Enrico Pappalettere, la mia esperienza di studente
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- Gabriele Scognamiglio
- 7 anni fa
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1 Enrico Pappalettere, la mia esperienza di studente Joachim Langenek Liceo U. Dini 19 dicembre 2014 In ricordo di Enrico Pappalettere Enrico possedeva un metodo del tutto particolare di fare didattica, che rappresenta se non l unico motivo, il motivo principale per cui sono finito a studiare biologia. Non sono stato uno studente di Enrico, ma ho fatto con lui alcuni anni di Scienza al Dini. L immagine (1) rappresenta l organizzazione generale dell anato- (1) mia di un metazoo ed è, secondo me, esemplificativa dell approccio che Enrico aveva a riguardo. Un approccio con due punti cardine: uno dei due era il metodo sperimentale, e questo è fondamentale; ma un punto quasi più importante è la relazione che si andava ad instaurare con lo studente nel (2) corso di questi laboratori. L impostazione di Enrico metteva al centro l importanza dell osservazione personale dello studente nel processo di ricerca; a partire dall osservazione della Posidonia, ad esempio, (2) abbiamo costruito un diorama con la struttura di una prateria di Posidonia in modo da far vedere come fosse orga-
2 (3) (4) (5a) (5b) (5c) (5d) (5e) (5f) (5g) nizzata (3) e con alcuni organismi che la popolano (4). Abbiamo quindi ricostruito a partire dalle nostre osservazioni uno strumento per mostrare quello che avevamo visto a chi sarebbe venuto alla Settimana Scientifica. L impostazione degli incontri di preparazione ai laboratori era in fondo non quella di una lezione frontale, ma quella di un
3 gruppo di ricerca. Il ruolo di Enrico nel gruppo di ricerca era centrale, ma in modo non banale: Enrico era centrale per la sua competenza, ma ognuno aveva un suo spazio di espressione. Sempre dal punto di vista scientifico sperimentale, con Enrico non ci si poteva accontentare della nozione trasmessa dai libri: questo (5) è un esperimento in fondo non troppo difficile, di fecondazione di gameti di riccio di mare che abbiamo messo su nei laboratori del Dini e siamo riusciti ad arrivare fino allo stadio di gastrula, come vedete dall ultima fotografia. Per quanto riguarda l approccio nei confronti dello studente, un carattere fondamentale dell impostazione di Enrico era l autonomia che veniva concessa allo studente; un autonomia che significava a sua volta fiducia e rispetto, e non (6) significava essere abbandonati di fronte all osservazione, ma essere responsabili dell osservazione. Chiaramente, lui era sempre a disposizione di chi avesse voluto fare domande, chiedere suggerimenti, ma di fronte al dato sperimentale o, parlando del lavoro fatto sulla biodiversità delle praterie di Posidonia (6), di fronte all osservazione, in primo luogo c eri tu; in prima persona eri chiamato ad essere responsabile di ciò che misuravi, di ciò che osservavi e, più avanti, anche di ciò che leggevi e di come lo leggevi. Questi (7) sono due testi che sono stati importanti nelle Settimane Scientifiche del Dini; Fauna e Flora del Mediterraneo, di Rupert Riedl, ha avuto un ruolo più (7)
4 pratico nella determinazione degli organismi, mentre Wonderful Life di Stephen Jay Gould è un libro che ha un significato più profondo per me, in quanto all inizio del mio percorso universitario mi fu regalato proprio da Enrico ed è stato per me fondamentale per comprendere tutta una serie di elementi relativi alla teoria dell evoluzione che erano rimasti poco chiari. Infatti, non capisco come mai, non solo nella Scuola superiore, ma anche all Università non c è un grande approfondimento a riguardo. Anche rispetto alle fonti tu eri da solo, non nel senso che eri abbandonato a te stesso, ma che la prima lettura doveva essere autonoma. Poi seguiva un momento di discussione, anche questo chiaramente impostato nel solito modo in cui l autorevolezza era molto più importante dell autorità. Enrico era centrale non perché lo imponesse, ma perché il suo approccio lo metteva automaticamente come punto di riferimento dell intero gruppo di ricerca; questo, ho scoperto più tardi, è il modo di procedere di un gruppo di ricerca all Università. L obiettivo centrale del lavoro di Enrico alla Settimana Scientifica non era il risultato da mostrare alla fine, ma il percorso seguito per arrivarci. Ovviamente i risultati sono sempre stati di altissimo livello, da quando io posso ricordare, ma il risultato era in un certo senso subordinato al percorso, un percorso fatto di metodo, sperimentale per gli studenti, didattico per lui e per eventuali altri docenti che partecipassero alla preparazione dei laboratori, e di relazione che veniva a stabilirsi tra il docente e gli studenti. Quello che Enrico otteneva non era tanto una bella cosa da far vedere alla fine, che fosse il diorama della prateria di Posidonia, oppure lo schema di un metazoo, o ancora la spiegazione di come la conchiglia dei molluschi sia cambiata da una forma ancestrale formata da spicole fino ad arrivare alle varie forme presenti nelle varie classi attuali, ma era piuttosto, oltre che dare delle basi di metodo scientifico per poter lavorare in autonomia, stimolare una curiosità che spingesse gli studenti a cercare dei problemi scientifici da affrontare, ad appassionarsi a ciò che incontrano nel loro percorso, a porsi domande. Oggi il Liceo Scientifico Ulisse Dini è stato presentato da almeno due relatori diversi come un centro di formazione di eccellenze, principalmente scientifiche anche se non solo. Sì, indubbiamente, il Dini deve essere considerato tale, e questo si può vedere dai successi nelle gare cui gli studenti hanno partecipato, partecipano e parteciperanno, dai buoni risultati ottenuti all università, dal fatto che molti studenti del Dini dopo il diploma entrano al Sant Anna o alla Normale. Queste sono tutte cose importanti, ma non sono la base dell eccellenza. La base dell eccellenza è secondo me il centro dell approccio di Enrico, cioè la curiosità nei confronti dei problemi (8): porsi domande; non accontentarsi della soluzione precotta, ma voler testare personalmente varie possibilità di soluzione di un problema; voler osservare con i propri occhi come funziona la fecondazione nel riccio di mare; voler sperimentare, per fare riferimento a discipline altre dalla biologia, il comportamento dei fluidi non newtoniani. Il punto importante per mantenere i livelli di eccellenza scientifica, di eccellenza didattica, oltre alla sperimentazione che è chiaramente importante, è continuare a stimolare, e ad auto stimolarsi, il senso di curiosità e di meraviglia, come ha fatto Enrico nel corso del suo lavoro di insegnante.
5 (8) Ringraziamenti Ringrazio Silvia C. D Amato Avanzi per il suo supporto nella preparazione di questo intervento e della presentazione powerpoint ad esso associata.
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