Ampliamento del cimitero urbano di Arezzo Arezzo Massimo e Gabriella Carmassi
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- Baldo Pace
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1 Ampliamento del cimitero urbano di Arezzo Arezzo Massimo e Gabriella Carmassi L Antica fraternita dei laici, un associazione aretina da secoli responsabile della gestione delle sepolture cittadine, ha affidato nel 1992 allo studio Carmassi l incarico di progettare l ampliamento dell ottocentesco cimitero urbano. Una serie di traversie, dovute principalmente alla mancanza di fondi e risolte con l intervento dell amministrazione comunale, ha procrastinato al 1997 l inizio dei lavori. Attualmente è in fase di completamento il primo lotto, corrispondente a circa un terzo dell impianto complessivo. La crescita casuale e disordinata del cimitero esistente solo in parte riscattata dalla sua collocazione in un contesto storico e paesaggistico di particolare valore, sopra un declivio a nord del centro storico, a ridosso delle mura medievali e della Fortezza fiorentina e l esigua superficie dell area a disposizione per il nuovo intervento, sono i due vincoli principali da considerare, per cogliere i principi che informano il progetto. Dal punto di vista del programma, infatti, la proposta dello studio Carmassi ha assolto alla richiesta di 1
2 predisporre circa posti per le nuove sepolture, adottando sostanzialmente la sola tipologia del colombario, con i loculi disposti su più livelli. Sotto il profilo architettonico, l intervento si caratterizza come metafora dell ordine, accogliendo al proprio interno le eccezioni derivanti dalla peculiarità dell area, di forma trapezoidale e con una leggera depressione nella parte centrale. Delimitato a sud dal vecchio cimitero, a nord da una collina, a ovest da una fila di cappelle private e, a est, dalla spianata del parcheggio, l ampliamento assume l asse est-ovest dell insediamento esistente come guida per definire una lunga loggia di ingresso e distribuzione ai quattro elementi lineari dei colombari, diversi per dimensione e conformazione. I servizi generali sono opportunamente distribuiti lungo la galleria: a est, in corrispondenza dell ingresso, si trovano gli ambienti per i custodi, il chiosco dei fiori, la camera mortuaria, gli spazi tecnici; all estremità ovest sorge il volume a pianta ellissoidale del crematorio; più discosto, al di fuori del recinto cimiteriale e lontano dalle abitazioni costruite nelle sue vicinanze, si trova l inceneritore. I due colombari principali misurano per intero la profondità dell area circa 86 metri e si sviluppano su quattro livelli, uno dei quali interrato. I loculi sono raggruppati in blocchi disposti in serie, così da creare spazi più raccolti; la luce viene convogliata sino ai livelli inferiori, grazie a molteplici soluzioni studiate per favorire un ampia trasparenza verticale. Anche per questo motivo, le pareti 2
3 perimetrali dei colombari sono trattate ora come mura massicce, ritagliate da poche aperture, ora come sequenze di fasce piene a tutta altezza, intervallate da vuoti, ora completamente smaterializzate, in modo tale da consentire il libero affaccio dei ballatoi verso l esterno. Del tutto diverso è il disegno dei colombari secondari. In essi, meno estesi in lunghezza, più sottili e privi di livelli sotto il piano di campagna, i loculi si presentano allineati su tre lunghe file essendo la quarta, all estremo ovest del recinto, occupata dagli ossari. Gli spazi si richiudono su se stessi e permettono alla luce di piovere solo dall alto, attraverso tagli e svuotamenti del volume interno. In questo progetto dei Carmassi, il rapporto tra geometria e forma attinge a esiti tra i più felici. La volontà d ordine, che si manifesta con evidenza nella griglia ortogonale sottesa all impianto planimetrico, nelle precise gerarchie instaurate tra la galleria di distribuzione e i colombari, nel mantenimento di una quota costante della gronda di tutti gli edifici, trova infatti altrettanti contrappunti nella sezione articolata al di sopra e al di sotto del piano di campagna, nelle superfici leggermente inclinate dei campi verdi di inumazione compresi tra i colombari e, soprattutto, nelle leggere, continue 3
4 deformazioni impresse alle giaciture dei blocchi. Un artificio, quest ultimo, motivato sia dalla necessità di trovare una sorta di progressiva mediazione tra le linee divaricate dei confini est e ovest, sia dalla volontà di rendere meno monotoni ambienti e spazi definiti dai volumi costruiti, ma che è anche possibile leggere come una sorta di meditato ritorno ai principi che avevano ispirato, nel cimitero suburbano di Pisa, la soluzione, lì ancora acerba, del percorso sinuoso scavato in una piastra compatta. Il cantiere del cimitero di Arezzo dimostra, una volta di più, quanto abbia giovato agli architetti la lunga consuetudine con gli spazi e gli edifici della città storica: le murature a sacco, con i paramenti in mattoni pieni a ricorsi arretrati ogni 50 centimetri, si prestano docilmente a interpretare le figure elaborate dal progetto. Con questo materiale che definisce inequivocabilmente il carattere della costruzione dialogano il cemento a vista, perfettamente liscio, delle pareti dei loculi e dei solai, il vetro e il ferro zincato dei lucernari e delle ringhiere, il travertino delle cartelle dei colombari, il cemento colorato dei pavimenti e il rame delle coperture. 4
5 Informazioni Progetto: Massimo e Gabriella Carmassi Collaboratori: Christopher Evans Collaborazione grafica: Christopher Evans, David Mount, Belinda Watt, Serena Roberto Strutture: Alessandro Faralli Impianti: Andrea Gaggiotti cronologia: progetto generale, 1997 progetto esecutivo 1 lotto, realizzazione 1 lotto Imprese: Soglia, Ferrara Committenti: Fraternita dei Laici, Comune di Arezzo Foto: Mario Ciampi CARMASSI STUDIO DI ARCHITETTURA Indirizzo: Borgo Santi Apostoli, Firenze Tel./Fax: / karmassi@tin.it Web: Acconsentiamo all uso dei dati personali per la legge 675/96 5
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