3 ottobre Naples: Meet the World!

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1 3 ottobre 2014 Naples: Meet the World!

2 Indice Sezione Titolo Pagina 1 Finalità generali del progetto 3 2 Il contesto 7 3 I settori coinvolti 10 4 Linee strategiche 13 5 Contenuti progettuali 20 6 La roadmap 35 7 Il gruppo di lavoro 37 8 Perché incontrarci 39 2

3 Finalità generali del progetto 3

4 Finalità generali del progetto Sezione 1 Finalità generali del progetto La forte contrazione della domanda interna costringe le aziende campane a cercare nuovi sbocchi sui mercati esteri per garantire continuità e sviluppo. Il tessuto delle imprese del territorio è di fatto molto frammentato e di conseguenza, nonostante la straordinarietà di alcuni prodotti, non si riesce a fare sistema e raggiungere la visibilità necessaria per diventare un player di peso sui mercati internazionali. L'EXPO 2015 rappresenta un'opportunità unica e irripetibile per promuovere - in una vetrina d eccezione il made in Naples ed avviare un incisivo processo di internazionalizzazione del sistema produttivo campano, facendo leva sulle produzioni di eccellenza del settore della moda. L'Unione Industriali di Napoli si propone pertanto di organizzare e accompagnare in questo processo tutte le aziende che hanno ed avranno i requisiti necessari, attraverso lo strumento della rete d'imprese e coinvolgendo le Istituzioni. 4

5 Finalità generali del progetto Sezione 1 Finalità generali del progetto Gli obiettivi del progetto sono: Portare la produzione della moda sartoriale partenopea all'attenzione del mondo, valorizzandone le capacità distintive, artigianali e creative, e coniugandola alle eccellenze territoriali dell agro-alimentare e del turismo per accrescerne l appeal Cogliere l'occasione dell'expo 2015 Trarre beneficio dalla ripresa del commercio mondiale Creare standard formativi per migliorare competenze e skill operative delle imprese campane sui mercati esteri Creare valore per il sistema produttivo regionale capitalizzando la capacità competitiva delle migliori aziende locali Creare valore per il territorio attraverso visite guidate durante il periodo dell'expo per trasformare gli interlocutori in ambasciatori delle produzioni campane. 5

6 Finalità generali del progetto Sezione 1 Finalità generali del progetto Aziende eccellenti con reputazione internazionale Aziende eccellenti del territorio con basso livello di internazionalizzazione Creare valore per le imprese del territorio significa portare anche le aziende eccellenti meno internazionalizzate ad un grado di visibilità apprezzabile sui mercati mondiali. Inizialmente, si utilizzerà lo strumento della rete di imprese che hanno prodotti e marchi già noti per attrarre maggiore attenzione. Di seguito, si avvierà un processo finalizzato ad estendere l'interesse anche alle altre imprese eccellenti formandole adeguatamente. 6

7 Il contesto 7

8 Napoli è Sezione 2 Il contesto Bellezza e positività Storia, arte e cultura Il succedersi delle dominazioni avvenute nel corso dei secoli ha sedimentato un patrimonio storico, artistico e culturale unico. Napoli fino al 1860 è stata la terza capitale europea dopo Londra e Parigi. Ospita due prestigiose università: la Federico II, prima università statale d'europa, e L'Orientale, primo ateneo di studi sinologici ed orientalistici d'europa. Situata nel cuore del Mediterraneo, Napoli offre uno spettacolo straordinario ai suoi visitatori. La bellezza del Golfo, i siti archeologici e monumentali, le isole di Capri e Ischia, le vicine costiere amalfitana e sorrentina, la cordialità della gente, la bontà del cibo e la mitezza del clima, inducono ad una naturale gioia di vivere. Competenza e creatività La presenza di un'aristocrazia europea prima e di una ricca ed esigente borghesia dopo, non solo ha spinto oltremodo le competenze artigianali per soddisfare le richieste, ma ha raffinato e diffuso il gusto del bello creando quel saper fare che, unito alla naturale propensione creativa della sua popolazione, ha permesso di realizzare prodotti eccellenti e innovativi. 8

9 ma anche Sezione 2 Il contesto Contraddizioni sociali e potenzialità inespresse Lo straordinario patrimonio di risorse materiali e immateriali, umane ed intellettuali, di cui dispone la città, non produce occasioni di crescita e benessere per i cittadini in misura proporzionale alle enormi potenzialità, anche a causa della presenza condizionante di forze sociali eterogenee, prive di fiducia nel futuro e restie al cambiamento. Debolezza dell apparato produttivo Ridotta propensione a fare squadra Il forte individualismo dei napoletani - e, in particolare, degli imprenditori partenopei - costituisce un ostacolo spesso insuperabile per i tentativi di aggregazione delle forze migliori della città intorno a progetti di sviluppo di matrice sistemica. Tutto ciò comporta una congenita debolezza dell economia locale, con distretti produttivi mediamente di piccole dimensioni e fortemente frammentati. Oggi, per affrontare le sfide dei mercati, è necessario superare questa impasse con azioni coraggiose e innovative, ma al tempo stesso caratterizzate dalla necessaria dose di realismo e pragmatismo. 9

10 I settori coinvolti 10

11 Il settore produttivo al centro del progetto Sezione 3 I settori coinvolti La moda partenopea esprime da sempre un grande potenziale creativo ed economico. In particolare, la fashion industry del territorio rappresenta storicamente un comparto di eccellenza: per tradizione manifatturiera e sartoriale, per estro e capacità innovativa, per competenze diffuse e presenza di grandi stilisti, il made in Naples trova nella moda un volano straordinario, sia dal punto di vista culturale e artistico, sia dal punto di vista economico e commerciale. MODA Tradizione della sartoria napoletana che ha reso lo "stile napoletano" famoso nel mondo Aziende del fashion in forte crescita Traino dell'export campano (1,1 mld nel 2013, +7%)* *Fonte: Rethink, Rapporto Export Sace 11

12 Gli altri settori coinvolti Sezione 3 I settori coinvolti AGRO- ALIMENTARE Ampia varietà di prodotti della filiera enogastronomica Prodotti molto conosciuti e rappresentativi della cultura italiana nel mondo Leader dell'export campano (2,3 mld nel 2013, +5%) TURISMO Concentrazione di risorse culturali e naturalistiche uniche al mondo (ben 7 siti riconosciuti dall Unesco come patrimonio dell umanità) Contribuzione diretta al PIL regionale per 3,5 mld (5% del totale, senza considerare gli effetti indiretti e indotti) 12

13 Linee strategiche 13

14 Step strategici Sezione 4 Linee strategiche 1 Creare un club di prodotto attraverso la identificazione e selezione di un panel di aziende in grado di mettere a fattor comune il loro essere "eccellenza" in un progetto di valorizzazione del territorio e dei distretti. 2 Costruire sul genius loci e sul lifestyle partenopeo il valore aggiunto, il fattore più percepibile e caratterizzante, dei beni e servizi offerti dal club di prodotto, orientandone l operatività sui mercati internazionali. 3 Concepire e sviluppare una brand identity territoriale, complementare a quella originata dall attività degli enti pubblici e basata sulla notorietà worldwide dei principali prodotti e marchi partenopei. 4 Sviluppare prodotti nuovi e compositi, risultanti dall assemblaggio di diversi pezzi dell offerta territoriale (ad esempio, itinerari turistici basati sulla fruizione dei principali attrattori naturalistici e culturali, combinata alla visita degli atelier dei maggiori stilisti partenopei e al tasting guidato dei prodotti più gustosi dell enogastronomia locale) 14

15 Step strategici Sezione 4 Linee strategiche 5 Formare nelle aziende del cluster la capacità di lavorare in team per il raggiungimento di obiettivi comuni e le competenze per poter parlare al mondo con maggiore successo e abilità nel farsi ascoltare. 6 Identificare mercati e operatori in grado di riconoscere ed apprezzare il valore generato dal cluster di eccellenze del nostro territorio. 7 Costruire una strategia di comunicazione comune, che vada oltre le specificità delle singole imprese, partendo dal DNA storico, culturale e territoriale della città. 8 Definire una serie di azioni promozionali innovative, volte a far comprendere ai principali opinion e business leader dei mercati esteri identificati il valore generato dal cluster di imprese. 15

16 Idee-forza Sezione 4 Linee strategiche a. Un sistema trainato dalle proprie avanguardie produttive Mutuando dal destination management lo strumento dei club di prodotto (aggregazioni di aziende con caratteristiche simili finalizzate alla creazione di prodotti turistici specifici), andrà creato un cluster intersettoriale di imprese d eccellenza, in grado di operare in stretto coordinamento in determinati ambiti operativi al fine di fornire risposte adeguate alle richieste motivazionali ed esperienziali del turismo d oggi, migliorando al tempo stesso la competitività e l attrattività complessiva del territorio regionale. Le aziende selezionate nella prima fase progettuale, rappresentando il meglio dell offerta campana, dovranno implementare il progetto con puntualità e responsabilità: un tangibile miglioramento del contesto in cui operano quotidianamente, infatti, consentirà loro non solo di consolidare e ampliare la propria base produttiva, ma anche di accrescere il valore percepito della propria produzione. Nella scia tracciata da questo primo cluster di imprese, dovranno poi inserirsi nella seconda fase del progetto le imprese meno conosciute all estero ma potenzialmente in grado di operare con successo sui mercati internazionali. 16

17 Idee-forza Sezione 4 Linee strategiche b. Made in Naples, enjoyed in the world I tre settori coinvolti alimentano, grazie allo loro trasversalità, filiere produttive particolarmente estese e ramificate, che presentano un tessuto di piccole e medie imprese portatrici, nel loro stesso dna, di una straordinaria (e per certi versi unica) capacità: quella di interpretare e rielaborare, in maniera incessante e quotidiana, ma con uno stile sempre originale e mai ripetitivo, i valori identitari più profondi e caratterizzanti della città, della sua cultura e del suo popolo, rendendosi così espressioni autentiche - attraverso i propri prodotti - del cosiddetto genius loci. Lo sforzo progettuale più ambizioso e significativo dovrà pertanto concentrarsi sull elaborazione e realizzazione di strategie di place branding finalizzate a promuovere e valorizzare prodotti in grado di rappresentare ed identificare un territorio, una cultura, una fucina di creatività, uno stile di vita. Il risultato atteso è la creazione di un brand territoriale in grado di evidenziare nei beni e servizi made in Naples quel valore aggiunto che consenta, ovunque essi siano goduti, di riconoscere quella particolarissima neapolitan way of life che li permea ed ispira. 17

18 Idee-forza Sezione 4 Linee strategiche c. Cooperare di più per competere meglio Per conseguire gli obiettivi prefissati risulta fondamentale innescare dei meccanismi virtuosi di cooperazione tra le imprese delle tre filiere produttive considerate, attraverso la creazione e commercializzazione di prodotti derivanti dall assemblaggio di differenti pezzi di offerta territoriale. Un esempio su tutti: la creazione di pacchetti turistici incoming ad alto contenuto esperienziale, frutto della combinazione dei servizi turistici classici (trasporto, alloggio, ristorazione) con visite guidate presso i laboratori di produzione e le vetrine espositive dei prodotti alimentari più conosciuti e apprezzati nel mondo (con vere e proprie food gallery che consentano l assaggio e l acquisto dei prodotti in mostra) o presso gli atelier e le botteghe storiche delle griffe più celebri della moda partenopea. Un modo intelligente per consentire, da un lato, ad un selezionato target di domanda turistica di fruire di un esperienza di viaggio autentica e gratificante, lontana dall approccio mordi e fuggi del mass market, e, dall altro, alle imprese coinvolte nell operazione di ampliare il proprio portafoglio clienti con una nuova, appetibile fascia di acquirenti interessati ai propri prodotti. 18

19 Idee-forza Sezione 4 Linee strategiche d. Dal made in al make in Un numero crescente di persone da tutto il mondo sceglie di venire in Italia non solo per fruire delle nostre attrattive, ma anche per avere la possibilità di apprendere sul campo una serie di saperi artigianali. Come è stato evidenziato in un recente articolo apparso su Turismo e Territorio, siamo abbastanza abituati al fatto che i viaggiatori, quando sono in Italia, visitino le botteghe, acquistino i prodotti del made in Italy, gradiscano percorrere stradine piene di laboratori artigianali; siamo invece meno abituati a pensare che molti di loro non vogliono solo vedere ed acquistare, vogliono anche imparare a fare. E il passaggio dal made in Italy al make in Italy è di stampo tutto turistico. Promuovere - attraverso questo progetto - l organizzazione di corsi di cucina, degustazioni di vini o lezioni sartoriali, in una logica sistemica di collaborazione tra diversi comparti, può in effetti consentire di intercettare una quota interessante dei sempre più numerosi turisti-apprendisti in viaggio per il mondo. Anche perché settori produttivi che, a livello domestico, si sentono distanti, agli occhi del mondo rappresentano spesso una sola cosa: l italian style. 19

20 Contenuti progettuali 20

21 La progettualità Sezione 5 Contenuti progettuali Lo strumento attraverso cui l Unione Industriali di Napoli intende operare è costituito da una partnership tra aziende eccellenti dei tre settori coinvolti nel progetto: Moda, Agro-Alimentare e Turismo. Ognuna delle imprese selezionate in ciascuno dei tre settori dovrà possedere requisiti di eccellenza di prodotto, di talento e di innovazione. Attraverso l'accompagnamento delle imprese di eccellenza nei processi di internazionalizzazione, da realizzare con il supporto delle istituzioni e delle strutture dedicate (MISE, Ice, Sace, Simest), l'unione intende promuovere l'immagine e incrementare il volume di attività dei propri distretti produttivi. Un occasione preziosa anche per valorizzare i principi di base della cultura associativa dell Unione: confronto, condivisione, sinergia per far crescere la propria impresa e far crescere il territorio. 21

22 Le iniziative previste Sezione 5 Contenuti progettuali Per favorire il processo l'unione metterà le proprie competenze a disposizione delle imprese del Cluster e di tutti gli associati. Attraverso la creazione di una struttura organizzativa dedicata, l Unione realizzerà, in particolare: 1. un grande evento dedicato alla promozione della fashion industry made in Naples, con la funzione di lancio dell intero progetto 2. una mostra itinerante sulla grande sartoria partenopea 3. attività di business matching con operatori esteri qualificati 4. missioni di promozione all estero 5. partecipazione a fiere di settore ed eventi internazionali 6. attività formativa finalizzata a migliorare la capacità delle imprese locali di operare sui mercati esteri 7. una finestra digitale Naples: Meet the World! 8. una piattaforma di e-commerce 9. comunicazione on line e off line 10. itinerari di turismo esperienziale per operatori dei diversi settori. 22

23 L evento di lancio Sezione 5 Contenuti progettuali Per il primo dei 10 interventi elencati nella slide precedente, va evidenziato che l evento promozionale ideato consiste in un happening della durata di tre giorni, articolato in una serie di iniziative (workshop, incontri b to b, meeting, sfilate, presentazioni, seminari sul design, spettacoli) che si svolgeranno a Napoli in un fine settimana del mese di maggio 2015 (in un periodo del calendario della moda non occupato da altre manifestazioni di richiamo). Un evento caratterizzato da spessore culturale, ma - soprattutto - da una forte valenza di business, concepito e organizzato con la finalità primaria di assicurarsi la partecipazione dei principali buyers ed opinion makers nazionali ed internazionali; insomma, un evento strutturato per diventare un appuntamento stabile nel panorama delle iniziative di maggior rilievo del settore. La parte del programma incentrata sul business avrà luogo alla Mostra d Oltremare di Napoli, mentre la parte più culturale e ludica del cartellone si svolgerà in alcune delle cornici più prestigiose del centro cittadino (Palazzo Reale, Castel dell Ovo, Teatro San Carlo, Piazza San Domenico Maggiore, Piazza dei Martiri). Durante la tre giorni, inoltre, tutte le boutique e i negozi di abbigliamento resteranno aperti anche di sera, così da tenere accese le luci della città e creare un atmosfera di partecipazione popolare alla manifestazione. 23

24 L evento di lancio Sezione 5 Contenuti progettuali La tre giorni appena descritta vedrà la partecipazione non solo dei più qualificati attori della domanda nazionale ed internazionale di settore, ma anche i direttori e redattori delle grandi riviste di moda italiane ed estere (da Vogue a Glamour, passando per Elle, Cosmopolitan, Vanity Fair). Nel corso della manifestazione, verranno organizzate per gli operatori professionali partecipanti una serie di visite ai maggiori atelier napoletani, ma anche momenti di leisure con itinerari alla scoperta dei principali attrattori culturali regionali (a partire dai siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco) e degustazioni dei piatti e prodotti tipici della grande tradizione enogastronomica partenopea. Essendo programmato a maggio 2015, l evento beneficerà anche dell effettotraino svolto dall Expo di Milano, con cui sarà possibile interagire sviluppando una specifica collaborazione per portare a Napoli alcuni dei buyers stranieri già presenti alla manifestazione. L evento finirà così con il costituire, da un lato, il momento di lancio dell intero progetto Naples: Meet the World, e, dall altro, una vetrina formidabile non solo per la produzione di qualità del settore della moda, ma per tutto il territorio e le numerose eccellenze del suo sistema produttivo. 24

25 La mostra itinerante Sezione 5 Contenuti progettuali Per quanto concerne, invece, la seconda iniziativa, si tratta di una mostra itinerante sulla grande sartoria napoletana, che toccherà alcune grandi metropoli internazionali selezionate tra i mercati geografici più maturi o più promettenti per l export italiano (Berlino, New York, Mosca, Shanghai), che si avvarrà del supporto tecnico ed organizzativo della Camera Nazionale della Moda (che collaborerà nell allestimento del percorso espositivo, fornendo anche capi d abbigliamento storici che hanno reso celebri i nostri stilisti nel mondo), del Ministero degli Affari Esteri (che metterà a disposizione la propria rete di ambasciate, consolati ed istituti italiani di cultura, al fine di dare prestigio ed autorevolezza alle sedi prescelte per la mostra itinerante) e infine dell ICE (che fornirà la collaborazione delle risorse umane operanti nelle proprie sedi estere per favorire la migliore divulgazione, promozione e realizzazione dell evento). Anche in questo caso, si tratta di un iniziativa progettata per presentare al tempo stesso una decisa connotazione culturale ed un forte orientamento alla promozione degli affari, così da essere in grado di richiamare l interesse e la partecipazione delle business community dei paesi esteri toccati nelle diverse tappe della mostra itinerante, a tutto vantaggio delle imprese partenopee del settore interessate ad incrementare la quota di esportazione dei propri prodotti. 25

26 Gli altri interventi Sezione 5 Contenuti progettuali Come indicato in precedenza, tra le diverse finalità del progetto Naples: Meet the World! c è anche quella di realizzare percorsi formativi volti alla costruzione e/o al miglioramento della mentalità e delle modalità operative di imprenditori e manager interessati ad affrontare con successo i mercati esteri. Un percorso di costruzione e consolidamento di skill e know-how specifici, che non si fermerà alle attività formative in aula, ma che si completerà con azioni di vero e proprio accompagnamento delle imprese sui mercati esteri. Si tratta di una tipologia di intervento che non solo risponde ad un oggettiva esigenza delle aziende campane orientate a trovare nuovi mercati di sbocco per i propri prodotti, ma che si sposa in pieno con gli obiettivi di sviluppo dell export perseguite dal Governo e con i contenuti delle recenti misure varate nell ambito del Decreto Sblocca Italia. 26

27 Gli altri interventi Sezione 5 Contenuti progettuali Un altro filone di iniziative che daranno sostanza e caratterizzazione al progetto è rappresentato dalla creazione di una finestra digitale e dalla realizzazione di una piattaforma di e-commerce, cui forniranno una fattiva collaborazione le aziende associate all Unione Industriali di Napoli operanti nei comparti dell information and communication technology, della cultura e dell editoria. Queste due azioni, supportate da una intelligente e mirata attività di comunicazione on line e off line (ed insieme ad alcuni altri servizi, come la formazione, l organizzazione di missioni di promozione, la realizzazione di pacchetti di business matching e la partecipazione alle fiere di settore) consentiranno, tra l altro, alla struttura di gestione del progetto di disporre una volta terminata la fase di start up di fonti di redditività economica adeguate a remunerare il lavoro delle risorse umane che vi verranno stabilmente destinate. 27

28 Gli altri interventi Sezione 5 Contenuti progettuali Tra gli altri strumenti previsti nell ambito del progetto, l'unione ritiene infine che il turismo esperienziale possa costituire, come spiegato in precedenza, un elemento di forte novità. Accogliere gli operatori a Napoli, condurli in visite guidate attraverso la ricchezza del patrimonio di beni culturali, far loro apprezzare la bellezza del territorio, apprezzarne i sapori e visitare le singole imprese è un modo per toccare tutti i loro sensi. Napoli vuole incontrare il Mondo ma, prima di tutto, pensiamo che la visita del nostro territorio possa trasformare i Business Leader in Ambasciatori dei prodotti e dei servizi del nostro territorio nel mondo diffondendo il progetto. L'Unione ritiene inoltre essenziale cogliere il mainstream delle ricadute dell'expo 2015 sulle aziende del nostro paese, in particolare su quelle locali, e la ripresa del commercio internazionale favorita dagli accordi di libero scambio che il Governo Italiano sta negoziando. I Paesi obiettivo del piano saranno preferibilmente quelli in grado di comprendere e di riconoscere il valore aggiunto dei prodotti e dei servizi del nostro territorio. 28

29 La selezione del cluster Sezione 5 Contenuti progettuali Sulla base dei criteri di creazione di valore e di potenzialità di internazionalizzazione, un team di tecnici selezionerà le aziende più idonee a partecipare al Cluster. Oltre ai criteri tecnici, saranno premianti: Determinazione a superare resistenze culturali e fare squadra. Motivazione all internazionalizzazione. Livello di maturità per affrontare nuove sfide. Volontà d'investimento in formazione, risorse e tecnologie per colmare i gap. 29

30 Criteri per la selezione del cluster Sezione 5 Contenuti progettuali Strategia di internazionaliz -zazione Livello di innovazione Cultura Tecnologia Nuovo modello di business Competenze e Formazione Logistica Conoscenza del mercato Scelta del modello operativo Riposizionamento del prodotto 30

31 Cosa può fare l'unione Industriali Sezione 5 Contenuti progettuali Aiutare attraverso percorsi formativi le Aziende del Cluster, associate e non, a diventare Imprese Internazionali per affrontare i nuovi mercati, ben sapendo che non tutte le imprese sono pronte e non tutte possono essere aiutate: pertanto si focalizzerà inizialmente l'attenzione sulle aziende eccellenti per mutuarne l'esperienza. 1 Aziende che esportano e sono Internazionali 2 Aziende che esportano ma ancora non sono Internazionali 3 Aziende che ancora non esportano Condividere metodologie e business model a beneficio del distretto Strutturare una mentalità aziendale internazionale Acquisire competenze e metodologie Attivare una serie di interventi utilizzando l'appoggio del Governo e il sostegno di Ice, Sace, Simest Formare una mentalità aziendale internazionale Definire mercati e canali di distribuzione Acquisire competenze e metodologie Cogliere le opportunità di sostegno del Governo 31

32 La selezione dei mercati Sezione 5 Contenuti progettuali Definito il cluster di imprese da coinvolgere per la prima fase del progetto, si attiverà una struttura dedicata per: identificare i mercati per i quali le aziende selezionate sono più attrattive analizzare gli attuali flussi turistici e intervistare i principali tour operator dei mercati obiettivo individuare, per ogni settore, i principali operatori di business e gli opinion leader a cui rivolgersi per proporre il progetto Naples: Meet the World! realizzare un "manuale" di approccio condiviso da tutto il Cluster ai singoli mercati. 32

33 Indice di accessibilità* La selezione dei mercati Sezione 5 Contenuti progettuali 100 Mercati accessibili e "sconosciuti" 90 Polonia 80 Arabia Saudita Messico 70 Rep. Ceca Emirati Arabi Uniti Mercati accessibili e "conosciuti" Croazia Romania Russia Turchia Kazakhstan Ucraina India Brasile Cina Tunisia Mercati poco accessibili e "sconosciuti" Mercati poco accessibili e "conosciuti" 0 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% Quota Italia su Totale import paese '13 % = 100 milioni (2013) (*) L'indice riassume 5 indicatori: il livello di modernizzazione del sistema distributivo e del sistema logistico, l'indice Doing Business di World Bank; i dazi e le barriere non tariffarie per i singoli prodotti. Il valore riportato è una media aritmetica sulle 4 categorie Fonte: Analisi PwC su dati Confindustria 33

34 La roadmap 34

35 La roadmap Sezione 6 La roadmap 1 Presentare l'iniziativa e definire un panel preliminare di interesse Raccogliere gli input attraverso interviste ad imprenditori e manager Operare una selezione dei partecipanti (aziende, associazioni e istituzioni) Ott 14 2 Definire l'organizzazione di progetto e il piano di comunicazione Definire il programma di dettaglio delle iniziative e il budget del progetto Pianificare la raccolta dei fondi necessari Avviare la fase di mobilitazione Nov 14 3 Implementare nel dettaglio le iniziative comprese nel programma (ricerca finanziamenti, ottenimento agevolazioni per le assunzioni di export manager, partecipazione a grandi eventi di settore in Italia, realizzazione video promozionali, apertura canali distributivi alternativi, creazione di un sito web e di una piattaforma di e-commerce) Dic 14 4 Attivare gli interventi programmati e curare il project management di tutta l iniziativa: gestione e monitoraggio Gen 15 35

36 Il gruppo di lavoro 36

37 Il gruppo di lavoro Sezione 7 Il gruppo di lavoro Ambrogio Prezioso (Presidente Unione Industriali di Napoli) Carlo Palmieri (Responsabile Progetto Presidente sezione Sistema Moda) Giuseppe Esposito (Presidente sezione Alimentare) Giancarlo Carriero (Presidente sezione Turismo) Erika Andreetta (Partner PwC) Massimo Braglia (Consulente settore Luxury e Moda) Rino Vitelli (Consulente settore Turismo) 37

38 Grazie per l'attenzione 38