MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A. S. Loffreda

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1 MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A S. Loffreda Le lucernette palestinesi del periodo bizantino che per la loro sagoma ovoidale sono conosciute sotto il nome di slipper lamps cioè a pantofola, hanno un primato indiscusso per la frequenza con cui furono adornate di iscrizioni greche di contenuto religioso (Loffreda 1989; idem 1990a, p ; idem 1990b, p ; idem 1992, p ; idem 1993, p ). Non meno interessante è il loro ricco repertorio iconografico al quale andrebbe dedicata una monografia come contributo ad una migliore conoscenza dei gusti popolari di quel tempo. Come al solito, il materiale pubblicato è piuttosto scarso mentre molti esemplari si trovano nei musei, nelle collezioni private e nei meandri degli antiquari. Finora ho avuto fra mano e catalogato circa cinquecento esemplari inediti, molti dei quali fanno parte della mia collezione privata. Mentre è in progresso questo mio lavoro di raccolta e di schedatura, mi chiedo quale sia il modo migliore per mettere un po di ordine a tanto materiale. Il criterio, comunemente seguito, di dividere le lucerne a pantofola in due grandi gruppi: A. small lamps; B. large lamps (Rosenthal 1978, p ) può essere utile come punto di partenza, ma finisce per essere troppo meccanico e generico. Anche se si vuole partire da quella suddivisione, è necessario individuare tipi molto più ristretti di lucernette a pantofola e controllare quali elementi decorativi e quali variazioni stitistiche ricorrono in un dato tipo. Tentativi di questo genere sono stati già fatti, ma sono rimasti a metà strada, forse per mancanza di un sufficiente materiale di studio. Cito un esempio: Kennedy (1963, p. 82s), trattando delle lucernette a pantofola, ha individuato un tipo (Type 17) che corrisponde (in parte) a quello che altri autori assegnerebbero alle small lamps. Facendo un passo avanti, egli ha suddiviso questo tipo in 17A e 17B e ne ha dato queste brevi definizioni: Lamps of group A are distinguished by a straight horizontal ridge below the wick hole on the neck... In group B there is always a circular raised ridge around the wick hole. Egli infine, in merito al tipo 17A, segnala a great variety in the designs on the neck and reservoir, ma è proprio qui che si ferma, limitandosi a pubblicare due soli esemplari (ibidem, p. 82 e pl. 25, Nos. 631, 632). LA 43 (1993)

2 412 S. LOFFREDA Nel presente articolo cercherò di riempire questa lacuna nella convinzione di fare una cosa utile per gli studiosi. Risponderò a questa domanda: quali motivi decorativi sono presenti nelle piccole lucernette a pantofola classificate da Kennedy come Type 17A? Si tratta, per ora, di offrire un catalogo, lasciando i problemi ermeneutici e comparativi ad un altra occasione. Prima di rispondere a questa domanda, mi preme precisare meglio gli elementi costitutivi del predetto tipo 17A. Essi sono i seguenti, come ho potuto controllare attraverso un gran numero di esemplari a mia disposizione: 1. beccuccio arcuato con parte superiore appiattita; 2. foro per lo stoppino sprovvisto di qualsiasi bordo sia circolare, sia semicircolare, sia a ferro di cavallo; 3. segmento orizzontale in rilievo fra il foro per lo stoppino e l infundibulo; 4. infundibulo con orifizio semplice a sezione tondeggiante; 5. manichetto a ciste di sagoma rozzamente tronco-conica; 6. base ad anelletto circolare semplice. Mi preme avvertire che prenderò in esame soltanto quegli esemplari in cui sono presenti tutti e sei gli elementi or ora enunciati. Ecco il motivo per cui sono intenzionalmente tralasciate, per citare un esempio, le lucernette con manico ad anello e con beccuccio a bordo lunato sul tipo edito da Israeli (1988, p. 140, n ). D altra parte, già all interno di questo tipo 17A intravedo delle varianti che in seguito potrebbero dare luogo ad un raggruppamento distinto. Ne menziono tre. Anzitutto il beccuccio curvilineo e a sommità appiattita può essere semicircolare ed ampio come ad esempio nel lychn. 16 della fig. 3, oppure rastremato e stretto come nel lychn. 98 della fig. 70. Inoltre l orifizio a bordo tondeggiante e semplice, mentre nella maggior parte dei casi non è circoscritto da un secondo bordo concentrico (come ad esempio nel lychn. 408 della fig. 1) a volte invece è accompagnato o da un completo cerchio a rilievo, (come nell esemplare della fig. 72) o da un secondo bordo non completo (come ad esempio nella fig. 4). In terzo luogo vanno segnalati vari esemplari in cui, contrariamente alla norma generale di questo gruppo, la linea superiore del beccuccio continua per tutto il collo, formando ai lati una concavità e rientranza rispetto alla parte inferiore della lucerna stessa (fig. 5). Se è vero che nelle lucerne a pantofola c è una stretta unità fra il beccuccio e il resto del vaso, che proprio per questo motivo assume una sagoma ovoidale o a pantofola, la summenzionata gola o strozzatura nel collo che si riscontra in alcuni esemplari è un dettaglio non trascurabile perché richiama, oltre tutto, tipi tardo romani di lucerne. Non mi sembra esatta l affermazione di Kennedy (1963, p. 82) secondo cui in general there is no handle at the back, a meno che egli vo-

3 MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A 413 glia riferirsi soltanto alle loop handles. Al contrario posso affermare che in tutti gli esemplari studiati il manichetto, sia pure non funzionale, è sempre presente ed ha una sagoma tronco-conica, più vistosa del manichetto a foruncolo che compare a volte in altri tipi di lucernette di piccolo formato. Aggiungo altri dettagli generali. L impasto, con tonalità dal rosso scialbo al carnicino e al nocciola, come pure la cottura media non aiutano a precisare meglio questo sottotipo. Soltanto in rari casi è possibile notare un rivestimento dello stesso colore della creta usata. La lucerna è di media grandezza: la lunghezza oscilla fra 75 e 81 mm, mentre soltanto eccezionalmente può scendere fino a mm 70 (lychn. 265) o raggiungere il massimo di mm 83 (lychn. 410). Il diametro interno dell infundibolo è in media sui 22 mm. Come tutte le lucerne a pantofola, questo tipo è fatto su stampo. La carenatura non è mai a spigoli vivi. Inoltre la parte superiore fu spesso saldata a quella inferiore con una leggera rientranza rispetto al diametro massimo. Di conseguenza può a volte capitare che questo scalino, rifinito a mano prima della cottura, danneggi la decorazione alle spalle (fig. 8). In casi eccezionali poi la sfasatura fra le due parti è davvero vistosa e inelegante (fig. 61). La base è ad anelletto basso ed ha un apertura radiale più o meno uguale a quella dell infundibulo. Mai ho registrato basi vistosamente ampie, che invece sono di regola nelle lucerne sul tipo pubblicato in Rosenthal 1978, p. 115, n Gli elementi decorativi sono sempre a rilievo ma con contorni poco netti e piuttosto grossolani: questo è dovuto non alla stanchezza delle matrici invecchiate, ma ad una scelta intenzionale dell artigiano. Invano si cercherà in queste lucernette la finezza dei tratti riscontrabile nelle cosiddette Darom lamps (Sussman 1982), oppure nelle lucerne di Bet Nattif, o nelle lucerne samaritane o in certi tipi di lucernette arabe. Tutto sommato, abbiamo la sensazione (forse non errata) di essere di fronte ad articoli da bazar, fatti dal popolo e per il popolo, senza eccessive preoccupazioni artistiche. La decorazione copre sia il collo che le spalle. Gli elementi più significativi sono riservati al collo e generalmente si sviluppano in senso orizzontale, parallelamente al trattino in rilievo. Nel catalogo che segue, descriverò brevemente gli elementi decorativi che sono presenti nel collo (abbreviazione C) e alle spalle (abbreviazione S) offrendo un disegno allo scanner per gli esemplari più significativi (un buon disegno vale più di mille parole). I numeri preceduti dalla sigla lychn. (abbreviazione per lychnarion, cioè lucernetta) indicano gli esemplari che io ho controllato direttamente mentre per gli altri viene data la referenza bibliografica. Do di seguito (in millimetri) le seguenti misure: lunghezza, larghezza, altezza.

4 414 S. LOFFREDA Figg. 1-8.

5 MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A Esemplari studiati: lychn. 178: mm 75 per 51 per 28 (da Saller 1957, p. 53, fig. 16: 12); lychn. 265: mm 70 per 46 per 29; lychn. 408 (fig. 1): mm 71 per 48 per 29; lychn. 449: mm 73 per 47 per 30; TN I, fig. 17: 5; TN II, pl. 73: C.: doppia voluta. S. : segmenti a raggiera. 2. Esemplari studiati: lychn. 345 (fig. 2): mm 80 per 50 per 31. C.: croce greca semplice con estremità a sferette al centro di una doppia voluta (in parte danneggiata). S.: ghirlanda su ambo i lati a partire dal manico fino alla doppia voluta. Lunetta sopra il manichetto. La lunetta o archetto in rilievo con la parte concava prospiciente il manico è un dettaglio che ricorre in altri esemplari di questo gruppo. 3. Esemplari studiati: lychn. 16 (fig. 3): mm 80 per 53 per 33; lychn. 86: mm 79 per 53 per 33; Rosenthal 1978, n. 462 (mm 80 per 35 di altezza); SWPJ, pl. 46: 4; TN I, p. 126, fig. 22: 27; Magness 1993, p. 251, n. 6. C.: Doppia voluta con al centro una croce con parti terminali a triangolo solido. S.: sette segmenti per lato seguiti da un cerchietto. Lunetta sopra il manichetto. Nell esemplare pubblicato in SWPJ, pl. 46: 4 i trattini a raggiera non sono accompagnati da un cerchietto. 4. Esemplari studiati: lychn. 150 (fig. 4): mm 77 per 54. C.: doppia voluta con al centro una croce a segmenti non uguali. S.: quattordici trattini sulla destra e tredici sulla sinistra a partire dal manichetto e terminanti ai fianchi del beccuccio con un segno a S. Il bordo dell infundibulo è accompagnato all esterno da un altro bordo, ad eccezione dello spazio presso il manichetto e presso il collo. 5. Esemplari studiati: lychn. 70: mm 78 per 52 per 27; lychn. 71: mm 82 per 55 per 30; lychn. 139: mm 77 per 52 per 27; lychn. 405 (fig. 5): mm 79 per 53 per 27; lychn. 431: mm 80 per 52 per 29; Bagatti 1965, fig. 87: 6; Testa 1962, tav. 33: 4; Rosenthal 1978, n.461; SWPJ, pl. 46: 31. C.: Croce con bracci a terminazioni triangolari al centro di una doppia voluta. S.: iscrizione greca (eujlogiva) seguita da lettere in siriaco non ancora decifrate (Loffreda 1989, p. 129, tipo C 4. 1). 6. Esemplari studiati: lychn. 225 (fig. 6): mm 80 per 52 per 30; Mader 1957, fig. 168d. C.: Doppia voluta con al centro una palmetta stilizzata con gambo e tre rametti per lato. S.: trattini a raggiera. 7. Esemplari studiati: lychn. 279 (fig. 7): mm 80 per 50 per 29; Husseini 1937, pl. 7: 8. C.: al centro della doppia voluta, palmetta stilizzata senza gambo centrale e con tre rametti per lato che si ricongiungono a forma di una V. S.: trattini a raggiera (dieci sulla destra e dodici sulla sinistra).

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7 MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A Esemplari studiati: lychn. 43 (fig. 8): mm 79 per 54 per 27; lychn. 226: mm 81 per 55 per 28; lychn. 312: mm 80 per 55 per 27; lychn. 430: mm 81 per 55 per 27. C.: al centro della doppia voluta, palmetta con gambo e con due rametti per lato. S.: Ghirlanda. Lunetta presso il manico. 9. Esemplari studiati: lychn. 95 (fig. 9): mm 79 per 49 per 27. C.: Tre palmette con gambo e tre rametti per lato. Doppia voluta riprodotta imperfettamente. S.: elemento semicircolare con cinque segmenti nelle parti terminali. Linee ondulate sui lati del manichetto. 10. Esemplari studiati: lychn. 330 (fig. 10): mm 80 per 53 per 29. C.: Doppia voluta. Al centro un cantaro fiancheggiato in alto su ambo i lati da un cerchietto con puntino centrale. S.: a partire dal manichetto (rotto), un segno a forma di phi greca e tre cerchietti con puntino al centro. Lato sinistro danneggiato. 11. Esemplari studiati: lychn. 2 (fig. 11): mm 74 per 45 per 26. C.: sei puntini immediatamente sotto il trattino orizzontale e in posizione parallela al medesimo. Al centro della doppia voluta è raffigurato un archetto con al centro un segmento verticale a forma di iota. S.: ghirlanda su ambo i lati. Rigo semicircolare sottile che fiancheggia il bordo dell infundibulo. 12. Esemplari studiati: fig. 12 (da Husseini 1937, pl. 7: 12). C.: doppia voluta con in basso un segno a forma di pi greca cornuta. S.: tre trattini, segno a S e cerchietto su ogni lato a partire dal manichetto. La lucernetta non è provvista del caratteristico segmento orizzontale al collo, ma tipologicamente sembra far parte di questo gruppo. 13. Esemplari studiati: lychn. 424 (fig. 13): mm 80 per 51 per 31. C.: La doppia voluta ha qui una sagoma capricciosa ed è rivolta verso l infundibulo. Al centro in basso è lo stesso simbolo a forma di pi greca cornuta registrata nell esemplare precedente. S.: a partire dal manichetto a vela sono riprodotti simmetricamente su ogni lato due segmenti, un segno a forma di S e un cerchietto. 14. Esemplari studiati: lychn. 149 (fig. 14): mm 75 per 50. C.: Tre archetti di uguale proporzione, con spalle distinte e con base comune indicata da una linea orizzontale. S.: doppia voluta che inquadra il manichetto, seguita su ambedue i lati da due semilunette rivolte verso l esterno, di cui la prima con un trattino e la seconda con due trattini all interno. 15. Esemplari studiati: lychn. 169 (fig. 15): mm 81 per 51 per 29. (da Saller 1957, p. 54, fig. 17: 5); SWPJ, pl. 46: 29. C.: Tre archetti di uguale altezza e con base comune. Croce con estremità a sferetta nell archetto centrale che è il più vistoso e che ha le

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9 MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A 419 spalle in comune con gli archetti laterali. Segmento verticale a forma di iota nei due archetti laterali. S.: elemento semicircolare con cinque segmenti nelle parti terminali. Linee ondulate sui lati del manichetto (vedi fig. 2: 1 per un confronto). 16. Esemplari studiati: lychn. 3 (fig. 16): mm 75 per 50 per 25. C.: L archetto centrale è fiancheggiato non da altri due archetti ma da due strutture di proporzioni inferiori e con sommità piatta ad angolo retto con le spalle. Base non continua ma segnata con quattro puntini. All interno dell archetto centrale, segno del qoppa arcaico formato da un cerchietto avente un peduncolo verticale nella parte inferiore. S.: Due serpentelli per lato (?) con la testa rivolta verso la struttura tripartita. 17. Esemplari studiati: fig. 17 (da Rosenthal 1978, p. 114, no. 468: mm 80 per 27 di altezza). C.: nella struttura tripartita, le due parti che fiancheggiano l archetto centrale iniziano dal suo estradosso e hanno la base più in alto. Inoltre il simbolo centrale formato da un cerchietto avente un peduncolo verticale nella parte inferiore (a forma di qoppa arcaico) è fiancheggiato da due segmenti verticali a forma di iota. S.: serie di cerchietti contenenti semicerchi e puntini. 18. Esemplari studiati: fig. 18 (da Husseini 1937, pl. 7: 4). C.: Arco esterno con capitello e base raffigurati da un piccolo trattino orizzontale. All interno, un secondo arco dello stesso tipo ma di proporzioni ridotte e con al centro un segmento verticale a forma di iota. S.: Ghirlanda formata da segni a V intercalati da puntini. 19. Esemplari studiati: lychn. 223 (fig. 19): mm 79 per 52 per 25; lychn. 34 (fig. 20): mm 55 per 52 per 25. C.: Archetto con base espressa da due puntini e con al centro un segmento verticale a forma di iota. Astro con raggi su ambedue i lati. S.: ghirlanda. 20. Esemplari studiati: lychn. 160 (fig. 21): mm 82 per 56 per 27 (da Bagatti 1958, fig. 26: 8). C.: Vi vedo non il solito arco ma due segmenti verticali a forma di iota dalla sui sommità si inarcano due palmette senza ricongiungersi in alto. Al centro un vasetto piriforme. Ai lati due palmette stilizzate con gambo centrale e quattro ramificazioni. S.: a partire dal manichetto e su ambedue i lati si notano un cerchietto, un segno a forma di epsilon o di omega capovolta e una ny. 21. Esemplari studiati: lychn. 323 (fig. 22): mm 82 per 54 per 31; lychn. 402 (fig. 23): mm 82 per 53 per 31. C.: Cantaro con due linee parallele che si intersecano a croce di Sant Andrea e con manici dall orlo alle spalle. Il vaso poggia su una linea oriz-

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11 MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A 421 zontale ed è fiancheggiato da due palmette. S.: Semicerchio con diciotto raggi terminanti a puntini. 22. Esemplari studiati: 399 (fig. 24): mm 76 per 49 per 28; lychn. 400 (fig. 25): mm 76 per 49 per 28; lychn. 401 (fig. 26): mm 76 per 49 per 28. C.: Cantaro. S.: su ambedue i lati a partire dal manico, cinque segmenti disposti a raggiera seguiti da una palmetta. 23. Esemplari studiati: lychn. 336 (fig. 27): mm 79 per 51 per 28. C.: cantaro riprodotto molto schematicamente. S.: serie di segmenti a raggiera. L esemplare non è ben preservato e non è possibile la identificazione di altri dettagli. 24. Esemplari studiati: lychn. 224 (fig. 28): mm 75 per 50 per 26; lychn. 335: mm 76 per 51 per 27; Tushingham 1985, p. 91 e fig. 26: 40. C.: vasetto a corpo ovoidale fiancheggiato da due volatili (?) riprodotti molto schematicamente. S.: raggiera. Lunetta sopra il manico. 25. Esemplari studiati: lychn. 260 (fig. 29): mm 77 per 52 per 32. C.: cantaro con manici fiancheggiato da due volatili (?) riprodotti molto schematicamente. S.: ghirlanda. 26. Esemplari studiati: lychn. 406 (fig. 30); mm 76 per 51 per 27; lychn. 407 (fig. 31): mm 76 per 51 per 27. C.: linea ondulata che probabilmente rappresenta un serpentello. Doppia voluta ripiegata verso l infundibulo. S.: serie di trattini a raggiera. 27. Esemplari studiati: lychn. 411 (fig. 32); mm 77 per 52 per 29. C. Cerchietto con borchia al centro, fiancheggiato da doppia voluta rivolta verso l infundibulo e da un puntino. S.: Raggiera. 28. Esemplari studiati: lychn. 409 (fig. 33): mm 74 per 54 per 30; lychn. 213 (fig. 34): mm 75 per 54 per 30; lychn. 228 (fig. 35): mm 77 per 55 per 29; lychn. 308 (fig. 36): mm 75 per 52 per 31; TN II, pl. 72: C.: cerchietto con puntino al centro. Due puntini per ogni lato. S.: linea ondulata continua (ad eccezione della parte del collo) accompagnata da puntini. 29. Esemplari studiati: lychn. 319 (fig. 37): mm 78 per 52 per 28. C.: tre cerchietti con puntino centrale, distribuiti orizzontalmente. S.: segmenti a raggiera. 30. Esemplari studiati: lychn. 47 (fig. 38): mm 81 per 54 per 33. C.: Cerchio contornato da (almeno) 10 puntini in rilievo. S.: tre segni a forma di epsilon e un segno a lunetta con motivo a freccia all interno. Lunetta sopra il manichetto. 31. Esemplari studiati: lychn. 94 (fig. 39): mm 81 per 55 per 31; SWPJ, pl. 45: 26.

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13 Figg MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A 423

14 424 S. LOFFREDA In tutta l area attorno all infundibulo (compresa la zona del collo, grande cerchio con sedici segmenti a raggiera terminanti a sferetta. 32. Esemplari studiati: lychn. 412 (fig. 40): mm 81 per 52 per 29. C.: quattro borchie distribuite secondo gli spigoli di un quadrato. S.: a partire dal manichetto, segmenti a raggiera seguiti da palmetta con gambo centrale e quattro rametti per lato. 33. Esemplari studiati: lychn. 84 (fig. 41): mm 77 per 51 per 25; lychn. 85 (fig. 42): mm 78 per 52 per 28; SWPJ, pl. 46: 25. In tutta l area attorno all infundibulo, ad eccezione del lato del manichetto, linea ondulata continua accompagnata da puntini. Lunetta presso il manico. 34. Esemplari studiati: lychn. 306 (fig. 43): mm 75 per 52 per 31. C.: Rettangolo centrale con un segno a forma di eta all interno. Un quadratino per lato con un segno a forma di croce all interno. S.: quattro archetti doppi e sei sferette. Lunetta presso il manico. 35. Esemplari studiati: lychn. 322 (fig. 44): mm 82 per 53 per 30. C.: rettangolo suddiviso all interno in dodici scompartimenti attraverso tre aste verticali e due orizzontali. S.: segmenti a raggiera. Archetto sopra il manico. 36. Esemplari studiati: lychn. 69 (fig. 45): mm 78 per 49 per 31. C.: croce greca con parti terminali a sferetta, fiancheggiata da un segmento verticale a forma di iota, con estremità a sferetta. S.: sei segni a forma di epsilon. 37. Esemplari studiati: lychn. 90 (fig. 46) mm 79 per 52 per 27; TN I, pl. 42: 16. C.: croce greca con parti terminali a sferetta, fiancheggiata da un segmento verticale a forma di iota, con estremità a sferetta. S.: segmenti a raggiera. 38. Esemplari studiati: lychn. 353 (fig. 47): mm 75 per 50 per 32. C.: croce con terminazioni a sferetta fra due segmenti verticali con terminazioni a sferetta. S.: ghirlanda su ambedue i lati a partire dal manichetto. Bordo circolare concentrico all orifizio dell infundibulo, ad eccezione della parte del collo. 39. Esemplari studiati: lychn. 345 (fig. 48): mm 80 per 50 per 31. C.: sei sferette incolonnate verticalmente a tre a tre e affiancate su ambedue i lati da un segmento verticale con estremità a sferetta e da un secondo segno a forma di S. Segmenti a raggiera alle spalle. 40. Esemplari studiati: lychn. 325 (fig. 49): mm 75 per 48 per 30. C.: Asta verticale con terminazioni a trattini orizzontali. In alto su ogni lato una sferetta e un segno a sigma rivolto verso l asta centrale. In

15 MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A 425 basse un cerchietto per lato. S.: a partire dal manichetto e su ambedue i lati un cerchietto seguito da quattro segmenti a raggiera. 41. Esemplari studiati: lychn. 166 (fig. 50): mm 81 per 54 per 33; lychn. 410 (fig. 51): mm 83 per 55 per 32; lychn. 93: mm 81 per 56 per 30; Bagatti 1958, fig. 26: 7. C.: tre segmenti con terminazioni a sferetta si intersecano formando una iota e una chi greca. S.: volute intercalate da puntini. Sulla sinistra in alto, segno a forma di epsilon con le estremità rivolte verso l infundibulo Esemplari studiati: lychn. 329 (fig. 52): mm 75 per 49 per 29. Originale mal preservato. C.: forse una iota con due puntini per lato. In basso due cerchietti. S.: a partire dal manichetto (non a ciste ma a pareti parallele) su ambedue i lati un segno a S seguito da puntini che formano una rosetta. 43. Esemplari studiati: lychn. 221 (fig. 53): mm 80 per 55 per 27; lychn. 211 (fig. 54): mm 80 per 54 per 30. C.: croce greca terminante a sferette. S.: segmenti a raggiera intercalati da sferette. Lunetta sopra il manico. 44. Esemplari studiati: lychn. 427 (fig. 55): mm 75 per 50 per 28. C.: croce formata attraverso cinque sferette. Forse un alfa a sinistra (con la punta rivolta verso la croce) e un segno a forma di lunetta a destra (omega incompleta?). S.: a partire dal manichetto (non a ciste ma a foruncolo) e su ambedue i lati, segno a S seguito da altri segni evanescenti (linee e puntini raggruppati a rosette. Esemplare di cattiva preservazione. 45. Esemplari studiati: lychn. 259 (fig. 56): mm 82 per 56 per 35. C.: croce greca con estremità a trattini paralleli. Segmenti alle spalle e al collo. 46 Esemplari studiati: lychn. 67 (fig. 57): mm 75 per 44 per 25; lychn. 68: mm 77 per 45 per 25; Iliffe 1935, pl. 86: 9 C.: doppio uncino (archetti incompleti?) su segmento orizzontale di base. S.: alpha e omega presso il manico, poi segno a S, tre trattini e un cerchietto per lato. 47. Esemplari studiati: lychn. 73 (fig. 58): mm 81 per 50 per 30. C.: palmetta stilizzata con gambo verticale e due rametti per lato, fiancheggiata a destra dalla lettera alpha e a sinistra da una ny al negativo. S.: trattini a raggiera. Archetto sopra il manico. 48. Esemplari studiati: lychn. 55 (fig. 59): mm 83 per 56 per 32. C.: palmetta con gambo verticale e tre rametti per lato. Tre lunghi segmenti paralleli vanno dalle spalle al segmento orizzontale del collo. S.: trattini a raggiera.

16 426 S. LOFFREDA Figg

17 Figg MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A 427

18 428 S. LOFFREDA 49. Esemplari studiati: fig. 60 (da Husseini 1937, pl. 7: 10). C.: palmetta con gambo e tre ramificazioni per lato. Lunghi segmenti a raggiera in tutto il resto della superficie. 50. Esemplari studiati: lychn. 332 (fig. 61): mm 72 per 49 per 25. C.: palmetta con gambo centrale a tre rametti per lato. S.: ghirlanda dal manico alla linea orizzontale del collo. 51 Esemplari studiati: lychn. 321 (fig. 62): mm 78 per 51 per 28. C.: palmetta con due rametti per lato. Puntino in rilievo sul lato esterno. S.: segmenti a raggiera. 52. Esemplari studiati: lychn. 328 (fig. 63): mm 78 per 50 per 27; TN I, pl. 40: 19. C.: segmento verticale da cui parte un segmento in direzione obliqua ascendente su ogni lato (una palmetta stilizzata?). In basso un cerchietto per lato. S.: su ogni lato, a partire dal manichetto (rotto) un cerchietto seguito da segmenti a raggiera. 53. Esemplari studiati: lychn. 318 (fig. 64): mm 75 per 45 per 26. C.: nove segmenti verticali affiancati in basso da un motivo a freccetta. S.: segmenti a raggiera. 54. Esemplari studiati: lychn. 103 (fig. 65): mm 78 per 58 per 32; Husseini 1937, pl 8: 9). Segmenti a raggiera alle spalle e al collo. 55. Esemplari studiati: lychn. 432 (fig. 66): mm 80 per 54 per 33; fig. 67 (da Rosenthal 1978, p.115, n. 473): mm 82 per 35 di altezza; Husseini 1937, pl. 8: 7. C.: Palmetta con lungo gambo e tre rametti fiancheggiata da due crocette. Due segmenti orizzontali paralleli (e non uno come di norma) presso il foro per lo stoppino. Lunghi segmenti su tutto il corpo, compresa la parte periferica del collo. 56. Esemplari studiati: lychn. 41 (fig. 68): mm 79 per 55 per 30. C.: sotto i due trattini orizzontali, palmetta a tre rametti per lato. S.: ampi segmenti dritti e curvilinei. 57. Esemplari studiati: lychn. 52 (fig. 69): mm 80 per 56 per 34. C.: sotto il doppio trattino orizzontale, palmetta con tre rametti per lato. In tutte le parti del corpo segmenti dritti e curvilinei. 58. Esemplari studiati: lychn. 98 (fig. 70): mm 78 per 52 per 29. C.: sotto il doppio trattino orizzontale, palmetta con quattro rametti per lato. Segmenti in tutta la superficie. 59. Esemplari studiati: SWPJ, pl. 46: 23. C.: due palmette. S.: ghirlanda. 60. Esemplari studiati: Husseini 1937, pl. 8: 9.

19 Figg MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A 429

20 430 S. LOFFREDA Due trattini orizzontali paralleli presso il beccuccio. Segmenti a raggiera in tutta la superficie. 61. Esemplari studiati: fig. 71 (da Gezer 3, pl. 93: 5). C.: cinque sferette a fila fra due trattini orizzontali. S.: ghirlanda e due sferette per lato. 62. Esemplari studiati: lychn. 75 (fig. 72): mm 83 per 54 per 33 (da Saller 1957, p. 54, fig. 17: 3). C.: palmetta con gambo lungo e quattro rametti per lato, affiancata da due croci semplici. Segmento verticale fra la croce e la palmetta centrale. S.: serie di lunette. Sulla sinistra, a partire dalla crocetta, lettere greche phi, omega e (probabilmente) sigma per la parola fw'" (luce). Nella parte inferiore della lucerna, sul lato del beccuccio e del collo sono rappresentate altre quattro palmette, di cui una dentro un riquadro ovale. Concludo il catalogo con alcune osservazioni. Le lucerne qui discusse sono generalmente datate al quarto e quinto secolo, come ho cercato di sintetizzare in altra sede (Loffreda 1989, p ). Sull argomento della cronologia non ho niente di nuovo da aggiungere. Fo soltanto osservare che il frammento di beccuccio con croce e doppia voluta, recentemente pubblicato da Magness (1993, p. 251 n. 6) e assegnato alla prima metà del sesto secolo va tenuto presente, ma può essere semplicemente un residuo e non ci obbliga ad estendere la cronologia di questo tipo fino a quella data. Ancor meno convincente mi sembra, in senso opposto, la datazione fra il terzo e quarto secolo che Tushingham (1985, p. 91 e fig. 26: 40) ha proposto, non senza riserve, per un frammento dove compare il motivo decorativo della nostra fig. 28. Va sottolineato il fatto che proprio nel nutrito gruppo di lucerne della tomba di Ain Yabrud (Husseini 1937, e pl. 7-8) che è preso da molti come prototipo di questo genere di lucernette di proporzioni ridotte, sia bene rappresentato il tipo 17A di cui mi sono interessato nel presente articolo (Husseini 1937, pl. 7: 4, 8, 10, 12; pl. 8: 7, 9). Orbene in quel contesto, non soltanto la moneta di Costantino Magno, ma anche i vasi in vetro, favoriscono una data nel quarto secolo (Loffreda 1989, p. 202). Una seconda riflessione riguarda le scritte. Di queste mi sono già interessato direttamente (Loffreda 1989). Negli esemplari sul tipo della fig. 5 ricorre la parola greca eujlogiva seguita da segni non ancora identificati (Loffreda 1989, p. 129, tipo C 4. 1). Nel lychn. 75 della fig. 72 è forse possibile leggere la parola greca fw'" (Loffreda 1989, p. 151, tipo D 2. 8). Nel lychn. 160 della fig. 21 mi sembra ora di poter leggere a partire dal manichetto, una phi incompleta, una epsilon e una ny, cioè fen come normale abbreviazione di faivnei (Loffreda 1989, p. 147, tipo D 1. 6 con let-

21 MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A 431 tura da correggere in base all originale che ho ora fra mano). Sempre in questo tipo 17A di lucerna incontriamo il titolo cristologico di A W (fig. 57: vedi Loffreda 1989, p. 155s, tipo D 4. 1), oppure le lettere A N (fig. 58: Loffreda 1989, p. 159s, tipo D 5. 5) con il significato di A (= principio = Cristo) NIKA (= vince). Bene attestato è il nomen sacrum di Gesù espresso dalla iota iniziale: suggerisco questa lettura nelle fig. 11, 15, , 72. Ritengo anche probabile che il segno che compare nel collo del lychn. 325 (fig. 49) sia una grande iota (lettera iniziale per il nome di Gesù) affiancata dalla terminazione sigma del nominativo. Il segno ricorrente nelle lucerne della fig. 50s è un bellissimo esempio dell uso bizantino di indicare con le lettere iota-chi il monogramma per Ihsou'" Cristov" (Gondi 1920, p. 65 e fig. 42). Va anche menzionato l uso di riprodurre la lettera epsilon (fig. 45) con il significato di Swthvr cioè Salvatore (Loffreda 1989, p. 168 sotto questa lettera). Siccome la epsilon indicava il numero 5, non è escluso che lo stesso epiteto di Swthvr sia espresso attraverso i cinque puntini a fila nella fig. 71. E altrettanto noto che presso i Bizantini il numero 6 (lettera eta), che nelle nostre lucernette della fig. 11 e 48 potrebbe essere espresso dai sei puntini collegati con la iota, cioè Ihsoufl", indicava anche il titolo Creistov" (Loffreda 1992, p. 314s). Senza volere per ora affrontare il non facile studio ermeneutico dei vari simboli, voglio per lo meno dare una breve spiegazione dei segni che ho riprodotto nella fig. 73. Il simbolo cristiano della croce è espresso attraverso quattro varianti fondamentali a seconda che le parti terminali sono senza alcuna particolare differenziazione (fig. 73: 1), oppure sono ornate di sferette (fig. 73: 2) o di triangolini solidi (fig. 73: 4); in un caso soltanto la croce è espressa con cinque sferette (fig. 73: 3). Per il momento non conosco nessun esemplare del tipo 17A dove compaia la croce a due corni, la croce terminante a cerchietti, la croce formata da quattro triangoli convergenti, ecc. Si ha l impressione, in altre parole, di uno stile sobrio ed essenziale. Il simbolo può comparire da solo (fig. 53, 54, 56), ma in genere è associato ad altri segni: è al centro della doppia voluta (fig. 2-5), oppure all interno dell arco centrale di una struttura tripartita (fig. 15), o è fiancheggiato dalla lettera iota come iniziale del nome sacro di Ihsou'" (fig ; vedi anche fig. 15). In alcuni casi (fig. 66, 67, 72) è la doppia croce che fiancheggia la palmetta centrale, ma questo dettaglio non mi stupisce affatto perché, come ho cercato di dimostrare altrove, sia la croce che la palmetta simboleggiano ambedue l albero della vita (Loffreda 1989, p ). La palmetta (parlare in questi casi di candelabro mi sembra del tutto infondato) è riprodotta schematicamente attraverso un gambo verticale con

22 432 S. LOFFREDA Fig. 73 Elementi decorativi principali.

23 MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A 433 uno, due, tre o più rametti per lato (fig. 73: 5-7, 9-10) e in un caso la sua schematizzazione è estrema in quanto è raffigurata attraverso tre segni semplicemente sovrapposti a forma di V (fig. 73: 8). Il segmento verticale della palmetta non ha mai un piede che invece è riprodotto, sia pure raramente, in altri tipi di lucerne a pantofola. Tanto meno esso serve per collegare fisicamente gli orifizi dell infundibulo e del foro per lo stoppino, come avviene spesso nelle lucerne più evolute e di formato più grande. Oltre tutto proprio nel tipo 17A il foro per lo stoppino non soltanto è sprovvisto di bordo, ma è anche marcato da un segmento orizzontale che lo separa, stilisticamente, dall infundibulo. La palmetta, analogamente al simbolo della croce, è riprodotta al centro della doppia voluta (fig. 6-8) e può essere accompagnata da una iota per lato, a indicare in nomen sacrum di Gesù (fig. 72) o addirittura da due croci, come si è già detto (fig. 66, 67, 72). Nell esemplare 160 della fig. 21 le palmette non solo fiancheggiano le due lettere iota, ma si inarcano anche a partire dalla loro sommità: per un parallelo si veda Loffreda 1989, fig. 10: 194. Nel lychn. 95 della fig. 9 si hanno tre palmette invece che due croci e una palmetta. Finora non ho incontrato esemplari con la palmetta associata al motivo del tempietto ma non mi meraviglierei se con il proseguimento delle ricerche venisse fuori anche questo connubio. Sempre in relazione a Cristo, non sorprende di trovare la palmetta in una posizione centrale e fiancheggiata da A N (Cristo vince) nel lychn. 73 della fig. 58. L uso di raffigurare nel punto centrale della lucerna la palmetta non accompagnata da altri simboli, sembra piuttosto frequente (fig. 59, 60, 61, 62, 68, 69, 70). Un altro simbolo che si incontra nelle lucerne del tipo 17A è l archetto semplice o multiplo della fig. 73: nel quale gli studiosi vi vedono una struttura sacra che a seconda dei casi potrebbe indicare il tabernacolo ebraico oppure il santo sepolcro o qualche altro edificio sacro. Nel lychn. 169 (fig. 15) l archetto triplice è collegato ad una croce centrale e alla iota come iniziale del nome di Gesù. In altri casi vi compare solo la iota (fig. 11) sormontata dai sei puntini che stanno probabilmente per il titolo di Creistov". Nel lychn. 149 della fig. 14 i tre archetti non contengono simboli; sennonché alle spalle della lucerna è presente la lettera epsilon che, come si è visto, indica il titolo cristologico di Swthvr. Non conosco ancora il significato del segno a forma di qoppa arcaico, usato anche per indicare il numero 90 (fig. 73: 30) che ricorre nelle lucerne della fig. 16 e 17. Fo soltanto notare che nel secondo caso il segno è fiancheggiato su ambedue i lati da una minuscola iota (iniziale del nomen sacrum di Gesù).

24 434 S. LOFFREDA Il segno della doppia voluta ricorre con una certa frequenza e con diverse varianti stilistiche (fig. 73: 19-25). Vi hanno voluto vedere il simbolo della Croce-Hamt (Testa 1962, p. 317). A me interessa piuttosto ricordare che la doppia voluta ricorre già come elemento decorativo nelle Darom lamps giudaiche fra la prima e seconda rivolta (Sussman 1982, p. 43, n. 28, n. 30; p. 92, n. 157; Israeli 1988, p. 65, n.154). Non conosco per ora il significato dei segni riprodotti nella fig. 73: i quali nel tipo 17A sono piuttosto rari. Richiamo l attenzione al segno n. 29 a forma di pi greca cornuta: questo a volte non è sufficientemente distaccato dal simbolo della doppia voluta e finisce per diventare un segno composito ancor più enigmatico e bizzarro, mentre in realtà si tratta di due segni distinti. Ricordo inoltre che il motivo della fig. 73: 28 ricorre già nelle Darom lamps (Israeli 1988, p. 64, n. 150). Varie forme di vasetti (fig. 73: 31-36) sono rappresentate nel collo della lucerna. Abbastanza elegante è il cantaro n. 31 e 32 (si noti la leggera differenza fra i due stili specialmente nell aggancio del manico alle spalle). Al contrario i nn. 33s tradiscono una schematizzazione avanzata. I nn. 35s finalmente rappresentano due vasetti piriformi senza manico. I suddetti vasetti sono collegati al simbolo della palma (fig. 21, 22, 23, 24, 25) oppure a probabili volatili (fig. 28s). Nel tipo 17A si fa largo uso di puntini in rilievo a forma di piccole calotte sferiche. Ho già segnalato il probabile significato simbolico dei cinque o dei sei puntini (fig. 73: 37-39). Anche il cerchio, sia semplice che con raggi, è ben documentato (fig. 73: 41-45) e probabilmente raffigura un astro, richiamando così il concetto di luce che nelle lucerne bizantine è uno dei temi centrali. Il segno della fig. 73: 46, cioè il trattino orizzontale che sempre compare nelle lucerne 17A fra il foro per lo stoppino e l infundibulo costituisce senza dubbio la nota più caratteristica di questo gruppo, ma da solo non basta a contraddistinguerlo da altri gruppi. Credo che questo piccolo dettaglio stilistico abbia la sua importanza nella storia delle lucerne palestinesi a partire dal primo secolo dell era volgare. Esso è già presente nelle lucerne erodiane del tipo 2 secondo la classifica di Smith (1961, p. 61s), anche se è riprodotto per incisione e non a rilievo. Con il sopravvento delle lucerne a matrice, già nel tardo primo secolo il suddetto segmento orizzontale è riprodotto in rilievo nelle cosiddette Darom lamps (Sussman 1982) e nelle contemporanee lucerne di Gerash (Israeli 1988, p ). Nelle lucerne romane, contraddistinte da un corpo circolare e da un beccuccio ben differenziato, il suddetto segmento orizzontale serve soltanto a sottolineare ancor più, se ce ne fosse bisogno, la distinzione concettuale e reale delle

25 MOTIVI DECORATIVI NELLE LUCERNE DEL TIPO 17A 435 due componenti. Con la introduzione delle lucerne a pantofola il beccuccio forma ormai un tutt uno col corpo della lucerna che proprio per questo assume la tipica sagoma a pantofola. Orbene gli esemplari del tipo A 17 segnano, se non erro, una fase di passaggio fra i tipi romani e quelli bizantini: la sagoma è già bizantina, cioè a pantofola, mentre la linea a rilievo nella zona del beccuccio è un dettaglio delle lucerne romane e sarà soppresso con il progredire del tempo. In conclusione, la linea orizzontale in rilievo potrebbe essere una prova indiretta della arcaicità del tipo 17A rispetto agli altri tipi di lucerne bizantine a pantofola. I motivi a rete della fig. 73: sono ancora molto rari nel tipo 17A: compaiono infatti soltanto nei lychn. 306 e 322 della fig. 43s. Nel lychn. 306 ( fig. 43) non è escluso che dentro il rettangolo centrale sia in realtà indicata la lettera eta come equivalente di Creistov" (Loffreda 1992, p. 314s), mentre dentro i quadratini di fianco potrebbe esservi la solita croce semplice. Su questo punto però è bene attendere esemplari più numerosi e più chiari. Nella fig. 73: sono riprodotti probabili serpentelli, anche se non vi vedo molto chiaro. Anche in questo caso è meglio lasciare un buon margine di dubbio, nell attesa di esemplari più chiari. Non meno problematica è la interpretazione dei motivi che nei lychn. 224 e 260 della fig. 28s fiancheggiano il vasetto centrale: si tratta di volatili? Non è escluso, ma anche qui la cattiva preservazione dei due esemplari ci consiglia di aver pazienza e non sbilanciarci troppo. Nella fig. 73: vengono riprodotti i motivi più caratteristici che adornano le spalle di queste lucerne: i nn. 53s sono forse da vedersi in rapporto al motivo n. 45. Invece i nn sono tre modi diversi di indicare la ghirlanda. Il motivo della linea ondulata continua che copre quattro quinti circa delle spalle ed è accompagnata sempre da sferette in rilievo (fig. 73: 58s) è già presente nelle Darom lamps (Sussman 1982, p. 105, n. 192) ed è ancora attestato in alcune lucerne bizantine rotonde di probabile origine siriana (Loffreda 1989, tav. 11: 3, 5; Israeli 1988, p. 172, n. 488). Il presente catalogo provvisorio permette di apprezzare la varietà dei motivi decorativi presenti nelle lucernette del tipo 17A, mentre soltanto lo studio di altri raggruppamenti ristretti di lucernette a pantofola potrà permetterci di individuare le peculiarità stilistiche di ogni singolo gruppo. Stanislao Loffreda, ofm Studium Biblicum Franciscanum, Jerusalem

26 436 S. LOFFREDA Bibliografia utilizzata Bagatti 1958 Bagatti B., Gli Scavi del Dominus Flevit (Monte Oliveto - Gerusalemme). Parte I. La Necropoli del Periodo Romano. Jerusalem Bagatti 1965 Bagatti B., L Eglise de la Circoncision. Jerusalem Gezer 3 Macalister R. A. S., The Excavations of Gezer. Vol. 3. London Gondi 1920 Gondi F., I Monumenti Cristiani dei Primi Sei Secoli. I. Trattato di Epigrafia Cristiana Latina e Greca del Mondo Romano Occidentale. Roma Iliffe 1935 Iliffe J. H., A Fourth-Century A.D. Tomb at Beit Fajjar. Note on the Lamps from Tomb at Beit Fajjar : QDAP 4 (1935) 177s. Israeli 1988 Israeli Y. - Avida U., Oil Lamps from Eretz Israel. The Louis and Carmen Warschaw Collection at the Israel Museum Jerusalem. Jerusalem Husseini 1937 Husseini S. A. S., A Rock-Cut Tomb Chamber at Ain Yabrud : QDAP 6 (1937) Kennedy 1963 Kennedy Ch. A., The Development of the Lamp in Palestine : Berythus 14 (1963) Loffreda 1989 Loffreda S., Lucerne Bizantine in Terra Santa con Iscrizioni in Greco. Jerusalem Loffreda 1990a Loffreda S., Nuovi tipi di iscrizioni su lucerne bizantine: LA 40 (1990) Loffreda 1990b Loffreda S., The Greek Inscriptions on the Byzantine Lamps from the Holy Land : in Bottini G. C. (ed.), Christian Archaeology in the Holy Land. Jerusalem 1990, p Loffreda 1992 Loffreda S., Ancora sulle lucerne bizantine con iscrizioni : LA 42 (1992) Loffreda 1993 Loffreda S., Les lampes byzantines, expression de la foi chrétienne : Le Monde de la Bible 81 (1993) Mader 1967 Mader E., Mambre. Die Ergebnisse der Ausgrabungen im Heiligen Bezirk Ramet el Halil in Südpalästina. Freiburg Magness Magness J., Jerusalem Ceramic Chronology circa C. E.. Sheffield Rosenthal 1978 Rosenthal R. - Sivan E., Ancient Lamps in the Schloessinger Collection : Qedem 8 (1978). Saller 1957 Saller S., Excavations at Bethany. Jerusalem 1957.

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