Progetto Sperimentale TRIS Tecnologie di Rete e Inclusione Scolastica 2
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- Pasquale Simone Berardino
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2 Progetto Sperimentale TRIS Tecnologie di Rete e Inclusione Scolastica 2 Il progetto TRIS è lo sviluppo operativo dell accordo quadro fra MIUR (Dip. Istruzione, Servizi allo Studente) Consiglio Nazionale delle Ricerche Fondazione Telecom Italia sulla tematica Nuove Tecnologie e Inclusione Educativa per Studenti Impossibilitati alla Normale Frequenza Scolastica Questo documento ne illustra le caratteristiche e le modalità operative. (versione )
3 Progetto Sperimentale TRIS Tecnologie di Rete e Inclusione Scolastica 3 INDICE Il problema che si intende affrontare... 4 Gli obiettivi del progetto sperimentale... 6 Contenuti della sperimentazione... 7 Nuove tecnologie e comunicazione didattico-pedagogica... 7 Nuove tecnologie e comunicazione didattico-organizzativa... 8 Articolazione complessiva del progetto sperimentale... 9 Valutazione e analisi del follow-up... 10
4 Progetto Sperimentale TRIS Tecnologie di Rete e Inclusione Scolastica 4 IL PROBLEMA CHE SI INTENDE AFFRONTARE Ci sono situazioni che impediscono agli studenti, temporaneamente o in modo permanente, di partecipare ai normali percorsi di istruzione, e questo per problemi psico-fisici (disturbi della sfera emozionale, disabilità fisico-motorie), di salute (lungodegenze o degenze cicliche dovute a particolari protocolli terapeutici, sensibilità multipla chimica), legati a situazioni geografiche particolarmente svantaggiate (studenti residenti in piccole isole, zone montane). Benché le leggi nazionali sul diritto allo studio tutelino tali situazioni, non sempre, sul lato pratico, il supporto in presenza offerto agli studenti e alle famiglie consente una reale ed efficace inclusione socio-educativa. Per loro quindi, visto anche l incremento numerico dei casi, si rende necessario lo studio e la messa a punto di nuovi modelli di scolarizzazione che tengano conto dei disagi indotti dalle diverse situazioni di svantaggio. Modelli di scolarizzazione che sicuramente non potranno prescindere da un uso regolare e metodico delle nuove tecnologie dell informazione e della comunicazione e questo non solo per favorire la gestione del processo di insegnamento e apprendimento, ma anche la comunicazione fra i soggetti a contatto del giovane (insegnanti, compagni di classe, genitori, personale sanitario) e fra gli stessi insegnanti che nelle diverse discipline e nei diversi anni scolari avranno cura di seguire il suo percorso di studi. In analoghe situazioni di disagio studiate in specifici progetti di ricerca (si pensi al recente al progetto MIUR denominato WISE 1 ) le nuove tecnologie informatiche e della comunicazione hanno già dimostrato le loro potenzialità. In particolare è stato evidenziato come le attuali tecnologie di social networking, se adeguatamente abbinate 1 WISE (Wiring Individualised Special Education) è un progetto FIRB (Fondi di Investimento per la Ricerca di Base triennale del MIUR ( ), coordinato dall Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR di Genova, che ha lo scopo di studiare sistemi di supporto all educazione e alla formazione speciale di coloro che, per cause dovute a problemi fisici e/o di salute, sono confinati presso la propria abitazione. Tali soggetti sono di solito indicati con il termine homebound.
5 Progetto Sperimentale TRIS Tecnologie di Rete e Inclusione Scolastica 5 alle strategie proprie del networked collaborative learning 2, possano riproporre quel contesto sociale favorevole alla studio fra pari fortemente minato da particolari situazioni di disagio. Di qui l esigenza di approfondire in modo scientifico-sperimentale le variabili del problema e di definire un modello sostenibile di didattica inclusiva che tenga conto sia dello status dello studente sia del ruolo che hanno le reti sociali che lo vedono al centro. In questo senso il modello dovrà tenere conto e favorire: [sul piano dello studente] l'accoglienza e il pieno inserimento dello studente nella vita sociale della classe; la rimozione dei pregiudizi di tipo culturale o legati alla diversità dovuta alla disabilità, allo stato di salute; le modalità di apprendimento collaborativo attraverso cui favorire il coinvolgimento dello studente nelle attività della classe quando il disagio impedisca la regolare frequenza; [sul piano delle reti sociali] l interazione fra i docenti del consiglio di classe finalizzata a una programmazione didattica che tenga conto della particolare situazione; le dinamiche di self-help fra tutti coloro che sono coinvolti, direttamente o indirettamente, nei processi di inclusione educativa (genitori, amici, volontari); il collegamento con le risorse educative extra-scolastiche offerte sul territorio; i processi di apprendimento mutuato/informale all interno di comunità online (formatori, ricercatori, sociologi, operatori socio-culturali) 2 Si veda ad esempio Trentin, G. (2010), Networked Collaborative Learning: social interaction and active learning. Chandos Publishing, Cambridge, UK.
6 Progetto Sperimentale TRIS Tecnologie di Rete e Inclusione Scolastica 6 tese allo scambio di conosce e buone pratiche sui temi dell inclusione socioeducativa. GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO SPERIMENTALE Sulla base degli elementi appena menzionati, il progetto intende mettere a punto e sperimentare un modello technology-based di didattica inclusiva attraverso: 1. lo studio e la sperimentazione di settings tecnologici (lato studente e lato aula/scuola) e approcci didattico-metodologici finalizzati all inclusione dei giovani svantaggiati all interno di processi di apprendimento attivi e collaborativi; 2. la definizione, l allestimento e la sperimentazione di un sistema network-based di supporto sia all attività didattica sia alla comunicazione fra coloro che sono a diretto contatto con lo studente homebound (insegnanti, compagni di classe, genitori) anche in una prospettiva sistemica orientata a seguire il caso (o i casi) per un intero ciclo scolastico, meglio se in grado anche di favorire il transito fra un ciclo e il successivo; 3. la messa a punto e al sperimentazione di specifici strumenti e metodi formativi (formali e informali) del docente di ogni ordine e grado di scuola mirato all uso flessibile e consapevole delle tecnologie, finalizzato a dare risposte ai bisogni differenziati degli alunni, compresi e non solo quelli cosiddetti speciali, e alle diverse modalità di apprendimento da loro espressi. E noto, infatti, quanto le tecnologie siano strumento d uso quotidiano e disinvolto di comunicazione e rete per i cosiddetti nativi digitali, a differenza della gran parte dei docenti che continua a privilegiare metodi tradizionali di insegnamento-apprendimento. Si ritiene, perciò, che tale sperimentazione possa offrire un efficace contributo alla messa a punto di un diverso modello di formazione iniziale e in servizio del personale docente. Riguardo al punto 2 è bene chiarire che qui, per sistema network-based, non si intende tanto la costruzione ex novo di una (ennesima) piattaforma telematica, quanto piuttosto l uso abbinato/integrato di tecnologie già esistenti, in particolare di quelle già penetrate nel quotidiano di buona parte della popolazione (giovane e adulta), da
7 Progetto Sperimentale TRIS Tecnologie di Rete e Inclusione Scolastica 7 modellare/organizzare in funzione delle specifiche esigenze degli attori del processo. Si pensi ad esempio ad alcune note piattaforme open source già oggi in grado di dialogare con le diffusissime tecnologie 2.0 e mobili. L idea, in sostanza, è quella di investire sulla modellizzazione e la sperimentazione di approcci didattico-metodologici e organizzativi che, giocando sulla tecnologia esistente, siano in grado di sfruttarla al meglio, piegandola ai bisogni socio-pedagogici dei giovani homebound e di coordinamento fra i docenti delle classi nelle quali sono inseriti. CONTENUTI DELLA SPERIMENTAZIONE Coerentemente agli obiettivi dichiarati, la sperimentazione si focalizzerà su due macro-aree di interesse collocate rispettivamente sul piano della comunicazione didattico-pedagogica e su quello della comunicazione didattico-organizzativa. Nuove tecnologie e comunicazione didattico-pedagogica Su questo piano la sperimentazione riguarderà: la definizione di un modello di analisi del tipo di disagio dello studente funzionale a definire le attività di studio (individuale e di gruppo) effettivamente potenziabili attraverso l uso delle tecnologie informatiche e di rete; la definizione di 2-3 settings standard per l organizzazione, presso la propria abitazione, di uno spazio-studio equipaggiato con tecnologie specifiche; l idea è di sperimentare situazioni sia tecnologicamente ricche 3 sia centrate su tecnologia a basso costo; la definizione del setting tecnologico, presso la classe/scuola di appartenenza, funzionale alla partecipazione attiva dello studente alla didattica d aula; la sperimentazione su <N> casi campione rappresentativi di altrettante possibili situazioni di svantaggio; 3 Qui per ricche si intendono quelle situazioni in cui siano previste tecnologie non usuali per le normali abitazioni. Si pensi ad esempio a una postazione domiciliare dotata di LIM per ricreare, anche a casa, una situazione simile in tutto e per tutto all interazione fra studenti davanti a una lavagna murale (stando in piedi, manipolando oggetti), in questo caso con lo schermo condiviso in remoto.
8 Progetto Sperimentale TRIS Tecnologie di Rete e Inclusione Scolastica 8 la formazione dei docenti sia all uso del setting tecnologico definito per seguire lo studente diversamente frequentante, sia (soprattutto) alla progettazione dell uso didattico delle nuove tecnologie, progettazione da svilupparsi in modo collaborativo e coordinato col resto dei docenti della classe di appartenenza dello stesso studente. Riguardo quest ultimo punto si procederà a una sensibilizzazione dei docenti per far loro comprendere come l investimento in conoscenze tecnologiche e metodologiche sull uso didattico delle risorse informatiche e di rete non dovrà essere visto solo funzionale all inserimento dello studente svantaggiati nel percorso di studi, ma come occasione per una ricaduta in termini di innovazione didattica in senso più ampio per tutta la scuola, un innovazione in grado di far leva sul consumo quotidiano di tecnologia da patte degli studenti, nella direzione di un miglioramento e potenziamento del processo di insegnamento-apprendimento. In sostanza vedere la gestione del caso specifico come una sorta di cavallo di Troia per dare un forte impulso a un innovazione didattica centrata sulle nuove tecnologie, a più ampia ricaduta sull intero sistema scuola e quindi a vantaggio di tutti gli studenti. Nuove tecnologie e comunicazione didattico-organizzativa Se quanto attiene alla sfera didattico-pedagogica rappresenta l elemento cardine per garantire continuità al processo di apprendimento e inclusione sociale dello studente svantaggiato, quella legata agli aspetti organizzativi ne consente la sostenibilità 4. In altre parole, affinché l uso didattico delle tecnologie in presenza di un bisogno speciale, non diventi un caso isolato da gestire sul momento e in modo parzialmente coordinato, la presente proposta di progetto prevede lo studio, l allestimento e la sperimentazione di un sistema network-based di supporto all interazione e alla collaborazione di tutti i soggetti interessati dal caso. 4 Trentin, G. (2008), La sostenibilità didattico-formativa dell'e-learning, Franco Angeli, Milano.
9 Progetto Sperimentale TRIS Tecnologie di Rete e Inclusione Scolastica 9 Il sistema dovrà in particolare favorire: la comunicazione e il coordinamento all interno del consiglio di classe; l organizzazione di un portfolio dello studente speciale in grado di favorire il passaggio fra un anno scolastico e il successivo; la documentazione formale e analitica del percorso e del processo realizzati attraverso l utilizzo didattico delle discipline. La documentazione in termini formali è necessaria per attestare le attività realizzate, validarle sia in termini di servizio scolastico che ai fini della valutazione sommativa e formativa; la comunicazione e il coordinamento fra i docenti nel momento di passaggio fra un anno scolastico e il successivo; la comunicazione della scuola con i genitori e il personale sanitario che assiste l allievo; il supporto dei nuovi docenti nell acquisizione di conoscenze e competenze sugli strumenti e i metodi utilizzati nella didattica speciale; la messa a disposizione, per questi ultimi, di kit di autoformazione sulle condizioni al contorno che caratterizzano lo status degli studenti con particolari patologie/sindromi. ARTICOLAZIONE COMPLESSIVA DEL PROGETTO SPERIMENTALE TRIS si sviluppa nell arco di un triennio e prevede due differenti situazioni sperimentali: 1. la prima collocata in un biennio/triennio dello stesso ciclo di studi (per esempio 2-3 anni della Primaria o l intera copertura del ciclo della Secondaria di Primo Grado); 2. la seconda a cavallo fra due cicli (gli ultimi anni di uno e almeno il primo del successivo ) in modo da sperimentare il passaggio di consegne e metodi. In entrambi i casi comunque, oltre all allestimento dei setting e alla formazione base dei docenti su strumenti e metodi, verrà fornito agli stessi docenti un supporto metodologico nelle fasi di progettazione, sia delle singole attività, sia dell intero percorso formativo adattato per lo studente, nonché sulle possibili modalità di
10 Progetto Sperimentale TRIS Tecnologie di Rete e Inclusione Scolastica 10 coordinamento del consiglio di classe in ragione di un inclusione efficace e al tempo stesso a basso impatto sulla normale attività didattica. E l impatto sarà tanto più basso quanto più la classe assimilerà o avrà già assimilato nella sua pratica educativa quotidiana l uso di tecnologie a supporto del processo di insegnamento/apprendimento, e questo in presenza o meno di situazioni speciali. VALUTAZIONE E ANALISI DEL FOLLOW-UP Riguardo la valutazione dei metodi, degli strumenti e dell impatto che il progetto avrà sia sul processo di inclusione didattico-educativa sia su quello della comunicazione organizzativa, verranno messi a punto protocolli di sperimentazione e procedure di monitoraggio finalizzati 1. alla valutazione in itinere dell efficacia dei setting tecnologici (domiciliari e scolastici), delle metodologie didattiche e organizzative finalizzate a favorire l inclusione dei soggetti svantaggiati nei normali percorsi di studio; 2. alla valutazione del follow-up che l attrezzarsi per gestire situazioni speciali può indurre a un livello più generale di innovazione didattica e organizzativa dell intera Istituzione.
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