ANALISI, IDENTIFICAZIONE, MISURA E CONTROLLO DEI RISCHI
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- Ilario Gilberto Fede
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1 Pag. 1 di 21 PROCEDURA ANALISI, IDENTIFICAZIONE, MISURA E CONTROLLO DEI RISCHI 2 Sett 11 Integrazione per norma OHSAS 18001: Giuliani Mannoni Mannoni 2007 e Documento Politica Giu 09 Revisionato a seguito emissione Documento Giuliani Mannoni Mannoni di Polica 2009 e modifica organizzativa 0 15/3/07 Prima emissione Crivaro/Giuliani Mannoni Rev. Data Descrizione Redatto Verificato Approvato SGSL 03 Analisi rischi Rev2.doc
2 Pag. 2 di 21 INDICE INDICE GENERALITA RESPONSABILITA' RIFERIMENTI SCOPO Analisi dei pericoli Analisi dei rischi... 6 ALLEGATO 1 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI... 9 A1.0 Introduzione... 9 A1.1 Esecuzione delle analisi e valutazioni dei rischi A1.2 Esempi di rischi A1.3 Esempi di misure preventive (gerarchia di controllo) A1.4 Esempi di misure mitigative A1.5 Formato Analisi dei Rischi A1.6 Formato Analisi dei Rischi A1.7 Matrice di valutazione dei rischi (1) A1.7 Matrice di valutazione dei rischi (2) A1.8 Guida sulla Probabilità che un evento accada A1.9 Utilizzo della matrice delle priorità per le raccomandazioni del management A1.10 Matrice di priorità delle raccomandazioni risultanti da Risk assessment (analisi dei rischi) (1) A1.11 Matrice di priorità delle raccomandazioni risultanti da Risk assessment (analisi dei rischi) (2) A1.12 Form di raccomandazione da analisi incidente o quasi incidente Pag. 2 di 21
3 Pag. 3 di 21 ELENCO DEI DESTINATARI N. copie Destinatari 1 Gestore 1 RSGSL 1 RSPP Responsabile Settore Tecnico Manutenzione e Sicurezza 1 Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1 Responsabile manutenzione 1 Capo turno Operatore Altro:Ufficio acquisti, Amministrazione Pag. 3 di 21
4 Pag. 4 di GENERALITA L obbiettivo del Risk assessment o analisi rischi è di prevenire i rischi e proteggere le persone da incidenti, infortuni o malattie professionali. Questo può essere ottenuto identificando i pericoli (fattori di rischio) e mettendo in atto le precauzioni appropriate in accordo alla gerarchia di controllo in modo da ridurre il rischio di danneggiare se stessi, o altri o l ambiente o gli asset aziendali, mentre si esegue il proprio compito lavorativo. L analisi di rischio è una parte essenziale nella definizione di ciascuna attività. Ogni processo operativo richiede che il possibile rischio connesso sia identificato e analizzato in modo da essere compiutamente compreso e adeguatamente trattato. Questo è essenziale per raggiungere un accettabile livello di performance per il sistema di protezione di salute, sicurezza e ambiente. Questa procedura descrive il processo da seguire per identificare e quantificare i rischi associati con le operazioni della SERAM, in modo da prevedere la possibilità di incidenti, valutare il loro potenziale impatto e mettere in atto le appropriate misure per ridurre il rischio a livelli accettabili. 2. RESPONSABILITA' AZIONE FUNZIONE Elaborazione procedura Distribuzione procedura Informazione e formazione Applicazione procedura Controllo applicazione, segnalazione di non conformità Audit Registrazioni Revisione e aggiornamento Direttore / Gestore X X X X X X X X RSGS X X X X X X X X RLSA X X X RSPP X X X Capo turno X X X X Responsabile manutenzione X X X Operatore X Ufficio Acquisti Ufficio Amministrazione Pag. 4 di 21
5 Pag. 5 di RIFERIMENTI Decreto Legislativo 334/99 e s.m.i. - Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose; Decreto Legislativo 238/05 - Attuazione della direttiva 2003/105/CE, che modifica la direttiva 96/82/CE, sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose; Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i. - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; D.M. 9 Agosto 2000 Linee guida per l attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza BS OHSAS punto 4.3.1; 4.0 SCOPO Questa procedura descrive i passi da seguire per identificare e misurare i pericoli e i rischi associati con le attività svolte nell ambito della SERAM S.p.A,. Nell ambito delle attività operative della nostra azienda, analisi dei rischi sono richieste per: Impianti esistenti, sistemi e apparecchiature attualmente in esercizio, in modo da definire un inventario dei rischi per le operazioni attuali; Installazione di apparecchiature, sostanze, prodotti nuovi o modificati e che creino nuove condizioni di rischio. Queste situazioni dovranno essere gestite in accordo con la Procedura per le modifiche agli impianti ; Introduzione di processi di lavoro nuovi o modificati. Anche in questo caso si dovranno applicare i principi previsti dalla impianti Gestione delle modifiche SGSL 06; 4.1 Analisi dei pericoli L Analisi dei pericoli ha lo scopo di identificare e tracciare tutti i pericoli esistenti nell impianto SERAM e in modo da poterne poi quantificare i rischi ad essi collegati. I pericoli includono ciò che potenzialmente possa causare: Ferite; Effetti sulla salute dei dipendenti causati da stress chimici, fisici, biologici o ergonomici sia a breve che a lungo termine; Incendi; Esplosioni; Spandimenti di carburante o altri prodotti chimici; Emissione di vapori tossici o infiammabili; Questi sono di vario tipo, come: Pag. 5 di 21
6 Pag. 6 di 21 Tipologia d impianti; Macchinari e apparecchiature; Presenza di sostanze pericolose; In particolare poiché il Deposito SERAM rientra tra gli impianti considerati a rischio di incidente rilevante vanno ben determinate tutte le sostanze pericolose presenti e insieme i pericoli connessi ad incidenti con esse collegati. Per la definizione di sostanza pericolosa ci si rifà a quanto stabilito nell allegato A al D. Lgs. 238/05. Tutte le sostanze pericolose presenti nel deposito SERAM devono essere accuratamente registrate e tracciate in modo da verificare le quantità effettivamente presenti in deposito e le massime quantità stoccabili. Nel caso di introduzione di nuove sostanze, ovvero di aumento delle sostanze esistenti, si dovrà applicare quanto previsto dalla procedura PR SGSL 06 Gestione delle modifiche, la quale richiama le prescrizioni riportate sul D.M. 9 Agosto 2000 Individuazione delle modificazioni di impianti e di depositi, di processi industriali, della natura o dei quantitativi di sostanze pericolose che potrebbero costituire aggravio del preesistente livello di rischio. Andrà quindi verificata e documentata l effettiva variazione di pericolo conseguente alla modifica effettuata. L Analisi dei pericoli viene effettuata nel Rapporto di Sicurezza. SERAM si impegna ad emettere tale documento anche nel caso in cui non risulti tra gli impianti di cui all art. 8 del D. Lgs 334/99. Il Rapporto di sicurezza sarà revisionato con periodicità quinquennale, ovvero ogni volta ci siano fatti nuovi che ne giustifichino la revisione. Nel caso di modifiche impiantistiche che comportino aggravio di rischio, il Gestore SERAM, in conformità con quanto previsto nell Art. 10 del D. Lgs. 334/99, analizzerà e documenterà la necessità o meno di procedere ad una revisione del Rapporto di Sicurezza. Il Rapporto di Sicurezza sarà redatto / revisionato, su incarico SERAM, da un tecnico qualificato. Se l impianto SERAM rientra tra quelli di cui all Art. 8 del D. Lgs 334/99 allora il Rapporto di Sicurezza dovrà essere inviato alle Autorità competenti con le modalità stabilite dal citato Decreto legislativo. 4.2 Analisi dei rischi L analisi dei rischi parte dai pericoli evidenziati e va a definire la magnitudine dei rischi ad essi connessi, determinando: Possibili conseguenze; Probabilità di accadimento; Sulla base di quanto sopra vanno poi determinate tutte le misure preventive e mitigative necessarie per ridurre il rischio nei limiti di accettabilità. Pag. 6 di 21
7 Pag. 7 di 21 La legislazione italiana prevede che venga emesso un Documento di valutazione dei rischi che prenda in considerazione tutti i rischi previsti dalla normativa più quelli specifici della società. Tale documento deve essere revisionato ogni volta che vi siano modifiche impiantistiche, organizzative, normative o cambiamenti tecnologici, ed in ogni caso almeno una volta ogni cinque anni. La necessità per un processo di analisi dei rischi può anche essere determinata da altre attività o eventi come: Risultati di indagini su incidenti avvenuti; Esiti di Safety and Quality audits, Safety walk; in questo caso il Management potrà ritenere necessaria l esecuzione di una nuova analisi dei rischi come follow up delle attività ispettive; Esiti di ispezioni operative o manutentive; Modifiche nell utilizzo di dispositivi di protezione individuali (DPI); Modifiche legislative o degli Industry standard di riferimento; In sintesi il sistema di Analisi e misura dei rischi mette a disposizione un processo per sviluppare un inventario dei rischi attraverso le seguenti azioni sistematiche: Identificazione dei rischi; Valutazione delle potenziali conseguenze dei rischi identificati; Valutazione della probabilità che un incidente possa accadere; Identificazione e classificazione del livello di rischio - Alto; - Medio; - Basso; Rimozione dei rischi non accettabili in accordo a una gerarchia di controllo tramite: - Eliminazione; - Riduzione; - Interazione; - Controllo; - Uso di adeguati DPI; - Procedure; - Addestramento e disciplina, RSPP ha la responsabilità di identificare e implementare ogni azione immediata che risulti dal processo di analisi dei rischi. I Contractor devono eseguire le analisi di rischio per attività di loro competenza, svolte su incarico SERAM, utilizzando loro procedure e formati, purché siano coperti tutti i requisiti indicati dalle procedure di analisi rischi SERAM. In questo caso le analisi di rischio devono essere opportunamente notificate al RSGSL della SERAM che provvederà ad approvarle e ad autorizzare l attività di cui si tratta. L analisi di rischio è complementare al Permesso di lavoro. Pag. 7 di 21
8 Pag. 8 di 21 Le persone responsabili del lavoro devono eseguire la prescritta analisi di rischio durante la fase preparatoria del lavoro stesso, e devono comunicarne i risultati a tutti gli interessati. Le persone che devono effettuare il lavoro dovranno, prima di iniziare, eseguire un analisi del tipo Prendi due minuti. L analisi del tipo Prendi due minuti consiste nel prendere due minuti di tempo, prima di iniziare un attività, per analizzare i rischi che essa comporta e pensare a cosa fare per evitarli. Pag. 8 di 21
9 Pag. 9 di 21 ALLEGATO 1 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI A1.0 Introduzione Il processo di analisi e valutazione dei rischi deve evidenziare i potenziali pericoli e rischi per: Personale; Impianti e apparecchiature; Pubblico; Ambiente; Reputazione della società; I pericoli includono ciò che potenzialmente possa causare: Ferite; Effetti sulla salute dei dipendenti causati da stress chimici, fisici, biologici o ergonomici sia a breve che a lungo termine; Incendi; Esplosioni; Spandimenti di carburante o altri prodotti chimici; Emissione di vapori tossici o infiammabili; Il processo di analisi e valutazione dei rischi si deve focalizzare su: Apparecchiature (inclusi DPI); Strumentazione; Utilities; Atti o omissioni umani; Posto di lavoro; Fattori esterni ( ambientali, salute e sicurezza); Azioni da parte di terzi; Prodotti; Interazioni tra operazioni e attività lavorative; Progetto di nuove apparecchiature; Tempi di esposizione; Le risorse per effettuare l analisi e la valutazione dei rischi devono includere: Un team di Risk Assessment composto da non più di due o tre persone; Compagnia specializzata o consulenti esperti nel campo di salute sicurezza e ambiente; RSGS; RSPP. Il criterio generale del processo di valutazione è quello di essere proattivo al cambiamento piuttosto che reattivo, in ogni caso l analisi degli incidenti, dei quasi incidenti e delle non conformità risulta fondamentale per lo svolgimento corretto del processo. Pag. 9 di 21
10 Pag. 10 di 21 A1.1 Esecuzione delle analisi e valutazioni dei rischi Per ogni parte d impianto, operazione o attività lavorativa da analizzare: Utilizzare i formati di analisi e valutazione dei rischi; Identificare i potenziali pericoli (utilizzando apposite riunioni o brainstorm, ovvero le tecniche analisi modalità di guasto e relativi effetti HAZOP ; Per ogni attività sviluppare ipotetici scenari. Usare un Formato di analisi del rischio per documentare ogni scenario; Gli scenari debbono valutare il rischio non mitigato senza misure procedurali e preventive di riduzione; Usare la matrice di rischio per misurare la categoria delle conseguenze e registrare il vostro giudizio sul Formato di analisi del rischio ; Usare la matrice di rischio per misurare la categoria delle probabilità e registrare il giudizio relativo al Formato di analisi del rischio ; La misura del rischio è determinata dalla probabilità di un evento e dalla severità delle sue conseguenze; Dalla misura di conseguenze e probabilità sulla matrice dei rischi identificare la categoria di rischio (alta, media, bassa); Per ogni scenario dove il rischio non mitigato è verificato essere alto o medio ripetere la verifica introducendo misure preventive e protettive del rischio; Se il rischio residuo è alto o medio dopo aver introdotto sia le misure preventive che quelle protettive, dovranno essere proposte delle misure di prevenzione e protezione (raccomandazioni nel seguito, secondo la gerarchia stabilita in A1.3) per ridurre il rischi ad un accettabile livello. Queste misure possono comprendere: l abbandono dell operazione; l utilizzo di una diversa metodologia di operazione l adozione di misure preventive addizionali l adozione di misure di protezione del rischio o delle conseguenze addizionali Lo scenario deve di nuovo essere verificato con l introduzione di ogni raccomandazione; Dove il rischio residuo permane alto (non accettabile) l attività deve immediatamente essere revisionata con il Settore di competenza per verificare cosa possa essere fatto per permettere di continuare l attività in sicurezza. Le raccomandazioni sono registrate ed assegnate ad una specifica persona con una data concordata per la necessaria revisione e con l assegnazione delle risorse adeguate in termini di economici, di risorse umane e di tempo a disposizione. Le stesse devono essere firmate dalle persone coinvolte. Pag. 10 di 21
11 Pag. 11 di 21 A1.2 Esempi di rischi A1.2.1 Perdita di contenimento Sovra riempimento serbatoio; Perdita da mantello / vessel; Corrosione interna / esterna; Frattura; Materiali non adeguati; Sovra pressione; Rottura per impatto; Condizioni meteo: - Gelo; - Vento; - pioggia; - inondazioni; Perdita durante carico / scarico di autobotti; Rilascio di prodotto da valvole di sicurezza; Perdita / rottura di oleodotto; A1.2.2 Fuoco ed esplosioni Serbatoi; Tubazioni; Autobotti; Valvole API / punti bassi / punti alti; Innesco; A Incidenti al personale Cadute; Incidenti stradali; Rilascio di gas tossici; Elettrocuzione; Ustioni; Asfissia; Lacerazioni; Sovra esposizione; Pag. 11 di 21
12 Pag. 12 di 21 A1.3 Esempi di misure preventive (gerarchia di controllo) L implementazione di queste misure ridurrà potenzialmente la frequenza di un evento indesiderato. Revisione dell attività lavorativa; Revisione del processo; Miglioramento nel design / sistemi di controllo ridondanti; Aumento e miglioramento delle ispezioni; Incremento della preparazione sulla sicurezza; Incremento delle motivazioni dei dipendenti; Miglioramento delle comunicazioni; Stabilire procedure, pratiche operative e verificarne l effettivo utilizzo; Miglioramento dell addestramento; Miglioramento / aumento delle verifiche sulle apparecchiature critiche di sicurezza; Limitazioni nelle operazioni (orari, tempo atmosferico, capacità); Le misure preventive devono essere in accordo con la seguente Gerarchia di Controllo basata su un approccio tecnico: Eliminazione; Riduzione; Interazione; Controllo; DPI; Disciplina; A1.4 Esempi di misure mitigative L implementazione di queste misure può potenzialmente ridurre la serietà delle conseguenze provocate da un evento indesiderato Efficace sistema di rilevamento perdite; Efficace sistema di rivelazione incendi; Pianificazione di emergenza efficace e soggetta a frequenti esercitazioni; Efficace sistema fisso di spegnimento incendi; Adeguati bacini di contenimento; Separazioni efficaci; Gestione delle interferenze; Pag. 12 di 21
13 Pag. 13 di 21 A1.5 Formato Analisi dei Rischi 1 Località: Deposito SERAM (Fiumicino) Impianto / operazione: Numero d ordine: Data: Cosa può andare male? Scenario Come può succedere? Rischio non mitigato Conseguenze: A B C D E Probabilità Misure preventive Descrizione: 1 2 Misure di mitigazione Descrizione: 1 2 Prevenz. / Mitigazione Prevenzione 1 Prevenzione 2 Mitigazione 1 Mitigazione 2 Rischio mitigato Azioni di Follow up proposte Rischio revisionato Rischio revisionato Rischio revisionato Pag. 13 di 21
14 Pag. 14 di 21 A1.6 Formato Analisi dei Rischi 2 Azioni di follow up proposte Azione n. Descrizione Azioni Responsabile Data chiusura Prevenzione 1 Prevenzione 1 Mitigazione 1 Mitigazione 2 Preparato da: Pag. 14 di 21
15 Pag. 15 di 21 A1.7 Matrice di valutazione dei rischi (1) Conseguenze Salute, Sicurezza, Ambiente e Reputazione Morte o invalidità permanente superiore al 30%; Gravi effetti sulla salute (L term) / impatto sul pubblico; Grave incendio / esplosione perdita vapori velenosi; Trattamento medico / ospedalizzazione; Significativi effetti sulla salute (L term) con invalidità permanente fino a 30%; Impatto non grave sul pubblico; Piccolo incendio / piccolo rilascio di gas velenosi; Trattamento medico; Necessità di Pronto soccorso esterno per ferite con lesioni reversibili; Piccolo impatto su pubblico; Piccolo fuoco / rilascio gas non velenosi; Pronto soccorso in impianto e lesioni comunque reversibili Spandimento minore Disturbo interno a deposito Grave incidente ambientale; Disturbo ambiente esterno (>3km); Spandimento carburante >160 l su acqua o 500 l su terreno; Impatto internazionale su reputazione aziendale; Incidente ambientale significativo; l spand. carburante su terra, l su acqua; Disturbo ambiente esterno (<3km); Impatto nazionale su reputazione aziendale; Minore incidente ambientale locale; Impatto locale su reputazione aziendale; l spand. carburante su terra, 0-5 l su acqua; C E D B E1 E2 E3 E4 E5 D1 D2 D3 D4 D5 C1 C2 C3 C4 C5 B1 B2 B3 B4 B5 Assenza di ferite / effetti Nessun impatto A A1 A2 A3 A4 A Remoto Improbabile Possibile Probabile Quasi certo Rischio elevato Probabilità Rischio medio / alto Rischio medio / basso Pag. 15 di 21
16 Pag. 16 di 21 A1.7 Matrice di valutazione dei rischi (2) Conseguenze Interruzione del business Shut down multiplo dell impianto; Mancanza di erogazione in aeroporto > 4 ore; Grave inquinamento carburante in rete; Perdita > del 2% sul carburante movimentato; Mancanza di erogazione tra 30 min e 4 ore; Perdita, non recuperabile, di carburante sino a 10 T ma <2%; Inquinamento in uno dei serbatoi principali; Indisponibilità parziale dell impianto; Inquinamento in uno dei serbatoi secondari; Perdita, non recuperabile, di carburante sino a 2 T ma <2% Inquinamento in uno dei serbatoi slop; Costi aggiuntivi superiori a 5000 Costi aggiuntivi inferori a 5000 E D C B A E1 E2 E3 E4 E5 D1 D2 D3 D4 D5 C1 C2 C3 C4 C5 B1 B2 B3 B4 B5 A1 A2 A3 A4 A Remoto Improbabile Possibile Probabile Quasi certo Rischio elevato Probabilità Rischio medio / alto Rischio medio / basso Pag. 16 di 21
17 Pag. 17 di 21 A1.8 Guida sulla Probabilità che un evento accada Probabilità Tempo base (da 1 giorno a 10 anni) 5 Quasi certo che lo scenario accadrà Quasi certo Es. visto frequentemente in applicazioni simili, errore umano, operazione 4 Probabile 3 Possibile 2 Improbabile 1 Remoto non di routine. P> Probabile che lo scenario possa accadere Es. visto in applicazioni simili >P> Possibile che lo scenario possa accadere Es. visto qualche volta in applicazioni simili, errore umano, errore in attività di routine, perdita su flange, rottura di piccole tubazioni, guasto di strumentazione >P> Improbabile che lo scenario possa accadere Es. possibile ma con scarsa probabilità, raramente visto in applicazioni simili, guasto su tubazioni principali, guasto su interblocchi >P> Remotamente possibile che lo scenario possa accadere Es. dubbio, raramente visto in ogni tipo di applicazione, concorrenza di errore umano e gusto agli interblocchi >P Ciclo di vita (da 10 anni a 30 anni) Quasi certo che lo scenario accadrà ripetutamente Probabile che lo scenario possa accadere Possibile che lo scenario possa accadere Improbabile che lo scenario possa accadere Remotamente possibile che lo scenario possa accadere Pag. 17 di 21
18 Pag. 18 di 21 A1.9 Utilizzo della matrice delle priorità per le raccomandazioni del management La matrice delle priorità assiste il management nell assegnazione di priorità e risorse ad un dato task evidenziato. I numeri che danno la priorità (più è elevato un numero maggiore è la sua priorità) vanno da in alto a destra (massima priorità) verso il basso a sinistra (minima priorità). Nella decodifica delle matrici che seguono andranno in ogni caso considerati i tempi di intervento massimi di seguito indicati: 1. i rischi rossi corrispondono sempre ad azioni che vanno intraprese nell immediato. La gestione di interventi prolungati nel tempo può richiedere l individuazione di misure compensative per la gestione del transitorio; 2. rischi gialli vanno trattati con raccomandazioni cui dare attuazione entro il termine massimo di 6 mesi; 3. rischi verdi vanno trattati con raccomandazioni cui dare attuazione entro il termine massimo di un anno. Pag. 18 di 21
19 Pag. 19 di 21 A1.10 Matrice di priorità delle raccomandazioni risultanti da Risk assessment (analisi dei rischi) (1) Conseguenze Salute, Sicurezza, Ambiente e Reputazione Morte o invalidità permanente; Gravi effetti sulla salute (L term) / impatto sul pubblico; Grave incendio / esplosione perdita vapori velenosi; Trattamento medico / ospedalizzazione; Significativi effetti sulla salute (L term); Impatto non grave sul pubblico; Piccolo incendio / piccolo rilascio di gas velenosi; Trattamento medico; Necessità di Pronto soccorso esterno per ferite; Piccolo impatto su pubblico; Piccolo fuoco / rilascio gas non velenosi; Grave incidente ambientale; Disturbo ambiente esterno (>3km); Spandimento carburante >160 l su acqua o 500 l su terreno; Impatto internazionale su reputazione aziendale; Incidente ambientale significativo; l spand. carburante su terra, l su acqua; Disturbo ambiente esterno (<3km); Impatto nazionale su reputazione aziendale; Pronto soccorso (in impianto) Spandimento minore Disturbo interno a deposito Minore incidente ambientale locale; Impatto locale su reputazione aziendale; l spand. carburante su terra, 0-5 l su acqua; C E D B E1 D1 C1 B E2 D2 C2 B E3 D3 C3 B E4 D4 C4 B E5 D5 C5 B Assenza di ferite / effetti Nessun impatto A1 A2 A3 A4 A5 A Remoto Improbabile Possibile Probabile Quasi certo Probabilità Pag. 19 di 21
20 Pag. 20 di 21 A1.11 Matrice di priorità delle raccomandazioni risultanti da Risk assessment (analisi dei rischi) (2) Conseguenze Shut down multiplo dell impianto; Mancanza di erogazione in aeroporto > 4 ore; Grave inquinamento carburante in rete; Perdita > del 2% sul carburante movimentato; Interruzione del business Mancanza di erogazione tra 30 min e 4 ore; Perdita, non recuperabile, di carburante sino a 10 T ma <2%; Inquinamento in uno dei serbatoi principali; E D E1 D E2 D E3 D E4 D E5 D Indisponibilità parziale dell impianto; Inquinamento in uno dei serbatoi secondari; Perdita, non recuperabile, di carburante sino a 2 T ma <2% C C1 6 C2 8 C3 12 C4 14 C5 18 Inquinamento in uno dei serbatoi slop; Costi aggiuntivi superiori a 5000 B B1 4 B2 5 B3 7 B4 12 B5 13 Costi aggiuntivi inferori a 5000 A1 A2 A3 A4 A5 A Remoto Improbabile Possibile Probabile Quasi certo Probabilità Pag. 20 di 21
21 Pag. 21 di 21 A1.12 Form di raccomandazione da analisi incidente o quasi incidente Titolo: Scopo: (Salute & Sicurezza, mantenimento capacità, R.O.I.) Priorità: (da matrice prior.) Quale è lo scopo del progetto: (Quale è il problema che si vuole risolvere) Quale è l incentivo del progetto: (Breve descrizione degli incentivi che porterà la soluzione del problema) Quali apparecchiature / impianti sono richiesti (Breve descrizione delle apparecchiature / impianti di cui si prevede l installazione) Quanto costerà risolvere il problema? (Ordine di grandezza del valore stimato) Redatto da: Data: Pag. 21 di 21
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