Con il Patronato del Presidente della Regione Lombardia

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1 Con il Patronato del Presidente della Regione Lombardia Progetto realizzato nell'ambito del Programma generale di intervento 2010 della Regione Lombardia con l'utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico CORSO DI FORMAZIONE FACCIAMO QUALCOSA CONTRO LA CONTRAFFAZIONE MILANO 2 maggio 2011 PALAZZO LOMBARDIA ATTI DEL CORSO

2 INTERVENTO On. Lara Comi Vice - Presidente Commissione IMCO

3 Anticontraffazione: un impegno vitale per la nostra economia di Lara Comi Un fattore non accenna a diminuire all interno del mercato globalizzato: la contraffazione del «made in Italy». I dati recenti a questo proposito sono impressionanti. Il 18 marzo 2011, dopo una lunga attività investigativa, la Guardia di Finanza della provincia di Milano ha sequestrato a Sesto san Giovanni circa capi di abbigliamento contraffatti, riportanti marchi di note case di moda italiane e straniere quali Armani, Fay, Moncler, Belstaff, Hogan, Burberry, Fred Perry e Blauer. L indagine è poi proseguita nel bergamasco, dove sono stati rinvenuti altri 78mila fra capi di abbigliamento contraffatti e accessori relativi a molteplici marchi, pronti per essere applicati, attraverso laboratori clandestini, su capi «vergini». La qualità dei tessuti e la precisione delle finiture dei capi sequestrati fanno ritenere che la merce fosse destinata direttamente ai consumatori finali attraverso canali di distribuzione legali, fruttando ai negozianti oltre un milione di euro. Per nascondere la merce nel corso dei trasporti, venivano usati vestiti di scarso valore adagiati sopra i colli trasportati. Il tutto viaggiava con fatture relative a capi di abbigliamento legalmente acquistati, per evitare, in caso di controllo da parte delle forze di polizia, che la merce illegale nascosta potesse essere trovata. Ed ecco ancora degli altri esempi: sempre a fine marzo del 2011, a Genova, la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 700 capi prodotti con marchio falso Fred Perry, D&G, Gucci, Prada, Diesel. Nemmeno un mese dopo, la Guardia di Finanza di Milano ha individuato un area industriale alla periferia di Novate Milanese dove alcuni «sospetti» avevano appena portato un carico di falsi, tra cui oltre 28mila scarpe contraffatte. Facendo un passo indietro, a luglio 2010, ritroviamo un maxisequestro di prodotti cinesi contraffatti in alcuni magazzini e negozi sparsi tra Sarpi e Lachiarella: quasi 10 milioni di pezzi rintracciati dalla Guardia di Finanza. Durante i primi cinque mesi del 2010 erano già stati sequestrati su tutto il territorio milanese circa 7 milioni e 200 mila articoli. I sequestri amministrativi sono stati sequestri, 900 quelli penali e 271 denunce. Diciamolo chiaramente: si tratta di un bollettino di guerra. È vero che le grandi imprese, qualche volta, tendono a tollerare la contraffazione del «made in Italy» perché, secondo alcuni studi, moltiplicherebbe la conoscenza del prodotto presso il grande pubblico. Lasciamoglielo pensare. La nostra preoccupazione, piuttosto, è maggiormente rivolta alle PMI e alle microimprese artigiane, dal momento che sono loro il vero, concretissimo tessuto economico dell Italia. E sono loro quelle messe più a repentaglio dal dilagare della contraffazione. Contraffazione che di giorno in giorno trova sempre nuove strade: una su tutte, l e-commerce, che non riguarda soltanto, come si potrebbe credere in un primo momento, la contraffazione di prodotti farmaceutici o

4 di orologi. Secondo quanto emerge da un rapporto MarkMonitor, per esempio, i siti di e-commerce e compravendita business-to-business di abbigliamento sportivo a sospetto contraffazione attirano almeno 56 milioni di visite e vendono circa 1,2 milioni di magliette l anno. Lo studio ha identificato più di siti web e circa 4 mila fornitori non autorizzati. A questo dobbiamo aggiungere i siti di aste on line: Ebay ha risolto la questione del pagamento introducendo il sistema di pagamento PayPal, ma è troppo limitativo. Con il collega spagnolo Pablo Arias stiamo portando avanti l'introduzione di un marchio/simbolo per identificare i siti sicuri e non abbiamo dubbi che quella di internet sarà la prossima frontiera nella lotta per limitare i danni della contraffazione. Vi sono fondatissimi motivi per non perdere tempo: pensiamo solo a quanti danni fanno e potranno fare, in un settore diverso da quello del tessile, i farmaci contraffati venduti on line. Non è soltanto il «made in Italy» che ha bisogno di siti web sicuri, ma anche il cittadino bisognoso di farmaci ha diritto, e forse in modo ancora maggiore, a farmacie on line affidabili. Torniamo però ai negozi: il problema più grande è quello della merce contraffatta venduta come merce originale. Da questo punto di vista sono convinta che la soluzione «microchip» si rivelerà ottimale. All interno dei prodotti più svariati dai vestiti ai giocattoli un microchip racchiuderà tutte le informazioni necessarie alla tutela del produttore e dell acquirente. Con uno speciale «lettore» che il commerciante metterà a disposizione dei clienti, questi ultimi saranno in grado di leggere il microchip e di sapere fin da subito informazioni utili su provenienza (persino dei singoli pezzi di cui un prodotto è composto), materiali e coloranti usati durante la produzione o il confezionamento, possibili allergie che il prodotto può provocare, normative Ue a cui il medesimo prodotto deve attenersi. Per il consumatore, si tratta di un oggettivo punto a proprio favore. Egli potrà persino, a richiesta, stampare le informazioni contenute nel microchip ancora prima di uscire dal negozio col prodotto sottobraccio. Ma quali vantaggi porterà tutto questo al produttore? La soluzione «microchip» avvantaggerà notevolmente coloro che vorranno tutelare il proprio prodotto «100% made in Italy», un marchio, questo, che come sappiamo è garanzia di qualità e vendibilità a tutte le latitudini. Se la semplice etichetta, infatti, è facilmente contraffabile, il microchip non lo è. Il suo costo, poi, varia da 2-3 centesimi per i prodotti a basso prezzo, fino ai 10 centesimi per i prodotti di fascia alta. Una spesa minuscola, quasi invisibile, per tutti quei produttori che alla fine, vedendo tutelati i propri prodotti fin dall origine. E soprattutto non vederseli contraffatti dall oggi al domani. Oltretutto, è probabile che il microchip serva anche a lenire il grande problema di alcune dogane (come quella di Rotterdam) che non effettuano controllo adeguati. Il messaggio che voglio lanciare con questo discorso è dunque inequivocabile: non ci sarà crescita economica italiana se lasciamo spazio alla contraffazione dei nostri prodotti. Può darsi che da questa attività criminale qualche impresa guadagni un effimera circolazione del proprio nome, ma non credo che sulla lunga distanza questo porti a vantaggi concreti. Solo il vero «made in Italy» ha portato vera ricchezza al Paese. Se

5 poi qualcuno vuole introdurre nella discussione il concetto di ricchezza fasulla, mi troverà in posizione ostinata e contraria.

6 INTERVENTO Liliana Burzillieri D.G. Sanità Regione Lombardia La contraffazione nei farmaci

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24 INTERVENTO Ten. Col. Nieddu Guardia di Finanza Il ruolo delle forze dell ordine in materia di tutela del consumatore

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45 INTERVENTO Avv. Sara Chimenti CODACONS La tutela stragiudiziale e giudiziale contro le truffe

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54 INTERVENTO Tiziano Maramotti CONIACUT Il ruolo delle associazioni dei consumatori

55 Il ruolo delle associazioni dei consumatori I diritti e i doveri dei consumatori e le segnalazioni alle pubbliche autorita Di Tiziano Maramotti Un ringraziamento innanzitutto alla Regione Lombardia che ha permesso lo svolgimento di questa giornata corsuale. Considerata l ora raggiunta, limiterò il mio intervento ad alcuni elementi specifici, con l esplicazione delle relative prassi operative. D altro canto i competenti e professionali relatori che mi hanno preceduto già hanno toccato i temi più significativi della lotta alla contraffazione ; temi che non intendo ora ripercorrere perché già in linea con quanto le associazioni consumatori hanno inteso perseguire nel corso degli ultimi anni. La contraffazione è diffusa oramai in quasi tutti i settori della produzione e del consumo e si può tranquillamente identificare con un azione fraudolenta finalizzata a creare un prodotto ex novo apparentemente ed ingannevolmente simile al vero. L Agenzia delle Dogane ne fornisce un elenco impressionante : moda, abbigliamento: pelletteria, orologi, scarpe, profumi, occhiali, elettronica di consumo, software, pirateria, sigarette, attrezzature sportive, mobili, giocattoli, pezzi di ricambio per auto, pezzi di aerei, medicinali, prodotti alimentari, liquori. Solo a scorrerlo soccorre il senso della enorme dimensione del fenomeno e della sua trasversalità. La percezione comune della contraffazione, fatta eccezione per la contraffazione alimentare, invece, è di una forma inoffensiva o quantomeno modesta di delinquenza. La contraffazione alimentare, infatti, viene percepita come un fenomeno grave ed ampio all interno del quale il consumatore distingue facilmente le sue tipologie classiche : a) la frode commerciale, ovvero le indicazioni non reali in etichetta, la qualità e la composizione del prodotto non corrispondenti a quelli indicati ; b) la frode sanitaria che nasconde difetti o stati di cattiva conservazione dei prodotti e può avere conseguenze igienico - sanitarie per il consumatore; c) l adulterazione ovvero la consapevole e deliberata variazione della composizione di un prodotto alimentare; d) la falsificazione ovvero l azione intenzionalmente diretta al conferimento di identità non posseduta; e) la sofisticazione, cioè un procedimento diretto a rendere apparentemente migliore una sostanza; Contro la diffusione della contraffazione, tutta la contraffazione, bisogna allora che le associazioni consumatori agiscano congiuntamente e solidalmente attraverso la 2creazione e lo sviluppo di una rete capillare e coesa pronta a organizzare le azioni dei soggetti coinvolti attraverso un continuo scambio di dati ed informazioni, soprattutto con le Istituzioni, veicolando ai consumatori informazioni e indicazioni pratiche, al fine di rendere sempre più efficace e concreta la lotta a questa delinquenza.

56 In questa campagna si incontrano, e non da oggi, problemi: - di cultura : spesso il consumatore è più attento al marchio piuttosto che al valore intrinseco del prodotto, - di sensibilizzazione del consumatore, a volte vittima inconsapevole - di informazione del consumatore, altrettanto spesso privo dei necessari strumenti cognitivi. Le modalità con le quali vengono compiute le contraffazioni alimentari, e più in generale le frodi in commercio, sono davvero infinite. Va quindi sottolineata l importanza decisiva delle Forze dell Ordine, delle Istituzioni, degli Enti locali nella lotta alla contraffazione Il lavoro quotidiano della Guardia di Finanza, dell Arma dei Carabinieri, dell Agenzia delle Dogane, si può ben definire come una battaglia difficile, combattuta contro persone senza scrupoli e contro l utilizzo di sofisticati e complessi metodi. Naturale sostenere che tale lavoro è fondamentale nella tutela della salute del consumatore e nella difesa da possibili truffe. Dobbiamo quindi migliorarci e. con ancora più tenacia, impegnarci ad informare correttamente i consumatori ed a migliorare l educazione loro proposta sia attraverso gli sportelli front-line che attraverso la divulgazione di notizie, cartacee o via web, di guide di facile e immediata consultazione ( soprattutto per i più anziani ), realizzando periodicamente indagini e ricerche ad hoc per monitorare il fenomeno sul territorio. A fronte di acquisto di merce contraffatta è ancora troppo significativa la percentuale di chi non farebbe nulla, se non ripromettersi di fare più attenzione in futuro. Dal nostro monitoraggio solo un 15 % (su un campione specifico di mille intervistati sul territorio lombardo ) si rivolgerebbe alle forze dell ordine e solo un 30% alle associazioni dei consumatori ). E questo, perché, se da un lato (come detto all inizio ) non vi è ancora abbastanza consapevolezza delle conseguenze devastanti che la contraffazione comporta in tema di evasione fiscale, di lavoro nero, di criminalità, etc. dall altro manca la conoscenza pratica di chi, come e cosa fare in queste situazioni. Ecco allora che l azione della Regione Lombardia efficacemente orientata a sostenere iniziative come questa odierna e altre ancora, diventa un elemento di decisiva importanza per lo sviluppo di collaborazioni interistituzionali e di moderne politiche di tutela del consumatore lombardo.