La gascromatografia. Richard Laurence Millington Synge. Archer John Porter Martin

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La gascromatografia. Richard Laurence Millington Synge. Archer John Porter Martin"

Transcript

1 La gascromatografia

2 La gascromatografia Nella gascromatografia (Gas Chromatography, GC) la fase mobile è un gas permanente (carrier o gas di trasporto) che fluisce attraverso una colonna in cui è posta la fase stazionaria. All uscita della colonna è posto il rivelatore che, connesso ad un sistema di registrazione, fornisce il gascromatogramma. La GC nasce nel 1941 da un idea di Martin e Synge (premio Nobel nel 1952) e poi sviluppata da James e Martin (1952). Archer John Porter Martin Richard Laurence Millington Synge

3 Prerequisiti fondamentali Perché si possa effettuare un analisi gascromatografica, devono essere soddisfatti i seguenti criteri: In GC è fondamentale che gli analiti possano essere vaporizzati per via termica e a pressione ambiente (principale limite). I componenti della miscela, una volta vaporizzati, sono separati per effetto della ripartizione tra una fase gassosa mobile e una fase stazionaria. La fase mobile non interagisce con l analita e funge esclusivamente da carrier. La separazione dipende quindi dalle caratteristiche chimico-fisiche della fase stazionaria e dalla temperatura.

4 Bombola gas Iniettore Il gascromatografo Gas di eluizione Regolazione flusso Flussimetro Iniettore Colonna Sistema termostatato Rivelatore Colonna Calcolatore Rivelatore Sistema termostatato Registratore Flussimetro

5 Classificazione delle tecniche gascromatografiche In base allo stato fisico della fase stazionaria, la gascromatografia può essere classificata in: gas solido; gas liquido. In base alle caratteristiche geometriche essere classificata in: a colonne impaccate; a colonne capillari. della colonna, la gascromatografia può

6 Le colonne impaccate Nelle colonne impaccate, la fase stazionaria è un solido granulare poroso o un liquido depositato su un supporto di particelle inerti. La colonna è costituita da un tubo d acciaio o di vetro lungo da 1 a 6 metri con un diametro interno di 0,75-4 mm. Fase stazionaria Vetro o acciaio 0,75-4 mm Sezione trasversale di una colonna impaccata

7 Le colonne capillari 1 Nelle colonne capillari, la fase stazionaria viene depositata sotto forma di film sottilissimo (0,1 5 µm) sulla parete interna di un capillare con diametro di 0,1 0,75 mm e lungo da 15 a 100 m. Il gas carrier percorre il canale lasciato libero dalla fase stazionaria. Fase stazionaria liquida Supporto solido rivestito di fase stazionaria Particelle di fase stazionaria solida Parete della colonna Colonna tubolare aperta a pareti rivestite (wall-coated, WCOT) Colonna tubolare aperta a supporto rivestito (supportcoated, SCOT) Colonna tubolare aperta a strato poroso (porous-layer, PLOT)

8 Le colonne capillari2

9 Separazione gascromatografica Le prestazioni di una separazione gascromatografica vengono valutate in base a: Selettività: in GC dipende solo dalla fase stazionaria e dalla sua temperatura. Non esistono differenze tra colonne impaccate e capillari. Efficienza: esistono notevoli differenze tra colonne impaccate e capillari. Per le colonne impaccate, il valore di N è 4.000, mentre per quelle capillari N è nell intervallo (la permeabilità è nettamente superiore nelle colonne capillari e questo permette di raggiungere lunghezze fino a 150 m). Per aumentare l efficienza si può agire sulle seguenti variabili: 1. lunghezza della colonna; 2. diametro delle particelle (per le colonne impaccate); 3. liquido di ripartizione: altamente selettivo per l analita e poco viscoso; 4. diametro interno della colonna (sia per le colonne impaccate, sia per quelle capillari). Risoluzione: fissato N, è solitamente maggiore per le colonne capillari rispetto a quelle impaccate; Asimmetria dei picchi.

10 Fase mobile: il gas carrier Il gas carrier deve avere le seguenti caratteristiche: elevata inerzia chimica verso gli analiti e la fase stazionaria (gas nobili e azoto); elevato grado di purezza: devono essere assenti umidità (disattivazione fase stazionaria), ossigeno (ossidazione fase stazionaria) e idrocarburi (aumento linea base); compatibilità con il rivelatore. I gas di trasporto più usati sono: idrogeno; elio e miscele elio/idrogeno; azoto; argon; biossido di carbonio.

11 Fonte del gas carrier La fonte del gas di trasporto può essere rappresentata da bombole di acciaio dotate di un riduttore di pressione (un secondo riduttore di pressione è presente nel gascromatografo). In alternativa, si possono utilizzare dei generatori di gas (per azoto e idrogeno).

12 Fasi stazionarie solide per GC Le fasi stazionarie solide sono di uso più limitato rispetto alle fasi liquide. Il meccanismo di separazione è per adsorbimento (la separazione dipende dalla forza di legame tra le molecole dell analita e i siti attivi della fase stazionaria). Si utilizza questa tecnica per separare gas che non ripartiscono nella fase liquida (azoto, ossigeno, monossido di carbonio) e molecole organiche e in genere composti basso bollenti come metanolo, etanolo e acqua. I materiali più usati come fase stazionaria sono: gel di silice; allumina; carbone attivo (mediamente polare); zeoliti (silicati di alluminio e sodio).

13 Fasi stazionarie liquide per GC Con le fasi stazionarie liquide, le molecole dell analita si sciolgono nella fase stazionaria liquida. Si ha quindi la ripartizione dell analita tra la fase stazionaria (liquido) e la fase gassosa. Nelle colonne impaccate e nelle SCOT, la fase liquida è ancorata su un supporto inerte che deve avere le seguenti caratteristiche: elevata inerzia chimica; elevata resistenza meccanica e termica; buon grado di bagnabilità da parte del liquido di ripartizione; bassa resistenza al flusso di gas; disponibilità sotto forma di particelle sferiche. I materiali più usati sono: Terra di diatomee (scheletri di piante unicellulari): materiale molto poroso con un buon grado di assorbività (fino al 30% del suo peso). I numerosi gruppi idrossilici vengono rimossi per silanizzazione con dimetilclorosilano (DMCS) o esametildisilazano (HMDS). Teflon: poco adsorbenti. Vetro: poco adsorbenti. Nelle colonne WCOT, la fase stazionaria viene depositata sulle superficie interna della colonna di vetro o di silice fusa.

14 Silanizzazione dei gruppi idrossilici + HCl DMCS + NH 3 HDMS DMCS = Dimetilclorosilano HMDS = Esametildisilazano

15 Liquidi di ripartizione per GC Il liquido di ripartizione da depositare sul supporto solido deve soddisfare numerosi requisiti tra cui: bassa tensione di vapore (per minimizzare la perdita di liquido durante le analisi, poiché la tensione di vapore aumenta esponenzialmente all aumentare della temperatura); elevata stabilità termica; elevata inerzia chimica; buon effetto solvente sulla miscela; bassa viscosità per diminuire la resistenza al trasferimento di massa. Sulla base della polarità, i liquidi di ripartizione si possono suddividere nelle seguenti classi: prima classe: apolari (idrocarburi o siliconi con sostituenti non polari); seconda classe: a bassa polarità quali derivati siliconici (polisilossani) con sostituenti polari; terza classe: polari (poliglicoli, polialcol e loro esteri); quarta classe: molto polari (glicoli, glicerina, idrossiacidi).

16 I polissilossani

17 Scelta della fase stazionaria La scelta della fase stazionaria si basa sulla regola il simile scioglie il suo simile. Ad esempio, le colonne apolari sono le migliori per i soluti apolari. Polarità soluti Non polari Polarità medio-bassa Idrocarburi saturi Eteri Idrocarburi olefinici Chetoni Idrocarburi aromatici Aldeidi Idrocarburi alogenati Esteri Mercaptani Ammine terziarie Solfuri Nitro composti (senza atomi di H in a) CS 2 Nitrili (senza atomi di H in a) Polarità medio-alta Fortemente polari Alcoli Poliidrossialcoli Acidi carbossilici Ammino alcoli Fenoli Idrossiacidi Ammine primarie e secondarie Acidi poliprotici Ossime Polifenoli Nitro composti (con atomi di H in a) Nitrili (con atomi di H in a)

18 Esempio: analisi dell olio essenziale della menta O OH OCOCH 3 b-pinene Limonene Mentone Mentolo Acetato di mentile Colonna apolare Colonna polare (Carbowax)

19 Fase stazionaria legata La fase stazionaria liquida, trascinata dal gas di trasporto, si impoverisce inevitabilmente con il passare del tempo (bleeding). Questo fenomeno comporta l aumento del disturbo del segnale di fondo (noise) in particolare ad elevate temperature. Per ovviare al problema, si lega chimicamente la fase ai gruppi idrossilici della silice di supporto o alle pareti della colonna (fase stazionaria legata). Questo trattamento permette, inoltre, il lavaggio con solvente delle colonne contaminate.

20 Il sistema di iniezione del campione Il campione viene iniettato mediante un opportuna siringa attraverso un setto di gomma o silicone nella camera riscaldata in testa alla colonna. La camera viene generalmente riscaldata a circa 50 C oltre il punto di ebollizione del componente meno volatile. Per le colonne impaccate, il volume del campione varia da 0,1 a 20 µl. Le colonne capillari hanno una portata notevolmente inferiore (di almeno 100 volte) e richiedono un sistema di ripartizione.

21 Iniezione frazionata Le colonne capillari hanno una bassa portata e, pertanto, è necessario che solo una frazione del campione iniettato raggiunga la colonna. Il sistema di ripartizione (split) invia solo una parte del campione alla colonna e la rimanente parte viene scaricata (rapporto di frazionamento da 1:50 a 1:100). Si usa tale tecnica quando gli analiti costituiscono almeno lo 0,1% del campione.

22 Iniezione non frazionata o splitless Per campioni diluiti e cioè per quelli in cui gli analiti costituiscono meno dello 0,01% del campione, si utilizza l iniezione non frazionata (splitless).

23 Temperatura Sistema di termostatazione della colonna La temperatura è cruciale nelle separazioni cromatografiche e, pertanto, la colonna è alloggiata in forni termostatati. L analisi GC può essere effettuata a temperatura costante (isoterma) o a temperatura variabile (gradiente di temperatura). Le rampe di temperatura possono essere lineari o asimmetriche con diverse fasi di plateau. Tempo

24 Effetto della temperatura nella separazione 1 Isoterma (45 C) Isoterma (145 C) Gradiente (da 30 a 180 C)

25 Effetto della temperatura nella separazione 2 Isoterma (150 C) Temperatura programmata ( C, 8 C/min)

26 Effetto della temperatura nella separazione 3 1,5 C/min 16 C/min

27 I rivelatori I rivelatori sono dei dispositivi posti all uscita della colonna che consentono di individuare i componenti di una miscela. Si distinguono in rivelatori universali e rivelatori selettivi. Quest ultimi consentono di individuare solo particolari classi di composti. Il rivelatore ideale, per essere considerato tale, deve avere le seguenti caratteristiche: adeguata sensibilità; buona stabilità e riproducibilità; risposta lineare in un intervallo di parecchi ordini di grandezza; tempo di risposta breve.

28 Il rivelatore a ionizzazione di fiamma Il rivelatore a ionizzazione di fiamma (FID) è molto utilizzato ed è di tipo universale. Anodo Catodo L effluente della colonna viene direzionato in una fiamma alimentata da una miscela aria/idrogeno. La maggior parte dei composti organici quando pirolizzati in tale fiamma producono ioni ed elettroni che generano una corrente elettrica che costituisce il segnale. Vantaggi: buona sensibilità, range dinamico, robusto. Svantaggi: metodo distruttivo, non sensibile a composti non idrocarburici come ad esempio N 2, O 2, CO 2 e NH 3.

29 Il rivelatore a conducibilità termica Il rivelatore a conducibilità termica (TCD), sebbene sia stato uno dei primi ad essere utilizzato, è ancora oggi piuttosto diffuso. E un esempio di rivelatore robusto e universale. Il rivelatore dipende da un elemento riscaldato elettricamente (filamento di tungsteno o platino), la cui temperatura dipende dalla conducibilità termica del gas che lo circonda (ad esempio He e H 2 hanno una buona conducibilità termica). La presenza di analiti (organici e inorganici) riduce la conducibilità termica del gas con conseguente incremento della temperatura filamento e diminuzione della conducibilità elettrica che viene rilevata come segnale. Differenza di potenziale Vantaggi: detector semplice, robusto, universale, range dinamico. Uscita del flusso Svantaggi: bassa sensibilità. Filamento riscaldato Ingresso del flusso

30 Il rivelatore a cattura di elettroni Il rivelatore a cattura di elettroni (ECD), risponde in modo selettivo a composti organici contenenti alogeni: Il gas che entra nel rivelatore viene ionizzato da elettroni ad alta energia (radiazioni b) emessi da una lamina contenente 63 Ni radioattivo. La ionizzazione del gas di trasporto (solitamente N 2 ) genera un flusso di elettroni attratti dall anodo (corrente stazionaria). Quando le molecole dell analita ad elevata affinità elettronica entrano nel rivelatore, catturano gli elettroni riducendo la corrente. Anodo (+) Dalla colonna Catodo (-) Emettitore b Vantaggi: sensibilità elevata per composti alogenati. Svantaggi: non sensibile alle ammine, alcoli e idrocarburi.

31 La derivatizzazione La derivatizzazione è un processo che permette di modificare chimicamente un composto (ad esempio alto bollente) al fine di ottenere un nuovo composto le cui proprietà chimico-fisiche sono compatibili con l analisi GC. La derivatizzazione permette le seguenti modifiche: aumento la volatilità (elimina la presenza di gruppi polari come OH, SH, NH); riduzione volatilità (permette l analisi di composti volatili a basso peso molecolare difficili da maneggiare e che coeluiscono con il solvente); aumenta la stabilità; aumenta la sensibilità (inserimento di gruppi alogenati per ECD). Le principali reazioni di derivatizzazione sono: silanizzazione; alchilazione; acilazione.

32 Derivatizzazione mediante silanizzazione 1 La reazione di silanizzazione produce composti volatili e stabili termicamente. In tale reazione, l H attivato viene sostituito con un gruppo trimetilsililico mediante una reazione di attacco nucleofilo (S N 2; la reazione è guidata dal gruppo uscente). L agente silanizzante più semplice è il trimetilclorosilano (CH 3 ) 3 -Si-Cl (TMS-Cl). -OH -SH -COOH -NH 2 -NH -CONH 2 TMS-Cl -OTMS -STMS -COOTMS -NHTMS, N(TMS) 2 -NTMS -CONHTMS La reattività del gruppo funzionale verso la silanizzazione è la seguente: Alcoli (primario > secondario > terziario) > fenolo > carbossile > ammina > ammide

33 Derivatizzazione mediante silanizzazione 2 Dato che i reattivi di silanizzazione reagiscono con H 2 O, è necessario usare solventi anidri come la piridina che è il solvente più utilizzato. Le colonne caratterizzate da idrogeni attivi (CARBOWAX) non sono compatibili con questi agenti derivatizzanti. I principali agenti silanizzanti sono: (CH3) 3 -Si-Cl TMS-Cl (Trimetilclorosilano) (CH 3 ) 3 Si-imidazolo TMSIM (Trimetilsililimidazolo) N.B.: selettivo per OH, non reagisce con ammine (CH 3 ) 3 -Si-O-C(CH 3 )=N-Si(CH 3 ) 3 BSA (N,O-bis-trimetilsilil-acetamide) (CH 3 ) 3 -Si-N(C 2 H 5 ) 2 TMS-DEA (N-trimetilsilil-dietilamina)

34 Derivatizzazione mediante alchilazione La derivatizzazione mediante alchilazione riduce la polarità di molecole sostituendo idrogeni attivi con gruppi alchilici. La reazione si effettua con alogenuri alchilici o arilici e diazoalcani secondo le reazioni: R-NH Cl-R R-NR + 2 HCl R-COOH + CH 2 N 2 RCOO-CH 3 + N 2 R-OH R-SH R-COOH R-NH 2 R-NH 2 R-CONH 2 R-OR R-SR R-COOR R-NHR R-NR 2 R-COONR 2 Tra i principali agenti alchilanti vanno annoverati: BF 3 (trifluoruro di boro, è un acido di Lewis) in MeOH, dialchilacetali, pentafluorobenzilbromuri.

35 Derivatizzazione mediante acilazione La reazione di acilazione riduce la polarità di gruppi amminici, idrossilici, tiolici e inserisce gruppi funzionali alogenati per ECD. La reazione di acilazione si utilizza per composti altamente polari come carboidrati e amino acidi. I reattivi utilizzati sono solitamente anidridi e alogenuri acilici. I principali agenti derivatizzanti sono anidridi fluorinate come l anidirde pentafluoropropionica e l anidride eptafluorobutirrica. O O O O CF 3 CF 2 O CF 2 CF 3 CF 3 CF 2 CF 2 O CF 2 CF 2CF3 Andidride pentafluoropropionica Andidride eptafluorobutirrica

36 Esempio di derivatizzazione mediante acilazione NH OH Efedrina Tailing Anidride trifluoroacetica O O CF 3 O CF 3

37 Esempio di derivatizzazione Analisi della composizione in acidi grassi di trigliceridi mediante transesterificazione.

38 Applicazioni della gascromatografia La gascromatografia può trovare i seguenti utilizzi: Gascromatografia Analisi qualitativa Analisi quantitativa Conferma della presenza o dell assenza di un composto in una data miscela (è richiesto l uso di uno standard). Dosaggio di una sostanza anche in miscela

39 Analisi quantitativa con la gascromatografia 1 La gascromatografia è ampiamente usata per l analisi quantitativa; infatti, l altezza o l area dei picchi è proporzionale alla quantità dei diversi componenti presenti nella miscela analizzata. Esistono diversi metodi di misura della concentrazione tra cui si possono annoverare: Metodo dello standard esterno: consente di determinare la concentrazione di uno o più componenti utilizzando uno standard e allestendo una curva di calibrazione. Metodo dello standard interno: aggiunta singola o multipla con curva di calibrazione. Normalizzazione: è il metodo usato per determinare la composizione percentuale quando tutti i componenti della miscela sono rappresentati nel cromatogramma.

40 Analisi quantitativa con la gascromatografia 2 Generalmente, in GC si preferisce usare uno standard interno che consente analisi quantitative più accurate. Tale tecnica consiste nell aggiunta di una quantità nota di una molecola alla miscela da analizzare preparata a diverse diluizioni. Nel preparare la curva di calibrazione, bisogna tener conto del fatto che l asse delle y non si riferisce all area del picco dell analita, ma al rapporto tra l area del picco dell analita e quella dello standard interno. Lo standard interno deve soddisfare i seguenti requisiti: non deve essere presente nella miscela da analizzare; il suo picco deve essere ben risolto rispetto agli altri componenti; deve avere un tempo di ritenzione simile a quello dell analita; deve avere una concentrazione simile a quella dell analita; deve essere privo di impurezze; non deve reagire col campione.

41 Esempio d uso dello standard interno Analita (ng/ml) Area analita Area std interno Rapporto aree 2,5 74, , , , , , ,55 Senza standard interno Con standard interno Area y = 38,943x + 35,646 R 2 = 0, Rapporto aree analita/standard 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 y = 0,0889x - 0,0099 R 2 = Concentrazione (ng/ml) Concentrazione (ng/ml)

42 Applicazioni della GC nella Farmacopea Europea Le principali applicazioni della gascromatografia riportate nella Farmacopea Europea possono essere così riassunte: determinazione titolo; identificazione e analisi quantitativa di droghe; determinazione quantitativa e semiquantitativa di impurezze; determinazione della presenza di solventi residui; determinazione della presenza di pesticidi (per es. nelle droghe vegetali).

43 Cholesterol 1 Cholesterolum C 27 H 46 O Mr DEFINITION Cholesterol contains not less than 95.0 per cent of cholest-5-en-3β-ol and not less than 97.0 per cent and not more than per cent of total sterols, calculated with reference to the dried substance. ASSAY Examine by gas chromatography (2.2.28), using pregnenolone isobutyrate CRS as the internal standard. Internal standard solution. Dissolve g of pregnenolone isobutyrate CRS in heptane R and dilute to ml with the same solvent. Test solution. Dissolve 25.0 mg of the substance to be examined in the internal standard solution and dilute to 25.0 ml with the same solution. Reference solution. Dissolve 25.0 mg of cholesterol CRS in the internal standard solution and dilute to 25.0 ml with the same solution.

44 Cholesterol 2 The chromatographic procedure may be carried out using: a fused-silica column 30 m long and 0.25 mm in internal diameter coated with poly(dimethyl)siloxane R (film thickness 0.25 µm), helium for chromatography R as the carrier gas with a split ratio of 1:25 at a flow rate of 2 ml/min, a flame-ionisation detector, maintaining the temperature of the column at 275 C, that of the injection port at 285 C and that of the detector at 300 C. Inject 1.0 µl of each solution. The assay is not valid unless the resolution between the peaks due to pregnenolone isobutyrate and cholest-5-en-3β-ol in the chromatogram obtained with the reference solution is at least Calculate the percentage content of cholest-5-en-3β-ol, using the declared content of cholest- 5-en-3β-ol in cholesterol CRS. Calculate the percentage content of total sterols by adding together the contents of cholest-5-en-3β-ol and other substances with a retention time less than or equal to 1.5 times the retention time of cholest-5-en-3β-ol. Disregard the peaks due to the internal standard and the solvent.

45 RRR-α-Tocopherol 1 RRR-α-Tocopherolum C 29 H 50 O 2 Mr DEFINITION (2R)-2,5,7,8-Tetramethyl-2-[(4R,8R)-4,8,12-trimethyltridecyl]-3,4-dihydro-2H-1-benzopyran-6-ol. Content: 94.5 per cent to per cent. ASSAY Related substances. Gas chromatography (2.2.28): use the normalisation procedure. Internal standard solution. Dissolve 1.0 g of squalane R in cyclohexane R and dilute to ml with the same solvent. Test solution (a). Dissolve g of the substance to be examined in 10.0 ml of the internal standard solution. Test solution (b). Dissolve g of the substance to be examined in 10.0 ml of cyclohexane R. Reference solution (a). Dissolve g of α-tocopherol CRS in 10.0 ml of the internal standard solution.

46 RRR-α-Tocopherol 2 Reference solution (b). Dissolve 10 mg of α-tocopherol R and 10 mg of α-tocopheryl acetate R in cyclohexane R and dilute to ml with the same solvent. Column: material: fused silica; size: l = 30 m, Ø = 0.25 mm; stationary phase: poly(dimethyl)siloxane R (film thickness 0.25 µm). Carrier gas: helium for chromatography R. Flow rate: 1 ml/min. Split ratio: 1:100. Time (min) Temperature ( C) Column Injection port 290 Detector 290 Detection: flame ionisation. Injection: 1 µl of test solution (b) and reference solution (b). System suitability: reference solution (b): resolution: minimum 3.5 between the peaks due to α-tocopherol and α-tocopheryl acetate. Limits: maximum 4.0 per cent

47 Star anise oil 1 Anisi stellati aetheroleum DEFINITION Essential oil obtained by steam distillation from the dry ripe fruits of Illicium verum Hook. fil. TESTS Chromatographic profile. Gas chromatography (2.2.28): use the normalisation procedure. Test solution. Dissolve 200 µl of the substance to be examined in 1.0 ml of hexane R. Reference solution. To 1.0 ml of hexane R, add 20 µl of linalol R, 20 µl of estragole R, 20 µl of α-terpineol R, 60 µl of anethole R and 30 µl of anisaldehyde R. Column: material: fused silica, size: l = 30 m, Ø = 0.25 mm, stationary phase: macrogol R (film thickness 0.25 µm). Carrier gas: helium for chromatography R. Flow rate: 1.0 ml/min. Split ratio: 1:100. Detection: flame ionisation. Injection: 0.2 µl.

48 Star anise oil 2 resolution: minimum 1.5 between the peaks due to estragole and α-terpineol. Using the retention times determined from the chromatogram obtained with the reference solution, locate the components of the reference solution in the chromatogram obtained with the test solution and locate cis-anethole and foeniculin using the chromatogram shown in Figure (disregard any peak due to hexane). Determine the percentage content of these components. The percentages are within the following ranges: linalol: 0.2 per cent to 2.5 per cent, estragole: 0.5 per cent to 6.0 per cent, α-terpineol: less than 0.3 per cent, cis-anethole: 0.1 per cent to 0.5 per cent, trans-anethole: 86 per cent to 93 per cent, anisaldehyde: 0.1 per cent to 0.5 per cent, foeniculin: 0.1 per cent to 3.0 per cent.

49 Star anise oil 3 1. linalol 3. α-terpineol 5. trans-anethole 7. foeniculin 2. estragole 4. cis-anethole 6. anisaldehyde

SCHEMA DI UN GASCROMATOGRAFO. He, Ar, N 2, H 2

SCHEMA DI UN GASCROMATOGRAFO. He, Ar, N 2, H 2 GASCROMATOGRAFIA La fase mobile è un gas. Le sostanze da separare (liquidi, solidi, gas) devono essere portate ad una temperatura sufficiente a renderle gassose o comunque portarle allo stato di vapore.

Dettagli

Scelta della matrice e prelievo del campione. Laboratorio. Preparazione del campione. Separazione delle sostanze in esame. Trattamento pre-analisi

Scelta della matrice e prelievo del campione. Laboratorio. Preparazione del campione. Separazione delle sostanze in esame. Trattamento pre-analisi Scelta della matrice e prelievo del campione Laboratorio Preparazione del campione Separazione delle sostanze in esame Trattamento pre-analisi Analisi strumentale Valutazione critica del risultato aggiunta

Dettagli

Gas-cromatografia. onna.

Gas-cromatografia. onna. Gas-cromatografia La fase mobile è un gas. Le sostanze da separare (liquidi, solidi, gas) devono essere portate ad una temperatura sufficiente a renderle gassose o comunque portarle allo stato di vapore.

Dettagli

GAS CROMATOGRAFIA. La GC nasce da una idea di Martin e Synge (1941) (premio Nobel nel 1952) e poi sviluppata da James e Martin (1952)

GAS CROMATOGRAFIA. La GC nasce da una idea di Martin e Synge (1941) (premio Nobel nel 1952) e poi sviluppata da James e Martin (1952) GAS CROMATOGRAFIA In gascromatografia (Gas Chromatography, GC) la fase mobile è un gas permanente (carrier o gas di trasporto) che fluisce attraverso una colonna in cui è posta la fase stazionaria. All

Dettagli

GASCROMATOGRAFIA INTRODUZIONE

GASCROMATOGRAFIA INTRODUZIONE GASCROMATOGRAFIA INTRODUZIONE La Gascromatografia è una tecnica analitica utile per separare componenti o soluti di una miscela, sulla base delle quantità relative di ogni soluto, distribuite fra un carrier

Dettagli

Chi siamo? Missione: semplificare la tecnica GC e portarla in reparto

Chi siamo? Missione: semplificare la tecnica GC e portarla in reparto Chi siamo? Dal 1989 produce GC da processo Ambientale per analisi VOC in emissione/immisione Converting: Sicurezza nelle macchine da stampa, LEL Gestione ricircolo dell aria e recupero energetico Controllo

Dettagli

Sostanze non volatili possono essere derivatizzate

Sostanze non volatili possono essere derivatizzate Gascromatografia Permette la separazione di sostanze gassose o gassificabili variando la temperatura. Sono sostanze a basso peso molecolare, di natura poco polare, assolutamente non ionica. Eventualmente

Dettagli

Esercitazione 4: determinazione della concentrazione di sodio e potassio nelle urine mediante spettroscopia di emissione in fiamma

Esercitazione 4: determinazione della concentrazione di sodio e potassio nelle urine mediante spettroscopia di emissione in fiamma Esercitazione 4: determinazione della concentrazione di sodio e potassio nelle urine mediante spettroscopia di emissione in fiamma Apparato strumentale Sodio e potassio vengono determinati in campioni

Dettagli

La frazione lipidica TRIGLICERIDI

La frazione lipidica TRIGLICERIDI Dott. Raffaele Marrone raffaele.marrone@unina.it La frazione lipidica TRIGLICERIDI 1 TRANSESTERIFICAZIONE reazione di sostituzione nucleofila GAS CROMATOGRAFIA La tecnica cromatografica consiste nello

Dettagli

Appunti di Tecniche avanzate per il controllo degli alimenti Parte 3 ZEPPA G. BELVISO S. Università degli Studi di Torino A seconda della fase stazionaria si parla di Gas solido cromatografia (GSC) (adsorbimento)

Dettagli

GASCROMATOGRAFIA. 9 ottobre 2014 Giornata di Studio Sistemi di analisi

GASCROMATOGRAFIA. 9 ottobre 2014 Giornata di Studio Sistemi di analisi GASCROMATOGRAFIA GASCROMATOGRAFIA Un Gascromatografo è un analizzatore basato su microprocessore che misura le concentrazioni di un ampia gamma di sostanze quali: idrocarburi, idrogeno, azoto, ossigeno,

Dettagli

CROMATOGRAFIA IONICA (IC)

CROMATOGRAFIA IONICA (IC) CROMATOGRAFIA IONICA (IC) CROMATOGRAFIA CROMATOGRAFIA IONICA RESINE A SCAMBIO IONICO Struttura Meccanismo di scambio STRUMENTAZIONE IC SOPPRESSORE A MEMBRANA PROTOCOLLO DI ANALISI CROMATOGRAFIA Analisi

Dettagli

REGISTRO DELLE LEZIONI 2005/2006. Tipologia. Addì Tipologia. Addì Tipologia

REGISTRO DELLE LEZIONI 2005/2006. Tipologia. Addì Tipologia. Addì Tipologia Presentazione del corso. Modalità di svolgimento della prova di esame. Introduzione all'analisi organica qualitativa. Analisi organica qualitativa: comportamento alla calcinazione. Saggio di Laissagne

Dettagli

1 INTRODUZIONE 1.1 La cromatografia [1]

1 INTRODUZIONE 1.1 La cromatografia [1] 1 INTRODUZIONE 1.1 La cromatografia [1] Con il termine cromatografia s intende un processo chimico-fisico che permette di separare le molecole di una miscela. Il principio base della cromatografia è l'equilibrio

Dettagli

TECNICHE CROMATOGRAFICHE

TECNICHE CROMATOGRAFICHE TECNICHE CROMATOGRAFICHE Le tecniche cromatografiche permettono di separare gli analiti presenti in una miscela complessa. Tutti i sistemi cromatografici sono costituiti da una fase stazionaria, che puo

Dettagli

ESTRAZIONE PURIFICAZIONE. Modificazione chimica ANALISI STRUMENTALE

ESTRAZIONE PURIFICAZIONE. Modificazione chimica ANALISI STRUMENTALE Procedura per l analisi quali/quantitativa. Analita puro Composto di riferimento Curva di calibrazione Singolo-Più punti Campione biologico ESTRAZIONE PURIFICAZIONE Modificazione chimica ANALISI STRUMENTALE

Dettagli

Cromatografia. cromatogramma

Cromatografia. cromatogramma Cromatografia Il termine cromatografia racchiude una serie di metodi analitici impiegati per separare e quantificare singolarmente i diversi componenti presenti in miscele di analiti anche molto complesse.

Dettagli

ITIS G.Galilei Lab. Biochimica GASCROMATOGRAFIA

ITIS G.Galilei Lab. Biochimica GASCROMATOGRAFIA GASCROMATOGRAFIA Nella tecnica gascromatografica, detta anche cromatografia in fase gassosa, la fase mobile è un gas che fluisce attraverso una colonna, in cui si trova la fase stazionaria, la quale può

Dettagli

TIPI di CROMATOGRAFIA

TIPI di CROMATOGRAFIA Metodo di separazione che si basa sulla distribuzione degli analiti tra una fase mobile e una fase stazionaria. TIPI di CROMATOGRAFIA Eluizione degli analiti può avvenire: Capillarità Gravità Pressione

Dettagli

L approccio analitico

L approccio analitico L approccio analitico la sequenza analitica Estrazione della frazione aromatica Introduzione in un sistema cromatografico Separazione dei composti dell aroma Riconoscimento e quantificazione L approccio

Dettagli

La titolazione è un metodo di analisi chimica per la misura della concentrazione di una data sostanza in soluzione.

La titolazione è un metodo di analisi chimica per la misura della concentrazione di una data sostanza in soluzione. Tecniche di analisi chimica Prof. Marcello Romagnoli Titolazione La titolazione è un metodo di analisi chimica per la misura della concentrazione di una data sostanza in soluzione. Una quantità nota del

Dettagli

TIPI DI CROMATOGRAFIE

TIPI DI CROMATOGRAFIE Corso di Chimica Analitica TIPI DI CROMATOGRAFIE Prof. Paola Gramatica Fasi in successione: 2) Separazione dei componenti la miscela Dopo l isolamento della miscela da analizzare, se ne devono separare

Dettagli

Analisi Chimica Relazione

Analisi Chimica Relazione Titolo Sbarbada Davide 5 /CH I.S.I.I. Marconi -PC- Pagina 1 di 6 05/04/2006 Gascromatografia Obiettivo Analisi Chimica Relazione Effettuare l analisi di una miscela di alcoli mediante gascromatografia

Dettagli

Procedura per l analisi quali/quantitativa.

Procedura per l analisi quali/quantitativa. Procedura per l analisi quali/quantitativa. Analita puro Composto di riferimento Curva di calibrazione Singolo-Più punti Campione biologico ESTRAZIONE PURIFICAZIONE Modificazione chimica ANALISI STRUMENTALE

Dettagli

ESERCIZI GASCROMATOGRAFIA

ESERCIZI GASCROMATOGRAFIA ESERCIZI GASCROMATOGRAFIA A SPUNTI DI RIFLESSIONE 1. Che cosa si intende per sililazione di un supporto a base di gel di silice e quali sono i vantaggi che derivano da tale trattamento? 2. Spiegare per

Dettagli

TEMPO E VOLUME DI ROTENZIONE

TEMPO E VOLUME DI ROTENZIONE - GASCROMATOGRAFIA Principi ed applicazioni. In GC la fase mobile è un gas permanente (CARIER) che fluisce attraverso una colonna in cui è posto la fase stazionaria. Il prodotto di ciò e un gascromatogramma

Dettagli

CROMATOGRAFIA DOTT. JOANNA IZABELA LACHOWICZ

CROMATOGRAFIA DOTT. JOANNA IZABELA LACHOWICZ CROMATOGRAFIA DOTT. JOANNA IZABELA LACHOWICZ Soltanto 23% delle sostanze possono essere separate nella GC FASE MOBILE Pressioni nelle GC colonne: 10-50 psi Velocita del flusso: 25-50 ml/min - 1 psi

Dettagli

GASCROMATOGRAFIA (GC)

GASCROMATOGRAFIA (GC) GASCRMATGRAFIA (GC) Sostanze volatili possono essere analizzate (qualitativamente e quantitativamente) mediante cromatografia in fase vapore (vapour phase chromatography, VPC) detta anche cromatografia

Dettagli

IL PROBLEMA ANALITICO

IL PROBLEMA ANALITICO IL PROBLEMA ANALITICO COSA CERCARE? COME TROVARLO? 1. TRATTAMENTO CAMPIONE 2. ESTRAZIONE 3. PURIFICAZIONE 4. DETERMINAZIONE QUALI-QUANTITATIVA STORIA Cromatografia = colore + grafia 1906 Michael Tswett,

Dettagli

La cromatografia di adsorbimento

La cromatografia di adsorbimento La cromatografia di adsorbimento Cromatografia: serie di tecniche di separazione per scopi analitici e preparativi Tutte le tecniche cromatografiche operano sul principio che i componenti di una miscela

Dettagli

I composti organici. Gli idrocarburi: composti binari, ovvero costituiti solo da due elementi. Carbonio (C) e idrogeno (H)

I composti organici. Gli idrocarburi: composti binari, ovvero costituiti solo da due elementi. Carbonio (C) e idrogeno (H) I composti organici Gli idrocarburi: composti binari, ovvero costituiti solo da due elementi. Carbonio (C) e idrogeno (H) Gli idrocarburi Gli Alcani Costituiti da uno o più atomi di carbonio legati tra

Dettagli

Identificazione degli alcoli

Identificazione degli alcoli Identificazione degli alcoli R-OH Stato fisico Gli alcoli sono sostanze neutre caratterizzate dalla presenza di un gruppo ossidrilico legato ad un atomo di carbonio alifatico. I primi termini degli alcoli

Dettagli

ISIS A PONTI Gallarate

ISIS A PONTI Gallarate 4 A TCB 1 IL CROMATOGRAMMA: E il tracciato che descrive l andamento del segnale del rivelatore in funzione del tempo o del volume di eluente a partire dall istante in cui la miscela viene introdotta nella

Dettagli

CHIMICA ANALITICA. Gas Chromatography

CHIMICA ANALITICA. Gas Chromatography CHIMICA ANALITICA GC Gas Chromatography Dott. Carlo Carlo I.G. Tuberoso I.G. Tuberoso Appunti Appunti didattici didattici uso laboratorio Chimica Analitica ver. 00 ver. 00-09 La gas cromatografia si basa

Dettagli

Idrocarburi Saturi. Reazioni

Idrocarburi Saturi. Reazioni Idrocarburi Saturi Reazioni Fonti ed usi Gli alcani lineari, ramificati e ciclici si ottengono principalmente dalla lavorazione (frazionamento, cracking, etc.), del petrolio. Fonti ed usi Gli alcani, soprattutto

Dettagli

Gascromatografia. Gascromatografia

Gascromatografia. Gascromatografia In gascromatografia (Martin e Synge 1941 e poi James e Martin 1952) la fase mobile è un gas che fluisce in una colonna in cui è posta la fase stazionaria. I meccanismi di separazione dei componenti la

Dettagli

1. Perché le sostanze si sciolgono?

1. Perché le sostanze si sciolgono? 1. Perché le sostanze si sciolgono? Le soluzioni sono miscugli omogenei i cui costituenti conservano le loro proprietà. Nelle soluzioni il solvente è il componente in maggiore quantità. Il soluto è il

Dettagli

I gruppi funzionali: GLI ALCOLI, FENOLI E TIOLI

I gruppi funzionali: GLI ALCOLI, FENOLI E TIOLI I gruppi funzionali: GLI ALCOLI, FENOLI E TIOLI La struttura Un alcol può essere considerato come un idrocarburo (alifatico o aromatico) a cui è stato sostituito un gruppo (ossidrile) Il nome deriva dalla

Dettagli

A cura di P.I. Antonio Caprai e-mail: caprai@iirg.pi.cnr.it tel. ++39 050 3152391

A cura di P.I. Antonio Caprai e-mail: caprai@iirg.pi.cnr.it tel. ++39 050 3152391 CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE ISTITUTO INTERNAZIONALE PER LE RICERCHE GEOTERMICHE 56127 PISA (Italy) Via G. Moruzzi, 1 - Tel. 0503152381 0503152383 0503152384 Fax 050312562322 05031562323 e-mail:

Dettagli

UNIVERSITA DI ROMA SAPIENZA. Esperienza di Laboratorio 26/05/2010 Sistemi di produzione di H 2 da biomasse e analisi GC

UNIVERSITA DI ROMA SAPIENZA. Esperienza di Laboratorio 26/05/2010 Sistemi di produzione di H 2 da biomasse e analisi GC UNIVERSITA DI ROMA SAPIENZA Esperienza di Laboratorio 6/05/010 Sistemi di produzione di da biomasse e analisi GC Corso di Misure Meccaniche e Termiche Corso di Misure Termomeccaniche per Sistemi Energetici

Dettagli

ESTRAZIONE CON SOLVENTE

ESTRAZIONE CON SOLVENTE ESTRAZIONE CON SOLVENTE TECNICA DI SEPARAZIONE BASATA SUL TRASFERIMENTO SELETTIVO DI UNO O PIÙ COMPONENTI DI UNA MISCELA SOLIDA, LIQUIDA O GASSOSA DA UN SOLVENTE AD UN ALTRO SOLVENTE IMMISCIBILE CON IL

Dettagli

Appunti di Chimica Organica Elementi per CdL Ostetricia CHIMICA ORGANICA. Appunti di Lezione. Elementi per il corso di Laurea In Ostetricia

Appunti di Chimica Organica Elementi per CdL Ostetricia CHIMICA ORGANICA. Appunti di Lezione. Elementi per il corso di Laurea In Ostetricia Appunti di himica Organica Elementi per dl Ostetricia IMIA ORGANIA Appunti di Lezione Elementi per il corso di Laurea In Ostetricia Autore: Roberto Zanrè A.A. 2009/2010 1 Appunti di himica Organica Elementi

Dettagli

ACQUA negli ALIMENTI. E il principale costituente di molti alimenti: E il mezzo in cui avvengono moltissime reazioni; Carne 65-75% Latte 87%

ACQUA negli ALIMENTI. E il principale costituente di molti alimenti: E il mezzo in cui avvengono moltissime reazioni; Carne 65-75% Latte 87% ACQUA negli ALIMENTI E il principale costituente di molti alimenti: E il mezzo in cui avvengono moltissime reazioni; Carne 65-75% Latte 87% La rimozione dell acqua ritarda molte reazioni ed inibisce la

Dettagli

IL LEGAME A IDROGENO

IL LEGAME A IDROGENO IL LEGAME A IDROGENO Il legame idrogeno è un particolare tipo di interazione fra molecole che si forma ogni volta che un atomo di idrogeno, legato ad un atomo fortemente elettronegativo (cioè capace di

Dettagli

Gas-cromatografia. Cromatografia gas liquido L interazione fra le molecole di

Gas-cromatografia. Cromatografia gas liquido L interazione fra le molecole di Gas-cromatografia In gas-cromatografia la fase mobile è un gas che scorre, all interno di una colonna, su una fase stazionaria solida o liquida (supportata su un solido), trasportando le molecole degli

Dettagli

MODULO: TECNICHE DI ANALISI Matrix Assisted Laser Desorption Ionisation MALDI. C. Daniel

MODULO: TECNICHE DI ANALISI Matrix Assisted Laser Desorption Ionisation MALDI. C. Daniel MODULO: TECNICHE DI ANALISI Matrix Assisted Laser Desorption Ionisation MALDI C. Daniel La spettrometria di massaèampiamente usata per l analisi delle biomolecole (proteine, polisaccaridi) ma èsempre stata

Dettagli

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA COMBUSTIONE: principi Processo di ossidazione di sostanze contenenti C ed H condotto per ottenere energia termica (calore) C,H + O 2 calore + gas comb. COMBUSTIBILE + COMBURENTE CALORE + RESIDUI [ARIA]

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DEI METODI CROMATOGRAFICI

CLASSIFICAZIONE DEI METODI CROMATOGRAFICI LE TECNICHE CROMATOGRAFICHE Le tecniche cromatografiche permettono la separazione e quantificazione i dei componenti di matrici complesse e trovano quindi numerosissime applicazioni in campo alimentare.

Dettagli

ANALISI DEI COMPOSTI VOLATILI PRESENTI NEI VINI MEDIANTE GASCROMATOGRAFIA ANALISI DEI COMPOSTI VOLATILI PRESENTI NEI VINI MEDIANTE GASCROMATOGRAFIA

ANALISI DEI COMPOSTI VOLATILI PRESENTI NEI VINI MEDIANTE GASCROMATOGRAFIA ANALISI DEI COMPOSTI VOLATILI PRESENTI NEI VINI MEDIANTE GASCROMATOGRAFIA RISOLUZIONE OIV-OENO 553-2016 ANALISI DEI COMPOSTI VOLATILI PRESENTI NEI VINI MEDIANTE GASCROMATOGRAFIA L ASSEMBLEA GENERALE Visto l'articolo 2, paragrafo 2 iv dell'accordo del 3 aprile 2001 che istituisce

Dettagli

Estrazione con solventi. Dott.ssa Laura Casu Laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche 9 crediti

Estrazione con solventi. Dott.ssa Laura Casu Laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche 9 crediti Estrazione con solventi Dott.ssa Laura Casu Laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche 9 crediti Estrazione in Soxhlet Vantaggi: Estrazione in continuo Refrigerante Svantaggi: richiede molte ore (12/24)

Dettagli

3021 Ossidazione dell antracene ad antrachinone

3021 Ossidazione dell antracene ad antrachinone ssidazione dell antracene ad antrachinone Ce IV (NH ) (N ) 6 C H CeH 8 N 8 8 C H 8 (78.) (58.) (8.) Riferimento in letteratura: Tse-Lok Ho et al., Synthesis 97, 6; Classificazione Tipo di reazione e classi

Dettagli

CROMATOGRAFIA E GASCROMATOGRAFIA (lezione 3 e lezione 4)

CROMATOGRAFIA E GASCROMATOGRAFIA (lezione 3 e lezione 4) CROMATOGRAFIA E GASCROMATOGRAFIA (lezione 3 e lezione 4) Il nome cromatografia significa segno colorato e tale nome venne usato poiché le prime analisi venivano eseguite con sostanze pigmentate. Tale tecnica

Dettagli

Università degli Studi di Urbino

Università degli Studi di Urbino Università degli Studi di Urbino Facoltà di Scienze e Tecnologie Effetto della temperatura nella preparazione e nell'uso di nano-colonne HPLC di Fabiana Capriotti Relatore: Achille Cappiello A. A. 2008-09

Dettagli

Addizioni nucleofile. Addizioni a C=O

Addizioni nucleofile. Addizioni a C=O Addizioni nucleofile Addizioni a C= Substrato Un composto che possiede un atomo di carbonio elettron-deficiente legato con un legame π (che si possa rompere facilmente) ad un atomo più elettronegativo

Dettagli

BENZILPENICILLINA BENZATINICA PREPARAZIONE INIETTABILI. Benzilpenicillina Benzatinica polvere sterile per preparazioni iniettabili

BENZILPENICILLINA BENZATINICA PREPARAZIONE INIETTABILI. Benzilpenicillina Benzatinica polvere sterile per preparazioni iniettabili 1 1 1 1 1 1 1 1 0 1 0 1 0 1 1 01/FU Maggio 00 Commenti entro il 0 Settembre 00 NOTA: Corretta in seguito ai commenti della Dott.ssa Mozzetti La monografia è stata revisionata per armonizzarla con le altre

Dettagli

DICLOROMETANO (METILENE CLORURO) urinario in GC/MS spazio di testa Codice GC18010

DICLOROMETANO (METILENE CLORURO) urinario in GC/MS spazio di testa Codice GC18010 DICLOROMETANO (METILENE CLORURO) urinario in GC/MS spazio di testa Codice GC18010 BIOCHIMICA Il diclorometano (o cloruro di metilene) è un composto chimico appartenente alla categoria degli alogenuri alchilici.

Dettagli

La chimica studia la materia e i cambiamenti ai quali essa va soggetta. La materia è tutto ciò che possiede massa e occupa spazio.

La chimica studia la materia e i cambiamenti ai quali essa va soggetta. La materia è tutto ciò che possiede massa e occupa spazio. La chimica studia la materia e i cambiamenti ai quali essa va soggetta. La materia è tutto ciò che possiede massa e occupa spazio. Tutto ciò che potete toccare è materia, e materia sono moltissime cose

Dettagli

19a.5.1 Flaconcini in vetro, tipo Vial, con tappo in gomma rivestito in politetrafluoroetilene da 1.8-3.5-15 - 20 ml.

19a.5.1 Flaconcini in vetro, tipo Vial, con tappo in gomma rivestito in politetrafluoroetilene da 1.8-3.5-15 - 20 ml. Giugno 1993 19a. Fenoli 19a.l Principio del metodo II metodo si basa sull'analisi tramite cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) di un estratto organico, ottenuto da un campione di fango o di

Dettagli

Capitolo 24 Le famiglie dei composti organici

Capitolo 24 Le famiglie dei composti organici Capitolo 24 Le famiglie dei composti organici DOMANDE ED ESERCIZI (versione integrale) 24.1 I composti organici sono raggruppati in famiglie 1. Che cosa si intende per gruppo funzionale? Scrivi le formule

Dettagli

Capitolo 14 Le proprietà delle soluzioni

Capitolo 14 Le proprietà delle soluzioni Capitolo 14 Le proprietà delle soluzioni 1. Perché le sostanze si sciolgono 2. Soluzioni acquose ed elettroliti 3. La concentrazione delle soluzioni 4. L effetto del soluto sul solvente: le proprietà colligative

Dettagli

Composti carbonilici. Chimica Organica II

Composti carbonilici. Chimica Organica II Composti carbonilici Il gruppo carbonilico è formato da un carbonio legato tramite un doppio legame ad un ossigeno. Probabilmente è il gruppo funzionale più importante. Le proprietà del gruppo carbonilico

Dettagli

AMPICILLINA SODICA PREPARAZIONE INIETTABILE. Ampicillina sodica polvere sterile per preparazioni iniettabili

AMPICILLINA SODICA PREPARAZIONE INIETTABILE. Ampicillina sodica polvere sterile per preparazioni iniettabili 1 0 1 0 1 0 1 0 1 001/FU Aprile 00 Commenti entro il Settembre 00 NOTA: Armonizzata con la versione revisionata della B.P. La monografia è stata completamente revisionata per armonizzarla con le corrispondenti

Dettagli

Alcoli, eteri, tioli, solfuri

Alcoli, eteri, tioli, solfuri Alcoli, eteri, tioli, solfuri Alcoli Alcoli: gruppo ossidrilico legato ad un carbonio saturo Metanolo Sintesi industriale Tossico per l uomo (

Dettagli

reazioni Sostanze Reazioni di sintesi Reazioni di decomposizione

reazioni Sostanze Reazioni di sintesi Reazioni di decomposizione Si consumano nelle reazioni Si formano nelle reagenti Si trasformano con prodotti Sostanze Sostanze semplici Sostanze composte Non ottenibili con Non decomponibili con Reazioni di sintesi Reazioni di decomposizione

Dettagli

GC GC/MS. Chiaravalle, 11-12 FEBBRAIO 2010

GC GC/MS. Chiaravalle, 11-12 FEBBRAIO 2010 GC GC/MS Chiaravalle, 11-12 FEBBRAIO 2010 GAS-CROMATOGRAFO GAS di TRASPORTO (carrier): Gas inerte (azoto,elio..): trasporta componenti della miscela lungo la colonna cromatografica INIETTORE: - Assicura

Dettagli

Ammine R N + H. ammina terziaria ammina secondaria ammina primaria sale di ammonio quaternario

Ammine R N + H. ammina terziaria ammina secondaria ammina primaria sale di ammonio quaternario AMMINE Ammine Le ammine possono essere considerate dei derivati dell ammoniaca in cui uno o più atomi di idrogeno sono stati sostituiti con gruppi alchilici o arilici. Il simbolo generale per una ammina

Dettagli

ESERCIZI SPETTROMETRIA DI MASSA

ESERCIZI SPETTROMETRIA DI MASSA ESERCIZI SPETTROMETRIA DI MASSA A SPUNTI DI RIFLESSIONE 1. In cosa differiscono le tecniche soft da quelle strong? 2. Con quali tecniche si hanno maggiori probabilità di ottenere ioni molecolari? 3. Per

Dettagli

CAMERE a DERIVA e MWPC

CAMERE a DERIVA e MWPC CAMERE a DERIVA e MWPC Daniela Calvo INFN-Sezione di Torino Lezioni sui rivelatori per il personale tecnico-amministrativo Torino-26 aprile 2004 1 RIVELATORI A GAS GENERALITA LE PARTICELLE CARICHE ATTRAVERSANDO

Dettagli

Soluzioni unità 3, modulo D del libro

Soluzioni unità 3, modulo D del libro Soluzioni unità 3, modulo D del libro SOLUZIONE: miscela omogenea di 2 o più sostanze Particelle dei componenti di dimensioni molecolari Componenti distribuiti in maniera caotica Se manca uno di questi

Dettagli

Distillazione + Separazione con Membrane Distillazione + Adsorbimento

Distillazione + Separazione con Membrane Distillazione + Adsorbimento Distillazione + Separazione con Membrane Distillazione + Adsorbimento Membrana Barriera semipermeabile tra due fasi che separa i composti a diversa permeabilità ermeato => frazione che passa attraverso

Dettagli

I - CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE

I - CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE V INDICE GENERALE Capitolo I - CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE Caratteri... 1 Analisi elementare... 1 Solubilità... 2 Reazioni di riconoscimento... 2 Costanti fisiche... 2 Spettrofotometria UV-visibile...

Dettagli

Lo stato liquido. i liquidi molecolari con legami a idrogeno: le interazioni tra le molecole si stabiliscono soprattutto attraverso legami a idrogeno

Lo stato liquido. i liquidi molecolari con legami a idrogeno: le interazioni tra le molecole si stabiliscono soprattutto attraverso legami a idrogeno Lo stato liquido Le particelle sono in continuo movimento, anche se questo risulta più limitato rispetto al caso dei gas. Il movimento caratteristico a zig-zag delle particelle è chiamato moto Browniano.

Dettagli

4023 Sintesi dell estere etilico dell acido ciclopentanon-2-carbossilico. estere dietilico dell acido adipico (pe 245 C)

4023 Sintesi dell estere etilico dell acido ciclopentanon-2-carbossilico. estere dietilico dell acido adipico (pe 245 C) NP 4023 Sintesi dell estere etilico dell acido ciclopentanon-2-carbossilico dall estere dietilico dell acido adipico NaEt C 10 H 18 4 Na C 2 H 6 C 8 H 12 3 (202.2) (23.0) (46.1) (156.2) Classificazione

Dettagli

In laboratorio si devono osservare delle norme necessarie ad evitare incidenti che talvolta possono rivelarsi estremamente pericolosi.

In laboratorio si devono osservare delle norme necessarie ad evitare incidenti che talvolta possono rivelarsi estremamente pericolosi. In laboratorio si devono osservare delle norme necessarie ad evitare incidenti che talvolta possono rivelarsi estremamente pericolosi. 1. E ovviamente vietato fumare. 2. Non distrarsi in nessun caso, nè

Dettagli

FENOLI: nomenclatura IUPAC

FENOLI: nomenclatura IUPAC FENOLI, AMMINE ed ENAMMINE FENOLI: nomenclatura IUPAC I fenoli sono composti la cui caratteristica strutturale è quella di possedere un gruppo idrossile ( OH) legato a un anello benzenico. Il sistema it

Dettagli

Lezione 2. Leggi ponderali

Lezione 2. Leggi ponderali Lezione 2 Leggi ponderali I miscugli eterogenei presentano i componenti distinguibili in due o più fasi, in rapporti di massa altamente variabili e che mantengono le caratteristiche originarie. I miscugli

Dettagli

Molti ceramici sono sempre più utilizzati nel settore dell elettrotecnica e dell elettronica. La conducibilità di tipo elettronica o ionica può

Molti ceramici sono sempre più utilizzati nel settore dell elettrotecnica e dell elettronica. La conducibilità di tipo elettronica o ionica può Molti ceramici sono sempre più utilizzati nel settore dell elettrotecnica e dell elettronica. La conducibilità di tipo elettronica o ionica può essere molto variabile a seconda della composizione: si passa

Dettagli

Esteri degli acidi carbossilici

Esteri degli acidi carbossilici Esteri degli acidi carbossilici Sono sostanze neutre facilmente idrolizzabili in ambiente acido e basico. Stato fisico Il punto di fusione degli esteri è inferiore a quello degli acidi aventi uguale P.M.

Dettagli

Chimica. Lezione 1 La materia

Chimica. Lezione 1 La materia Chimica Lezione 1 La materia Materia Tutte le sostanze che costituiscono l universo Infinita varietà di forme Classificazione a seconda dello stato FISICO (solido, liquido, gassoso) o della COMPOSIZIONE

Dettagli

METILISOBUTILCHETONE (4 metil-2 pentanone) urinario in GC/MS spazio di testa Codice GC10510

METILISOBUTILCHETONE (4 metil-2 pentanone) urinario in GC/MS spazio di testa Codice GC10510 METILISOBUTILCHETONE (4 metil-2 pentanone) urinario in GC/MS spazio di testa Codice GC10510 BIOCHIMICA Il metilisobutilchetone è un liquido incolore ed infiammabile che viene utilizzato in laboratorio

Dettagli

A cura di Elisa, Alessandro e Riccardo 5ACH. IS Fermi Mantova Progetto Scuola 21 AS 2012-2013

A cura di Elisa, Alessandro e Riccardo 5ACH. IS Fermi Mantova Progetto Scuola 21 AS 2012-2013 A cura di Elisa, Alessandro e Riccardo 5ACH IS Fermi Mantova Progetto Scuola 21 AS 2012-2013 Cromatografia??? La cromatografia è un metodo chimico-fisico che sfrutta la tendenza delle sostanze a distribuirsi

Dettagli

ESAME DI SCIENZE SPERIMENTALI PARTE CHIMICA

ESAME DI SCIENZE SPERIMENTALI PARTE CHIMICA ESAME DI SCIENZE SPERIMENTALI PARTE CHIMICA VALUTAZIONE - Prima parte: scelte multiple (24 punti = 12 domande da 2 punti) (totale: 80 punti) - Seconda parte: domande (32 punti = 4 domande da 8 punti) -

Dettagli

H.P.L.C. High Performance Liquid Chromatography

H.P.L.C. High Performance Liquid Chromatography Lezione 16 14.12.2015 H.P.L.C. High Performance Liquid Chromatography cromatografia liquida fase mobile allo stato liquido strumento costituito da: 1) riserva di fase mobile 2) filtro 3) sistema di pompaggio

Dettagli

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile Chimica concetti e modelli.blu 2 Capitolo 17 Le proprietà delle soluzioni 3 Sommario (I) 1. Perché le sostanze si sciolgono? 2. Soluzioni acquose ed elettroliti 3. La

Dettagli

CROMATOGRAFIA LIQUIDA AD ALTA PRESSIONE (HPLC)

CROMATOGRAFIA LIQUIDA AD ALTA PRESSIONE (HPLC) CROMATOGRAFIA LIQUIDA AD ALTA PRESSIONE (HPLC) DESCRIZIONE GENERALE DELLO STRUMENTO L HPLC (High Performance Liquid Chromatography) è uno strumento analitico derivato dalla cromatografia classica e si

Dettagli

MISURE DI POTERE CALORIFICO E COMPOSIZIONE

MISURE DI POTERE CALORIFICO E COMPOSIZIONE MISURE DI POTERE CALORIFICO E COMPOSIZIONE Potere calorifico dei combustibili: bomba calorimetrica e calorimetro di Junkers Composizione: gascromatografia Composizione dei gas combusti: o Sonda λ o Strumenti

Dettagli

Alcoli, fenoli ed eteri

Alcoli, fenoli ed eteri Alcoli, fenoli ed eteri Alcoli e fenoli Alcoli: gruppo ossidrilico legato ad un carbonio saturo Fenoli: gruppo ossidrilico legato ad un anello aromatico Metanolo Sintesi industriale Tossico per l uomo

Dettagli

Ammine : caratteristiche strutturali

Ammine : caratteristiche strutturali Ammine : caratteristiche strutturali Le ammine sono composti formalmente derivanti dall ammoniaca in cui uno o più atomi di idrogeno sono stati sostituiti da gruppi alchilici Come per l ammonica l azoto

Dettagli

ESERCIZI sulle SOLUZIONI

ESERCIZI sulle SOLUZIONI ESERCIZI sulle SOLUZIONI 1. Calcola la molarità delle seguenti soluzioni acquose, per le quali è data la massa di soluto disciolta in 200 cm 3 di soluzione: a) 20 g di NaCl; b) 20 g di HCl; c) 20 g di

Dettagli

Tecniche di purificazione: cromatografia

Tecniche di purificazione: cromatografia Tecniche di purificazione: cromatografia Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo scopo di separare una miscela nei suoi componenti, per permetterne il riconoscimento qualitativo

Dettagli

ALCOLI, ETERI, TIOLI. Alcool: molecola contenente un gruppo -OH legato ad un carbonio sp 3

ALCOLI, ETERI, TIOLI. Alcool: molecola contenente un gruppo -OH legato ad un carbonio sp 3 ALCOLI, ETERI, TIOLI Alcool: molecola contenente un gruppo -OH legato ad un carbonio sp 3 Etere: composto contenente un atomo di ossigeno legato a due carboni sp 3 Tiolo: molecola contenente un gruppo

Dettagli

1. Perché le sostanze si sciolgono 2. Soluzioni acquose ed elettroliti 3. La concentrazione delle soluzioni 4. L effetto del soluto sul solvente: le

1. Perché le sostanze si sciolgono 2. Soluzioni acquose ed elettroliti 3. La concentrazione delle soluzioni 4. L effetto del soluto sul solvente: le Unità n 14 Le proprietà delle soluzioni 1. Perché le sostanze si sciolgono 2. Soluzioni acquose ed elettroliti 3. La concentrazione delle soluzioni 4. L effetto del soluto sul solvente: le proprietà colligative

Dettagli

Cromatografia ionica (IC)

Cromatografia ionica (IC) Cromatografia ionica (IC) Il principio di base della cromatografia ionica è lo scambio ionico su resine scambiatrici forti, che costituiscono la fase stazionaria con cui sono impaccate le colonne, in parziale

Dettagli

SOLUZIONI E CONCENTRAZIONE

SOLUZIONI E CONCENTRAZIONE SOLUZIONI E CONCENTRAZIONE Miscela omogenea di due o più sostanze: solvente (presente in maggiore quantità) + soluto In genere il solvente è liquido (es.acqua) mentre il soluto può essere solido, liquido,

Dettagli

7HFQLFKHGLHVWLQ]LRQH,QLEL]LRQHFKLPLFDRD]LRQHDQWLFDWDOLWLFD

7HFQLFKHGLHVWLQ]LRQH,QLEL]LRQHFKLPLFDRD]LRQHDQWLFDWDOLWLFD 7HFQLFKHGLHVWLQ]LRQH,QLEL]LRQHFKLPLFDRD]LRQHDQWLFDWDOLWLFD $UUHVWR GHOOH UHD]LRQL D FDWHQD FKH VL YHULILFDQRQHOODFRPEXVWLRQH Tipicamente si ottiene con polveri e gas. / (67,1=,21('(*/,,1&(1', /HVRVWDQ]HHVWLQJXHQWL

Dettagli

Combustione. Energia chimica. Energia termica Calore. Combustibili fossili

Combustione. Energia chimica. Energia termica Calore. Combustibili fossili Combustione La combustione è un processo di ossidazione rapido con produzione di luce e calore, con trasformazione di energia chimica in energia termica Energia chimica Combustibili fossili Energia termica

Dettagli

Estrazione con solvente 18/01/2010. Laboratorio di chimica. Prof. Aurelio Trevisi

Estrazione con solvente 18/01/2010. Laboratorio di chimica. Prof. Aurelio Trevisi Laboratorio di chimica Prof. Aurelio Trevisi Estrazione con solvente SCOPO: Estrarre mediante cicloesano lo iodio da una soluzione idroalcolica L estrazione con solventi si basa sulla diversa affinità

Dettagli