I funghi. un approccio pragmatico. agenti di carie del legno: Alberi in città: problemi gestionali. dott. for. Paolo Pietrobon

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1 Incontro tecnico Alberi in città: problemi gestionali San Piero a Grado, Pisa 14 maggio 2009 I funghi agenti di carie del legno: un approccio pragmatico dott. for. Paolo Pietrobon Studio Tecnico Forestale Via Solferino, Villorba (TV) Italia

2 Gli organismi conosciuti comunemente come funghi sono in realtà le fruttificazioni di esseri viventi che vivono nel suolo o entro un qualsiasi altro substrato organico vivo o morto

3 i funghi sono costituiti da un apparato vegetativo chiamato micelio, spesso quasi invisibile, che può vivere a lungo sotto terra o entro il materiale colonizzato

4 nell arco di una o più stagioni, il legno viene aggredito e diviene molle, per poi marcire fino ad essere completamente degradato dal colonizzatore o da altre specie di funghi lignicoli

5 qualora il micelio riesca ad accumulare sufficienti sostanze di riserva e le condizioni ambientali siano favorevoli, esso quindi fruttifica producendo all esterno della pianta la sua parte visibile, detta corpo fruttifero, carpoforo o anche sporoforo

6 i funghi, organismi eterotrofi, non sono in grado di assimilare da soli le sostanze elementari necessarie alla loro vita, e per sopravvivere devono utilizzare molecole elaborate da altri organismi secondo tre modalità di alimentazione: il saprofitismo, il parassitismo e la simbiosi. I funghi vengono simbionti quando si realizzano associazioni tra le radici di una pianta e il micelio di un fungo, dalle quali entrambi gli organismi coinvolti traggono beneficio

7 i funghi saprofiti attaccano di preferenza i vegetali morti. Quelli terricoli si insediano su suoli ricchi di sostanza organica che può presentarsi sotto forma di foglie, ramoscelli, gusci, ma anche di larve e funghi in decomposizione; i lignivori si sviluppano sulle vecchie ceppaie, i tronchi degli alberi morti ed i rami caduti al suolo; sono dei veri e propri spazzini della natura

8 i funghi parassiti si sviluppano unicamente alle spese di altri organismi viventi; essi costituiscono una minaccia per gli alberi, dal momento che si sviluppano a carico dell alburno. Taluni parassiti, che possono essere definiti violenti, portano a morte rapidamente il loro ospite per poi trasformarsi in saprofiti e continuare il loro sviluppo nutrendosi dei tessuti legnosi morti

9 La modalità di azione dei funghi differisce a seconda che essi distruggano le cellulose presenti entro le pareti cellulari del legno lasciando intatta la lignina oppure digeriscano la lignina lasciando intatta le cellulose. La carie bruna o cubica è caratterizzata dal fatto che la cellulosa e le emicellulose vengono degradate praticamente senza alcuna alterazione della lignina, ad opera dei sistemi enzimatici e non enzimatici dei basidiomiceti

10 Le carie bianche o fibrose vengono provocate sia da ascomiceti che basidiomiceti; lignina e cellulosa vengono digerite a velocità diverse, a seconda della specie fungina e dell interazione tra ospite e patogeno. Sono noti due tipi di carie bianca: il tipo 1, a delignificazione selettiva, e il tipo 2, in cui si ha degradazione simultanea

11 La carie alveolare è provocata principalmente dagli ascomiceti, ed è caratteristica di diversi funghi ad azione saprofitaria. La cellulosa viene degradata per prima; successivamente, e ad una velocità inferiore, si ha l aggressione della lignina. Con il procedere dall infezione, i tessuti legnosi aggrediti assumono sempre più consistenza fragile e friabile.

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14 Schede segnaletiche di alcuni funghi lignivori di ambiente urbano

15 Armillaria mellea Il chiodino è una specie collettiva che comprende nei nostri climi 5 specie linneane a potere patogeno variabile; 3 sono molto comuni: - Armillaria bulbosa, parassita di debolezza e saprofita sulle latifoglie - Armillaria ostoyae, parassita primario o di debolezza sulle conifere - Armillaria mellea, parassita primario sulle latifoglie, conifere e alberi da frutto, parassita di debolezza sulle querce

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17 Tipo di marciume: marciume bianco fibroso generalmente molto umido Conseguenze per l albero: è una specie terricola, che si sviluppa entro il sistema radicale delle piante. Il fungo può comportarsi da parassita corticale, distruggendo la base del cambio e formando tipici ventagli di micelio bianco; l albero colonizzato deperisce e si secca rapidamente. Quando l albero riesce a contrastare l avanzamento del fungo, esso si comporta da agente lignivoro infiltrandosi nel duramen delle radici principali e provocando la loro decomposizione. Poco a poco, progredisce fino al livello del colletto e arriva a risalire lungo il fusto anche per 50 cm o 1 metro Attività lignivora: l armillaria può avanzare rapidamente entro le radici di sostegno, e le alterazioni non vengono efficacemente compartimentale dalla pianta; qualora la degradazione interessi il complesso dell apparato radicale, la stabilità dell albero è gravemente compromessa

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19 Fistulina hepatica Si rinviene su legno morto o vivo di quercia (genere Quercus), più spesso sulla faccia inferiore del legno o sul tronco, raramente su castagno (genere Castanea). Isolato, annuale, in estate-autunno.

20 Tipo di marciume: induce un marciume bruno cubico Conseguenze per l albero: colonizza soprattutto la parte bassa dei tronchi e risale talvolta lungo il fusto delle piante fino a qualche metro di altezza; agisce esclusivamente da saprofita del duramen Attività lignivora: è debole. La degradazione del legno si sviluppa molto lentamente, e all interno dei tessuti del duramen il fungo sembra in primo luogo interessarsi dei tannini situati entro il lume cellulare, prima di attaccarsi alle pareti. I tannini sono abitualmente considerati composti antifungini. L attività della fistulina può associarsi a quella di altri agenti lignivori più attivi, quali il poliporo Grifola frondosa

21 Il genere Ganoderma Ganoderma adspersum Parassita delle latifoglie e degli abeti, sovente presente entro parchi e giardini. Si rinviene durante tutto l anno, perenne

22 Ganoderma applanatum Fruttificazione a forma di mensola orbicolare, ampiamente fissata al supporto

23 Tipo di marciume: induce una carie bianca fibrosa di tipo selettivo Conseguenze per l albero: colonizza principalmente la parte ipogea degli alberi, installandosi nel sistema radicale e raggiungendo quindi il colletto per poi talvolta risalire lungo il tronco fino a parecchi metri di altezza. Le fruttificazioni sono visibili principalmente tra i contrafforti radicali e nella parte inferiore del tronco Attività lignivora: vengono di preferenza decomposti i costituenti della lignina. Nei vecchi alberi, la compartimentazione del focolaio di infezione è imperfetta e l alterazione si sviluppa in senso radiale

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25 Ganoderma resinaceum Parassita delle latifoglie, spesso alla base del tronco. Si rinviene tutto l anno, perenne; fruttificazione a mensola ampiamente appoggiata al supporto, ma attaccata solamente nella parte centrale

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27 Ganoderma lucidum Fruttificazione inserita su un gambo, a forma di spatola o più larga che lunga, irregolarmente arrotondata o reniforme Su ceppaie di conifere, più raramente latifoglie; annuale, poco frequente

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30 Fomes fomentarius Fruttificazione a forma di mensola o ungulata (a forma di zoccolo di cavallo), ampiamente fissata al supporto. Parassita o saprofita delle latifoglie, molto raro sulle conifere. Presente tutto l anno, perenne

31 Tipo di marciume: induce un marciume bianco fibroso di tipo simultaneo Conseguenze per l albero: si insedia generalmente sulla parte epigea degli alberi. Colpisce il duramen penetrando attraverso una ferita che metta a nudo i tessuti più interni: le spore sono in grado di infettare direttamente una ferita fresca Attività lignivora: la degradazione del legno è molto rapida; in molti casi il tronco dell albero viene fessurato fin da subito. Nel duramen, è visibile uno scollamento di cerchie annuali tappezzate da una spessa placca miceliale che forma un anello continuo; segue la formazione di numerose fessure radiali che vengono a loro volta colonizzate dal fungo. Le fessure radiali interne danno origine sull esterno del fusto a lunghe nervature longitudinali allorché raggiungono i tessuti periferici. I corpi fruttiferi appaiono spesso in corrispondenza di una nervatura, che costituisce un punto di uscita per il fungo

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34 Perenniporia fraxinea Parassita per lo più del frassino e di altre latifoglie (platano, ecc.), si rinviene frequentemente alla base del fusto. Presente tutto l anno, perenne

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37 Il genere Inonotus Inonotus dryadeus Parassita delle querce, sovente alla base del fusto. Si rinviene durante la stagione estivo-autunnale, annuale La fruttificazione è tubercolosa o a forma di mensola molto aderente al substrato, ornata di piccole gocce di essudato rosso-brune nella fase di accrescimento

38 Inonotus hispidus Parassita del tronco e delle branche delle latifoglie, isolato o in gruppo; annuale, matura in estate e permane sulla pianta nella stagione invernale

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40 Inonotus tamericis Parassita specifico del genere Tamerix

41 Ustulina deusta Fungo ascomicete che si rinviene su tronchi, radici e ceppaie delle latifoglie; fruttifica dalla fine della primavera all autunno, perenne. Fruttificazione costituita a maturità da una crosta nera e fragile che include periteci globosi contenenti gli aschi; le zone di accrescimento compaiono in primavera-estate e formano delle superfici biancastrogrigiastre a consistenza farinosa (stadio imperfetto del fungo conidi) Tipo di marciume: Induce una carie alveolare

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44 Polyporus squamosus Parassita o saprofita delle latifoglie, si insedia spesso a seguito di ferite (potature) e cresce in genere in corrispondenza della chioma anche se talvolta può essere rinvenuto al colletto. La grande forma a mensola lo rende facilmente riconoscibile; primaverileestivo, annuale

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48 Laetiporus sulphureus Si rinviene su legno vivo e morto di latifoglie, in particolare sul genere Prunus e su robinia; più raro sulle conifere. La fruttificazione è primaverile-autunnale, annuale. Induce una carie bruna cubica. La decomposizione del legno è rapida

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