Azioni di contrasto alla fragilità nel panorama regionale: il ruolo del FRNA

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1 Azioni di contrasto alla fragilità nel panorama regionale: il ruolo del FRNA Bologna, 30 novembre 2010 Raffaele Fabrizio Responsabile del Servizio del Governo dell Integrazione socio-sanitaria e politiche nonautosufficienza Regione Emilia-Romagna

2 IL MUTAMENTO DEL PARADIGMA: Dai Servizi ai bisogni delle persone e della comunità Piano sociale e sanitario Il profilo di Comunità: il rovesciamento della programmazione Non solo servizi storici e pesanti : innovazione - bassa soglia Vs Servizi storici Proattività Vs Attesa delle domande

3 L esperienza legata all emergenza Caldo, dalla quale siamo partiti, ci ha mostrato che, nelle persone anziane e non solo, la condizione di isolamento e solitudine può trasformare un evento in emergenza La FRAGILITA ha diversi volti e dimensioni e non sempre è visibile..

4 LA LETTURA DELLA FRAGILITA : un UNIVERSO vario ed in espansione La Fragilità è un processo multifattoriale: F A T T O R I Fisici Sociali Psicologici Familiari Culturali Economici La fragilità non è un fenomeno tutto o nulla.. Una stessa persona può essere fragile in un contesto, e non esserlo affatto in un altro: le persone possono trovarsi in SITUAZIONI DI FRAGILITA Intercettare le situazioni di FRAGILITA rallentando il passaggio allo stato di bisogno Creare un sistema con risposte innovative e flessibili per una presa in carico leggera, che includa le persone in situazioni di fragilità Facilitare l accesso ai servizi Leggere le le risorse non non solo solo le le ciò ciò che chemanca

5 Il rischio di leggere la fragilità come risultante solo di fattori della singola persona IL PATRIMONIO SOCIALE DI OGNI COMUNITÀ Evitare sovrapposizioni con l approccio istituzionale Riconoscere le risorse attive in ogni comunità Mettere in contatto ed in rete superando le criticità dell informazione Leggere le le risorse non non solo solo le le ciò ciò che chemanca

6 LA FRAGILITÀ PONE TRE ORDINI DI PRIORITÀ: Prevenzione delle cause Individuazione delle situazioni di fragilità Azioni di contrasto

7 OBIETTIVI Prevenzione delle cause: una cultura volta alla valorizzazione del ruolo delle persone anziane (intervenire sull ordinario); Individuazione della fragilità: portare alla luce le situazioni latenti, sviluppo di sistemi di mappatura e monitoraggio delle fragilità e delle situazioni a rischio; Azioni di contrasto (agire sulle cause prevenendo le conseguenze): della solitudine e dell isolamento, costruendo reti di contatto attivo e di sostegno ; Interventi di comunità e sostegno delle reti sociali valorizzando l associazionismo volontario, l auto-organizzazione della società civile, le forme aggregative spontanee. mettere al centro la vita e l attività, non solo il bisogno di cura

8 ALCUNE BUONE PRATICHE, CHE CI HANNO ACCOMPAGNATO.. Il Progetto Giuseppina (Ferrara) Progetto Uffa che afa (Ferrara) Portineria solidale (PR) Centri di aggregazione territoriale(mo) La finestra sul cortile (PR) Centri sociali (Imola) Queste esperienze, insieme ad altre, hanno contribuito allo sviluppo del Progetto europeo I2I Isolation to Inclusion, con forte apprezzamento anche in ambito internazionale (convegno a Francoforte giugno 2007).e soprattutto nella scelta e nello sviluppo delle indicazioni regionali (all. 4, DGR 1206/07)

9 Una scelta strategica IL FONDO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA (DGR1206/07) : NON SOLO PER I SERVIZI programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione per gli anziani fragili : requisito da assicurare a livello di ambito distrettuale Innovazione dei servizi a sostegno della domiciliarità

10 FRNA: Come attuare il programma distrettuale, una proposta metodologica (Allegato 4 DGR 1206/07) Costruire un sistema che contrasti l isolamento e la solitudine, attraverso: interventi sulle condizioni ordinarie durante tutto l anno (non solo per emergenze: es ondate di calore, articolazioni specifiche all interno di piani di più ampio respiro) sostegno alle forme aggregative spontanee (volontariato associazionismo) per iniziative inerenti il rafforzamento delle reti sociali e relazionali Intercettare un ampia fascia di popolazione che non abbisogna solo, o non ancora di assistenza strutturata

11 AZIONI ESSENZIALI DEI PROGRAMMI TERRITORIALI (all. 4 DGR 1206/07) servizio pubblico: attivatore di processi mappatura delle persone fragili mappatura e messa in rete di tutti i soggetti che nel territorio svolgono iniziative e si rendono disponibili ad aderire ad una logica di rete (spesso mancanza di comunicazione tra le varie forze sociali, no di iniziative) sostegno all associazionismo e al volontariato per promuovere: iniziative già realizzate e conferire ruolo di osservatorio privilegiato alle forme di aggregazione riconoscere una rete sociale che superi la logica della rete dei servizi istituzionali è strategico in un programma di contrasto alla solitudine e all isolamento

12 COSA E STATO REALIZZATO? In 34 Ambiti Distrettuali (dislocati in tutte le Ausl) sono stati utilizzati 6,1 milioni di euro per programmi di sostegno delle reti sociali e prevenzione dei fragili FRNA F.NAZ.LI COMUNI ALTRO 3,5 MLN 1,6 MLN 0,9 MLN 0,1 MLN Verosimile dati sottostimati, in quanto non tutti i distretti hanno completato l inserimento nel sistema informativo online delle risorse proprie dei Comuni

13 ANALISI DEI PIANI ATTUATIVI 2009 Analizzate 83 schede intervento (ciascuna contenente più interventi Area vasta Emilia centrale 17 schede Area vasta Emilia Nord Area vasta Romagna 34 schede 32 schede Dati attività 2009: Realizzate 619 iniziative, contattati utenti

14 ANALISI DEI PIANI ATTUATIVI 2009: ambiti territoriali e Attori coinvolti AMBITI TERRITORIALI Quartiere Comunale Distrettuale Subdistrettuale Sovradistrettuale ATTORI COINVOLTI Distretti Comuni, Circoscrizioni, quartieri Ausl, MMG Asp Coop. sociali Volontariato, associazioni, parrocchie, sindacati, protez.civile, VVFF Centri sociali

15 ANALISI DEI PIANI ATTUATIVI 2009: Destinatari degli interventi A) ANZIANI FRAGILI: Non autosufficienti Con autonomia medio-lieve Non conosciuti dai servizi e con problematiche sanitarie importanti Dimessi da strutture o con temporanea fragilità A rischio di perdita di autosufficienza Soli con povertà relazionale, senza riferimenti familiari e a rischio di isolamento Autosufficienti che necessitano di aiuti leggeri per autonomia al domicilio A rischio di cadute Con problemi economici Che vivono in alloggio popolare Popolazione generale anziana B) DISABILI C) Altri: caregivers, adulti in stato di disagio Target utenza: 46 schede: solo anziani 29 schede: anziani e disabili 8 schede: anziani, disabili + altri target

16 ANALISI DEI PIANI ATTUATIVI 2009: Tipologia degli interventi Invecchiare in salute: mantenersi attivi nel corpo e nella mente Promozione stili di vita, attività motoria, interventi educativi, attività culturali, ricreative ed occupazionali, attività creative, ecc Promozione e sostegno alla socializzazione rafforzamento della rete informale, animazione sociale, creazione reti di vicinato, ecc Azioni di sorveglianza e monitoraggio Individuazione soggetti fragili, Monitoraggio, aggiornamento mappa fragili, telemonitoraggio, aggiornamento banca dati, osservatorio per le dimissioni protette, ecc Soggiorni termali e climatici Informazioni per la popolazione di ordine generale e specifico in tema di fragilità Diffusione conoscenze sulla fragilità Iniziative formative per operatori e volontari Azioni di raccordo e confronto fra enti Confronto fra enti, raccordo con altri sportelli, coordinazione fra enti diversi

17 ANALISI DEI PIANI ATTUATIVI 2009: Tipologia degli interventi Azioni di valorizzazione, coinvolgimento, sostegno e potenziamento del volontariato Verifica dei servizi esistenti ricognizione risorse esistenti, mappatura attività, Azioni di censimento del volontariato Azioni innovative Articolare la nuova figura di esperto giuridico, individuazione nuovi interventi, assistenza infermieristica ambulatoriale, attività di tutoring, sviluppo interventi a bassa soglia, centro raccolta richieste, centri aggregazione Servizi di prossimità e compagnia telefonia sociale, compagnia al domicilio, portierato sociale, azioni di contatto, potenziamento servizi di quartiere, rinnovo assistenti familiari per compagnia al domicilio, compagnia e sostegno al domicilio ed in ospedale, supporto alla persona durante i ricoveri Emergenze climatiche Agevolazioni economiche e trasporti Assegni di cura, accesso gratuito ai centri sociali, assegni contributivi, ici agevolata, erogazione contributi Potenziamento servizi al domicilio Consegna pasti, farmaci, assistenza domiciliare, dimissioni protette, adattamento domestico, supporto educativo e sociale, ecc

18 Altre attività che hanno un forte valore contro l isolamento Caffè Alzheimer Gruppi di sostegno Emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti familiari Offrire Opportunità di socializzazione, condivisione e informazione: L ISOLAMENTO NON COLPISCE SOLTANTO LE PERSONE CHE VIVONO DA SOLE

19 CRITICITA E stata sviluppata priorita assoluta per gli anziani che vivono soli E per i familiari che si prendono cura? necessità di offrire sollievo ed opportunità di contatto alle famiglie:

20 Quali prospettive Se necessario rivedere le indicazioni dell allegato 4, ma soprattutto aprire un confronto e consolidare, sulla base delle esperienze, approcci e strumenti comuni Passare dalle Esperienze significative ad un sistema ORDINARIO. un cambiamento di prospettiva nell approccio ai problemi della popolazione anziana e di quella fragile. Un cambiamento culturale rispetto agli approcci tradizionali basati sui soli bisogni assistenziali e sanitari. Un innovazione della programmazione territoriale attraverso l integrazione delle politiche di settore

21 Tutte le idee che hanno enormi conseguenze sono sempre idee semplici. (L.Tolstoj)

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