Teoria sui comportamento antisociale-criminale. D.P. Farrington
|
|
- Letizia Zanetti
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Teoria sui comportamento antisociale-criminale D.P. Farrington
2 D.P. Farrington Professore di Psicologia Criminale presso l istituto di Criminologia dell Università di Cambridge Interesse per gli studi longitudinali della delinquenza e della criminalità: diretto uno dei più lunghi e ampi studi longitudinali sulla delinquenza minorile e la criminalità adulta
3 Paradigma delle Carriere Criminali Concetto di carriera deviante: Contrasta la logica deterministica (Condizioni di partenza esiti di comportamento ) Comportamento criminale=fenomeno processuale complesso e parte di una sindrome antisociale Obiettivi: - individuare fattori predittivi del comportamento deviante - Recuperare le dimensioni: soggettività umana; - I percorsi individuali di iniziazione; - espressione del Sè nel comportamento tragressivo; - l assunzione del ruolo e di un identità Metodologia di ricerca: Longitudinale di tipo prospettivo (soggetti seguiti per vari anni) e retrospettivo (follow-up)
4 Spiegazione del percorso di sviluppo di una carriera criminale dall infanzia all età adulta, (studi longitudinali) Influenza dei fattori di rischio lungo il corso della vita Gli effetti degli eventi della vita nello sviluppo delle persone e del comportamento criminale Comportamento criminale è simile ad altri tipi di comportamento antisociale Come questo sviluppo e questi meccanismi comportamentali possono essere inibiti e in qualche modo previsti attraverso lo studio dei fattori di rischio. Comprendere la cause di Esordio-Continuazione-Desistenza del comportamento criminale Atti criminali/ delinquenziali = azioni razionali (calcolo costi e benefici) Le vecchie prospettive vengono rielaborate e integrate con le nuove idee (integrazione di aspetti psicologici biologici e sociali)
5 Ricerche longitudinali Farrington & Co. Interesse di studio: sviluppare un modello predittivo e preventivo con il fine di poter intervenire, in modo mirato, prima che il comportamento antisociale e violento diventi persistente 2 studi 1. Cambridge Study in Delinquent Development ( studio sullo sviluppo del comportamento delinquenziale) 2. Pittsburgh Youth Study ( studio sul comportamento delinquenziale grave e violento sulla gioventù di Pittsburgh) SCOPO: - Ricercare Relazioni fra Fattori individuali, familiari, scolastici e coinvolgimento criminale - Proposte di intervento per la prevezione precoce del comportamento antisociale degli adulti a partire dall INDIVIDUAZIONE FATTORI DI RISCHIO
6 Cambridge Study in Delinquent Development Importante studio su identificazione dei fattori che incidono su Esordio e Mantenimento comportamento criminale lungo il corso della vita. - Campione: 441 maschi nati 1953 e seguiti dagli 8-32 anni - Periodo ricerca: Indagine: qualitativa e quantitativa su Tendenze Antisociali e Prosociali - Follow-up: Scopo: 1. Predire e anticipare manifestazioni ed evoluzione; motivare perché la delinquenza giovanile Inizia-Persiste-Si interrompe spesso all età di 20 anni. 2. Osservare la continuità e la discontinuità nello sviluppo comportamentale antisociale; 3. Capire gli effetti che gli eventi della vita hanno avuto sullo sviluppo 4. Cogliere le fasi attraverso cui si snoda una carriera criminale, dalle premesse (condizioni antecedenti), al primo atto deviante, al consolidarsi di uno stile di vita, fino alla conclusione della carriera.
7 Strumentazione e raccolta dati: Misurazione nel periodo scolare caratteristiche individuali ( intelligenza, personalità, impulsività, psicomotoria) Interviste ai ragazzi per raccogliere informazioni su circostanze di vita Interviste ai genitori dei ragazzi del campione Informazioni da: - Ostetriche: seguito la nascita - Insegnanti: questionari sul comportamento - Autorità educative locali - Compagni di scuola - Central Criminal Record Office Follow up: età di 46 anni ( ) su stato di vita e se fattori di rischio ancora validi Ricavati dati su: trasmissione intergenerazionele (3 generazioni); meccanismi causali su rischio antisocialità di figli di criminali; sui processi protettivi; ruolo del padre; fattori di rischio: diversa incidenza su M o F
8 Fattori predittori: 8-10 anni: 1. Comportamento infantile antisociale 2. Inperattività 3. Impulsività 4. Deficit dell attenzione 5. Scarsa intelligenza e bassa cultura scolastica 6. Criminalità familiare 7. Povertà familiare 8. Comportamento genitoriale inadeguato( uso della forza e trascuratezza)
9 Inoltre Il 40%: condannati per diversi tipi di reato (versatilità e non specializzazione comportamentale) - Prevalenza del comportamento criminale: aumento fino ai 17 anni, per poi diminuire - Periodo di maggiore accelerazione e decelerazione nella prevalenza criminale: periodi della vita di significativi cambiamenti emotivi, psicologici, sociali che influenzano il corso del comportamento antisociale Durata media carriera criminale: 7,1 anni, Frequenza criminale: 4,6 reati; Tempo di intervallo tra una condanna e l altra: 3,3 anni
10 Conclusioni della ricerca: Il comportamento antisociale criminale preceduto da forme di antisocialità infantile (bullismo, atti di crudeltà verso animali, iperattività e disattenzione). seguito da forme di antisocialità adolescenziale (atti di vandalismo, rifiuto scolastico, danneggiamento a cose e persone, uso di sostanze stupefacenti.) Successivamente : antisocialità adulta come il maltrattamento dei figli, forme di promiscuità sessuale e l abuso di alcolici
11 Azione criminale: manifestazione di una più ampia sindrome antisociale (da infanzia ad età adulta) continuità del comportamento legata più ad una tendenza insita nell individuo (rispetto a elementi di contesto) Esistono differenze individuali rispetto ad una certa tendenza/potenziale antisociale MA: il comportamento criminale può cambiare nel tempo I fattori e la loro interazione: possono giocare un ruolo decisivo su: Aumento o desistenza
12 Pittsburgh Youth Study Analisi della delinquenza giovanile grave e violenta: portato a nuovi programmi di prevenzione Motivo: aumento della delinquenza grave e violenta- in età precoce (prima dell adolescenza) Obiettivi: approfondire queli sono I fattori di rischio che incidono maggiormente sullo sviluppo di crimini giovanili gravi e violenti Distinzione fra reati gravi e violenti (omicidio, stupro, rapina, aggressione aggravata e sequestro di persona) e reati gravi non violenti (furto con scasso, furto di veicoli, incendi, traffico di droga ed estorsione)
13 Risultati ricerca - L origine del comportamento criminale grave e violento: disturbo a partire dai 2-3 anni (mai troppo presto per intervenire) - Chi commette reati gravi: caratteristiche diverse da chi è autore di reati meno gravi - Sono responsabili di una quantità sproporzionata di crimini - Sono spesso di sesso maschile e iniziano con reati meno gravi (che continuano a commettere) - Tendono ad avere più problemi: abuso di droghe, problemi di salute mentale e con la scuola, - Sono stati molto spesso- a loro volta vittime di violenza - 15 anni: primo contatto con il tribunale ma la carriera delinquenziale inizia molto prima (già dai 7-12 anni) - Fra I più giovani: fattori individuali e familiari i più incidenti - Molti fattori di rischio e pochi fattori di protezione: più alto il rischio di mettere in atto reati gravi e violenti
14 Definizione di fattori predittivi: - Persistenti problemi di comportamento trasgressivo precoce - Fra I 6-11 anni: coinvolti in atti delinquenziali non gravi, aggressione, consumo di sostanze, stato familiare socio-economico basso e genitori antisociali - Fra I anni: legami sociali deboli, pari antisociali, comportamenti delinquenziali, basse prestazioni scolastiche, condizioni psicologiche particolari e impulsività - Età adolscenziale: adesione a bande delinquenziali e spaccio di droga
15 Dalle due ricerche sono emersi: Teoria integrale (Modello ICAP) integra assunti di varie teorie : strain teory, del controllo, dell apprendimento, dell etichettamento e della scelta razionale. Rapporto su fattori di rischio e proposta di interventi preventivi di successo
16 Teoria integrale (Modello ICAP) Commettere reati (soprattutto in base alla frequenza, all intensità, alla persistenza e all escalation con cui determinati comportamenti offensivi vengono posti in essere) è parte di una più ampia sindrome antisociale che si manifesta già nell infanzia e che tende a persistere nell età adulta. L esistenza a monte di un potenziale antisociale (AP) : potenziale probabilità di una persona di impegnarsi in comportamenti antisociali è il processo decisionale che trasforma il potenziale comportamento in comportamento reale. Questo processo è influenzato da fattori a lungo termine e a breve termine I comportamenti criminali: espressione dell integrazione di diverse dimensioni: biologica, psicologica-emozionale, culturale e sociale.
17 I criteri diagnostici per il Disturbo Antisociale di Personalità secondo il DSM-IV-TR* sono i seguenti: Un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri, che si manifesta fin dall età di 15 anni, come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi: incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che concerne il comportamento legale, come indicato dal ripetersi di condotte suscettibili di arresto disonestà, come indicato dal mentire, usare falsi nomi, o truffare gli altri ripetutamente, per profitto o per piacere personale impulsività o incapacità di pianificare irritabilità e aggressività, come indicato da scontri o assalti fisici ripetuti inosservanza spericolata della sicurezza propria e degli altri irresponsabilità abituale, come indicato dalla ripetuta incapacità di sostenere una attività lavorativa continuativa, o di far fronte ad obblighi finanziari mancanza di rimorso, come indicato dall essere indifferenti o dal razionalizzare dopo avere danneggiato, maltrattato o derubato un altro L individuo ha almeno 18 anni. Presenza di un Disturbo della Condotta con esordio prima dei 15 anni di età. Il comportamento antisociale non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia o di un Episodio Maniacale.
18 Il comportamento delinquenziale è il risultato finale di un processo quadrimensionale: Energizzazione Direzione Inibizione Presa di decisione - La variazione della tendenza antisociale è influenzata da fattori che energizzano il comportamento antisociale - gli aspetti direzionali, sono legati all assunzione di patterns comportamentali antisociali e devianti per soddisfare i propri bisogni e le motivazioni personali - le tendenze antisociali possono essere inibite se la persona ha interiorizzato valori, principi e attitudini. - La presa di decisione nel commettere o meno atti antisociali, dipende molto dall interazione tra individuo e ambiente. (calcolo di costi e di benefici aspettati per il raggiungimento di obiettivi)
19 Elemento chiave: Antisociale Potenziale È il processo decisionale che trasforma il potenziale comportamento in comportamento reale Il processo decisionale è influenzato da fattori a Lungo Termine o a Breve Termine (APS Short- Term): persone che non convivono con fattori di rischio ma che sono suscettibili verso un potenziale antisociale in determinate circostanze. : desiderio di essere accettati dai coetanei, guadagno è alto, si prevede un alto appagamento sessuale oppure in situazioni di noia e frustrazione (APL Long- Term): provenienti da famiglie più povere, basso QI, non riescono bene a scuola, basso livello di socializzazione, dai processi di attaccamento, di socializzazione, dall impulsività, dall esposizione a modelli criminali (l interazione di questi diversi fattori che può aumentare il livello di AP) Quindi: esistono diverse propensioni al crimine e queste sono influenzate da fattori diversi che possono influenzare a loro volta il comportamento sia nel breve che nel lungo termine
20 riassunto del modello ICAP
21 Il ruolo dei fattori di rischio e protettivi Fattori di rischio: eventi o condizioni associate ad un incremento della probabilità di manifestazioni antisociali o delinquenziali, che influenzano l insorgenza, la frequenza, la prevalenza, la persistenza e la durata. Categorie: individuali, familiari, scolastici, relazionali e associati al gruppo dei pari, socio-culturali ed economici Scopo dello studio: individuare i maggiori fattori di rischio in modo tale da poter predire comportamenti delinquenziali e mettere in atto interventi di prevenzione mirati.
22 INDIVIDUALI: - Complicazioni Alla Nascita - Problemi Prenatali - Danno Celebrale E Trauma Cranico - Temperamento Difficile - Deficit Dell attenzione - Problemi di condotta e iperattività - Impulsività - Aggressività - Basso livello di intelligenza verbale - Il genere (maschile) - Bassa autostima - Percezione negativa e fallimentare del sé - difficoltà di pianificazione. FAMILIARI: -Comportamento antisociale e delinquenziale familiare -Genitori con problemi di abuso di sostanze stupefacenti -Pratiche educative incoerenti e coercitiva -Scarsa supervisione -Punizioni fisiche -Povera comunicazione - trascuratezza - storie di abusi -Famiglia monogenitoriale o numerosa -Status socio-economico basso -Basso livello educativo genitoriale -Disoccupazione
23 SCOLASTICI: - Percorso accademico fallimentare - Disinteressamento scolastico - Basse aspirazioni - Scarsa motivazione - Disorganizzazione scolastica FATTORI SOCIALI ED ECOLOGICI: - Residenza in quartieri svantaggiati - Facile disponibilità di armi - Influenza mediatica - Esposizione a forme di pregiudizio e violenza RELAZIONALI: - Associazione con compagni devianti e delinquenti - Ricerca di reputazione e di status tra i pari - Emarginazione sociale - Appartenere ad una minoranza etnica
24 Interventi proposti L idea di base della prevenzione mirata del rischio: identificare i fattori di rischio chiave e mettere in atto metodi di prevenzione volte a contrastarli Farrington e collaboratori hanno distinto quattro principali strategie di prevenzione 1. La prevenzione dello sviluppo: si riferisce a interventi mirati a prevenire lo sviluppo del potenziale criminale negli individui 2. Prevenzione comunitaria: si riferisce ad interventi mirati a modificare le condizioni sociali e le istituzioni 3. Prevenzione situazionale: si riferisce ad interventi mirati a prevenire il verificarsi di reati, riducendo le opportunità e aumentando le difficoltà per offendere 4. Prevenzione della giustizia penale: si riferisce ad interventi mirati a rivedere le strategie riabilitative gestire dalle forze dell ordine e dalle agenzie del sistema penale della giustizia.
25 ALCUNI PROGRAMMI CONCRETI Programma genitoriale : formazione ai metodi di allevamento dei figli Programmi per la Gravidanza e l infanzia (ES: di visite a domicilio progettato per aiutare le madri) Programmi Pre-scolastici (visite a domicilio settimanali, di solito della durata di due anni, da bambini svantaggiati: x fornire stimoli intellettuali ) Programma scolastico: aumentare consapevolezza conoscenza di insegnanti, genitori e bambini sul bullismo ; misure x migliorare il monitoraggio e la vigilanza dei bambini
26 Programmi per i pari: insegnare il modo di resistere ai compagni, immissione di adolescenti pro sociali in gruppo devianti. Abilità di formazione: programmi di formazione delle competenze programma multiplo: formazione del genitore formazione, degli insegnanti e del bambino Programmi di comunità: Questo programma mira a ridurre il consumo di delinquenza e di droga mediante l'attuazione di strategie di prevenzione particolare, che hanno dimostrato efficacia nel ridurre i fattori di rischio o il miglioramento dei fattori di protezione
27 Note critiche alla teoria I limiti degli studi longitudinali : Il lungo periodo di tempo che richiede una ricerca del genere La difficoltà nel trovare le cause e i processi sottostanti Il problema della reperibilità dei partecipanti e della riduzione del numero del campione per motivi accidentali nel corso del periodo di ricerca Difficoltà di finanziamento e nel testare gli effetti Dover monitorare gli effetti relativi all età del campione, al periodo, alla color esaminata Non poter trascurare le trasformazioni del clima politico, sociale e culturale; i cambiamenti nelle teorie, nei metodi e negli strumenti empirici. In questa ricerca viene inoltre trascurato lo studio del comportamento antisociale femminile
28
UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA
UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA Facoltà di Scienze dell educazione Curricolo di Pedagogia Sociale Elaborato per il Corso Monografico di sociologia della devianza D.P. Farrington: Il comportamento antisociale
DettagliErsilia Menesini, Bullismo che fare? Prevenzione e strategie d intervento nella scuola Firenze
Ersilia Menesini, Bullismo che fare? Prevenzione e strategie d intervento nella scuola Firenze - 2000 Nel delineare i percorsi di adattamento o di disadattamento, un fattore significativo è risultato essere
DettagliIndice generale. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 59
Prefazione alla terza edizione italiana Autore Guida alla lettura xiii xvii xix Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1 Capitolo 1 INTRODUZIONE 3 1.1 Sviluppo infantile - ieri e oggi 4 1.1.1 Prospettive
DettagliIndice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede
Indice delle schede Prefazione dell edizione italiana Ringraziamenti dell editore Guida alla lettura XIII XV XIX XXI Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1 Capitolo 1 INTRODUZIONE 3 1.1 Sviluppo
DettagliDEVIANZA O DEVIANZE IN ADOLESCENZA?
PROGRAMMA HIPPOKRATES Rete di sostegno per la prevenzione della violenza in ambito scolastico Aosta 11-12 Settembre 2003 DEVIANZA O DEVIANZE IN ADOLESCENZA? Elena Cattelino Università degli Studi di Torino,
Dettagli.POSSIBILI STRATEGIE DI INTERVENTO
.POSSIBILI STRATEGIE DI INTERVENTO Roma, 31-03-2016 Dott.ssa Rosa Pappalardo Psicologa e Psicoterapeuta TSMREE RM 1 ADHD e difficoltà di autoregolazione Il livello di motivazione, la fiducia nell impegno
DettagliSINDROME A.D.H.D. CARATTERISTICHE SPECIFICHE PROFILO INTERNO DI FUNZIONAMENTO COMORBILITA
SINDROME A.D.H.D. CARATTERISTICHE SPECIFICHE PROFILO INTERNO DI FUNZIONAMENTO COMORBILITA CARATTERISTICHE SPECIFICHE ESORDIO PRECOCE DECORSO CONTINUO E PERSISTENTE ELEVATO RAPPORTO M/F INFLUENZE GENETICHE
DettagliLA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE GENITORIALI. 14/2/2007 A CURA DELL A.S.Sara Giacopuzzi
LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE GENITORIALI 14/2/2007 A CURA DELL A.S.Sara Giacopuzzi INDAGINE SOCIALE Si colloca nella fase della rilevazione ma anche nella fase della diagnosi o valutazione, intesa come
DettagliINDICE PREFAZIONE CRIMINOLOGIA: SCIENZA CHE STUDIA IL MALE
INDICE VII INDICE PREFAZIONE CRIMINOLOGIA: SCIENZA CHE STUDIA IL MALE XI 1 CAP. I ASPETTI DEFINITORI 13 1.Definizione di criminologia e ruolo del criminologo. 2. L approccio scientifico. 3. Le prospettive
DettagliCap. 3 - ANTECEDENTI EMOTIVI E COGNITIVI DEL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO
Cap. 3 - ANTECEDENTI EMOTIVI E COGNITIVI DEL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO Per comprendere le differenze individuali del comportamento aggressivo nell infanzia ed adolescenza occorre focalizzarsi su alcune
DettagliIL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA
IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA Dott.ssa Barbara Cocchi Dott.ssa Cinzia Veronesi GIOVANI CONSUMATORI E NUOVE DIPENDENZE Presentazione del Rapporto 2010 Osservatorio Epidemiologico Dipendenze
DettagliL ATTACCAMENTO COME PROSPETTIVA PER LA COMPRENSIONE DELL ADHD
L ATTACCAMENTO COME PROSPETTIVA PER LA COMPRENSIONE DELL ADHD Francesca Manaresi Antonella Marianecci ASTREA-Centro Clinico De Sanctis ARPAS (Associazione per la Ricerca in Psicologia dell Attaccamento
DettagliL ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro
L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente
DettagliINDICE. Presentazione alla nuova edizione: Psicologia e criminologia clinica nel sistema. (di GAETANO DE LEO e PATRIZIA PATRIZI)...
Presentazione alla nuova edizione: Psicologia e criminologia clinica nel sistema penale (di GAETANO DE LEO e PATRIZIA PATRIZI)... Introduzione alla prima edizione: La psicologia clinica nel sistema penale
DettagliCristina Guadagnino AUSL - UONPIA - Ferrara QUELLI CHE L ADOLESCENZA
Cristina Guadagnino AUSL - UONPIA - Ferrara QUELLI CHE L ADOLESCENZA La salute mentale dei bambini e degli adolescenti implica un senso di identita e di consapevolezza di sé, solide relazioni con i familiari
DettagliDisturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa Nicoletta Businaro
Insegnamento Psicologia delle disabilità e dell integrazione (Prof.ssa Ottavia Albanese) Disturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa
DettagliPsicologia criminologica
Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica Insegnamento di Psicologia criminologica Prof.ssa Irene Petruccelli e dott.ssa Angela Miccichè irene.petruccelli@unikore.it
DettagliProgramma Master Criminologia e Psichiatria forense
Programma Master Criminologia e Psichiatria forense Introduzione La metodologia in criminologia, problemi epistemologici di una scienza necessariamente interdisciplinare Elementi di storia della Criminologia
DettagliLa relazione socio - ambientale del servizio sociale nel percorso di tutela
La relazione socio - ambientale del servizio sociale nel percorso di tutela I MINORI E LA VIOLENZA Percorso di formazione per operatori sociali, sanitari e di giustizia 10 gennaio 2014 M. Giordano 1 PROCESSO
Dettagli! " " ), -. ( / - " 0 / - / - 1
! # $%&& ' (( ) *+ ), -. ( / - / - / - 1 2) #., - / - ' 3 4 ( ( # $ # 5 % 4 6 + (!*+ /! + (7. *!*! 8/(7 9! 8 3 4 6 +. 2 3 : ;.! +
DettagliProf G. Trovato. Facoltà di Scienza della Formazione Corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche AA
Prof G. Trovato Facoltà di Scienza della Formazione Corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche AA 2011-2012 1 I comportamenti di salute 2 PREVENZIONE DELLA MALATTIA PROMOZIONE DELLA SALUTE 3 Prevenzione
DettagliLa denuncia di abuso sessuale intrafamiliare e l interruzione dei rapporti genitoriali. Come tutelare il minore?
La denuncia di abuso sessuale intrafamiliare e l interruzione dei rapporti genitoriali. Come tutelare il minore? Anna Balabio In diversi casi di denunce di abuso sessuale intrafamiliare, l Autorità giudiziaria
DettagliLA PSICOLOGIA SCOLASTICA Teatro della Gioventù Genova, 18 ottobre 2008
LA PSICOLOGIA SCOLASTICA Teatro della Gioventù INDAGINE sui Servizi psicologici nella scuola svolta in collaborazione con IRRE Liguria Percezione della psicologia nelle scuole 09/12/08 Composizione sociodemografica
DettagliBen-essere a scuola: l insegnante come base sicura. Rosalinda Cassibba Università degli Studi di Bari
Ben-essere a scuola: l insegnante come base sicura Rosalinda Cassibba Università degli Studi di Bari Teoria dell attaccamento Legame emotivo con adulti significativi Radice di uno sviluppo psicologico
DettagliLA SINDROME DELL X FRAGILE
LA SINDROME DELL X FRAGILE Dott.ssa Valentina Paola Cesarano Centro d Ateneo SInAPSi, Università degli Studi di Napoli Federico II Identikit della sindrome È una condizione genetica ereditaria È inclusa
DettagliRELAZIONI INTERPERSONALI E AFFETTIVITA APPRENDIMENTO RELAZIONALE
RELAZIONI INTERPERSONALI E AFFETTIVITA APPRENDIMENTO RELAZIONALE Il benessere relazionale La promozione del benessere psicosociale avviene attraverso la cura dei rapporti interpersonali e dell affettività
DettagliPREVENZIONE. Linee Guida Regionali 2007
PREVENZIONE Linee Guida Regionali 2007 Bla bla bla si parla sempre di prevenzione..ma.. Non sempre è chiara la definizione di cosa esattamente si voglia/debba prevenire Di chi lo debba fare E che ruolo
DettagliTeorie sulla motivazione. Seminario sulle metodologie didattiche innovative Doretta Ardu Russell-Moro
Teorie sulla motivazione Seminario sulle metodologie didattiche innovative Doretta Ardu Russell-Moro Il buon apprendente Le caratteristiche del buon apprendente (P.M. Lightbown, N. Spada, Howlanguagesare
DettagliIL RUOLO DEL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA Nadia Lugli pediatra
CONTRASTO DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE: PROTOCOLLO OPERATIVO PER L ATTUAZIONE DI AZIONI CONCRETE IN CASO DI EMERGENZA 22 Marzo 2014 Auditorium scuola media Via Genova 10, MEDOLLA IL RUOLO DEL PEDIATRA
DettagliI Disturbi del Comportamento
Journal Club I Disturbi del Comportamento 15/05/2014 Journal Club I Disturbi del Comportamento 2 3 Background Scarsa letteratura sulle aggressioni nei reparti per adolescenti I pochi studi effettuati riportano
DettagliLe radici psicopatologiche della violenza tra normalità e patologia. Ferdinando Pellegrino Dipartimento Salute Mentale - ASL Salerno (ex Sa1)
Le radici psicopatologiche della violenza tra normalità e patologia Ferdinando Pellegrino Dipartimento Salute Mentale - ASL Salerno (ex Sa1) VECCHIO DILEMMA Patologia mentale = Violenza? Violenza = Patologia
DettagliCHILD ABUSE. Tutte le forme di abuso fisico e/o psicoemozionale,
CHILD ABUSE Tutte le forme di abuso fisico e/o psicoemozionale, di abuso sessuale, di trascuratezza o di trattamento negligente, di sfruttamento commerciale o assenza di azioni e cure con conseguente danno
DettagliPSICOLOGIA CLINICA. dott.ssa Paoletta Florio psicologa-psicoterapeuta
PSICOLOGIA CLINICA dott.ssa Paoletta Florio psicologa-psicoterapeuta CAREGIVER E CAREGIVER BURDEN IL CAREGIVER il caregiver può essere chiamato a rispondere a bisogni fisici, sociali, emotivi ed economici
DettagliConoscere il fenomeno per Prevenirlo. Dott.ssa Gaetanina Parrella Dottore in Psicologia-Counselor Dott.ssa Francesca Siano Psicologa Psicoterapeuta
Conoscere il fenomeno per Prevenirlo Dott.ssa Gaetanina Parrella Dottore in Psicologia-Counselor Dott.ssa Francesca Siano Psicologa Psicoterapeuta 1. Abuso fisico 2. Abuso sessuale 3. Abuso psicologico
DettagliTMA- Test Multidimensionale Autostima ACESS- Analisi degli indicatori cognitivo-emozionali per il successo scolastico
TEST DI RILEVAZIONE DELL'AUTOSTIMA IN ADOLESCENZA TMA- Test Multidimensionale Autostima ACESS- Analisi degli indicatori cognitivo-emozionali per il successo scolastico DEFINIZIONE DI AUTOSTIMA Schema cognitivo
DettagliPrevenire, contrastare, riconciliare. Il bullismo e i suoi protagonisti nei contesti reali e virtuali. Dal gioco al reato. Dipartimento di Psicologia
Prevenire, contrastare, riconciliare. Il bullismo e i suoi protagonisti nei contesti reali e virtuali. Dal gioco al reato Luisa Broli - Roberta Renati Dipartimento di Psicologia Università degli Studi
DettagliLa psicologia di comunità nei contesti educativi
La psicologia di comunità nei contesti educativi Il settore scolastico è uno dei settori privilegiati della Psicologia di comunità Scuola come contesto in orientamento preventivo incontra età evolutiva
DettagliSindromi Ipercinetiche:ADHD. Dott.ssa Tiziana Catalucci Responsabile UFSMIA ASL 6 Zona Val di Cornia
Sindromi Ipercinetiche:ADHD Dott.ssa Tiziana Catalucci Responsabile UFSMIA ASL 6 Zona Val di Cornia Breve definizione dell ADHD Livello di inattenzione e/o iperattività impulsività inadeguata rispetto
DettagliBuone pratiche per la prevenzione comportamenti a rischio negli adolescenti di origine straniera
Buone pratiche per la prevenzione comportamenti a rischio negli adolescenti di origine straniera Paola Marmocchi Il miglioramento dei contesti organizzativi nella prevenzione IVG nelle donne straniere
DettagliServizio Tutela Minori del Cissabo
Servizio Tutela Minori del Cissabo Genitorialità oggi più difficile? Ass.Soc. Dott.ssa Daniela Ioris PERCORSO FORMATIVO PRINCIPI GUIDA dell intervento Finalizzato a comprendere l intero sistema famigliare
DettagliINFLUENZE DEL TEMPERAMENTO E DELL ADHD SUL BULLISMO SCOLASTICO ED IL RIFIUTO DEI PARI.
AIDAI - AIRIPA VI CONGRESSO NAZIONALE sul Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività Assisi, 10-12 Maggio 2007 INFLUENZE DEL TEMPERAMENTO E DELL ADHD SUL BULLISMO SCOLASTICO ED IL RIFIUTO DEI PARI.
DettagliCONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00
CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00 2. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico alla coppia e
DettagliPsicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti
Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva Dott.ssa Elena Luisetti PIU CHE UNA SCUOLA E UNA PROSPETTIVA EMERSE CON IL CONVERGERE DI PIU FILONI PRINCIPI BASE Kendell, 1993 A. L individuo reagisce
DettagliDEFINIZIONE OMS (RAPPORTO VIOLENZA E SALUTE 2002)
DEFINIZIONE OMS (RAPPORTO VIOLENZA E SALUTE 2002) L abuso o il maltrattamento sull infanzia è rappresentato da tutte le forme di cattivo trattamento fisico e/o affettivo, abuso sessuale, incuria o trattamento
DettagliControllo Sociale. Controllo sociale: metodi usati per far in modo che i membri di un gruppo rispettino le norme e le aspettative di questo gruppo
Controllo Sociale Controllo sociale: metodi usati per far in modo che i membri di un gruppo rispettino le norme e le aspettative di questo gruppo interno esterno Socializzazione primaria Socializzazione
DettagliIL SENSO DELLA PSICOLOGIA
INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE IL SENSO DELLA PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 IL SENSO DELLA PSICOLOGIA -----------------------------------------------------------------------------------------
DettagliNomenclatore Tariffario [tratto dal sito dell Ordine degli Psicologi del Lazio]
Nomenclatore Tariffario [tratto dal sito dell Ordine degli Psicologi del Lazio] CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale Min! 35 2. Seduta di consulenza
DettagliTerapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI)
Terapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI) Cesare Cornoldi (Università di Padova) Gian Marco Marzocchi (Sissa La Nostra Famiglia) Sintomi primari e problemi associati
DettagliInsieme: una scuola inclusiva contro dispersione e bullismo
Insieme: una scuola inclusiva contro dispersione e bullismo Il progetto nasce dalla consapevolezza del bisogno di agire precocemente, all interno della scuola dell obbligo, con azioni mirate e preventive
DettagliCorso di Psicologia di Comunità La prevenzione: uno degli elementi fondanti della psicologia di comunità
Corso di La prevenzione: uno degli elementi fondanti della psicologia di comunità 1 Le determinanti della salute 2 La prevenzione (secondo Caplan) Primaria Secondaria Terziaria Primaria : è rivolta a tutta
DettagliEsso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento.
PROGETTO ORIENTAMENTO 2013/2014 ORIENTARSI PER SCEGLIERE FINALITA EDUCATIVE L orientamento nella scuola secondaria di I grado è un processo educativo e didattico al quale concorrono, secondo le specifiche
DettagliRELAZIONE INSEGNANTE-ALLIEVO ADOLESCENZA E APPRENDIMENTO
RELAZIONE INSEGNANTE-ALLIEVO ADOLESCENZA E APPRENDIMENTO Lezioni in aula 301 il venerdì dalle ore 14:45 alle 18:45 [14:45 17:45] 08 ottobre 2004 Tematiche psicopedagogiche 1 - (E. Aversa) 15 ottobre 2004
DettagliBull A.P.T.P.L. Dott. Stefano Zecchin Psicologo e Psicoterapeuta. Trieste, aprile Associazione Professionale Triestina Polizia Locale
Bull llismo.basta!!! Associazione Professionale Triestina Polizia Locale Dott. Stefano Zecchin Psicologo e Psicoterapeuta Trieste, aprile 2013 Bull llismo Di cosa si tratta? Qualche definizione Bullismo:
DettagliDott. Calogero Lo Destro Dott.ssa Corinna Gasparini
Dott. Calogero Lo Destro Dott.ssa Corinna Gasparini Istituto Medicina e Scienza dello Sport Coni Roma Sapienza Università di Roma Terni, 21 Novembre 2015 1 Di cosa parleremo oggi Il Disagio Giovanile Cos
DettagliLa psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria. sanitaria. 14 Maggio Roma
La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria sanitaria 14 Maggio 2009- Roma Dr.ssa Maria M. Russo Direttore Programma di Psicologia AUSL Rimini 1 Riferimenti
DettagliSeminario Dott.sa Benvenuto Sabrina. DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO
Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva - - - IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO SdS Coni Liguria - Genova, 03 dicembre 2011 Dott.sa Sabrina
DettagliIndice. Capitolo 1 I bambini, i ragazzi e le famiglie Capitolo 2 L educazione, l istruzione e la formazione... 63
Indice Per un welfare condiviso su infanzia e adolescenza... 9 di Anna Maria Dapporto Assessore alla Promozione delle politiche sociali e di quelle educative per l infanzia e l adolescenza. Politiche per
DettagliADOLESCENZA E DINTORNI
ADOLESCENZA E DINTORNI LE FASI DELLO SVILUPPO 1. INFANZIA (0-5) 2. FANCIULLEZZA (6-10) 3. PREADOLESCENZA (11-12) 4. ADOLESCENZA (13-18) 5. GIOVINEZZA (19-29) 6. ETA ADULTA (da 30 in poi) L EVOLUZIONE DEL
DettagliIL DISTURBO MENTALE NELL ADOLESCENTE : Emergenza - priorità - sfida. Dott.ssa Zanetti Edda UONPIA A.O. SpedaliCivili
IL DISTURBO MENTALE NELL ADOLESCENTE : Emergenza - priorità - sfida Dott.ssa Zanetti Edda UONPIA A.O. SpedaliCivili 12 Dicembre 2014 L infanzia e l adolescenza sono momenti cruciali per la costruzione
DettagliLe caratteristiche essenziali dei disturbi del controllo degli impulsi sono riconosciuti essere:
Le caratteristiche essenziali dei disturbi del controllo degli impulsi sono riconosciuti essere: 1. l incapacità a resistere all impulso, alla spinta o alla tentazione di eseguire un atto potenzialmente
DettagliG. Vettorato Psicosociologia della devianza. Da: Gambini P., Il tossicodipendente e la sua famiglia, Roma, LAS, 2005
G. Vettorato Psicosociologia della devianza Da: Gambini P., Il tossicodipendente e la sua famiglia, Roma, LAS, 2005 Fattori adolescenziali che allontanano dalla famiglia Autonomia dalla famiglia Allontanamento
Dettagli1. Tra rischio e trasgressione
23 gennaio 2015 ore 21.00 Oratorio di S. Stefano - Parabiago ADOLESCENZA: PROBLEMA O RISORSA? 1. Tra rischio e trasgressione dott.ssa Luisa Santoro NODI CRUCIALI DELLA CRESCITA Separazione dalla famiglia
DettagliPROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA ANNO SCOLASTICO
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Prof. ssa GORI BARBARA Materia PSICOLOGIA GENERALE E APPLICATA Classe 4 a Tecnico dei Servizi Socio-Sanitari Sez. C Situazione iniziale della
DettagliINDIVIDUAZIONE PRECOCE DEL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (DDAI ADHD) NELLA SCUOLA DELL INFANZIA
Progetto di ricerca 2005-2008 INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (DDAI ADHD) NELLA SCUOLA DELL INFANZIA Prof. Dario Ianes Dott.ssa Vanessa Macchia Attualmente sulla
DettagliCapitolo 13. Bullismo e vittimizzazione
Capitolo 13 Bullismo e vittimizzazione Bullismo e vittimizzazione Introduzione Il bullismo è un problema comportamentale in cui la persona si relaziona ad un altra utilizzando la forza, attuando un azione
DettagliIndice generale 1. PSICOLOGIA CLINICA E PSICOPATOLOGIA. I CONCETTI CHIAVE 3 2. DEFINIRE LA PSICOPATOLOGIA SPIEGARE LA PSICOPATOLOGIA 26
Indice generale 1. PSICOLOGIA CLINICA E PSICOPATOLOGIA. I CONCETTI CHIAVE 3 Descrizione di un caso 3 I concetti chiave 4 e comprendere i comportamenti problematici 4 Il continuum tra il comportamento normale
DettagliMaddalena Colombo, Mariagrazia Santagati. Seminario Cirmib UCSC, BRESCIA, 27/04/2015
Maddalena Colombo, Mariagrazia Santagati Seminario Cirmib UCSC, BRESCIA, 27/04/2015 Focus Livello di concentrazione di studenti di origine immigrata in una scuola (ethnic school composition) e grado di
DettagliProgetto di prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole
Progetto di prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole Il progetto presente nel catalogo Obiettivo salute AUSL Bologna è realizzato con la consulenza scientifica de Il Faro con la collaborazione
DettagliMETODI DI RICERCA E DI VALUTAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
METODI DI RICERCA E DI VALUTAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO LUMSA 2016-17 Dott.ssa Giulia Pecora giulia.pecora@uniroma1.it pensando a ciò che ci siamo detti nelle prime lezioni, dopo la spiegazione
DettagliL intervento di Prossimità: un legame col territorio
L intervento di Prossimità: un legame col territorio Dr. Stefano Gardenghi (Direttore UOCDP) Marco Bassani (Educatore Professionale UOCDP) 1 Il Centro Diurno Arcobaleno 2 Il Centro Diurno Arcobaleno Il
DettagliAPPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento
APPRENDIMENTO E DISABILITA Strategie di aiuto e tecniche di intervento Disabilità - Definizione Conseguenza/risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona e i fattori individuali
DettagliI RAGAZZI DIFFICILI E LE FORME DEL DISAGIO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI A. MORO Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Laurea magistrale in Scienze pedagogiche Pedagogia della marginalità a.a. 2016/2017 Le difficili
DettagliAPPROFONDIMENTI DI TEORIA E PROGETTAZIONE EDUCATIVA. Documentazione. allegata
APPROFONDIMENTI DI TEORIA E PROGETTAZIONE EDUCATIVA Documentazione allegata Tiziana Monticone Tiziana Monticone 1 SCHEDA DI SEGNALAZIONE DEL SERVIZIO SOCIALE Data di compilazione: Dati anagrafici Nome
DettagliALCOHOL AND SEXUAL ASSAULT
ALCOHOL AND SEXUAL ASSAULT (A. Abbey e coll., Alcohol Research & Health, Vol.25, No. 1, 2001) Presentazione di: Elisabetta Petracca Riccardo Cinco Questo articolo riassume le attuali conoscenze riguardanti
DettagliINDICE. Ringraziamenti... Presentazione di GUGLIELMO GULOTTA... Presentazione di DAVID FARRINGTON... INTRODUZIONE
Ringraziamenti.................................... Presentazione di GUGLIELMO GULOTTA........................ Presentazione di DAVID FARRINGTON......................... V VII IX INTRODUZIONE 1. Lo stato
DettagliProtezione dei minori con autismo dalla violenza e dall abuso e Prevenzione della violenza commessa da minori con autismo
Protezione dei minori con autismo dalla violenza e dall abuso e Prevenzione della violenza commessa da minori con autismo Alcune caratteristiche delle persone autistiche L autismo non è un problema di
DettagliProgetto Orientamento Scolastico
Progetto Orientamento Scolastico I. C. Serao sc. Secondaria di 1 grado a.s. 2015/ 2016 FINALITA EDUCATIVE L orientamento nella scuola secondaria di I grado è un processo educativo e didattico al quale
DettagliRelazioni fra istituzioni: famiglia, scuola e rischio in adolescenza
Relazioni fra istituzioni: famiglia, scuola e rischio in adolescenza Dott.ssa Manuela Bina Ph.D.* ** In collaborazione con Elena Cattelino**, Silvia Bonino*, Emanuela Calandri* *Università degli Studi
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016
SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Insieme al fattore sono indicati, a titolo di esempio, elementi che possono contribuire alla valutazione dello stesso. Capacità di pianificazione
Dettagliun nuovo modello di care
Interventi psico-socio-educativi a famiglie con adolescenti in difficoltà (ex D.d.g. 7060/2015) un nuovo modello di care Giovanni Maria Gillini, ATS Val Padana sede di Cremona Domande accolte - cittadinanza
DettagliNIÑOS DE PLOMO Perù. 2. Obiettivo generale: Tutela della salute mentale e fisica dell infanzia.
FONDAZIONE DON BOSCO NEL MONDO - Via della Pisana, 1111 00163 Roma CF. 97210180580 - Tel. 06 65612663 Fax 06.65612679 - E-Mail donbosconelmondo@sdb.org NIÑOS DE PLOMO Perù 1. Titolo dell iniziativa: Progetto
DettagliTRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON
TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON SINTESI ED ADATTAMENTO DEL SECONDO CAPITOLO: IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO E IL PROGETTO
DettagliMaria Adele Serra Comune di Genova - Direzione Politiche Sociali. La violenza famigliare ed il Progetto di Rete AMALTEA
Maria Adele Serra Comune di Genova - Direzione Politiche Sociali La violenza famigliare ed il Progetto di Rete AMALTEA La violenza famigliare ogni forma di violenza fisica, psicologica o sessuale che riguarda
DettagliBulli: non dimentichiamoli
Bulli: non dimentichiamoli IL NOSTRO TEAM Sono una Psicologa Clinica di 25 anni, da sempre interessata alla prevenzione del bullismo, campo nel quale sono professionalmente attiva in quanto propongo incontri
DettagliTelefono Fax Sesso Femmina Data di Nascita 16/05/1956 Nazionalità
INFORMAZIONI PERSONALI MARIA VICIANI Telefono 051-6813673 Fax 051-6813664 e-mail marialuisa.viciani@ausl.bologna.it Sesso Femmina Data di Nascita 16/05/1956 Nazionalità POSIZIONE RICOPERTA DIRIGENTE PSICOLOGO
DettagliSeminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale
Seminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale Roma, 30 settembre 2009 CLARA TOMMASINI 1 Povertà materiale (deprivazione) cause dirette: disoccupazione, sovraffollamento mancanza di risorse
DettagliViolenza di genere, reti territoriali, forze dell ordine, Asl, Servizi Sociali, Istituzioni
Violenza di genere, reti territoriali, forze dell ordine, Asl, Servizi Sociali, Istituzioni Violenza di genere sono tutti i comportamenti e le azioni fisiche, sessuali, di coercizione economica e psicologica
DettagliPROFESSIONE: PSICOLOGA! d.ssa Viviana Rossetti Psicologa-Psicoterapeuta infantile
PROFESSIONE: PSICOLOGA! d.ssa Viviana Rossetti Psicologa-Psicoterapeuta infantile PSICOLOGO DELL ETA EVOLUTIVA: CHI Bambino Famiglia Coppia genitoriale Scuola AREE DI INTERVENTO: COSA Area clinica (consultazione,
DettagliDisturbi Pervasivi dello Sviluppo
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H SSIS '09- Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico
DettagliRESILIENZA. Elementi chiave: condizione di avversità, manifestazione di adattamento positivo
E VULNERABILITÀ In fisica indica la proprietà dei materiali di riprendere la forma originaria dopo aver subito un colpo. In psicologia indica la capacità di un individuo o di un gruppo sociale di riuscire
DettagliL INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON GRAVE DISABILITA
L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON GRAVE DISABILITA Isp. Luciano Rondanini Il quadro di riferimento nazionale e internazionale : criteri clinici ed orientamenti educativi La progettualità didattica
DettagliAllontanamento dal modello passato. Nuova definizione di disabilità: stato di salute in relazione agli ambienti di vita
Allontanamento dal modello passato Nuova definizione di disabilità: stato di salute in relazione agli ambienti di vita Modello biopsicosociale di Engel Nuova prospettiva Integrazione non significa unicamente
DettagliA scuola cosa si fa? Cinzia Scheriani Dirigente scolastico- Trieste
CONVEGNO A.I.D.A.I (Associazione Italiana Disturbo dell Attenzione/Iperattività) Pescara, 16-17 settembre 2011 A scuola cosa si fa? Cinzia Scheriani Dirigente scolastico- Trieste ADHD in età prescolare
DettagliL intervento dopo la rivelazione. Cosa succede quando un bambino o un adulto protettivo raccontano fatti compatibili con un abuso o una violenza
L intervento dopo la rivelazione Cosa succede quando un bambino o un adulto protettivo raccontano fatti compatibili con un abuso o una violenza Coinvolgimento della famiglia? L opportunità di coinvolgere
DettagliPersonalità ed Omicidio
Personalità ed Omicidio Personalità ed Omicidio Quale la linea di confine tra anomalia comportamentale patologica e opportunità. Il comportamento antisociale, la devianza e la criminalità sono oggetto
DettagliCriteri diagnostici per il disturbo oppositivo provocatorio
Criteri diagnostici per il disturbo oppositivo provocatorio A. Una modalità di comportamento negativistico, ostile e provocatorio che dura da almeno 6 mesi, durante i quali sono stati presenti quattro
DettagliQUESTIONARIO DOCENTI per il CTS FANO
QUESTIONARIO DOCENTI per il CTS FANO Il questionario è anche disponibile online sul sito www.studiolegalenocito.it 1) Lei è: Maschio Femmina 2) Quanti anni ha? Da 20-30; da 31-40; Da 41-50; da 51-60; Oltre
DettagliLa figura del maltrattante.
La figura del maltrattante. L uomo che agisce violenza nella relazione di coppia. Chi è e come nasce un maltrattante/stalker. Strategie e comportamenti che istigano e placano un maltrattante/stalker. Dott.
DettagliCOSA INTENDIAMO PER BES
COSA INTENDIAMO PER BES Per Bisogno educativo Speciale intendiamo un ampia area all interno della quale convergono difficoltà apprenditive ed educative dei ragazzi che vivono all interno della comunità
Dettaglistress da lavoro correlato
Dialogo con gli insegnanti dell Istituto Comprensivo di Grancona Settembre 2015 stress da lavoro correlato LO STRESS Discrepanza fra ideale e realtà parlare DELLO STRESS per: Riflettere sullo stress come
Dettagli