Edizioni L Informatore Agrario
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1 Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue sucessive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all uso dell opera.
2 S COLLABORAZIONE CALCOLO DEL VALORE NUTRITIVO DEL FORAGGIO Le analisi per stimare la qualità di un foraggio L RFQ (qualità relativa del foraggio, determinata grazie a una serie di analisi) è in grado di differenziare i foraggi in base alla digeribilità dell NDF e si propone come un indice utile e attuale per la valutazione nutrizionale ed economica della componente foraggera della razione, consentendo di valorizzare i foraggi a digeribilità più elevata di A. Quarantelli, N. Rizzi, P. Amodeo, F. Righi La disponibilità di foraggi di buona qualità rappresenta, in maniera sempre più pressante, una condizione essenziale per ottimizzare la gestione alimentare dell allevamento e l economicità dell impresa zootecnica (Ligabue, 1991). Il foraggio verde al momento dello sfalcio presenta le migliori caratteristiche nutrizionali valutate in termini di valore nutritivo, digeribilità, apporto di proteine, vitamine e minerali. A seguito del taglio le operazioni di insilamento o fienagione conducono inevitabilmente a un prodotto di valore nutritivo inferiore rispetto al foraggio fresco di partenza. Durante il processo di essiccazione, soprattutto se questo avviene completamente in campo, si verificano infatti ingenti perdite sia in termini quantitativi sia qualitativi. In condizioni meteorologiche favorevoli le perdite possono oscillare tra il 10 e il 30% della sostanza secca nel caso delle graminacee e tra il 25 e il 42% nel caso delle leguminose (Dulphy 1987). Il campo di variabilità delle perdite è infatti condizionato dalla specie botanica, dall epoca di sfalcio, dalla tecnica e dalle attrezzature impiegate ma, soprattutto, dall andamento climatico. Il valore nutritivo del foraggio, notoriamente, dipende essenzialmente dal suo contenuto di fibra (NDF), proteine grezze (P.G.), grassi (E.E., estratto etereo), carboidrati non strutturali (NFC) e ceneri. La valutazione dei foraggi sulla base della loro composizione chimica centesimale e delle frazioni fibrose presenta tuttavia dei limiti. Infatti, a parità di composizione, i foraggi possono avere livelli di fermentescibilità ruminale molto diversi, a seguito delle interazioni che si instaurano fra i costituenti dei tessuti vegetali. Quando la resa di un foraggio non è quella attesa in funzione della sua composizione è possibile che lo stesso presenti una scarsa digeribilità ruminale. Negli ultimi anni, pertanto, all analisi chimica centesimale si è aggiunta la determinazione in vitro della digeribilità dei foraggi (NDFD), che consente la valutazione della dinamica digestiva della fibra foraggera in ambiente ruminale. Dalla digeribilità dell NDF dei foraggi dipende in larga misura la resa energetica del foraggio e l assunzione di alimento da parte delle bovine. Le singole analisi citate non consentono tuttavia un confronto FABBISOGNI DELLE BOVINE IN RELAZIONE ALLA QUALITÀ RELATIVA AI FORAGGI (RFQ) Indici di RFQ Categoria di bovini da latte Vacche in asciutta, manze dai 18 ai 24 mesi Manze dai 12 ai 18 mesi Vacche da latte in media e tarda lattazione Vacche fresche, vitelle da rimonta PER GRAMINACEE E LEGUMINOSE Analisi richieste per calcolare l RFQ NDF = fibra neutro detersa; ADF (solo per le graminacee): fibra acido detersa; NDFCP: proteina grezza associata all NDF; NDFD (48): digeribilità in vitro dell NDF a 48 ore di fermentazione; P.G.: proteina grezza; E.E.: estratto etereo (grassi); Ceneri. diretto fra diversi foraggi in quanto un foraggio può apparire migliore di un altro sulla base di un contenuto proteico superiore, ma avere ad esempio una minore digeribilità della fibra, quindi in definitiva risultare meno efficiente ai fini produttivi. È nata quindi la necessità di studiare sistemi di valutazione della qualità dei foraggi basati su quei parametri che più di altri intervengono sull utilizzazione digestiva dei nutrienti presenti negli alimenti stessi. Nella storia della produzione foraggera sono stati sviluppati diversi sistemi aventi la finalità di individuare indici in grado di rappresentare la qualità di un foraggio e al tempo stesso consentire una comparazione fra foraggi qualitativamente differenti. Allo scopo sono stati studiati alcuni sistemi fra i quali figurano: il Nutritive value index (Nvi), Digestible energy intake (Dek), il Relative feed value (RFV) e il Qualità inedx (Qi) (Moore, 1994). 16 supplemento a L Informatore Agrario 20/2010
3 COLLABORAZIONE S L indice di qualità del foraggio RFV Il Relative feed value (RFV) è attualmente l indice di qualità del foraggio più ampiamente utilizzato negli Stati Uniti. Questo sistema di valutazione è stato studiato da Rohweder et al. nel 1978 per conto dell Hay marketing task force of the american forage and grassland council. L RFV è utilizzato nella commercializzazione dei foraggi per definire il prezzo di vendita e al tempo stesso per quantificare il valore commerciale in funzione di parametri oggettivi di valutazione ed è calcolato in funzione del contenuto di NDF e ADF (fibra acido detersa) dei foraggi. In particolare l NDF è il parametro utilizzato come indicatore della quantità di foraggio ingerita (DMI) e l ADF è utilizzato come fattore che condiziona la digeribilità e la resa energetica. RFV è un indice che esprime il valore nutrizionale di un foraggio ottenuto per comparazione con un foraggio di medica in piena fioritura avente un tenore di NDF pari al 53% e di ADF pari al 41%. Al foraggio di medica con queste caratteristiche è attribuito un valore di RFV pari a 100. Una delle limitazioni del sistema di valutazione RFV è che assume costante la relazione fra NDF e l ingestione di sostanza secca e fra l ADF e la digeribilità. Calcolo dell RFV RFV è calcolato come segue: RFV = (DMI DDM) / 1,29 dove: DMI = assunzione di sostanza secca (% del peso vivo) = 120 / (NDF, % DM); DDM = sostanza secca digeribile = 88,9 (0,779 ADF, % DM). Il divisore 1,29 è stato scelto in modo che l RFV della medica in piena fioritura avesse un valore di 100 (Linn e Martin, 1999). In tabella 1 sono riportati a scopo esemplificativo i tenori di RFV di alcune tipologie di foraggio raccolti in diverse fasi dello stadio vegetativo. L indice RFQ e la digeribilità dei foraggi L RFQ è stato sviluppato da ricercatori nutrizionisti delle Università della Florida e del Winsconsin nel Diversamente da altri indici precedentemente utilizzati Si calcola così La qualità relativa del foraggio RFQ = (DMI TDN) / 1,23 (ad esempio RFV), basati essenzialmente sulla stima della quantità di fibra nel foraggio, l RFQ tiene conto anche delle differenze relative alla digeribilità della fibra (Moore e Undersander, 2002). Il calcolo dell RFQ consente di valorizzare i foraggi a digeribilità più elevata, nonché una valutazione dei medesimi sulla base del loro reale valore nutritivo all interno della razione. L RFQ a differenza dell RFV viene calcolato in modo diverso per i foraggi di graminacee e di leguminose o per i foraggi misti. Le modalità di calcolo sono da considerarsi provvisorie per l insilato di mais, in quanto la formula specifica è in fase di elaborazione. Analogamente all RFV, l equazione che ne determina il valore è infatti impostata in modo tale da attribuire il valore 100 a un erba medica in piena fioritura e non a un insilato di riferimento. TABELLA 1 - Variazioni dell indice del valore relativo di diversi foraggi Tipi di foraggio P.G. ADF NDF RFV % su s.s. Medica bottoni fiorali Medica piena fioritura Silomais buona qualità Silomais scarsa qualità Fonte: Dunham 1998, modificato. Per le leguminose (erba medica, trifoglio e misti di leguminose e graminacee): DMI = 120/NDF + (NDFD 45) 374/ TDM = (NFC 98) + (CP 93) + (FA 97 2,25) + [NDFn (NDFD / 100)] 7 Per le graminacee: DMI = 2, ,442 CP 0,0100 PG2 0,0638 TDN + 0, TDN2 + 0,180 ADF 0,00196 ADF2 0,00529 CP ADF TDN = (NFC 98) + (CP 87) + (FA 97 2,25) + (NDFn NDFDp / 100) 10 dove: DMI = % di BW, ossia l assunzione di sostanza secca espressa come percentuale del peso corporeo dell animale; TDN = % di DM; DM = totale nutrienti digeribili, espresso come % sulla sostanza secca; NFC = carboidrati non fibrosi; P.G. = proteina grezza; FA = acidi grassi, calcolati come (grassi 1) (%); NDF = fibra neutro detersa; NDFn = NDF proteina legata all Ndf (%). L RFQ aumenta all aumentare della «ingeribilità (DMI)» del foraggio (quanta sostanza secca da foraggio gli animali riescono ad assumere) e all aumentare della digeribilità generale del foraggio (TDN). Per le graminacee, quali il silomais, l «ingeribilità» dipende principalmente dal tenore di fibra in forma di ADF e in parte dal contenuto di proteine, mentre il totale dei nutrienti digeribili varia considerevolmente in funzione della digeribilità dell NDF (NDFD). Fonte: Moore e Undersander, Calcolo dell RFQ Il calcolo dell RFQ avviene a partire dalla stima della quantità di foraggio ingerita e dal totale dei nutrienti digeribili in esso contenuti. Il calcolo di entrambi questi valori prevede parametri diversi per le leguminose e per le graminacee e si basa su equazioni che necessitano della conoscenza della composizione dei foraggi (NRC, 2001; Oba e Allen, 1999; Moore e Undersander, 2002; Moore e Kunkle, 1999). In particolare, le analisi richieste per il calcolo dell RFQ nelle leguminose e nelle graminacee sono riportati nel riquadro «Analisi richieste per calcolare l RFQ». L RFQ è calcolato sulla base della digeribilità dell NDF e della disponibilità degli altri nutrienti quali proteine, grassi, zuccheri e amido. Il sistema di valutazione tiene conto della possibilità di ingestione del foraggio da parte degli animali in funzione della sua composizione e recepisce informazioni in merito alla digeribilità delle frazioni fibrose in esso presenti. Per questo motivo l RFQ fornisce una stima più accurata del soddisfacimento delle esigenze nutritive delle bovine da latte rispetto all RFV. Un foraggio con basso RFQ (< 100) dovrà essere utilizzato in piccole quantità nella razione per vacche ad alta produzione e dovrà essere destinato alle vacche 20/2010 supplemento a L Informatore Agrario 17
4 S COLLABORAZIONE Silomais testati (n.) Classi di RFQ GRAFICO 1 - Distribuzione dei silomais testati sulla base della qualità relativa del foraggio Circa 70 campioni presentano valori di Rfq tra 150 e 160 e altrettanti campioni tra 140 e 150. Questi dati permettono di affermare che i silomais esaminati presentano elevati standard qualitativi. meno produttive (seconda fase di lattazione) a motivo del suo elevato contenuto di NDF scarsamente digeribile. L uso delle informazioni fornite dagli indici La produzione foraggera, a motivo dei molteplici fattori che la caratterizzano, porta gli allevatori a ottenere inevitabilmente foraggi con caratteristiche qualitative anche molto diverse. Sia che si tratti di foraggio prodotto in azienda sia che il foraggio sia stato acquistato da altre unità produttive, è tuttavia molto importante conoscere con accuratezza le sue caratteristiche qualitative al fine di poterlo utilizzare nel modo più appropriato. Per l allevatore è pertanto fondamentale poter assegnare al foraggio una certa classe di qualità e, in funzione di questa, individuare la fase dell allevamento che consente di massimizzare la resa produttiva del foraggio medesimo. Nel caso più specifico dell insilato di mais spesso disponibile in singola partita con caratteristiche omogenee l indice RFQ potrebbe essere utile per modulare l uso dell insilato all interno della razione. Una ricerca condotta congiuntamente da, Aral e Dipartimento di produzioni animali della Facoltà di medicina veterinaria di Parma è stata volta alla determinazione della digeribilità della fibra di un totale di circa 300 campioni di trinciato di mais raccolti in collaborazione con i tecnici del nelle annate agrarie nell area della Pianura Padana. Dall insieme dei parameteri analitici ottenuti dai campioni di silomais oggetto della ricerca è stato possibile procedere alla valutazione degli indici RFQ e RFV. Relativamente all RFQ, i valori ottenuti oscillano fra un minimo di 110 e un massimo di 172, con un valore medio di 147. Particolarmente interessante si rivela la valutazione del grafico 1 dal quale si evince che circa 70 campioni analizzati presentano valori di RFQ compresi fra 150 e 160 e che un numero di campioni altrettanto elevato fa registrare indici compresi fra 140 e 150. Tali valori ci consentono di affermare che i silomais studiati presentano elevati standard qualitativi. Mettendo in relazione i valori di RFQ con quelli di RFV (grafico 2) è emerso un andamento comune fra i due indici, ma sulla base di una regressione avente R2 pari a 0,3738. Tale valore è relativamente basso in quanto c è molta dispersione dei dati intorno alla retta in relazione al fatto che l RFV non tiene conto della digeribilità dell NDF. Nella pratica questo significa che l RFV costituisce un indice scarsamente rappresentativo del reale valore nutrizionale ed economico dei silomais. Nel grafico 3 è invece riportata la relazione fra la digeribilità dell NDF a 48 ore e l indice RFQ. L R2 pari a 0,5564 pur rimanendo intorno a valori non particolarmente elevati sta a indicare che il valore di NDFD influenza in misura abbastanza consistente l indice RFQ. Efficienza dei foraggi per la produzione di latte Valore relativo dei foraggi (RFV) y = 0,7563x + 37,393 R 2 = 0, Qualità relativa dei foraggi (RFQ) Lineare (RFV) RFV GRAFICO 2 - Relazione fra gli indici RFV e RFQ La dispersione dei dati intorno alla retta è in relazione al fatto che l RFV è un indice scarsamente rappresentativo del valore nutrizionale ed economico del silomais. RFQ y = 2,6223x + 0,2937 R 2 = 0, Digeribilità NDF (%) Lineare (RFQ) RFQ GRAFICO 3 - Relazione fra la digeribilità dell NDF a 48 ore e qualità relativa dei foraggi (RFQ) R 2 pari a 0,5564, pur rimanendo intorno a valori non particolarmente elevati, indica che la digeribilità dell NDF influenza in maniera abbastanza consistente l indice RFQ. In relazione alla disponibilità di analisi accurate ed economicamente accessibili della digeribilità dell NDF emerge come l RFV (Relative forage value) possa essere considerato un indice ormai superato. L RFQ (Relative forage quality), al contrario, essendo in grado di differenziare i foraggi anche in base alla digeribilità dell NDF, si propone come un indice utile e attuale per la valutazione nutrizionale ed economica della componente foraggera della razione. Attraverso un punteggio, avente come valore di riferimento 100, l RFQ fornisce infatti una misura dell efficienza che i foraggi possono esprimere nella produzione del latte. L indice RFQ può essere infatti utilizzato per ottimizzare l impiego dei foraggi nell ambito dell allevamento o della razione ed essere, al tempo stesso, di grande aiuto nel controllo della correttezza delle pratiche di produzione e conservazione dei medesimi foraggi. Rappresenta inoltre un importante fattore di valutazione oggettiva dei foraggi che si rivela particolarmente utile anche ai fini della loro commercializzazione. Il costo aggiuntivo che è richiesto per la determinazione dei parametri analitici necessari per la stima dell indice trova ampia giustificazione nella possibilità di ottimizzare il ruolo del foraggio nella razione della bovina da latte. Afro Quarantelli, Federico Righi Dipartimento di produzioni animali, biotecnologie veterinarie, qualità e sicurezza degli alimenti - Facoltà di medicina veterinaria Università di Parma afro.quarantelli@unipr.it Nicoletta Rizzi Aral - Laboratorio agroalimentare (Crema) Paola Amodeo Specialista alimentazione Per consultare la bibliografia: 10ia20_5095_web 18 supplemento a L Informatore Agrario 20/2010
5 S COLLABORAZIONE Articolo pubblicato sul Supplemento a L Informatore Agrario n. 20/2010 a pag. 16 Le analisi per stimare la qualità di un foraggio BIBLIOGRAFIA Dunham J.R. (1998) - Relative feed value measures forage quality. Forage Facts, 41. Moore J.E., Undersander D. J. (2002) - Relative forage quality: a proposal for replacement for relative feed value Proceedings National Forage Testing Association. Moore J.E., Undersander D.J. (2002) - Relative forage quality: an alternative to relative feed value and quality index. In: Proc. Florida Ruminant Nutrition Symposium, January 10-11, University of Florida, Gainesville: Moore J.E., Kunkle W.E. (1999) - Evaluation of equations for estimating voluntary intake of forages and forage-based diets. J. Animal Sci. (Suppl. 1): 204. NRC (National research council) (2001) - Nutrient requirements of dairy cattle. 7 th Rev. Ed. Natl. Acad. Sci., Washington D.C. Oba M., Allen M.S. (1999) - Evaluation of the importance of the digestibility of neutral detergent fiber from forage: effects on dry matter intake and milk yield of dairy cows. J. Dairy Sci., 82: Rohweder D.A., R.F.Barnes, Jorgensen N. (1978) - Proposed hay grading standards based on laboratory analyses for evaluating quality. J. Anim. Sci., 47:
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