014 - Job Act Riferimenti normativi: Legge n. 78/2014 Decreto Legge n.

Dettagli

Le procedure conciliative in materia di lavoro con l introduzione delle tutele crescenti. (Roberto Camera)

Le procedure conciliative in materia di lavoro con l introduzione delle tutele crescenti. (Roberto Camera) Le procedure conciliative in materia di lavoro con l introduzione delle tutele crescenti (Roberto Camera) 1 ? Tentativo ordinario di conciliazione artt. 409 e ssdel c.p.c. Tentativo di conciliazione per

Dettagli

Apprendistato e Formazione interna all azienda: obbligo di Regolamentazione Regionale

Apprendistato e Formazione interna all azienda: obbligo di Regolamentazione Regionale Apprendistato e Formazione interna all azienda: obbligo di Regolamentazione Regionale pubblicato, il 20 maggio 2010, sulla rivista Guida Normativa de Il Sole 24 Ore La Corte Costituzionale ha dichiarato

Dettagli

Capitolo primo Lavoro subordinato, lavoro autonomo e attività di lavoro dedotte in altre fattispecie contrattuali

Capitolo primo Lavoro subordinato, lavoro autonomo e attività di lavoro dedotte in altre fattispecie contrattuali Indice Prefazione alla terza edizione 7 Prefazione alla seconda edizione 8 Prefazione alla prima edizione 9 Capitolo primo Lavoro subordinato, lavoro autonomo e attività di lavoro dedotte in altre fattispecie

Dettagli

Cosa succede quando il lavoratore viene demansionato

Cosa succede quando il lavoratore viene demansionato Cosa succede quando il lavoratore viene demansionato http://www.diritto.it/articoli/lavoro/giua.html Introduzione Il Codice Civile all articolo 2103 c.c., modificato dall art. 13 Legge n.300/70 (cd. Statuto

Dettagli

NUOVE OPPORTUNITÀ PER I CONSULENTI DEL LAVORO NELLE COMMISSIONI DI CONCILIAZIONE DOPO IL JOBS ACT

NUOVE OPPORTUNITÀ PER I CONSULENTI DEL LAVORO NELLE COMMISSIONI DI CONCILIAZIONE DOPO IL JOBS ACT NUOVE OPPORTUNITÀ PER I CONSULENTI DEL LAVORO NELLE COMMISSIONI DI CONCILIAZIONE DOPO IL JOBS ACT Brescia, 29 ottobre 2015 Relatore: dott. Massimo Brisciani ARGOMENTI T U T E L E C R E S C E N T I 3 C

Dettagli

Modelli di costituzione: costituzioni ottocentesche e costituzioni moderne.

Modelli di costituzione: costituzioni ottocentesche e costituzioni moderne. LE FONTI DEL DIRITTO ITALIANO La Costituzione I trattati istitutivi delle comunità europee ed i successivi trattati integrativi e modificativi Le fonti comunitarie: direttive e regolamenti Le leggi Le

Dettagli

Controlli in materia lavoro: il GPS necessita di accordo sindacale

Controlli in materia lavoro: il GPS necessita di accordo sindacale CIRCOLARE A.F. N. 172 del 13 Dicembre 2016 Ai gentili clienti Loro sedi Controlli in materia lavoro: il GPS necessita di accordo sindacale Premessa Con la circolare n. 2 del 07.11.2016 l Ispettorato Nazionale

Dettagli

Il contratto a termine e il part time Milano, 12 ottobre Avv. Giuseppe Bulgarini d Elci

Il contratto a termine e il part time Milano, 12 ottobre Avv. Giuseppe Bulgarini d Elci Il contratto a termine e il part time Milano, 12 ottobre 2015 Avv. Giuseppe Bulgarini d Elci La nuova disciplina del lavoro a termine D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, artt. 19-29 Contratto a termine La prima

Dettagli

TRASFERIMENTO E MUTAMENTO DI MANSIONI. SCUOLA FORENSE MILANO 6 MARZO 2015 Avv. Antonella Negri. www.beplex.com

TRASFERIMENTO E MUTAMENTO DI MANSIONI. SCUOLA FORENSE MILANO 6 MARZO 2015 Avv. Antonella Negri. www.beplex.com TRASFERIMENTO E MUTAMENTO DI MANSIONI SCUOLA FORENSE MILANO 6 MARZO 2015 Avv. Antonella Negri www.beplex.com Il mutamento del luogo di esecuzione della prestazione lavorativa 1. Il trasferimento 2. La

Dettagli

DIRITTO DEL LAVORO PROGRAMMA A.A (Prof. Giorgio Fontana) CORSO DI LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO

DIRITTO DEL LAVORO PROGRAMMA A.A (Prof. Giorgio Fontana) CORSO DI LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO DIRITTO DEL LAVORO PROGRAMMA A.A. 2008-2009 (Prof. Giorgio Fontana) CORSO DI LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO Crediti: 14 OBIETTIVI DEL CORSO: Il corso si propone di fornire allo studente la conoscenza

Dettagli

Legge n.78/2014, legge delega n.183/214, legge di stabilità 2015 (n.190/2014), dlgs n.22 e n.23/2015

Legge n.78/2014, legge delega n.183/214, legge di stabilità 2015 (n.190/2014), dlgs n.22 e n.23/2015 Legge n.78/2014, legge delega n.183/214, legge di stabilità 2015 (n.190/2014), dlgs n.22 e n.23/2015 Lezioni di Giuliano Cazzola, docente Uniecampus, comitato scientifico Adapt, Ceslar Jobs act La riforma

Dettagli

REGOLAMENTO SULLA MOBILITA DI AREA DEL PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO

REGOLAMENTO SULLA MOBILITA DI AREA DEL PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO REGOLAMENTO SULLA MOBILITA DI AREA DEL PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO Art. 1 - Disciplina. 1. Il presente Regolamento disciplina i criteri per la Mobilità di Area, nell ambito della medesima Categoria

Dettagli

16 aprile giudice dott. Cersosimo - Del Bianco (avv. Amoruso) c. La Fiduciaria (avv. Casali)

16 aprile giudice dott. Cersosimo - Del Bianco (avv. Amoruso) c. La Fiduciaria (avv. Casali) GIUDICE DI PACE DI BOLOGNA - sentenza n. 1092/98 del 16 aprile 1998 - giudice dott. Cersosimo - Del Bianco (avv. Amoruso) c. La Fiduciaria (avv. Casali) Obbligazioni e contratti Contratti dei consumatori

Dettagli

Premessa... pag. 5. Parte I. Il rapporto di lavoro

Premessa... pag. 5. Parte I. Il rapporto di lavoro Premessa... pag. 5 Parte I Nozioni Introduttive. Il rapporto di lavoro Capitolo 1 Le fonti del diritto del lavoro 1. Generalità...» 17 2. La gerarchia delle fonti...» 18 3. Il Titolo V della Costituzione...»

Dettagli

(2002) E nominata tutor di diritto della lavoro nella Scuola di Specializzazione per le professioni

(2002) E nominata tutor di diritto della lavoro nella Scuola di Specializzazione per le professioni Dott.ssa Cinzia De Marco Ricercatore confermato per il settore scientifico disciplinare ius/07 diritto del lavoro presso il Dipartimento di Economia e Impresa dell Università degli Studi di Catania. Titoli

Dettagli

Jobs Act e la nuova contrattazione collettiva

Jobs Act e la nuova contrattazione collettiva Milano, 11 aprile 2016 Jobs Act e la nuova contrattazione collettiva Presentazione a «Tuttolavoro, Il Sole 24 Ore» Avv. Angelo Zambelli Le previsioni nella legge 10 dicembre 2014, n. 183 e nei decreti

Dettagli

Flessibilità del contratto di lavoro subordinato: il riformato Art Opportunità gestionali ed organizzative

Flessibilità del contratto di lavoro subordinato: il riformato Art Opportunità gestionali ed organizzative Flessibilità del contratto di lavoro subordinato: il riformato Art. 2103 Opportunità gestionali ed organizzative Roma, 11 maggio 2016 Avv. Prof. Francesco Rotondi Founding Partner LABLAW Studio Legale

Dettagli

INDICE SOMMARIO. Premessa... Pag. V. Capitolo Primo NOZIONI E FONTI DEL DIRITTO DEL LAVORO

INDICE SOMMARIO. Premessa... Pag. V. Capitolo Primo NOZIONI E FONTI DEL DIRITTO DEL LAVORO INDICE SOMMARIO Premessa... Pag. V Capitolo Primo NOZIONI E FONTI DEL DIRITTO DEL LAVORO 1. Il lavoro... Pag. 3 2. Il lavoro subordinato...» 4 3. Subordinazione socioeconomica e subordinazione giuridica.»

Dettagli

Cendon / Book INSTANT

Cendon / Book INSTANT Cendon / Book INSTANT L'autore L Opera INDICE Capitolo Primo JOBS ACT: NOZIONI GENERALI 1. Iter normativo. - 1.1. I criteri direttivi per la formulazione dei decreti legislativi Capitolo Secondo CONTRATTO

Dettagli

SOMMARIO. Notizie sul curatore e sugli autori... Presentazione di Mattia Persiani...

SOMMARIO. Notizie sul curatore e sugli autori... Presentazione di Mattia Persiani... Sommario SOMMARIO Notizie sul curatore e sugli autori... Presentazione di Mattia Persiani... XVII XXI INTRODUZIONE AL CAPEZZALE DEL SISTEMA CONTRATTUALE: IL GIUDICE, IL SINDACATO, IL LEGISLATORE Franco

Dettagli

IL CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI

IL CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI IL CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI Laura Pozzi Consulente del lavoro 1 Fonti normative La disciplina attuale Jobs Act Art. 23, D.lgs. n. 23/2015 Art. 4 Statuto dei Lavoratori Legge 300/1970 Controlli

Dettagli

FONDAZIONE STUDI CONSULENTI DEL LAVORO PARERE N. 1 DEL

FONDAZIONE STUDI CONSULENTI DEL LAVORO PARERE N. 1 DEL FONDAZIONE STUDI CONSULENTI DEL LAVORO I PARERI SULLA GIURISPRUDENZA DEL LAVORO PARERE N. 1 DEL 12.05.2009 INDENNITA DI VACANZA CONTRATTUALE IL QUESITO Richiesto in merito alla disciplina transitoria dell

Dettagli

L apprendistato: il quadro giuridico-istituzionale con particolare riferimento alle PMI. di Enrica Carminati

L apprendistato: il quadro giuridico-istituzionale con particolare riferimento alle PMI. di Enrica Carminati L apprendistato: il quadro giuridico-istituzionale con particolare riferimento alle PMI di Enrica Carminati TIPOLOGIE DI APPRENDISTATO Riforma Biagi (d. lgs. n. 276 del 2003) 1) art. 48: apprendistato

Dettagli

Consiglio Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Dentro la Notizia 82/2012 OTTOBRE/4/2012 (*) 5 Ottobre 2012

Consiglio Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Dentro la Notizia 82/2012 OTTOBRE/4/2012 (*) 5 Ottobre 2012 Consiglio Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Napoli A CURA DELLA COMMISSIONE COMUNICAZIONE DEL CPO DI NAPOLI Dentro la Notizia 82/2012 OTTOBRE/4/2012 (*) 5 Ottobre 2012 IN TEMA DI CONTRATTI DI SOLIDARIETA

Dettagli

Il Jobs Act: il contratto a tutele crescenti

Il Jobs Act: il contratto a tutele crescenti Il Jobs Act: il contratto a tutele crescenti A cura di Livia Ricciardi Dipartimento lavoro formazione contrattazione Marginalità del lavoro a tempo indeterminato in Italia Distribuzione percentuale dei

Dettagli

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA Parte I. Aspetti tecnico-normativi di diritto interno 1) Obiettivi e necessità dell intervento normativo. Coerenza con il programma di Governo. Il Protocollo, firmato il 9 dicembre

Dettagli

1) la semplificazione delle tipologie contrattuali. 2) la promozione del contratto a tutele crescenti.

1) la semplificazione delle tipologie contrattuali. 2) la promozione del contratto a tutele crescenti. Le nuove (vecchie) collaborazioni coordinate e continuative dopo il jobs act Fra gli intenti del legislatore del jobs act, come previsto dalla legge delega 183 del 2014, vi era il superamento dei rapporti

Dettagli

Capacità derogatoria dei contratti collettivi aziendali. Avv. Aldo Bottini Milano - 16 aprile 2013

Capacità derogatoria dei contratti collettivi aziendali. Avv. Aldo Bottini Milano - 16 aprile 2013 Capacità derogatoria dei contratti collettivi aziendali Avv. Aldo Bottini Milano - 16 aprile 2013 Rapporto tra contratti collettivi di diverso livello A) Nell ordinamento sindacale: principio di gerarchia

Dettagli

1. Diritto del lavoro e diritto sindacale... p Le fonti del diritto sindacale...» 4

1. Diritto del lavoro e diritto sindacale... p Le fonti del diritto sindacale...» 4 indice Abbreviazioni..... p. XI Avvertenza alla settima edizione........................... Capitolo Primo Il diritto sindacale: oggetto e fonti» XVII 1. Diritto del lavoro e diritto sindacale..... p.

Dettagli

Notiziario quindicinale. a cura dell Ufficio Politiche Contrattuali e del Lavoro Numero 10/ giugno 2008

Notiziario quindicinale. a cura dell Ufficio Politiche Contrattuali e del Lavoro Numero 10/ giugno 2008 Notizie Lavoro Flash Notiziario quindicinale a cura dell Ufficio Politiche Contrattuali e del Lavoro Numero 10/2008 17 giugno 2008 Avviso comune settore turismo concernente l attuazione delle disposizioni

Dettagli

Deliberazione n. 5/2016/PAR. Corte dei conti. Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 gennaio 1978 n. 21 e

Deliberazione n. 5/2016/PAR. Corte dei conti. Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 gennaio 1978 n. 21 e Deliberazione n. 5/2016/PAR Repubblica italiana Corte dei conti La Sezione del controllo per la Regione Sardegna composta dai magistrati: Dott. Francesco Petronio Dott. ssa Maria Paola Marcia Dott. ssa

Dettagli

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA Parte I. Aspetti tecnico-normativi di diritto interno 1) Obiettivi e necessità dell intervento normativo. Coerenza con il programma di governo. La nuova Convenzione tra Italia

Dettagli

Prot.n Brescia, DETERMINAZIONE N. 60/SG : CRITERI GENERALI PER LE ASSUNZIONI A TEMPO DETERMINATO. IL SEGRETARIO GENERALE

Prot.n Brescia, DETERMINAZIONE N. 60/SG : CRITERI GENERALI PER LE ASSUNZIONI A TEMPO DETERMINATO. IL SEGRETARIO GENERALE Prot.n. 8902 Brescia, 26.3.2003 DETERMINAZIONE N. 60/SG : CRITERI GENERALI PER LE ASSUNZIONI A TEMPO DETERMINATO. IL SEGRETARIO GENERALE con la capacità e con i poteri del privato datore di lavoro, che

Dettagli

Avendo più di 65 anni d'età posso essere esonerato dai turni di guardia notturni?

Avendo più di 65 anni d'età posso essere esonerato dai turni di guardia notturni? 1 OGGETTO ETÀ ED ESONERO DAI TURNI DI GUARDIA NOTTURNA QUESITO (posto in data 4 dicembre 2015) Avendo più di 65 anni d'età posso essere esonerato dai turni di guardia notturni? RISPOSTA (inviata in data

Dettagli

Università degli Studi Guglielmo Marconi

Università degli Studi Guglielmo Marconi Le origini e le fonti del Diritto del Lavoro PARTE PRIMA: le origini 1. Il codice civile del 1865 2. La legge sull impiego privato Argomenti PARTE SECONDA: le fonti di produzione 1. la normativa internazionale

Dettagli

Demansionamento e dequalificazione del lavoratore subordinato

Demansionamento e dequalificazione del lavoratore subordinato Demansionamento e dequalificazione del lavoratore subordinato In tema di lavoro subordinato, per l accertamento della sussistenza di un demansiomento, il giudice non deve operare solo un confronto tra

Dettagli

PUBBLICAZIONI PROF. GIUSEPPE SANTORO-PASSARELLI DAL 1972 AL 2015

PUBBLICAZIONI PROF. GIUSEPPE SANTORO-PASSARELLI DAL 1972 AL 2015 1 PUBBLICAZIONI PROF. GIUSEPPE SANTORO-PASSARELLI DAL 1972 AL 2015 1972 1) Santoro Passarelli G., Riflessioni sulla natura giuridica delle indennità spettanti ai superstiti in caso di morte del lavoratore.

Dettagli

Circolare N.33 del 4 Marzo 2014

Circolare N.33 del 4 Marzo 2014 Circolare N.33 del 4 Marzo 2014 Contratti di solidarietà. Dal 2014 l integrazione scende al 70 per cento Gentile cliente, con la presente desideriamo ricordarle che con la legge di stabilità per il 2014

Dettagli

LA NUOVA DISCIPLINA DEL CONTRATTO A TERMINE Decreto-legge 19 marzo 2014 n. 34 con le modifiche della legge di conversione

LA NUOVA DISCIPLINA DEL CONTRATTO A TERMINE Decreto-legge 19 marzo 2014 n. 34 con le modifiche della legge di conversione LA NUOVA DISCIPLINA DEL CONTRATTO A TERMINE Decreto-legge 19 marzo 2014 n. 34 con le modifiche della legge di conversione Comunicazione al seminario GiGroup Milano, 12 maggio 2014 L enunciazione della

Dettagli

Prorogati gli incentivi contributivi sull assunzione di disoccupati. (Decreto Ministero del Lavoro )

Prorogati gli incentivi contributivi sull assunzione di disoccupati. (Decreto Ministero del Lavoro ) CIRCOLARE A.F. N. 21 del 11 Febbraio 2014 Ai gentili clienti Loro sedi Prorogati gli incentivi contributivi sull assunzione di disoccupati (Decreto Ministero del Lavoro 02.09.2013) Premessa Ai fini di

Dettagli

INDICE. Capitolo Primo Il diritto sindacale: oggetto e fonti...» 1. Capitolo Secondo L evoluzione storica...» 27

INDICE. Capitolo Primo Il diritto sindacale: oggetto e fonti...» 1. Capitolo Secondo L evoluzione storica...» 27 INDICE Abbreviazioni......................... p. XI Avvertenza alla sesta edizione.................» XV Capitolo Primo Il diritto sindacale: oggetto e fonti..............» 1 1. Diritto del lavoro e diritto

Dettagli

Studio Legale Casella e Scudier Associazione Professionale

Studio Legale Casella e Scudier Associazione Professionale Circolare n. 2/2012 del 10 luglio 2012 LA C.D. LEGGE FORNERO : LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO Il prossimo 18 luglio entrerà in vigore la Legge n. 92 del 28.6.2012 Disposizioni in materia di riforma

Dettagli

Il contratto di apprendistato

Il contratto di apprendistato Il contratto di apprendistato Aggiornato a luglio 2012 1 CHE COS È IL CONTRATTO DI APPRENDISTATO? Il contratto di apprendistato è un contratto di lavoro a contenuto formativo definito a causa mista (lavoro

Dettagli

Lavoro a termine: davvero ci avviciniamo ai nostri competitors internazionali?

Lavoro a termine: davvero ci avviciniamo ai nostri competitors internazionali? Lavoro a : davvero ci avviciniamo ai nostri competitors internazionali? 1. Tabella di sintesi RICORSO AL LAVORO A TERMINE Disciplina Sì No Causali di ricorso Francia, Germania, Spagna, Germania (acausale),

Dettagli

Controllo e videosorveglianza dei dipendenti

Controllo e videosorveglianza dei dipendenti VideoLavoro 16 aprile 2015 Controllo e videosorveglianza dei dipendenti rubrica: novità e piccoli focus di periodo A cura di Alessandro Ripa e Laurenzia Binda 1 Controllo e videosorveglianza dei dipendenti

Dettagli

Regolamento per il conferimento di incarichi dirigenziali ex art. 15-septies del D.Lgs. n. 502/1992 e s.m.i

Regolamento per il conferimento di incarichi dirigenziali ex art. 15-septies del D.Lgs. n. 502/1992 e s.m.i Raccolta Regolamenti ARPAV n. 18 Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Regolamento per il conferimento di incarichi dirigenziali ex art. 15-septies del D.Lgs. n. 502/1992

Dettagli

JOBS ACT E L. 92/2012 DISCIPLINE A CONFRONTO

JOBS ACT E L. 92/2012 DISCIPLINE A CONFRONTO JOBS ACT E L. 92/2012 DISCIPLINE A CONFRONTO Via Porta Est 35-30020 Marcon (Ve)Tel e fax: 0413096433 Mail: federica.russo@alice.it; Pec: federica.russo@venezia.pecavvocati.it; Legge Fornero vs Jobs Act

Dettagli

ENTI LIRICI applicabilità della disciplina comune relativa alla conversione dei

ENTI LIRICI applicabilità della disciplina comune relativa alla conversione dei ENTI LIRICI applicabilità della disciplina comune relativa alla conversione dei contratti a termine. a cura di Danilo Sipala [ ]Non pare inoltre potersi riconoscere alcuna efficacia retroattiva all art.

Dettagli

Forum permanente della Commissione di certificazione Università Roma Tre. Ciclo di Incontri sulle novità legislative in materia di lavoro

Forum permanente della Commissione di certificazione Università Roma Tre. Ciclo di Incontri sulle novità legislative in materia di lavoro Forum permanente della Commissione di certificazione Università Roma Tre Ciclo di Incontri sulle novità legislative in materia di lavoro 2 Incontro-28 aprile 2016 Mansioni e ius variandi Art. 2103 c.c.

Dettagli

1. DEMANIO E PATRIMONIO DELLO STATO.

1. DEMANIO E PATRIMONIO DELLO STATO. 1. DEMANIO E PATRIMONIO DELLO STATO. L art. 42 della Carta Costituzionale afferma che i beni economici, intendendosi per essi quelli suscettibili di appropriazione e dunque di commercio, appartengono allo

Dettagli

LEZIONE N.4 IL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ED IL PERSONALE DIPENDENTE DEGLI ENTI LOCALI. D.LGS N.

LEZIONE N.4 IL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ED IL PERSONALE DIPENDENTE DEGLI ENTI LOCALI. D.LGS N. Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale LEZIONE N.4 IL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ED IL PERSONALE DIPENDENTE DEGLI ENTI LOCALI. D.LGS N.165/2001 QUESITI A RISPOSTA

Dettagli

Andrea Leoni 10 dicembre 2013

Andrea Leoni 10 dicembre 2013 Il contratto di distribuzione internazionale: dalla stesura del contratto alla sua risoluzione (diritti del produttore, esclusiva, prezzi di rivendita, preavviso e indennità) Andrea Leoni 10 dicembre 2013

Dettagli