Daria SERI. (Teramo) Introduzione alla Terapia d
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- Leonora Viviani
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1 -0001 Introduzione alla Perché studiare la Terapia d? In ogni genere di patologia si riscontrano, quasi sempre in un individuo, difficoltà di comunicazione che ostacolano i percorsi terapeutici e di apprendimento, limitando così, anche le possibilità di relazioni interpersonali con conseguenze dannose sia per l individuo stesso che per tutti coloro che gli sono accanto. La terapia d nasce proprio come risultato di una ricerca approfondita e continua sulle potenzialità comunicative del singolo e attraverso un lavoro di sollecitazioni e stimolazioni delle percezioni, si pone quale obiettivo principale l apertura di una nuova dimensione nella sfera comunicativa. Non si può ascoltare se non c è un suono,non si fa suono se non c è un uomo che ascolta INTRODUZIONE ALLA TERAPIA d L ascolto è fondamentale in ogni fase della vita. E infatti l elemento più importante che ci mette in comunicazione con gli altri. Ascoltiamo i fenomeni acustici ed esercitiamo la percezione uditiva,selezionando suoni e rumori, interpretandoli e permettendo così al nostro cervello di elaborarli ulteriormente ed integrarli con altre informazioni o memoria di esse. Tali informazioni chiameranno in causa anche altri sensi quali la vista e l influenza che i colori esercitano su di noi attraverso di essa e l olfatto, che fra i cinque, risulta essere il più misterioso, molto spesso sottovalutato anche se,a volte, troppo spesso determinante nella collocazione dei ricordi nella nostra sfera emotiva. Un odore,invero, per le ancora sconosciute capacità dell olfatto,ha il potere di imprimersi attraverso i neuroni ricettivi, cristallizzando nella mente eventi vissuti che possiamo così selezionare e associare ad esperienze precedenti e di conseguenza a pensieri positivi o negativi. E possibile perciò, ascoltare non solo con le orecchie ma con tutti i nostri recettori sensoriali che lavorando assieme riescono a darci una veduta concertata delle circostanze in cui ci troviamo e/o andremo ad operare, aiutandoci a non mancare il bersaglio,a non perdere e trascurare anche il più (in apparenza)insignificante messaggio che ci invia l individuo e l ambiente che gli appartiene.
2 2 In ogni patologia si riscontrano da sempre le correlative difficoltà comunicazionali che rendono ancor più difficoltoso il rapporto terapeutapaziente ; un possibile disagio relazionale fra i due, potrebbe verificarsi non solo alle prime sedute, quando il paziente non conosce affatto il suo terapeuta ma è facile, che una situazione del genere persista anche durante la fase più avanzata, nel momento in cui, al contrario, il rapporto fra i due dovrebbe essere già ben consolidato. Se il terapeuta, nella seduta di contatto, non mostra una attenzione particolare ai messaggi inviati dal paziente,in altre parole non ascolta il suo interlocutore facendo uso di tutti i mezzi di comunicazione a sua disposizione (corpo mente e sensi ) e di conseguenza neanche risponde in maniera appropriata e soddisfacente, egli stesso dà origine ad una discrepanza.* Il momento di incertezza generato da una tale situazione porta il paziente ad avere scarsa fiducia nei confronti del terapeuta che si concretizza primo, in una altrettanta scarsa volontà a collaborare e secondo,nella mancanza di resistenza da parte del paziente a seguire con costanza un percorso terapeutico spesso obbligato dalla diagnosi e dal programma di recupero stabilito dallo specialista. * la discrepanza si verifica quando i segnali del partner non vengono notati e non ricevono risposta da parte del terapeuta in modo percepibile TERAPIA D quando e come La comunicazione è il nervo ella terapia D che viene applicata a individui di tutte le età e con diverse patologie quali: sindrome di down; disturbi della comunicazione; ipoacusia; dislessia; disgrafia; disturbi del linguaggio; minorazioni motorie; disturbi del comportamento; difficoltà di apprendimento; autismo; disagio relazionale. La terapia D interviene in aggiunta a quanto sopra detto, quale sostegno delle sfere introspettive dalle quali partono tutti i processi della comunicazione che influiscono sull autostima, equilibrio psicofisico e sull intelletto dell individuo.
3 3 Nella sua operatività si avvale di una serie di attività( n 10) che vengono adattate al partner ( paziente) e individualizzati così da soddisfare attraverso un programma specifico i reali bisogni dell individuo stesso. In tal modo,attraverso cioè un programma personalizzato e studiato apposta per le esigenze del singolo, si avrà la possibilità di intervenire in quei processi comunicativi e stabilire un approccio duraturo che si rivelerà,nel tempo, profittevole ai fini di una terapia efficace. Occorre ricordare sempre che, l individuo con caratteristiche appartenenti ad una qualsivoglia sindrome malattia che lo accomunano ad altri individui rendendolo così parte di una categoria, porta con sé un vissuto unico che lo differenzia, come avviene per ogni essere umano,cosiddetto normodotato, da un altro. Si presenta quindi,davanti al terapeuta, una sola possibilità per entrare in comunicazione con il suo partner ;essere consapevole di ciò non gli consentirà di trascurare o sottovalutare occasioni e momenti preziosi della fase comunicativa al contrario,la considererà con attenzione e scrupolosità ;fare ciò gli permetterà sia di testare i progressi del paziente che di identificare i fattori ad essi correlati così da trarne per sé stesso stimolanti gratificazioni professionali. Rivolto a: RITMO, SUONO, MOVIMENTO E COMUNICAZIONE. Propedeutica alla TERAPIA D di Daria Seri Terapisti della riabilitazione:psicomotricisti,logopedisti,fisioterapisti. E per tutti coloro che operano con individui di tutte le età nelle seguenti patologie: sindrome di down; disturbi della comunicazione; ipoacusia; dislessia; disgrafia; disturbi del linguaggio; minorazioni motorie; disturbi del comportamento; difficoltà di apprendimento; autismo; disagio relazionale Insegnanti di propedeutica musicale
4 4 Insegnanti della scuola dell infanzia ed elementare Insegnanti di sostegno della scuola elementare e della scuola media Educatori dell infanzia. Struttura del corso : A) 40 ore suddivise in 20 incontri della durata di 2 ore cadauno Studenti ammessi min n 4 max n 8 B)Attività formativa(tirocinio):ascolto E COMUNICAZIONE presso Strutture Ospedaliere,Associazioni,Associazioni Disabili,RSA. Durata 80 ore Programma del corso: L ASCOLTO: sperimentazione e teoria IL RELAX L ASCOLTO PRENATALE IL VOLTO PER COMUNICARE IL DIVERSAMENTE ABILE:CHI E IL DIVERSAMENTE ABILE NEL GRUPPO DI LAVORO :stimoli all integrazione L INCONTRO TERAPEUTICO E L INCONTRO DIDATTICO STRUTTURA DI UNA SEDUTA QUALITA DEL TERAPEUTA,DELL INSEGNANTE,DELL OPERATORE IL SUONO E LE SUE QUALITA IL SUONO E LA COMUNICAZIONE L INFLUENZA DEL SUONO SULLA SFERA EMOZIONALE DELL INDIVIDUO LA PERCEZIONE UDITIVA LABORATORIO DI MANIPOLAZIONE UDITIVA ELEMENTI FISICI DEL RITMO REAZIONE CINETICA AI SUONI COORDINAZIONE UDITIVO COGNITIVA DANZATERAPIA: elementi di teoria e pratica ANALISI ACUSTICA:elementi teorici e pratici nell utilizzo degli ausilii GIDA FATTORI PSICO-FISICI EMOTIVI NELL ANZIANO E DIMENSIONE COMUNICATIVA IL SUONO, L UDITO E L ANZIANO SUONO, COMUNICAZIONE E L INDIVIDUO CON SINDROME DI DOWN L ORECCHIO : elementi di anatomia e funzionalità USO DELLA VOCE E APPLICAZIONE DELLE QUALITA DEL SUONO CONTATTO E COMUNICAZIONE CORPOREA (CRISTOPHER KNILL) PROGRAMMI PSICOMOTRICITA SUMO (per bambini 0-10 anni) COLORE E COMUNICAZIONE
5 5 L OLFATTO E I NEURONI : elementi teorici e sperimentazione ASCOLTO DELLE PERCEZIONI SENSORIALI I SISTEMI DI AUTOVALUTAZIONE NEL LAVORO USO DELLE SCHEDE SdV LA VALUTAZIONE D EQUIPE LA PSICOMOTRICITA :elementi
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