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1 ITCG LC Via D. Alighieri - snc SAN MARCO ARGENTANO (CS) Tel / Fax 0984 / Codice Mecc. CSIS06700R CSPC L. CLASSICO P. CANDELA SAN MARCO ARGENTANO (SEZ. ASSOC.) CSTD I.T.C.G. E. FERMI SAN MARCO ARGENTANO (SEZ. ASSOC.) CSTD06751C I.T.C.G. E. FERMI (Corso Serale ) SAN MARCO ARGENTANO (SEZ. ASSOC.) CSPC L. CLASSICO FAGNANO CASTELLO (SEZ. ASSOC.) CSIS06700R@istruzione.it C.F P O Anno Scolastico 2014/2015 F DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa Veltri Maria Saveria 1

2 Indice Indice...pag. 2 Premessa del Dirigente...pag.3 Il Piano dell Offerta Formativa Analisi del contesto pag.8 Vision e Mission dell Istituto Analisi dei bisogni formativi dell utenza Identità dell Istituto Organigramma pag.26 I soggetti Responsabili Le risorse Spazi e Attrezzature I dipartimenti Disciplinari pag.51 PEI Finalità Curricolo Competenze di base Monte ore settimanali Assegnazione dei docenti alle classi.pag.87 Scelte organizzative Progetti pag.92 Aggiornamento Docenti Viaggi Rapporti Scuola-Famiglia pag.102 Valutazione pag.106 Sicurezza pag.118 Allegati al POF... pag125 Piano Annuale delle Attivita Regolamento d Istituto Patto di corresponsabilità Regolamento Viaggi d Istruzione e Visite Guidate Statuto delle Studentesse e degli Studenti (DPR 249 del 1998) Carta dei Servizi 2

3 P. O. F. Premessa del Dirigente Il Piano dell Offerta Formativa Premessa Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e il più importante gradino verso la conoscenza Erasmo da Rotterdam 3

4 Il Regolamento sull Autonomia individua, all art. 3, il Piano dell Offerta Formativa come documento dell identità culturale e progettuale della Scuola nel territorio in cui opera. In particolare, è un documento di: - mediazione tra le prescrizioni a livello nazionale, le risorse della scuola e la realtà locale; - programmazione delle scelte culturali, formative e didattiche, nel quadro delle finalità del sistema scolastico nazionale; - progettazione di attività curricolari ed extra-curricolari con progetti che mirino ad ampliare ed arricchire l offerta formativa aprendo la comunità scolastica all utenza, alle associazioni e agli enti locali; - identità dell Istituto che definisce il quadro delle scelte e delle finalità di politica scolastica; - riferimento che regola la vita interna ed organizza le proprie risorse di organici, strumenti e spazi, - impegno di cui l Istituto si fa carico nei riguardi del personale e del bacino d utenza. Dal 01 Settembre dirigo l ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE IIS - ITCG LC di San Marco Argentano. L Istituto, che è frequentato da circa 512 alunni vuole caratterizzarsi quale "scuola di servizio" nel territorio; quale scuola che si pone come fulcro culturale ed organizzativo, attento alle risorse del territorio e alle sue prospettive di sviluppo. Partendo dal presupposto che la scuola viene classificata come una organizzazione sistemica complessa, mi sono proposta, fra i primi obiettivi da raggiungere, quello della promozione della cultura dell organizzazione che si deve diffondere all interno della nostra Istituzione Scolastica e che deve favorire una serie di regole e di comportamenti comuni. Sono fermamente convinta che bisogna rendere la Scuola un reale ambiente vitale, dove tante persone, in relazione al loro ruolo ed alle funzioni esercitate, si sentano a loro agio, stimolati ad agire in modo collaborativo. Per avere buoni risultati nella Scuola, infatti, si deve promuovere Benessere e Identità di ognuno; valori, questi, che cerco di attuare giorno per giorno Mi propongo sempre di armonizzare e valorizzare la qualità e le competenze di tutto il personale, in modo particolare del corpo docente, ben consapevole dell importanza del loro ruolo che è quello, in primo luogo, del raggiungimento del successo formativo dei loro alunni, utilizzando metodi e strategie che stimolino il loro impegno e che tengano conto dei loro bisogni, delle loro motivazioni, dei loro ritmi e stili cognitivi. E assolutamente necessario, dunque, che ogni docente tiri fuori la specialità che ogni studente ha dentro di sé e la metta al servizio della comunità scolastica. Le attività di insegnamento-apprendimento tendono, pertanto, non solo e non tanto a fornire conoscenze, quanto a motivare allo studio, così da favorire negli alunni abilità e capacità di iniziativa e compartecipazione alla vita sociale organizzata. Sono fermamente convinta che il desiderio del sapere deve essere un atto spontaneo e vitale e solo se si istaura un rapporto di stima reciproca tra Studente e Docente c è la speranza, anzi la certezza di un progresso intellettivo e morale. Il mio augurio, in qualità di Dirigente Scolastico, è che il presente Piano dell Offerta Formativa possa rappresentare uno strumento nell ottica di una corresponsabilità educativa; un progetto valido e 4

5 concreto per la comunità e che possa rispondere ai tanti bisogni del contesto sociale in cui opera la nostra Istituzione Scolastica. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa VELTRI MARIA SAVERIA Il Piano dell Offerta Formativa Nell ambito dell autonomia, riconosciuta alle Istituzioni Scolastiche dall articolo 21 della legge n 59 del 15/3/97, si inserisce il D.P.R. 275/99 che, all articolo 3 recita. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell'offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. Il Piano dell'offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Secondo il Regolamento (D.P.R. n. 275/99, Art. 3), ogni Istituto determina la propria Identità Formativa, il P.O.F. Il P.O.F., PIANO dell OFFERTA FORMATIVA, è il documento che delinea e illustra in assoluta trasparenza l offerta formativa delle Scuole dell Istituto, costituendo anche la sua memoria 5

6 Il Piano governativo La Buona Scuola di M. Renzi Partendo dall analisi dei bisogni e delle risorse del territorio ed all attenta valutazione delle risorse interne e delle competenze professionali del personale scolastico, il P.O.F. dell Istituto di Istruzione Secondaria ITCG- LC è stato redatto tenendo conto de: Documento di Lisbona dell Unione Europea che ha posto l istruzione tra i punti strategici. L integrazione e la progettazione, tenendo conto dei risultati formativi dell anno scolastico precedente. La rendicontabilità (accountability). Il P.O. F è flessibile e aperto, come tale è soggetto ad aggiornamenti nel corso dell anno scolastico in funzione dell evoluzione del sistema formativo e organizzativo della Scuola. Il P.O.F. è, dunque, il documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale dell Istituto che trova la sua unitarietà nella finalità cardine della Scuola: La promozione del pieno sviluppo della personalità. Indicatori e criteri Nell elaborare il P.O.F. la Scuola ha fatto propri gli indicatori individuati nella C.M. n. 194 del 04 Agosto 1999 sulla sperimentazione dell autonomia: 6

7 Flessibilità Che riguarda le scelte innovative compiute da ciascuna Scuola rispetto alle attività didattiche organizzative, curriculari ed extracurriculari. POF Integrazione Che riguarda la coerenza progettuale delle diverse iniziative, nonché gli aspetti di relazione costruttiva e funzionale della Scuola con le comunità locali. Responsabilita Che investe tutti i processi decisionali attivati da ciascuna Scuola nell ambito della propria discrezionalità e attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti. P. O. F. 7

8 L Istituto di Istruzione Secondaria Superiore ITCG LC Analisi del Contesto Vision e Mission dell Istituto Analisi dei bisogni Formativi dell utenza Identità dell Istituto 8

9 I n s e g u i t o a l P i a n o d i r i o r g a n i z z a z i o n e e d i r a z i o n a l i z z a z i o n e d e l l a r e t e scolastica e dell'offerta formativa il Liceo classico P. Candela di San Ma rco Arg entano con la sezione staccata di Fag nano Castello è stato accorpato all'itcg " Fermi" di San Marco Argentano. P e r t a n t o o r a i l n u o v o I s t i t u t o d i I s t r u z i o n e S e c o n d a r i a s c a t u r i t o d a l dimensionamento che prende il nome di ITCG-LICEO CLASSICO accoglie ragazzi provenienti da San Marco e dai paesi limitrofi ubicati prevalentemente nella Valle dell Esaro, quali Malvito, Santa Caterina Albanese, Sant Agata d Esaro, Cervicati, San Sosti. 9

10 Liceo Classico di Fagnano Castello 10

11 Liceo Classico P. Candela e ITCG E. Fermi di S. Marco Argentano 11

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19 P.O.F. CONTESTO NORMATIVO ANALSI DEL CONTESTO CONTESTO TERRITORIALE CONTESTO SOCIO- ECONOMICO - CULTURALE Contesto Normativo La scuola, e più in generale le Pubbliche Amministrazioni, sono state oggetto, negli ultimi dieci anni, di profondi cambiamenti indotti da una serie di nuove normative che hanno letteralmente rivoluzionato il quadro di riferimento entro cui si collocano le azioni di tali istituzioni. L 'Autonomia scolastica elevata a rango costituzionale, il decentramento di poteri, risorse e funzioni dal centro alla periferia, determinano la necessità di padroneggiare una solida cultura e pratica dell'integrazione inter-istituzionale, finalizzata a migliorare la qualità del servizio scolastico in relazione alla specificità del contesto. Il Piano dell Offerta Formativa deriva dalla lettura e rielaborazione dei seguenti testi normativi che si sono succeduti nel corso degli anni: D.P.C.M. 7 Giugno 1995 (Carta dei servizi) Sancisce il coronamento e la sistematizzazione in un quadro organizzativo unitario e coerente dei vari documenti educativi e didattici fondanti l identità di una Scuola. Legge n. 59/97 - Legge "Bassanini" - (Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed agli Enti Locali per la riforma della P.A. e per la semplificazione amministrativa). D.lsg.vo n. 112/98 - (Decentramento alle Regioni ed agli Enti Locali). D.P.R.N 275/99 - (Regolamento recante norme per l attuazione dell autonomia delle istituzioni scolastiche). Legge n. 3 /01 - (Riforma Titolo V della Costituzione). D.P.R. 15/O3/2010 N.88 a norma dell art.64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 ). D.P.R. 15/03/2010 N. 89, a norma dell art.64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008 n Il Contesto Territoriale 19

20 Si interpreta la scuola come "sistema complesso, aperto ed integrato", orientata sempre più verso una valorizzazione della propria autonomia e della propria identità, ma fortemente interconnessa nel contesto socio-economico- culturale del territorio. È, quindi, indispensabile indagare il territorio, i bisogni che emergono dalle sue caratteristiche peculiari, dalle sue difficoltà e potenzialità. Dal contesto emergono le risorse, così come le urgenze formative, le problematiche, le criticità sulle quali si deve fare focus e concentrare l impegno. Il primo passo è stato, quindi, indagare il territorio, cioè attivare procedure per analizzare tutto ciò che il territorio offre nella sua complessa articolazione: risorse umane, ricchezze ambientali, proposte formative, servizi, articolazioni urbanistiche, attività produttive, valori e tradizioni storiche, linguistiche e religiose. Si sono, dunque, acquisiti dati per leggere il territorio, per interpretare i bisogni, le proposte e le concrete possibilità formative che la Scuola offre ai suoi allievi. L Istituto di Istruzione Secondaria Superiore di San Marco Argentano ha un importante posizione strategica e il proprio bacino di utenza include ed accoglie alunni provenienti dall Istituto di Istruzione Secondaria di I grado dell omonima San Marco, oltre ad accogliere alunni provenienti da Cerzeto, Mongrassano, Cervicati, Malvito, Mottafollone, San Sosti, Santa Caterina Albanese e Sant Agata d Esaro. Per quanto riguarda il Comune di San Marco Argentano, esso si estende su un territorio vasto, diviso in numerose contrade, distanti fra loro e non collega te da autobus di linea per l'intera giornata. Negli ultimi anni sono nati supermercati ed ipermercati, sono stati chiusi alcuni negozi a conduzione familiare, sono state costituite delle cooperative,, è diminuita la popolazione scolastica nella scuola secondaria di primo grado. Il tenore economico delle famiglie non è cambiato rispetto all'anno precedente, ma tutte ancora risentono negativamente della grave recessione economica che ha colpito il Nostro paese. La maggior parte di esse vive in abitazione propria, da non dimenticare che buona parte risiede nelle zone rurali ed ha costruito. sul. terreno di proprietà un'abitazione. La maggior parte dei ragazzi possiede beni di consumo (ciclomotori, videogiochi, t e l e f o n i n i ecc.), frequentano scuole di ballo di musica, di calcio. L ambiente di provenienza degli alunni è formato da professionisti, operai, impiegati, imprenditori agricoli, disoccupati, lavoratori precari Il Contesto socio-economico culturale 20

21 Permangono, dunque, dis livelli d i c arattere economic o, s ocia le e culturale. Per a l c u n r a g a z z i, c o n s i t u a z i o n i f a m i l i a r i p r e c a r i e, l a S c u o l a è l a s o l a a g e n z i a f ormativa present sul territorio. Per molti adolescenti centri d i ritrovo sono, in g enere, i bar, la sala g iochi, la villetta sita i piazza Riforma. L e a t t i v i t à c u l t u r a l i e / o r i c r e a t i v e s o n o p r o p o s t e d a l s i s t e m a b i b l i o t e c a r i o intercomunal della Valle dell'esaro, dalle parrocchie, da alcune scuole private di musica, ballo, sport. E presente sul territorio una Biblioteca Comunale. S a n M a r c o A r g e n t a n o è s e d e V e s c o v i l e e d i u n S e m i n a r i o c h e a c c o g l i e ragazzi, del luogo centri diversi, da considerarsi polo di attrazione per i paesi viciniori, in quanto sede di servizi rilevanti quali Ospedale, alcune Agenzie Bancarie, la Pretura, il Comando di Compag nia e il Comando di Stazion dell'arma dei Carabinieri, il Seminario Diocesano, la Sede Vescovile, il Centro Studi Normanno-Svevo l'accademia V. Selvaggi", l'accademia musicale, la Pro -Loco. Il Comune di San Marco Argentano è inserito nel Patto T erritoria le Unione delle Valli- Area della Comunità Montana di Malvito. N e l C o m u n e d i S a n Mar c o Argentano o p e r a u n ' a r e a in d u s t r ia l e s o r t a d a p o c h i a n n i c h e s t a d i ve n t a n d o l u o g o d i insediament i p r o d u t t i v i s i a in d u s t r ia l i c h e c ommerciali. E' presente, inoltre, uno s viluppo agricolo abbastanza avanzato. La scuola afferma ed esalta lo spessore e l impostazione culturale, critica e consapevole dello studio. Nell accettare il valore e il dovere della "trasparenza", la scuola si impegna all esplicitazione dei propri obiettivi, criteri e procedure, alla informazione puntuale a vantaggio dell utenza, alla democratica discussione sul proprio ruolo e operato. In tale prospettiva, grande valore si riconosce agli Organi collegiali, alla partecipazione, alla collaborazione con i giovani, alle famiglie. La scuola è altresì impegnata per una concreta integrazione col territorio attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali, Banche e di altri organismi pubblici e privati, mediante stage aziendali. 21

22 La Scuola ha la chiara e piena consapevolezza dell identità e del complesso dei valori su cui costruire l azione formativa, si definiscono allora le seguenti linee guida e i principi ispiratori della Scuola. I TRE PRINCIPI ISPIRATORI DELLA SCUOLA SONO: LIBERTA Il principio di libertà si concretizza nel rispetto della identità di ciascun alunno nella sfera delle proprie convinzioni religiose, della propria ideologia, delle proprie scelte culturali, dei propri bisogni formativi, delle proprie aspirazioni e attitudini RESPONSABILITA Il principio di responsabilità si concretizza nel rispetto dei ruoli e delle funzioni, nel rispetto delle regole, nella consapevolezza dell appartenenza ad una comunità con i diritti ed i doveri connessi all esercizio della cittadinanza attiva. SOLIDARIETA Il principio di solidarietà si concretizza nell attenzione per i soggetti deboli, nel rispetto delle diversità, nell impegno etico a contribuire alla soluzione dei bisogni non soddisfatti ed alla valorizzazione delle diversità personali, sociali e culturali. LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA La realizzazione dell offerta formativa che l istituto assicura, sulla base dei principi ispiratori indicati, troverà svolgimento lungo tre linee guida: La dimensione dell identità tenderà a favorire negli alunni la consapevolezza delle proprie radici, della propria storia, del proprio progetto di vita e del proprio destino individuale. La dimensione dell appartenenza tenderà a far maturare negli alunni la consapevolezza di appartenere alla comunità nella dimensione locale, nazionale, europea, mondiale, con le responsabilità comuni e con le speranze condivise. 22

23 La dimensione della conservazione guiderà l azione dei docenti e di tutto il personale scolastico, a far maturare negli alunni il rispetto di sé, la consapevolezza della conservazione della specie, la coscienza dello sviluppo sostenibile. (FINALITA ) LA MISSION La MISSION, ossia la ragione d essere dell Istituto, tiene conto delle richieste del sistema formativo nazionale riferite al tipo e all indirizzo dell istituto a. dei bisogni formativi del territorio b. delle caratteristiche dei potenziali utenti dell istituto c. delle risorse e i vincoli presenti nell istituto e nel territorio d. dell attuale società sempre più multiculturale e multirazziale organizzata su un modello di diffusa responsabilità, caratterizzata da una forte componente tecnologica ed informatica, con una organizzazione produttiva sempre più spinta verso la globalizzazione dei mercati, in un paese che si colloca in una prospettiva economica, giuridica e politica europea. La Mission dell Istituto, quindi, nel rispetto della specificità di contesto e di indirizzi dell IIS: Liceo Classico di San Marco Argentano e Fagnano Castello e della ragioneria e Geometra di San Marco nonché nella unitaria linea di indirizzo e di sistema valoriale a cui ispira la propria attività, è racchiusa nel motto: "IL FUTURO MEGLIO COSTRUIRLO CHE SUBIRLO, LA SCUOLA PROTAGONISTA DEL TERRITORIO" L apprendimento è sempre un atto volontario: al docente il compito di stimolarlo e orientarlo efficacemente rappresentano la filosofia a cui tutti gli operatori scolastici 23

24 devono rivolgere la propria attività lavorativa. L'Istituto di Istruzione Superiore, dunque: Si impegna a favorire il raggiungimento del successo formativo di ciascuno ponendo in campo tutte le iniziative intese a superare le difficoltà di apprendimento e di relazionalità con interventi individualizzati, di orientamento e di tutoraggio; o Garantisce la trasparenza dei processi valutativi; Si impegna ad organizzare un ambiente di apprendimento e di formazione improntato al senso della collaborazione, della responsabilità, del rispetto della identità di ciascuno. Il Dirigente Scolastico si impegna a: 1. Coinvolgere sempre più il personale docente e non docente, attraverso una continua formazione/informazione, alla comprensione dell'importanza del proprio ruolo/mansione per la gestione di un sistema per la qualità dell'istituto che abbia nel miglioramento continuo e nell'attenzione al cliente (studenti, famiglie, territorio), la propria finalità; 2. Instaurare un rapporto di assoluta trasparenza e piena comprensione delle problematiche reciproche tra le varie aree scolastiche, e tra l'istituto e gli alunni/famiglie, quali uniche e necessarie condizioni per costruire una gestione della qualità sempre crescente La scuola,perciò, intende offrire una preparazione di base tale da consentire: 1. l acquisizione delle conoscenze e competenze delle tecnologie informatiche e multimediali 2. l acquisizione di una buona conoscenza di almeno una lingua straniera e delle abilità fondamentali della lingua inglese come lingua veicolare 3. l acquisizione delle conoscenze e delle competenze fondamentali delle discipline caratterizzanti l indirizzo prescelto in previsione del loro fattivo uso per gli studi universitari. Analisi dei bisogni dell Utenza Dall analisi dell ambiente in cui opera l Istituto di Istruzione Secondaria ITCG -LG, dall esperienza maturata, dalla considerazione che esso è ormai dislocato, a partire dall anno scolastico 2012/2013, su due Comuni (San Marco Argentano, Fagnano Castello), sono state desunte le principali informazioni circa la domanda formativa che genitori e alunni pongono alla scuola. Gli studenti frequentanti provengono da ceti sociali differenziati. Nella maggioranza dei casi le famiglie sono molto presenti nella vita scolastica dei propri figli; accorti alle problematiche tipiche 24

25 dell età, partecipano alle riunioni e collaborano con l Istituzione Scolastica per una loro corretta formazione. La prima considerazione che si ricava è che l utenza esprime bisogni formativi assai diversi. Inoltre in questi ultimi anni si registra la presenza, anche se non numerosa, di alunni stranieri: si va quindi da chi ha bisogno di potenziare gli strumenti di base della comunicazione in lingua italiana, a chi manifesta ritardi o difficoltà nell esercizio delle abilità fondamentali, o chi infine desidera come accanto alla preparazione di base, sia data concreta possibilità di arricchire ed ampliare il proprio percorso formativo. Il P.O.F. di Istituto cerca di fornire risposte concrete a questi variegati e importanti bisogni, impegnandosi a : porre al centro l alunno e il suo itinerario di formazione personale e di apprendimento; mantenere in primo piano l obiettivo di formare i cittadini di oggi e di domani; fornire a tutti una formazione indispensabile per continuare con profitto il proprio percorso formativo, ponendo particolare attenzione alla cura dei curricoli disciplinari, al potenziamento di un metodo di studio, allo sviluppo di tutte le potenzialità dell allievo e alla maturazione di piena e consapevole autonomia, attraverso: M i g l i o r a r e l a q u a l i t à d e l p r o c e s s i f o r m a t i v i, a d e g u a r l i a l l e r e a l i possibilità e potenzi alità degli allievi, al fine di innalzare il loro livello di apprendimento e assicurarne il successo scolastico A m p l i a r e e d a r r i c c h i r e l ' o f f e r t a f o r m a t i v a c o n a t t i v i t à c u r r i c u l a r i, e x t r a c u r r i c u l a r i e d i n t e g r a t i v e a l f i n e d i f a v o r i r e l ' a c q u i s i z i o n e d i conoscenze, abilità e competenze; F a v o r i r e l ' i n t e g r a z i o n e c o g n i t i v a e s o c i o - c o m p o r t a m e n t a l e d i t u t t i organizzando interventi di sostegno, recupero e potenziam ento. Promuovere lo sviluppo di capacità decisionali. F a r comprender e d i es sere c ittadin i n on solo it a l ia n i, ma anche far a cquisir e il concetto di cittadin a n za eur opea attiva. Favorire gli scambi interculturali individuali e di gruppo attraverso la mobilità studentesca promossa da enti senza fi ni di lucro, quali Intercultura. Acquisire delle competenze e de lle abilità linguistiche di livello pari ad A2/B1 del Common European Framework of Reference Rendere la qualità dei saperi all'altezza delle necessità della società. Ottimizzare le risorse umane, strumentali e finanziarie in termini di efficacia, ed economicità. L IDENTITA DELL ISTITUTO L Istituto di Istruzione Secondaria Superiore ITCG - LC, pur nell identità e nella specificità individuale di ciascuno dei tre indirizzi, ha condiviso e consolidato alcune linee educativo-didattiche 25

26 che possono identificare il percorso di Scuola; sono aspetti che vengono considerati essenziali per favorire il percorso quinquennale di crescita personale e sociale degli alunni. I principi fondamentali su cui è fondato e continuerà a fondarsi l Istituto sono identificabili in: Imparzialità e regolarità Uguaglianza e diversità Accoglienza e integrazione PRINCIPI FONDAMENTALI Diritto di scelta, obbligo scolastico nel primo biennio Partecipazione, efficienza e trasparenza Libertà di insegnamento ed aggiornamento del personale Uguaglianza e diversità 26

27 I principi su cui si basa l azione educativa sono il riconoscimento delle differenze e l uguaglianza delle opportunità per cui la scuola garantisce l assenza di discriminazioni per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socioeconomiche. Imparzialità e regolarità La scuola nel rispetto dei bisogni emersi si impegna a garantire la regolarità e la continuità del servizio, nel rispetto dei diritti sindacali del personale, e l imparzialità: nella formazione delle classi e delle sezioni nella definizione dei tempi destinati ai colloqui fra genitori e insegnanti nell assegnazione degli insegnanti nella formulazione degli orari dei docenti Accoglienza e integrazione La scuola predispone azioni atte a favorire l accoglienza dei genitori e degli alunni affinché si realizzi completamente l inserimento e l integrazione di questi ultimi, sia nella fase iniziale che in ogni occasione di difficoltà o disagio. La scuola deve essere una Scuola per tutti ; gli allievi devono essere considerati delle personalità singolari, degli individui diversi tra loro per capacità, attitudini, ambienti di provenienza, stili di apprendimento e, pertanto, richiedono approcci metodologici e didattici fortemente differenziati. Un attenzione particolare sarà riservata agli alunni diversamente abili per i quali saranno redatti piani educativi personalizzati in collaborazione tra il docente di sostegno e i docenti della classe, per condividere le azioni educative e didattiche, l equipe socio/psico/ pedagogica, per stabilire attività di supporto, le famiglie, al fine di acquisire tutte le informazioni atte a promuovere il recupero. Il fine ultimo di tutte le azioni rivolte all integrazione è di sviluppare sempre più l interazione tra scuola e servizi del territorio e far crescere una cultura dell inclusione e di valorizzazione della diversità. Le attività di integrazione mireranno soprattutto a: Recuperare attraverso lo svolgimento di determinate attività (accoglienza, orientamento, supporto psicologico). Compensare lacune espressive, logiche, strutturali, operative attraverso la predisposizione di itinerari specifici elaborati dai docenti della classe cui appartiene l alunno diversamente abile di intesa con il docente di sostegno. Sviluppare la socialità attraverso l organizzazione di momenti di aggregazione e la partecipazione ad attività la allievi della propria classe e non. Diritto di scelta, obbligo scolastico nel primo biennio. La scuola garantisce ai genitori il loro diritto di scelta in riferimento alle sedi o plessi dell istituto e alle opportunità formative facoltative offerte dalla scuola. 27

28 Partecipazione, efficienza e trasparenza. La scuola garantisce la massima semplificazione delle procedure ed un informazione efficiente, completa e trasparente degli atti in cui è interessata, al fine di facilitare e promuovere la partecipazione dell utenza coinvolta. Libertà di insegnamento ed aggiornamento del personale. La libertà di insegnamento è assicurata dalla progettazione educativo-didattica che ogni docente elabora in rapporto alle caratteristiche degli alunni per garantirne la loro formazione, favorendone le potenzialità e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità nel rispetto degli obiettivi formativi generali e specifici. L aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico ed un compito per l Amministrazione, che pone in essere interventi organici e regolari. 28

29 P. O. F. Organigramma d Istituto I Soggetti Responsabili Le Risorse Spazi e Attrezzature 29

30 Organigramma d Istituto Il personale scolastico si divide in due aree distinte per competenza. L area educativo - didattica è gestita dal Dirigente Scolastico il quale, avvalendosi dell aiuto dello Staff di direzione, sovrintende alle attività disciplinari, formative e organizzative della scuola. L area amministrativa, coordinata dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi si occupa dell organizzazione del personale in servizio e degli aspetti finanziari della vita scolastica 30

31 ORGANO DI GARANZIA GIUNTA ESECUTIVA CONSIGLIO COLLEGIO DOCENTI ASSEMBLEE DEI GENITORI DSGA S E G R E T E R I A DIRIGENTE SCOLASTICO STAFF ALTRE FIGURE CONSIGLI DI CLASSE ASSISTENTI AMMINISTRATI COLLABORATORI SCOLASTICI DOCENTI REFERENTI COMMISSIONI DI LAVORO COLLABORATORE VICARIO SECONDO COLLABORATORE FUNZIONI STRUMENTALI COMITATO DI VALUTAZIONE COMITATO TECNICO SCIENTIFICO RESPONSABILI LABORATORI COORDINATORI DI PLESSO 31

32 Soggetti Responsabili L Istituto di Istruzione Secondaria Superiore ITCG - LC, in quanto luogo in cui molti soggetti interagiscono per realizzare un progetto formativo, rappresenta un sistema organizzativo complesso. Il Dirigente Scolastico, gli organismi gestionali ( Consiglio d Istituto, Collegio Docenti, Consigli di Classe), le figure gestionali intermedie (Vicari, Coordinatori di Plesso, Funzioni Strumentali, docenti coordinatori, responsabile amministrativo), i singoli docenti operano in modo collaborativo e si impegnano nell obiettivo di offrire all alunno un servizio scolastico di qualità. Tutto questo richiede modalità di collegamento atte a favorire uno stile di lavoro fondato sulla collegialità e sulla condivisione, sull impegno al rispetto delle intese raggiunte pur nel riconoscimento dei differenti ruoli e livelli di responsabilità gestionale nonché della diversità di opinioni e valori mirati ad individuare un terreno e scopi comuni di lavoro. Fanno parte dello Staff di Direzione le collaboratrici con funzioni Vicarie, il collaboratore del dirigente e il DSGA. Dirigente Scolastico Prof.ssa Veltri Maria Saveria Direttore S.G.A. Dott. Mantello Domenico Collaboratori del DS Prof.sse Iervolino Anna Gallo Mariella Lo Staff di Dirigenza, individuato direttamente dal Dirigente Scolastico, viene periodicamente convocato per decidere in merito ai seguenti aspetti della vita scolastica: Esame di decreti e circolari ministeriali. Individuazione delle Linee Guida del POF. Predisposizione del calendario scolastico. Organizzazione delle Attività delle Sedi. Predisposizione dei mansionari del personale in servizio. Individuazione dei Criteri per la formazione delle Classi. Individuazione dei Criteri per l attribuzione di compiti, funzioni a docenti e personale ATA. Redazione del Piano di Formazione del personale per l anno in corso. Gestione del Budget annuale. Verifiche periodiche del POF e del Budget d istituto. Allo stesso possono essere chiamati a partecipare, a seconda delle problematiche all ordine del giorno, i docenti coordinatori di plesso, i docenti referenti di commissioni, i docenti incaricati delle Funzioni strumentali. 32

33 I Responsabili di Sede I Responsabili di sede sono Individuati dal Dirigente Scolastico e rappresentano l istituzione scolastica in sua vece, nei modi e nei tempi stabiliti dal Dirigente stesso. Liceo Classico San Marco Argentano Prof.ssa GIORDANO CINZIA Liceo Classico Fagnano Castello Prof.ssa DE ROSA IMMACOLATA COMPITI DEI RESPONSABILE DI PLESSO 1. Coordinamento delle attività educative e didattiche. Coordina e indirizza tutte quelle attività educative e didattiche che vengono svolte nell'arco dell'anno scolastico da tutte le classi secondo quanto stabilito nel POF e secondo le direttive del Dirigente. Gestisce la prima parte del provvedimento disciplinare nei confronti degli alunni (richiamo verbale, segnalazione alla famiglia, note sul libretto personale, ecc.) e informa il Dirigente Scolastico. Vigila e fa rispettare il Regolamento d Istituto Personale Docente, Alunni e ATA. 2. Coordinamento delle attività organizzative: Predispone il piano di sostituzione dei docenti assenti e, se necessario, procede alla divisione della/e classe/i sulla base dei criteri indicati dal Dirigente. Riferisce ai colleghi le decisioni della Dirigenza e si fa portavoce di comunicazioni. telefoniche ed avvisi urgenti. 33

34 Inoltra all'ufficio di Segreteria segnalazioni di guasti, richieste di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, disservizi e mancanze improvvise. Controlla il funzionamento del fotocopiatore e il rispetto delle regole per l utilizzo dello stesso. Presenta a detto ufficio richieste di materiale di cancelleria, di sussidi didattici e di quanto necessiti. 3. Coordinamento " Salute e Sicurezza ": Ricopre il ruolo di Collaboratore del Servizio di Prevenzione e Protezione. Segnala tempestivamente le emergenze e problematiche inerenti la sicurezza ai sensi del D. Lgs. N.81/08 e successive modifiche ed integrazioni. Controlla il regolare svolgimento delle modalità di ingresso, di uscita degli alunni e della ricreazione e organizza l'utilizzo degli spazi comuni e non. Sovrintende al controllo delle condizioni di pulizia del plesso e segnala eventuali anomalie al DSGA. 4. Cura delle relazioni: Facilita le relazioni tra le persone dell'ambiente scolastico, accoglie gli insegnanti nuovi mettendoli a conoscenza della realtà del plesso, riceve le domande e le richieste di docenti e genitori, collabora con il personale A.T.A. Non fa accedere all'edificio scolastico persone estranee se non opportunamente autorizzato. Fa affiggere avvisi e manifesti; fa distribuire agli alunni materiale informativo e pubblicitario, se autorizzato dal Dirigente. Relaziona con gli enti locali in caso di urgenze o emergenze del plesso in assenza del Dirigente o del Vicario. Per alcune esigenze resta comunque necessario contattare direttamente il Dirigente. 5. Cura della documentazione: Fa affiggere all'albo della scuola atti, delibere, comunicazioni, avvisi, rivolti alle famiglie e al personale scolastico. Annota in un registro i nominativi dei docenti che hanno usufruito di permessi brevi e la data del conseguente recupero. Raccoglie i materiali relativi ai progetti e alla relativa documentazione e li invia alla F. S. - Gestione POF. Ricorda scadenze utili. Mette a disposizione degli altri: libri, opuscoli, depliant, materiale informativo arrivati nel corso dell'anno. 34

35 Funzioni Strumentali al Piano dell offerta Formativa Per la realizzazione delle finalità istituzionali delle scuole in regime di autonomia, dall a.s. 2003/2004 (CCNL 14/08/2003) sono previste alcune Funzioni Strumentali al Piano dell Offerta Formativa. Gli incarichi di "Funzione strumentale" sono conferiti dal dirigente scolastico su delibera del "Collegio dei docenti". I docenti incaricati sono responsabili di uno specifico processo o di un particolare settore che può essere organizzativo o didattico. I docenti incaricati hanno l'obbligo di: partecipare a tutte le riunioni dello Staff di dirigenza. collaborare con le altre Funzioni strumentali nonchè con le varie componenti dell'istituzione al fine di migliorare effettivamente la qualità del servizio scolastico svolgere il proprio incarico in orario extrascolastico o in ore libere da impegni di servizio non essendo prevista alcuna riduzione dell'orario per la funzione svolta. A conclusione dell'anno scolastico, in sede di verifica delle attività del P.O.F., presenteranno al Collegio dei docenti apposita relazione scritta sulle attività svolte e sui risultati ottenuti. Nel nostro Istituto sono presenti le seguenti Funzioni Strumentali all Offerta Formativa: Area di Intervento Funzione Strumentale COMPITI e ATTRIBUZIONI AREA 1- Gestione P.O.F.E INVALSI Prof.ssa Paola GUZZO Prof.ssa Rita MELONI Aggiornamento, revisione e integrazione del POF 2014/2015. Rilevazione in merito alla composizione delle classi. Rilevazione dei Progetti da realizzare sulla base delle delibere del Collegio Docenti. Presa visione dei nuovi incarichi per la redazione del nuovo organigramma. Incontri e definizioni con DS e/o Collaboratrice vicaria. Interazione con le altre Funzioni Strumentali. Incontri e definizioni lavorative con i responsabili di progetti. Stampa e consegna del POF agli uffici e al personale ausiliario per metterlo a disposizione dell utenza e di tutto il personale scolastico. Presentazione del POF a genitori e alunni. Consegna del materiale per un ottimale fruizione del POF in rete alla F.S AREA 2. 35

36 Provvedere a tutte le operazioni d iscrizione e somministrazione relative al Servizio Nazionale di Valutazione, anche mediante gli aggiornamenti che vengono messi periodicamente sul sito INVALSI. Coordinamento di tutte le azioni legate alla somministrazione delle Prove del Sistema di Valutazione Nazionale (Invalsi) per le classi del biennio della Scuola Secondaria di Secondo Grado. AREA 2: Gestione Sito Web della Scuola. Prof. Paolo ANTONUCCI Aggiornamento del sito Web della Scuola con materiale messo a disposizione dai docenti e/o dalla segreteria. Fornire assistenza e supporto ai docenti nelle attività di elaborazione delle programmazioni elettroniche in formato digitale. Organizzare la consegna delle programmazioni in formato digitale e l archiviazione dei files su supporto CD-ROM con suddivisione degli stessi in classi. Predisporre materiali e modulistica ai docenti sul sito web della Scuola. Aggiornare periodicamente la banca dati del sito relativo alla didattica. Coordinare e gestire le attrezzature per l uso delle lavagne interattive. Ricercare e mettere a disposizione materiali informativi ed innovativi inerenti soprattutto la metodologia e la didattica. Coordinare i docenti per la stampa dei documenti di valutazione. Fornire supporto, per la parte di competenza, al Progetto Qualità dell Istituto. Fornire supporto allo staff di dirigenza per la parte di competenza. Curare il raccordo sistematico con il Dirigente Scolastico affinchè possa coordinare efficacemente il lavoro delle funzioni strumentali. Interagire e collaborare con le altre F.S., i Referenti dei vari progetti per la realizzazione degli stessi. AREA 3 - Continuità e Orientamento Proff. Selene FALCONE Concetta RIPOLI. L incaricata della funzione strumentale, prof.ssa Falcone Selene, sarà disponibile per colleghi ed alunni, per consulenza/informazioni/consigli, tutti i martedi dalle ore 10:15 alle Attività ORIENTAMENTO INFORMATIVO Fornire informazioni sugli indirizzi di studio presenti in Istituto in ordine a percorsi formativi e sbocchi occupazionali Fornire materiale informativo sul P.O.F. Attuare uno o più Open Day in dicembre gennaio Destinatari: alunni delle classi terze di scuola media (per il 36

37 ore 11:15 nella sala professori del Liceo classico P. Candela. corso diurno); adulti interessati alla frequenza dei corsi serali. ORIENTAMENTO ACCOGLIENZA Attività Presentazione dei docenti e di ogni alunno del gruppo classe Attività didattiche finalizzate alla comunicazione, socializzazione e partecipazione Visita dell edificio scolastico (spazi, strutture, servizi) Presentazione del POF e del regolamento d Istituto Conoscenza degli Organi collegiali Informazioni sul profilo professionale e sugli obiettivi generali del biennio Esplicitazioni sul metodo di insegnamento del docente Presentazione della Programmazione di classe, degli obiettivi e dei criteri di valutazione Definizione col gruppo classe di strategie per acquisire un corretto metodo di studio (abilità di lettura, ascolto, organizzazione delle informazioni) Collaborazione con lo Sportello di ascolto e la psicologa nel Progetto Star bene a scuola. Destinatari: alunni delle classi prime. ORIENTAMENTO USCITA L orientamento in uscita sarà finalizzato essenzialmente alla conoscenza di sé e delle personali inclinazioni e interessi, alla formazione post-scolastica e alla conoscenza e all orientamento nel mondo lavorativo. Attività Somministrazione di un questionario per il bilancio delle competenze degli alunni Orientamento professionale Incontri con esperti del mercato del lavoro e della 37

38 formazione professionale Consultazione di repertori sulle professioni on line (per valutare le tendenze occupazionali) Somministrazione di test attitudinali Approfondimenti curricolari delle discipline di indirizzo Visite ad aziende del territorio giornate di campus presso l Unical distribuzione di materiale informativo sull offerta formativa universitaria di altri atenei simulazione test di logica e psico-attitudinali per l accesso al numero programmato delle facoltà universitarie Visita Centro per l Impiego di Castrovillari Destinatari: alunni delle classi terze AREA 4 - Interventi e Supporto agli alunni (BES-DSA). Proff. Pasquale SPADAFORA Maria NICCOLI La funzione strumentale Interventi e Supporto agi studenti ha come obiettivo quello di offrire alla scuola servizi di supporto organizzativo, di animazione, di consulenza ai colleghi, di collegamento con i servizi territoriali per rendere più incisiva l'azione didattica soprattutto in situazioni di difficoltà e disagio degli alunni. In particolare: si occupa dell accoglienza degli alunni delle classi in ingresso collaborando all attuazione del Progetto Accoglienza e preparando alcuni test di screening con specifiche prove standardizzate, costruite appositamente per l utilizzo scolastico, volte all individuazione di disturbi che possano compromettere il processo di apprendimento; opera un monitoraggio degli alunni con DSA o con BES presenti nell Istituto; promuove attività di sensibilizzazione e di riflessione didattico/pedagogica per coinvolgere e impegnare 38

39 l intera comunità scolastica nel processo di inclusione; coordina lo Sportello d ascolto, spazio dedicato ai ragazzi, per esprimere situazioni di disagio e condividere esperienze con adulti disposti all ascolto; cura il progetto Star bene a scuola che prevede attività di educazione socio-affettiva finalizzate al benessere in adolescenza, all inclusione e all apprendimento significativo con la collaborazione della psicologa dell ASP dott. Mariangela Martirani; coordina incontri formativi rivolti ai docenti incentrati sui metodi e sulle tecniche di facilitazione della relazione educativa; collabora con la Dirigenza e le altre funzioni strumentali, mediando eventualità conflittualità o disagi all interno delle classi e dell intera comunità scolastica. A g gi o r n a m e n t o d a t i c o n m o n i t o r a g g i o alunni stran i e r i, con difficoltà di apprendimento,alunni con BES, presenti nella scuola,, Ricognizione risorse presenti sul territorio utilizzabili come supporto all'azione della scuola, Il Consiglio di Istituto e la Giunta Esecutiva Il Consiglio di Istituto, con popolazione scolastica di circa 510 alunni, è costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti del personale docente, 2 rappresentanti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario e 8 rappresentanti dei genitori degli alunni, 2 alunni, il Dirigente Scolastico. I rappresentanti del personale docente sono eletti dal collegio dei docenti nel proprio seno; quelli del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario dal corrispondente personale di ruolo o non di ruolo in servizio nel circolo o nell'istituto; quelli dei genitori degli alunni sono eletti dai genitori stessi o da chi ne fa legalmente le veci. 39

40 Il Dirigente Scolastico - Prof.ssa Veltri Maria Saveria Componente - Docente Componente- Genitori Componente -ATA 1. Di Cianni Anna Maria 1. Francesco Greco (Presidente) 1. Sinimarco Franco 2. Guzzo Paola 2. Petrasso Carmela (v.presidente) 2. Mantello Domenico 3. Falcone Selene 3. Voltarelli Margaret 4. Caparelli Francesco 4. Barbieri Santo Tonino 5. De Rosa Immacolata 6. Fasano Antonietta 7. Iervolino Anna 8. Terranova Giuseppe Componente Alunni Cupone Margherita Scarpelli Valentina Stumpo Luca Amatuzzo Giuseppe 40

41 Il consiglio di istituto elegge nel suo seno una Giunta Esecutiva, composta da un docente, da un impiegato amministrativo o tecnico o ausiliario e da due genitori. Della giunta fanno parte di diritto il dirigente scolastico ed ha la rappresentanza del circolo o dell'istituto, ed il capo dei servizi di segreteria che svolge anche funzioni di segretario della giunta stessa. I consigli di istituto e la giunta esecutiva durano in carica per tre anni scolastici. GIUNTA ESECUTIVA Dirigente scolastico Direttore S.G.A Docenti Non docente Genitori Prof.ssa Veltri Maria Saveria Dott. Mantello Domenico Falcone Selene -Guzzo Paola Sinimarco Francesco Petrasso Carmela Il Collegio Docenti (Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297) Il collegio dei docenti è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio nel circolo o nell'istituto, ed è presieduto dal preside. Fanno altresì parte del collegio dei docenti i docenti di sostegno che ai sensi del successivo articolo 315, comma 5, assumono la contitolarità di classi dell Istituto. Esso ha la competenza esclusiva dell azione didattica: delibera il Piano dell offerta Formativa; stabilisce le linee generali della programmazione educativa e didattica; valuta l azione educativa; individua le funzioni strumentali all offerta formativa; delibera le commissioni di lavoro e gli incarichi individuali; provvede all adozione dei libri di testo. I.T.C.G. CORSO DIURNO LICEO CLASSICO SAN MARCO LICEO CLASSICO FAGNANO C. Antonucci Paolo Avolio Eleonora Celestino Luigi Avolio Lorenzo Avolio Mario Costa Angelo 41

42 Bisignano Romano Bossio Giuseppina Cundari Silvana Calatafini Luca Cervarolo Rocco De Rosa Immacolata Caparelli Francesco De Luca Serafina Di Matteo Raffaella Castriota Marco De Rose Loredana Ferraro Elena Conticchio Maria Filippa Di Cianni Anna Maria Fusaro Sandra Coschignano Gianluca Falcone Selene Mastroianni Lucia Cozza Fiorina Gentile Carla Pecora Elvira Crea Francesco Antonio Giordano Cinzia Pepe Maria Bernadette Cristiano Ninetta Guido Pina Perrone Ginetta Damis Filomena De Maio Itali Derito Flora Liliana Fasano Antonietta Gagliardi Barbara Gallo Mariella Gargano Stefano Genzano Rosalba Guzzo Paola Meloni Rita Niccoli Maria Palopoli Paolo Ricca Roberta Scarniglia Serenella Rosa Tarsitano Anna Maria Vena Luigi Giglio Gioiella Gordano Eugenio Francesco Iervolino Anna Lanzillotta Walter Mandarino Franco Martorelli Daniela 42

43 Mastrangelo Giovanni Francesc Mauro Cristina Mete Giovanni Monaco Manuela Morrone Anna Murolo Isabelle Noia Matilde Perrone Angelina Pisani Brunella Carmen Prezioso Gina Ripoli Concetta Romano Francesco Salerno Ferruccio Santoro Emilia Scorza Vincenzo Siciliano Francesca Spadafora Pasquale Terranova Giuseppe Tocci Nicolina Vita Carino Ersilia 43

44 I.T.C.G. CORSO SERALE Avolio Sebastiano Caldiero Raffaella Carnevale Simona De Marco Antonio Graziadio Giuseppe Maiarota Maria Parodi Annalisa Pasqua Tiziana Russo Maria Grazia Componente RSU I rappresentanti sindacali (RSU) rappresentano i lavoratori della Scuola e hanno il compito di vigilare e di salvaguardare i diritti dei lavoratori all interno della Istituzione Scolastica; si rapportano con il dirigente scolastico e ricercano mediazione all interno della Scuola per favorire un clima lavorativo sereno. COMPONENTE R.S.U. RAPPRESENTANTE CISL Prof. Carmelo Bruno Cozzolino Palmiro RAPPRESENTANTE Prof. Romano Franco c.s. Di Scianni Luigi 44

45 RAPPRESENTANTE ANIEF Prof.ssa Rita Meloni Componenti GIO Il Gruppo GIO (Gruppo Interno Operativo) è composto da un docente rappresentante del Consiglio di Classe che accoglie l allievo diversamente abile, il docente di sostegno della scuola, il genitori, i rappresentanti dei servizi territoriali (ASL- Comune), con il compito di promuovere e coordinare il processo di integrazione dell alunno. Il gruppo GIO si occupa dei seguenti punti: Analisi situazione e proposte assegnazione ore alunno disabile in base al docente di sostegno Predisposizione del PDF e del PEI. Verifiche in itinere. Proposte di acquisto di materiali e testi. Verifiche finali. Componenti GIO Referente Prof.ssa Eleonora AVOLIO Il Comitato di Valutazione dei Docenti neo assunti COMITATO di VALUTAZIONE dei DOCENTI NEO ASSUNTI Il Dirigente Scolastico - Prof.ssa VELTRI Maria Saveria MEMBRI EFFETTIVI 45

46 Prof. Pasquale Spadafora Prof. Gordano Eugenio Prof.ssa Guzzo Paola Prof.ssa Niccoli Maria MEMBRI SUPPLENTI Prof. ssa Iervolino Anna Prof. Terranova Giuseppe Prof.ssa Giordano Cinzia Prof.ssa Pepe Maria B. Previsto dal T.U. 297/94 di durata annuale, Il Comitato di Valutazione valuta il servizio degli insegnanti ed esprime un parere sul periodo di prova dei docenti neo-immessi in ruolo in apposita seduta. Esso è presieduto dal Dirigente scolastico. Docenti Tutor Il docente Tutor si impegna a seguire, sostenere ed aiutare il docente neo-assunto nell anno di formazione per ciò che attiene agli aspetti organizzativi dell attività didattica; segue il docente neo-assunto nel processo di elaborazione della tesi finale; presenta il docente alla commissione di valutazione al termine dell anno di prova, evidenziandone l idoneità all esercizio della professione. I Docenti Tutor che si occupano di seguire gli insegnanti neo-assunti sono individuati in base ai seguenti criteri: è insegnante della stessa disciplina, o di disciplina affine, o ha comprovate competenze nella disciplina del neo-assunto; opera nella stessa sede scolastica del docente interessato alla formazione; ha manifestato la disponibilità a seguire i docenti neo-assunti. DOCENTI Tutor Prof.ssa DAMIS Filomena Prof.ssa Gallo Mariella DOCENTI Neoassunti Prof. Crea Francesco Prof.ssa Onorina Cozza Docenti Referenti di Progetto Per alcuni temi specifici sono identificati docenti referenti con il compito di curare l informazione e la diffusione di notizie riferite a progetti e iniziative mettendo inoltre a disposizione dell istituto le proprie specifiche competenze per progettazione e/o realizzazione di percorsi e/o progetti riferiti all ambito di interesse. 46

47 I Docenti referenti svolgono i compiti di seguito elencati: Coordinano progettazione, realizzazione, valutazione e documentazione degli ambiti per i quali sono stati nominati Convocano, entro il limite di ore che vengono annualmente assegnate in sede di contrattazione di istituto, i componenti della eventuale commissione cui sono preposti. Verbalizzano gli incontri e registrano le presenze. Coordinatori-Segretari dei Consigli di Classe Il Coordinatore di Classe è il punto di riferimento per i problemi che sorgono all interno della classe e per le azioni da mettere in atto. a) Facilita il processo di interazione fra docenti, la circolarità delle informazioni, la ricerca di integrazione delle competenze professionali e di progettazione condivisa. b) Agevola la costruzione dei percorsi educativi e didattici volti al raggiungimento del successo formativo degli studenti, sia in termini di acquisizione di conoscenze, competenze e capacità che di crescita morale e civile. c) Collabora con la Presidenza nella gestione del rapporto dei Consigli di Classe con le famiglie (comunicazioni sugli esiti didattici), ivi compresa la rilevazione e la segnalazione delle assenze e dei ritardi troppo numerosi o ingiustificati degli studenti. d) Si informa sugli alunni della propria classe, in particolare sulle situazioni a rischio ed in generale sul loro coinvolgimento nelle attività scolastiche. e) Controlla che gli alunni informino i genitori su comunicazioni scuola/famiglia e tiene i rapporti con i rappresentanti degli alunni diventando il tramite di questi con il CdC e la Dirigenza. In relazione al Consiglio di Classe a) Presiede, in assenza del Dirigente Scolastico, il Consiglio della Classe di cui è coordinatore. b) Promuove la realizzazione inter/pluridisciplinare dei progetti cui il consiglio ha aderito. c)predispone le schede utili alla registrazione del percorso didattico, dei progressi comportamentali e di apprendimento conseguiti dagli alunni. d) In collaborazione con i colleghi rileva le istanze della classe e delle diverse componenti del suo Consiglio; segnala al Dirigente gli eventuali problemi emersi al fine di proporre opportune strategie di soluzione. e) Opera per fornire al Consiglio gli elementi di valutazione delle condizioni della classe e per individuare gli studenti che presentano rischi di insuccesso formativo. Raccorda gli interventi di recupero e potenziamento. f) Coordina e collabora con la commissione apposita le procedure riguardanti le visite guidate e ad viaggi di istruzione per la classe. 47

48 g) Coordina la predisposizione del materiale necessario per le operazioni di scrutinio finale. h) Cura la verbalizzazione durante le sedute dei Consigli di Classe e consegna il verbale al Dirigente Scolastico o al vicario. Registra in modo sintetico ed incisivo le informazioni e le dichiarazioni da inserire nel verbale. Procede alla stesura del verbale in forma compiuta e definitiva. LICEO CLASSICO Corso A San Marco Argentano Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 De Rose Loredana Bossio Giuseppina Meloni Rita Guzzo Paola Di Cianni Annamaria LICEO CLASSICO Corso B San Marco Argentano Classe 1 Classe 4 Classe 5 Niccoli Maria Guido Pina Cervarolo Rocco LICEO CLASSICO Fagnano Castello Classe 1 Classe 2 Classe 4 Classe 5 Pepe Maria Bernadette De Rosa Immacolata Perrone Ginetta Vena Luigi 48

49 ITCG - Corso A di San Marco Argentano Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Antonucci Paolo Caparelli Francesco Spadafora Pasquale Mete Giovanni Iervolino Anna ITCG - Corso B di San Marco Argentano Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Mandarino Francesco Pisani Brunella Tocci Nicolina Murolo Isabelle Gallo Mariella ITCG - SETTORE ECONOMICO Indirizzo Turistico San Marco Argentano Classe 2 Classe 3 Classe 4 AT Classe 4 C Classe 5 Derito Flora Lanzillotta Walter Conticchio Maria Filippa Fasano Antonietta Giglio Gioiella ITCG - Corso SERALE Indirizzo: CPIA San Marco Argentano 49

50 Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 I Servizi Amministrativi Il Direttore S.G.A. sovrintende ai servizi amministrativi-contabili e ne cura l organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti dal Personale ATA posto alle sue dirette dipendenze. Gli assistenti amministrativi hanno il compito di predisporre tutti gli atti amministrativi; di curare la documentazione scolastica degli allievi e del personale della scuola e di gestire i beni e i sussidi dell Istituto. Uno degli assistenti ha anche la funzione di sostituire il direttore dei servizi generali e amministrativi in caso di assenza o di legittimo impedimento. I collaboratori Scolastici effettuano servizi di sorveglianza, pulizia, interventi di primo soccorsoemergenza, piccola manutenzione, stampa e copia, giro posta, collegamento con uffici esterni (Comune, Posta, CSA, altri enti). Direttore S. G. A (SERVIZI GENERALI AMMINISTRATIVI) Dott. Domenico Mantello PERSONALE ATA Profilo Nominativo Sede di Servizio Assistente amministrativo Barbieri Santo Tonino I.T.C.G. di San Marco Argentano Assistente amministrativo Lucibello Mario I.T.C.G. di San Marco Argentano Assistente amministrativo Borrelli Francesco I.T.C.G. di San Marco Argentano Assistente amministrativo Assistente amministrativo Arena Giovanni Ernesto Schella Giuseppe I.T.C.G. di San Marco Argentano I.T.C.G. di San Marco Argentano 50

51 Criteri per l organizzazione Sono individuate per l area organizzativa dei servizi amministrativi i seguenti criteri da applicare alle procedure : CELERITA La distribuzione della modulistica relativa ai vari adempimenti è rilasciata a vista. Il rilascio dei certificati è effettuato nel normale orario di apertura della segreteria al pubblico entro il tempo massimo di cinque giorni lavorativi. Gli attestati sono rilasciati entro 10 giorni dalla pubblicazione dei risultati finali. I documenti relativi alla valutazione vengono consegnati dai docenti incaricati entro 10 giorni dal termine delle operazioni di scrutinio. FLESSIBILITA ORARIA Gli Uffici di segreteria, compatibilmente con la dotazione organica del personale amministrativo, garantiscono un orario flessibile, funzionale alle esigenze dell utenza. Orario di apertura al pubblico: Ufficio di segreteria: dalle ore 10,30 alle ore dal lunedì al sabato. Ufficio di direzione: dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00. INFORMAZIONI La scuola assicura la tempestività del contatto telefonico con modalità di risposta che garantisce il diritto di informazione. Ogni Scuola è dotata di bacheca per l affissione di: P.O.F Carta dei servizi Regolamento di istituto Piano di evacuazione Circolari Informativa sindacale All ingresso sono presenti operatori scolastici in grado di fornire all utenza le prime informazioni sul servizio. 51

52 Risorse Umane e Professionali Plesso Alunni Docenti PRIMO ANNO 29 8 SECONDO ANNO 20 8 LICEO CLASSICO TERZO ANNO QUARTO ANNO SAN ARGENTANO MARCO QUINTO ANNO Totale (alcuni insegnanti lavorano su due plessi) Plesso Alunni Docenti I ANNO 20 8 LICEO CLASSICO SEDE DI FAGNANO CASTELLO II ANNO 10 8 III ANNO IV ANNO III ANNO Totale (alcuni insegnanti lavorano su due plessi) 52

53 SPAZI E ATTREZZATURE Spazi speciali presenti nell Istituto e il loro utilizzo: - Aule di Informatica Le aule multimediali sono presenti in tutti i plessi dell Istituto. Sono fornite di computer, scanner, stampanti; le postazioni consentono l uso contemporaneo di 15/20 alunni. - Palestra La palestra è presente nello spazio adiacente l Istituto Liceo Classico di San Marco Argentano. E ampia, nuova, luminosa e ben attrezzata, dotata di spogliatoi. - Spazi Verdi - solo in parte alberato. - Laboratorio linguistico Plesso Alunni Docenti CORSO SERALE I.T.C.G. FERMI CORSO DIURNO E SERALE CORSO DIURNO Totale (alcuni insegnanti lavorano su più scuole) 53

54 Competenze - Biblioteche di Plesso Nei plessi del liceo classico e dell IT.C:G: di San Marco Argentano è presente la biblioteca per gli alunni fornita di librerie e libri. Queste si arricchiscono frequentemente grazie a progetti specifici o a donazioni. - Aule con LIM in tutti i plessi Le lezioni vengono effettuate mediante l ausilio di lavagne multimediali con collegamenti a internet. L uso di lavagne multimediali influisce sull attenzione, sulla motivazione e il coinvolgimento degli studenti; inoltra stimola la partecipazione degli alunni attraverso l uso di contenuti multimediali ( testi, immagini, video, P. O. F. I Dipartimenti Disciplinari Il Progetto educativo dell Istituto Finalità Generali Principi e Finalità dei tre ordini di scuola. Il Curricolo proposto dall Istituto Competenze di base riferite agli assi culturali I Traguardi per lo sviluppo delle 54

55 DIPARTIMENTI DISCIPLINARI Modello organizzativo Premessa Abilità e conoscenze delle singole discipline fanno acquisire specifiche competenze disciplinari le quali concorrono, anche incrociandosi, all acquisizione delle competenze generali di ciascun asse culturale. E necessario pertanto provvedere ad una nuova ripartizione delle discipline in DIPARTIMENTI e delinearne funzioni e responsabilità. Regolamento Generale dei Dipartimenti Disciplinari Composizione e prerogativa dei dipartimenti I Dipartimenti Disciplinari sono sedi deputate alla ricerca, all innovazione metodologica e disciplinare ed alla diffusione interna della documentazione educativa, allo scopo di favorire scambi di informazioni, di esperienze e di materiali didattici. I lavori vengono coordinati da un docente nominato dal Dirigente scolastico, previa autocandidatura proposte dal dipartimento stesso e dello stesso DS, tenendo conto anche di esperienze e competenze di organizzare e promuovere attività di lavoro finalizzate al miglioramento della didattica. Tra le competenze dei Dipartimenti rientrano: l individuazione e il raggiungimento degli obiettivi trasversali agli Assi Culturali; l'articolazione didattica della disciplina e i criteri di valutazione; la costruzione di un archivio di verifiche; la scelta dei libri di testo e dei materiali didattici; la scelta delle modalità di verifica e la costruzione di verifiche comuni; il confronto delle diverse proposte didattiche dei docenti in ordine alla disciplina; l'innovazione, attraverso un lavoro di ricerca e autoaggiornamento; la promozione di proposte per l aggiornamento e la formazione del personale la promozione, la sperimentazione di metodologie didattiche plurime. Il dipartimento disciplinare è composto da tutti i docenti delle discipline d ambito e dai docenti di sostegno, secondo aggregazioni funzionali. I Dipartimenti Disciplinari sono così costituiti: DIPARTIMENTO ASSE DEI LINGUAGGI (Lingua Italiana, Lingue comunitarie, lingua latina, lingua greca, arte, storia, geografia, filosofia, religione, discipline giuridiche ) AREA DIPARTIMENTO MATEMATICO E SCIENTIFICO-TECNOLOGICO (Matematica,( Scienze e Tecnologia, scienze naturali, chimica, fisica, discipline economiche, itp,topografia, costr.rur., tecnologia applicata, informatica,scienze motorie e sportive) 55

56 AREA STORICO- SOCIALE (storia, geografia e filosofia) Funzionamento dei dipartimenti disciplinari 1) Le riunioni dipartimentali si svolgono nei tempi fissati dall art. 27 del C.C.N.L. vigente, non superando di norma 40 ore annuali comprensive delle convocazioni ordinarie e straordinarie del collegio docenti; 2) ciascun incontro si svolge con le seguenti modalità: discussione, moderata dal coordinatore, che assegna la parola sulla base dell ordine di prenotazione; delibera sulle proposte; 3) le delibere: vengono approvate a maggioranza semplice dei docenti presenti; non possono essere in contrasto con il P.O.F. e con il P.E.I., pena la loro validità; una volta approvate divengono parte delle delibere del collegio docenti; le delibere così assunte non possono essere modificate né rimesse in discussione, fino a che non si presentino elementi di novità che richiedano nuova discussione, nuova elaborazione e procedura deliberante. 4) ciascun docente: ha l obbligo contrattuale (ex. art. 27 C.C.N.L.vigente) di partecipare alle riunioni di dipartimento. in caso di assenza per motivi giustificati deve avvisare il coordinatore e giustificare l assenza per iscritto al dirigente; ha il diritto di richiedere al coordinatore che vengano messi all ordine del giorno argomenti da discutere. RESPONSABILE GENERALE DEI DIPARTIMENTI Prof. Pasquale Spadafora Area Linguistico-letteraria Coordinatore Prof.ssa Bossio Giuseppina Area Storico sociale Coordinatore Prof.ssa Serafina De Luca Area Matematico - Scientifico - Tecnologica Coordinatore Prof.ssa Nicolina Tocci e prof.ssa Rita 56

57 Meloni Funzioni del coordinatore Rappresenta il proprio dipartimento. Fissa l ordine del giorno, raccolte e analizzate le necessità didattiche, sulla scorta delle indicazioni del comitato didattico e delle richieste presentate da singoli docenti. Su delega del dirigente scolastico, presiede il dipartimento le cui sedute vengono verbalizzate; il verbale, una volta approvato e firmato dal coordinatore, viene riportato sul registro generale dei verbali del dipartimento. E punto di riferimento per i docenti del proprio dipartimento come mediatore delle istanze di ciascun docente, garante del funzionamento, della correttezza e trasparenza del dipartimento; Verifica eventuali difficoltà presenti nel proprio dipartimento. Quando il dialogo, il confronto e la discussione interna non risolvano i problemi rilevati, ne riferisce al dirigente scolastico. Le riunioni del dipartimento sono convocate dalla dirigenza. Il coordinatore, su propria iniziativa o su richiesta motivata espressa dalla maggioranza dei docenti del dipartimento, può richiedere la convocazione del dipartimento Il coordinatore di dipartimento riceverà una retribuzione dalle risorse del Fondo di Istituto, stabilito annualmente in sede di contrattazione d istituto. Le riunioni di Dipartimento si svolgeranno presso la Sede Centrale. È consentito ai Responsabili dei Dipartimenti l uso delle L.I.M. presenti nelle aule, se preventivamente richiesto e autorizzato dal D.S. e dal D.S.G.A. Le riunioni serviranno per: 1. Consolidare la ricerca sulla formulazione di ipotesi per la costruzione di significati condivisi di competenza. 2. Individuare i criteri e gli ambiti per l analisi epistemologico - formativa delle discipline. 3. Sostenere l analisi disciplinare e la ricerca sui nuclei fondanti delle discipline/campi di esperienza in riferimento ai criteri individuati. 4. Individuare il profilo formativo in uscita al termine del I biennio obbligatorio. 5. Individuare il profilo formativo in uscita con relativa certificazione delle competenze, come previsto dal D.M. 139/ Individuare il profilo formativo in uscita delle classi terminali. 7. Progettare percorsi formativi funzionali allo sviluppo delle competenze. 57

58 8. Concordare i criteri da seguire per la verifica e la valutazione in itinere e finale per ciascun Modulo di Apprendimento. 9. Avviare pratiche di ricerca/studio sugli aspetti teorici relativi alle aree non cognitive. 10. Avviare l analisi delle aree non cognitive (prosocialità imprenditorialità problem solving) e pratiche di ricerca sui nuclei fondanti in riferimento ai criteri individuati. 11. Analizzare i risultati conseguiti nell apprendimento e nelle proposte di insegnamento e progettare il miglioramento. I docenti referenti dei dipartimenti, nonché i docenti incaricati delle FS si riuniranno anche al di fuori degli incontri previsti nei punti che precedono, in date non coincidenti con quelle previste nel piano annuale delle attività dei docenti ed eventuali successive variazioni. I predetti docenti sono tenuti ad adempiere compiutamente agli incarichi ricevuti e formalmente loro affidati. Le riunioni, promosse dal dirigente scolastico ovvero dai due docenti incaricati del coordinamento delle attività, si terranno con la partecipazione di tutti gli incaricati ovvero dei soli docenti interessati all argomento da trattare ed avranno finalità operative (es.: analisi delle attività svolte, monitoraggio sulle attività in corso, coordinamento, definizione di interventi per migliorare eventuali punti deboli). I docenti destinatari dei diversi incarichi sosterranno i colleghi per facilitare la comunicazione e il coordinamento tra i diversi ambiti di indirizzo e tra i diversi ambiti (discipline, ecc.) di intervento. Le attività aggiuntive di insegnamento potranno essere calendarizzate dai docenti in date non coincidenti con quelle previste nel presente piano annuale ed eventuali successive variazioni. Le riunioni dipartimentali si svolgono almeno in 4 momenti dell anno scolastico: 1^ riunione per AMBITI DISCIPLINARI (prima dell inizio delle attività didattiche): - definire gli obiettivi partendo dall analisi e delle competenze per approdare alla individuazione delle abilità, delle competenze e delle conoscenze; - definire gli obiettivi partendo dalla individuazione delle competenze e delle abilità per approdare alle conoscenze; - definizione degli obiettivi partendo dalla individuazione delle conoscenze per approdare alle competenze; - progettare e coordinare lo svolgimento di prove di verifica disciplinari comuni in ingresso e di prove di verifica di competenza in uscita ; - individuare compiti in base alle seguenti competenze dei docenti: organizzative, informatiche, ecc. 2^ riunione PER AMBITI DISCIPLINARI (dopo l inizio delle attività didattiche; prima delle progettazioni dei Consigli e di quelle individuali): - I dipartimenti si riuniranno nella sede centrale per esaminare i seguenti argomenti: operare le scelte didattiche che, in base all analisi delle macroaree, definiscono le singole competenze delle varie discipline proponendo percorsi formativi (Progettazione didattica del Docente) per una didattica più efficace. - Progettazione analitica (discipline coinvolte, tempi, contenuti, modalità didattiche) di percorsi di continuità tra le classi III della scuola secondaria di I grado e le classi prime della scuola secondaria di secondo grado ( programmare come parte integrante e qualificante dei percorsi formativi). 58

59 - individuare le tipologie di prove e/o di attività adeguate alla verifica delle singole competenze; - creare un archivio ed una banca dati di proposte didattiche integrate fruibile dai docenti (documento che sia un punto di riferimento della progettazione formativa dell Istituto). 3^ riunione PER AMBITI DISCIPLINARI (alla fine del 1 quadrimestre). I dipartimenti si riuniranno nella sede centrale per esaminare i seguenti argomenti: - verifica dei percorsi formativi attuati; - progettare interventi di recupero e potenziamento didattico. I dipartimenti si riuniranno nella sede centrale per esaminare i seguenti argomenti: 1) Verifica e valutazione dei risultati relativi ai percorsi formativi relativi al I Quadrimestre (i coordinatori di classe provvederanno alla raccolta dei dati e alla presentazione dell apposita griglia di rilevamento Quadrimestrale, così come acquisita nei consigli di classe e di interclasse).attivazione di eventuali corsi di recupero (IDEI) 2) Predisposizione Percorsi Formativi relativi al II Quadrimestre. 4^ riunione per AMBITI CULTURALI I dipartimenti si riuniranno nella sede centrale per esaminare i seguenti argomenti: - proporre l adozione di libri di testo, di sussidi e dei materiali didattici. Le sedute vengono verbalizzate; il verbale, una volta approvato e firmato dal coordinatore, viene inviato al Dirigente Scolastico. Si ricorda che delle sedute si dovrà redigere verbale sull apposito registro ed inviare copia all ufficio di Presidenza. 59

60 Il progetto Educativo dell Istituto Il progetto educativo dell Istituto pone al centro dell azione formativa l alunno nella sua globalità, tenendo ben presenti le numerose sfaccettature che lo caratterizzano: Il difficile periodo evolutivo; L appartenenza ad un proprio tessuto sociale e famigliare ; Il bisogno di conoscenza e di supporto nel processo di apprendimento; Le legittime aspirazioni per un futuro gratificante. La consapevolezza del delicato momento evolutivo della nostra utenza, unita alla conoscenza dei bisogni degli alunni e delle famiglie ci spinge quindi a proporre un modello scolastico che dia risposte concrete. Il perseguimento del successo formativo di ogni alunno non può non tener conto della presenza di situazioni di svantaggio cognitivo. Nella nostra scuola, la presenza di alunni diversamente abili o con DSA O CON BES viene opportunamente curata in sinergia con gli insegnanti di sostegno, con le funzioni strumentali preposte, oltre all equipe psico-socio-pedagogica. Anche la sempre maggiore presenza di alunni stranieri necessita l investimento di risorse ed energie per favorirne l integrazione e il pieno esercizio del diritto all istruzione. Tenuto conto della realtà sociale e culturale del nostro territorio e dei principi educativi esplicitati nella mission d istituto, la progettazione del piano dell offerta formativa prevede che accanto alla didattica disciplinare curricolare, vengano proposte attività formative di approfondimento supportate da un azione volta all innovazione metodologica e articolate nelle quattro aree di progetto dedicate agli alunni: 1. approfondimento di tematiche culturali, 2. accoglienza, continuità e orientamento 3. successo formativo e inclusione 4. scuola e comunità. L attività didattico-formativa curriculare, collocata nelle tre aree culturali disciplinari descritte dalle Indicazioni per il Curricolo, utilizza sempre più una metodologia laboratoriale e si concretizza seguendo almeno tre momenti di progettazione specifica: 1) la progettazione annuale degli apprendimenti disciplinari. All inizio dell anno i docenti della scuola, individuano le finalità e gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alla loro disciplina, per le classi di competenza. L azione di progettazione, condotta nelle linee essenziali nei dipartimenti, si personalizza successivamente sugli alunni seguiti, concretizzando quella flessibilità organizzativa e didattica volta al raggiungimento del successo formativo di ciascuno di loro. 60

61 2) La progettazione degli obiettivi formativi da parte dell équipe educativa. L analisi dei bisogni cognitivi ed educativi specifici del gruppo classe insieme alla puntuale ricognizione delle risorse disponibili, permettono la progettazione dell azione educativa dei docenti per il raggiungimento degli obiettivi educativi e formativi di tutti gli alunni della classe. Si individuano le modalità di gestione della classe, le necessità di sostegno affettivo ed organizzativo dei singoli alunni e si condividono le strategie educative volte al raggiungimento del successo di tutti. I Laboratori facoltativi di Approfondimento e Recupero A completamento dell offerta formativa vengono offerte ore settimanali pomeridiane destinate al recupero e all approfondimento. I laboratori pomeridiani sono facoltativi e coinvolgono gli studenti in modo mirato, per singole classi o in modo trasversale, a classi aperte. I progetti effettuati in queste ore scaturiscono dalle indicazioni del Collegio dei Docenti sulla base dei bisogni formativi individuati dagli insegnanti e degli interessi emersi dai colloqui con gli alunni e con i genitori. 61

62 Finalita L Istituto di Istruzione Secondaria Superiore I.T.C.G.-LC FERMI-CANDELA di San Marco Argentano e Fagnano Castello, facendo espressamente riferimento alle Indicazioni del D.P.R. 88/ del 15/03/2010 ( regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici, e il D.P.R. 89 del 15/03/2010 ( regolamento recante revisione dell assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei)delinea quelle che sono le sue Finalità Generali partendo dalla centralità della persona che apprende, con l originalità del suo percorso individuale di crescita e di maturazione umana, morale e spirituale: promuovere le capacità di dare senso alla varietà delle esperienze favorendo la creatività come strategia metodologica ; favorire lo sviluppo di una identità consapevole e piena attraverso supporti e strumenti adeguati apprendere ad essere ; agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione; utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni e ai suoi problemi, anche ai fini dell apprendimento permanente; favorire autonomia di pensiero costruendo percorsi formativi che partono da concreti bisogni formativi; 62

63 riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo; educare alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni persona; continua alleanza educativa con le famiglie e con il territorio circostante. Utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro; Padroneggiare il linguaggio formale e i procedimenti dimostrativi della matematica ; Possedere gli strumenti matematici, statistici e del calcolo delle probabilità necessari per la comprensione delle discipline scientifiche ; Obiettivi Formativi L Istituto scolastico pone alla base della propria identità e della propria azione educativa i seguenti Obiettivi Formativi: Obiettivi Formativi Comportamentali Sono gli obiettivi che si riferiscono principalmente all acquisizione delle capacità di mettere in atto comportamenti coscienti a livello individuale e corretti e condivisibili a livello relazionale: - sviluppare le capacità di ascolto e di attenzione. - Promuovere l acquisizione dell autocontrollo negli atteggiamenti e nei linguaggi. - Rispettare le consegne e impegnarsi nell assolverle. - Rafforzare l autonomia personale verso se stessi e nella gestione delle proprie cose. - Promuovere l acquisizione di comportamenti responsabili e consapevoli nei confronti della salute e della sicurezza proprie ed altrui. - Favorire lo sviluppo dell autovalutazione. Obiettivi Formativi Sociali Sono gli obiettivi che si riferiscono principalmente all acquisizione delle capacità di mettere in atto comportamenti di relazione positive e costruttive con gli altri. - Vivere la scuola con partecipazione e fiducia 63

64 - Assumere l impegno a capire, progettare ed operare costruttivamente con gli altri per il bene comune. - Scoprire e gestire le difficoltà nei rapporti interpersonali e riconoscere la necessità/importanza dell ascolto delle ragioni altrui. - Favorire l acquisizione progressiva di valori sociali (solidarietà, amicizia, lealtà, partecipazione, responsabilità). - Conoscere e rispettare le diversità (personali, linguistiche e culturali, sociali, religiose) come fonte di arricchimento e occasione di confronto costruttivo. - Sviluppare le proprie capacità critiche per migliorare le proprie scelte. - Condividere e rispettare le regole comuni. Obiettivi Formativi Cognitivi Sono gli obiettivi che si riferiscono allo sviluppo e all acquisizione di capacità, abilità e competenze personali nei diversi campi di esperienza e di apprendimento per poter disporre di adeguati strumenti di indagine, conoscenza e comprensione della realtà. - Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione; - Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo - Conoscere gli aspetti fondamentali della cultura e della tradizione letteraria, artistica, filosofica, religiosa italiana ed europea attraverso lo studio delle opere, degli autori e delle correnti di pensiero ed acquisire gli strumenti necessari per confrontarli con altre tradizioni e culture; - Stimolare la curiosità cognitiva e lo spirito critico. - Acquisire un efficace metodo personale di studio. - Agire nel sistema informativo dell azienda e contribuire sia alla sua innovazione che al suo adeguamento organizzativo. - Analizzare i problemi scientifici, etici, giuridici e sociali connessi agli strumenti culturali acquisiti. - Analizzare, con l ausilio di strumenti matematici e informatici, i fenomeni economici e sociali. 64

65 - Rilevare le operazioni gestionali utilizzando metodi, strumenti, tecniche contabili ed extracontabili in linea con i principi nazionali ed internazionali. - Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie, del territorio e delle tecniche negli specifici ambiti professionali di riferimento. - Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali. - Saper fruire delle espressioni creative delle arti e dei mezzi espressivi. - Conoscere gli elementi essenziali e distintivi della cultura e della civiltà dei paesi di cui si studiano le lingue. - Padroneggiare pienamente la lingua italiana e dominare la scrittura in tutti i suoi aspetti, da quelli elementari (ortografia e morfologia) a quelli più avanzati (sintassi complessa, precisione e ricchezza lessicale), modulando tali competenze a seconda dei diversi contesti. Principi e finalità dei quattro percorsi formativi quinquennali Nell alveo delle finalità generali della Scuola, i quattro segmenti scolastici dell Istituto perseguono finalità specifiche declinando, all interno e in sintonia con il Piano dell Offerta Formativa, il percorso formativo delle discipline sulla base dei traguardi e degli obiettivi di apprendimento prescritti a livello nazionale. IL SÉ E L ALTRO 65 Le grandi domande Il senso morale Il vivere insieme

66 IL CORPO IN MOVIMENTO Identità Auia Salute LINGUAGGI CREATIVITÀ ESPRESSIONE Gestualità Arte Musica Multimedialità 66

67 I DISCORSI E LE PAROLE Comunicazione Lingua Cultura LA CONOSCENZA DEL MONDO Ordine Misura Spazio-Tempo Natura 67

68 Obiettivi Comuni Cognitivi Utilizzare metodi (prospettiva spaziale, relazioni uomo-ambiente, concetti ( territorio, regione, localizzazione, mobilità, relazione) e strumenti ( carte geografiche, sistemi informativi geografici,, dati statistici) per la lettura dei processi storici e per l analisi della società contemporanea.. Conoscere, con riferimento agli avvenimenti, ai contesti geografici e ai personaggi più importanti, la storia d ltalia inserita nel contesto europeo e internazionale. Conoscere i presupposti culturali e la natura delle istituzioni politiche, giuridiche, sociali ed economiche, con particolare riferimento all Europa, e comprendere i diritti e i doveri che caratterizzano l essere cittadini. Conoscere gli elementi essenziali e distintivi della cultura e della civiltà dei paesi in cui si studiano le lingue. Comprendere il linguaggio formale specifico della matematica, saper utilizzare le procedure tipiche del pensiero matematico. Possedere i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali (chimica, biologia, scienze della terra, astronomia), padroneggiandone le procedure e i metodi d indagine Orientarsi nella normativa pubblicistica, civilistica e fiscale. Utilizzare gli strumenti di marketing in differenti casi e contesti. Riconoscere l interdipendenza tra fenomeni di carattere territoriale e socioculturale. Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare. Indicazioni Metodologiche Si utilizzeranno il metodo deduttivo, comunicativo, oltre al metodo induttivo, basato sull osservazione e raccolta di informazioni, e sulle riflessioni conseguenti. Si manterrà un costante e aperto dialogo con gli alunni. Momenti fondamentali del percorso saranno la lettura, l ascolto, la consultazione di fonti, correzioni individuali e collettive, ricerche guidate, sperimentazioni, l uso di tecnologie multimediali, indagini sul territorio, visite guidate. Saranno promosse attività di laboratorio per incoraggiare la sperimentazione e il coinvolgimento. Si realizzeranno percorsi formativi e cognitivi, valorizzando l esperienza degli alunni, adeguati alle diversità personali, culturali, sociali, stimolando la curiosità e il gusto della ricerca e della scoperta, stimolando gli alunni alla collaborazione, ai lavori di gruppo. Saranno svolte attività finalizzate al recupero delle carenze riscontrate nelle diverse discipline, in concomitanza al consolidamento e al potenziamento. I metodi saranno adattati alle esigenze di ogni classe e dei singoli alunni. 68

69 La Scuola Secondaria di 2 Grado Come dichiarato dalle Norme Ordinamentali contenute nei D.P.R. 15/03/2010 N. 88 e N.89 la scuola secondaria di secondo grado fornisce, oltre all area di istruzione generale comune a tutti i percorsi, i contenuti letterari, umanistici, scientifici, economico-giuridici e tecnici delle aree di indirizzo. L organizzazione dei percorsi a carattere economico permette di acquisire agli studenti un adeguata competenza professionale di settore, idonea anche per la prosecuzione degli studi a livello di istruzione e formazione superiore con particolare riferimento all esercizio delle professioni tecniche. Il percorso formativo liceale, invece, è finalizzato all approfondimento e allo sviluppo delle conoscenze, delle competenze e delle abilità caratterizzanti il liceo classico, nella prospettiva della elaborazione di un sapere integrato. Le competenze sviluppate nell ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, nella misura in cui sono orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. Le competenze per l esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire. A differenza di altre agenzie educative che concorrono alla crescita e alla formazione della persona in quanto tale, la scuola ha il compito fondamentale, specifico ed esclusivo di insegnare i contenuti disciplinari utili alla formazione culturale degli alunni. Questo compito viene affrontato dai docenti, professionisti dell educazione, che, superando l approccio nozionistico, coinvolgono gli alunni in percorsi stimolanti e adeguati all età. FINALITA EDUCATIVE OBIETTIVI FORMATIVI Portare l alunno a riflettere in modo autonomo e critico Favorire la progressiva consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse. Trasmettere i concetti chiave del sapere umanistico, scientifico ed economico in chiave diacronica e sincronica. Promuovere il senso di responsabilità. Far riflettere sui comportamenti di gruppo. Acquisire un metodo di studio autonomo e critico. Favorire l acquisizione e lo sviluppo delle capacità logiche e di astrazione concettuale in tutte le discipline Acquisire una approfondita padronanza delle discipline. Sviluppare una competenza ampia e sicura dei linguaggi specifici nei diversi ambiti disciplinari. Acquisire una competenza plurilingue e pluriculturale. Decodificare la realtà attraverso i codici culturali appresi. Organizzare le conoscenze nella prospettiva delle elaborazione di un sapere integrato. Promuovere la pratica consapevole della cittadinanza attiva Apprendere il concreto, prendersi cura di sé, degli altri e dell ambiente. Aderire in modo consapevole a valori condivisi. 69

70 Sviluppare atteggiamenti cooperativi e collaborativi. Costruire il senso di legalità. Sviluppare un etica della responsabilità. Imparare a riconoscere e a rispettare i fondamentali valori sanciti dalla Costituzione Italiana. OBIETTIVI COMUNI EDUCATIVI Educare al rispetto delle norme. Educare al rispetto di sé e degli altri, alla tutela della propria salute e dell ambiente. Acquisire comportamenti corretti e responsabili. Avere fiducia nelle proprie possibilità per superare le difficoltà e operare scelte autonome. Seguire le attività con interesse e partecipazione attiva, eseguendo i compiti con precisione. Favorire lo sviluppo della personalità per formare l uomo e il cittadino. OBIETTIVI COMUNI COGNITIVI OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI I BIENNIO LICEO CLASSICO Approfondimento e sviluppo delle conoscenze e delle abilità di base nei diversi ambiti disciplinari. Arricchire il proprio repertorio lessicale. Avviare all acquisizione di un metodo di studio e di lavoro autonomo. Consolidare e ampliare le conoscenze nei vari ambiti disciplinari. Sapersi esprimere oralmente con un linguaggio chiaro, corretto ed appropriato rispetto alla situazione comunicativa. Sviluppare capacità di analisi e di sintesi a livello di apprendimento dei contenuti. Studio della civiltà classica e della cultura umanistica. Avvio all acquisizione di una discreta competenza comunicativa in lingua straniera. OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI II BIENNIO E ULTIMO ANNO LICEO CLASSICO Leggere, comprendere e interpretare testi e documenti di varia natura nei differenti ambiti disciplinari. Esprimersi in modo chiaro e corretto utilizzando il lessico specifico delle varie discipline. Acquisire strumenti di osservazione ed analisi nell area metodologica, logicoargomentativa, linguistica, storico-umanistica e scientifico-matematica. Essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di comunicazione. Aver acquisito in lingua inglese strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento. 70

71 Saper fruire delle espressioni creative delle arti e saper riconoscere rapporti e stabilire raffronti tra la lingua italiana e le altre lingue moderne e antiche. Consolidare capacità di analisi e di sintesi a livello di apprendimento dei contenuti. Essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di comunicazione. Saper leggere e comprendere testi complessi di diversa natura, cogliendo le implicazioni e le sfumature di significato proprie di ciascuno di essi, in rapporto con la tipologia e il relativo contesto storico e culturale. OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI I BIENNIO CARATTERIZZANTI L ISTITUTO TECNICO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING Analizzare la realtà e i fatti concreti della vita quotidiana ed elaborare generalizzazioni che aiutino a spiegare i comportamenti individuali e collettivi in chiave economica. Esprimersi in modo chiaro, logico e pertinente, utilizzando un lessico appropriato alla situazione comunicativa e di contenuto. Analizzare, con l ausilio di strumenti matematici ed informatici, i fenomeni economici e sociali. Padroneggiare l uso degli strumenti tecnologici in modo corretto ed appropriato al contesto. Avvio all analisi di problemi scientifici, etici, giuridici e sociali connessi agli strumenti culturali acquisiti. Essere consapevoli del significato culturale del patrimonio letterario europeo ed italiano. OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI II BIENNIO E ULTIMO ANNO CARATTERIZZANTI L ISTITUTO TECNICO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING Consolidare e ampliare le conoscenze nei vari ambiti disciplinari. Orientarsi nella normativa pubblicistica, civilistica e fiscale. Elaborare, interpretare e rappresentare efficacemente dati aziendali con il ricorso a strumenti informatici e software gestionali. Acquisire delle discrete competenze comunicative in lingua straniera. Utilizzare gli strumenti di marketing in differenti casi e contesti. Padroneggiare pienamente la lingua italiana utilizzando differenti registri linguistici. Collocare il pensiero economico nell ambito più vasto della macro economia. Attuazione del Progetto europeo sul Coding inteso come attuazione di percorsi di programmazione visuale in un ambiente di sviluppo commercialmente diffuso (secondo biennio); alcuni esempi sono stati inseriti anche all interno di lezioni del primo biennio, soprattutto per valutare l impatto sugli alunni, in vista di future modifiche delle programmazioni. OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI I BIENNIO CARATTERIZZANTI L ISTITUTO TECNICO COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO 71

72 Abituare agli alunni ad esercitare l arte di documentarsi ed in particolare a saper consultare vocabolari. enciclopedie, atlanti, giornali, riviste e documenti di ogni genere. Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell ambiente naturale ed antropico. Operare le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo. Saper leggere e comprendere testi letterari di varia natura, decodificando le informazioni contenute nei testi. Potenziare capacità di analisi e di sintesi a livello di apprendimento dei contenuti. OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI II BIENNIO E ULTIMO ANNO CARATTERIZZANTI ISTITUTO TECNICO COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO Sviluppare la capacità di valutazione delle decisioni da assumere. attraverso giudizi fondati su criteri motivati. Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell ambiente e del territorio. Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali per una loro corretta fruizione e valorizzazione. Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali. Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali. OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI I BIENNIO ISTITUTO SETTORE ECONOMICO INDIRIZZO TURISTICO Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative. Riconoscere e interpretare le tendenze dei mercati locali, nazionali e globali anche per coglierne le ripercussioni nel contesto turistico. Utilizzare i sistemi informativi, disponibili a livello nazionale e internazionale, per proporre servizi turistici anche innovativi. Acquisire delle discrete competenze comunicative scritte e orali in lingua italiana e straniera. Avvio all intervento nella gestione aziendale per gli aspetti organizzativi, amministrativi, contabili e commerciali. OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI II BIENNIO E ULTIMO ANNO ISTITUTO SETTORE ECONOMICO INDIRIZZO TURISTICO Analizzare l immagine del territorio sia per riconoscere la specificità del suo patrimonio culturale, sia per individuare strategie di sviluppo del turismo integrato e sostenibile. 72

73 Contribuire a realizzare piani di marketing con riferimento a specifiche tipologie di imprese o prodotti turistici. Progettare, documentare e presentare servizi o prodotti turistici. Saper curare l esposizione scritta e orale e saperla adeguare ai diversi contesti. Aver acquisito in una lingua straniera moderna strutture, modalità e competenze comunicative adeguate. Utilizzare il sistema delle comunicazioni e delle relazioni delle imprese turistiche. Curare l esposizione orale e saperla adeguare ai diversi contesti. Saper leggere e comprendere testi complessi di varia natura. INDICAZIONI METODOLOGICHE Per costruire un percorso ottimale di acquisizione del Metodo di studio da parte degli allievi, si ritiene opportuno procedere alla costruzione di un percorso ottimale di interventi da parte dei docenti che punti alla conoscenza e applicazione sperimentale in classe di accreditate strategie didattiche che permettono di realizzare uno spazio educativo in cui l alunno possa avere un ruolo attivo nella costruzione dei saperi e sia capace di esercitare il proprio controllo sui contenuti da apprendere. Gli obiettivi che ci si propone di conseguire possono essere così declinati: Omogeneizzare sistemi e stili di insegnamento/apprendimento Tarare il processo di insegnamento/apprendimento sulle caratteristiche di ciascun allievo Implementare il proprio piano strategico. Per poter raggiungere i succitati obiettivi tutti i docenti concordano sugli atteggiamenti da tenere nei confronti degli alunni : Dialogo aperto con ogni alunno Rispetto dell opinione altrui Disponibilità all autocritica Coerenza nelle richieste Piena collaborazione con le famiglie Fermezza e solidarietà tra docenti. 73

74 Il Curricolo proposto dall Istituto Il nostro Istituto Comprensivo, nell ambito della propria autonomia didattica e organizzativa, ha elaborato un proprio Curricolo al fine di realizzare in modo ancora più consapevole la continuità tra i diversi ordini di scuola attraverso l individuazione delle competenze e degli indicatori essenziali del percorso di apprendimento disciplinare. I Curricoli disciplinari d Istituto, redatti in sede dipartimentale, nel rispetto degli indirizzi di carattere nazionale (D.P.R. 88 e 89/2010) costituiscono il punto di riferimento per la progettazione didattica di ogni settore formativo. Inoltre, considerando anche l incidenza degli sviluppi internazionali (Raccomandazioni del Parlamento e del Consiglio Europeo 2006) sul Sistema d istruzione e formazione nazionale, si è ritenuto opportuno partire dalle otto competenze chiave di cittadinanza europea per l apprendimento permanente così individuati : 1 Imparare ad imparare 2 Progettare 3 Comunicare 4 Collaborare e partecipare 5 Agire in modo autonomo e responsabile 6 Risolvere i problemi 7 Individuare collegamenti e relazioni 8 Acquisire ed interpretare l informazione Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l inclusione sociale e l occupazione. Dovrebbero essere acquisite al termine del periodo obbligatorio di istruzione o di formazione e servire come base al proseguimento dell apprendimento nel quadro dell educazione e della formazione permanente. Si riferiscono, dunque, a tre aspetti fondamentali della vita di ciascuna persona: la realizzazione e la crescita personale (capitale culturale); la cittadinanza attiva e l integrazione (capitale sociale); la capacità di inserimento professionale (capitale umano). Da quanto detto si evince che tutti i percorsi, pur nella specificità dei singoli indirizzi di studio, devono fornire in uscita alla fine del I ciclo le seguenti competenze declinate all interno dei quattro assi culturali. COMPETENZE DI BASE RIFERITE AGLI ASSI CULTURALI ASSE MATEMATICO E SCIENTIFICO- TECNOLOGICO - discipline afferenti: matematica, discipline economiche, topografia, ASSE DEI LINGUAGGI: - discipline afferenti: lingua italiana, lingua greca e latina, discipline 74

75 costruzione e scienze. aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica individuando invarianti e relazioni. soluzione di problemi deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l'ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico giuridiche e lingue comunitarie, arte. Padronanza della lingua italiana: argomentativi indispensabili per gestire l'interazione comunicativa verbale in vari contesti; di vario tipo; scopi comunicativi comunicativi ed operativi per i principali scopi fruizione consapevole del Patrimonio artistico e letterario ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO: - discipline afferenti: scienze, tecnologia, informatica. Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall esperienza Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. ASSE STORICO-SOCIALE: - discipline afferenti: storia, geografia, religione. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali. Collocare l'esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell'ambiente Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio. Aree Disciplinari e Culturali Sulla base delle Indicazioni per il Curricolo, le singole discipline sono considerate nella loro specificità, ma vengono proposte all interno di tre grandi aree: - Linguistico- Artistico- Espressiva. - Matematico- Scientifico- Tecnologica. - Storico-Sociale. Viene così sottolineata l importanza di un insegnamento disciplinare non frammentato, ma capace di far cogliere le interconnessioni tra i diversi saperi e di avviare gli alunni ad una visione unitaria della conoscenza. Si favoriscono perciò: 75

76 - L interdisciplinarietà; - Il lavoro collegiale tra docenti di disciplina diversa; - Lo sviluppo di competenze trasversali. AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA (Lingua Italiana, Lingua Greca e latina, Lingue comunitarie, discipline giuridiche, Arte ) L area linguistico-artistico-espressiva è articolata in più ambiti linguistici, quali latino, greco, italiano, lingua straniera comunitaria, arte, che dal punto di vista didattico si devono intendere collegati e interagenti fra loro, ma anche con le altre aree culturali. Essa prevede l apprendimento e la padronanza delle lingue ( nativa e comunitaria ) e dei linguaggi non verbali (iconici, sonori e corporei). Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione indispensabile per la crescita della persona e per l esercizio pieno della cittadinanza. Allo stesso modo, le immagini, le opere d arte, la musica e le espressioni corporee e motorie sono linguaggi universali che costituiscono strumenti potenti sia per lo sviluppo della propria identità personale e culturale sia per la conoscenza e il confronto fra culture diverse. Pertanto, l area ha come primo obiettivo la padronanza della lingua italiana, come capacità di gestire la comunicazione orale, di leggere, comprendere e interpretare testi di vario tipo e di produrre lavori scritti con molteplici finalità. Considera, inoltre, la conoscenza delle lingue comunitarie, la capacità di fruire del patrimonio artistico e letterario; l utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell informazione. 76

77 AREA MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA (Matematica,( Scienze naturali, chimica, fisica, informatica, discipline economiche, scienze motorie e sportive) Quest'area si realizza con il concorso di più discipline: matematica, scienze, fisica, scienze motorie, le quali contribuiscono alla formazione culturale delle persone e delle comunità, sviluppando le capacità di mettere in rapporto il pensare e il fare e offrendo strumenti adatti a percepire, interpretare e collegare fra loro fenomeni naturali, concetti e artefatti, costruiti dall uomo, eventi quotidiani. Lo sviluppo di un adeguata competenza scientifica, matematica, tecnologica di base consente di acquisire capacità di critica e di giudizio e di leggere e valutare le informazioni che la società di oggi offre in abbondanza. Elemento fondamentale di tutte le discipline dell area è il laboratorio inteso sia come luogo fisico sia come momento in cui l alunno opera attivamente. Coinvolgimento della famiglia dell alunno nell attuazione del PEI. Ottimale utilizzazione delle risorse esistenti. AREA STORICO-GEOGRAFICO-SOCIALE L area storico-geografica è composta, dalle scienze che si occupano dello studio delle società umane nello spazio e nel tempo: la storia e la geografia, strettamente collegate fra loro. Il loro apprendimento è uno degli assi portanti del percorso formativo in quanto concorre a far acquisire agli studenti competenze civiche e culturali, che permettano loro di svolgere, consapevolmente e con riferimento ai valori personali e sociali sanciti dalla Costituzione Italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, un ruolo attivo nella società e, poi, di continuare a imparare per tutto l'arco della vita. Nell ambito di tale area, recependo la normativa vigente, l Istituto ha attivato un ora settimanale di lezione, finalizzata all acquisizione di conoscenze relative a Cittadinanza e Costituzione per porre le basi dell esercizio della cittadinanza attiva, potenziando e ampliando gli apprendimenti attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri, dell ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà. Obiettivi irrinunciabili dell educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità, lo sviluppo di un etica della responsabilità che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l impegno a elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita. Gli allievi imparano, dunque, a riconoscere e a rispettare i valori sanciti nella Costituzione della Repubblica Italiana, in particolare: 77

78 i diritti inviolabili di ogni essere umano (art. 2), il riconoscimento della pari dignità sociale (art. 3), il dovere di contribuire in modo concreto alla qualità della vita della società (art. 4), la libertà di religione (art. 8), le varie forme di libertà (articoli 13-21). il diritto alla parola (art. 21). AREA ETICO -RELIGIOSA/ ATTIVITA ALTERNATIVA Ruolo fondamentale all interno del curricolo dell Istituto riveste l insegnamento della Religione. L I.R.C. favorisce il processo di maturazione dell identità personale, l interiorizzazione dei valori della propria cultura, promuove lo sviluppo delle capacità sociali (comprensione,aiuto, condivisione, cooperazione), ed inoltre orienta al rispetto delle diversità. Tutto questo attraverso un adeguata conoscenza delle fonti dei contenuti e della storia della fede cristiana, con opportuni confronti con altre religioni e sistemi di significato. Gli alunni che non si avvalgono dell insegnamento della religione cattolica seguiranno attività strutturate volte allo sviluppo dell esercizio consapevole della cittadinanza attiva. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Scuola Secondaria di 2 Grado - Interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative. - Usare la comunicazione orale per collaborare con gli altri. Traguardi per lo sviluppo delle Competenze al termine del I - Ascoltare e comprendere testi di vario tipo diretti e trasmessi dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l intenzione dell emittente e destinatario. 78

79 biennio - Esporre oralmente argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici: mappe concettuali, schemi, presentazioni al computer, - Usare i manuali delle discipline o testi divulgativi nelle attività di studio personali e collaborative per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti. - Leggere testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e costruire una interpretazione, collaborando con compagni e docenti. - Scrivere correttamente testi di tipo diverso adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. - Produrre testi corretti e coesi - Saper utilizzare le tecnologie dell informazione e della comunicazione individuandone e comprendendone le caratteristiche e le potenzialità espressive. Monte ore settimanale delle discipline Scuola Secondaria di II grado Il Regolamento in materia di autonomia scolastica (DPR N. 275/99) e i D..P.R. 88 e 89 del 2010 consentono alle istituzioni scolastiche di definire i curricoli, le attività e gli insegnamenti obbligatori 79

80 nelle differenti aree di indirizzo e le quote di flessibilità ed autonomia del 20% riservate alle diverse discipline in modo autonomo ed indipendente sulla base delle reali esigenze formative degli alunni. Con riferimento al DPR n. 88 e 89 del 15/03/2010, il quadro orario settimanale delle discipline è così articolato: QUADRO ORARIO LICEO CLASSICO DISCIPLINA ORE 1^ ANNO 2^ ANNO 3^ ANNO 4^anno 5^ anno Lingua e letteratura italiana Lingua e cultura latina Lingua e cultura greca Lingua straniera : Inglese Storia Storia e Geografia 3 3 Filosofia Matematica con informatica al biennio Fisica Scienze naturali (Biologia, Chimica Scienze della Terra ) Storia dell'arte Scienze motorie e sportive

81 Religione cattolica o Attività alternative Totale ore Quadro orario indirizzo: AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING DISCIPLINA ORE 1^ ANNO 2^ ANNO 3^ ANNO 4^anno 5^ anno Scienze motorie e sportive Lingua e letteratura italiana Storia lingua straniera inglese lingua comunitaria( francese) Matematica Geografia economica Economia Aziendale Religione Diritto ed economia politica 2 2 Scienza integrate (fisica) -2 - Scienza integrate(biologia e scienze della terra) Geografia -3 3 Economia aziendale Diritto Economia politica Informatica

82 Totale ore QUADRO ORARIO E INDIRIZZI Dl STUDIO ITCG quadro orario IGEA- COMMERCIALE DISCIPLINA Scienze motorie e s Lingua e letteratura italiana ORE 1^ ANNO 2^ ANNO 3^ ANNO 4^anno 5^ anno Storia lingua straniera inglese 2 lingua straniera francese Matematica, informatica Geografia economica Economia Aziendale Diritto Economia politica 2 2 Scienza delle Finanze 2 82

83 Scienza della Materia Scienze della Natura Religione Trattamento Testi e dati Totale ore QUADRO ORARIO GEOMETRA PNI disciplina ore 1^ ANNO 2^ ANNO 3^ ANNO 4^anno 5^ anno Religione Scienze motorie e sportive Lingua e letteratura italiana Storia Lingua straniera Fisica 3 Matematica, informatica Scienze naturali e geografia Chimica 2 83

84 Disegno Tecnico Topografia Diritto = Tecnologia rurale Tecnologia delle costruzioni Economia e contabilità Estimo 2 4 Costruzioni Totale ore Quadro orario corso serale commerciale disciplina 1^ ANNO ore 2^ ANNO 3^ ANNO 4^anno 5^ anno 19 Lingua e letteratura italiana Storia Lingua Inglese Matematica Scienze integrate Scienze integrate

85 2' lingua straniera Economia Aziendale Diritto Economia politica Trattamento Testi Totale ore

86 86

87 Settore economico Indirizzo TURISMO Quadro orario disciplina Ore 1^ ANNO 2^ ANNO 3^ ANNO 4^anno 5^ anno Religione Scienze motorie e sportive 2 Lingua e letteratura italiana Storia Lingua Inglese Seconda lingua comunitaria (francese) Terza lingua comunitaria Matematica Diritto ed Economia politica Scienze integrate (Fisica) Scienze integrate chimica Scienze integrate

88 (Biologia Geografia 3 3 Geografia turistica Informatica 2 2 Economia Aziendale Discipline turistiche e aziendali Diritto e legislazione turistica Arte e territorio Totale ore Quadro orario indirizzo: Costruzione, Ambiente e Territorio Disciplina Ore 1^ ANNO 2^ ANNO 3^ ANNO 4^anno 5^ anno Religione Scienze motorie e sportive Lingua e letteratura italiana Storia, cittadinanza e costituzione

89 Lingua Inglese Matematica Diritto Economia politica Scienze integrate (Fisica) Scienze integrate (Chimica) Scienze integrate (Biologia e scienze della terra Tecnologia e tecniche di rappresentazione. Grafica Tecnologie informatiche Scienze e tecnologie applicate Geologia, ecologia ed Geopedologia ecologia ed estimo Gestione del cantiere e sicurezza ambiente di lavoro Progettazione, Costruzioni e Impianti Topografia Totale ore

90 DISCIPLINE TEMPO ORDINARIO SPAZI ORARI SPAZI ORARI Materie Letterarie 9 14 Approfondimento 1 1 Scienze Matematica 6 8 Tecnologia 2 2 Inglese 3 3 Seconda lingua comunitaria 2 2 (francese) Arte e Immagine 2 2 Musica 2 2 Scienze Motorie 2 2 Religione/Attività Alternativa 1 1 Cittadinanza & Costituzione L insegnamento di Cittadinanza & Costituzione, previsto dall articolo 1 del Decreto Legge n. 137 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge 169 del 2008, è inserito nell area disciplinare storico-geografica. 90

91 P. O. F. A Assegnazione dei Docenti alle Classi Scelte organizzative delle scuole e orari di funzionamento Assegnazione dei Docenti alle classi I.T.C.G. CORSO SERALE CPIA n Docente Classe 91

92 1 Avolio Lorenzo (economia aziendale) 1^Sez. A-3^A afm 2 Avolio Sebastiano (matematica) 1^ sez.a-3^a afm 3 Caldiero Raffaella ( itp informatica) 3^A afm 4 De Marco Antonio ( economia aziendale) 2^A -3^ A afm 5 Graziadio Giuseppe (geografia) 1^A 6 Maiarota Maria (francese) 1^A-3^A afm 7 Mandarino Francesco ( scienze naturali e chimica) 1^A-2^A afm 8 Parodi Annalisa (inglese) 1^ A- 4^A afm9 9 Pasqua Tiziana (lettere) 1^A-3^A afm 10 Russo Maria Grazia (dattilografia) 1^A afm I.T.C.G. SAN MARCO ARGENTANO n Docente Classe 1. Antonucci Paolo CORSI A/B/C (Informatica) 2. Avolio Lorenzo 4^ B CPIA (Economia Aziendale) 3. Avolio Mario (Storia 4^AT dell Arte) 4. Calatafini Luca (ITP) 2^A CAT 3^A CAT 5. Caparelli Francesco 1^A, 2^-3^-5^ A AFM (Economia Aziendale) 6. Conticchio Maria 2^A cat 4^ at, 4^B Filippa ( Discipline Giuridiche ed Economiche) 7. Cozza Fiorina (inglese) Corso A afm 5^A cat 8. Crea Francesco ( scienze 2^a,3^a, 5^a afm-4^at, 5 cat motorie) 9. Cristiano Ninetta 1^, a, 2^a, B afm, 4^AT (geografia) 10. Damis Filomena (scienze motorie) 11. De Maio (inglese) 2^ A cat, 4^ AT 12. Derito Flora ( 2^A,3^A, 5^A CAT topografia, costr.rur. disegno, tecnica rapp.graf. e tecn.appl.) 13. Fasano Antonietta ( 1^B, 2^B, 4^A, 4^C afm) Economia Aziendale) 14. Gallo Mariella (inglese) Corso B AFM-4^ C-3^A CAT) 15. Genzano Rosalba Corso cat+ 1^B AFM (matematica) 16. Giglio Gioiella ( Corso cat Lettere) 17. Gordano Eugenio 3^B, 5^B afm, 4^ cat (Economia Aziendale) Corso B -1^A, 2A,^A, 3^A, 4^A afm 92

93 18. Iervolino Anna (lettere) 4^b, 4^c, 5^a afm 19. Lanzillotta Walter ( 3^A, 5^A cat Costruzioni) 20. Mandarino Francesco ( scienze naturali, chimica, geografia) 1^A, 2^A, 2^B afm 21. 3^A-5^A cat 22. Mauro Cristina (cinese) 4^ A AT 23. Mete Giovanni ( Corso A afm Discipline Giuridiche ed Economiche) 24. Monaco Emanuela ( 5^ B afm Sostegno) 25. Murolo Isabelle Corso B afm (francese) 26. Noia Matilde (sostegno) 3A afm-4^a AT 27. Perrone Angela Corso A/b/corso cat (religione) 28. Pisani Brunella ( 1^-2^-3^ B afm Lettere) 29. Prezioso Gina ( Chimica 2^a cat e Tec. Chimiche) 30. Ripoli Concetta 1^a, 2^a, 4^a, 5^a,2^b afm (matematica) 31. Romano Francesco(itp) Corso cat 32. Salerno Ferruccio Corso afm +4^ at (francese) 33. Santoro Corso b afm Emilia(discipline giuridiche ed economiche) 34. Scorza Vincenzo(fisica) Fisica 1^ a 1^b afm 2^a cat 35. Siciliano Francesca ( 2^ afm 2^ a cat sostegno) 36. Spadafora Pasquale 3^a 4^a 5^b afm (lettere) 37. Terranova Giuseppe (lettere) 1^ a 2^ a afm 4^at 38 Tocci Nicolina 3^ a 3^b 4^b 5^b 4^c afm+4^at 39 Coschignano Gianluca 2^ a cat LICEO CLASSICO DI SAN 93

94 MARCO ARGENTANO N Docente Classe 1. De Rose Loredana IVA (4 greco - 5 latino 3 geostoria) VA (3 geostoria) IIA (3 greco) 2. Bossio Giuseppina IVA (4 italiano) IVB (5 latino) VA ( 5 latino 4 greco) x cont. 3. Niccoli Maria IVB (4 italiano 4 greco 3 geostoria) IIIB (4 latino/3 greco) x cont. 4. Falcone Selene VA (4 italiano) x cont. IA (3 greco) IIIA(3 greco) IIB (3 greco) 5. Di Cianni Anna Maria IIA (4 italiano 4 latino) IIB(4 italiano) IIIA (4 italiano x cont. 4 latino) 6. Guido Pina IA(4 italiano 4 latino) IIIB (4 italiano) IIB (4 latino) 7. Guzzo Paola IVB (3) VA (3) IIA (3)- IIB (3) IIIA(3) IIIB (3) inglese 8. Celestino Luigi IVA (3) IA (3) inglese 9. De Luca Serafina IA (3 st./3 filosofia) x cont. IIIA (3 st./3 filosofia) x cont. IIIB (3 st./3 filosofia) 10. Vena Luigi IIB (3 st./3 filosofia) IIA (3 st./3 filosofia) 11. Avolio Mario IA (2) IIA (2) - IIB (2) IIIA (2) IIIB (2) storia dell arte 12. Meloni Rita Tutte le classi (scienze naturali, chimica e fisica) 13. Cervarolo Rocco IVA (3 mat.) IVB (3 mat.) IA (2 mat./ 2 fisica) x cont. IIB (2 mat./ 2 fisica) x cont. IIIB(2 mat./ 2 fisica) x cont. 14. De Rosa Immacolata IIA (2 mat./ 2 fisica) 15. VA (3 mat.) IIA (2 mat./2 fisica) 16. Giordano Cinzia Tutte le classi (scienze motorie e sportive) 17. Scarniglia Serenella (religione) quasi tutte le classi 18. Perrone Angelina (religione) due classi Plesso Liceo Classico sede di Fagnano Castello n Docente Classe 1 Celestino Luigi (inglese) Tutte le classi 94

95 2 Costa Angelo ( lettere, latino e greco) Tutte le classi 3 Cundari Silvana (scienze naturali) Tutte le classi 4 De Rosa Immacolata (matematica e fisica) Tutte le classi 5 Di Matteo Raffaella (lettere, latino e greco) 6 Ferraro Elena ( storia dell arte) II A 7 Vena Luigi ( storia e filosofia) 2^A, 3^A 8 Mastroianni Lucia (sostegno) 9 Pecora Elvira ( lettere, latino e greco) 10 Pepe Maria Bernadette ( lettere, latino e greco) IV^ V^ III 11 Perrone Ginetta ( lettere e latino) Tutte le classi Organizzazione I.T.C.G.-LC SAN MARCO ARGENTANO E FAGNANO CASTELLO In base ai DPR 88 e 89 del 15 marzo 2010,, il modello orario è quello che scaturisce dalle indicazioni nazionali. 95

96 P. O. F. La Progettualità nella Scuola Progetti curricolari Progetti extracurricolari Piano di Formazione e Aggiornamento dei docenti Viaggi d istruzione e visite guidate La Progettualità nella Scuola Le scelte progettuali 96

97 Il nostro Istituto vanta una spiccata tradizione progettuale che ha consolidato nei docenti e negli alunni la capacità di fare ricerca, sperimentazione e innovazione didattico -metodologica in numerosi ambiti: da quello dei nuovi linguaggi di comunicazione, a quello dell educazione ambientale e stradale, dall educazione alla salute alla cittadinanza attiva. Il Collegio Docenti ritiene inoltre prioritario dedicare ogni anno una parte dell attività progettuale dell Istituto a tematiche che promuovano l educazione all integrazione e all intercultura, intese nei loro molteplici aspetti quali educazione alla cittadinanza, alla legalità, al rispetto dell ambiente, Nell Istituto la competenza progettuale è intesa come capacità di realizzare contesti di conoscenza che si traducono in un ulteriore arricchimento ed articolazione dei saperi acquisiti attraverso le discipline; il saper progettare è, quindi, una strategia che contribuisce a raggiungere gli obiettivi formativi attesi, a dar loro ulteriore significato e rilievo educativo. Lungi, quindi, dall idea di Progetto come ampliamento numerico dell Offerta Formativa, come qualcosa da aggiungere al curriculum con il rischio di inflazionare e frammentare l azione formativa, perdendo di vista le esigenze prioritarie dell alunno che apprende, le sue motivazioni e l effettivo livello di integrabilità con le scelte educativo-didattiche operate. Nel nostro Istituto l apprendimento dei saperi, delle competenze e delle abilità si esplica anche attraverso il confronto con altre culture per l acquisizione di una cittadinanza attiva europea.vengono anche promosse tutte quelle attività finalizzate alla mobilità studentesca individuale e di gruppo, senza tralasciare l alternanza scuola- lavoro attraverso molteplici attività progettuali. I criteri di ammissibilità dei Progetti/Attività al POF Molteplici e variegate le proposte, le indicazioni, le opportunità che arrivano alla scuola dall interno e dall esterno; ognuna, di per sé, può considerarsi valida ed interessante. Su queste è necessario, dunque, operare delle scelte che privilegino quelle proposte che contribuiscono a dare ulteriore significato e rilievo educativo a quelle curricolari. Di particolare rilievo è, invece, la progettualità che nasce all interno dell ambiente scuola, dalla capacità degli insegnanti e degli alunni di cogliere stimoli e interesse dall esperienza di conoscenza che vivono quotidianamente. L intero impianto progettuale è stato organizzato in: Progetti. Attività di ricerca, sperimentazione, innovazione didattica e metodologica. Adesioni ad attività o progetti promossi da altri Enti. Sono stati approvati dal Collegio Docenti, per l anno scolastico in corso, i seguenti Progetti di ampliamento all Offerta Formativa: 97

98 a.s. 2014/2015 TITOLO FINALITÀ RESPONSABILE DESTINATARI 1 2 Progetto Intercultura PROGETTO IN RETE CON L UNIVERSITA LA Sapienza Promozione degli scambi culturali tra studenti di diverse nazionalità. Acquisizione di una cittadinanza attiva europea responsabile. Acquisizione di competenze trasversali di carattere relazionale, linguistico e socioculturale. Approccio ad altre metodologie didattiche. Descrizione del nuovo contesto socioculturale e promozione delle capacità critiche di confronto. Conoscenza e valorizzazione del nostro patrimonio naturalistico e culturale. Prof.ssa Paola Guzzo Alunni delle classi di tutto l Istituto Alunni di tutto l Istituto 3 Progetto Star Bene a Scuola 4 Progetto Cineforum Promozione di un clima relazionale sereno nel contesto scolastico. Favorire il pieno sviluppo delle potenzialità, spesso recondite, di tutti gli alunni. Prevenzione del disagio giovanile e supporto motivazionale e psicologico agli alunni con problematiche di varia natura. Sviluppare la capacità di osservazione negli alunni attraverso proiezioni cinematografiche incentrate su tematiche di attualità. Riflessione sulle tematiche socio-culturali attraverso la visione di un film. Uso delle tecnologie multimediali per sollecitare l acquisizione di competenze critiche Obiettivi dell Attività di Orientamento Prof. Pasquale Spadafora Referente Prof.ssa Maria Niccoli Referente Asp del territorio dott.ssa Martirani Prof. Pasquale Spadafora e Prof.ssa Selene Falcone Tutti gli alunni Tutti gli alunni dell Istituto sostenere la formazione all identità dell alunno; educare alla scelta e favorire comportamenti improntati ad una progettualità esistenziale; rinforzare il senso della realtà; educare al lavoro come espressione, valorizzazione e sperimentazione di sé; sviluppare competenze strategiche forti in sinergia, in relazione all acquisizione e gestione del sapere. La scuola durante tutto il quinquiennio guida e orienta la crescita formativa e l apprendimento dell alunno. Nelle classi terminali l attività assume un particolare significato in vista della scelta degli 98

99 studi futuri; tutti i docenti sono coinvolti, a seconda delle loro competenze, a favorire e sviluppare i suddetti obiettivi. Attività di orientamento per le Classi Terminali Prima dei termini previsti per le iscrizioni gli insegnanti elaborano i consigli orientativi che poi vengono consegnati alle famiglie, inoltre essi prendono in esame con gli alunni i dépliants inviati dai vari Atenei, annotando la giornata di scuola aperta. Il gruppo Orientamento ha concordato le seguenti attività ed uscite per le classi terminali sottolineando che il programma è legato alle scelte degli alunni: - Attività di gruppo volte ad accrescere l autostima,ad accrescere la capacità di collaborare e cooperare al fine di potenziare le capacità di tutti e di ciascuno. - Visita all Unical. Progetto Continuità Educativo Didattica Ogni progetto di continuità educativa deve aiutare lo studente non solo a conoscere la realtà nuova in cui dovrà inserirsi, ma, partendo dalla didattica, deve favorire la proposta di significative attività di apprendimento che favoriscano, tra i diversi ordini di scuola coinvolti, una reciproca conoscenza in termini di metodologie, contenuti, linguaggi specifici, in modo tale che vi sia proprio una continuità tra i diversi livelli di esperienze che un alunno può vivere e realizzare. COMMISSIONE Continuità - Orientamento Responsabile Prof.ssa Selene Falcone Prof.ssa Concetta Ripoli In base all art.5, lettera D, del D.P.R. 88 del 2010, le istituzioni scolastiche possono dotarsi di un Comitato Tecnico Scientifico, composto da docenti ed esperti del mondo del lavoro e delle professioni, con funzioni consultive e di proposte inerenti l attivazione di percorsi formativi mirati atti all arricchimento dell offerta riguardante l alternanza scuola lavoro. La sua presenza permette, inoltre, all Istituto, di aggiornare il Piano dell Offerta Formativa alle esigenze del territorio. Esso è così costituito: COMITATO Tecnico - Scientifico Responsabile Dirigente Scolastico Prof.ssa Veltri Maria Saveria 99

100 Componenti Prof.ssa Anna Iervolino Prof.ssa Mariella Gallo Prof.ssa Selene Falcone Prof. Sebastiano Avolio Prof. Eugenio Gordano Prof. ssa Maria Niccoli Prof.ssa Flora Derito Prof. Eugenio Caparelli La nostra scuola, per favorire il buon inserimento di ciascun alunno al suo interno predispone, nel primo periodo dell anno, attività volte ad offrire agli allievi, un ambiente accogliente ed organizzato che sollecita ed allarga le relazioni interpersonali. Per la scuola secondaria di secondo grado il progetto serve a rendere più facile e meno traumatico per gli alunni delle prime classi, il passaggio da un ordine di scuola all altro, dura la prima settimana dell inizio dell anno scolastico, al termine della quale si organizza una piccola festicciola in cui i ragazzi dell Istituto offrono piccoli doni ai nuovi compagni. Altri progetti extracurricolari che si intendono realizzare sulla base dei bisogni espressi dagli alunni e dal territorio sono i seguenti: PROGETTI EXTRACURRICOLARI a.s. 2014/2015 TITOLO FINALITÀ RESPONSABILE DESTINATARI 1 Progetto Alternanza Scuola-Lavoro Acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro. Interazione tra ambiente formativo e contesti lavorativi. Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche con il mondo del lavoro e correlare l offerta formativa allo sviluppo culturale ed economico del territorio Proff.Gordano, Niccoli, Fasano, Gallo, Caparelli e Derito Gli alunni del secondo biennio e ultimo anno Progetto Sportiva. Sollecitare gli alunni allo sviluppo psicofisico attraverso attività motorie di varia natura. Educazione ai valori etici e morali che Referente prof.ssa Cinzia Tutti gli alunni 100

101 2 mente caratterizzano lo sport. Giordano dell Istituto 3 Progetto Lettura E Incontro con l autore Educare gli alunni alla fruizione dell attività di lettura come modalità di apprendimento amena e produttiva.. Referente Prof.ssa Anna Iervolino Tutti gli Alunni dell Istituto. Offrire ai ragazzi l opportunità di un Progetto percorso formativo, che li aiuti a sviluppare Laboratorio i linguaggi espressivi, la mimica, la Teatrale gestualità e le abilità artistiche. Acquisire delle competenze drammaturgiche attraverso la rappresentazione teatrale di un opera tratta da autori latini o greci 5 IL TERRITORIO: RISORSE DA CONOSCERE E DA VALORIZZARE 4 Referenti Proff.Maria Bernadette Pepe e Ginetta Perrone Alunni del Liceo Classico di Fagnano Castello (Progetto curriculare ed extra-curriculare) Referente prof.ssa Flora Derito Piano di Formazione e Aggiornamento dei Docenti Aggiornarsi è una scelta, un impegno professionale che occorre coltivare costantemente. Occorre creare le condizioni affinché gli operatori scolastici riflettano sulle proprie esperienze di insegnamento, valutino le strategie progettuali e relazionali, la metodologia e gli strumenti didattici scelti, per ricercare le soluzioni più efficaci, per far fronte alle difficoltà e agli insuccessi, per offrire risposte "mirate" ai bisogni formativi degli alunni. Il piano di Formazione e aggiornamento prevede per quest anno scolastico : Un corso di formazione I Nuovi Destini della Scuola e i Temi della Sicurezza e dell Edilizia Scolastica, rivolto ai Docenti dell Istituto, con la finalità di fornire indicazioni di carattere teorico e pratico sulla tematica del d.lgs.81/2008. Corso di formazione su IL CLIL :dimensione europea della comunicazione o testimonianza di retroguardia culturale?, per adottare e concordare nuove strategie didattiche e metodologiche connesse a questa tematica. Corso di formazione riguardante La valutazione del sistema e della persona Correggere il Taylorismo Valutativo. 101

102 Rete Provinciale di Scuole per l Inclusività L I.T.C.G. -LC, fa parte della Rete di scuole per l Inclusività, promossa dal Centro Territoriale di Supporto per l Handicap (CTS) per la provincia di Cosenza. Il CTS ha il compito di promozione e supporto alle azioni per l inclusività. La Rete ha una validità triennale ed è composta da 43 istituti scolastici dislocati a Cosenza e provincia. Scuola polo della Rete è l ITES V. Cosentino in quanto titolare e sede del CTS per la prov. di Cosenza. La finalità di tale aggregazione, come si desume dal Regolamento Gestionale della Rete, redatto il 30 settembre 2013, è la seguente: Condividere risorse e prassi per l inclusione degli studenti con Bisogni Educativi Speciali (Rif. MIUR: Direttiva 27/12/2012 e Circ. n 8, prot. n 561 del 6/03/13): o alunni con disabilità o alunni con disturbi evolutivi specifici o alunni con disagio socio-economico, linguistico, culturale. Le attività della Rete: a) Formazione del personale scolastico La LIM per la didattica inclusiva L apprendimento cooperativo Linee guida per l inclusività: cultura, normativa, strutture organizzative, prassi, strumenti b) Assistenza ai docenti con alunni con BES. c) Erogazione di servizi di informazione, documentazione, counseling per docenti, alunni, famiglie. d) Gestione integrata delle risorse professionali, strumentali, infrastrutturali. e) Supporto, mediante specifici gruppi di lavoro, nell elaborazione dei documenti scolastici per l inclusione: Piano Educativo Individualizzato (PEI), per gli alunni con Disabilità (1ª sotto-categoria di BES) Piano Didattico Personalizzato (PDP), per gli alunni con Disturbi Evolutivi Specifici (2ª sotto-categoria di BES), e per gli alunni con Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale (3ª sotto-categoria di BES); il PDP prevede il coinvolgimento di tutta la classe. Interventi pedagogico-didattici personalizzati, anche temporanei, per gli alunni non certificati e/o senza PDP, e con il coinvolgimento di tutta la classe. Piano Annuale per l Inclusività (PAI). f) Supporto nella gestione, ove possibile anche condivisa, di piani di acquisto ed uso di strumenti, ausili e sussidi per la didattica, la comunicazione, l autonomia. La gestione può essere a livello di singolo comune, distretto, o di provincia. 102

103 g) Gestione di interventi di orientamento e di accompagnamento per gli alunni con BES nel passaggio fra ordini e gradi di scuola, e nella prosecuzione degli studi post - diploma. h) Ricerca e sperimentazione didattica: Raccolta e analisi dei documenti scolastici per l inclusione ai fini di una formulazione standard di base utile per tutte le scuole della Rete. Raccolta e diffusione delle migliori pratiche inclusive attuate dalla scuole della Rete. Indagine e promozione delle risorse professionali presenti nelle scuole della Rete, utili per la costituzione dei gruppi di lavoro dedicati e l attuazione degli interventi promossi dalla Rete. Aggiornamento del Vademecum per l Integrazione - Guida per le famiglie; Coinvolgimento dei Dipartimenti Disciplinari attivati nelle scuole della Rete, utili per la ricerca didattica, la produzione di materiali, l adozione di approcci metodologici. Coinvolgimento / coordinamento delle strutture organizzative per l inclusione presenti nelle scuole della Rete: GLI, GLHO, Referenti d Istituto per la Dislessia, altri. Viaggi d istruzione/visite guidate/ Partecipazione ad attività culturali L attività riferita ai viaggi e visite d istruzione rappresenta un momento didattico a tutti gli effetti. In base alla tipologia si distinguono: Viaggi d integrazione culturale, finalizzati alla conoscenza degli aspetti paesaggistici e monumentali di località diverse dalla propria realtà territoriale. Uscite didattiche, visite guidate che implicano la partecipazione a manifestazioni diverse(conferenze, spettacoli teatrali, mostre, gare sportive, ) oppure visite ad aziende, laboratori, scuole, edifici e strutture pubbliche ubicati o che si svolgono nel territorio dei tre comuni nei quali sono ubicate le scuole. Sia i viaggi d istruzione che le uscite didattiche sono regolamentate dall apposita normativa emanata dagli organi centrali di legislazione. I criteri per il loro svolgimento possono essere riassunti come segue: vanno programmate a inizio anno dai vari consigli di classe; le proposte dei consigli di classe confluiscono nel piano annuale deliberato dal Collegio Docenti; il piano annuale, con gli eventuali aggravi di spesa, va deliberato dal Consiglio di Istituto; l intero progetto va inserito nel Programma annuale. L attuale normativa stabilisce una durata massima di 5 giorni (Regolamento d Istituto). Per la Scuola Secondaria di Secondo Grado viene deciso: massimo 5 giorni per tutte le classi. 103

104 L organizzazione di dette attività è affidata ai responsabili nominati dal Collegio Docenti, proff Anna Iervolino, Loredana De Rose e Concetta Ripoli. Organizzazione pratica Le visite guidate vicine saranno effettuate in orario scolastico. La data delle visite sarà stabilita di volta in volta in base alle unità didattiche svolte e da svolgere. PROGRAMMAZIONE VIAGGIO D ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE Visite guidate Per tutti gli alunni dell Istituto. A tale fine i docenti di ogni ordine e classe propongono i seguenti Itinerari: Visite guidate nel nostro territorio; Tarsia: Riserva Naturalistica: Ferramonti: Campi di concentramento; Sibari (CS): Museo e Scavi archeologici; Museo dei Brettii e degli Enotri; Classi II E ultimoanno dell Istituto Viaggio d istruzione di cinque giorni da scegliere tra i seguenti itinerari: 1^ proposta UMBRIA e TOSCANA( 5 gg ) 104

105 2 proposta SPAGNA ( 3 gg ) e Rappresentazioni teatrali a Siracusa 3^ proposta IRLANDA ( 3 gg ) P. O. F. Rapporti Scuola -Famiglia 105

106 Rapporti Scuola-Famiglia Il rapporto scuola-famiglia è di importanza rivelante ed acquista un significato reale ed effettivo quando, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli, le due agenzie cooperano ed interagiscono nel complesso processo educativo dei ragazzi. Ciò richiede, da parte di tutti, condivisione di intenti e disponibilità a collaborare, in modo che i momenti di incontro tra docenti e genitori non si esauriscano nella sola comunicazione delle note di profitto (pur importante), ma siano occasione di confronto, di conoscenza e di approfondimento delle esperienze scolastiche e delle eventuali problematiche connesse. In questa ottica è importante che la scuola faccia conoscere ai genitori il proprio lavoro, la propria attività didattica ed educativa sollecitando, in ogni modo, il coinvolgimento dei genitori stessi. L impegno reciproco di diritti e doveri nel rapporto scuola-famiglia è sancito dal Patto educativo di corresponsabilità stilato dall Istituto coerentemente con il D.P.R. n. 235 del 21/11/2007 e allegato al Regolamento d Istituto. Scuola e famiglia sono cointeressate, dunque, ciascuna con la propria specifica funzione e competenza, a collaborare ad un progetto di formazione dell alunno, coerente e condiviso; la collaborazione rende reciprocamente efficaci ed incisivi gli interventi che promuovono questo processo formativo e l inserimento in progress dell alunno nella società. Nell intendimento di rendere visibili i reciproci compiti e le conseguenti assunzioni di responsabilità, riteniamo che la scuola debba impegnarsi a: condividere e comunicare le linee essenziali della progettazione educativo- didattica e dell'organizzazione della scuola; ricercare ed accogliere dalle famiglie informazioni circa la storia, i problemi, gli interessi extrascolastici dei singoli alunni al fine di rendere più adeguati interventi e percorsi didattici; informare e discutere di eventuali problemi che gli alunni incontrano nel loro percorso formativo, accogliere suggerimenti per migliorare l'organizzazione dell attività scolastica; adeguare la proposta formativa e le richieste alle caratteristiche personali di ogni alunno, in modo da favorire un percorso di crescita rispettoso della personalità e delle potenzialità originali; farsi carico di informare e dialogare con i genitori sugli esiti scolastici e di apprendimento al fine di sollecitare la corresponsabilità educativa; promuovere e attuare attività educative e didattiche mirate a favorire un'interazione con il territorio e a suscitare in particolare la collaborazione della famiglia; offrire disponibilità per incontri personali con i genitori per problematiche di particolare rilevanza che coinvolgono gli alunni. 106

107 La famiglia, invece, si impegna a: coinvolgersi attivamente nella co-progettazione dell intero impianto educativo, didattico ed organizzativo dell Istituto; partecipare alle assemblee, ai colloqui individuali, agli incontri a carattere informativo, al fine di conoscere la proposta formativa scolastica ed essere informati dei comportamenti, delle dinamiche relazionali, dei problemi del gruppo classe; fornire ai docenti, informazioni essenziali ad una più approfondita conoscenza dell alunno; intervenire, da un punto di vista educativo, in occasione di eventuali segnalazioni da parte degli insegnanti; informarsi presso i docenti dell'andamento scolastico del figlio; dialogare con il figlio sulle attività e sull'esperienza scolastica; accogliere e collaborare con la scuola in quelle attività ed iniziative di arricchimento della proposta educativa; discutere eventuali problemi, conflitti o mancanze, riguardanti i propri figli o la classe, con chi di competenza, tramite il rappresentante di classe, insegnanti e Dirigente Scolastico; richiedere, con proposta di ordine del giorno da discutere, assemblee dei genitori da tenere nei locali della scuola. La sottoscrizione del Patto di Corresponsabilità implica il rispetto dello Statuto delle studentesse e degli studenti, riprendendo il Regolamento d Istituto. Le famiglie sono anche coinvolte, su dichiarata e volontaria disponibilità, in alcune attività integrative. L Istituto di Istruzione Secondaria Superiore ITCG LC ha programmato per l anno scolastico 2014/2014 i seguenti incontri: Incontri Assembleari: entro i primi 15 giorni di settembre per la discussione del Patto educativo e la scelta delle attività di arricchimento del curricolo; entro il mese di ottobre per il rinnovo degli organi collegiali (elezioni e rappresentanza dei genitori) e la rappresentazione del progetto educativo-didattico di ogni singola scuola; Dicembre 2014: Incontro scuola-famiglia. In coincidenza con il termine del primo quadrimestre per la presentazione del documento di valutazione degli alunni; Marzo/Aprile 2015 Incontro Scuola-Famiglia; Al termine delle attività didattiche per la consegna e la presentazione del Documento di valutazione. Inoltre, i genitori eletti partecipano ai consigli di classe e vengono tempestivamente informati sull andamento scolastico e sull organizzazione delle attività. Ogni alunno è fornito di un libretto per le giustificazioni e per le comunicazioni con le famiglie. I genitori eletti partecipano ai consigli di classe e vengono tempestivamente informati sull andamento scolastico e sull organizzazione delle attività. Ogni alunno è fornito di un libretto per le giustificazioni e per le comunicazioni con le famiglie. Le assenze devono essere giustificate e i 107

108 permessi d uscita anticipata devono essere firmati dal Dirigente o, in sua assenza, collaboratrice vicaria. dalla Rapporti Scuola Extrascuola I rapporti con extrascuola, sia con le associazioni presenti sul territorio, sia con le istituzioni saranno improntati alla collaborazione e all interazione. In particolare con l Amministrazione Comunale esiste già una stretta collaborazione che si esplica attraverso incontri tra il Sindaco e il Dirigente Scolastico allo scopo di migliorare i servizi offerti agli alunni e, quindi, attraverso la qualità del servizio scolastico in generale (attenzione alla manutenzione e alla sicurezza degli edifici scolastici, servizio di trasporto, servizio di refezione, disponibilità all uso dello scuolabus in occasione di visite guidate o di altre attività extrascolastiche). ASSOCIAZIONI - ENTI - STRUTTURE SOCIALI E SPORTIVE in CONTATTO CON IL NOSTRO ISTITUTO 1.ASS0CIAZI0NI PROTEZIONE CIVILE AGESCI C.S.I. SAN MARCO ARS NOVA IUBILATE DEO E.N.S.A.(Ente-Nazionale- Salvaguardia-Ambiente) SPORTIME CIRCOLO "Le aquile" CIRCOLO anziani "Terza età" MISERICORDIA ASSOCIAZIONE CARABINIERI VOLONTARI CITTADINANZATTIVA A. T. C. ( A s s o c i az i o n e T u m o r i Calabria) 2.ENTI SISTEMA BIBLIOTECARIO- 108

109 VALLE DELL'ESARO MUSEO CIVICO "M.MORELLI" PRO - LO C O C E N T R O S T U D I N O R M A N N O - SVEVO Centro di ascolto "DON BOSCO' Centro di assisten za diurna Accademia "V.SELV AGGI" Biblioteca comunale. 'E.CONTI" MUSEO CIVICO DEI BRETTII E DEGLI ENOTRI 1 S TRUTTURE Cupola Geodetica A.S.P. di Cosenza Giudice di pace C o m an d o C arab i n i eri C u r i a v es co v i l e C o n s u ltorio f amiliare A z i e n d a S a n i t a r i a Con le as sociazioni, g l i enti e le Parroc c h ie, sar anno programmat i in contri p er discut er e d i event u a l i prog etti format ivi da sviluppare in colla b or a zione. La scuola resta il più importante centro di aggreg azio ne nel territorio, in g rado d i o f f r i r e s t r u t t u r e, s e r v i z i e o c c a s i o n i d i r e a l e c r e s c i t a c u l t u r a l e a n c h e s e, c o n s i d e r a t a l'eccessiva fram m e n t a z i o n e d e l territ o r io, l ' impossibilit à d a p a r t e d e l l ' e n t e l o c a l e a g a r a n t i r e u n s e r v i z i o d i t r a s p o r t i a d e g u a t o, l a s c u o l a p u ò o f f r i r e i l s u o s e r v i z i o s o l o i n o r e a n t i m e r i d i a n e. S i r e n d e n e c e s s a r i a l a collaborazio ne delle famig lie, che partecip i della cres cita morale ed intellettiva d e i f ig l i pr o p r i e a ltrui, si f a c c ia n o c a r ic o d e l trasporto a l termine d e l l' a t t i v i t à p o m e r id i a n a. S p e t t a a l l a s c u o l a r iconciliar e la d imensio n e c o m p e t it i v a d i u n a s o c ietà che p r o m u o ve l'eccelle n za, l'efficienza, le diversità con la dimensione cooperativa che sostiene la giustizia sociale, le pari opportunità, la solidarietà e la tolleranza. 7

110 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 P. O. F. Verifica e Valutazione degli Apprendimenti Criteri Indicatori Valutativi del Rendimento Valutazione del Comportamento Indicatori di Riferimento La Valutazione del POF 110

111 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 Premessa Riflettere sul problema della valutazione della qualità in contesti educativi, significa anzitutto promuovere un processo di crescita che parta da una sistematica analisi di quello che si è costruito per incrementare le possibilità di cambiamento e di miglioramento. In tal senso, il processo di valutazione di costituisce come garanzia di qualità di un servizio perché chiama in causa le competenze di tutti coloro che vi lavorano per mettere a punto obiettivi e parametri di riferimento caratterizzanti la proposta pedagogica. In rapporto al sistema di valutazione si può preveder un duplice livello di analisi: una valutazione interna (valutazione degli allievi, dei docenti, ) funzionale a tenere sotto controllo il processo di insegnamento/apprendimento. una valutazione esterna (valutazione del servizio) funzionale a tenere sotto controllo la produttività complessiva del sistema. Verifica e Valutazione dei processi di Apprendimento Le attività di verifica, mirate ad accertare l efficienza delle diverse strategie e dei metodi usati, saranno formative in modo da fornire informazioni sufficienti e precise sul processo di apprendimento di ciascun alunno, puntuali e diversificate per ogni abilità da acquisire, continue e periodiche a seconda degli argomenti e delle difficoltà riscontrate. Intrinsecamente correlata alla verifica sarà la valutazione la quale rappresenta un momento fondamentale del processo formativo ed è finalizzata a modificare e a rendere efficace il percorso didattico rispetto alle diverse esigenze degli alunni. Essa, esplicandosi attraverso un percorso che muove dalla conoscenza dell alunno, considera gli apprendimenti conseguiti e si conclude con la valutazione complessiva del processo di apprendimento. Si valuteranno, dunque: le competenze educative generali: - aspetti motivazionali (partecipazione, impegno, senso di responsabilità); - aspetti relazionali (collaborazione con gli altri, socializzazione). gli obiettivi cognitivi trasversali (metodo di studio, capacità logicooperative,comprensione, ascolto e attenzione); le conoscenze e le abilità disciplinari. Gli esiti della valutazione formativa affidata all equipe pedagogica responsabile delle attività educative e didattiche previste da piani collegialmente definiti, saranno comunicati regolarmente agli alunni ed alle famiglie e si tradurranno in esiti della valutazione sommativa. Questa evidenzierà (sulla base dei livelli di apprendimenti rilevati), attraverso la Scheda di valutazione 111

112 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 infraquadrimestrale, il personale processo formativo di ogni alunno della classe e l avvenuto conseguimento degli obiettivi formativi individuati. Il processo di verifica/valutazione, pur essendo continuo perché accompagna ogni fase dell azione didattica, prevede delle scansioni convenzionali: Valutazione Iniziale Serve ad individuare, attraverso la somministrazione delle prove di ingresso, il livello di partenza del singolo e del gruppo rispetto alle competenze e ai comportamenti, al fine di orientare l intervento educativo- didattico in funzione dei bisogni di ogni singolo alunno. Valutazione Formativa (in itinere) E finalizzata a cogliere il percorso didattico e formativo compiuto in rapporto alle reali capacità ed all'impegno. Valutazione Sommativa (finale) del livello di apprendimento raggiunto. 112

113 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 Scadenze della Valutazione Si procede alla valutazione degli alunni in sede di scrutinio solo dopo aver verificato che l alunno ha frequentato 3/4 dell orario annuale La valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e del comportamento viene effettuata mediante l attribuzione di voti numerici espressi in decimi, ai sensi del D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122, secondo i criteri stabiliti dal Collegio Docenti e di seguito riportati. Sono ammessi alla classe successiva o all esame di Stato conclusivo del ciclo tutti gli alunni che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e nel comportamento. Ogni docente assegna un voto relativo alla propria disciplina, desunto da un congruo numero di verifiche. Per quanto concerne il voto di Comportamento e l insegnamento Cittadinanza & Costituzione, essendo questi valutati collegialmente, ogni docente propone un voto; se non vi è dissenso tra tutti i voti proposti, questi si intendono approvati, altrimenti le deliberazioni vengono approvate a maggioranza e in caso di parità prevale il voto del Presidente. Criteri di Valutazione I criteri di fondo della valutazione si baseranno su: acquisizione delle conoscenze e competenze; qualità delle conoscenze; capacità espositive adeguate alla situazione comunicativa; ordine, precisione e puntualità nella presentazione dei lavori; impegno nell'esecuzione dei lavori; capacita di lavorare in gruppo; attenzione e partecipazione alle attività; processo di maturazione individuate dalla situazione di partenza; valorizzazione degli interessi, delle attitudini e potenzialità nelle diverse aree disciplinari. LIVELLO DI CONSEGUIMENTO DELLE COMPETENZE VOTO INDICATORI NON RAGGIUNTO NON RAGGIUNTO PARZIALE 3 Non riesce a produrre elementi validi per la valutazione. 4 Comprensione e produzione disorganiche. Non sa applicare conoscenze e procedure. Metodo di lavoro inefficace. Conoscenze generiche ed imprecise. 5 Commette errori e spesso non sa correggersi nell esecuzione dei compiti. Non sa applicare procedure come richieste. Non è autonomo nella rielaborazione delle conoscenze. Il metodo di studio è approssimativo. Conoscenze di base semplici ed essenziali. 113

114 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 ESSENZIALE 6 Comprensione a volte incompleta. L applicazione delle procedure (saper fare) è generalmente adeguata. Produzione non sempre coerente e organica. Metodo di lavoro in via di acquisizione. MEDIO 7 Comprensione globale e conoscenze per lo più complete anche se poco approfondite. Produzione coerente. Metodo di studio efficace. COMPLETO 8 Conoscenze complete ed espresse in modo corretto. Produzione coerente e corretta. Metodo di lavoro efficace e valido. ALTO ECCELLENTE 9 10 Padronanza dei contenuti espressi in modo preciso ed esauriente. Comprensione globale ed analitica e produzione coerente, organica, corretta. Impegno costante e lavoro con metodo costruttivo ed efficace. Padronanza completa dei contenuti espressi in modo preciso ed esauriente con valutazioni personali. Comprensione globale ed analitica e produzione coerente, organica, corretta, personale. Impegno sempre costante e lavoro con metodo autonomo, efficace e produttivo. LIVELLO DI CONSEGUIMENTO DELLE COMPETENZE NON RAGGIUNTO VOTO 5 INDICATORI Conoscenze lacunose ed incerte. Abilità e Capacità mediocri, insufficienti per la risoluzione di compiti semplici. Metodo di studio approssimativo. ESSENZIALE MEDIO 6 Conoscenze semplici ed essenziali. Abilità e Capacità che gli permettono di eseguire compiti semplici. Metodo di studio da consolidare. 7 Conoscenze per lo più complete ma poco approfondite. Abilità e Capacità adeguate alla risoluzione di compiti non particolarmente complessi. Metodo di lavoro consolidato. 114

115 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 COMPLETO ALTO ECCELLENTE 8 Conoscenze completa e sicura dei contenuti disciplinari. Abilità e Capacità a adeguate alla risoluzione di compiti complessi. Metodo di lavoro consolidato e valido. Conoscenze ampie e complete dei contenuti disciplinari. 9 Abilità e Capacità adeguate alla risoluzione di compiti complessi; rielaborazione sicura delle conoscenze. Metodo di studio autonomo e sicuro. 10 Conoscenze complete, approfondite e ricche di contenuti disciplinari; rielaborazione critica. Abilità e Capacità tali da consentire l organizzazione delle conoscenze con sicurezza e autonomia. Metodo di lavoro autonomo produttivo. Per la Religione Cattolica, considerando che la normativa prevede che non sia espressa con voto numerico ma con giudizio,sarà utilizzata per la scuola primaria, la seguente corrispondenza livello/giudizio: LIVELLO DI CONSEGUIMENTO DELLE COMPETENZE GIUDIZIO Non raggiunto Non Sufficiente Essenziale Medio Completo Alto/ Eccellente Valutazione alunni con DSA Sufficiente Buono Distinto Ottimo Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, le modalità e i contenuti delle prove di valutazione e di verifica degli apprendimenti, compresi quelli effettuati in sede di esame conclusivo dl ciclo, vengono stabiliti dai Consigli di Interclasse/Classe e dalle commissioni d esame sulla base delle indicazioni dei PDP (Piano Didattico personalizzato). Le prove di verifica possono prevedere eventuali strumenti (anche tecnologici; calcolatrici, personal computer, ) che compensino le difficoltà neurologiche dell alunno o lo dispensino formalmente dall effettuazione che, per le caratteristiche delle sue difficoltà risulterebbero irraggiungibili. Valutazione del Comportamento Il Decreto Legge 137, convertito il 29 ottobre 2008 in Legge, introduce il voto in condotta in condotta come elemento che concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, 115

116 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 se inferiore a 6/10, la non ammissione al successivo anno di corso o all esame conclusivo del ciclo (Art. 2). La valutazione del comportamento terrà conto di quanto stabilito dal REGOLAMENTO D ISTITUTO; dunque di tutti quei comportamenti non conformi alle regole disciplinari vigenti nell istituto stesso e ai quali corrispondono anche sanzioni disciplinari: - Frequenza regolare delle lezioni. - Avere, nei riguardi del Capo d Istituto, dei docenti e del personale ATA, dei loro compagni correttezza e rispetto formali. - Non falsificare, in tutto o in parte, il libretto personale delle giustificazioni. - Mantenere un comportamento dignitoso. - Rispetto e osservanza delle disposizioni organizzative e di sicurezza predisposte dalla scuola. - Non utilizzare il cellulare durante l orario scolastico. - Utilizzare strutture, sussidi scolastici e tecnologie in modo corretto e comportarsi in maniera da non arrecare danno al patrimonio dell Istituto. - Collaborare a rendere accogliente l ambiente scolastico e a migliorare la qualità della vita. INDICATORI DI RIFERIMENTO VOTO LIVELLO DI CONSEGUIMENTO DELLE COMPETENZE RAGGIUNTO DA PARTE DELL ALUNNO. RISPETTO AL PATTO DI RESPONSABILITÀ RELATIVAMENTE A: 10 Comportamento irreprensibile nei tre ambiti di riferimento, con punte di eccellenze. 1. RISPETTO VERSO SE STESSI - Impegno e costanza nel lavoro scolastico. - Cura della persona e del linguaggio. - Uso responsabile del proprio materiale. 9 Comportamento corretto nei tre ambiti di riferimento. 2. RISPETTO VERSO GLI ALTRI - Rispetto del personale scolastico. - Rispetto e correttezza nel rapporto con i compagni. - Rispetto dell art. 8 del Regolamento d Istituto relativo alle norme di vita scolastica degli alunni. - Rispetto del materiale altrui. - Partecipazione attiva alle iniziative scolastiche comuni. 8 Comportamento generalmente corretto nei tre ambiti di riferimento. 7 Comportamento generalmente adeguato nei tre ambiti di riferimento, ma senza una vera interiorizzazione delle regole. 3. RISPETTO VERSO L AMBIENTE Complessivamente sufficiente il rispetto degli indicatori di 116

117 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/ Utilizzo responsabile delle strutture e del materiale della scuola. - Utilizzo appropriato degli spazi comuni. - Comportamento responsabile ovunque, anche durante le visite guidate. 6 riferimento. 3/5 Mancato ravvedimento, nonostante le sanzioni di natura educativa e riparatoria ricevute. INDICATORI DI RIFERIMENTO LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO TIENE CONTO DEI SEGUENTI INDICATORI: A) PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA SCLASTICHE. B)RISPETTO DELLE REGOLE. C) AUTONOMIA (ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO/ TEMPI). D) IMPEGNO. GIUDIZIO OTTIMO DISTINTO BUONO LIVELLO DI CONSEGUIMENTO DELLE COMPETENZE RAGGIUNTO DA PARTE DELL ALUNNO. Partecipazione e apporto di contributi personali alla vita scolastica e sociale. Consapevolezza del proprio dovere scolastico; responsabile e rispettoso delle norme che regolano la vita sociale. Organizzazione del proprio lavoro sempre in assoluta autonomia nel rispetto delle consegne date. Impegno lodevole. Partecipazione propositiva alla vita scolastica e sociale. Responsabilità e rispetto delle norme che regolano la vita sociale. Organizzazione del proprio lavoro in autonomia, nel rispetto delle consegne date. Impegno costante. Partecipazione non sempre attiva: comportamento abbastanza rispettoso delle regole. Organizzazione del proprio lavoro con discreta autonomia, quasi sempre nel rispetto delle consegne date. Impegno soddisfacente. SUFFICIENTE Partecipazione alle attività scolastiche incostante. Comportamento non sempre rispettoso delle norme che regolano la vita sociale. Organizzazione non sempre autonoma nel lavoro scolastico. Impegno appena accettabile. 117

118 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 NON SUFFICIENTE Poca consapevolezza del proprio dovere. Scarsa partecipazione alle attività scolastiche. Organizzazione non autonoma nel lavoro scolastico. Impegno assente. Criteri per la motivata deroga del Consiglio di Classe alla frequenza necessaria per la validazione dell anno scolastico (in applicazione del D.Lgvo del 19 Febbraio 2004., n. 59) Nella Scuola Secondaria di 2 Grado, fermo restando la frequenza richiesta dall art. 11, comma 1 del D. L.gvo del 19 Febbraio 2004., n. 59 e successive modificazioni il quale dispone che ai fini della validità dell anno scolastico ciascun alunno deve maturare una frequenza minima di ¾ dell orario annuale obbligatorio e facoltativo prescelto, il Collegio Docenti ha stabilito le seguenti deroghe ai limiti massimi di assenza: - Nel caso di studenti con cittadinanza non italiana iscritti nel corso dell anno scolastico, il monte annuo minimo di frequenza nella misura di ¾ viene calcolato in proporzione al totale dei giorni conteggiabili a partire dal momento dell iscrizione. - In caso di malattie certificate che comportino l assoluta incompatibilità con la frequenza. - In tutti i casi in cui, essendo la mancata o discontinua frequenza riconducibile a problematiche familiari o di disagio personale, il Consiglio di Classe, sentiti gli operatori che seguono il caso, consideri specificamente, nell interesse del minore, l opportunità che questi venga ammesso alla classe successiva in considerazione dell età, delle abilità di base e delle concrete potenzialità di recupero, anche al fine di non interrompere il processo di socializzazione e maturazione avviato. L impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminari accertamenti del Consiglio di Classe e debitamente verbalizzate. Certificazione finale delle Competenze. Il nostro Istituto ha predisposto un modello per le certificazioni relative alle competenze acquisite dagli alunni del primo biennio conformemente a quanto specificato nel Decreto Legge recante disposizioni in materia. Tenendo conto del profilo culturale, educativo e professionale dello studente è certificato, al termine del I biennio della scuola secondaria di II grado, il livello delle competenze maturate dall alunno. In caso di mancato conseguimento minimo della competenza prevista, non si procede alla relativa certificazione. 118

119 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 Monitoraggio e Valutazione del POF La cultura della qualità del sistema scuola L autonomia delle scuole ha ampliato i poteri decisionali e gli spazi di flessibilità a disposizione delle singole unità scolastiche e nello stesso tempo ha aumentato le responsabilità richieste agli operatori della scuola ed alla comunità scolastica nel suo insieme. Un sistema complesso, come la scuola di oggi, che eroga un servizio deve essere valutato sistematicamente, per misurarne l'efficacia e garantirne l'efficienza. I frequenti momenti di confronto fra tutte le varie componenti della scuola e soprattutto tra alunni, insegnanti e genitori, ci hanno abituati ad una attenta rilevazione dei problemi e delle cose che si possono migliorare. Comprendiamo, infatti, che siamo chiamati a rendere conto delle nostre scelte e delle nostre azioni organizzative ed educative in rapporto al contesto sociale in cui operiamo. Un primo passo verso la cultura della valutazione della scuola è rappresentato dall autoanalisi d istituto, un espressione entrata ormai nel nostro linguaggio per indicare modalità autovalutative gestite direttamente dagli attori scolastici (docenti, studenti, genitori, operatori della scuola) utili ad analizzare criticamente le proprie pratiche professionali ed a produrre miglioramento. Condurre un autovalutazione significa fare un bilancio delle proprie capacità sia in termini progettuali che operativi e significa, anche, avere la possibilità di correggere e ricostruire i processi di erogazione dei servizi mediante una verifica costante di quanto la qualità erogata coincida con la qualità percepita. L Istituto è consapevole delle difficoltà connesse con l attuazione dei processi di valutazione, ma ha scelto di impegnarsi in questo percorso per evitare che l improvvisazione e l arbitrio, negli aspetti connessi alla conoscenza delle procedure valutative, allontani gli operatori scolastici dal difficile processo verso la cultura della qualità. L autovalutazione e la valutazione di Istituto Va sottolineato che la valutazione non ha uno scopo censorio, ma è uno strumento fondamentale finalizzato ad evidenziare le condizioni del contesto scolastico, attraverso la individuazione di una serie di indicatori rivolti e rilevare la validità del sistema e la sua efficacia. Gli indicatori, che riguarderanno il contesto dell azione formativa, le risorse utilizzate, i processi condotti e i risultati ottenuti e il grado di gradimento degli utenti, serviranno a stabilire l efficacia in funzione degli obiettivi, la funzionalità delle risorse impiegate e mettere in luce i punti di forza e di debolezza per consolidare i primi e proporre soluzione per i secondi. Per tali motivi la valutazione deve essere: trasparente, oggettiva, condivisa. Il processo di valutazione della qualità dell Offerta Formativa coinvolgerà i destinatari del servizio scolastico (famiglia e alunni), gli erogatori(scuola) per verificare dell Offerta Formativa: Efficacia Efficienza Gradimento. 119

120 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 Gli obiettivi che con la valutazione si intendono perseguire sono i seguenti: Valorizzare il processo formativo o Porre attenzione alla qualità dell attività educativa e didattica Consentire un controllo sistematico dei risultati o Dotarsi di strumenti di controllo dei risultati è espressione di competenza professionale Valorizzare l identità della scuola o Riconoscere, come scuola, le proprie peculiarità, i punti di forza e di debolezza Legittimare l autonomia della scuola nei confronti dell utenza o Assumersi le responsabilità in merito alla qualità dei processi erogati Promuovere un azione di miglioramento. o Valutare criticamente il proprio operato per apprendere dall esperienza o Regolare, attraverso la valutazione, il proprio il operato. Tempi e modalità dell Autovalutazione d Istituto Durante l anno scolastico Monitoraggio delle varie attività e dei progetti: Analisi e monitoraggio delle attività presenti nel POF mediante strumenti concordati con le altre funzioni strumentali Predisposizione di apposite procedure e strumenti per il controllo dei livelli di coerenza della progettazione curriculare con l impianto complessivo del POF Questionari di valutazione del Sistema Scolastico Monitoraggio delle attività attraverso compilazione questionari Raccolta e tabulazione dati. A fine anno scolastico Adeguamento del P. O. F. sulla base dei bisogni emersi perché il POF sia sempre più rispondente alle attese dell utenza. L autovalutazione, permette un bilancio consuntivo dell attività formativa, dell efficacia e dell efficienza dell azione della scuola. Tale valutazione è effettuata mediante: Questionari relativi agli indicatori di qualità. Oggetto di osservazione e valutazione saranno: Aspetti organizzativi della scuola 120

121 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 Funzionalità di strutture e attrezzature Significatività e funzionalità delle risposte formative(attività curriculari ed extra) ai bisogni culturali e sociali dell utenza Programmazione di interventi migliorativi sulla base delle criticità emerse Valutazione delle risultanze dei progetti Monitoraggio tramite somministrazione di questionari a genitori - alunni- personale scolastico Elaborazione dei dati per appurare la ricaduta delle attività sugli alunni e individuare elementi utili per la scelta delle attività del prossimo anno scolastico I Criteri di valutazione dei Progetti/Attività La valutazione dei Progetti/Attività segue i momenti di monitoraggio e verifica in itinere: attraverso quest'ultimi si ottengono le evidenze oggettive e i risultati, mentre la valutazione è un momento, molto più importante, durante il quale, oltre i risultati delle verifiche devono essere considerati diversi e molteplici aspetti, in particolare: il processo che è stato attivato e le modalità di svolgimento dell'intera attività; per la scuola, a volte, può risultare più proficuo il metodo utilizzato per procedere piuttosto che l'esito, perché si sono ottenuti risultati in termini di maggiore produttività dei gruppi di lavoro, oppure migliore organizzazione, maggior coesione tra gli operatori e sviluppo del senso d'appartenenza; i prodotti e gli esiti, verificando se essi hanno giustificato l'impegno, il lavoro, le energie e le risorse impiegate; la ricaduta sulla scuola, sia per quanto riguarda una migliore erogazione del servizio, sia per l'innalzamento del successo scolastico e formativo; la capacità di indurre "cambiamento attivo" nei confronti dei problemi affrontati e dei comportamenti. Una volta valutato il progetto, nel caso che tale valutazione non sia completamente positiva, occorrerà procedere ad una riprogettazione, anche solo parziale, e ad una nuova attuazione. Se invece, la valutazione è positiva si procederà alla valorizzazione del progetto, facendolo diventare una "procedura standard" della scuola, aumentando il livello di coinvolgimento di docenti, classi, studenti, famiglie e soggetti esterni. 121

122 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 P. O. F. Sicurezza nell Istituto Premessa 122

123 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 L Istituto di Istruzione Secondaria Superiore ITCG LC di San Marco Argentano e Fagnano Castello è impegnato da anni a diffondere all interno di esso la cultura della sicurezza, sollecitando la partecipazione attiva di tutte le componenti scolastiche in un processo organico e progressivo di crescita collettiva. Le tematiche sulla sicurezza e i comportamenti che coerentemente vanno adottati, hanno una forte valenza, non solo educativa, ma anche sociale, perché i ragazzi che oggi si formano, potranno essere domani cittadini e lavoratori più attenti, per sé e per gli altri, alla protezione della salute e alla prevenzione degli incidenti. Le attività didattiche, motivanti, varie e piacevoli, rivolte ai ragazzi del nostro Istituto consistono essenzialmente nell informazione sui comportamenti corretti da attuare per evitare i pericoli presenti nell ambiente e nell esercitazione periodica d evacuazione dell edificio scolastico. E in corso d opera il curriculum della Sicurezza, una serie di attività permanenti che si snoderanno dal primo anno, proseguendo in modo organico e sistematico, per tutto il corso di studi. Per quanto riguarda il coinvolgimento delle famiglie nell educazione alla sicurezza, viene data ai rappresentanti dei genitori un informazione generale, nell ambito delle riunioni di classe, e all inizio dell anno scolastico l informazione sulla localizzazione delle zone di raccolta e sui comportamenti consigliati per agevolare il lavoro del personale della scuola. Il DIRIGENTE SCOLASTICO, prof.ssa Maria Saveria Veltri, come datore di lavoro, adotta le misure previste dalla legge o suggerite dall opportuna cautela, per assicurare che le attività scolastiche avvengano in condizioni di sicurezza. Strumenti Gestionali 1.Documento di Valutazione dei rischi. Individuazione misure di Prevenzione e Protezione. Programma di attuazione. Procedure aziendali. Piano di Evacuazione. 2. Formazione e Informazione Docenti - Personale A.T.A. - Alunni e Genitori. 3. Consultazione. 4. Riunioni periodiche. Il Documento di Valutazione dei Rischi 123

124 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 Il documento di valutazione dei rischi, predisposto dal Dirigente Scolastico in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, contiene tutte le indicazioni in merito alla valutazione e stima dei vari rischi presenti all interno dell edificio scolastico: il piano si trova depositato presso la Direzione per attivare le necessarie misure di tutela degli alunni e dei lavoratori della scuola. Scopo del documento di Valutazione dei rischi è quello di individuare i rischi all interno dei vari plessi scolastici, valutando sia la Probabilità che la Gravità del danno. Parte centrale del documento di valutazione dei rischi è il Piano di Miglioramento che non è altro che il cronoprogramma degli interventi che Ente Proprietario (Comune) ed ente gestore (Istituto Comprensivo), devono mettere in atto per ridurre i rischi all interno dell ambiente scolastico. Il Piano di Emergenza Il Piano di emergenza è invece il documento che deve essere redatto per ogni plesso scolastico. La procedura deve essere una guida di facile consultazione per tutti i dipendenti della scuola in tutte quelle occasioni di emergenza che si possono determinare durante l attività lavorativa. Il Piano contiene : le azioni che il personale della scuola è tenuto a svolgere in caso di incendio; le procedure che il personale della scuola è tenuto a svolgere in caso di incendio; le procedure per l evacuazione efficace di tutti gli occupanti l edificio scolastico; le disposizioni per chiedere l intervento dei vigili del fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo; l elenco dei controlli e degli interventi periodici affinché nel corso della gestione non vengano alterate le condizioni di sicurezza. Scopo del piano di emergenza, di evacuazione e di pronto soccorso è di ridurre le conseguenze di un incidente, in ambito scolastico, mediante il razionale impiego di risorse umane e materiali. Deve quindi contenere una chiara e semplice indicazione sulle modalità delle operazioni, di evacuazione e di pronto intervento in situazioni di pericolo. Obiettivi del Piano: Affrontare l emergenza fin dal primo insorgere per contenere gli effetti sulla popolazione scolastica. Pianificare le azioni necessarie per proteggere le persone sia da eventi interni che esterni. Coordinare i servizi di emergenza, lo staff tecnico e la direzione didattica. Fornire una base informativa didattica per la formazione del personale docente e non e degli alunni. Sapersi orientare nel caso di presenza di persone disabili. Essere in grado di percepire il pericolo e/o l allarme. Strumenti Organizzativi 124

125 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 I Referenti per la Sicurezza sono i componenti del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP Dirigente Scolastico, Responsabile della sicurezza, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e Medico competente) Per l anno scolastico 2012/2013 gli addetti al servizio di prevenzione antincendio, primo soccorso ed evacuazione sono: RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) - Ing. ANGELO BRUNO RLS (Rappresentante della Sicurezza dei Lavoratori) - Gli Addetti al Pronto Soccorso. - Gli Addetti all Evacuazione. - Gli Addetti all Antincendio. Piano di Evacuazione Diffusione dell'ordine di evacuazione La diffusione dell ordine di evacuazione si verifica con tre suoni consecutivi della campanella Il suono dovrà essere ripetuto ad intermittenza per una certa durata. Al fine di segnalare il verificarsi di una situazione di pericolo il Preside o il suo sostituto, una volta avvertito, valuterà l'opportunità di diramare l'ordine di evacuazione. In caso di situazione di grave pericolo, che richiede l'abbandono immediato dei locali, sarà diramato dal personale che per primo viene a conoscenza dell'evento. Il segnale di evacuazione sarà diffuso attraverso il campanello usato normalmente per altri servizi, il cui suono dovrà essere ripetuto tre volte ad intermittenza per una certa durata onde che sia inequivocabilmente riconosciuto come segnale di allarme e di avvio delle operazioni di evacuazione. In caso di mancanza di corrente elettrica verrà utilizzato un idoneo segnale acustico alternativo. Assegnazione di incarichi In ogni classe dovranno essere individuati dei ragazzi cui attribuire le seguenti mansioni: 125

126 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/ ragazzi apri-fila,con il compito di aprire le porte e guidare i compagni verso la zona di raccolta; 2 ragazzi serra-fila, con il compito di assistere eventuali compagni in difficoltà e chiudere la porta dell'aula dopo aver controllato che nessuno sia rimasto indietro; gli stessi faranno da tramite con l'insegnante e la direzione delle operazioni per la trasmissione del modulo di evacuazione; 2 ragazzi / insegnanti di sostegno / personale non docente con il compito di aiutare i disabili ad abbandonare l'aula ed a raggiungere il punto di raccolta. Durante una emergenza, tutti dovranno attenersi alle disposizioni dei vigili del fuoco e degli organi di soccorso. Il personale docente dovrà: informare adeguatamente gli allievi sulla necessità di una disciplinata osservanza delle procedure indicate nel piano al fine di assicurare l incolumità a se stessi ed agli altri; illustrare periodicamente il piano di evacuazione e tenere lezioni tecnico pratiche sulle problematiche derivanti dall'instaurarsi di una situazione di emergenza nell'ambito dell'edificio scolastico; intervenire prontamente laddove si dovessero determinare situazioni critiche dovute a condizioni di panico; controllare che gli allievi apri e serra-fila eseguano correttamente i compiti in caso di evacuazione dovranno portare con sé il registro di classe per effettuare un controllo delle presenze ad evacuazione avvenuta. Una volta raggiunta la zona di raccolta farà pervenire alla direzione dalle operazioni, tramite i ragazzi individuati come serra - fila, il modulo di evacuazione con i dati sul numero degli allievi presenti ed evacuati, su eventuali dispersi e/o feriti. Tale modulo dovrà essere sempre custodito all'interno del registro. Gli insegnanti di sostegno se presenti o gli alunni incaricati, con l'aiuto ove occorra di altro personale, cureranno le operazioni di sfollamento unicamente dello o degli alunni handicappati loro affidanti, attenendosi alle precedenze che il piano stabilisce per gli alunni in difficoltà. Tali prescrizioni vanno definite sulla base del tipo di menomazione, che può essere anche non motoria, e dell'esistenza o meno di barriere architettoniche all'interno dell'edificio. considerate le oggettive difficoltà che comunque qualsiasi tipo di handicap può comportare in occasione di una evacuazione è opportuno predisporre la loro uscita in coda alla classe. Personale non docente. Alcuni addetti di segreteria saranno nominativamente incaricati di seguire specifici aspetti del piano, specie per quanto attiene alle segnalazioni ed ai collegamenti con l'esterno. Uno o più operatori avranno l'incarico di disattivare gli impianti ( energia elettrica, gas, centrale termica, impianto idrico) e successivamente, controllare che nei vari piani dell'edificio tutti gli alunni siano sfollati (controllare in particolare: servizi, spogliatoi, laboratori, ecc.). 126

127 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 Tutti coloro che utilizzano e\o frequentano i locali dell edificio scolastico anche temporaneamente o occasionalmente sono tenuti a prendere visione del PIANO di EVACUAZIONE e a segnalare, in forma scritta al referente di plesso per la sicurezza, eventuali situazioni di pericolo non contemplate da tale documento che è appeso all'albo della Scuola. NORME PER L EVACUAZIONE Interrompere tutte le attività Lasciare gli oggetti personali dove si trovano. Mantenere la calma, non spingersi, non correre, non urlare Uscire ordinatamente incolonnandosi dietro gli "apri fila". Procedere in fila indiana con una mano sulla spalla di chi precede Rispettare le precedenze derivanti dalla priorità dell evacuazione Seguire le vie di fuga indicate. Non usare mai l ascensore. Raggiungere l area di raccolta assegnata. Interrompere tutte le attività Lasciare gli oggetti personali dove si trovano Mantenere la calma, non spingersi, non correre, non urlare Uscire ordinatamente incolonnandosi dietro gli "apri fila" Procedere in fila indiana con una mano sulla spalla di chi precede Rispettare le precedenze derivanti dalla priorità dell evacuazione Seguire le vie di fuga indicate Non usare mai l ascensore se presente Raggiungere l area di raccolta assegnata. In caso di Evacuazione per incendi ricordarsi di : Camminare chinati e di respirare tramite un fazzoletto, preferibilmente bagnato, nel caso vi sia presenza di fumo lungo il percorso di fuga. Se i corridoi e le vie di fuga non sono percorribili o sono invasi da fumo, non uscire dalla classe, sigillare ogni fessura della porta, mediante tessuti bagnati; segnalare la propria presenza dalle finestre. 127

128 Ist. Istr. Sec. Sup. IIS ITCG LC di San Marco Argentano Fagnano C. - P. O. F. A. S. 2014/2015 NORME PER L INCENDIO 128

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