Ghassalet an-nwader una commedia di Fadhel Jaziri in arabo tunisino

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1 Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Ghassalet an-nwader una commedia di Fadhel Jaziri in arabo tunisino di Federica Maraschio Relatore: prof. Giuliano Mion Correlatore: prof. Luciano Paesani A. A

2 INTRODUZIONE: Durante una lezione di filologia semitica con la Dott.ssa Angela Daiana Langone, si parlava di teatro ebraico e di come una famosa attrice ebrea soleva esibirsi sulle scene dei teatri nel mondo arabo; in seguito alla sua fama e notorietà è stata uccisa quando aveva ancora all incirca trent anni. Da questa conversazione è nato in me un interesse che celavo già da molti anni nei confronti del teatro, così quel giorno chiesi alla docente se avesse dei suggerimenti da darmi: fu così che iniziò il percorso della mia tesi sperimentale sul teatro arabo contemporaneo. Decisi di analizzare un opera teatrale mai tradotta in nessun altra lingua; iniziai a pensare al paese arabo dal quale avrei attinto le fonti e le risorse di cui avevo bisogno. Inizialmente non avevo benché minima idea di quale fossero la storia e le origini del teatro arabo, se non qualche piccola nozione che avevo studiato su dei libri di letteratura araba. Iniziai a chiedermi quale fosse stato il paese arabo che avrei scelto, ma già dall inizio avevo escluso il Vicino Oriente, nonostante avessi delle buone basi per approcciarmi al loro dialetto; decisi così di riversare il mio interesse e le mie ricerche sul Nord Africa, soprattutto per via di alcune conoscenze in loco. Infine scelsi la Tunisia e il Dott. Mounir Seghir mi propose un opera teatrale inedita in dialetto tunisino del 1980 dal titolo Ġassālәt ən-nwāder che indica le piogge torrenziali subito dopo la fine della stagione estiva e l inizio di quella autunnale. Quest opera teatrale rappresentava il simbolo di tutta un epoca nel ventennio tra gli anni sessanta ed ottanta, un po per gli ideali, un po per la novità che ricopriva nella scena del teatro tunisino. Inizialmente non credevo di poter arrivare così in fondo a tutto ciò che mi ero preposta, a volte mi sono anche scoraggiata, ma ci ho creduto fino alla fine che era questo ciò che dovevo fare; era questo il mio destino. L opera di Fadhel Jaziri (Fāḍel Ǧazīrī), Ġassālәt ən-nwādər, non è mai stata pubblicata e ne ho avuto la prova quando il drammaturgo mi ha gentilmente regalato la copia della pièce, scritta completamente a mano da lui, con alcune correzioni da parte del resto della troupe del Nouveau Théâtre. Certamente si tratta di una bozza, poiché il teatro arabo è principalmente basato sull improvvisazione. La copia dell opera presenta anche alcune parole in francese ed è redatta interamente in arabo dialettale tunisino. Fadhel Jaziri mi ha gentilmente regalato anche i dvd contenenti la 4

3 rappresentazione dell opera, ma ho amaramente constatato che solo alcune parti del testo dell opera corrispondevano alla rappresentazione, così mi sono dovuta rivolgere ad uno specialista di teatro nella ricerca di alcuni proverbi, i significati di molte parole tipicamente tunisini, la diversa pronuncia del dialetto tunisino dalla lingua araba classica. Ho faticato molto nella traduzione e nella selezione delle scene salienti e alla fine ho scelto di analizzare la parte iniziale dell opera. Ho scelto di analizzarne anche le tematiche, che rappresentavano gli ideali dell epoca, gli anni del maggio 1968, l accusa della sete di potere del governo, la libertà, il divario fra le classi sociali e anche l amore. Quest opera era nata in un epoca in cui vi era un teatro della resistenza, un periodo in cui lo Stato non riconosceva l arte come un urgenza. Jaziri si rifà a Roland Barthes, al grande Erwin Piscator, al realismo nel teatro epico di Brecht e non fa nessun riferimento alla storia del teatro arabo o ad opere teatrali precedenti. Al fine di rendere più interessante ed avventurosa la mia ricerca, ho deciso di fare un intervista all autore, anche per capire personalmente di cosa si trattava e magari riuscire ad ottenere delle informazioni che solo pochi altri artisti avrebbero potuto darmi. Ho cercato di stilare un intervista che potesse soddisfare le mie curiosità, ma che allo stesso tempo non scavasse troppo fra i ricordi dell autore, seguendo una scia generale degli argomenti. Fadhel Jaziri mi ha concesso gentilmente di filmare e registrare l intervista, svolta per forza di cose in lingua francese e che ho poi tradotto in lingua italiana, ed ho apprezzato molto il suo sguardo soddisfatto anche dopo la diciottesima domanda, allo scoccare del centoventesimo minuto di conversazione. Ho cercato di intervistare anche gli altri componenti del Nouveau Théâtre, ma erano tutti all estero per alcune rappresentazioni teatrali. Per quanto riguarda il materiale sul teatro arabo, ho visitato un paio di volte alcune delle più famose biblioteche di Roma, fra cui il PISAI (Pontificio Istituto di Studi Arabi e d Islamistica), l Accademia dei Lincei, l Istituto per l Oriente Carlo Alfonso Nallino, la Biblioteca Nazionale Centrale e anche la Biblioteca Nazionale di Tunisi. Non sempre è stato facile reperire il materiale, specialmente i libri sul dialetto tunisino, ma posso ritenermi soddisfatta del mio lavoro. La struttura della mia tesi è composta da una divisione in capitoli, nei quali ho illustrato svariate tematiche che sono servite ad avere un quadro più chiaro circa la situazione dell arte teatrale nei paesi arabi. Ho incentrato il primo capitolo sul teatro in ogni singolo paese arabo del quale sono 5

4 riuscita a reperirne del materiale. Ho scelto di dedicare un paragrafo anche alla scelta dell utilizzo della lingua dialettale o di quella classica per le rappresentazioni teatrali e la composizione dei testi. Nel secondo capitolo, ho affrontato più da vicino la situazione in Tunisia, riguardo alle origini del teatro e alla formazione di alcune compagnie teatrali, la nascita del Nouveau Théâtre de Tunis e il contributo al rinnovamento sociale che questa compagnia ha scelto di dare. Ho scavato nella trama dell opera Ġassālət ən-nwādər e mi sono resa conto di come l autore abbia voluto far emergere un certo realismo, che rende la società partecipe della scena rappresentata nella pièce e che rispecchia le problematiche dell epoca. Nel terzo capitolo, ho effettuato una descrizione di come è strutturato il sistema linguistico dell arabo tunisino. Ho proceduto con la trascrizione di alcuni estratti del testo dell opera teatrale e ho effettuato la trascrizione scientifica del suddetto testo, per poi procedere con la loro traduzione in italiano. Per la lingua araba tunisina non esistono dizionari e mi sono rivolta, quindi, ad alcuni personaggi del teatro tunisino che mi hanno seguita nella precisa pronuncia delle parole e mi hanno aiutata nella traduzione del testo. Infine, ho riportato l intervista a Fadhel Jaziri, tradotta dalla sottoscritta in lingua italiana e registrata il 27 agosto 2010 a La Marsa, una località nei dintorni di Tunisi, dove l autore risiede insieme alla sua famiglia. Analizzare questo tema, il teatro arabo contemporaneo ed in particolare l opera teatrale citata in precedenza, mi ha condotta verso un altra dimensione; ho conosciuto della gente meravigliosa nel mio cammino, gente che ama la vita e ti fa apprezzare tutto ciò che ti circonda, gente che fa il suo lavoro per passione pura, gente che non ha paura di mostrarsi per come è veramente. Vi lascio alla lettura della mia tesi, sperando sia di ispirazione per altri studenti e studentesse che vorrebbero avvicinarsi a questo campo. 6

5 TRASCRIZIONE SCIENTIFICA DELL ARABO: Tavola di comparazione dei differenti sistemi Lettera Nome Trascrizione ء hamza ا alif ā ب bā b ت tā t ث ṯā ṯ ج ǧīm ğ/ž ح ḥā ḥ خ ḫā ḫ د dāl d ذ ḏāl ḏ 7

6 ر rā r ز zāy z س sīn s ش šīn š ص ṣād ṣ ض ḍād ḍ ط ṭā ṭ ظ ḏā ḏ ع ayn غ ġayn ġ ف fā f ق qāf q ك kāf k ل lām l م mīm m 8

7 ن nūn n ه hā h و wāw w ي yā y/ī 9

8 CAPITOLO 1. CENNI STORICI SUL TEATRO ARABO. 1. LE ORIGINI DEL TEATRO ARABO MODERNO: IL TEATRO DELLE OMBRE. Il teatro arabo ha la particolarità di non avere radici antiche o medievali. In passato, lo spettacolo audio-visivo prendeva le forme tradizionali del popolo, del teatro delle ombre preso in prestito dalla Cina e popolarizzato sottoforma di boîte à merveilles, dall arabo ṣundūq al- aǧā ib, dalle marionette del karagöz d origine ottomana, i drammi rituali sciiti fino ai dialoghi degli espositori di animali, ai giochi circensi. Ma il teatro vero e proprio, come lo intendono i greci e, dopo di loro, la tradizione occidentale, nasce nei paesi arabi non prima della seconda metà del XIX secolo, ispirandosi alle opere europee. Le opere di Molière, Racine e Shakespeare vengono trasposte nella cultura araba attraverso l imitazione che spesso e volentieri non somigliava affatto all opera originale. L assenza di radici e tradizioni del teatro arabo lasciano un vuoto che verrà colmato in seguito dall ampio patrimonio libresco e folkloristico e con un tocco di autenticità ed originalità 1. Il teatro moderno è una forma d arte recentemente introdotta nella cultura araba, volta alla ricerca di una propria identità e, sin dalla sua nascita, è stato terreno di trasformazioni e sviluppi sociali che hanno rappresentato uno degli aspetti ai quali il popolo arabo aspirava maggiormente. Inizialmente, la sua nascita è coincisa con le rivolte da parte degli arabi per liberarsi dal giogo dell Impero Ottomano e, in seguito, la responsabilità per l assenza secolare del teatro è stata attribuita alla religione islamica, la quale nega la rappresentazione della figura umana. Alcuni attribuiscono la mancanza di questo genere drammatico, data la visione astratta del mondo, al contatto dell uomo con queste immense distese desertiche che riproducono un atmosfera propizia alla meditazione e alla poesia lirica, certamente non assimilabili al dramma e all arte creativa dei personaggi 2. In particolare, durante il periodo ottomano, il teatro delle marionette assume una funzione di risveglio della coscienza popolare contro l oppressore. D altro canto, il teatro arabo moderno, più che 1 Tomiche N. (1993 : ). 2 Al-Rai A. (1969 : 81-82). 10

9 richiamare tali forme d arte popolare, si ispira principalmente allo stile del teatro europeo. L importanza di queste forme d arte risiedeva nel fatto che avevano contribuito, in qualche modo, a preparare il pubblico alla ricezione del teatro. Verso la fine del XIX secolo, grazie al contributo della cultura occidentale, nacquero i primi tentativi di sperimentazione e di espressione artistica; ciò non vuol dire che il teatro arabo è nato in tale epoca, bensì che, già in precedenza, si erano avute delle testimonianze di svariate forme d arte popolare che richiamavano al teatro, tra cui possiamo citare con certezza il ḥakawātī 3 e il ḫayāl aẓ-ẓill 4 (il teatro delle ombre). Il ḫayal aẓ-ẓill si esprimeva soprattutto in dialetto, faceva parte della sfera delle arti popolari che serviva ad intrattenere il pubblico, sia quello colto che quello illetterato, e metteva in risalto l aspetto fantomatico della vita quotidiana. Si basava per lo più sull improvvisazione ed ebbe una certa importanza perché fu proprio il teatro delle ombre a fungere da precursore al teatro vero e proprio nel Vicino Oriente, tenendo alto e vivo l interesse nelle rappresentazioni drammatiche 5. C è da dire, però, che il teatro delle ombre, a differenza di quanto accaduto in Occidente, non ha lasciato traccia nella commedia odierna. Il ḫayal aẓ-ẓill era caratterizzato da spettacoli con forti aspetti sessuali che a loro volta ebbero origine nei primi riti di fertilità. Questi spettacoli erano utilizzati durante i matrimoni, le cerimonie di circoncisione od occasioni festose 6. Nel XIX secolo, le rappresentazioni teatrali in lingua araba mostravano delle somiglianze con il teatro delle ombre; questa familiarità si interruppe con l impatto che ebbe il teatro europeo su quello arabo. Fino ad allora, lo scopo dell influenza occidentale sul teatro arabo è divenuta essenziale sebbene le 3 È il termine prettamente siriano che sta ad indicare un poeta, un attore o semplicemente un cantastorie. La radice della parola proviene da ḥikāya (favola o storia) dal verbo ḥaka (raccontare). Il cantastorie è noto per il fatto di viaggiare di luogo in luogo. In Egitto, c è la controparte che è spesso chiamata šā ir, che in arabo significa poeta, accompagnato dal rababah, uno strumento a corde in pelle o legno tipicamente arabo che ricorda la nostra viola ma suonato verticalmente. 4 Il cosiddetto teatro delle ombre con il quale si sbeffeggiavano i politici dell epoca, riproducendone il verso attraverso le marionette, chiamate karagöz. 5 Dorigo Ceccato R. ( : ); Dorigo Ceccato R. (1984 : ). 6 Badawi M.M. (1988 : 9-11). 11

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