rassegna stampa indice coldiretti agricoltura
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1 U F F I C I O S TA M PA Via Pio VII, TORINO tel cell E-M A I L: u f f i c i o s t a m p a. t c o l d i r e t t i. i t S I T O: w w w. t o r i n o. c o l d i r e t t i. i t coldiretti indice NEWS COLDIRETTI: Carne maiale diossina, subito provenienza in etichetta NEWS COLDIRETTI: Diossina, su carne bovina c è etichetta Made in Italy NEWS COLDIRETTI PIEMONTE: Latte, mentre in trattativa non si conclude nasce un nuovo soggetto economico per la trsformazione NEWS COLDIRETTI PIEMONTE: Diossina nella carne importata, il prodotto piemontese è garanzia di qualità, ma serve l etichettatura obbligatoria dell origine NEWS COLDIRETTI: Salute, diossina, solo 0,3% import carne suina Irlanda agricoltura CORRIERE DELLA SERA: Più controlli dopo mucca pazza, gli esperti, da noi paura infondata LA REPUBBLICA: Carne alla diossina, primi sequestri, allarme anche per i bovini irlandesi LA STAMPA: L allarme diossina si sposta sui bovini ITALIA OGGI: Il leghista Zaia fa il capo dei ribelli IL SOLE 24ORE: Scattano i sequestri di carne suina ITALIA OGGI: Diossina, rischi anche per bovini CORRIERE DELLA SERA: Etichette d autore per combattere il calo dei consumi LA STAMPA: I controlli? Sicuri, ma non bastano E POLIS: Via ai controlli, ma niente panico, le carni italiane sono di qualità CORRIERE DELLA SERA: Allarme per la carne alla diossina rassegna stampa OK_COVER_RASTA2008.qxd 9 dicembre 2008
2 Filippo Tesio Oggetto: UE: CARNE MAIALE DIOSSINA;COLDIRETTI, SUBITO PROVENIENZA IN ETICHETTA Data: Domenica, 7 dicembre :54 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Conversazione: CARNE MAIALE DIOSSINA;COLDIRETTI, SUBITO PROVENIENZA IN ETICHETTA N dicembre 2008 UE: CARNE MAIALE DIOSSINA;COLDIRETTI, SUBITO PROVENIENZA IN ETICHETTA IN ITALIA IMPORTATI DALL IRLANDA 1,7 MILIONI DI CHILI NEI PRIMI 8 MESI 2008 E necessario estendere immediatamente l obbligo di indicare in etichetta la provenienza anche per la carne di maiale al pari di quanto è stato già fatto per quella di pollo e per quella bovina dopo le emergenze aviaria e mucca pazza. E quanto afferma la Coldiretti, in riferimento all allerta rapida fatta scattare dalla Commissione Europea per la carne di maiale proveniente dall Irlanda con una presenza di diossina 100 volte superiore ai livelli massimi consentiti dalle normative europee. In Italia le importazioni di carne di maiale fresca, refrigerata e congelata dall Irlanda sono contenute - sottolinea la Coldiretti - su una quantità di 1,7 milioni di chili nei primi otto mesi del 2008, con un calo del 20 per cento in quantità rispetto allo scorso anno. Il tempestivo avvio dei controlli a livello nazionale, per verificare se partite contaminate sono effettivamente entrate al pari di quanto avvenuto in Francia e Belgio, è rassicurante - sostiene la Coldiretti - in un Paese come l Italia che può contare sulla piu estesa rete di veterinari a livello comunitario. Ma di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono servono anche - afferma la Coldiretti - misure strutturali con un sistema di etichettatura obbligatorio che indichi la provenienza e l'origine di tutti gli alimenti, come elemento di trasparenza per produttori e consumatori e a garanzia della sicurezza alimentare. Secondo l indagine Coldiretti-Swg la quasi totalità dei cittadini (98 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti, per colmare una lacuna ancora presente nella legislazione comunitaria e nazionale. Si tratta di una misura importante per la sicurezza alimentare con il moltiplicarsi di emergenze sanitarie che si diffondono rapidamente in tutto il mondo per effetto degli scambi, come nel caso del latte alla melamina proveniente dalla Cina o l olio di girasole dall Ucraina. Il pressing della Coldiretti ha portato all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004 il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, dall'obbligo scattato il 7 giugno 2005 di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco, all'etichetta del pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria dal 17 ottobre 2005 e all etichettatura di origine per la passata di pomodoro a partire dal 1 gennaio Ma molto resta ancora da fare e per oltre il 50 per cento della spesa - conclude la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, coniglio e agnello, per la pasta, le conserve vegetali, ma anche per il latte a lunga conservazione e per i formaggi non a denominazione di origine. COLDIRETTI FAX Pagina 1 di 1
3 mhtmlmain: :21 IN FONDO DATI E TABELLE N Dicembre 2008 SALUTE: DIOSSINA; COLDIRETTI, SU CARNE BOVINA C E ETICHETTA MADE IN ITALY INDIVIDUAZIONE PARTITE DIMOSTRA CHE CONTROLLI FUNZIONANO Grazie all obbligo di indicare la provenienza in etichetta è possibile per i consumatori riconoscere direttamente sugli scaffali la carne bovina proveniente dall Irlanda. E quanto afferma la Coldiretti che in riferimento all allarme per i livelli alti di diossina presenti nella carne irlandese sottolinea come l individuazione di 22 partite di carne di maiale provenienti dall Irlanda ed i sequestri dimostrano che in Italia i controlli funzionano. Per non rincorrere le emergenze - sottoline la Coldiretti - occorre estendere a tutti gli alimenti l obbligo di un sistema di etichettatura che indichi la provenienza, al pari di quanto è stato già fatto per quella di pollo e per quella bovina dopo le emergenze aviaria e mucca pazza Dal primo gennaio precisa la Coldiretti - l etichetta della carne bovina in vendita deve obbligatoriamente riportare lo stato di nascita, di allevamento e di macellazione ed è quindi possibile sapere se la fettina acquistata in macelleria è stata ottenuta da un bovino nato, cresciuto e allevato in Italia o se si tratta di un capo nato in Francia, cresciuto e macellato in Italia o ancora se la carne proviene da un animale nato, cresciuto e macellato in Irlanda. Informazioni analoghe sono state introdotte nel 2005 per il pollame a seguito dell emergenza aviaria mentre mancano ancora per la carne di maiale le cui importazioni in Italia - continua la Coldiretti - arrivano peraltro solo per lo 0,3 per cento dall Irlanda sulla base di elaborazioni su dati Istat relativi ai primi otto mesi del Le carni suine italiane possono tuttavia essere riconoscibili da marchi di qualità come il Gran Suino Padano (GSP) per il prodotto fresco o da quelli europei a denominazione di origine per i salumi ma c è in molti casi anche l opportunità di acquistare direttamente in molti dei cinquemila allevamenti di maiali presenti in Italia. In un Paese come l Italia che può contare sulla piu estesa rete di veterinari a livello comunitario Il tempestivo avvio dei controlli a livello nazionale è rassicurante - sostiene la Coldiretti - per evitare una psicosi nei consumi che in passato è costata notevolmente al sistema produttivo con perdite stimate a 2 miliardi per la mucca pazza (2001) e a mezzo miliardo per il pollame (2005) Per questo di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono servono sopratutto - afferma la Coldiretti - misure strutturali con un sistema di etichettatura obbligatorio che indichi la provenienza e l'origine di tutti gli alimenti, come elemento di trasparenza per produttori e consumatori e a garanzia della sicurezza alimentare. Secondo l indagine Coldiretti-Swg la quasi totalità dei cittadini (98 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti, per colmare una lacuna ancora presente nella legislazione comunitaria e nazionale. Si tratta di una misura importante per la sicurezza alimentare con il moltiplicarsi di emergenze sanitarie che si diffondono rapidamente in tutto il mondo per effetto degli scambi, come nel caso del latte alla melamina proveniente dalla Cina o l olio di girasole dall Ucraina. Il pressing della Coldiretti ha portato all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004 il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, dall'obbligo scattato il 7 giugno 2005 di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco, all'etichetta del pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria dal 17 ottobre 2005 e all etichettatura di origine per la passata di pomodoro a partire dal 1 gennaio Ma molto resta ancora da fare e per oltre il 50 per cento della spesa - conclude la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, coniglio e agnello, per la pasta, le conserve vegetali, ma anche per il latte a lunga conservazione e per i formaggi non a denominazione di origine. mhtmlmain: Pagina 1 di 2
4 OLIO DI GIRASOLE ALLA DIOSSINA CARNE SUINA ALLA DIOSSINA Fonte: Elaborazioni Coldiretti UCRAINA IRLANDA COLDIRETTI FAX Pagina 2 di 2
5 mhtmlmain: :21 L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI I CIBI CON L INDICAZIONE E QUELLI SENZA DI PROVENIENZA Carne di pollo e derivati Carne di maiale e salumi non a denominazione Carne bovina di origine (dop) Frutta e verdura fresche Carne di coniglio Uova Pasta Miele Frutta e verdura trasformata Passata di pomodoro Derivati del pomodoro diversi da passata Latte fresco Latte a lunga conservazione Pesce Formaggi non a denominazione di origine (dop) Olio di oliva Derivati dei cereali Fonte: Elaborazioni Coldiretti LE INFORMAZIONI OBBLIGATORIE SULLETICHETTA DELLA CARNE BOVINA Stato dove è avvenuta la nascita; Stato dove è avvenuto l' ingrasso (crescita); Stato dove è avvenuta la macellazione; Stato dove è avvenuto il sezionamento; Codice di identificazione dell'animale. Fonte: Elaborazioni Coldiretti I DANNI DI MERCATO PROVOCATI DALLA PSICOSI NEI CONSUMI MUCCA PAZZA PERDITE PER 2 MILIARDI NEL 2001 AVIARIA PERDITE PER MEZZO MILIARDO NEL 2005 Fonte: Elaborazioni Coldiretti GLI ALLARMI SANITARI DALL'ESTERO NELL'ULTIMO ANNO LATTE ALLA MELAMINA CINA OLIO DI GIRASOLE ALLA DIOSSINA UCRAINA CARNE SUINA ALLA DIOSSINA IRLANDA Fonte: Elaborazioni Coldiretti COLDIRETTI FAX mhtmlmain: Pagina 2 di 2
6 coldiretti Piemonte Comunicato n 66/2008 Latte: mentre in trattativa non si conclude nasce un nuovo soggetto economico per la trasformazione Ancora niente di fatto sul fronte del prezzo regionale del latte alla stalla. Dopo l ennesima fumata nera ieri il tavolo di trattativa si è concluso con una serie di auspici relativi ad una ripresa del settore dei consumi di latte e di trasformati. Per quanto concerne la parte agricola Coldiretti Piemonte ricorda che l acconto attualmente concesso alle imprese agricole che producono latte da parte degli industriali caseari piemontesi non coprono i costi di produzione. Gli allevatori che per anni hanno lavorato sul fronte della qualità non si vedono riconosciuti, neanche in parte, gli sforzi compiuti. In questo contesto di grandi difficoltà si inserisce la problematica relativa alla vendita di latte fresco partita dal Nord Est italiano ed approdata sulla cronaca nazionale. Coldiretti Piemonte precisa che nella regione subalpina non esistono dubbi sulla qualità del latte distribuito dalle imprese agricole che hanno istallato un distributore automatico di latte crudo. In ogni caso questo latte è perennemente sotto controllo delle autorità sanitarie piemontesi ed è monitorato da analisi di autocontrollo aziendale. Inoltre si sta valutando, in accordo con l Assessorato regionale alla Sanità, una formula consortile che consenta l adozione di regole uniche in sintonia con le disposizioni di legge sia regionali che nazionali. I distributori istallati in Piemonte hanno comunque tutti i requisiti previsti negli altri stati europei. Mentre da una parte affermano Giorgio Ferrero e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte - si cerca di fornire tutte le garanzie possibili dall altra si sta lavorando per un progetto che si inserisca nella trasformazione come nuovo soggetto economico. E di ieri la presentazione presso lo stabilimento IN.AL.PI. spa di Moretta di un impianto per la produzione di latte in polvere che utilizza la tecnologia di evaporazione ed essicazione per atomizzazione (Spray Dryver) dimensionato per trattare 150 mila tonnellate annue e per produrre 15 mila tonnellate all anno di polvere e 60 tonnellate al giorno di panna cruda. Il contratto di fornitura del trasformato è già stato sottoscritto per 5 anni con la Ferrero spa di Alba. Conclude Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte - Stiamo seguendo tutta la complessa problematica del latte. In particolare abbiamo lavorato in accordo con la rappresentanza economica dei produttori, per far nascere l impianto di produzione del latte in polvere. Solo cercando nuove opportunità di trasformazione si riesce a vivacizzare la situazione del mercato del latte e quindi tentare di recuperare sul fronte del prezzo del latte alla stalla. Un nuovo soggetto, di ampia portata economica non può che rappresentare una novità di cui anche le istituzioni debbono tenere conto nell interesse non solo delle imprese agricole ma dell intera economia piemontese. Torino, 6 dicembre 2008 con invito alla divulgazione Ufficio stampa coldiretti piemonte piazza san carlo, torino - tel fax michelangelo.pellegrino@coldiretti.it
7 coldiretti Piemonte Comunicato n 67/2008 DIOSSINA NELLA CARNE SUINA IMPORTATA: IL PRODOTTO PIEMONTESE E GARANZIA DI QUALITA, MA SERVE L ETICHETTATURA OBBLIGATORIA DELL ORIGINE La notizia del blocco delle importazioni di carne suina provenienti dall Irlanda conferma che la suinicoltura italiana è saldamente ancorata alla qualità ed alla tipicità ma le nostre istituzioni nazionali debbono introdurre urgentemente l obbligo dell indicazione in etichetta dell origine delle carni anche per i trasformati. Questo quanto dichiarato da Giorgio Ferrero e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente e direttore Coldiretti Piemonte, dopo aver appreso la notizia relativa all allarme che ha portato la Commissione Europea all adozione di misure precauzionali. Il Piemonte ha un patrimonio di un milione e 200 mila capi suini, la maggior parte dei quali è concentrato nelle provincie di Cuneo, Torino, Asti ed Alessandria. La delicata situazione concludono Ferrero e Rivarossa - pur non coinvolgendo il prodotto Made in Italy, potrebbe generare una sorta di sfiducia da parte dei consumatori italiani come accadde per l aviaria oppure per mucca pazza. Chiediamo pertanto ai NAS ed alla Regione di attivare rigidi controlli sulle carni importate per evitare che la scarsa qualità della carne suina estera possa influenzare negativamente anche il consumo di quella di provenienza nazionale, che ad oggi non ha mai riscontrato problemi analoghi. Coldiretti Piemonte lancia anche l ennesimo appello ai componenti della filiera. Innanzitutto ai mangimifici invitandoli a porre la massima rigorosità per l acquisto dei cereali, evitando acquisti di merce di dubbia provenienza, infine alle aziende agroalimentari affinché in assenza di una normativa nazionale ed europea, che preveda l etichettatura delle carni vendute o utilizzate per insaccati, si apprestino ad avviare urgentemente l etichettatura volontaria quale segno di chiara volontà di trasparenza nei confronti dei consumatori. Torino, 7 dicembre 2008 con invito alla divulgazione Ufficio stampa coldiretti piemonte piazza san carlo, torino - tel fax michelangelo.pellegrino@coldiretti.it
8 Filippo Tesio Oggetto: SALUTE: DIOSSINA; COLDIRETTI, SOLO 0,3 % IMPORT CARNE SUINA IRLANDA Data: Lunedì, 8 dicembre :00 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Conversazione: SALUTE: DIOSSINA; COLDIRETTI, SOLO 0,3 % IMPORT CARNE SUINA IRLANDA N dicembre 2008 SALUTE: DIOSSINA; COLDIRETTI, SOLO 0,3 % IMPORT CARNE SUINA IRLANDA Dall Irlanda è arrivato appena lo 0,3 per cento delle carni di maiale importate dall Italia ed è quindi necessario evitare allarmismo preferendo le carni italiane garantite da marchi di qualità come il Gran Suino Padano (GSP) o acquistando direttamente dai moltissimi allevamenti che offrono questa opportunità. E quanto afferma la Coldiretti in riferimento all allerta rapida fatta scattare dalla Commissione Europea per la carne di maiale proveniente dall Irlanda sulla base di elaborazioni su dati Istat relativi ai primi otto mesi del Il consumo di carne di maiale e derivati è pari in Italia a 31 chili a persona e il tempestivo avvio dei controlli a livello nazionale, per bloccare partite contaminate eventualmente entrate al pari di quanto avvenuto in Francia e Belgio, è rassicurante - sostiene la Coldiretti - in un Paese come l Italia che può contare sulla piu estesa rete di veterinari a livello comunitario. Ma di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono servono anche - afferma la Coldiretti - misure strutturali con un sistema di etichettatura obbligatorio che indichi la provenienza e l'origine di tutti gli alimenti, al pari di quanto è stato già fatto per quella di pollo e per quella bovina dopo le emergenze aviaria e mucca pazza. Si tratta di un trasparenza per produttori e consumatori e a garanzia della sicurezza alimentare per evitare che l allarmismo travolga in modo ingiustificato gli oltre cinquemila allevamenti nazionali che garantiscono qualità e sicurezza alimentare. Secondo l indagine Coldiretti-Swg la quasi totalità dei cittadini (98 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti, per colmare una lacuna ancora presente nella legislazione comunitaria e nazionale. Si tratta di una misura importante per la sicurezza alimentare con il moltiplicarsi di emergenze sanitarie che si diffondono rapidamente in tutto il mondo per effetto degli scambi, come nel caso del latte alla melamina proveniente dalla Cina o l olio di girasole dall Ucraina. Il pressing della Coldiretti ha portato all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004 il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, dall'obbligo scattato il 7 giugno 2005 di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco, all'etichetta del pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria dal 17 ottobre 2005 e all etichettatura di origine per la passata di pomodoro a partire dal 1 gennaio Ma molto resta ancora da fare e per oltre il 50 per cento della spesa - conclude la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, coniglio e agnello, per la pasta, le conserve vegetali, ma anche per il latte a lunga conservazione e per i formaggi non a denominazione di origine. GLI ULTIMI ALLARMI SANITARI DALL'ESTERO NELL'ULTIMO ANNO LATTE ALLA MELAMINA CINA Pagina 1 di 2
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