ORTOPEDIA. Ospedale San Pietro
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- Lucia Antonelli
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1 ORTOPEDIA Ospedale San Pietro
2 L attività della Sala Gessi L ortopedico esegue visite, controlli clinici radiografici e Post-operatori Rimozioni, confezioni gessi, docce gessate ed eventuale rinnovo esecuzione di bendaggi, medicazioni post operatorie
3 REQUISITI TECNOLOGICI Un lavabo con almeno due catini, dotato di filtro di decantazione; Contenitori per i rifiuti ottenuti dalla lavorazione del gesso e dei bendaggi.
4 REQUISITI TECNOLOGICI Un carrello attrezzato per il confezionamento di apparecchi gessati o bendaggi; Lettino apposito per esecuzione delle docce o apparecchi gessati; Un carrello per esecuzione delle medicazioni
5 ATTREZZATURE ELETTROMEDICALI Podoscopio Diafanoscopio per la lettura dei radiogrammi
6 ATTREZZATURE ELETTROMEDICALI Lampada scialitica Sega da gesso dotata di sistema per l aspirazione delle polveri
7 PRINCIPI DI BASE DELLE TECNICHE DEGLI APPARECCHI GESSATI
8 DOCCIA GESSATA E un apparecchio rigido aperto che serve per fissare la posizione voluta Di determinati segmenti ossei e parti del corpo. E un trattamento a carattere di urgenza non cruento, non definitivo. La doccia gessata serve ad impedire, movimenti dell estensione, di torsione e di flessione.
9 APPARECCHIO GESSATO CIRCOLARE È un apparecchio rigido chiuso L esecuzione richiede la presenza dell ortopedico con l ausilio dell infermiere della sala gessi.
10 LO SCOPO Trattamento di patologie articolari; Completa immobilizzazione; Correzione di deformità; Mantenimento, sostensione, protezione e riallineamento dei capi ossei fratturati; Il suo confezionamento richiede particolare conoscenza del materiale utilizzato.
11 MATERIALE OCCORRENTE MAGLIA TUBULARE DI COTONE DI VARIO DIAMETRO: Questo evita il contatto diretto con la pelle con il cotone di germania, su cui verranno poste le fasce gessate.
12 COTONE DI GERMANIA È un ovatta in lamine sottili confezionata in rotoli di altezza variabile 10 cm 15cm 20 cm, viene posizionata sulla superficie del segmento da immobilizzare, soprattutto per imbottire e proteggere le eminenze ossee.
13 FASCE GESSATE È costituita da garze e trama larga cosparsa di polvere di gesso,10 cm 15 cm 20 cm.
14 FASCETTA GARZATA SEMPLICE La sua utilità è quella di espellere l acqua superflua e per modellare la doccia e l apparecchio gessato.
15 Catino di acciaio di grandi dimensioni e profondità
16 Forbici
17 Guanti in lattice
18 ESECUZIONE DOCCIA GESSATA Informazione del paziente sulle modalità e sull esecuzione della manovra; Posizionamento del pz sull apposito lettino utilizzato per i gessi. Liberare la parte interessata dagli indumenti; Osservare l eventuale presenza di escoriazioni o lesioni, ed eseguire medicazioni eventuali; In questo caso l ortopedico deciderà di eseguire una doccia gessata o un gesso circolare.
19 DOCCIA GESSATA A GAMBALETTO Infilare la maglia tubulare del diametro giusto a seconda della grandezza dell arto interessato, la sua lunghezza deve essere superiore all arto; Avvolgere il cotone di germania partendo sempre dal basso verso l alto; Iniziare dalla radice delle dita sino al ginocchio, far girare se collaborante il pz a pancia in sotto, molto importante sarà la posizione in asse dell arto 90 che dovrà essere mantenuta sino al termine della procedura.
20 Prendere la misura della prima fascia gessata secondo la lunghezza dell arto e ripiegarla su se stessa più volte, utilizzare n. 3 fasce; Stendere la fascia gessata, immergerla in acqua tiepida, appena imbevuta premerla leggermente e tenerla stesa con le mani. Applicare la prima fascia imbevuta al centro, mentre le altre due fasce ai lati dell arto;
21 Passare senza eseguire cingoli la fascetta semplice modellare le fasce eliminando l acqua in eccesso. Far girare nuovamente il pz in posizione supina, eseguire la rifinitura con le apposite forbici per gesso. Coprire la doccia gessata con benda elastica estensibile ed adesiva.
22 Prima di dimettere il pz si dovranno controllare i movimenti di flessione, estensione delle articolazioni libere; Controllare il colorito della cute; La mobilità delle dita; IMPORTANTE La temperatura cutanea e la sua sensibilità in modo da evitare eventuali tumefazioni e parestesie; Il gesso o la doccia gessata non deve essere troppo corto: se si liberano troppo le zone non avrà sostegno soddisfacente. Il gesso è privo di difetti se non presenta screpolature, rammollimenti, dati da alcune zone asciutte di angolazioni fisiologiche errate.
23 ERRORI E CORREZIONI UN ERRORE DELLA TUTELA GESSATA PUO CAUSARE : Ostacoli del circolo venoso o arterioso, edemi cutanei, perdita della sensibilità e articolarità. Sindrome compartimentale. OBIETTIVI DELL APPARECCHIO GESSATO O DOCCIA GESSATA: Attenuare il dolore, favorire il processo riparativo, ridurre le complicanze della frattura.
24 TIPOLOGIE E IMMOBILIZZAZIONI ARTO SUPERIORE: GESSO O DOCCIA GESSATA BRACHIOANTIBRACHIOMETACARPALE BAM: Si usa nelle fratture a legno verde nei bambini, fratture composte di polso, fratture capitello radiale.
25 TIPOLOGIE E IMMOBILIZZAZIONI ARTO SUPERIORE: GESSO O DOCCIA GESSATA ANTIBRACHIOMETACARPALE ABM: Si utilizza per alcune fratture composte di polso ed infrazioni di polso.
26 TIPOLOGIE E IMMOBILIZZAZIONI ARTO SUPERIORE: GESSO O DOCCIA GESSATA ABM CON PRIMO DITO INCLUSO : Fratture composte del primo metacarpo o fx di scafoide carpale:
27 TIPOLOGIE E IMMOBILIZZAZIONI ARTO SUPERIORE: GESSO O DOCCIA GESSATA ABM CON DITO INCLUSO: si usa per le fratture composte del metacarpo.
28 IMMOBILIZZAZIONI ARTO INFERIORE GESSO O DOCCIA GESSATA A GAMBALETTO : Si usa per fratture composte del malleolo peroneale o malleolo tibiale; Fratture metatarsi; Scafoide tarsale; Lesioni tendinee.
29 IMMOBILIZZAZIONI ARTO Femoro-podalico: INFERIORE Gesso o doccia gessata lunga, si usa nelle fratture del piatto tibiale, frattura di tibia. Nel piede torto nei neonati.
30 RIMOZIONE DEL GESSO CIRCOLARE La rimozione del gesso circolare viene eseguita tramite frullino con lama vibrante, eseguendo movimenti oscillanti e brevi, utilizzeremo inoltre forbici apposite e divaricatore per i gessi; Si dovrà avere particolare attenzione al suo uso, perché si potrebbe tagliare od ustionare il pz.
31 BENDAGGI Bendaggi semplici: Bendaggi effettuati con lo scopo di contenere e applicare sostanze medicamentose, mantenere a riposo o coprire una determinata parte del corpo. Bendaggi composti: Serie di giri complessi al fine di immobilizzare totalmente o parzialmente una regione del corpo a scopo terapeutico, antalgico, riabilitativo e preventivo, utilizzando materiali elastici.
32 BENDAGGI MATERIALI: Bende adesive estensibili con funzione di sostegno, stabilizzazione e scarico; Maglia tubulare per cute; proteggere la Fasce imbevute di colla di zinco; Forbici, cerotto.
33 TECNICHE GENERALI Esistono delle norme che chi si appresta ad effettuare un bendaggio deve conoscere: I bendaggi devono essere applicati dopo la diagnosi del medico; Per eseguire un bendaggio si dovranno utilizzare tutti i supporti clinici e strumentali necessari;
34 TECNICHE GENERALI Nei bendaggi agli arti si devono lasciare libere le dita per controllare l eventuale insorgere di segni causati da un ostacolo circolatorio: cianosi, edema formicolio alle estremità. SINDROME COMPARTIMENTALE Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad uno o più di questi segni, il bendaggio deve essere rimosso;
35 TECNICHE GENERALI Le bende elastiche e non elastiche devono essere srotolate preventivamente per poter effettuare un trazione graduale e corretta ed evitare compressioni eccessive; Evitare pieghe o eccessive trazioni, in quanto possono creare stasi venose.
36 RIMOZIONE BENDAGGIO Per la rimozione utilizzare forbici seguendo come percorso di taglio una parte senza protuberanze ossee che determinerebbero dolore se compresse.
37 IN CONCLUSIONE L ATTIVITA DELL INFERMIERE IN SALA GESSI Attività dirette: Eseguite al paziente che possono dipendere dalla tipologia d utenza da assistere. Attività indirette: Sono quelle eseguite lontano dal paziente, ossia tutte quelle attività organizzative, di formazione professionale, di conoscenza e di controllo dei materiali e delle apparecchiature in dotazione.
38 GRAZIE
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